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Egi d vero, che et u Niente, che niente sate di uono, che non potete sarisiente, che niente vi iova, he niente desiderate che di niente avete scrupolo, che niente edificate I prossimo, 'ohe niente sate di assegnatione niente di acc0glimento,niente di virili, he niente conoscete di io, che niente gustate, che niente dimandate, che niente ingragiate, che et niente et libero arbitrio, perchea haVete eonSegnato a Dio che niente male, niente avete di lume, di forte2ga, di oratione e di virtu, he nient sate issessione e che niente tenete di bonia, niente diesempio, niente di sacerdote niente di perlatio, niente di Cristian0. O icco e fortunato nientel Niente niente e pili niente. Statevi, earissimo gliuolo, ne vostro niente, statevi contento ne niente, senZa Voler seirne mai, et in es8 niente conosceret it tutio. Che questi termini della via interna, clodiram di morire a tui tot sensibilo o spirituale anelie at non essere, a non potere, a n0nvolere, non sar a niente isse88ione solamente 'imparano ne libro deli esperien ga coli ammaestramento delia divina unione Che 'anima morta alia consideragione deli Humanita di Christo Vergine e Santi, alle ragioni vocali et ad altre divotioni sterne camina bene. Che non solo a contemplatione ma gni sorte di Oratione mentale deve essere en Za Orma, imagine o gura, esenga discors e meditationi, per esse pili perlatta e pili pr08sinio eZgo e dispositione percia contemplagione e divina unione: menire, sera' anima non laseia tutii 40neetti, notitie conosci mentio somigliange e tuti te positivo e limitate operationi della saniasia, delia agione et intelletio, non troversi Dio ne gustera Di an si unira conii ne riceversi te sue divine communicationi necfercitera 'Oratione eo perseitione is ara sempre 8908ta adessere in gannata.
Che noli anime interne di permette, che i Demoni leviolentino a c08 per se tesso peccaminose, anche in materia dis enso, 'impuritsi ancho eo ministero delle proprie mani, Senga peccare, angi eo lor prosito spirituale, stando esse in vigilia,m cou i sensi e eon a ragione offuscata, enga p0ter issettere supra tali operationi se iano uone o cattive.'
Oportet hominem suas potentias annihilaro, et haec est via interna. l. c. rOP. I. e' Deus permittit et vult ad nos humiliandos et ad veram tranSlOI-mationem perducendos, quod in aliquibus animabus persectis, etiam non arreptitiis, daemon violentiam inferat earum corporibus, easque actus carnales committere faciat, etiam in vigilia et sine mentis Offuscatione, movend0 physice illarum manus ut alia membra contra earum volimtatem. it idem
Che anchli 0po che lasse stata condannata la dotrina delle sudette violenZe alla Chiesa, procedente secondo it iuditio chedeve sare con iudicare cio dati esterno, potrebbe essere cheldi sacesse conoscere checit Molinos con il lum attuale interno deli stesso Dio, avesse deti ii vero in approvare deite violenZe, eos lasse per restare la tessa Chies ne suo redit e uella
sua insallibilita, perche da una parte a tessa Chies havrebbogiudicato bene secondo 'esterno, e ali altra parte Idio sarobboe0noscere la verita, Secondo interno lume comunicato a Molinos. Che quando uti' anima pura che non a commessi da molto tempopeceat ne m0rtali ne Veniali, e che non uol ammemorarsi piuli peccati passati, perche i Direttore glia comandato di credere sermamente che gli sono stati rimessi, e che perci non debba pili sarci issessione, Volendo consessarsi per amore e riVerenga, per riportarn il stulto deli assolutione Sagramentale, non obbligata a somministra materia delia vita passata, de peccatim0rtali e veniali, a basiano per materia sufficiente di consessione sagi amentale te sole imperseitioni e dilatii delia natura, che inaleu modo non 80no peccati, nemen Veniali ne si necessario,
t' ait di amore virtualmente contenente 'atto de dolore. Chu 'esperieneta insegna che Sua divina Maesta permetiein vitici tempi et anche ne presenti, cherae anime pure pati8ehino diaboliche violenge sensuali et impure, angi d ordinario in Dio a pa88are te sue pose e te anime pili eare a lui per queste laideZZe, per teneri umili, et assiiche miliate et anni en-tate iungano alla vera persettione, alia purita et alla candideχχa. Che abbaglier chi elle anime fercitate iudiellera interiore ali esteriore, condannando per mancament e colpa cibelle ara viri Erotea di patienga e tolleranga in tali diaboliolievi0longe 'ira, rabbia, maledittioni, estemmie etc. Che queste violenge anche impure non Ono eccaminOSe, si perche i Demonii sono genti volontari di queste bruttegge, te anime te patienti, onde n0 poss0no ma esse peccati, benelie in se tesse iano contro ii divino precetto si perche quando lospirito di ornicatione semina eli anima te sue libidini, violentule dirae membra, accende ii su0c0, 1ru8ea e e0ntenebra a mente, et seguisce sino a fine tuti gli alti sceni, olla non attende ac0nssiti impuri, angi spreZgandoli interiormente aspira a Dio moliodi uore; si perche quantunque queste anime v0le88er re8i8tere
dicitur quoad alios actus per se peccaminosos in quo casu non Sunt pectata, quia liis non adest conSensn8. l. c. r. 13.
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Hr altione steriore, non p088ono per a larga, eo cui senga credere ne genti la agione sono oppresse e c0strette a sar chelche sta abhorrendo a volonta, et invece di sar altri alti et ser olli per resistere positivamente, et impedi tali iolenge, se ne stan mirando Dio e consormat in Dio, ii qua stat di negativa
resistenga et impotenga, et interior Sereiti aggrada sommamente
allo tesso Idio, assa pili che quello della positiva resistenga. Cho Globi, in ulteri attion e violenti operationi, estemmie
pollutioni salte anche colle proprie mani non pecco, com eglistesso die in quelli testi: Non peccavi si iudieatus uero, scio quod justus inveniar Conclusit me Deus apud iniquum et manibus impiorum me tradidit. Convulneravit lumbos meos, et effudit in terra viscera mea haec passus sum absque iniquitate manus meae, dum habebam mundas ad Deum preces. μ' Cho an Paolo pativa pur tali violen Ze impure, e saceVain materia impura uello che non Voleva, senZa che gli lasse imputata uella peragione quantunque peccaminosa, come eglistesso die in que testo: Non enim quod volo bonum hoc saei0, sed quod nolo malum hoc ago. Si autem quod nolo illud saeto, iam non ego oper0 illud. Igitur ego ipse mente sermo legi Dei, carne autem legi peccati. μChe possono arsi pollutioni coli opera elle proprie manisen' sar peccato alcuno, quando si crede iano pure Violen Zede Demonio, e dicendolo u Direitore: eho possono arsi pollutioni con 'opera elle proprie mani senZa sar peccato leun0, quando chi patisce a pollutione encte ne principi di essas accorga et avverta alia tentaZione, anche con ricorrere a Diope superaria, prova in se tesso, he eguendo tu sorte 'aecensione et i moto sensuale, resta offuseat nulli sensi e ella ragione. Ch in deita offuscatione non pestea hi lacla pollutione anchecon 'opera elle proprie mani, perche se bene si accorge dei moti de corpo e delle mani, che si portano alle parti pudende. non uo sar issessione sopi ara' operatione, se iactitona attiV3, ne uo trationere e mani, ne si adrone in se di tente, inoelio non sta incaminata rimissione de seme. Clio chi uot vivere in Dio solo, Meve morire a tuit eis
Cis. l. c. Prop. 49. Aueu Phre, aucu interprsite 'a comment te passage dans lesons de a proposition. Job tait u homme raimen justo Dion permita Satan de te totarmenter par es platea donici conurit son corps et par amor de secentanis, ni it no ut ni atro commetire de sich6. Chaillo Principes pag. 72).
eho non Dio, perche essendo u solo Dio, non ii quelloelio h suori di Dio Ondo non basia Dio solo a chi cerea attrae0sa che non si Dio. Percio questa si a vera vita deli anima, morire a tutio it sensibile, a tutiora' imaginabile, a tutio ii discor- sibile et a tutio quello che non si Dio solo.
Lequali sudette propositioni censurate pertanto d'ordine nostro
dat adri Qualiscatori de S. Ossitio sono state a medesimi di-
hiarate per mal8onanti, eandalose, pericolose in pratica, temerarie, salse, a Dio ingluriose, ita88ative delia disciplina eristiana, empie, bla8seme, erronee, apienti di resia, prossime ali eresia et retiche rispeltivamente. Costituit di nu0vo 0po a censura et interrogato 80prata tua intengione e credulita circa lascuna elle dette proposi-χioni, c0nsessasti di haverne sermamente credule molle, he sono state qualiscale, dichiarate et accellate per erronee, ScandalOSe, temerarie, lasseme, prossime e supienti 'eresia ed attre sol mal- mente reticali. Contestatari finalmente a sudelia censura, tirimettest subito con detestare te dette propositioni, in consormita
Dicitiarasti aver i testimoni per en faminati e ripetiti, o rinonciasti a termine assegnatoti a di contro a propria consessione d a sarcie disese rispeltivamente rimetiendoti alia nostra pieta Ma satieti sare te disese ex Osficio non da esse risultata cosa rilevante a tuo favore.
No pertant avendo isti e maturamente c0nsiderati ii meritidi questa tua gravissima causa, e quanto di agione si deveva Vedere e con8iderare, eo parere e consegii de R. P. eologie ignori Canonisti, Consult0ri de S. Offitio, decretassim sultoli 6 Margo 689 di venire contro di Te ali instaseritia defini
Invocato unque i Santissimo Nomo di N. S. Gies Crisio dolia sua Gloriosissima adre sempi e Vergine Maria per questa definitiva sentenga, in questi lu0gho gloria et hora da no a questo sine letti, proseriam in que8ti seritii ella causa e cauSevertenti avanti di notora it udo Giovanni Pasqualoni deli unae r altra Legge Dottore e Procuratore iscale di questo S. Osstio per una parte eo Pietro egna sudetto qui presente eo in
Opus est seipsum in Deo totum et totaliter derelinquere, et postea permanere velut corpus exanime. Const. GelaSf. I St. n. 2.
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consessate, se stato retico e percio ei incors in ulterae en sui eis penu cho sono da agri Canoniis attre ostiiugioni Aposto liche eontro simili delinquenti imposte e promulgate. 3Ia perelie a detto di essere pentito et emendato de su detti tuo err0ri ed a dimandata misericordia e perdono, ordiniam perci e commettiam che tu si assoluto da nostro Padi e Commissario alla communica maggiore ella quale ei ineors0, si ammesso e ricevulo ne grembo deli S. Madre Chiosa et ali unione di sedet pureli ritoria con uor incero e sede non
snta. E che avanti di no qui ne Palaggo de S. Offitio publica mento vestito coli habito della penitenga ornato de segno della S. Croee, ii quale portera 80pra te tu Vesti perpetuamente in segno di iconciliatione e penitenga abiuri, detesti, maledicti et anatematiggi e 80pradette reste ed errori contrari alia Sania Cattolica ed Apostolica Romana Chiesa. Et aceto li predetti tuo gravi, perniciosi e scandalos errori non restino de tuito impuniti, e si anche di sempio agit altri, Τ condanniam alta Carcere sermale in perpetuo in questo S. Os stio, acci che in esso debbi iungere continuamente e sarpenitenga per implorare a Dio a misericordia et i perdono de
tuo passat errori. per penitenga salutare 'imponiam che per tutio it tempo
settimana a Corona della Madonna, e quattro volt ali anno iconsessi a gramentalmente de tu0 peccati ad un Sacerdote, e consua licengara communichi elle solennita de S. Natale, Resurrettione di Nostro ignore Gesu Cristo, delia Pentecoste o diluit i Sanii.
Biservando a no la saeolia di commutare, minuire e levare in tutio o in parte te 80pradette pene e penitenge. cos dictamo, pronunZiamo, sententiamo, dichiariamo, condanni amo penitentiam e riserviamo, in questo et in gni alti 0 miglior modo e sorma, che di agione p0tem e ovemo. Ita pronunciavimus Nos etc.
De his quae a me per totum sere quinquennium in resutando apud nos Quietismo gesta sint, multa Sparguntur in vulgus; et
CD in eodem Codico Miscellane Henrici Card Norisi fol. 63 sq. ἡInsormationes nonnullae de Opere quod inscribitur et Sanctorum' ad
controversium inter Papebrochium et Carmelitas celebrem pertinentes. .
ea quidem ab adversariis non studio veritatis sed aulicis artibus tribui multi me monent . . his oecurri posse simplici narratione rerum ac Si conticescant, non iam modestiae, Sed inertiae imputandum. Haec igitur summa gestorum St. Quinque sere anni sunt, ex quo Vir Illustrissimus i summaque dignitate praeditus a Meldensi piseopo postulabat, ut Guyloniae' libros, doctrinam, totumque, ut oeant, orandi ac supplicandi genus examinare vellet, id illam agitare . . is motus Episcopus dat manus asseruntur cum aliquot libellis editis manuscripti grandes Deminae C0mmentarii in Scripturas, ingens quoque scriptum de vita sua, quod iussu Directoris et elaboratum videbatur haec omnia gesta esse auctore Fenesono iam tum Principum studii Praep0sito, et ipse aiebatur viri amicissimi auctoritatem0tus Antistes, eo diligentius omnia pertractabat. Sex sere mensibus in librorum lectione et examinatione consumptis, gravi longoque Colloqui cum semina habito rebusque perpensis, satis sibi visus est piscopus omnia explorasse, ut sententiam promeret promisit certi8SimiSque argumenti monstravit, id genus Orationis quod semina frequentabat, erroneum SSe, pertinere ad Quietismum, ipsam miris inauditisque, imo etiam insanis laudibus seque et sua praedicantem Summo in periculo versari, ni Si quamprimum a caecis illusi0nibus revocata melioribus quam antea ducibus uteretur. Facile persentit non haberi ibisdem Fenesono seminam esse miraculo; quo in stuporem actus ac tam clari ingenii miseratus errorem, piscopus id apud se noctes diesque versabat, ut illum, sed paulatim ac per vias molli8simas inde deduceret. Jam si commemorate incipiam ea quae tunc reprehendebat piscopus, incredibilia videbuntur. Narrabat
enim mulier in eadem Ita n a se gratiarum copia praegraVante preSSam, mirum, toto corpore turgeScentem, direpturamque VeStes,
nisi continuo vincula solverentur itaque assidere ipsi solitos tacitosque capere gratiam iuuentem nec aliter levari eam, nisi ubiectis velut exundanti ac rupto dolio vaseulis. Quid qu0 eadem eodem in libro mem0rabat, se esse mulierem illam Joanni p0stolo in Apocalypsi visam sole amictam ac Primogenitum parituram, Spiritum orasonis scilicet persecutione Victa toto orbe regna-
Ad marginem Codicis: Dux de heureu8e. μ' A. g. Guyonia quietista celebris. Pater de a Combe not. Rrg. A. g. Feneloniis in Archiepiscopus Cameracen Si 8.q Jam a multis annis condemnati erant Pontificio decreto feminae illius libri NOt. g.
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turum quo de regno nitra et inaudita iactabat esse se lapidem
angularem Prophetae memoratum eant 88 8e, de qua esset dictunt quaecunque ligaveris, quaecunque SolVeris, ea ligata, ea
soluta sunt, et quid non quin etiam r0gata ab Episcopo de postulationibus quas ipsa cum Quietistis omnino respuebat, quippe quae ad illud quod interest pertinerent; tum Mulier negas a te postulari posse quidquam, tu non potes Dominicum illud petore: dimitte nobis debita nostra, latebatur atqui ego cui te tuaque submisisti, pro pote8tate iubeo, imo per me Dominus, ut id petas.
At illa: ossum, inquiebat, Verba recitare memoriter rem animo infigi vetat is, in quo sum, orati0nis purae et amoris gratuiti Status . . Dum haec agebantur, Illustrissima Demina' pariquo pietatis ac modestiae laude conspicua accersit pisc0pum nihil cogitantem Jam pridem Guyonia aulam penetraverat, Versaliae occulto conventus egerat, in inclito et regio S. Cyri monasterio miras turbas dederat: a vigilantissimo Episcopo Carnotens eodeni monasterio prohibita erat, una cum Feneson clam cuius praecipua opera utebatur, divulgata etiam illa erga assidentes gratiae effusione quam diximus, exinde inter piscopum et Illustrissimam
seminam de Quietismi technis retegendis deque Fenesono utriusque
amicisSimo ab errore revocando communicata consilia, qua Simplicitate, quo utrinque candore, Deus testis est. Id autem in primis cavere oportebat, ne re ad Regem permanaret qui quidem qua pietate est et quo in Novatores odio, Quietismi artium gnarus, a pessima Secta Vehementissime abhorrebat. Franciscus autem artaeus, Archiepiscopus Parisiensis, pessime in Guyoniam Metus, et eam arctissima custodia in quodam monasteri tenuerat, et resaxatam insensissimo animo observabat, neque Fenesono favebat, et si qua pateret nocendi via, eam initurus acile videbatur.
Neque ita multo post Guyonia ab Archiepiscopo male sibinietuens praesidia conquirebat amicorumque opera a Rege impetravit, ut darentur C0nsultores, quorum iudicio staret, Catalaunen Sis pisc0pus, nunc Archiepiscopus Parisiensis et Tronsonius Presbyterorum Sulpicianae Congregationis Praepositus Generalis.
Hos Mesdensi additos voluere in eorum potestate se laturos et Guyonia et ipse Fenesonus testabantur . . grandi se volumine Guyonia titubatur nec pauciora Fenesonus congerebat mira et inaudita promebat. Consultores . . 34 Issianenses aniculos concinnabant: Molinos Guyoniae dogmata proscribebant . . pSe Fene-
lonus nonnihil tergiversatus, subscribebat . . id verebatur, ne Si subscripti0nem denegaret, Quietismi deprehensus sanior . . raViapud Plebem et Aulam invidia laboraret. Nam . . Angli proie-
stantes edit in Hollandia libro ' de eiusdem Molinos rebus et
scriptis, Fenesonum ipsum esus occultum defensorem praedicabant . . Haec igitur agebantur una conscia ea quam memoraVimus Illustri semina, qua amicissima atque ut aiunt Patrona Fenesonus utebatur . . tantoque silentio peractae res sunt, ut eum interim Rex maximus Cameraeensem Archiepiscopum designaret. Interea Guyoniam ultro postulantem Moldensi Episcopo curandam tradidere translata admoniales es denses egregia os articulis censurisque piscoporum vidensis et Catalaunensis in libros su0 lactis subscribebat . . a quibus exequendi quam p08tea abhorruerit, non est huius loci dicere. Eo deventum est, ut noVuSArchiepiscopus consecrationis munus acciperet desectus ab ip80Mesdensis pisc0pus, qui assistente etiam Cathalaunensi Episcop0
sacro officio fungeretur. Uno alterove circiter ante consecrationem
die ipse Archiepiscopus exis genibus piscopi dexteram Sculatus: Per hanc, inquit, dexteram qua me conseeratum volo 90lliceor me a tua doctrina numquam receSSurum . .
Haec autem piscopus suscipiebat libens . . Unus haerebat scrupulus de Guyonia nondum ab Archiepiscopo apertis vocibus improbata. Id autem ut prilestaret, quantum poterat, agebat Epi-8e0pus. Itaque cum in eo esset, ut librum ederet de statibus orationis, in quo artificiosissimae seminae dogmata et libros consutaret, eum Archiepiscopo examinandum approbandumque tradidit . . ribus elapsis integris hebdomadibus adest Vir Illustrissimus idem, quo auctore Xaminandam Guyoniam Episcopus susceperat eum Archiepiscopi literis, clara voce testatus, non posse ab Archiepiscopo approbari librum . . denegabat eo tantum nomine, quod Episcopus in libro Guyoniam proscriberet . . Quo ineerius atque libentius Cameracensi Mesdensis communicabat sua, eo ille omnia dissimulatius occultabat. Itaque eum librum Archiepiscopus adornaret, unus erat vidensis, cui rem impenetrabilem et inacce88am Velle . . Cameraeensis amici . . librum evulgant, ipsi Regi tradunt salubre consilium ac tanta mula prohibiturum eludunt.' A. ing. Domina de Maintenon. A. g. Iste liber in Archivio S. Omei conservatur.' Fugit a monasterio clam inscio piscopo, et tanta perpetravit, ut iubento Rege incarcerata suerit. NOt. g. in ' Cod. Angel. B. 7. 11 Varia a Card. orisio collecta sol. 89 sq. Scriptura super doctrina piscopi Cameracensis de explicatione Maximarum Sanctorum circa vitam internam. Cum in causa libri Archiepiscopi Came.
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Quae deinde sequuta sint, omnibus nota motus undique ingentes in urbe, in aula, in provinciis Romam Sque perVadunt. .
Domum in testimonium vocati Episc0pi cum animadverterent Archiepiscopum totis viribus incumbere, ut libri doctrinam erro neam mordicus defenderet, scripta etiam hac de re ad Summum
i licensis De explicatione Maximarum Sanctorum circa vitam internam audiatur nullum amplius superesse dubium de possibilitate eius puri amoris Dei, sed totam controversiam esse devolutam et redactam ad hoc punctum, videlicet an iste status habitualis puri amoris in hac vita sit possibilis necne 3 omnino necessarium est advertere et serio reflectere in praelato libro Archiepiscopi Cameracensis pluries conceptis terminis affirmari, illum statuni habitualem puri amoris in paucissimis animabus dari, eumque numquam esse
in hac vita xum, invariabilem et inamissibilem, sed mutabilem et in eucommitti peccata venialia. Hoc clarissime profitetur Author in ipsa Prae. satione ad Lectorem pag. 22 his verbis, quae sola sufficerent vindicando libro et Authori. 'Status puri amoris', inquit, 'est habitualis in paucissimis animabus, absque eo quod sit unquam invariabilis et exemptus a culpis venialibus . Id ipsum confirmatur pag. 179 et additur pag. 238 . . Quid plura Hoc ipsum ratum fixumque voluit Author in ipsa clausula et nitima periodo totius libri pag. 272 'Iste status habitualis puri amoris, inquit, 'numquam est fixus no invariabilis nec inamissibilis. Ista omnia autem tam ara et decretoria eo unice et evidenter collimant, ut anima in statu habituali puri
amoris constituta ordinarie et ut in plurimum eliciat actus puri amoris, ueni-ndmodum Doctores Mystici communiter loqui solent, assignantes varios hominum iustorum status, quos etiam nuncupant gradus, Ordines, classe et Vias, quae voces non tantum actus transeuntes, sed statum quendam habitualem denotant. Ex his autem sacris Doctoribus tantam veritatem diserte et pro dignitate profitentibus visum est nonnullos dumtaxat in medium producere. Sequuntur testimonia ex Catechismo Romano, S. Gregori Nagian-Zeno, S. Maximo Martyre, S. Bernardo, S. Catharina Senensi, B Henrico Susune S. Francise Salesio, cuius ractatus de Amore Dei citatur cum glossa sol. 94 Nec ipse Archiepiscopus Cameracensis poterat disertius et clarius elucubrare ac describere statum habitualem puri amoris in suo libro traditum, vim adductis S. Salesii verbis. S. Praesulis verba non parum attemperavit, et a cavillis recentium Quietistarum tutissima reddidit. μDissonant ab hac principiorum Fenelonii apologia quae inmodice Anget B. 7. 13 leguntur sol. 212 sq. Qualificationes super propositionibus Archiepiscopi Cameracensis et Ol. 26 sq. Propositiones extractae ex libro Ilimi Archiepiscopi Cameraci, cui titulus Eaeplication des maeimes des
Minis, numero T, quarum singulae aut salsae et erroneae, aut salsae et iniuriosae in Sanctos Dei, aut convenientes ex parte cum erroribus damnatis Michaelis Molinos, aut suspectae et sapientes haeresim, aut haereticae nuncupantur . E contra auctor anonymus Voti . . Ol. 26 sq. Articuli eruti ex peribus Archiep. camerae. exstantis aliquot placita in bonam tu- det interpretari partem cis ex gr. quae ad pag. 261 libri Explication te.'inscripti annotat: Cur de vocabiu a Mercenarius sollieiti sumus Si Author illo usus sit in sensu minus proprio, nonne pag. 15 claris et perspicui verbis lectorem de hoc admonuit eoque pacto erroris periculum penitus abstulit 8. . l
Pontiscem Epistola, omnia in vanum conati, ut fraternum animumsse terent, nece8sitati cesserunt, et declarationem de doctrina libri
in manus Apostolici Nuntii tradideres . . sed iam de Meldensis
innocuis gesti deque Cameracensis prono in Guyoniam animo satis superque dictum est. Haec pro veritatis testimonio quaesitus Scripsi.
J. Benignus Episcopus Meldensis.
I. Relazione delia infame Setia de Beccaleristi scoperta inirescia
Breseia o Lugii 1708. Oppo aperta a Cassa Becealeristica per ordine publico c0 landamento di una lettera seritia dalla Sgra Lavinia hinelli su ali Inquisitione trovat i sondo dolia maligia ineamminata per it 0rso di 2 anni c0ntinui. Si 80nodunque trovati ella tessa cassa molli libri di negromangia concerti altri, che insognavano composigioni vane per obligare ilgenio di hi te assaggiava. Si sono ne0ra trovati certi pasticei artiscios composti alii duo Beccaleristi, che sono questi due ratelli reti, capi et auitori di si bestiale e non pili dita aggia, de quali pasti ei che ne mangiava si tirava tetro 'am0re dichi voleva hanno anc trovato LRollo di tuiti gli insetti di questa bestialissima resia Dalli pastice compost c0 arte diabolica
si si ricavato, che avevano orga per o pagi di un ora o iue0ns0rme la quantita, he ne mangiavano, di sar credere gl u0mini donne e queste uomini, ne qua tempo si prendevano gni infame diletto, tenendos tutiocio in coneetto della pili pura antith. Si 80no ritrovate ella tessa Cassa ordini e reg0le, n0ri, dignita, titoli e gradi che si avano consorme a Vera perseZi0ne, chemostravano neli obedienga in queste agioni bestiali, e misteri, secondo a loro uova Risorma. Per primo apo et antipapa axevano creatori Prete aggiore
Beccarelli, quindici Apostoli elle pili belle e riceli lanii glie . .
' Cfr. Propositiones 3 super amore erga Deum purissimo, damnatae ab Innocenti XII, Brevi Cm alias etc. 2. Mart 1699 Denainge Enchir. Symb. pag. 318 sq. et commentarii instar Analecta Iuris Pontisci I, 1312 sq. 'Proposition condamndes dans Fenelon . y Cet heretique commenς si enseigne des erreur aue prsis Versi' epoque de a condamnatio de Molinos i lo surpassa par l'sinormit de se doctrines. I sitait superieur 'un college dejeunes gens. Afin de prepare la volo is a propagatio de os erreurs il essaya 'abor de se atrola siputationis' u saint. Un ensant ali ercea avait parte miraculeuSement, et avait dit, en partant de Beccarelli: Garde preeieusement et ensant il
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Avovano parimente creato es altri Apostoli e 2 Apostoline euhsaeolt a queste di creare altri 2 per sorte, con 'autorita alle Apostoline di portar la Chierica rasa col uiso in meZZ per 808- tenere ii cimiero, ille portavano in figura di mitra, insegnandole rogole della uova e soave risorma, quale Si tendeVa ramai per tutia la Lombardia, e ne s0lo distretto Brescian V ne sonoda 42 00 persone 'Ogni sesso e condigione tuti seguaci sedetidolii Beccatoristi Consisteva cla loro beatitudine ne mostrai si persetii ella eleea e pronia obedienZa, riducendos a sosyri lapassione extrinseca de Sen80 mella rate8S 30pula carnale, cliefaecvano in gni vaso senZa 08tra di Ver extrinseco venereo compiacimento AequistaVano questi eli occasione de coit in dulgenga plenaria toties quoties ci sacendo, et applieavano cosi
santa peragione a suffragio de morti, liberando un anima dat Purgatorio, enormitu non pili dita li glioli, he nascevano daqueste copole erano detii gli deli Spirit Santo, che cos aveva in loro operato. alcunt di questi api sono suggiti, hi in Ginevra,chi in Inghilterra e chi in Germania, mari Senato vigilantissimo
no a di continuo arrestare e condurre elle arceri.
I creato Papa Beccarelli dispensava Indulgenete e iubilei, lava nori e dignita, saceva Cardinali dispensava Matrim0ni,
sacendos chlamare o nome di Beatissimo e Santissimo, e preten deva di avere gni pili suprema aut ita, e era dat suo seguaci ciccamente obedito. Regole et Istruggioni de Becealeristi. l. I sine principale di questa unione ara rimediare agi'ubus o disordini coli eccelsa dottrina di S. Agostino. 2. Sara ristabilire ii iei gri Preti is altri celesiastici
sera plus tardis excellent directeu de ames I se servit 'autres impostvrea non Oina audacteuses. I acquit alnsi ne grande autorii fur desesprit ignorant et albies . . a secte se propage rapidement dans Outela Lombardie elle ut e latre impunomen pendant vingt-cin ans. Plus de qua rante-deux mille personneso enlrsirent, Ommes et lammes de Oute condition et momeis asse grandisombre de retres, quelques-un re situs de dignites celsistastiques Beccarelli se ivrait ara magi . . ut incarcere parci'ordre dera' sivsique de rescia, a mois de juillet 1708. Le aint-Ossice instruisit e prochs, qui revela es hoses. Beccarelli abjura publiquementis rescia, era septembre 17l0, e prsisene de vingi mille personnes Lalecturo du proch ne dura pas molns de troia heures. 'hsirosiarque ut degradsi condamn si sep an de galbres a recite les saumes de a penitence ne sola par semaine, et a recevoir ea sacrementa de sinitenco etd'Eucharisti quatre sol par an. Il ut conduit is Venise, ou 'On commenςnun proesis politique, parce que e miserable vati conspire contre a repu
nella stima appresso i40poli, e et overno deli anime usurpato a Monaei. 3. Sara leva da p0poli a tr0ppo gran confiden Za, cheliann eo li 0naei, sacendo loro conoseere che non sano inaleu modo onsorme it loro instituto, che elli loro costumi molios ritrova di corruitela, che la loro manter di indriggar 'anime perniciosa che essi professano una dotii in salsa, erronea edontraria a sentimento dii Ag0stino ne negogi pili importante di nostra salute, quale si quello della predestinagione e della gragia. Primo modo per mettersi in Stim . . Publiolieranno he a dottrina della Chies usa troppo lar-gheZZa, che te peniten Ze ordinarie non sono sufficientamente austere ne consorini alia grandeZZa e prattiea della primitiva Chles . . Secondo modo di ars stimare. Saraiano diligenti in raecogliere tui tocio, che si stato sortito in disonore de Regolari, per ervii sene elle Oecorren Ze ma Onia riserva, che non e0mpaiano di star eio . . Terga modo per abolii Ga dotii in de meriti e stabilire quelladella graχia vittori0SR. No abbiam pii troppo conosci ut e edulo, che a doluina de meriti, che per tutio ii monito si stata pratileata alta Chiesa,
Che partino in generale di una gragia incantatrice e vitio-riosa che non laseia alla volonia liberta di corrisponderie e cheallor tui te e solleeitudini, he no ei prendessimo di servire a
Dio con te nostre uone opere sarebber inutili, e che altro non it 80gna, che laseiarte sare, e cte alti est non possinino iamni resistere alle sue grandevoli Violen Ze . .
80pra tuti si vardei anno di ire aperta mente e di primueolpo gli indigii della presenga della gratia, o testifchei anno, ebequesta cogniZi0ue non si ala che a uelli, elle ne Son ea paci. Questo avertimento si uno de pii potenti modi per vovere lip0poli ut desiderio di consulta con no solii a gl assari delia
Diverse struggioni per i stabilimento e progresso della dotii in delia PredestinaZione . . Non aranno at cuna dis scolla a disapprovare a dotii in disiun8ento Non dii anno apertamente a loro opinione . . Poti anno unque dire a principio benebe questo non stae0nserme a nostro sentimento), che in veritatio da te sue graχie reprobi tessi, a quelle nou anno iama risteti . .
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Bisogna guardars alta prima di scire in certe proposigionidon o quali si stato solito ossendere i spiriti, ci0 a dire, eheGies Cristo non abbia offerto a morte per tutti G 0mini in
han dato a S. Ag0Stin . . Seeonda Instruggione per te perS0ne emplIc . . Quando si ara compost libro idoneo e componimenti attiad insinua questa dottrina, quelli pili riccbi si fortano a sarne provisione et averne qualch numero di curiosamente egati perdarne alcuno in prestit a uelli, che iniudicheranno pili abili ad approfittarVene . . Terga Instruitione perrai Neutrali . . quelli convie sar nascere delle questioni principali circa lanostra opinione, per ade8care in loro curiosita . . Quarta Instruttione perur in devoti e liberi di oscienZa . . Cli grasserctgi de Religiosi e te mortis agioni sono curioso, e servono a nulla se n0n 80n in gragia, e che la gragia si quella, non te nostre opere che a tuti ii merito nostro, ' pii visi merit . .
Clio se ii Concilio di rento testificaci contrario, non eraeeumenico e non era comp08t0, che di Frati vi0lenti et altri simili. . Clio dicano, che tuiti limiansenisti sono omini di grau
Sesta Instruitione per relati, reti et altri celesiastici. Li nostri veri Diseepoli averanno gran cura di iratiare connostri gii relati con gran sommissione, o con li rei conmolto rispello e cordialita, per sarci0ro credere, che eglio annuessi eo noscere e riverire la dignita sacerdotale, he non anno a Frati. Faranno apire a Preti, cherat rati ii dispreggiano. Che la diregione delia conscien ga exit ministero do prodieare appartiene a loro secondo it ritio . . Settima Instruitione come devonsi overnare rata loro . . Tutii quelli che professaranno la sudelia dottrina, si potrann0ehi amare discepoli dira Ag0stino. Procureranno di lare come una orsa commune, per Vermodo di compire alle spese, che aranno in proposito di sare, como sonorae stampe, ogli 0lanti o pensioni, che avolt sara necessario conserire a quelli che per altra trada non si potranni Quadagnare, Vero a quelli, e quelle che di gia essendo uadagnate avranno et di andare in qualita di pensionari in qualebe Civita per seminarui solo a dotirina di S. Agostin . .
Si vardera n segret inviolabile sopra i non discoprire te presenti InstruZioni. Ultima Instruitione per i loro particola GOVerno.
Come essi devotio conversa ne mondo, Si terranno industri08amente operti, ed avranno gran curara' aver molia uliteggauelle lor parole e ne portamento Sterior . .
Se per disgragia queste InstruZioni aderanno in man ne- tiliche, tuti ii discepol le disapproverann o in voce o anche inseritio, e ei Sia pediente per i bene di questa unione.
Jansenismo potius ita Quietismo addictum fuisse eccareti imeiusque asseclas evidens est.
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Α. Propositio Cardιnalis Madrutii legati in Comitiis Ratisponae'
pro resormandis ecclesiis Germaniae. Code Ottobonian.
Sanctissimus D. N. Pontifex Maximus pro paterna sua sollicitudine ad animum revocans passim in Germania unam ecclesiam
Ludovicus Madruaa 1567 - 1600 piscopus ridentinus Mams
Series piscoporum Ecclesiae Catholicae pag. 317). - Madruggo edesco dipendente deit Imperatore et confidentissimo di Spagna, angi obligati Ssimogodendo a casa sua infiniti commodi di pensione et altro, et si in gran con- ceti di uita a Corte, per bonia, pruden ga et per valore, et se bene si ien Tedesco et per Spagnuolo 90 trebbe ancora riusci Papa n giorno se osse sano, a riuscendo inhabile etc. Relatione di Roma, satia dat g Giov.
Dei no in tempora Papa Clemente Ottavora' anno 1598. Cod. Urbin. 36sol. 82). D. Meling, Die deuiselie Bischos bis gum Ende des sectis- gelinte Jahrhunderis. a. II. ieipg. 858. pag. 52 l. y Dapoi 'haver criti a V. gri J. ulla legagione di Germania edella Dieta, te ho da dire, che Nostro ignor fece Concis toro ieri controla consuetudine di questi giorni, e publico Legato g Ilimo Madruget congran laude di Suaragria lima et applaus de Sagro Collegio. Disse Sua Santith cho era intimata lamiota in Ratisbona per ira di Aprile prossimo che ella Dieta si partarobbe di eos importanti alia Parte Cattollea,
nomino in specie i satio 'Argentina e a sentenga data ait Imperatore a savore de attolle di quisgrana, e la successione ne Dueat di leves, echo gi Eretici farebbono tuti te oro large non Sol per anteniment dique che anno, a per ampliario con diminui it nostro, e che per eranecessario di mandar u Legato, he havesse da intervenire in quelli negotii, i quale lasse uomo grave e dotio, prudente, integro, e di essem plar
viri e bonia, e che Sua Santita haveva tuta risolutione di da questo ca
Corsin. 468 sol. 37 sq.): Per quello che concerne a prima agione, per Ia- quale s lia da celebrare lamieta chera intorno alle provisioni della guerra contro it Turco, N. S. reputa superfluo ii dirne altro a V. S. Ilima che per sua prudenga et per quello che negotio questi est a tetro in Praga conia aesta deli'Imperator 'ordine di Sua Beatitudine, si molio bene, quale
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post aliam praecipitem fieri, ex ossicio universalis sollicitudinis pariter compellitur diligenter expendere, qua ratione tantis malis,
si l' intentione dira Santit et qua ii bis0gno de tempi presenti, et quanto
si vicina a stagione che ricerchera sors pronte, non consultationi ungite. Dalla diligeneta satia da Sua Maesta Cesar ultimamente presso agit rencipi Eletiori cos ecclesiastici come secolari per in duri a venire in persona alia Dieta, et da attre circostange si uo sar iudigio chera Maesta di segni puredi traitare deli' lettione de Re de Romani, intorno a che . . lima me- desima mente a uul iam desiderio di Sua adiit et quanto stimi poteresse giovevole una ta attione alla Republica Christiana et allo cos dellamedesima anta sede Ne pare che possa esserui dissicolla alcuna, purche S. Maesta se ne risolva in se tessa, perche sebben il onte Palatino et passaggio deli Arciduca Ernesto si dico aver sati termini, che dimostranopoco uono essetio, et sara anco acile cosa, che i Brandiburgens pensi di vendere ii voto suo a troppo alto preZZ dimandando qualch savore sopra te retensioni sue alli stati di leves et alta Chiosa 'Argentina, contuito cio pare che si possa sperare, che o quelli medesimi si lasciano pie-gare alte cos rugionevoli, O che enga dicior si possa concludere 'opera, perche si crede che S. Maestu possa prometieis igni uono offitio deli' Ambasciatore di assonia, et che si per aver pronii a questo suo desiderioli re letiori eclesiastici, massime opora' abboccamento di quello di Colonia conra' Arciduca Ernesto, de quale avulsano che non si iano potui di partire sino a Brusselles, et che pol siano restati congiuntissimi di volonta, et con tale stabilimento 'amicitia, che gli retiei iis se ne consondano ne temono. Se unque si traltera di questa materia como . . lima ha-Vera a procurare ricordando anco ara Maesta te promesse satiet quando
ella si parti ultimamente in Praga, sapra come Mutaria con 'autorita diquesta Santa Sede in tuti ii modi possibili, eho cos si a mente di S. Beatitudine, aquale per a paterna affettione che porta a S. Maesta et agi Aroiduehi suo statelli, et a tuti quella Serenissima Casa, a volut anco ches metton intorno alle persone loro in consideratione a V. gria . e se-guenti os eic. - Spondani Annal. Eccles. a. a. 1594, XXXII. Inscriptio a nobis adoptata habetur in fine documenti in principio autem leguntur verba: Transsumptum eorum quae Ilimus et Reumus Princeps et Dominus Ludovicus Cardinalis adrutius S. D. N. Clementis Papae VIII ad invictissimum R6dulphum Rom. Imperatorem et per Germaniam de Latere Legatus anno 1091 in Comitiis Ratisponensibus pro resormanda ecclesiastica
disciplina proposuit. CD. Cod. Vallicellan N 20 fol. 4 sq. Proposte de Legato Madruce alia Dieta e rispost deli Imperatore 'anno 1594. Obiter attingam commentationem quandam in Codice Ottoboniano supra citato sol. 9 sq. 'Sertitura sopra 'insallibilita de Papa in materia disede' obviam, cuius auctor Fallibilismo deditus sophismata Otius quam argumenta profert ria 1. 7. 12 specimina sufficiant: a Avanti d'entra in materia, si necessario considerar, che dati' opinione medesima de Card Bellarmino et altri principali defensori doli insallibilita, non si heresia di ostenere, che i Papa uote errare elle sue decision in materia di sede, come in Ogni altra cosa, ovo eguit Visibilmente che adourina doli insallibilita non certeget irrefragabile, o h li gli cella
quae cum certo exitio religionis catholicae et ecclesiarum ruina in ipsis visceribus ipsaque adeo substantia haerent, et quasi iam-
Chies non sono sempre obligati alle decisioni di Roma, principalmento quando non sono Ostentate, che alia sola testimonianga et autorita de Papa.b uuesto Parad0sso deli Infallibilita a direttamente a minare uitat' autorita de Concilii, percho socii Concilii non anno autorita di stabilirola sede ella Chiosa, se non oppo che arania approvati a Papa, e dat Papa decidendo come Papa ex Cathedra e non altrimente, che sicurta pot- remm ma havere, ch u Concilio si stat ben approuato, e ch i Papa approvandolo abbi pariato come Papa, e non emplicemente come Dottore
particolare . .c . . Seguita hiaramente, che non si deve tenere it Papa Mer insallibile, e che Dionisi Cariusiano a avula gran agione di ire appresso Gersone e molli altri otiori, quod valde periculosum est ultimam fidei seu credendorum determinationem committere Romano Pontisci, quoniam ille potest errare in de Non bisogna unque chyil spetio, che si deve alia Santa ede, 'impedisea 'essaminare te decisioni di Pontes et avanti di ci Summettere, principalmente quando a Chies si trova in disserenga intornoquello, ch hanno deciSO . . CD. etiam Memoria di g Arci vescovo di olosa aquale contiene a discussione 'una es sostoniata ne Collogi di termoni circa 'insallibilita de Papa 661 Cod. S. Petr. a. Vinc. A. D. 9 60 sol. 7 q.
Tuttici regiuditii, anni et osses che ricovono i attolici da quel Protestanti che si sono usurpato et dato i litot de Eletiori Principi et stati
eorri spondenti procedono Originariamento alia nosservanga della constitutione delia pace politica et di religione atta et con grandissime pene et stretti iuramenti stabilita 'anno 155 et alia multiplicita elle uove et diverse sette, che otio 'ombra et litoto delia Consessione Augustana si introducon di giorno in torno ne sacro Imperio contro 'espresso tenore didetta Constitutione et contra it Recesso deli anno 1566, perche se realmente non lassero eli' Imperio attre religioni chera cattolica et P augustana, sipotria sperare di meglio, tui facit mente accordare instem amberae parti, havendo uelli di deita Consessione Augustana ingratiato sempre moliol'Imperatore perci prefata constitutione di pace, et massi me 'anno 155 in una crittura presentata alia Maesta es ali hora regnante, nulla quale Si0sserivan diui de vole conservare gi Arci vescovadi et Veseovati et attre Prelaturo di attolici et di non permetiere cho Osser in leuna antem yr0sanati, come ne appare eli altra supplica che i medesimi presenta-Van a Cesare 'anno 1576. Da questa diversit et multiplicita di vove8ette nasce una grave alteratione egi animi dei detii corri spondenti contro
Cattollet, et una estrema diffidenga tra gi uni et i altri in modo hequasi si me ita a primi in dubio a deita Constitutione di pace di religione, et da lor non si pensa ad altro che alia totale oppressione et perdita della
religione attolica noli Imperio, come apparisce a gravami che pati Seono
Cattollet, da loro appresentati dii ultima Dieta di Ratisbona ara Maestis
Ce8area. . Ristretio della Insormation lasciata dat g Conto di Zoilern Ambasciatore straordinario deli Imperator a queste aesta Christianissime Ludovic XIII eiusque Matr. Regin. delle os della Religione in Alemagna. d. insanas. X. VI 22. D. m. Analeci. Oman. et g. 28 .