Pelagonii Veterinaria ex Richardiano codice excripta et a mendis purgata ab Josepho Sarchiano, nunc primum edita cura C. Cionii. Accedit Sarchianii versio italica

발행: 1826년

분량: 295페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

181쪽

la bruciatura si tralia come tuite te attre ustioni. C6 stumasi ancora di sarne u scire it mucco con una spee Cia, O altra cosa applantata , e SOVrappor Vi una Spugna inguppata in aceto satio di sugo di laserpigio, e di ro smarino n. Nel di seguente vi s' interna un collirio perche estragga la vescichetta che conten eva it mucco ; e la composigione e questa: ammouiaco potueriZZato, e mi Sto conlaceto sorte . e seccato at Sole. I. Per l' ensiature recenti da curiarSi Senaa taglio. Granchi p. II, galbano megga libbra , trementina - IV , incenso ciali 4 , nitro meZZa lib., Sale uti SeSt. Il tutio insieme pol veriggato e misto con aceto Si sacci abollire, e con uti panno caldo in Zuppa iovi dentro aguisa di malagma si cingano te ginocchia, e alternati V3- mente un giOrno si, e uno no si rinnuovi it collirio, e si

applichi. Ovvero si pigit bitume giudaico α , seme di

Senapa Θ, rododasne -, e pol veriZZate queste C e, edintrise con sugna pongansi sopra i ginocchi ; o altra' mente seice Secca , ed ervo, o veggiolo pol veri ZZati, quella ciue con sugna vecchia e questo con aceto ), QSenapa aleSSandrina una lib., nasturgio megga lib., sale - , Sugna Vecchia una lib., aceto quanto basta. 3. Altra ρ r te mede sime entiatura.

Pon vi per quattro di una spugna inguppata in

182쪽

aceto con Caustico se eo stemperato neli' acqua fredda. Nel quarto giorno mettivi sopra farina 4'Orgo Con ac qua, e cosi usa sinattantoche la laceragione non ab hia salto cicatrice; indi applica alle scarificagioni lascorga di pomo granato pesto con ligio. 4. Per P ensiatune, O bolle umor e allegiunture delle gambe. Prsemi a consistenga di inie se cenere di socolare iata, calcina viva con vino, e bada che non in durisca innangi di avertie utito li tubercoli, e sino alia loro es- siccagione. Tale si e il medicamento da adoperarsi so itubercoli sat anno recenti; se vecchi, ius uoca lieve mentele giunture, e curale come si curano te scottature. Questo uigio pol si contrae dat cavallo per Ia. fatica , e per aversorte galoppato ' in terreno duro , o v ver lastricato diselci, o dat mulo allorquando ha portato una SOverchias ama, o dalla mula qualora si a stata Iungamente attaccata, ed affaticata.

Rododas De ΙΙΙ, bitum e lib. 3, nitro lib. 3, sugna

u) fortiter tripodaverit. d) videlia. η tuber terrae.

183쪽

buon ri medio te galle minuggate, ed ii Sugo di mari ob bio con siliggine, siccome lo sono per curar l' en fiat ursi senZa adoprar serro la senapa, e ii sale a lessandrino indose di scr. 4 nastrugio Scr. 4 , aceto Ser. 2 , Sugna ecchia lib. 5, it tutio insieme pesto, e rin volto in una peZZa per tre giorni, e pol Sciolio, e applicato con spugna inguppata uel sugo di laserpigio cirenaico. Purgain appresso con stibio Ossia antimonio S . In altra maianiera sarai cost. Pesta Dei mortalo h) radici di selce, erha, e fichi d'Affrica, e usa.-cosa sicura. Fauno Simi gliante mente a proposito per radere i tuberculi, e dissipare gli onsiori la radice di sico, it veggiolo, la vecchia sugna, Paceto forte, Coti chse s impiastri la parte per meZZ0di pannesino. Oppure si prenda Senapa a lessandrinanaeZZa libbra, teda affricana II, sugna ve hia meZZalibbra, aceto scr. ΙΙ. Ιti altro autore at essetio che si dileguinu gli ensiori vi en proposto nasturgio alessandri uomegeta libbra, sichi d'Affrica II, sugna vecchia meZ

libbra, aceto Scr. 2.η rubricam. ς stybico recludis, C stibio. v in pilo h seda , f. teda.

184쪽

Vigio pericolissimo e 1' asma, cui molli caratteriZgano per uu Vero malore . I greci la distinguono incinque specie, Vale a dire αρθριτον, υγρην, ξυρην, λευκην, μελαιναν, che i latini chlamano articolare, umida, Se Ca, blatica, negra. I segni caratteristici son questi. Et si mo-stra tutio Cascante, tramanda umidita dalle nari, e beve molia acqua; tossisce duramente, e sa sonaglio det naso; goppica or da uu piede, or da uti altro; genera delia for- sera n elle orecchie, e queste son flosce; la sua pelle thacattivo odore : Io che ad diviene allorquando per graVeindigestione rimangono ostrutti l pori, ed esulcerati, e ilrespiro non ha libero it tragitio at polmone. La cura das arsi e quella che siegue: leva sangue o dat collo, o dallegambe, e COn esso mischiato col vino, e con 1'olio se

gagii tutio it corpo ; di pol gi' insolidi per bocca due

obolim di dragante, mirra, ed incenso misti ali' aubume ossia chiara δ' uovo, agglugnendovi aequa melata. Sara suo cibo la gramigna, e moderato vino infusonetl' olio con entro vi orgo la sua hevanda. E puossi ancosare in colat modo : si ammaZZa uno .... R), e leVatenete interiora cuocesi in acqua a consum agione delia meta, agglugnendo vi uti certo che di nitro, e una dramma d' iosci amo , o di golso vivo : le quali tuite cose co-ὶ te , e meschiate con vino g li s' insondono Ogni tergogiserno per hocca. Questo medesimo suot sarsi attres1RmmaZZando uti gallo. Richiedono altri una testa di malim id multi vocant. m) obolos binos. n) jactans.

185쪽

narice destra uti sestario.

Ι 'asma, che i greci chia mano OVtVnea P) , si conosesi quando it giumento tien te narici elevate , e tramanda mucosith purulenta, e contrae piu spesso dei solito ilombi, ed ha gli occhi piu sputancati. La cura ne e questa: si leva sangue dat collo, e si mescola con otio edaceto , E se n'ugne it giumento, ii quale si doura per quanto si a possibile astenere dat cibi, eccetio quelli chesono cale sacenti, o it veggiolo, o ceci, O sarina di grano, od anche d orgo se sta di state, colla meschianga didragante, Sapa, e Zolso, o ancor di sangue di cagnolino, e uu piggicotto di comino pesto. Tuite te quali cose sidantio Dei vino, O siVvero Dei lat te mescolato conchiarad'uovo, e pinocchi potveriggati: e cio fassi per giorni dici otio , o piu ancora , sin a che it pol mone non risani. Se non giovera , in tal caso sorata la cute dei petio,v'inserisci radice di consiligine, ovvero la poniali estremita deli' urcsolo v) deli' orecchia, e Bella parte anteriore delle nari; per che tutio ii vigio si a richiamatosuora. Puoi dargit ancora pastelli salti di . . . . s, e radici di cocomero salvatico , ram morbidite Dei miele, o acqua melata, che Serberat per quest'uso; ovvero in n-digii nelle narici tre oboli di radice di moro potueri η-

Eata Con vino scaldato. Prima pero agit asmatici ripur' gherai la testa con uti clato d'olio, e un sest. di vino; ese dopo cio uteri la marcia, it vigio e incurabile. Se per Ie narici manda suora marcia, insendi neli'una, e net φ) cotula corinthia. P) ορειπνοιαν q) orciolas. τὶ nucib*'

marcinis.

186쪽

P altra potuerigetato incenso maschio con una cotula attica ' di vino tiepido , e sa' suffumigio alle Dari consortie di lauro. E se cio nonostante continoua DelΙostesso grado , aliora Cuoci insieme neli' acqua un gallo ,ed uti cagnoietto, e Cola pol cotesta aequa, e mescola

alia colatura di golso vivo, e sagitela prender per bocca tiello spagio di nove giorni continui. In sui principiar deli' asma insondi per te narici seite vermi di pistrino stritolati , e messi in ciati sette di vino, e due d' otio, e due vovi tenuit at suoco a in ii epidire. Altra per P asma dei capallo. Passo cretico Unfestario, ghiaggiolo illi rico - , pepe , e Zamrano s

uva V. Mescola tutio questo , e pol passa a bladario ' insieme con miele , butirro, sugna , e uri poco di Sale. Ed essendo quest' asma uti po' sortella, osseruerat ch'eitien sospest i lombi, e gli occhi , o che ha l' orecchio destro colorito, e talvolta egiandio la mascella ensiata, e Pandare non dritto. Il quat male merce d 'un'esatta diligeneta si sanera piu presto net suo Cominciare; e si noti che cio pia di luggieri otterrassi qualuitque Volta rimanga purgista la destra parte, anZiche la sinistra. Userui non pertanto sita ita cura : allenta tutiee dodici is vene det cavallo, cloe qua tiro alia Volta in tre giorni, ed appresta ii seguente heveraggio: gasse rano , mirra trogloditica - , spiga nardi - , PQPebia DCO-, a qua melata sest. 3, Olio antico Sest. 1, otior08ato me ZZa lib., lentisco un' emina. Metti tutio a Cuocere in un' vaso Duovo, unitamente a uti canino di dieci

188쪽

Cho i cavalli sieno spesse fiato assaliti dat maldellidropisia, non a tuiti a prima giunta apparisce , edaicunt fovente s' in gannano immaginandosi che quandol 'animale e veramente idropico, sia quella o pinguedine, o corpulenZa, ed attribuendo a natural temperatura dicorpo la mal nota assegione splenetica, e Ι' acquoso incremento dei ventre. I segni ad unque delΓ idro pista sonquesti. Cresce ii ventre con dureZZa , ensiano te gambe, e spronato it cavallo at corso si Sosserma , e riman sonsogato, e di corto respiro, e non puo camminare. Quello pol che ha mal di mii Za, resta come se ga intendimento, e col ventre piu estoso deir ordinario, e messo cli' e' stain eserci Zio , frequentem ente starnuta , e volge in qua ,e 'n la per lo dolore la testa. Differenti da questi sono i segni della timpanitide, perocche olire at crescer det ventre inrigidisce la giuba , ed i I collo , e non di rado ancora per la tensione, e tumorosita 1' intestino retto si schiatita. At quali malori e certissimo esset giove volt irimedi, che audi emo divisando. Per ridrope, che due picciole dita si stenda dati om-bilico in verso it petio, e non gia verso it sanco, buca

Con serro appuntato come una Deccia, e potivi la stringa Per cui Scorre Pu more, o Pa qua che rende idropici; e tanta ne ha da scorrere quanto quattro Sest., e Piu an

cora se ii volume e pila grande. Tieni per altro legato ilgiuinento sin a tanto che dura l'acquosita. Tra'be veraggi

189쪽

tu dei preseri r quelli, ebe PromuOVODO l'Orina, e sapisii dei continovo fregagioni di fortu ch Sudi. Per cibo ab hia gramigua, e cenere Stata in infusione, e beva aequidi si ume, cli' e la piu agitata, o di quella OVe sieno stati in susi ceci, sed e attresi opportuno di bagnario, e quando abbia da porsi in cam mi uo, avvolgergit con saSce te gain be. Dicono pure che giovi it farto passeggiare in megiballe ossici ne de'prosum ieri, perclae i diversi effluvi od6

rati, che Dei corpo insensibit mente S'insinuano, conseri Scono a' pulmoni. E cosa parimente congrua ii dargit amangiar det appio quanto ne puo , ed a bere petroseulino, O melagrane peste, e mischiate con vino.

I. Per gli SPlenetici. Gli si levi sangue da' pie di nangi, e si privi de

1' orgo in maniera che alquanto smagrisca, e diaseglipei corno agito, nitro, marrobbio pesto Con assengioe vin brusco, e passeggi; la mattina gli si sacci a semetito con Spugne calde, e Degagioni a pugno stretto. Se la tumidegga dei ventre persiste, convien sare un cauterioal petio, indi appo tre giorni, cloe a dire it glorno quinto, cauteri ZZa di Duo vo in sui petio, o qua, o Ia alia distanga di tre dita; bisogna pero balare di non iscottar

3. Dei et anitico. E di mestiere o con panno, o con toVagliuola ap plicargit alI' Ombilico, od at ventre, cenere calda uni tamente at carui. E si dee procurare di tener serm0Ι'animale, perche non si tra vagii Iottando contro l' al-trui violen Za, e aliora se gi' iulanda nollo sauci colcorno radice di Panacea , e sit gallico pesto, con otio ψvino tiepido.

Altra. Piglia terra hoschiva , un acetabolo di

x) humum silvestrem.

190쪽

CAP. XIII. 183

seme di comino, e attrettanto miele, e sugo di laserpi-gio della grandeZZa di una lava , e una cotula d .ceto; e tutio questo temperato in tre festari d' a qua , gliel' insendi per bocca, e sa' che per una nolle Si aStenga dei cibo. Se cio non avrh giovato, uel fianco sinistro , vicin' ait' ultima costa per la lunghegeta di quattrodita gli applica il laoco , non piu che alla prolandita d un dito, e cura te bruciature Come SOpra. 4. Beveramio per gi' idropici. Fa' pastelli di miele, e burro, e pesta net mortalo con uri clato d' otio, e da' con vino per bocca; o Vera mente piglia radici due di sparagio silvestre , e cvoci incinque sest. di vin vecchio tanto che si riduca a uu'emina, e dsillo col corno: oppure pesta e da' on Vino meZg' oncia 1ὶ di radice di panacea. Certo e che gloVa; esa' che sempre egii abbia fete, e non heva moltiSSimo.

SEARCH

MENU NAVIGATION