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net Vedere questo pitture quas te in alcune parti dalla umidi ladol tu go, o dat bestiato talento di molli vandali moderni,
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Casisti di Sangro; o so ne i allograrono mollissimo i monaci, impromo tondosi da lui Ogni bono, non ossendo mai abate, che messo come quOSlo aVulo ad uti lem po collissima lanaenio , d Olcissimo it eu Oro, O consum ala est orion a nollam odoragione dolio compagnio monasticho. I gli dat a prima puerigia era flato odiaculo in Mon o-Cassino ad Ogni disciplina di tot toro se di scien d ; o como si ora in sui primo servore dolia risorina, i suo i in nostri gi' indiriggarono ii cu re ad Og imaniora di virili, od ali' amoro dolio rogolo monasticho. Noli I9 por solenne professione Si re Se monaco; o messos i aluit'uomo nil approndore lingua Groea od Ebraica, coli'aus
vita. Sepisso mollissime po0sio latino, o lulle di sacro argo- monto, tu quali lo socero assai colobrato a'suoi iunipi. Pollipi di Gratioso Porca ini in t a lova videro la luco i suoi versi latini di vario metro in uit grosso volume. Sono divisi in tro libri, nol primo Oi canta molli salii dolia vita di G. C., nol se condo di nostra Donna, nol tergo di alc uni sanit. Ri- mane alae ora qualobo altra postsia inedila como quo'saluti ut in Jodo di Carlo V, quo' docasillabi a Francos o I di Franciapor is ornario dati' nil anga eo'Τurchi, Cho sono man serit indil'Archivio Cassinoso. La vena poetiea dui Sangrino, clio in vero su larga, nascova lulla da uia euore, lullo cosa di Dio; percio quoi suo i versi dispongono a pieta, non essendo uspressioni di pensiori materialmonio adcoggati, ina di sorti
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il Sangrino vada spe nilo a pochi. Nd pol tu deligio dolium usu gli sui arono la mons u da gli studi pili gravi di sania Serilsura o dolio seiungo te logicho ; impurocchi, di quosio superitissimo, od ii I oppi 1 non dubito onorario do i ii solo di
Badio di S. Sovorino, di Cava, di Manl0va, di S. Giustitia dii ad va, si1 dopulato fro volto ad alaate di Monlo-Cassino, in cui, per undici anni clio in 'obhe la modoragiono, laselli memoria o terna di prudonio amminis fragiono, o di animo magnifico nollo sabbricho cito improse a lovaro. Comu si suSparsa la voco in S. Gormano dei suo arriso, si commosset ulla la cilia ad incontrario con allegro animo, purocchi, egliera conosci uto quale uomo di dolcissimi costumi, o dispostoad usare dol potero, non a contentamento di propria ambi-Zione, ma a benefigio du'suggotii. Per la quat cosa sit unagi ria universalo, in tanto cho una moltitudino di sane ulli, recalisi in mano rami di planio , gli venia ero innangi sacon-
canonici, Onora olo di Ogni maniora di ossie , so lo condussero in clita per una via tutia sparsa di fori. Λ porta S. Giovanni Gonno COStruilo come uia arco di trionso, Su dei quale erat' immugino di S. Bonodotio con questo mos O nodiolus qui vomi in nomino Domini vivi como giunsu l 'abale, tu ineonirato da uri gargonullo elio in coronato di lauro,
Urbs nostra, auratos, posito squaliore, e villos Indue, et auram candida veSte tute.
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Tu quoque sydereum saeri Domus alta Cusini Ad Coelum erectas tendere perbe manuS. En venis notherea tandem Pater Angelus arce, Angelicos mores nomen et Ora ferens. En spiratus adest placidias qui foedera pacis Iuraque subjectis omnibus inqua dabit. Gyredere eryo, luam faustis successibus urbem Germani, populi 9loria preaeque tui.
Sit, precor, Dyreysus, Domin9 asPirante, secunduS, Ut valeam populo ferre libenter o em.
Quos te orano significa gioni di gi a Clio sit ovansi mononi signor seudato, cho ait 'vomo di una singolar ea ritu, per-ch h lal 'ora it Sangrino, non essendo povero O SVenturalo Delpatrimonio di S. Benedello, eho non to avova sperimentato
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megro alla Chiosa, per la quidlu di quella. Lo quali sinite,
pOSteri ne aveSSero certa memoria, sit per manu di pubblico nolato salta una seriit ira, in cui h narrata in suliebre corimonia. Possero Sulla saecla doli'urna questa lapida.
Era Cosimo signor di Fironge quando in questa cista suscol pila quosla lapida. Ι Cassinosi deflero ii danaio pol sopol-
Avexa papa Ρio IV in quos o anno bandilo con sua hollail riaprimonio dot Concilio nolla cilici di Trento , informito talia impronii ludino di alciani grandi, Ombrosi dei potere, pol dat limoro dolio armi protestanti, eho strepit Gano sorted opo la suga doli impora loro Cario innangi ali' osse dei duca
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Maurigio. I auevans te tru de' principi cristiani, o messu nulsodoro te spado, rassicurati Si convocavano i padri in Trento allo gravi dolibet agioni. Olire ni Voseovi intervenituro at Concilio solio abati Benedullini, Selle genorali illordini roligiosi, con voto decisivo, o conto Teologi con volo consul livo. Duisset se abali uno ora quollo di Chiaravalle di nom0 Souehier, glint ei della congrugagione Cassin080, alia quale apparieneva nonnehu i tro leologi l . Stusano Catan O di Novara , Agostino Losco Spagi auolo, elio nol di di S. Gregorio leniae una grandu
e Francoso, essendo sinat mento figliuoli lulli d'un pndro, or avendo it Chiaravallo, como late, recalo tollero di rade0e mandagione det suo prosidonio agit abali Cassi nesi ; i qualic assai pili di ripularione acquisfarono per si salta COSSi Ono, e prosiluvolo in quel iumpo al ben dolia Chiosa , cho none avrobboro aequis talo con una vi floria di sumo. 3 Io nontrovo ii sumo nol man lenere la gurarchia nullo pubblicho corimonio dolia Chiosa; illi Saproi lodare colui, che per modostia si logliessu da quella Ordinarione di persone.
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non Solo infervongono por renituro pili solenni te delibera-gioni do' vos ovi col loro voto decisivo , ma anche perche
in dipendenti dat vos covi, at pontusico immodi alamento Sugge li, pos sono temperare la bald iuga degli spiriti, cho h sompropossibilo in uomini congregati o rivos lili di potero ; ed osse recome di xineolo congiungente ii corpo at cap0. Per la qualc0sa papa Pio IV desiderava cho l'abalo di Mont0- Cassino si recasse at Concilio. Cosi scri vovano i ire leologi Cassinosi nil rocura Oro generale delia loro congregagion0. e Molli die questi signori pili grandi sanno, elio sua Santita ha richioe sto, cho venglii at Concilio it it . di Monto-Cassino, o spes so ci dimandano quando not lo aspelli amo ; sed ii molio desi- derato da loro. E certo sarh grandissima ripulagione dullae religiono Cassinosu) a sarto venire at pili presso, chee Ospodendos i ii Concilio , come si spera , Sua P. II. po trae anco pol venire at Capitolo ; e cost con tre mesi che si partae pili prosio da Monte-Cas Sino a Venir qua, Si trovera quie appulato nul bello, e in pochi giorni acquis tura multo cru-c dito alia congregagione, la quale, Dio gragia, b in assai
e CongregaZione e di esso padre, quale per luttu tu sue qualitae avra qui p0chi pari, e in pochi gloriat sarci molli Servigi. . . t ii monito guarda non solo allu lettere, ma piis alli gradi, e riccheZZe, litoli, antiquita, potengia, autori 1 od altri simili, e quali ossendo fulti nol II. di Montu - Cassino , s imi amoe grande errore a lardar pili a mandario. Pori, V. P. ll. e aecelli questo nostro avulso como illa more volt si gliuoli none altrimento; che no i stimi amo sumpro pili it giuditio die V. P. l . clio lulto ii nostro sapstro. Non altro. Allo oragioni
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Papa S. Pio V lo lunno por uomo di singolare pruden gao destro/ga n0gli assari, o divisnua innal/ario alla dignita dicardinato. LO vollo adoperaro in certi negogi det S. Olligio ;ma it Cassinoso, non So perchh, salii, oppure non solidisseco appi uno iii papali desideri: per cui non ventio pili onorato diporpora i . Egli mori vocetiissimo hi Monl0-Cassino nol 159 31 impianio Q chlamato ris foras oro dolia sndia. Io non ferro parota di futti gli abali, per celth su mi propOSilo narrare in quos o ultimo libro solo que' salli elidriguardano la floria dolio tollere o dolio arsi. Porcii, passuro on silongio iusto quullo liti di giurisdigione, quot frequentu
t monaci, in una parola lusti quo' ssorri cho si socero purionoro in vita it solidalismo, ii quale, come ogni altra uniana
quale non solo dei bono andaro sup0rbi i Cassi ne si clio lopOSSeggono , ma tu ita questa terra napoli lana. Ma innangi
e clio merito di ossere creato lio volso Prosidente. Fit quoslie peritissimo nullo malum a sicli 0 ; Irovi, uia modo di scire un
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e cimbalo, ii quale Con vota luno corde solo suona si persus ta- mente, COme io ho Vedulo e sensito, per fulta la lassaturae divisa eost nul suono como semisuono, o risultauo in lut toe in numero Ollani uno lasti. Questa salie a n0n credo , chee per illi ο it delf0 padre prendesse, se non per dare Oecasionee a' musici o studiosi di poter suonare per luti' i generi, ei obsit Cromalleo, Enarmonico se Diali0nido, it cho negli cinabali he imp0ssibile di poler persultam diale oporare. Fece Un nu OVO C modo di fugar marini sopi a ii sitimo di S. Gormano, citiae di Mons o-Cassino, ii quale modo Songa nitito dei manuali sae l'ossolio. Fecu la strada cho vii da S. Germano a Monte-CaSe Sino con uri recinio di inuraglia cho gira circa uti miglio, o in modo cho non pub scalarsi ni, di suo ri tali di dentro. Foco in dolio luogo uia claustro lutio di marini binuchi cone suoi pilastri d'ordine dorico in lagitato, o diodo principio ade una nobilissima aggiunt a vicino at det to claustro. Trox b, et e pose in Oseeligione in delfo monte uia modo di suo narue Una grandissima campana, quasi eliu hasti di foedaria dae uia piceolo sanctullo Fu infundentissimo di Algobra te obhe graia cognigione dolio coso celesti, o sabbrico orologi et di Ogni s0rio in vari tu ghi , o su vero C08m0graso ; sae singolare null' intendorsi dolia materia dolio alluvi0ni, ee dot modo di dividerie. Foeu gillaru campanu di molia C ConSOnanga, uel clio su in tondentissimo, ei h in dare ade intendere ii modo, in misura, in qualita della granderga ee speetat mento in allegare i metalli. Fu ancho molio pratico et nugii studi di silososia; se applicando l'animo allo sagi ec lettere, o canoniche, vi riti sui mirabile o di tanta considera-sr Zione, che per lo Spagio di qua tro anni cho stolio abalo ine Firengo, non si seee mal in quella Citili congregagione, OVee si irati assero eose gravi od importanti, cho dati'arcivescovo
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loro opere, egii h eorto, eho quanti sino a'gior ni nostri serissuro dei Bassano non surono gitasti os limatori det loro valoro, ignorando it vastissimo dipinio ad os lio elio Francos coo Leandro, o sorso it padro anelio ii Bassan Voeuhio, Condus- Sero per Monlo-Cassino. Se quos in tela avosso vis in il Langi, sorsu hon poetii avrobbo in ossi innangi ni Bassant, comosogua ei det sare grando intro dolio da Giorgiolao nolla seuolax nota, o non solo avrebboli lodali eo mo dolii dulla scion 1a