La nobiltá Borromea esposta in sontuoso apparato : dagl'Illustrissimi Signori abati, e dottori dell'insigne Collegio De' SSri. Giudici, conti e cavalieri della cittá di Milano : nella solenne aggregazione dell' Emmo., e Revmo. Sig. cardinale Gibert

발행: 1718년

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camente di que' dictasette primarii Cavalieri, cne attesta ii Lotio emere stati disiegnati a si pregiola cura d ii Padre, sebene nonne registri it nome di tuiti s 6 3. Perdoni it Leitore questa brievescorsa di Storia, da lui credula forse uscita suor di sentiere; ma non poteasii far di meno, si per dar lume alla serie de Personaggi deis' Apparato, si per non lasciare in tutio digiunol'occhio di chi volendosi pascere col dolce delia erudigione

chiusia entro a i laconici componimenti, non vuOle Pol Prendersii la pena di andaria a rintracciare su gi' altri libri. Per ritornare adunque d)onde partimmo, benche Gioanni Bonromeo fusi e non men ricco di merito dei succennato Fratello, nulla pero siespreme neti iscriZZione portagii a piedi, fuorche it felice incontro da lui avulo in questa Citta di vederes in una sua Zia materna divenuia Sposa di Filippo Maria Duca di Milano colla ricchissima dote di quatrocento mille forini d'oro, ed ii pacifico possEmo di molle conspicue Citta, 8ὶ poiche stimavali non poter darsi maggior risalto di splendore alla Nobili, Borromea, che coli'ispiegare sugI'occhi delpubblico uti di let ingrandimento si eccelso nel Primo traicio, Cli' erasi trapiantato in questo nostro terreno ; leggevasi per

tanto nella seguente maniera,

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Veniva in Eguito nelPaltro intercoluinnis VITAIsANO di Patii dova, figlio di Giacobino, e Margarita Bonro mea di gili accen- L nati di χpra, ii quale portatosii a Milano per sodisfare at genio det Zio, impegnossi di tal mani era it di tui amore, che non avendo discendenti, cui tramandare la sma pingue eredith,efl endo egii sempre vissuto celibe, adottosselo in figlio, conespressa obbligatione di sostituire at cognome di ViTALiANo quello di Boihi OMEO, assistendovi a rendere piu solenne, e splendido untal cangiamento Pautorita solarana dei Duca Filippo Maria, checon sermollo con stio diploma, spedito l' anno MCCCCXVI. 1 o) donando nello stesso tempo a Vitaliano i onore delia Citta. E qui fu dove restando inaridito it ramo Bonromeo a noi traL

dinaneta di Vitaliano,e perte di tui noZZe con Ambrosina Fagna-na, Dama, at dir di Antonio Raudense, celebre oratore di que

te it J Hujus Ducaris nitatis,quae contigit anno I I2.6 Iuui sunt omnes Scriptores Boreomaea fami iae obiit autem /hannes anno Ia II. referente Serenio sag. ψJψ. 8 4 Nuguttus, qui Dertona, Auxundriam, Novaria Verce ras,

Dotis nomine algatas 2 Beatrice, ex ore ejusdem morientis refert Iib. s. pag. 329. quibus adde Ticinum is Iovio in Io: Maria Vicec. memoratum, ct a ias Urbes ferro subactas is facino ,primo Beatricis Marito, apud Hieroumum mi γοωin Anna . A exandriniriturice scriptis, ct Ripamontium Dec. q. Nisi. Medio . Iib. 4. 6OL 2 99. 9 hosfo . 192. ex Scipione Ammirato Hi riae FZorentinae

scriptore quem tamen Aco citato nil I tau dicentem inveni)ud annum Ia o. hoc refert. Sed Luci ius Tergagius in Oratione de Laudibus Borromaeorum Medio ani edita anno IS93. repetito, ct verius iam mat id contigisse anno I 36o. Profert enim subricas riseras eorundem S. Miniati Magiseratuum, datas GL Deceml ri anni ,382. issoque vivente Medio unum odu Uri fimos Borromaeos missas, in quihus antiquuhujus gentis decora ditiones in Hetruria a eruntur O c.

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tempi si1 tra te Milanesi la prima di nobilia, e di ricchegeta. Anziche ii cognome stesso, ii quale per i 'addietro era stato diBON ROMANO, e di BONROΜΕΟ, secondo, che il valore, e la pietadegl' Antenati avevasi di tempo in tempo meritato un piuchiaro distin tivo, comincili a fissarsi in quello, che di presented proprio delia famiglia, e che in questo apparato su pol sempreusato ne i vecchi suoi Avi. Qual soste ii merito di un tal Personaggio non pub farsi palese con attestato ptu autentico di quello det rinomato France o Filelso, vivo neli 'ethstessa di Vitaliano,il quale temndo l'oragione funebre sirin a Filippo Borromeo di tui figlio, Ducat Senatore di segnalata integrita, e percib

mio piu degno, che E quelio delle sue siesse virtu, non seppelasciare sui di tui sepolero altra memoria piu illustre, che laristretia in questo elogio: Natus eo Vitariano patre, Viro in omni genere Laudis probatis imo , quo uno II Uri fimus i D, ac Sapienti mus Dux Phirippus vix habuit apud se quicquam

aut charius, auso enui ius. E ben conviene soss ero di un si fino caratio te di tui riguardevoli doti, se si rimirano lyampie Signorie, di cui fu investito e dat Principe, e dat Senato a litotodi grata riconoscenZa, e che ponno stancar l'occhio di chi leconia Sit i libri, come appunto ne temette ii Sereni sig), ilquale avendone satio it registro colle autentiche de i diplomi, C s affretib ii in Oratione funetri ejusdem holita in lubricia Medio anen

sium Procerum corona anno 14 I. My. in Bibriot. Ambros LV. 8. ubi inter crius utrius; conjugis Iaudes , fractarum hoc

Vita iani encomtum Legitur : si Ipse es honor, ipse es Horio, is ipse es spondor totius Civitatis, ad quem omnes nos, qui se Insuδres sumus, tanqua ad Ideam veri honoris inspicimus dic. 12J Edita MedioL an. 1 1. ct in aria habita iis ingre Iacobi

Borromaei Episcopa em Ticini Sedem anno i 46. θας idem tu husr,,memineris eῖ majorem tibi necessitatem additam, , ad virtutis nominis curitudinem, quod non insimo , ct se humi i genere natus es , sed Vitariano Patre , qui non modori majorum s endore, sed munὰ etiam magis suis gaudibus, σse meritis Humem se omnibus, ct admirandum reddideritati*J sq. 493. eadem di ncte enunciat Co: Prioratus in vita Comitis Io: Borromaei ita me scripta.

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I8sramretid pol in fine a raccogliere tuite in fascio P alti e grosse tenute, priuilegi, pedagi, esenZioni, con questo riguardo, ne Iectorum satientia abuti dicar . Quello perb, che pud farci plucrescere solio gli occhi ii di tui merito si h it richiamare allosiguardo tanto lamaesta deli onore ricevulo insieme, e fatio ad Alsonso d'Aragona Rh di Napoli, accollo per ospitenella sua Casacon si magnifica splendideZZa,che adisplegaria v impiegbio storico Ripa monti tutiat enfassi della sua spiritosa eleganZa,cOSi scri vendo ) referunt temporum eorum Scriptores quὰm pDnrido,o regio vere a aram Regem Aragonium domi suas ceperit, dipitias, sumitiamque Borromaei majori admirationi

Hispanis fui e , quὰm Principem, Urbemque ipsam: quanto lanobilia delle cariche sostenute solio at Principato di Filippo Maria,e net tempo della Repubblica dopo la di tui morte, essedo stato prescello per Capo si )a quel piccol consesso di quattro primarii Patricii, cui assidossi dat Senato l 'ardua cura di questa

torbida Provincia, ed inviato ancora Plenipotengiario in sieme con i medesimi in Francia per accordare a tuiti i patii la pace Con Cario Duca δ' orleans, che per te nogre gia contraite dat Padre con Valentina sorella deli ultimo estinio Duca Filippo

Pretendeva strappar di mano ii dominio alla liberta di questo Stato D 164. Tullo it fila qui detio compendiaua1inetl'iscriZZione

seguente.

VITALIA NUs EX NOBILISSIMIS VITALIA NIs PATAVII, A JOΗ.

BON ROMAE o AVUNCULO AD ΟΡTATUS, COMES ARONAE, ANGLERIAE,&c. CUBICULO, ATQUE AERARIO DUCALI PRAEFECTUS, REGIS ARAGON. HOSPES MAGNIFICUS, AD GALLIAE REGIS FRATRE Μ

PRO MEDIOLANENSIBUS ORATOR ANNO MCCCCXLVIII.

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Non era di mii nor vanio alla serie illustre di questa famigliata nobil comparsa, che facea in tergo luogo PIETRO BORROMEO,

an noverato gia da pili di due secoli, e meZZo tra Cavalieri di S. Gioanni, ora chlamati di Μalta; poiche saperidosi quantossia mai dilicata la nobilia di quest ordine insigne, che sdegna

ammettere net suo bel corpo altro sangue, suor di quello, che per secoli interi lia corso di mano in mano con uguat fior dinetleZZa, venivasi ad argomentare quanto sosse mal lontano, e quanto chlaro ii sonte della Nobilth Borromea, che aveadoviato tramandaria cosi da iungi per rivi sempre purgati alledi tui verae. Testimonii suor d eccegetione diun pregio si nobile sono i due Scrii tori, e Commendatori deli' ordine stes is F. Bartolo meo dei Poggo e F.Roberto Solari s i ), ii quali ancorne contano net dilor ruolo un altro di questa Casa in poco divario di tempo; essendo pol tuiti due riseriti nel compendioso catalogo de 'Cavalieri di Malta Milanesi, che a dato in luce t erudito Sig. Dotior Gio: Sitoni di Scogia si 8J. 1 'iscriZZione erasi ristretia adisplegare sol tanto lyonore di ura tal carattere, e ii merito di portario in fronte, che erano ρpputato te due

pili splendide prove delia nobilia dei suo cuore, e di quella delia sua stirpe, senZa alcula dubbio srh le piu insigni di quella eta.

PETRUs EX BOR ROMAE A MEDIOLANI FAMILIA RELIGIONE, AC FORTITUDINE BELLICA INSIGNIS, HIEROSOLYMITANI ORDINIS E UITIBUS CONNUMERATUS ANNOM C C C C LV I I L

i J de Ponti . D. Carotiti J J Elpomontius Dec. 4. Hist. Med. DI. 6o. qui in er addit

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Seguiva ad emplere ii quarto sito colla inaesta dei suo venerabile aspello, e molio pili colla fama dei suo celebre nomeG1O: BORROMEO figlio di Filippo accennato poc an Zi, e maritodi Cleo se figlia dei Conte Giberto, da cui derivossi nella Bor-romea stirpe uia tal nome, della gran Casa de' Pii Principi di Carpi. Per lode di un tal Personaggio hasta dire in compendio, aver' egit in questa capitale Citta ibstentate te prime parti deli' onore, e delia viriti; in quello, esshndo passato per tuiti i gradidelle cariche pili conspicue, creato Colonello delle sue Truppeda Francesco Ι. Ssorga Duca di Milano, Senatore, Consis gliere, e primo Ministro nella sua Corte dat Duca Galeaeteto figlio si9ὶ: in viato dat medesimo con splendidissimo seguito alla Repub-blica Veneta per sottoscrivere la pace tanto iospirata, e neces saria a questo Stato, sinunto dat lunghidis astri diun 'aspra guerra seto): dichiarato Governaclore di Milano dalla Duchessa Bona, e dat Senato da iei unito net tempo astunnoso, in cui la morte acerba det suo Consorte Galea Zo ucciso da congiurati, ela tenera eta dei figlio Gio: GaleaZZo, non ancor pace di comando, richi edevano vn sorte sostegno a riser- margit in mano it baston signorile 21 ): spedito undici annidopo Comandante di numerosa Mitigia dat Principe Tutore Lodovico a reprimere t 'impeto degi' Elvegii, e Vate1ii invasori

extincto Vicecomite Labantem inter be Ia pecuniae dissecunate Rempubricam ὰ Vita iano aere proprio suisse suRentulam; eadem confirmat Imbo ffoL I9 ., ct Sereniussum abys. 16ὶ Hujus expeditionis authenticum Senatus , Postvrique --dio a ne is rescriptum, firmatum ab omnibus Casitaneis , De Ubribus , ac toto Co egio generari recitatur 2 Serenio

bidem.

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di questo Stato 22 ): scello in sine quasi Paranin , per usare

dei termine, con cui lo descrisse Steiano Dulcinio, nelle splendidissime noκge dei Duca Gio: Galeaggo Ssorga a tenere it freno

alia Sposa Isabella, figilia d'Alsonso RE di Napoli, net primo suo magnifico ingresso in questa Cith, facendovi per entro allagran solla de piis nobili Cavalieri quello spicco distinio, chenarra con termini di ammiragione ii succennato Scrittore zῖ , e con lode di sommo onore Pinsigne Cronista delia nostra Μetropoli Tristano Calco a ). In questa pol, clod nella virtu, avendo corsa una carriera si vasta di umcii, e politici, e militari con tale integrita d'inalterabile rettitudine, che giunse a merita 1 la gloriosa antonomasia di GIUsTO , correndo per te hocche de Cittadini, at ri ferire des Corio fas) come amoma θ' infallibile certeZZa il detto, fedelmente tradotio dati'Imhos, che facitiὼs Hercuo invito ιIavam extorri es, quὰm 2 Iohanne

Eorromaeo Hiquid is Iusitia. Φ hone sate remotum; Di questa lode, pili che de i litoli decorosi, ine ne men stretii in laconico epilogo Poteano capixe entro la base, facea pompa l'iscriggioneposta at di solio.

IOHANNES IL BOR ROMAEUS IUSTITIAE, AC PROBITATIS INTEGERRIΜAE, COMES, CONSILIARIUS, SENAΤΟR DUCALIS, PRIMUs IN AULA GALEAT II

M. S FORTIAE, TRIBUN. MILITUM, AC MEDIOLANI GUBERNATOR ANNO MCCCCLXXVII. Alle

Σαὶ Corius adan. IG7. Σῖὶ Duuimus ut his nuptiis interfuit Baechabet: ,, Nuptiarumis spondorem etiam Uenderunt duo inter Cisa pinos potenti μ- mi Io: Prociscus m apicinus, Norromaus Comes. Hi

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Alle eroiche virili dei di tui figlio GiBERTO, che succedevanel 'ordine, non lascib campo di compari re con maggiore singolarita la troppo vasta gloria dei Genitore; pol che essendo egit corso su l'orme illustri paterne per tulti i gradi pluriguar- devoli con vanto di uguat saviegga ne consigit, e integrith ne' maneggi, sembrd che sosse catagiato sottanto ii nome , madrirassὰ ancor la mente, e ii cuor di Gio: a vivere, ed operar nella prole. Quello in cui poth segnalarsi con distingione di fama, fuper una parte i 'onore delia nobilissi ma parentela coli' alta Casa de' Marchesi di Brandeburgo, incontrata per te noZZe di Mad-dalena figlia det Cavalier Frigio, o come legge i Imhos, Friderico, nome famigliare a consangi linei di questa insigne prosapia :per l'altra, di coraggio mostrato Deli' accennata celebre impresse controi Valesitani, e gli Elvegii, ove combattendo it Padrecolla diregetione dei comando, diE questi col serro per testi

is O c. in togis auro textis , gemmisique radiantibus Eo sale aesi adfrausem qua si mravmphi utrinque amierunt mira se hortar nuptio rum exceHentia , quibus tanti Viri famuticium

se fra re non cedignantur.

2 in residuis foL 79. ocu atus tesis haec scribit ;,, Stipatorum se Oice uctandis equi habenis duo adhibiti sunt hujus Regni se crarissima umina, Comes idem To: Borromaeus, ac Io: Fran-- ciscus Paravicinus , qui praeter incθtam gentis nobiΔ-- tatem, corporum etiam Drma , ct aurearum togarum orna-- mento in sedemi incio ope bicles fuere si ct saura supra

fodiminis etiam Borromais ait: se Formosium ante a ius, o toti-- dem Dearum comparatione spectacutam secis visae suntIoris Borromai Comitis striae, or na rus o c. et si Medio . par.6., , . ubi eum Ducarim a sestu tum temtur, extatq; egregium eis sidem Epitaphium is P atino

Par opibus Crag . pietate, or pro e Mete o, Hic fuit inmbrium Iux , patriaeque latcr. Gara sub anguigeris Ducibus Legatus obivit

Munera cum magna Iaude Senator Eques.

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montaneta dei Corio sa6 prove si elitare dei suo valore, cherotto con irreparabile sconfitta l esercito ne mico, meritb, checon decreto pubblico dei Principe, e dei Senato restasse eternata in tutia la Borromea posterita la memoria gloriosa di uia beneficio si rimarcabile recato alia patria, coli'aggiugnere alle attregentilietie insegne quella dei Freno a ): Di che ne pur contento Lodovico it Moro, dodeci anni dopo, tornd a fariae distinia onoreuol menZione in un diploma spedito Panno MCCCCIC., e riserito distestamente dat Serenio, 28 in protestandosii con termini di somma lode obhligato at Co: Gioanni, Oltre gi' altri titoli, ancora per questo, di avere allevato allaregnante stirpe Ssorgesca un cosi bravo disensore de suoi dominii. id un elogio si decoroso non sapeasi, che aggiungere dimaggior lode nelPiscriggione stesa in tal guisa.

GIBERTUS I. BOR ROMAEUSE UES AURATUS, COMES, DUCALIS, REGIUS UE SENATOR, A SECRETIS CONSILIIS LUDOVICI MARIAE S FORTIAE, RELATA DE VALES IANIS, HELVETIISQUE MEDIOLANENSIUM HOSTIBUS VICTORIA CELEBRIS ANNO MCCCCLXXXVII.

Non poteasi lasciar seneta tuogo in questa nobile corona di Eroi it merito di LANCELOTO B, RROMEO altro figlio dei Conte Gioanni, e marito di Lucia figlia det Serenissimo Antonio Adorno Doge di Genova, it quale erede non men dei sangue, cheIα6J Ibidem sar. 6. 27) Seren.parsao. ct a ii Borromaeorum Scriptores. 18in Ibidemsu. 49.

z9J Eodem munere sun tas es sub Ludovico ML GamanRege.

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che delia virtu det Padre, avea fatio vedere avverata nella sua stirpe la poetica idea deli' albero d'oro, cui non mancavan mairami, pregiosi tuiti ai pari dei di lor tronco. At sol vedere nella qui annema iscriZZione te Citta, e ForteZete pili conssiderabili diquesto Stato assidate di tempo in tempo at di tui governo, pubabbas tanga comprendersi quanto sosse mal radicato nel cuore de Principi l amore, e l'alta stima dei suo leale valore, e savia con-dotta ne politici, e militari comandi. Ma la pili chiara prova delle di tui rare doti si h , l'esser'egii stato eletio at comando di tuita questa nostra ampla Provincia, sostituito Vicario in suo pitae da

Matteo Schiner Vescovo di Novara, chlamato comunemente da Scritiori ii Cardinat Sedrinesse, ait' or che sui' principio delses o decimo secolo assisleva alI'Italia nelle celebri guerre controa' Francessi in qualita di generat Legato di Giulio ΙL, e Prencipi consederati s Io ) : nel che pure spiccb at sommo la di tui gloria , quando splantati dat suol Milanesie i giglj Francessi, e restituito a Ssorete i ii dominio di questo Ducato, fli egit, at dir dei

Seremo, gi) dichiarato Arbitro nelle disserenge ancor vive ira it Duca Massimiliano, e ii Rh di Francia Lodovico XILonore, che non put, appleno stimarssi, se non si1 misura coli' alio maneggio, e real grandeZZa de' Principi interessati ; e che percibi acea la nobil chiusa alia di tui lode scritia nel piedestallo

LANCI LOTUS BORRO MILUS, SENATOR, CONSILIAR. GUBERNATOR OS CELAE, NOV ARIAE. Iαὶ A LEX A NDRIAE, PROVINCIAE MEDIOLANENSIS VICARIUS PRO CARDINALI SEDUNENSI LEGATO GENERALI, INTER GALLIARUΜ REGEΜ, DUCEMQUE MEDIOLANI SE UESTER ANNO MDXIL

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