Storia della badia di Monte-Cassino : divisa in libri nove, ed illustrata di note e documenti

발행: 1842년

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ovo i monaei non iscomodali di sorto, aspellavano quoi ΓOrre volo ma formidabile appulso di cardinatu se abalo, o di lultiquei magnati . Giunio at cenobio Rodrigo Borgia, canti, meSSasolonne ait 'ara massima dolia Basilica, durante la quale sacri, diacono Giovanni d'Aragona. Ecco la cagionu della v nuta dei commendatario. Proso da piutoso servore it giovane diacono volo a S. Bene letto, volere dei suo sar cosiruire uncoro ad uso dei monaci, ehu sussu mirabile per lavorio , ecosa degna di Aragona. Il volo pol sciolsu, o di tulto quel Oro Ora non rimane elio uti legio, ii quale guasio dat tempo, nolla sua vocet terga sa ancora bella in stra dolin florideχ adollo arti in sui finiro dot XV o principiare dot XVI socolo, inVero pregioso monumento. Finite quulle cerimonio, allo Scorcio det glornu, Rodrigo discosu pigliando in volta di Romacon Sua compagnia, e Giovanni a cagione di onoro lo voltu corteggiare per due mi glia di caminino, e pol conformato de B0rgis amministratore dolia Badia, an id a stare uel monisterodi S. Maria dolia Ferraria. I)Non h da lacero che Aragona non dormiva sui destinodo'commendati monaci : lolse provvedimenti opportuni perutili non palissero fame, come in altri lenapi su visio, o dos inblerro, dallo ronditu de' quali Separi, it bastuvolo a non sarualm uno lapino it vivere do' Cassinusi; privilegi ostentio dat ropndro, in Roma dat papa seceti c0nserinare ; avova voglia distare qualelie cosa. Ma cib che maggi Ormento gli martullavail capo si ora ii desiderio di divonir cardinale, a questo Onore agogianVa, e con mille modi a papa Sisto it chie leva, it qualusnalmento ii sucu pago, 14 78ὶ Stante che in quel tempoin pace flavasi Sisto con Ferrante. Manildgli uti logato in Nap0li, che dei r0880 cappello it pr0Suntasse : Giovanni ri

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e boli' animo it sentir conosconga di iiii Onore clio ii viuue porto, e non piceiola virili ii Saper grado ni bonosel altrui. et Not dian suo gratuliamo loco , che a Di O li Se' sacrato, ue gratuliamo con noi cho in figlio di lal natura abbi amoe dato. Gonorosi satti ai nati da regio sangue si apparteng0- no ; nh Iddio quollo da' muggani richiode, chio tu da te. c Maggiori virili a pili grandi condigioni si addicorio. Per lae quat coSa, O figli uolo, e col Senno e eo'salli adopera iue guisa, che quanto per natali gli altri avanti, tanto nollue opere ii SOrpasSi. IVonulo ali' nore di cardinale, parvo cho Gi vanni non avessu altro a desiderare, che l 'asSidersi sul Romano s0ggio, conciossiacosachh in tui solo regia parentula o pontificali sa-vori avevano accumulati i fruiti di ire pinguissimo Badiu, chuleneva in commenda, Monte-Cassino, la SS.' Trinilli di sitiva, e Monte Vergine. Come su sussersi in certa guisa chetate Suex0glie, certo h che si rivolso pili volo toroso al ben sare. Neli' Agosto del 1478 ventito at monistero, e dismi ruentosi in S. Germano, in teso a luti'uomo alia retia amministragiono dollagius tigia. In pubblico luogo su visio dare benignamente ascollo at querelanti, e judiχὶ inferi pronunciare, sed ai ministri suo i

altro. li de Borgis amministratore dolia Badia risponiluvii allecure det Suo signore , ed in concordia operavnno. Ma. lagel0sia di potere in Giovanni, o quale ho piggicoro di ambigi noulla in de Borgis sit bb quel sereno, o Vennero a Poltura. Eccone la cagione. Aragona ora contento di Ludovico, chenei limiti di amministra loro contenevasi, o tulta la hellamos ira di cardinale e abale commendatario Solo godevasi ;o sorte sarobbogii doluto su questi olire sus Se procedulo neglionori, in guisa cho di poco si distinguessu l'orrevolissima sua condi tono da quolla doli' amministratore. Or Ludovico chumolli vo leva nulla cor tu pontificia ire avariti negli onori, non gli paliva l'animo s0l0 do versi rimanere duli'0ttenere qualche

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seggio noi pubblici coneislori. Noli' impetrare queste cOSein vero procedello it de Borgis alla surbesca, significando alpclpa, QSSer desiderio di Aragona cho venisse in pili splendido Stato, ed a nomo di quollo impelrb. Sisio eon esse ii chiesto; e Venulo in colloquio con Ciovanni, discorsu dei suo amminiStra loro levato ad onori a suo riguardo. Punto di gelosia Gi0vanni, involoni, ma at pontificio cospetio non deite Segno che di Silogno si lasso, angi componendo a placere it Volso, Si misc in sui ringragiario. Ρoco stolle peraltro quel Suo ran- Core a rompero apertamento in acerbi alii; imperocchi, privolo Sconsiglialo do Bor is di sua gragia, lolsogli gli ecclesiastici bonus χἰ cho godovasi, dali'anun inistraro la Badia rimOSSelo, o lo baniloggili di sua corio. Chi sa cosa dicessero di questo saltu i commondali Cassinosi ; corio elio Ludovico lolse amaraesperionga dei contendore in onori con chi pili pud. Maturavasi ai n gogi la giovino mente di Giovanni, epapa Sisto trovolla acconeia ad oserellare una legaZione preSSOil re di Unghoria. Ρrima di mii ovore per quel regno, Gi0Vanninella carica dol doposio de Borgis pose ii vescovo di Cortona, avendo depulato prima l'arcivescovo Beneventano alia rivisione dolio rendito amministrato da Ludovico: a qu0gli ordiribdi c0Siruiro presso S. Germano rogio patagio nol Silo Ove net lenapi Romani sorgovano te abiiagioni di Varrone, alia quale Opera con subita mento inlese ii Corio noso, si che in poco di

gento conlenonii reliquise di sanii corpi donava alia Cassinose Basilica. Aletino presbitorali vosti si videro donato cho Allat ca8 chiama it mio cronista, sericho sed infossulo di si d'oro, e Spiu male di sopra; un calice d'oro lutio grosso, e diu Ol O pes0, una croce grandissima di argento con Simulacro

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Vorgine, o di S. Ciovanni Vangelista. Moveva pol placere axedero per lavorio squisito ian alboro di argonio cho ni naturato rili aeva rami o soglio, dat quali a simi glianga di fruila pondovano lectio con dentro rotiquio do'sanli Corpi. Veranionio lodovolo opora di Giovanni sit pol quella dicit raro la monastica disciplina, eho in quollo amministrare pordova i nervi, o riton lavasi ; o it convocaro nobili gioxanellinoi vicino monasloro di S. Maria doli'Albanula, ovo, comennelio mova stabilito lo Scaram pa, di te toro ventuano cotti, o cosi dolii monaci proparavansi alia Badia, so quelli at monastico Vivore plegmansi, o non inutili cilladini, se at secolo

In cit, eho di Giovanni soco partaro moltissimo si suIa involigione da tui curata dei corpi dot santi Bonodollo oScolastica. At qualo salio prima cho io mi accosti, ii bono premelloro a cune coso in torno a quot prolon duro dot Francosi, eho Jo Ossa di S. Bono tollo fossoro stato li asportalo in Francia da Monlo-Cassino, por logii ore dati animo di Meuniquot diabbio in cho sono dolia os is longa dei corpi santi in quosla Badia. Dii b hriove, o dird da uomo cho spono salii, porci h aliri ne saecla comparagione o pol no giudichi ; imper ech h quotlandare a loliare per una iden cho placo,ina choindoeilo a qualunque s sorZο di dialettica non pub disposai sin verilli, a me pare la solenne dello paggio. Dalla qualo informilli surono assai locchi gl intellulti di uti tempo, oggipoeo; o siane ludo a Iddio. Fu dolio nul primo libro di quosliraeconii como, offendo oscito di vita S. Bono tollo in Monto Cassino, sosso it suo corpo Seppellito noli 'oratorio, O piceola Chiosa dol monastero Cassinoso; o su di questo nis sunO mosse diibbio. Vonno Zolono duca di Benevento, abbrucit, ii monis loro, sugd i monaci, che ripararono in Laterano in

Roma, ovo Stellero Oltro i Cento anni. COStoro portaron O socola rogola autograsa det Santo, it puso dei pane, la misura dolvino : non portarono i Sanli Corpi, perutili cessala quella sui ia

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ZOtoniana, aleiani tornarono alla guasta Badia, custodi dolio Sante Ossa. Cho vi rimanossero lo dico chlaro Paulo Wanno-frido, ij e quando ei venno Ρolronaeo da Broscia vo li frox b. Monlro i Cassinosi orano in Laterano, Mommoto abalo dot monastero Floria conso spodi corio Αigulso monaco per rapiro i sanli Corpi in Monlo-Cassino. It messo rapitore rioscin maraviglia noli' intonio. Io dotio, cili avvonisse, assenti icassinosi, o guardato da pochi monaei it guasto moniStero, puruli h lo ponsano i Francosi; ma ne ossi, Iah noi sappinmodet tempo in cui avvenisso quos lo rapimento. Tentarono is loriaeon si di stabilirio insallit,ilmonto, serivondo nol loro Martii ologio, ossero avvonula la translagione noli' anno 69O, cssendo ro Clodovoo, figlio di Dagoborto: ma det toro in uno Siras aletono majus colo: Clodoveo ora morio gia da qualelie anno. Quali fossoro tu rivolagioni divino cantalo da' Francosi, per cui Aigulso rapiva i corpi, sed assi otlava ii ri torno in Francia, od ii papa dos talo da una voco dei Ciolo si ponesse ad insegia trio con corti soldali por togitorii ii saero losoro chona ova rubalo, io non Voglio diro, chli sono sanciuilescito salila

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Basilica, vide e veneri, quoi santi Corpi. E sinat monte comebonissimo osserva ii Baronio I , non mai su Visio aluuii principe Franeoso an dare a Fleury per venerare ii corpo di S. Bene letto, ma re, imperadori se turbo di transalpini ven nerodisilalo a Monlo-Cassino : o nolle Bolle o noi Diplomi ii nomedi quosla Badia va quasi sempro congiunio a parole Chesignificano ii principalo suo decoro di possedore i santi Corpi. E considerando pol eo mo ancho lo torto opinioni d gli uomini non pOSSOno Sorgere Sen Za uia principio di verita, non posso concedere ni cisalpini, eho quoslo ponstero dulla translagione dei Corpi santi rampoliasso nullo francosi teste Senga ilia'

ombra di verita elio lo ingenorasso. Porcili mi penso sit 8Ses ala una transiugione di reliquio di quoi Corpi, la quale salta in sempi assai remota, polosso aggrandirsi dat pii desideri si anceSi, in guisa cho non pili reliquio, ma gl'inluri Corpi si Crodessero si asportati a Floury. Cost anehu pensa it Butior et

aSSennato Serit Ore, eho non ii Italiano, nh Francoso, dicendo Che la cassa, la qualo dicono a Fleury contenore i Corpi dei Santi, non ne conlongano che reliquie. Or di questa Francoso translagione avova udito partare it giovine abato d'Aragona, o proso dat desiderio di conoscere Se clavvero fossoro ancora in Monte-Cassino i santi Corpi ;vollo scoprire it Iungo in cui ora fama cho sossero. Di quelloche ax venisse sit pol salso uti pubblico documento per mano di

Sabbiano una persolla conoseonga di questo Scoprimento.

e Not nomo dei nostro Signore Gesii Cristo. Amen. e Noli'anno dolia nativilli det modos imo millesimo quadrigene lesimo olivagos imo sesto, dei pontificato di papa Innocen χοe VIII, anno tergo, decimo flavo giorno di novembro dellae quinta indigione. Nel sacro monastero Cassi noso. COl pre-e senio pubblico documento, dichiariamo, noli sichiamo, come i Τom. VIII ann. 664 pag. 49 I.

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e stipulo da aluunt uomini probi o dogni di sede, o timorosic di Dio , como i gloriosissimi corpi dei lι. P. Benodesto, oe Scolastica sorolla di tui, di Simplicio, Costantino o Carlo

e it conoru). Cosi pol giacuvano: le testu guardavano ii coro, i i piodi l'alfaro di S. Giovari Battista; presso i quali sui ono et troxasi i sopoleri, net quali Carlomanno re , C monaeo, e S. Cos an lino o Simplicio ripoSaVano e si potetili ora discordanga di opinioni intorno alla osis longae dot Corpo di S. Bonodulto in osso luogo, l' illustrissimo oe rox0rondissimo signore Giovanni figlio dui ro di Aragona, e o cardinato dolia S. R. C. dei titulo di S. Adriano, dole rovorsendo Ludovico de BorZiS VeSCOVo Aquilano suo uili lo- e re o con alcuni altri, deSiderando irOVarne ii nullo, si pore Moglia di risi ovare i Corpi di Si grandi Santi, ed ancho pore abbolliro la Chiosa, sece tra8locare ii dotio altaro nol die dedimonono di Novcmbre doli'anno millesimo quadrigente-e simo oetuagesimo quarto, e sece coStruire osso altaro solio

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e iras recitati pur in grando paura, o risiali dat 'opora o dat loc scava monto, ristes te in lum pesta. E sal tisi di nu vo ali'op0- a d 'SS. Corpi, di nuovo su altro lori semoto, o tempeSla e o tornati per in lor a volsa allo seoprimento dot Corpi, e por la iurga volsa si istud la tempesta. Ma per ordinagionee dot dotio signor cardinato, non rimos fondo i in nostri datio e Scavaro, i involandro i Sanlissimi Corpi in quella p0slura, elio h sfata dolia innan χi. Suhiusi i sopolori, o separati dae quosli Corpi, quulli di Carlomanno, di Costantino o Simpli-e Cio, o Collocati nolla sagi ostia Collo nitro sanio reliqui , si e socero di nu ovo ni corpi di S. Bonedullo se Scolastica : dat lae Carne, O Conore dot quali, vidituro uti continuo goeciolaru die manna su di una lavola di porsido, o su di quos a sui marsi,

Q non Colare. Per cui non Apostarono i Santi Corpi, ina vie misero monaei a gunt darii. οSi0guo it raedonto dolio multo calamita avvonii te noli ea me, ed n lusti coloro cho cura rono questo seo primento dei Santi Corpi, como la succolluta morsu dei giovino Gioxannid Aragona, di Ludovico do Borgis suo aut ore, la ro turn Ch

80gui ira it papa sed ii ro , la famosa conglura dei baroni, laguerra cho ne segni, in caceias a dui monaei dol monis loro, es a rovina dot suo patrimonio, come Sara contalo approSSO.

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