Eseqvie d'Anna Maria Mavrizia d'Avstria cristianissima regina di Francia : celebrate in Firenze dal serenissimo Ferdinando II. gran dvca di Toscana

발행: 1666년

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ITFundat iter petito radius se sus M Arcton. PMytira sic Iusto stat bene fusio suus Che ii Princii e inuigili per latὶlute de' si tot popoli conueniente ἡ ciis di quel sublime grado, in

cui, e da Dio, e dagii vomini tu locato. Ma che ' li si faccia arbitro per la disesa degli amici , edeglist aliteri opera ὀ questi , che fouerchia Vm ua pollan Za , ed ha suo corninciamento uel ci lo. At miracolo di si alta virtude si leta la nostri Reggente aliora che con te sue armi accorse in altito de 'sboi amici , e consederari mantenendoli , ed ast curandoli ne' loro stati. Questa impresequiui rappretentata , se non solamente reputata

tra te pia gloriose della Regina, ma tra te piis

gloriose calandio, che operar si possano per merutare it tito o di grande ue e tanto su ella stimata aggiore, quanto che ella mostrὀ, che t 'ardire,e'l valore, e la scien et a della guerra , e la prode eta, tu in let virili, fede, e magnanimitil, e nou

URBES GALLICO, FIDAS NOMINI SVISA USPICIIS,COPIISQVE RECEPTAS VEOS DOMINlS UNDICAT , VNAM SIBI CURAM AEQUE, BENEQ MERENDI USUM RELINQUENS.

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to emblema radissimi trouar si poteuana glleseri pli. Piu d 'ogia'altra te face ua degna cop-pia quella Iosaba, la quale it ban buro Ioa della rcgia n. irpe di Dauid , cd unico erede dei suo rcgno ibi trasse datio id c no dclla Regina At

Dd at Sommo , e Santo Ponte fice Iosiada stio marito, perchὸ nel patcrno regno it restituisse. Dimostratia questa istoria la pittura, ed ii distico l'esponeua in tal modo

cibus, e solio reddens Regina innassas Iosaba depugis diceris esse his.

Succedetia nel sitrimo ouato la Clemen Za pri mogenita di tui te quelle virtudi, che la giustiti Zia taconoscon per madre , e che di tanto te al-rre seprauaneta, di quanto piis s' appreZeta quellamano, ed ὸ pio grata, che a m sanare ii maiore con dolci in sieme, e silubri betrande ne inuita,e all'os sese parte applica lenitivi piaceuoli diquella, che amari, e sinacenti sughi ne porge, ericorre tosto at suoco , ed at ferro , Laonde tale ἡ sepra te virtudi tuire ii pregio della Clemeneta, che doue quelle l'utile, e'i buono sottorigida, e austera fronte ascondendo gli vomini vili da quella prima vista ingannari dat se i te spesct fiate lomentano , questa non meno

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ibaue di dentro che 'bella' di 'Dori utile sieliet mede limo tempo, ed amabile . Ma quanto sit adoperassὸ la Regina in si nobil virtude in ogni cli, ed in particolare nella vecchieZZa, autora che te dissensioni citi ili pili te dieron campo di metieria in opera, it ridice pure ancora laFrancia, la quale asciuitarimird sempre dei sangue nobile la sua spada, e di rado eetiandio dei pili vile bagnata, e ciis quando la disperata salute a ita bifreno di violento rimedio, e se di tes mantera a lei propria, e congiunta questa virtude , chene sereta , ne furia, ne impeto di guerra scompagnare ne la poteron grammai. inclemente, e stavera diuenendo solo con quelli , che contro ivitati, e debellati non usivan clemenza. Si leg-geua ibito l'immagine di tal vir u il motio.

- INCRUENTUM IN MANU FERRUM AD IMMORTALITATEM ACCRESCIT, STERILITAS P O E N A R V M ANNONA GLORIAE; VICTIS PEPERCISSE VICTORIARUM SEMEN.

Debbe it Principe clemente at pari delioscetim pregiarsi d'auer pronia la spada , ma in Vece di contaminaria di singue repitir debbe suo vanto magnore it recider con est, i lacci,che tengono altrui miseramente legato. cad

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tia via lucid Nnno brando lagitante vn nodio gordiano, ed ii distico diccua

cui soluit miseros Hemens laudabitur imus : pereatfuse sanguine sarda manus.

Si accomunano i Principi con Dio ii domunio sit la vita de' suddiri, ma ii ritornaria agitestinti opera e sbio dei 'Onnipoteneta Diuina . S apre perd anche ad essi la via d'auuicinarsi a dfarto prc gio per merito della Clemeneta, polchὁ quando it Principe assolue i delinquenti, chealtro fa egit , che donar loro quella vita, chzper ii missatti dcgni di morte, It puis dire, cheaueskro di gii terminata 3 Che ciὰ fices. la Regina apparitia per la seguente istoria , nella quale si mostrauano condotii a' suoi piedi queiribelli, i quali per colat beneficio depossero queul'ira , che per te minacce non saera spenta in v run conto : Lo dichiaraua ii motio.

DOMI, FORISQUE, A UT HOSTES, AUT IN SE IMPIOS , AC REBELLES MITI SIME DEBELLAT PARCENDO, EXARMAT DUM IGNOSCIT, COGITQUE A MIRABILIS CLEMENTIAE BENEFICIO. NE IN POSTERUM AVDEANT. Degnissima di tomma lode, e di gloria immortale fu reputata la Regina Ester, la quale

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dali insidie dei perfido Aman crudelmente per siguitata. Ma at paragone di lauarto, quiui per emblema essigiato, tanto pio grande appa-xiua ii pregio della Regina Anna, quanto viri a m ggiore si stima giouare a coloro contro a':quali lo silegno delia riceuuta osses. stimoli di. Vendetia naturaimente risueglia, che a quelli, acui per assitio, e per gratitudine samo teni ti beneficare, it suo distico era tale.

Reddidit unafuis Esther poni iuga Tyranni Uitam , tu se x bo ctibus Auna dabis .

Contendano pure infra loro di nobilii te alatre virtudi, imperciocchὰ foreta e , che essi ced

si picta, che ha per fine , e per oggetto Iddio

sommo, ed infinito bene , la quale E douuta da tuiti gli vomini at loro sotarano creatore, cui rendere ii debito culto , e l'adorazione De insegna , ma eli'ὸ oliremodo necessaria nel Regnante , polcbὸ eli'.ὸ base, seneta di cui vaciulano te Monarchie . Potette ageuot mente laRegina di Francia gellare per sicureχza de' suoi stati it gagitardo fondamento di questa ferma, e costante virtu con tal foreta net suo cuore prosondata, che nὸ meno dat vento deli'um

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tie felicita , si bella planta tanto danneu6le diis radicar si po ette glammai . E quante volte in fra i sestes glanti applausi delle continuate vi totie si vide ella it glubilo uniuersile funestarede' trionsi pili segnalati con l'acerba meitizia,cagionata in let per udire in qualche minima

parte a' templi, et alle cola sacro la veneraZi ne perduta , e la reuereneta Ma non altrimenti che auuiene di tuite te cosse, te quali apprec dandosi ove naturalmenae spinte seno acqui- stan violen a , nella stelli mansera l'anima aet-la Regina accinandosi a quel termine , che larichiamma ad viairsi con Dio, a cui era davn'ardelatissima pieta tirata , le aiadd tal mente crescendo it vigore, che perfeltissimo diuennenella: vecchiezaa , ne ridir si puote la veemeneta di essa in quella graue, e peiamsi mala tia, nella quale dopo atti innumerabili di foefereneta, dopo opere infinite di sante, e morali virtu, e dopo segni euidentissimi lamor diuino con cristiani sitima diparteneta di questo mondo at suo eterno facit ore ne ricornis. La dichi raZione era Ja seguente.

RELIGIOSA MENS VIM FACIT DEO. OD STIPENDIO PIETATIS AUCTORATUR REGIBUS AETHER MILITAT.

Si accennaua ii proprio essitio della pieta di

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ma , la quale, O ciis sta per la positiva, e natural leggere ZZa, che la sublimi at imma glia Data sua Ssera , o che sorZata sta at cedere allam agglox graue et Za degli altri corri, se pro inuerib il Chelodis' incamniina. E si come quella allor che ἡ ineno co' vapori permischiata ὀ piis chiara, e piu veloce, cosi l'ardente suoco della pieta inuerso Dio ἡ 'id velocemente sospitato , quando manco P imbrattato da clue' terreni affetti, che lo rendono pisi impuro, e ad eskrsei leuato me no alto, e spedito. Ii suo distica

era tale

Emicas ante Deum Pietas fidi sima cordis et Ignis ut astra petit Nu-mis illa sinum.

S'innales pure eccellenti statue, o di alta ma stria la vana ambietione degit vomini per rei dersi dopo morte immortali , che ben rosio perdendosi, seco reni loro memoria , ed ogni gloria portata solicrra , e quando pure it pregio di esse conseruare te faccia , ed i nonii visi leggan solio, che altro rappresentano che idelineamenti esteriori dei corpo , ogni belleZZa tacendo deli'animo Z Piu saggio modo dieternarsi ritrouaron coloro, che eccelse moli

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jos che ii nome coliseriano dei loro autore ;di tui grandeaeta, la di tui magnificenetae, e la

ri. E quat iecolo fari mal si remoto dat nostra, Che non ammiri, e fauelli di si belle vi ludi della Regina in riguardando quel ricco, e fa moib templo, e conuento di Val di Graa conis 'esia immensa ,e indicibile splendidezaa gii daeila eretto quasi. da' fondamenti , e nella sua morte di copiosissime rendi e dotatot QEz- sto templo dunque per testimonio delia sua alta pieta si era quivi riscello con la dachiara-

etione .

DEUM QUEM FIDELISSIME INTRA

SE TOTA VITA ADORAVIT IN MISERIS SUBLEVANDIS COLVIT. ALIIS QVE ADCRANDUM, COLENDUMQUE PRAEBET MAGNIFICENTISSIME VALLIS GRATIARUM AMPLIFICATO AC DITATO ASCETERIO.

Poco splendore arrecano que' titoli, che si no ereditari se propri non . si fanno col merito. Cosi sece la Rcgina , clae ogni studio po- se per render silo it cog nome da let sbpra d' gn'altro stimato di Cristianissima , onde sem-preas'ing .g: id immitare gli altri, che se l'erano con religioso azioni acquisi ato , si comet apem

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rnente mostraua ii distico, che si genetia quisbito l'emblema, che rappresseiatava quel cele- e templo, che in Kemps con regia munificenaa edificὀ Ildegarde conforte piissima di Cario Magnis.

Sacra luetardissileat miracula Mempis

Dum pietatis opus suspissi, Auua, tua. Terminauano qui delle tre naui gli adornamenti, i quali sicondo l'ordine deli'eti contene uano insieme tuti a la serie della gloriola vita delia defutata Regina, concitasiacos clia quat altra virtu pio grande , O quat piis cgregia pro-dezaa si troua, che te ibpraddet te neces laria mei te non seguano, e da esse non procedatio Θ Maegii ὁ ben vero, che non altrimenti, che a cu-DO, d po auer, riguardando, scoriὸ con l'occhiole belleetae , e te maraia glie di regael galleria torna pol a rimirar con piis agio ciis, che dipiis raro , e singolare non aueua in una sela occhiata osseruato, cosi mendo breuemente tuiti

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ro pio seria alate imprese si era no nella trauersedella croce riserbate.

La Pace si come iret 'animo della Regina renne sim preti luogo prim iero, cosi a niari destra deli 'altar maggiore te fu da o conueneuolposto, ed E per certo la Pace apportatrice deli abbon dat Ea, liberal te seriera delle riccbeZZe, dispensarrice de' com odi. Ella te faticlic col ri-poso, e gli siparsi sudori co' frutti core pensi . Ella colim a gl'i gegni, e te bell'arti nutrisce, alleleg gi ed at glutio la veneranda alliori a de construa , ed alte cose diuine la veneraZione. Dilei sbia parti te amic Zie, la scde, e t 'amore tra gli Omiui e Per quella guisse , che te membra

dei nostro corpo per i 'anima anno com sint can-Ta, Della stessi mantera per la Pace it trassico, ed ii commercio si mantie ne tra te regioni Getiandio pisi remote , aneti non altro che paces e quella peristra armonia, che Con perpetua concordia i contrari mede simi riunendo, l'anima da' Platonici vien repurara deli'Vniuerse .

Onde a ragione si cstima la Pace delle molad ne cose la pisi per fetia, che tuiti i beni seminati , esparsi dat sena mo bene ne porta seco. Ma quanto diuersi dati'usato rendetia te di lei sembianae it dolore, ed ii planto, che Dori te traboc-

caua per gli occisi per la morte della Regina,

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