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in quoli 'anno vigilate te Sante Chiose di Romno gni di una volt a pollo spagio di quin dici gloriai per i forestieri, e di tretita per i Romani. Cosi veniae stabilito per sod dissere allas omma devo Zione de' Popoli. Non si pud pertanto descrivere come grande si fosse la ricor renga de' se deli clio cla tui te leparti della Cristianita concors ero in quolia Ca Pitale in questo primo anno di cogi Santa Isti
tu Zione. Sumbra vano te stra de maestro, Chem et te vano a Roma, ingombre da Una Processione continuata di Fecleti o da uia egoi cito che si fosse posto in marcia per vulto tu stra de Heli ' Italia. Ne res id in tal modo mora vigilatolo sic Ago Ponte sice, ch'egii non cragi det cr- minato a Pubblicare la sua Bolla per questa Santa Isti iugione , se non clopo cli averta maturata col configli O do' suoi Cardinali, edopo aver Porsino interrogato stilla Voce PΟ-
Polare divulgat agi da alcuui ve echi di centoe pili aurai. Lo storico Gio vanni Villani veniae puresso Per tal Circos tanga tu Roma, e ci assi- cura ili fulto suo , non esserui stato gior Hoin cui non si contas sero in quella celebro
capitale clugento mila forestieri d' ogni gesso ed et a , ac cor si ad una tal devorione. Cheanai egii da quest' anno principia la sua
Cronica tanto stimata. Vi ven uero an Coramolli Vesco vi , Abait o Principi , tra' quali uno fu Cario Mart llo Re cl'Ungheria, o ili ratello di Filippo it Bello Re Ui Francia ,
Cario Conte ili Valois , che vi veniae con la
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e inque ento Cavali cri Frances i. Il Cardinatocli S. Giorgio in Velabro ha lage lato memoria , che delle offerte sat te in quest' anno aiSS. Apostoli , Citre quelle di gro Ese monete, si contarono pili di 8 et tanta inque mila seu di Romani , dati in tanti minuti quat trini clia I me , Che tutio fa s e so per ordine delPa a in comperare stabili per te det te Basilicho di S. Vtetro o di S. Paolo , nec iocch h isi Diti sos sero devoluti a vanisggio dei cratio divino e ile' Santi Apostoli: ma cili eli' h pili Dolabile si h che grandissimo fu it frutio chesi raeco lse in tale occasione tra i se deli, es Pectat monte si egi hi sero capitali discordie, egi sono sat te sincere riconcilia et ioni; se ut toche era aliora it pili necessario , po ichh era, Possiarii dire, it se colo delle inimici gie edello vende ite . Fu pure in queli' epoca peri' Italia grandissima l' abboti langa de' vi veri. Guglielmo Ventura gerit tore delici Cro
Dica δ' Asti, accorso an cor oggo in Roma agi ad agnaro quella ganta IndulgenZa , ci hala sciato geritio di aver calcolato che heia duo milioni di perεone concors ero in queli' anno in quella citia. Egli asserisce di Pili , tale etanta essere stata la folia, che vide pili Volte uomini e doniae conculcati solio ipi edi degli altri, ed esset si trovato egit stes sotia queli' ango scioso Peri colo. At testa sol tanto es gere stati carissimi gli alberghi ed ii sieno, ma abbon dantissimi allo si amo cli tanto po-
Polo it pone , ii vino , te carui , i pesci o
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Vnol ἰ che assai pili celebre dei primo Age i l Gi tibi leo di quest' anno. Sed eva sulla Cattedra di s. Pietro ii Somnio Ponte fice Clemente VI gia Prima Pietro Ruggieri ,
monaco Bene det tino, Arci vesco vo di Seias epol di Roano indi Cardinale , ed in Dalgato at trono Pontificio ne i di delia Pentecoste , 29 in aggio i3 2. La Sede Apostolica aliorari trova vagi in Avignone , ed i Romani findat principio det suo Pontificato lo ave vano supplicato di ri turre a Citi quant' anni l Indulgenga dei Giubi leo , che Bonifacio VIII
avea istituita e concedula di cento in ectito anni. Essi allega vano tro PPO breve esse rela vita de gli uomini poc bissimi cle' qualigi ungono at cent' anni. Vi nccotidi cege it Ponte fice , perchh non restasse egelusa da que Sto Pio vantaggio almen O una intera genera Zione di Cristiani. Egli per tanto Deli' anno precedente intimo at ulti i popoli Cristiani la concessione di tanta Indulgeoga e perdono Cendo inuo vere allavolta di Roma una infinita di gente. Stimo lom aggior mente a questa devo Zione la Pestilen Za che avea colle sue stragi devastat quasi tui te te provincie Cristiane ne' tre anni precedenti, e sussis leva tuti avia in qualch e PaeS C. Fia duraque meravi gliosa e so prendente laquantita immensa delle persone che da tui tele parti della Cristianita concors ero in Roma a questo Perdono. Le stra de maestre deli' Ita -
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lin ri' orano Zoppe continua mente, quasi cherrit te Presentas sero ii quadro riunito di unas, era. Matteo Villani calco id pur questa volt ache in quella citta durante la Quare sima , Si tro vas Sero ad Uu sol punio raeeolii Uri milione e diagento mila Pelle grini. FuPertanto tro P po superiore it concorso diquesta volta in Paragone deli' altro del-
Ιl Papa , residendo in Avignone , Istitui per suo Legato Apostolico a questa pia sun-gione ii Cardinale Annibaldo da Ceccano. Lasua Bolla h la prima che paragoni questa Indulgetiga al Giubi leo delia legge antica. ANNO I39O. Neli' anno precedente, I 389, ii Somino Ponte fide Urbano VI, gia prima Bariolo meo Prignano, Arci vesco vo di Bari, sece in Roma tre memorabili Costiturioni, ridus se pio hil Giubi leo a trentat rh anni, fori dandosi gul-l' opiuione che Gessi Cristo ave va vis grato Iraesto numero d' anui: stabili la festa della Visit agi ne della Santissima Vergine; ed ordi tib che Della festa det Santissimo Sacramento si Potes se , non os tante l' inter letto , celebrare l' Ossicio divino concedendo Cento gloriat δ' indulgenra a chi tanque Re Comi a guasse ii Santissimo Sacramento dati a Chlega alia casa di lari inferino , e d alia casa del- P in sermo alta Chiesa. Ma egii contava P anno Ddecimo dei suo Pontificato , e si tro vava amma lato; e Versola meth di agogio deit' anno 1389 la suasa -
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lute de adde assatio. Tutta via continub pegni orando fino at di i 8 di otio bre , in cui Dio lo chiauit, ali' altra vita Disi Cardinali radunati in Roma su heia presto Dei dia di novembre et et to Papa, Conpio ja de' Fedeli, ii Cardinale Pietro Tomacelli che assunge ii nome di Bonifario ΙX. Questo Ponte fice dunque adempi a quanto ii suo
Prede Cessore avea per la Cristianita pro lamato. Fu celebrato Dei Presente anno I 39Οil Giubi leo col concorso S innumerabili Pelle grini, veniati particolai mente dati a Germania , datis Polonia , dati' Ungheria , dalla Boemia , dati' Inghil terra e da altri Paesi. Copiose elemosine furono ra colle , che quel Pontesce impie ed per ii rigat cimento delleChie se di Roma ia prima molto desolate per te turbo lego deli' Italia. Questo Pontesco apri ii Giubi leo che Urbano VI avea Proclamato , net gloria o dei
Lo stes s o Bonifacio IX ali' avvie in argi diquegi' anno Proclam 5 il Giubi leo , tanto mag-gior mente bene accello at Popoli, in quantoche ricor lava ad essi l 'opoca di cento anni.
I Francesi e gli altri popoli deli' obbedietigadi Avignone , non ave vano accellata l' antecedente riduetione di questa pia isti turionen cin quanta anni, e merio ancora quella di
Urbano VI a trentat rh anni. Credendo i chequella grande indulgena a si do vesse guada gnare di cento in cent' anni , εὶ numeros O
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su ii concorso a Roma, che Cario Vs Re di Francia , ne mi eo det Papa porclid se gui vat' Anti Papa che in quei tenapi scabrosi si voleva arrogare di sedere sulla Cattedra di S. Pietro pro ibi ai suo i stadditi assoluta mente quel vi aggio solio pona uella carcerepet laici e delia perdita clo' heni temporali Per gli ecclesiastici. Ma ad onta di similes pro ibigione ii Giubi leo fu celebrato con grande
solennita e con infinito concorso, ect i Romaniave vano es si me desimi Per megro di ambas latori pregato it Papa che trova vagi fu oridi Roma , di ventrio ad aprire. A tal si non VOVIno scello per Senatore it figli uolo di Pandolso Mala testa, conforme it Papa gliau OV a Comandato. Ε non os tante che ilConte di Fonili, facetido guerra a Roma , molestasse per te publiliche stra de colle suo genti d' armi i pelle grini che vi si conduce
vano , secendo sua ligi are chi unque vi s'in Contru Va non os tante che it flagello della Pe Ste a Vesse penetrato entro te mura di Roma, mi et esse ab Londata te mente te vite non solo de' devoti stranteri ma quelle ancora deicitia lini, piare non fu inter rotio, rah fragior- nato lo gelo de' devoti, e l' affluenga dei pelle grini su sem pre meravi gliosa e costante per Un Concorso infinito. Il Ponte sice Boni
sagio su ii primo a clare it grande e sempiodi asTron ture it peri colo, glacche mal sim osse da Roma, e vi sos tenue ii Giubi leon dispotio delle turbolen ge provocato diso pra pili dat Colonia egi Signori di Palestrina , o dcile insidio tentate contro la sua
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Sacra Persona dati' Antipapa con alcune compagni e di falsi devoti che vi aveva in trodotii. ANNO I 5O. Lo turbolen ge della Chlega non Permigeros no a questo tempo che si pro v v desse ni Giubi leo , nd pure a seconda delia isti iugione di Urbano VI. Ma neli' anno precedente a questo ii Sommo Ponte sice Nicold gili Prima Tommaso da Sargana, vesco vo di Bologna , ricco di mirabili doti d animo e d in- gegno , e di uia Universale sapere , vi ave vainvitato i Fedeli. Disatti su in quest' anno
celebrato con insigne devorione e Concor8odi persone da tuiti i regni cristia ui , ad ontadella pestileneta che regnava in Italia. Do poli primo Giubi leo, sors e non erasi mai ve luto si gran torrente di popolo. Accadde sola
mente una diga vventura , Che in uri Certo
Dando una folia numerosissima di gente dat labene digione data in S. Pietro dat Papa , net Passare it Ponte S. Angelo a cagione delios trepito satio da una muta , di veniae si grandela calca, che vi per irono Pili di dugento
Persone, Parte Sollocate e parte cadiate Dei Te vere. Cib amisse somma mente ii buonPonte si P.
La pieta de' Fedeli lascib in Roma per talCirco stan Za grandissime elemosine, che ilPapa raccolse Per risiora e te Chie se, soc- correrne i poveri ed ob belli re con opere dicristiana religiosa magnificen Za quella grancapitale.
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Il flagello della peste , che gia iuva levat' Italia , amisse pur questa volt a Roma Contanta strage, che it Papa sit costretto di ritii arsene alli i8 di gingno, e di passare a Spoleti , Poscia a Fuligno ed a Fabriano. Manon pertanto ii suo Zelo non abbati donli lacristianita , ed ehbe in gloria di ve de re in se ullo di questo Giubi leo rappacificata I' Ι- talia , gia troppo lacerata dati e guerre iu- testine de' suoi piceoli principati. ANNO I475. Il Giubi leo di quest' anno su proclamat Oin mergo alia pace di tu ita l'Italia. It Somnio Ponte siste Sisto IV gi h prima Frances eo Delia Bovere, generale deli 'ordine di Sati Francesco, e Pol cardinale di S. Pietro in Vincula , desiderava di solidissere alia devo-Zione de' popoli accorciando gli anni delsacro Giubi leo. Quindi su egli che lo ridus se
a Venti Cinque anni, coine tu ita Via si costuma. Non si os geruli gran concorso a Roma in
tal congi uratura , per clihil a Francia l' In-ghil terra , la Spagna l' Unglier in e la Polonia Si trova vano in guerra. Ma it Papa dichi arbche coloro i quali per motivi legit timi non
a VCSSero Poluto recargi a Roma Per gua lagri arvi l' indulgenga dei Giubi leo , aves sero potiato guada gnaria Dei loro Stati visitando at curae Chlege.
Nel di 6 di genia aio venne in Roma a Partecipare delia devoχione e delle indulgenZe dei Giubilco Ferclinando re di Napoli. Ottentae in tal circos tanga dat Papa la remis-
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sione det Censo che pagava come tributo per ii regno di Napoli. Ma inveco com in cibin quest ' anno l' uso di presentar la Chinea in luogo di Censo nolla vigilia delia festa di S. Pietro , in rico gnigione della Sovranita Pontificia sopra quel regno. Venne anche in Roma Cariotta regina di ANNO I5ΟO. In quest' anno di Giubi leo , proclamato dat Sommo Ponte fice Alessandro VI , gia Prima Rodrigo Borgia , le guerre esistenti
in Italia costringero a pro uvedere ni bene della cristiani th , con estendere ii bene figio delle Sante Indulge oro anche a coloro CheDOD AVes Sero Potiato recarsi in Roma. Co- Piosissime tuita via surono l' elemosine che sirit ras gero dalla piet 1 dei Fedeli , per te quali non si poth a me no δ' inviare dei Questori Ponti sicj a racco glierle. E ad onta di cili ilconcorso di coloro che non pavent arono res terminio della guerra per recarsi alla Visita
de' luoghi santi in quella capitale , su di uia
D Umero ancora stra ordinario ed imponente.
Nel 1525 su celebrato ly Anno Santo da Clemente VII. ANNO I 55o. Apri ii Globi leo di quest' anno ii Sommo Ponte sice Giulio III gia prima Gio vanni Maria dei Monte e Legato apostolico at celebre Concilio di Trento. Egli era stato elet toed innalgato at Pontificato Delia nolle Pre
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simo anno. Sicco me per la morte det Ponte sic e Paolo III suo Predecessore non aven Si ademptio ne i decembre deli 'anno precedentetilla fungione di a prire la Porta Aurea cogi subito do po di essere stato esaltato ne i di
stare at concorso affollato ed impagiente dei legenti veritate in Roma Per Ottenervi te sante Indialgenge. In quest' anno s' incomin cib arice vere i Pellegi ini dati' Ospigio della Santissima Trinita , istituito due anni prima da
S. Filippo Neri. ΑΝΝΟ I 575. Il Ponte fide Gregorio XIII gia prima Ugo
Boncompagno , fece assai Per tempo Precorrere l'n vulgo di questo Gi tibi leo l 'invito Per tu ita la Cristiani th. Tale in fatii fit ilcon Corso della gente a Roma , quando sulfinire deli' anno precedente su aperta la Porta Santa , che non si dubita da gli Serit tori cliquet tempo di calcolarne ii numero Don mi nore di trecento mila persone. Simile COD- Corso pro se gui ancora instancabit mente rael
ratino dei Giubi leo, di manter a che suro noben pochi i gloriai ne' quali non si contas sero in quella Citta circa ccnto mila fore glieri, a corsivi, o Dd appagare in di loro devo Zione, da tui te te parti deli ' Europa. Fupol mirabilissimo favore deli' OnnipotenZa Peri Fedeli ac cor si in quella Capitale, ehementre la peste avea Penetrato in Trento ,ed in alculae altro citia deli' Italia, e mentre