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Ne' laterali della machina lanebre.
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Folla lapide se poterate Osistente nolla Chimile PP. Carmelilaui a Clit. , i.
n obitu Balthasaris Catanei Sopra la imita at di suori.
AMARISSIMvM SUI DESIDERIVM RELIQUIT.
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rim Antonio Muratori h eotanto chiam per opere d' ingemo. . bPezial mente per quelle. che risguartano lo studio deli' antichita. che sorse non es ha regi chi possa dirittamente porglisi innangi. Mas' e' si lasse rimaso di scri vere intorno alla Giurisprudenta , averebis satio per mio giudicio gran senno . Quam quisque norit artem , in
eamno in gravi errori . Ne tempi a noi vieini Amesio tra i Te Iogi , e tra i dotii di Lqttere uiuatie Augelo Politiano , Lorenzo Valla , e Clandio Sulma io prefero a ragionare delle Romane Leg-gi, o ne torno loro vergogna . Questi, o sonii glianti eserui j chalia di parecchi altri , che ometto dovovano spaventare ii Sig. Muratori ae impugnar la yenna , coin' e' dice ), eontra i venerandi Autori dei Gius Romano; ma e' non se ne vitenne perb, eda buon fine intendendo el, egit quanto lettoralo uomo, attret- tauto dat, bene j ha dato suori , inolio tempo non lia , uia Libro ultima mente in Napoli ristam palo . nol quale , come par che Pr metia it tilolo , prende n mostrare te magagne, son Sue parole g), D Iallacie, It searbi della Signora Giurisyrude reta. Ma es non parta a' sordi . Ben ci sara di molli , rho lorranno sopra se la pia impresa di vendicare te violate cenori di quella onesta e venerabilmatrona; e so, che un de nostri Prosessseri I' abbia gia tolta : ea in se nata egit e nomo da I,en riuscirne . Io . honchδ da' Medici Ogni studio ini vcnga disdetto, come et hi dat Signor Cristini buonpiosessor di Legei , sono inlomo a quindici da, conterra di cote- aio Libro , vel quale , colpa di mia iunga e grave insemita , con
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tmeta non m eva, immantinenti mi ieci. a temerIo, en et si pocomen Eho tutio in uri di et e non poteada e tenere 4 ehu quivi lanomana Giurispruden a torto si vituperasse, iaci pensi ero di pre derne quella disesa, clie per me Si Poteva . A voi, Illustrissimo Sig. Marchese , ehe siete gravissimo Giurisconsulto, e per altro bello cogntrioni clitarissimo neli' era vostra. quasta ruta operi tuola dono uinii meute, o consacro. Priegori suet- tamente a voleria ricevere Con quella urnamtu, con la quale te al-tre mie di vicevere vi h placet ut . Io a grande onore , ed . 1Ommo benescio mel ecco: e ne Serbeta per tuitu mia vita animo ri---scent , e di volo.
Per queste Paroth non estimerebbo , clio 'l Signor Muratori prenda a blasimare ii Corpo delle Lugi Romatie I Coia uti credes in priama ; ma non guari sui olim procedulo, che mi leovai di inia opimone ingaunato . I li , tranne quel poro . eli' e' dice de i diserti intrinseci dessa Giurisprudelira , i quali diselli sono di nostra uma Ita nutura, e tranne ancora alcuni amesii lurelii . tie' quali vota di vanita, e ae iugi lixia atquanti capi det Giu, Romano , net restanto deli' opera decuma altameute contra te salse dottriue , e leprave tisanae des Foro, e per c nseguente contra Giudici , Avvocati, e Pr urniori , e mena glia a mOsca eieca . Saria dunque L ne , .che Ou Titolo , o 1'Opera si ri unitasse . Clie che si a di cth. io, liniche lio avulo P animo sempre lontauo dat Foro, non mi vis ora se lar Ia briga di clisendere Giudici , Avvocati , e Procarat ri : che , c e' vogitono , ben se ne possono BIutar da se : e mi Pr Pongo solamente disendore atquanti luoglii dei Gius Roma uo , Equin si h studialo it Signor Mitratori di dar blasimo . e nini nomo , o di mostrare alauni suoi salsi nel rasio re eli' e sa det Dii illo Civile : ed e nici conceda Con pace .E' dico noua prima succia . Che L*irino nelia L. justitia est cou tam st. de inst. et tui . ci Oenga dicendo : Iurisprudentia est Diuiuarum atque humanarum rerum notitia, justi atque injusti seiuni/a ; non se gli ptio mai menar bucina sὶ MDπitosa Unratu .
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vexano per lo Stesso Seienta P dema : e se ci ha chi ne d biti, ii Lipsio nel iura elitam. Quinci e , che vagitauri it m desinio Sciens juris , e Prudens juris . Seguirono duitque uti Sioiaeε anti it signifesto largo e comune di quella parola, che si streruto, re', se mi lece Paesar eos; , Filosofico. Che pol tu voce Seleniarre net paulare ordinario e cotidiano qualunque' cogni gion dinotasse. δ manifesto per mode testimontanto di Cicerone, eh. scienetra ain polia non solo in Dialet ira P Astronomia , e P Arte della guerra,e dello Leggi, diu P tueor ississima Medicina attreia ι) . Parimoniate Ia voce Arte in doppio significato su presa - Cicerone in direturilii Ia diffini m non alitimonii , ebe ueli' Elica uin Aristotile a parota Sese ira: ma Monte tutis tu liberali Discipliue inge rie buone Arti appello ' . . i 'i
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ne to vivo civile, siccome es sono uelle Sante Solituro , o nes Miami Canoni quelle , che a Cristianamente vivere ina rie esto. Non tulte te particolari eonseguenis vi si re vano ; naa ehi unque mino hio migioneu te non contaminato da passione M si a letaeroque' venerandi volumi, e ne te pub trarre agem enis. M tanta
quistioni, che da Giureconsulti, e dc Teologi si pertratiano in tam ti Libri, son nate o dat foverchio seu me, ine gli ha talara di tadia giusto sospinti, o da i diversi assetii .
oade pol ne Mario , non che utile h stato, che da pia sani Aut . . ri ultri libri si sacessero . - quali a profitio della Civit Soetet. . . della Crisi lana nepublica si combati essero is vanae sosisterio . e . non dirilii eiudici altrui : ,l perclio uallo tanto opere M' privatiscritiori mal si deduce , che manchevoli, sieno te Romane . o is Divine es Eeclesiastidine Lego. In nri r che ei h di meglio. Altra spiegatione ei uim qui recuma dia monitio Oolifredo. Mendo egit emamωα Ia Giuris udentia metria dellae rosa GDine . Pereh/ Conjnricta ruit 'olim Iuris Divini , et humani aetentia.
sacris detestandis o , di Trebatio G Religionibω h . . e di