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La terga a far comparsa era la Teosigia, dalla cui destra pendea delineato in carta ii modello delirinsigne Biblioteca Ambrogia na, la quale servi di Aula degna a ques ' Eminentissimo ali ora quando in pubblica adunanga de' Μaestrati, e de' Nobili corono it fior de gi anni con l'Alloro Teologico. Ris vegliavasila memoria dej universali meritati applausi in talgulis. ΙΝ ΑMBROSIANA BIBLIOTHECA
FEDERICI I. CARD. SUMPTU ERECTA THEOLOGICAM GIBERTO LAURUM
SCIENTIAE OMNES TEXEBAΝΤ. Seguitava la Giuri prudeneta strignendo in mano la som-mith d'un foglio, ornato con l esterna bella vediata dei Collegio B0rromeo in Paula, ove diede te prove det suo alto sapere, quando ivi portossi per ricevere in quella Regia Universsitail serto Legale ; portava scritto nella vaga sottopos a fascia: NOBILE TICINI COLLEGIUM, BORROMAEIS MAGNIFICENTIAE MONUMENTUM,
IURIS UTRI UsQUE LAUREA NOBILIUs FECIT GIBERTUS.
Scorgeassi in appressti la Rerigione in alto di presentarea gi 'occlij abboZZata la prospettiva dei Tempto , e Collagio det S. Sepolcro, luoghi in cui puli dirsi depositasse ii suo mag-gior spirito S. Cario, e perciti preditetit ali Eminentiss. Giberii Per tenere in eserctgio la sua innata Pieta, frequentando iviu Sacramenti; e spirituali conserenge, ed anche da Patri ca
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il piu delle apostoliciae sue fatiche; compendiauasi ii tutio uel
seguente periodo FREQUENTI fACRORUM Us UIN TEMPLO s. SEPULCRIVISA SUBI EsT RELIGIO PARENTEM CAROLUΜ ΙΝ GIBERTO ENUTRIRE.
In ultimo erasi riserbata la Caritὰ, Della quale a niuno de si tot Antenati, liberali Fondatori di molli Luoghi pii, riseriti dat Tergago, eda altri s 6 ), fili inseriore it presente Porporato Borro eo, pleno di munificenga verso de' poveri. Fuscello perti it solo disiegno dei Luogo Pio detto Humiritus, come it pia noto, vedendosii ancor in fronte alia Casia di primasia a sendarione ritratia i antica effigie det gili lo dato Vitaliano I. conabito alia Ducale tutio sparso a fiori d oro, in attosi applichevole d'avanti ali eccelsa Imperadrice dei Clelo, equesti appurato erati consegnato in mano alla sudelia virtu , con la Uiegagione at di sotto:
PIUM HUMILITATIS LOCUM JUGI IN PAUPER Es LIBERALITATE GIBERTUS AEMULABATUR.
Nel secondo Portico, in ciui sevraflava alia Porta di queli'Aula, come si h detto, ideata in meda glia Pimagine deli'E cessenti sis. Sig. Conte CARLO, vedean si due Elogj contraposti in is cambievole prospetio, i quali chiam avano a gloriosi, paralello la nobil gara de i due Borro mei Fratelli in accrescerea' titoli ereditarii te pili eccelse dignita l'uno det Sacerdogio,
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l'altro det Regno; essendo veramente da ambe te parti si vantaggioso P ingrandimento degl'onori aggiunto ali originaria loro grandeZZa, che pud mettersi in bilancio, se piu di nobili abbiano ricevulo per beneficio delia natura, O acquislato per merito delia virtu .i Ιl primo spiegavasi ne termini sementi di succinio, ma succosissimo encomto :
EX LA DECUR., CASTRORUM PRAEFECTUS,
NOUARI AE GUBERNATOR, A CONII LIIS SECRETIORIBUS STATUS, ET INTIMIs CAROLI VI. IMPERAT. EQUES AUR. VEL L. , MAGNAS HAE PANIAR. CAROLI II. CATHOLICI MONARCHA AD INNOCENTIUM XI. ORATOR,
PRO REX NEAPOLIS, PROCURATOR GENERALIs casARIs IN ITALIA, ET CUM PLrNA POTESTATE, HAEREDITARIIS DYNASTIIS TOT DIGNITATUM NOMINA ADNECTENS, HONORIPI UR TITULIs ELOGIUM IMPLET, IPSE TITULIs a Urs ELOGIUM MAIUS..
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Non cedea Ualtro di gloria, benine adcordasne in fine aesegus vanio ad entrambi, o ligando est' ammiraetione la lodecon questi sensi :
VICOBOLDONI, ET SA PETRI, ET PAULI IN MONTSFORTI ABBAS COMMENDAT ARIus,
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parte per parte, e cosi colla nelle sue varie fisonomie, diuri itia ne' cinquesti desse contracolonne, che sol tante sinmverano in questo Portim, usando it tal modo Pindustria de' spectas poliangoli, che spartono in varj peeteti li jetto pr
sentatori, e dyun imagine sola, ne lanno molle. Cominctavasidunque da quella, che ci nascere Nobili, rimostrata enim vago Cartesio in figura di Matrona vestita alia iunga, constella in capo, e corona d oro in mano, simbolo heri douutiae e per Pantichita nobilissima dei Borromeo lignaggio, e per legentilietie sue insegne . Ιl Utolo erastritto ali alto in caratterid oro NOBILITAS ORIGINIS. Di sotio in fascia leggia-dra , che schetaavali a volu d intorno. laggevasi ii inuente
illustri famiglie, Ombreg ata in aria bella, e modesta di Vane splendidamente abbigitata. con i rrct anelli Bomomei inmano, e distinia con Mesto tiGO NOBILITAS AFFINDI TUM . Quanto di lustro abbia derivato li sangue Borro- meo dalle parentele di primo flore, hasta a metierio in chlaro ilsin qui detto, equei molio di φῶ, che resta cla Incontrarsa aguardo facile dentro te storie invendo lasciato scritto ii Terragosia de' suoi tempi 633 ctne,,nuuia ' Θ fuit no mo m Imperio Me is anense, sed in tota narid, ac Germanid L cluseri
i conjugii domum non derigerit, ct adhuc derigat. Il che potvideia sempre continuato fino a questa eta spargendo ancorstesca luce su gl'occhi nostri gi' ultimi di iei vicendevoti maristaggi , stabiliti tuiti con chiarissime, e principesche Prose te, 63J Ibidem prose medium , ubi etiam singimum huj min
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ra te quali non E men sicca di splandide parentele quella deli Eccellentissima Contrie det Sig. Conte Gio anni Borromeo Clelia Grilia, Dama, des di cui bel spirito, e raro talento n Etestimonio, e panegirico insileme Pamor suo stesso ait' artisesenge pili nobili, unica deligia de' suoi virtuosi traiienimenti. Un'altra specie perli di parentela pia nobile toccossi Mi sotto-scritio Verbo, convenevole anco allo stato celibe deli Eminentissimo Giberti:
i QUOT STIRPES SANGUINE IUNGIT.
Seguiva quella nobilia da cui nasce it merito, clod NOBILITAS VIRTUTUM
figurata in portamento di Μatrona grave col Sole in petio, un' Asta nella destra, ed una Corona d 'alloro nella sinistra; eperche la Virtu soda, e massiccia, come Poro nelle miniere,
. sempre pili di preeteto in se, di quello appajaal di suori, e tale appunto E stat Ia prattica dei nostro Porporato , se lesbggiunse questo verssi :
ωIo D MIC T EXTERIUS, QUOTA PARS EST LUMINIS INTUS ξ
' Era figurata neli altro sito in abito di maestosa Eroina conbastone di comando in mano, ed a piedi uri mucchio d insegne onorevoli, Mitra, Capello Cardinaligio, Verga, Spada &c. lanobilia, che nasce dat merito, intitolata ivi NOBILITAS DAGNITATUM: e come che Ponore conserito at merito riceVemaggior' onore det merito flessis, fu considerata questa bella proprieta 1ael nostro casio in tal modo:
SEMPER HONOR MERITO, MERITUM PAR SEMPER HONORI.
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6IMira vasi in fine quella Nobilia, che tuita nasce da noi, perche figlia dei nostro ingegno, e delle nostre fatiche, vala dire NOBILITAS DOCTRINAE , rappresentata a guisa di Matrona vestita ait 'eroica con libro in una mano, e Deli' altra una fiamma plegata ait 'ingiti , da cui piccol sanciuilone accendea con tenera mano una faccola. Come che perb ilpiti fino di questa nobilia si h , quando i amor dei sapere non ricerca altro premio che it bere medesimo, e questo appunto era ii pregio delle virtuossim me occupaetioni dei nostro Eminentis S. tuite implegate a render collo ancor l'oetio delia suavita privata con gli studj eruditi de' scelli suoi libri per solo desiderio delia viriti , percili si conchiuis :
AVea qui termine it letterario Apparato, non gili la grandiosa idea de' Signori Dottori, che ne men paga diquet sontuoso ornamento, con cui erasi addobbato in arta di trion falpompa il prospetio delle due grand)Aule, vedendosi olire ifregi di gia descritti, compartite industremente per Ogni lato te lete a varj colori, attre volanti d intorno agi Archi , ed alle Porte in istudiato schergo di liberta, attre inceppate fra stretii nodi per sormare a genio deli' arte, dove ingegnosi giri direp-plicati arabeschi, dove contorni di stelle a folii raggi, e dove gambi fioriti di amene rose, che pol ritratie dalla virtuosa gara de' pennelli sti te tele lumeggiate d oro, e sparse tui te a nembi di fiori, dividevansi in tal manierati diletio de riguardanti, cheperdendovi dentro dolcemente gli sigilardi, non sapeano a chidare it vanio della pili fina maestria in ian si bell in ganno deli 'Occhio; non paga, dissi, di uia cosi nobile ssoggio si stese ad occupare la plagZa, che te si allarga d avanti, at Zandovi comeuia' altro posticcio teatro, disesse ait 'alto dat Sol cocente con Vago intreccio di tete , ed Ombreggiato da i fanchi con siniara agi di Fiandra: Ed ivi era dove facea spicco, per dircosi, da se sola, a maggior gloria dei nostro Eminentissimo, la
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Nobilili det Collegio, mirandosi mor deli ustio, raccolio daquesta parte in lunga fila ura quasi pleno Conclitoro di venti due
Cardinali, tuiti aggregati a ques 'Ordine insigne, con a meZZoil ritratio in granae des supra mentovato Sommo Pontefice Pio IV., che qui tornava a far maestosa comparsa, come tutio
proprio dello stesso Collegio iat a piu fastosae mostra perli dei di lor animo grande fit laFuΠZione medessima , celebrata con tulta quella pol a dimagnifico feste tamento , che potea speraru da' piriti cosi nobili in coti degna occasione. Ρoiche fissatosi alia solenne Aggregaetione I'ultimo glorno di Agosto dello scaduto anno MDCCXVII. non ebbeto ne pur la pazieneta di aspellare ilPrimo albor deli' Aurora, anticipandone, per dir cosi, ilnasci mento col far ri splendere Meli' ombre dense delia nolle, che it precorrea, a foreta di numerosi accessi Doppleri, e di Lumiere di cristallo coronate di faci, una si chiara luce, chene sembrava quasi ii meriggio. Ne men gradevole, an Zi plena di applauso era la lieta in giuria, che facea it lor glubito at riposode' Cittadini, rompendone it 1ilengo, ora con istrepitosi rim- bombi de limpani, e delle trombe, ed ora colla musica armonia degi 'Istro menti pili dolci, con cui parea si alternasse, in- sieme a i viva dei popolo it coro deli allegrezeta. Qual sosse mi ait' a prirsidet glorno steta it nobile si argo delia lor gioja,
troppo dissicile P l'isplegario, e forse ancora te farebbe oitrag-gioso l angustiario dentro uia periodo. Basta accennare, che1eben fod e stata avvedula la saggi a cura , di chi assisleva alregolamento di sigran Festa, facendo ne estpor Pimero apparato trh giorni avanti, per liberare te striae da queli' assedio disolla, che suos formar loro ait 'in torno la curionia de gl 'occlijed eruditi, e plebei ; fu nulladimeno si scarso it tito, che penu molto a trouar luogo da farvi dentro la principat sua comparsata Nobilia, la quale tuita concorsa in gala festosa ad emplere testanZe dei Borromeo Palargo, e traitata quivi con liberale splendi degra pari at Casato, si stese d'indi ad accompagnare in truppe P Illustrisis. Sig. Senatore Gio: Galeaggo Visconti, RaPPresentante, e Procuratore deli Eminentiss.Giberto, che preti
in mezzo da i due Signori Abati adorni col solito fregio delia
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Colanna d oro, ed inseguito da tutio ii Collegio portois allaricchissima, e ali ora pia che mai splendida interiore Capelladet Collegio medesiiDo. Fra tanto che ivi a pleni cori di scelle ci, e tra i concertis avi' disqiuisitissime Sin fonte celebrosis it Solenne Divino sacrificio da Μo signor Conte Monfrino Castigiione Arciprete di questa Metropolitana, fregiato d abiti Pontesicali, e di Mitra, com erano ancora gi' altri trh di suostguito, Monsignor Gaetano Castigiioni in qualita di Sacerdote Assistente, Monsignor Gioanni Manricne neti 'ussicio di Diacono, e Μon signor Teodoro Triuigi in quello di Soddiacono, tuiti Canonici ordinarii delia stes, Metropolitana , eluiti ascritti ai Catalogo di questa Illustrissima Adunanga; S avviarono i quattro Delegati dei Collegio Sig. D. Fermo Porro , Sig. Marchest di Melegnano D. Carly Antonio de' Medici, Sig. D. Alessandro Castigiione, e Sig. D.Gio: Battis a
Lo Vico Porro a far riverente premura per te sue mosse ali Em. ' Sig. Cardinale Benedetto Erba odescalchi nostro Arci-Vescovo,chespinto dali amore alle chiarissime doti det suo Col- lega nella Cardinalitia Dignita, dalla sua prossima parentela colla Borromea famiglia, e dati 'onore che vedea farii a quesi' ordine, di cui n)h anch'egii nobilissimo membro, volleCntrare a parte di una tal pompa, accrescendola di maesta coldecoro delia sua presenga, e dei suo treno magnifico . Giunto alia sosia deli Aula fu accolio da tutio it fiore de Cavalieri, C accompagnato Deli' ampla Sala, diret, pili adorna dei solito, se sos e capace di maggior fregio una maraviglia delia riccheZZa, e deli 'arte. Salito di pol su 'l trono algalogii sotio a maestoso
Baldachino udi con Qmmo piacimento i pochi, masiostanetiosi Periodi qui sorio ingiunti, con cui espresse i grati suoi senti- mentia nome det Si ardinale Borromeo it sopra detio Illustrissimo Sig. Senatore; , , Quod Gibertus Borro maeuS,, Infulis, Purpura, genere, virtutibus ornatissimuS, L pristina decora novorum accessione cumulaturus,
primus ex Amplissima Familia, in Caelum hunc
is cooptari quodammodo amaverit, vestrae digni
tatis, auctoritatisque praestantissimi Collegae
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ingens est argumentum. Quod vero non lento obscuroque suffragiorum consensu, sed impatienti publicae laetitiae acclamatione vestros illi hono- , , re syltrodeferri sanxeritis, viri hujus praeclarissimi, ac Borro meae Gentis existimatio quanti apud vos semper fuerit luculento testimonio com- ., probastis. Quid igitur mihi, qui pro veteri ne cessitudine , sanguinisque conjunctione tanti Candidati partes suscepi, quid mihi, inquam, reliquum est, nisi ut pr6 celebrata honorificentissima , , cooptatione gratias Vobjs habeam plenissimas, atque simul Collegio faustissime gratuler, quod
multis ab hiac annis nostrates omnes, qui in pur- puratorum Patrum Senatum adscribuntur, ex is ordine vestro vel petantur, vel Ordinem hunc
vestrum petant. D indi S accitase a perorare in lode delnuovo Eminentissium Collega il Sig. Don Alberto Viscontid'Aragona con sacondia, e spirito, uguale alia nobilia dei suo talento, e dei suo sangue, unito gia con stretta aleanga sino da' tempi dei primo Vitaliano at Borronaeo Casato 66), porgendo pol neis ultimo at ' Illustrissimo Rappresentante l'Insegne d 'oro del 66J Franci chinam Vicecomitem, iam Lance Ioui,D-λnr Generaris Case eui ct c. nuptam mirisso Borromaeo Comiti Aronae Sororem Auerti Equitis aureati, Dum is Senatoris, Regiique Armorum Ductoris ceZeberrimi an. I 464. ob praeuari ima gesta, in Regiam Aragonicum Gentem assumptia Ferdinando utris que Sici in Rege; ex quo Auerto I. Vicecomite Aragonico trinepotis ius descendit D. Aue sus Vicecomes de Aragonia Orator o c., ut exsul icis tute ribus tuburis diei q. Septembr. an. 346 . in actis Thomae GDF ani Medio . Tu/e ionis ob serpat citat. I.C.Iohan. de Siton. de Scotic, in Chronic. Co Dryui .sag. 23 2., ct in Monum. Vicecomσω. 37. 7-