Pelagonii Veterinaria ex Richardiano codice excripta et a mendis purgata ab Josepho Sarchiano, nunc primum edita cura C. Cionii. Accedit Sarchianii versio italica

발행: 1826년

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Ella e cosa consentanea, che alla ChiareZga tua poche avvertenge espoughiamo in torno i lumbi, e lsirent, perche viemeglio e curata la bestia da chi s6Εbun male consimile, e DOi sappiamo a tecto spesse voltea vvenire, e cosi do ver essere per averti ViSto frequente- mente nudo, e riconosci uto sciolio di reni η). L adun que manifesto clae un doppio vantaggio ritrarrat da queste medicite prescrigioni, cloe di consolidare per isquisitogga di medicamenti i tuoi tombi, e apprestare Ia stessa cura e diligenZa at cavalli quando ne stano

I cavalli per lo piu si sanno male ai tombi per lopeso, o freddo foverchio, o se avendo voluto saltare una fossa sono rimasi a basso co' pie di die tro. La cura chealiora conviene, si e di bagnar loro i tombi con acqua calda, e sar iungamente caldissime ungioni, e dipol uncaustico. S'ei si dorranno atquanto sorte, si aprano l0role Vene da gl inguini, e misto at sangue, che quindi , ἡ uscito si ponga sopra te reni sale, sugna, e otio , ed .c correndo si ricorra at cataplasma , od impiastro. Farai attresi 1' ungione con unguento per n0ystgiorni se per is reto it giumento si sar. fatio male ')ma Pero SenZa laceramento, a una coscia; indi second0che vedrassi avangar la cura, e giusta it bisogno, si traggyη renibus dissolutum. a) si coxam stimulaverit.

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eLP. XIV. 135

sangue dat te anguinaglie, e si curi la eos ia con medicamento caldo, Vale a dire eusorbio - IV, sale sordido IV, pece liquida scr. 4, it tutio bollito insteme. Se gli sara ensiata una gamba, prendi fior di sieno arso con posca fredda, e usa sinche l' ensiagione non si dissipi, e metti quindi sopra Ia gamba a glio pesto. a. Ne eraggio pel male di reni.

Undici coccole di cipresso verde arrOStite, nitro . III con eguale arrostura, e fatione pol vere Io insondi nolle sauci per quattro glorui con Once tre miele, e tred'olio buono, e quattro sest. di vin vecchio mescolati

insteme.

emina, e polenta un festario, Ι' intridi in aceto, e poni sopra l' animal che si duole. Altra. Cuoci fino alia lique sagione resina dura II, e spargivi sopra tanta farina d' orgo che si spessi scacome polenta, e calda mettila a modo sopra te reni , ecosi sa' piu, e piu volte. E cosa giovevolissima at dolore,od ait' enfiagione. 4. Pes dolor deIIa coScia. Ungi con unguento per otio giorni, allentando anco talvolta Ia vena, e puoi simit mente adoprar que-Sto medicamento, cloe eusorbio - ΙΙΙ, sal sordido

IV, pece liquida scr. 4, it tutio bollito instem e.

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Utilissima, o molio infra te attre cose necessaria si e la cura de' piedi, di cui noi laremo at cuna parola, assinche coli' a tuto delle medicine che indicheremo si preservino i pi edi, non meno che te giunture da tuitele Cattive coris eguenge, cui sogitono apportare alle hestie o la smoderata fatica, O la tra Scuraggine, O altro accidente. Si deono pertanto con tu ita diligenZa corroborare , e asSodare te ungiale mediante la netlegeta dellastalla, che doura avere uno strato d' asse di rovere, edesser ripulita datio sterco, e senga umidore. Vuolsi per eguai modo aver sommo riguardo che te congiunture, optegature φ) si mantengano salde ed illese Cosa che spe-giat mente richiedest, ed e bella nei cavalli ; e per cloisi badera di non lasciare ad esse attaccato it sango schiz-zatovi per Io viaggio, o per I' esereigio; onde si strofine-

Panno, e si laveranno con acqua calda , o con Vinoi et' uno e T altro insieme sara ancor meglio.

u. Per la contusione d ' ρiedi. I asto di Pelagonio. Pesta e fovrapponi alleunghie sichi secchi con sale.

suffragines.

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CAPITOLO XVI.

DELLA CURA DELLE OZENE, OSSIANO FISTOLE.

Alescola, od applica vetriolo, galle, allurne Pesto

per eguai P0rZione, Sugna, e scorga di melagrana, it tutio

andare.

Altra. Cuoci a soggia di cataplasma, ed applica

Pesta insieme capi d' agito, uti manipolo di ruta , allum e stritolato, e passato per istaccio - VI, Sugna Vecchia P. II, e una manata di Sterco asinino , e usa cotidiana mente.

Cuoci save ne ii' acqua, e pol dissolvi con miele, emetti in uti panno, e usa. Ri Sanera.

Pesta, ed applica bulbi rossi d), e manna d' incenso; dopo tre di litiva via, e ripeti la stessa cura, ed applica

poscia uri malagma.

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183 CAP. XVI.

6. Per P ugne logore. Fa' lamento alI' Dgne con aceto caldo, e fregale dipol con marrobbio fram mischiato a Vecchia Sugua, edassenetio rusticano x ), De vedrai mera Viglie; e se vorrai rassodarie, con questo medes imo medicamento te stega. 7. Per Ia Suffusione, o cateratia

Se it tumore sara abbastanga aperto , poni Soprat' aperta unghia alcuni grani di sale con aceto, e savulso mente di crusca calda, e do po tre giorni cessato cheabhia di fluire I umore , mescola 'llume sciSsile, Osca-gliolo con Senapa, e aceto, ed applica ali apertura detrun-ghia insieme coli' acqua tenuia a bollire con un membro porcino, e goccialatavi sopra pol ch e ras edda. Quando non Zoppi chera piu, leva rapparato, e sostitui-sci bitume. 9. At male delle giunture. o dei garetii. Frega dei continuo la parte vigiata con allume, eli para, che e quanto dire impiastro d' olio e di grasso, econ a Ceto sorte. Se Sara nata at cavallo una siqtola nella Corona, OSSia parte suprema delP unghia , mescola sordi rame con aceto sorte, e quando sara prosciugato cac ciato nella sistola, e stringi la parte con una saScia, ste rurigo, L prurigo. ' rustico. in rapo et in V decus de ferro facis. i) samicem.

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CAP. XVI. I 89

in capo a tre giorni sciogliendola, troverat risanata lasistola. Se it cavallo avra cominciato a corrodersi i pie-di in , ungi gli continua mente con sterco canino liquido mischiato ad aceto assai sorte, e stupirat doli' essetis.1 o. Per tu deboleaza dei collo ) delle mule. Lava con Sapone, psi mescola con acqua pioVana otio quanto basta, e chiara d' uovo, e tutio cio diligente mente rimena, e usa: o Sivvero brucia, e 'Consumare

a suoco lento in luogo pulito schegge di fico stagionate, o secche, te quali stano state levate dat megno della pianta, e pOiche Saranno combuste, e d incenerite, ne passa Iasiessu Cen re per istaccio, e pol mettila in uti mortalomescolata naente con viti vecchio, ed attrettanto otio , eralbum e di due uoua, ed usa at hisOgno. La cura e certissima. Se it collo, o ii dorso delia mula sara scalfitto, cuocine trolio cera una lib., pece Ditta- IV, ruggine, O Ver-dera me R) - II, e usa. Per impedir pol che la mula si rompa sui collo, e per curaria se la rottura, O scarifica-gione stasi satia, Quoci, tanto che torni alia terga parte, grasso di porco fresco p II, aceto Scr. a; PaSSa Per

11. Per dolore di ceruice. Si dee cavar sangue , e sar uso d'ungioni calorifi-che, quali sono cera, olio, sugna Vecchia, nitro, pece liquida , golso , coccole d' alloro: con che mescolato colvino si Deghi tutio it corpo, e se fia necessario si conduca anco a bagnarsi. Dopo una Somigliante curagione diast ali' animale una hevanda calda composta di gen-giovo, petrosellino, Illargiro , cimino, oppio, coccoled'alloro, miele; il tutio mischiato con Viuo.

Τὸ pedem prodere, L. rodere. mollitiem ad colla, H Euruginis, L. aeruginis.

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1α. Per dolore di collo, o contragione de' neruiche quiui estStouo. di mostieri sar sottit mente at collo uri cauteribdali' una, e dati altra hunda, e quindi ugner Con Sugna, e do po giorni se ite lavare con acqua calda, e quando sata rasci ulto devenire alle ungioni calesacenti , e se sciare ii collo con lana, O con una pellicina. 13. Co osiaione deli' in asto chlamato I ara. Schiuma d'argento VI, cera lib. 3, cerussa

Frega te ligne con aceto fortissimo incorporato in assenetio Verde pestato, e sugna veCchia, e Sale.

Lava dapprima con un pannotino te parti corrotte, e spargivi sopra save colle colΓ orina, ed un poco diruggine; OVvero poni vi te. silique, o i gusci di senapa bentritati, e misti ad aceto, ed un po' di laserpigio.

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ckP. XVI. 191

Pesta parti due di seme di ellera , e una parte diallume rotondo , e tienti attaccati alle ugne per moltigiorni. I pi edi che abbia no at di solio uti poco putito ') e

ventato sin a che P animale non sta impagiente diptu soMirlo. Applica in seguito agito , e golia pestati insieme, e Con una lamina in suocata brucia due volt ii di per lo spagio di tre giorni; ed anco ai bovi conviensar lo stesso. I popliti, ossiano te curvature interiori delginocchio, che abbiano deli' umidore , si debbono medicare con cera, bitume, e golso vivo di eguai peso, e dissoluti ai suoco, sacendo calde ungioni alia parte, O me tendovi Sopra crusca con aceto. Se unica vallo abbia Storta, O ro vesciata, O allargata μ) la corona deli ungitia, piglia con te due mani 1' unghia, torcendola in dentro; e 5' ei grandemente si duo te, segno e che P ungi, iae stravolta ' . Soffrono principalmente Spesso uella ten-gone i cavalli curuli o de' cocchi; e doversi tenerata Seguente mani era di cura abhiamo dat nostri maggiori imparato. Deest levar sanguedalia corona, e Scarificaria, e 1 regaria con aceto e sale; indi applicar latia sucida con otio e vino alia giuntura ed ait 'unghia, e confri earla Spesso con acqua calda. La quat medicina si ripetenet tergo giorno, tenendo tutia via r animale legato, egit si amministra per giorni dodici. Che se niente giovatat cura, e di necessita rader bel bello at di solio Ι'unghia collo scalpello tumorale ), e se ne leva la grandeZZa

s subtritos. t) testam candentem. u) torserit, eStorserit, laxaverit. v) intortus. iamcali.

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al vivo, tu modo per altro da non intaccar l' osso. pol sgorghera troppo sangue, impiaStra la giuntura si rurighia d'olio, aceto, sal minuto, e Stereo dello stes,6 cavallo, it tutio su morbi de fila φ) distes0. Dopo it teribgiorno passa alle calen Zioni ; e Se la carne e crescivia olire it douere, applicarui qualche astringente, o balsam6Vulnerario, e ripulisci spesso collo scalpello it coru6deu'unghia, resecando quel che bisogna perche crescaeguai mente. Nella quat circostanga sa' uso di malagma crudo, e salio camminaria dagio. Estrema medicina edargii ii suoco, se sia di mestiere. E cio sarai simit mente, se te giunture, o te spalle dei cavallo Saranno piu crasse dei giusto, o se avrli nervi vigiati, o tubercoli.

Se gli sieno usciti suor di luogo i ligamenti delle

congiunture, bisogna trar sangue, Scarificar minuta- mente te parti scommosse, e far questa quotidiana cura per quattro gloriat, cloe fovi apporre alle giunture lana Sucida, otio, ed aceto, a pol rassodarie con medicamentucaldo, quat e ii seguente. Senapa in quantita d'un SeSt., e scordeo mescolati insteme , e se gli vorrai render pluca lorosi uniscivi galbano - ΙΙΙ, midolio di cervo III, e aceto quanto hasta. Se it cavallo avra negli articoli o nelis spalle inervi crassi, e necessario levar sangue datio stesso pie'de, e sar assidue fregagioni alia parte per cinque di e00Vin caldo, e Olio da mangiare; e se ii male verra dat laspalla, ci place ch' e' si saccia andare a nuoto Dei Pacqua e non giOVaudo questo si rende indispensabile it dargitii suoco mediante ii reticolato η , e curar come Sopra l*

scottature.

y) ternarii magnitudo. η pannis mollibus earptis. φ) roxi eviatim. miseram.

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con cilicio sin a sare u sciro ii sangue, e pol mettivisopra una PeZZa aspersa di sarina fervo, e di miele , elega Ia giuntura, e tieula cosi per tre giorni.

pasto di Pelagonio. Insondi nelύ acqua panda mangiare, e pol lo pesta in uno mortalo a guisa dicataplasma , e distendito Sopra una pelle, e spruZZavisior di rame pol veri κZato quella quantita che hasti, eeosi P applica alle snodature, o a quelle parti che sono sistolose, e tiente strette diligente mente per tre giornicon panno lino imbeuuto di tartaro ', e quindi te scio-gli, e Successiva mente usa Ι'istesso medicamento, e sa P operaetione medesima, talche P animale stia tre giornisenga esser mediCato, e Cio Sara a sussicienZa percheguarisca. E se accadera POpposto, gli S' appresti la stessa medicina tremvolte Deir intervallo di dieci giorni; aquando gli avrai sopi apposto a' piedi la pelle medicata come sopra, lega piu sorte ii cavallo accio co' denti non

Pesta fronde di cipresso, e mescola insieme sarinad'Orgo, e cvoci Dei vino, ed olio a sufficienZa, e su' cataplasma, che metti in un mortuio, e riment con gicherogallico ben purgato, e con mal vlivischio ς ben Cotto, ediligente mente strita toto, ed agglutitovi uti poco disugna; ed usa uti sim ii impiastro Per nove giorni, alterna udolo uti di si, e un di no.

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