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Vedeasi in appressis la statua di CAMILLO BORROMEo, di cui rapportano te storie, essere stata si suori deli ordine consueto P allegeta della statura, che passbgli in proprio distintivo it titolodi Gigante ; ma at dire di Lucilio Tergago fh questo un nobile schergo delia natura per rendere visibile agi occhi in quella mole di corpo la grandeaeta dei di tui spirito, e l)emineneta delle virili, per te quali, alPesempio di Saule sollevato foura delpopolo ab humero sursum, ed eletto in Rh d'Israelio, dignus erat, qui ariquando imperuret II). Ne questa pud sembrarpunto adulaZione rettorica, se si rilegge su i pili sedeli annaliquet felice accoppiamento d' invitio coraggio, e dolce amabilita, prudeneta fina ne' maneggi, e lealta di candida sede, concui guad agnossi di tal mantera i 'amore dei grande Cesare Cario
V. che dichiaravassi non avere pili grato tralienimento, ne pia tranquilla fidanga, filiorche net Conte Camillo; ess endo solitodire, poter egit ad occlij chiusi commettergii ogni gran cura,
e piti geloso interesse dei suo diadema; it chelascili ancorespresso in uia diploma speditogli l' anno ΜDXLVIII. ),
e segre tipiti intimi, e consegnandogli in mano ii governo dellesiae pili esperte MiliZie, e piu munite Forte Zete, principalmentela Rocca, e Citth di Pavia, in cui onorollodi queli' ampla privilegiata autorita, chechiamasi in termini proprii meri, ct mixti imperii cum Hadii sotestate Is . A ndava percili fregiata la dilui hase con i litoli illustri delle sue cariche, che sono quasi inaedesimi scolpiti gia sui suo sepolcro a tener viva tuit' or sugi'occhi di questa Citta la di tui chiara memoria. 36)
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CAROLI V. CAESARIS PRIΜUS CUBICULARIUS, AC CONSILIARIUS, PEDITUM, AT UEE UIΤUM TRIBUNUS, NOVOCOMI GUBERNATOR, MOX CIVITATI, ET CASTRO TICINI PRAEFECTUS ANNOM D X X X X V Ι Ι Ι.
Seguitava a continuare la nobilissima schiera FRAΝcasco BORROΜEO, cosi chlamato , sebene vi soflh tr, suoi fratelliun altro di simit nome, perche essendo stata scella la di tui Madre gia incinta di uri tal parto, ad accompagnare insilemecolle attre Dame di pili splendida nobilth la Regina Eteonora serella di Cario V. at talamo nuggiale di France1co I. RE deIle Francie, ebbe Ι'onore di dario nella Ressa Corte alia luce, evederio levato at sacro Fonte dat Rh medessimo, che donbgliit proprio nome, e lo ritentae pressis di se, allevandolo colyiu tenero amore delia reale sua cura, tanquam Principum Regia su a Procerum si ii , come notb ii pili volte citato
Autore 7 3. Obbligato pol a quindi partirsi dalla presta
morte di quel Sovrano, e consegnarsi1 alia sua Casa, vi diedequelle eroiche prove di virili, che poteano aspetiarsi da cosi nobil coltura, dichiarato Conte, Cavallere , Captiano diducento lancie, e Luogotenente laeti' Ungheria dei celebre Gio: Giacomo de' Medici Generale deli' Arti glieria per
Cario V. 78 J. Aggiungasi ancor questa, che non E i'ultima delle sue glorie, lyaver' egli avulo per suoi Nipoli immediati
Luri . Teretam ibid. Sc iussu. 31 I. Prioratus ibid.
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que' due gran lumi dei nostro Clelo, ambo Cardinali, edArci vescovi di Milano, si benemeriti di tutio it Μondo
solito ad ispiegare in succinio i soli titoli de i di tui pili conspicui onori.
Restavano trE soli campi da riempiersi, con d avanti it ricco numero di tant' incliti Personaggi, quanti ne avea ancora da presentare agi occhi in piud uia secolo, e meZZo questa secon dissima stirpe, capaci ogn'un d essi colla chiaregga det merito, e delle dignita a sparger tutio di luce l)onoreuol suo Dicchio. Ma la certegeta di avere abbas anga sodissatio all amunto intraPreso, di metiere sottanto in vis a la grandegeta delia Borromea Nobilia ne' secoli antecedenti a queli' eccelso splendore gia a tuiti noto, in cui fiori a tempi det glorioso S. Cario, e con cui sempre pol si mantenne dis inta fino allanostra eta; scemo grati parted 'angustia alia nobil pena di chidOVea regolar i apparato, e che stimava necessario passarii
tuiti sorio sileneto, per dar luogo a i pili vicini congiunti delnuOVO Eminentiss. Porporato. Si sceolettero fra questi ilPLOaVo, ii Zio, ed it Padre, che se beta morio prima del Da Fratello,
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Fratello, serbossi nulladimeno per iatimo, come it pili immediato ait' onore di uia Figlio si degno. Facea la prima illustre
comparsa RENATO I. BORROΜSO, Cavaliere per Ogni parte si riguardevole, che o rimirinssi te numerose Signorie da lui
possedule 39), o te di tui segnalate virtuo1e prerogative dipieta rara, coraggio magnanimo, splendideZZa magnifica, gravita di PrudenZa, e studio delle bell)arti, sembrbavesse in 1e raccolla tutia la gloria de gi antepassati suoi Avi : Lode, che Penerebbe a trouar sede, se, olire l'autorith de' Scritiori qui1otto espressi, non vi sossero gi attestati reali dei gran Monarcadelle Spagne Filippo IL, e nelle lettere scritie a' Governadoridi Milano, cui spesso incaricava di far gran stima dei Conte Renato, e net diploma a lui diretio per destinario at comando
delle sue Truppe d Uomini d' armi ): e se non ne face sero plena testimonianga te due splendide Ambascerie da luisbstenute con sommo applauso nella corte di Roma i) ; la Prima a Gregorio XIV. speditovi dat Generat Consigito delia nostra Citta ad ispiegarsi a piedi te solenni congratulaetionidi questa sua Patria per la degnissima di tui es altagione at pontificio trono; l altra a Clemente VIII. inhalatovi a riportarnela conserma de suoi stati da Ranucio Duca di Parma, a cui eraunito in stretia parentela per la Consorte Ersilia Farnese,
figlia dei Duca Ottavio . L' Epigrase sottoscritia era laseguente
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di questo nome nella linea Borromea Milanest, con queli 'ariam edesama di dolce maesta, con cui solea in vita conciliar tutio a se stemo quel vario ripartimento di afletti tanto dissicili ad abbinarsa in ura solo, veneragione, ed amore ; Ond' h che at rive-derne i lineamenti dei volto noti a graia parte de' Cittadini, edincontrati at naturale dalla felice attenZione dei pennello, senti-Vasii Ogn uno rivolgere nella mente ravvivate quelle gloriose specie, che aveangli negi' anni ad dietro lasciate imprase te dilui eroiche doti, e non potea far meno di ammirarie, e a marte in sic me di nuovo , tornando a farsi presente colla memoria,chi l 'astabile di tui accoglimento ancor ait' infima plebe ; chi lapieta di vota ne Templi, e liberale co)bissignosi; chiil sedetis
simo gelo ali onore, ed interesse de Principi net suo governo Pavese, e generale Commisi ariato in Italia; chi in somma lamatureZZa, e perspicacia della mente sornita d'Ogni scien Za, e belle cogniZioni che fanno i ornamento ait' anime grandi,
fino a spiegar' egit in succose legioni tuite te massime delia morale Filosofia at suo diletto,ora Eminentiss. Nipote Giberto et ). Percid di queste, e di tant attre di tui conspicue prero
in compendio la grandegeta dei di tui animo, cloh l'Isola celebre del 39J Seremus coaevus par sue . tesatur in Renati ditione suis is terras, ct Oppi supra centum, ct septuaginta, itu ut Vasio su Drum munitudine magnis etiam Principibus aequariso-- isse censeatur. - Renato pariter coaetaneus Luci ius Tera
gus praecoras ejusdem Iaudes susp prosequitur, re Dissius patrimonio haec subdit,, tot,, in Locisse posue et, ut ex eorum Iocatione gutis annis aue ius m. ,, decies centena mi Ita stas exigat. NE. Sesertis in neutroposita.
f o J Apud Sereniumscis i) Luci ius supradictus.
Γ aJ Chri ophorus Sutius in oratione habita in Iaurea theoAD 3 nunc Em Giberti Borro mai edita Medio . an. I 69I.
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decoro, che egit te posse in volto, facendola fiorire in Ogni lato de simoi pili incolii dirupi conprofusione d oro si ricca, e tale magnificenZa d 'idea piliche privata, che ormai si conta perura miracolo deli' arte, e per Ia Regia delle deliate; ond E cheveggonsi in Ogni tempo assollati i di lei lidi da schiere di nobili sorasti eri,divenula ben mille volte splendido alloggio de' Principi, e Potentati ancor pili eccelsi di tuita I 'Europa, fra i quali E la regnante Imperadrice Elisabetia Cristina, che prima diportarii at trono Austriaco delle Spagne, degnossi onoraria delia real sua presenga, accrescendole ancor pia di pregio coldi mostrato benigno aggradimento deli'occhio suo augusto. Uavali con si bella gloria uri nobiliume ali' encomto , chegPerasceitto at piede VITALIANUS V. BOR ROMAEUS A SECRET. CONSI L. C A T Η o L. MAIESTATIS, REI TORMENTARIAE GENER. PRAEFECTUS, PROCURATOR GENER . CAE SARIS IN ITALIA,
VERBANI DELICIAS, PRINCIPUM, AC REGINARUM PEREGRINATIONE DIGNAS, MAGNIFICISSUMPTIBUS ADORNABAT AN M D C L X X L. L'ultimoth IJ Hujus Insuti praeciaras Laudes co egit ex variis Auctoribus CL V. Luzarus Augusinus Cotta in suo Macaneo Redi- Pipopos, ct n. 26.sub nomine Statii Trugi Cata cuni.
4 J In ne Vita iani eragium Leges apud comitem Guia An Prioratum in brEoi ejus vita ita ice scripto.
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ῖII 'ultimo a dar compimento a questa gloriosa ragunan Z.d Avi Borronaei era RENATO IL te di cui doti singolari d animo capace d'ogni pili eroica impressi, e d intendimento collivato collo studio incess*nte de libri pila faggi,dovettero lasciari in ian quasi dimentico sileneto, non perche meno grandi delugili celebrate ne' moi Maggiori, ma perche tulte minori delialta gloria, che recavagii spessere Padre di si gran figlj ; pregioche gia sornab una volta tutio4l Panegirico a Filippo it Macedone, e l'ornamento piti dovigioso alla Madre de i Gracchi ed ora vedesi in tui rinovato colla sua Ρrole numerosa, tulidi scello merito ancor net sesso inferiore di siette sive Figlie, quattro di cui volarono ad abbracciarsi colla Croce ne Chiost diveniate essempio d'Ogni religiosa virtu ; e Palire collocate i
splendidi Matrimonii die fero di che ammirare nella lor vis. a questa insigne Citta, 1alte specclij di modestia, di faviegge d'ogni altra cristiana virtu piti distinta Nella iscriZZion accennavasi di passaggio queli altro vanto d'aver'egii tenuiverde i Albero Borronaeo gia mancante negi altri suoi Ramed accrescitata di grosse renaite la sua Casa con gran parte delampia Arese eredita,colatagii in seno per la Consorte D. Giuli Matrona d 'insigne Pleia, e figlia dei saggio rinomato C, Bartolomeo Arese, Presidente dei Senato di questa Metropol
A C O N SI L. SECRETIOR. STATUS, SPEM TOTIUS STIRPIS IN SE COLLECTAM HAEREDITARIIS ΟΡIBUS, A C PRAECLARA SOBOLE AMPLIFICAT ΛΜ V1 DENS DECESSIT ANNOM D C L X X X V.
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Da questa prima compendiosa schiera di Personag irascellia dare uno splendido risalto di quella nobilia, che fa pompanelle Corti, e net Secolo, ventuano pol invitati gl'eruditi siguardi ad uia altr' ordine pili alto di Nobilia tutia sacra, ed ecclesiastica, per cui pure pud dirsi a maraviglia fastosa, edin se Rema, e nelle sue attinenete, la Borromea famiglia. Pendevano per tanto solio gi 'archi de' due portici, che apro si1 d'avantiat Collegio, e fiancheggiano la grata Torre delia Citta, pende- vano, dissi, sostenute con vago artificioso intreccio di Zendalia varii colori te venerabili imagini de' Sommi Pontefici, Cardi
nati, e Vesicovi satie a meZZo busto, ed avvivate a lume d oro, con solio ii decoroso titolo della stretta,e fina lega,che tengono colla gloria, e col sangue dei nuovo Porporato; e perche allasourana dignita de Camauri, com d la prima, e senΣa compagna in terra, do VeVasi tutio, e da se ii primo luogo, essa dava tutia da se sola it maestoso ornamento alia facciata dei primo, e pili frequentato Portico, per cui s 'entra nella magnifica Saladestinata alia fungione. Era dunque disposto sotto ii primo circo it ritrait o di Pica IV. pub dir11 figlio insae me, e Padre diquest 'Illustrisis. Collegio, e Zio materno, come Ognun Sa, di S. Cario. Basta una meZZa tintura d Istoria per avulsarsi, che Egli pria annoverato a questa nobile assemblea l 'ebbe per primogrado a gl alti onori, e con grata benefice nra dati' Apostolico
siae fascie una viva fiamma volti ratia ad accendere ii luci-gnuolo d 'una vicina spenta lucerna, e subito con istupore
delia nodrice suani ; it che dopo fu jnteso come luminoso Presagio Recensentur Baecis Ri montio Dec. 4. His. Urbis Medio .
46J oratione habita coram Pio II ., ct Medio . edita anno 136o. apud Siton. in Chronic. COIIem Iudic. sv. 97.
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presagio delia dignita Pontificia , con cui accese o gran ucerna 'Urae Io, che tale appunto fli chlamato S. Cario da Gregorio XIIL, onde ipiu Savj dicevano, che it Ponteficatodi Pio IV. sosse dato da Dio, accioche ii Nipote Cariososse Iume grande desta missa Santa , come lo preconi ab Clemente VUL Tutio cilicon brevissima iscriggione accennavasi
ECCLESIAE DARET. AMPLISSIMA PII IV. BENEFICIA MERUIT HOC COLLEGIUM ACCIPERE,
HONO RIFICENTIUS EXCIPERET. Nel secondo vedeasi in aria grave, e placevole URBANO VIII. celebre a tuiti i secoli e per Pamenita dei suo eruditissimo inge-gno , e per la Maesth dei suo tunso appostolico governo. Duecagioni notavan11 nella sottoscritia epigrase, per cui dOVeaeflere a parte di questa nobile pompa . Una era it selicissit no innesto delle due gran stirpi Borromea, e Barberina per lenoZZe tanto seconde e di Prole, e di selicita, trk l'Eccellentisse. Sig. Conte Cario, ed Eccellentiss. Signora Contestia D. Camilladi tui Pronipote, te di cui singolari qualita, pregio ancor ViVO, e che pur viva) de' nostri giorni, perche da tuiti si vedono, dachi scrive, si venerano con ossequioso silenetio, bastando it solono me per uia intera gran lode. L 'altra intima, e d animo, Perla simigilanga con esto lui tanto nella piis fiorita erudiZione,
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NOMEN, ET SPLENDOREM BOR ROMAE AE sTIRPI INfERUERIT
AMOENITATEM, MAIESTATEMQUE INGENII, ACCADEM Hs, ET VATICANO PAREM, 3 IBI A NATURA INs ITA Mos TENDIT GIBERTUS.
Neli Areo di megeto facea maestosa comparsa it Regnante CLEMENTE XL ii quale fisso hensi net suo amore benefico allavirtu, ma pia immobile neli' eroico dis accamento da quelle tenere, ancorche oneste passioni, che sottit mente ii sanguesaintrodurre dalle vene at cuore, quanto ebbe a grado, che l'Eccellantiss. suo Nipote D. Cario Albani impalmame per Sposa I 'Eccellentiss. D. Tereia Borromea, strettanto si diede a Penadi custodire selos. la sita beneficenga verso it Borronaeo Patriarca d'Antiochia, volendo scorgere da vicino, e noverarne, Per cosi dire, con l'occhio suo i faticosi passi su l'erto det miri-mle; tanto che it Μondo potesse conostere,nulla esserit plegato alle dolci spinte dei genio, o det favore domestico, ma at solo pessi det merito, net promoverio alla piu cospicua eminenZacie' lacri onori. Per ossequiare dunque una si religiosa dilica-WZZa di questo gran Pontefice, non si motivd net sussieguente elogio lo stretto vincolo delle due Case Albana, e Borromea; solo ammirossi la savia condotta deli' alto Benesattore, conquesti sensi.