Storia della badia di Monte-Cassino : divisa in libri nove, ed illustrata di note e documenti

발행: 1842년

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di sperati gli assari di Renato, od ogli non pol ova soria trio di

sufficio tali sussidi, o tra porchh s'avova l 'inimico in casa, cioli Francesco S larga cho gli occupava la marca di Ancona, o non ancora aveva poliato togli 0rsi d' altorno quoli 'Amedeo di SaV0ja antipapa cho non poco lo nolava. Alsonso possedeva Sicuro ii conquislato rea me, Eugenio non poteva molestario; quindi colui dosidorava in pace per Ollonore ConsorinnZi Oncte investitura, quos si ne andava in corca perchh Vano e peri- coloso gli ora flaro pili alia dura. Tuti molia a ravxicinare glianimi di quosli duo principi ora mustiori cho s' intrometheseso nulla saceonda uomo osporto e grato ad ambe te parti.

uesio su Ludovico Scammpa Moggarota patriarca di Aquileia o cardinato dol illoto di S. Lorongo in Damaso, ii quale selie 'monio condiasso a termine ii nugorio delia pace, e perciosi logli l animo di Alsonso di molia gratitudine. Nh questo su

duro latica a frovare ii como. Correva antichissima nolla Chiosa Romana la consuetudine di condodoro in commenda a qualebe chorico abaZie, parrocellio ed ancho vescovadi, in lulto quot lem po chocori eva dalla morio dol roggilore sino nil'HOZiono dol nu VO, perchh non palisse la monastica o choricato disciplina, sed ii commendatario logliova o nos la sussislonga dat si dato lipatrimonio. Temporaneo provVedimento ora quesio cho pol diventio pili diuturno nollo irrompsero de' barbari, quando leChiose si rimanevano per lunga perga prive de' loro pastori.

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commende , e per te anime de' sed ii, se oratio vesc0Vadi, e

per la disciplina o patrimonio de' monaci, se orano Badie Opriorali. Sollo i ro Franelu su grando abuso di commende, te quali si consorixano anelio at laici. I pnpi lovarono allo lax0ce; ma per intemperanga di potoro de' principi sullo cosedulla Chiosa, o mussimo noi lompi dolia dimora dot pontesici

in Avignone, quando i re franeosi ancho con violonga imperavano alla papalo corio, dis0rdinossi in questo conceSSionidi commondo. Clemdiale V su commosso dulla misera ViStaelio sae0vano di so lo Chiose commendate, o con SantiSSima costiiugione sci illa it tergo anno dei suo pontificato, comptas Sennaaramento ii salio, o con validissimo ordinagioni, ammen dolio, rivocando luito tu gili conserito commendo, anche nieardinati. Bonodotio XII, Urbano VI, Bonifacio ΙX , e pili

sancirono: rimansesso l'uso di dare Chiosa o monas foro in Commenda, ina in concessione di questo si esse fulta in mandet p0ntusico , como di colui, cho ben poteVn conOSeer quando, e Come queste tornassoro a spirituale bono. At lempidi Alsonso molle oratio lo Badio commendato, sed in queSte erauia gran gillo di susiango, ian allontare di disciplina cho inuo-

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Scarampa. Como i Cassivosi soppero dulla rogia volonta sileranoro disperati, ma non iratasciat Ono Ogni opera in coriudul papa, perchi, questi non permolle880, clie principe laicopailronoggiassu te cose della Chiosa, o tu volgosse in utili a attriti. Bonu secero, porchh Alsonso non p0lexa sar da papa,

Ins alti it ro chioso I ligonio dot suo consenso, perutili lalladia divenisso communda dei patriarca, ina colui Si tennusul Diogo, ricordando la salutevolo costituetione di papa Clo- monte e specialinente quelle parolo : e Abbiamo loceato conc mano cho la cura dolio Chioso se dei monasteri h nogio la,c in roba o i dii illi son dissipati, tu persune ud i p apoli a loroe soggolli ai commendatari d0'suoi iempi in scapitano multo e net lemporale e nullo spiritu ; o cili elio diequasi tornaroe a bene , torni a purnicie. Adunque rigetib piono dis logno la regia petigi0no , dicendo , tui non patiro cho at Cassin0si monaei si logii osso l'antichissimo diristo di crearo loro abali, o scogitet si dalia loro flessa congregagione; ehu imonumenti di impuriali 0 papali munificentu a pro di uti solosi consumasset O ; elio di monasticho disciplino ignaro , di

queste non riSloratore , ma distruitore divenisso ; o clio aimonaci solitudino o lodio solo riman0880 a godere ; tui rammentare essero nudate in Conquasso te Cassinosi bis0gno

solio ii governo do' vescovi, perchii strant alia Badia, o sto- pilissime sollo gli abali : SueglieSse dunque lo Scar impa, Omonaeo divonisse , O dalla mal tolla Badia di presento si dismellosso. Tali cose profestava ii papa per boeea do'suoi legali in corio di Napoli. ΑlsonSO uso a dare e non a ricevere acerbe parole, Sebben giuste, at legali di rimando risposo: sunto non rimellere dat propoSto, SceglieSSe ii papa, o assensi roalla colla tono dolia Badia in commenda allo Scarampa, o lalladia vodor subito cangiata in SOZZo rieo lineolo di siero: o congiuramento ii dotio conserinaVa. Ecco como te commondo si moltiplicavano, ed ecco perchi, anche i papi dat navano

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l 'abuso dolio commendo, o pol si ii ovavano nullo distro lso dido 'orio consurire. Papa Eugenio plegossi, e Ove a contradire obho at sanehi gli sturbati monaci consor latori, alia regiarisposta li obbo consistiori di assenso , potetili c0noscoVano clio Alsonio di serupoli non pativa. Lud0vico patriarca dinquilla lolso tranquillamento in commenda la Cassinose Badia. Ludovieo Scarampa sorti in Padova oscuri natali da ente popolana, ma per mano e per in gegno nobilissimo divo iano sed in molla chiarita di nonae. Di timanu lo toro, di filosos eho discipline isti ullo, allo med eho coso di ede Opera. I 'Ammirato si avulsa, nolla cor o di Eugonio ossore stato in

gliato, allo armi si dolio, o da uia Glanxifollio Vitelloschi uomod'arme obho se uola militaro. Prode in guerra, comba id per Firengo aliora unita at papa, o ruppo in campo it sanaoSo Niecolo piceinino presso it eas tollo di Anglitari in Toscana. Fu Sempro ardente propugnatore delle c0se papali, ed ilpapa i sorvigi rimoris ava di oculosiasti rho dignita, vescovo creandolo di 1 rati in Dalma ia, pol arcivescovo Florentino, prolo cardinale di S. I. rongo in Damaso, o patriarca di Aqui

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possesso dolia commendata Hadia. Mal pensi ero deflava quel nomo di commendatario noli'animo dei monaci, po ichii nos- Suno di essi ign0rava per la ospori oneta cho n'obboro salsa altrimonaSteri, quali danni derivassero dat possibilo abuso dolia commenda ; e se liolo surono te sonabiango do' monaci nec0glienti it nil vo abato, lieti non orano i euori. Ricor lavano it tempo do' vos ovi, o lemuvano dei presente ; e inacerbivano pensandosi cornu lo sacre soslange delia Badia per propolonga dei principe, che voltu vincerta sui ponielleo, violando alla volonia dei donatori, andassero a colare nolle archo di sora- Sliero prelato. Ε m'avviso clio loro non reggosse l'animo vellendo como it loro abalo neppur poteSSe curare immedia- tamen tu la Badia , puroculili ora pastore di altra Chiosa, omollo addontro negli assari che si agitavano nelle corti : maquei ricommendare ad altro uomo, che sconosciuio dat monaci veni va alia dominagione di florente paeSe, e quaSi a Signo- roggiaro agit stessi Cassinosi era cosa clie andava proprio aleuore. Insat fi Ludovico, como tornavagii quasi impossibilo ilgoverno delia Badia, elesse a generale governatore doli'Abagia Cassinoso ij iiii canonico di Cuma Micheio de' Lambdi tonglii Suo familiare, o quolidiano commensale. In mano di eos tui suconfidata ogni cosa, eho per lo innangi per l'abato u i monaci amministra vasi. Il eanonico sticova tutio, da lui dipendovano lutio tu torre o te eas tolla, da lui l'annuo censo raecogi levasi per dario at patriarca, lolione n0n SO quanta parte pel vivere dei monaei ; in tui l 'osurdigio di ogni giurisdigionu tanto ecclesiastiea, che civile, col mero e m talo imperso. Quos tuod altro sacolici cone sedulo at canonico dat commendatariotrovo nol rogistro di Ludovico. C0Si ii patriarea go iuvasidet patrimonio, ii canonico saceVa da padrone, ed i monaci StaVano a Vedere. Per altro, OVe p0ngasi mento alla storia dialtri monasteri commendati, Monte-CaSSino non sembrorat' insolidissima dolio Badie solio lo Scaram pa ; puro dehh cos lui,

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dos lino uia' annua rondita.

Erano duo anni da cho it patria rea roggeva te e080Cns Sinosi, quando S'infosse uti tompostare di armi ai consilii

slati ; condi088iaeuhh Maomolio II, rovesciato it trono di Co- stantino, erasi impadronito dei Greco impero, e Como torrenterompei a coi suoi Turchi nolle contradu doli'Europa, o parui actio a lullo Occiden tu minaeeiasse. Τ uvano i principi cristiani , pili tenaeva it pontusico, cui non solo travagi lava ilp0nsiero do'suoi stati, ina quello deli 'universa Chiosa. Cossutrico rilli doli'amoro allo coso pontificio delio Scaram pa, ricordo det suo valore, o lo mando cereando nui recessi CasSinosi, pseretili accorrosso a dis endore collo armi i cristiani contra id ut ehi, o venisso a logliere ii c0mando det navigilo papalo. It c0mmendas ario parato a grandi imprese, innangi inuoveroda Monte-Cassino, Vollo I 0gliore commiato dat monaei conbel sermone, os orlandoli a saris ita di vita, ait 'ossor van a dolia monastica disciplina, a mansonoro ii vineolo di pauo. Conducendo la gento occlesiastica, debelli, appo Bel grado poderosa Osto addoro sui campo se imita Turchi, tu insegno numicheo lutio lo artigliorio ornarono it trionso dolio Searampa. Pol nollo aequo di I odi con poeo Ssorro navale dispui se ilnavigilo nomico , e lolso at Turelii ire isolo ueli'arcipolago. Mons ro ii commendatario abalo saeui a testa at Turchi,

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i eommendati Cassinosi versavano in lagri inevoli condigioni. Erano Seorse due Ore della mugga nolle venendo ii quinto didi Dicombro, i monaci orano net coro devola mente Oranti, e

notio, od a Dio Saliva opportuno, O per torcere altrove, Oper sare mono terribilo it flagello clio questi gia dimentiva sulcapo delia dormiente famiglia degli uomini. Gi conduli dat lapaeo degli angioli 0ravano, quando ad uia fratio Sentit Ono tutio quanto tremare ii Suolo, la montagna quasi dat tu radidi si commovea a. Quanto reggeaSi Sulla ferrin, Si pro8trava, odoppiori sed altri sacri utunsili giti dagii altari cadoxano, lalorro della campana serollata sortem diale, lugubri e scompos li

perna li t0ecasso a squilla di morte. At primo crollo dolia terra laequero i Salmoggiatili, o impauriti si guardavano i 'uni'altro, o dolio stare, o dui suggiro dubbiosi ristavano; mapoi crescendo lo serio limento, quasi dissennati suggirono Senga Sapere ii dove. In taulo minaceiare di rovin0 o dispi olandamqnti salvi sed incolumi lutit rimasero. Ed in vo eo Dio stulto a loro lutola , clio quoi sortissimo torrem to eravonulo pur disertaro ii ream se ili Napoli ; dappotelio molle cilici sui ono ni tu to dii occato e dis fruitu ; altro muggo S saltu ;o di Bojano non rimaso palmo di vivo, angi su lo suo ro vino te aeque congregaronSi, ud uia lago lenitu il sito dolia spro- ndata citia, o molle miglinja di uomini trovarono lo morte in quel generale rovinio. Dello castella dolia Badia non siluviale uno clio pati SSe qua ulo in sud dotia citia dot regno, selogii amo S. Piuiro Avellana, o Posco, o Isernia, gli abi atoridi cui risuggitisi nolla Chiosa, rimasero Sopolii Sotio te suu vino. uel sorte se uolui si dolia torra su Sentito per molligi0rni, o di grande costernagione oratio prosi gli animi dolpopoli, esto in tanta trib0lagi inu si volsero a placare l' ira di Dio, ii pensioro di cui nolle calamita pubi liche ancho Dei pili tristi uomini viditu e insorial 0r0. filiora nolle vicino

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in Vero non si rimoso sordo od inopseroso. 145' Risl0rb tostoli conquassato monastero , o la Dio mercii , non Si ebbe alamentare dat commendali l' avarigia dei commendatario. Tranquilli si xivevano i Napolitani solio la dominagione di Alsonso, ma non questi, esto non lascio mai di dar guai a Gen0va ; tu flavolta inferno perturbarioni non si ebbero a pa-lire. Ma in quoi lumpi ta paeu un pli iunga Sembrava cheinerescesse at principi, e a inlorbidaria, non maneaVano illi man heranno sinelie Saraiano uomini, ragioni. Moriva Alsonso privo di prolo legistima, o siccomo anche aliora si legi lima- vano i basiardi, Fordinando, nato ad Alsonso per illegistimo aes Oppiamento, non sii pili bastardo, o Venne ut trono. Ven-nero di nu0vo allo armi Angriini od Aragonesi, od arse la

guerra.

Bu0n guardiano flavova la Badia nullo Scaran a cheben Sapova navigare in lorbido mare, e menar te mani, OvestiSSe mestiori, o con cristiani e con Turchi. Di casa Arag0na

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Badia, Clio non veniae da colui assurgata di militari presidi, di volt vagdio soria ita, alia dissesa o ait 'offusa grandi preparagioni sacova. La terra badiale di Cucuruggo, cho di muraod altri baluardi disses lava, men polente a diseSa, a potente barono con bu ni palli si lava, a Marino Margano principudi Rossano o duca di Sossa. Non so peraltro quat consigniosussu quesio dei commendatario di dar la terra ni Margano, clio su uno do' primi a luvar bandiora fingio ina, od aeeolseil dusta Giovanni in castello a mare dei Vulturno nol 1459. Quoslo cose disposte, it commenda fario partiva per Roma adar opera alle prasiche, nulle quali valeva multo, pre8So

nella quale non lasci ava modo clie Si fosso, od eloquenlo ogliora, di movero i cristiani principi a Combal fore di conserto ii comini nomico Maomotio: ma gli animi dei potentali, specialmonio in Italia, orano volii a tuis altro, Clie a pugnar con urchi; volo vano l'un l'altro lacerarsi. Per la quat cosa Ossequentissimo ni pontifici desideri mos trossi Ferrante per bocea dullo Scarampa, cho credo, in quot partamento e8Sero

infervenulo : ma quelle bello pro messo di dare , mira vano arteevere SOecorso contro la risorgento sagione di fingi b, choing ro8Saxa Ognor pili Iael regno, o conti O lo Stesso duca

lo veniae pol grandemente SOecorrendo, e SOCCOrSO anche

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de' baroni, cui lenor per Francia o per Aragona ora lut 'uno. Possimi des lini rovinavnno Ferrante e rovinnvano con tui

eos o amatoro di Giovanni nullo terre Cassinosi cauetossi Oi suoi armali, men per avvantaggiare fingi b, che pur saruit fallo suo, como usavano quoi magnali in sempo che duo principi dolia possession o di Napoli disputavano. S. Vitiore, Corvaro se Troechio comba tuto ferro si ari mero a lui ; avolontaria dedi tono pol voianoro Vallerofonda, Acquason data,

a poca distanga agit grava l'ouehio cupidissimo di conquis tosti la Badia assurgata se S. Germano, e paravasi a crollare quoli' altro puniollo doli 'Aragonusu signoria ; mn fronubgli id is ogni a me go Corso la novolla clio Napoleono Orsino dolio papali schieroe condo fiere, rincaeciali gli Angi ini, Calvi a vo-Va pre80: per la quale0sa it Tri vento, tramandando ad altro tempo la es pugnagione di S. Germano, alia ricuperagione di Calvi fulto si volso. Ma si rimasse a guardaria, che di buonagonio avovata presidiata l'Orsino. Ritoriit, it conto a luntaro S. Germano, tu sortili campagne disertando, te prese terre contaminando di sanguo, o lutio quellu ribalderio sucundo,

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