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del . v. . MEMORABILI in ut i soldato ritrova istor alle fatiche , e 'corsi alia Sicilia colle sue coorti , uove verso la re tibia. peeteoli a mal grades de primi tuon P eventi revelle si unisce ait esercito di Scipione presso questo tume. Annibal tuti te dissicotta di un' invasione. e tu per Annibale tarda poco ad approssimario. di te offerte tu non conta che 12 mila Asrricani, mila Scipione e d 'avviso che si evitasse ii combattimento
Spagnuoli , em mila cavalli sena per anco aver combat inde fercitare te miligi di nuova leva e stancared in- iutori Romani. costanga de Galli ' a Sempronio, piu prosuntuos che Annibale crede ritro vare alleati a Torino, a questi abile , accusa questa prudenda come timore, e uot ve-popoli ricus an di associarsi a'suo dis egni. e punirgli ni re alle mani. de rili uto, es pugna e loro citia passando gli abitanti Avido Annibale di combattere , do potat aver post in si di spada e si vanga sul Ticino aguato Magone conrauem ita Omini in una prateria co- Roma sorpresa alia rapidita di questa corsa e in ta perta di alberi ulla sponda diis ruscello, a varcare per a prima volt in temerita , e in ambigione , ordina da Trebbia ad n drappello di Numidi, per attirare ila Sempronio di partire alia Sicilia ; Scipione opo di nomico. Sempronio invia contro efficia sua cavalleria Iavo passatori P melle it campo sul Ticino It generale Numidi siriti rano precipitos amente nil temerario console
cartagines e volendo risve gliare ii coraggio de suo sol di egue con tuti l 'esercito, che non ve per anco presOd. ii , sa comba iter v loro eos petio at cuni Galli pagati alcula limento. 'impegna ta battaglia: a cavalleria car- per dare u sisnguinos spetia colo is dice alle sue trup tagines romperi Romani it corpo appiat lato di Magone Combaxti motitope Che Sarebber Odeu lli se non combat tesses alo comparisce, e decide a vittoria Soli Iomita uomitii si Π x bbi , rosa mente Per a gloria uella Patria, menti e Neggo. sanno trada a traverso it ne mico tutio it rimanente pe-
νιο uccide mi racior Per uri ic colo uidendo ne dei risce. Annibale perdo i uoi elefanti morti di reddo. viillani scuri. Adoperando poscis uti' eloquenga che so Egli prenderi quarti eri 'inverno riposa re te sue vente gli e pila antaggiosa de suo valor , ricorda a P soldatesche , e si assi cura degli alleat in Italia , aesti- soldati e loro geste , e destramente deprime agi occhi tuendo eriga riscatio a libert a'prigioni eri Italiani. loro in romana potenga. Neli anno eguente a fortuna divi en favorevole 'Ro- Scipione in tanto passa it Ticino Annibale colla sua mani Le armi loro sono vittoriose in Is pagna Scipione armata ossi uri locausto a iove, paccata a testa di quivi aut terantione, loria rigioni ero , Des tende te sueu agnello 9 una pietraria gliente ed augura a se tesso conquis te sino at Ebro. la me desima Orte , Se non perviene a procacciare a suo i Annibale 'incam mina ella Oscana, a iunio sugii
Combat timento sol dati i beni pro messi. Si dari segnate delia pugna Appennini, una busera pavente volerat 'impedisce di pro
due serciti, animati dat Podio antico , piombano su segia ire, e gli porta via gran parte de suo i soldati. Ririosa mente 'uno sopra I altro La anteria romana a tornato a Placenga, da a Sempronio una attaglia, cheprincipio resiste elice mente agit arcieri, ed alia cavat petraui, hi successo non harat cuna importante conSeguen Za. teria pes ante di Cartagine; mam Numidi, vendo rotta la Flaminio, e Servilio, vovi consoli, accolgono et
cavalleria ne mica, caricano te legioni, che investite a 'anno oporae loro legioni ad Arogeto Marcia Annibale ogni lato si riticano olite i Ticino , passuu il contro essi, e per agglugneri piu pedita mente attraVer rompono i ponti. sa n aes paludoso la cui aria infelicia perire molli I console Scipione serito ella attaglia e circondato, soldati egit stesso perde uu occhio. viei liberato dat valore di suo si glio in et di anni 17 Poco scrupolosa Roma eli' odio suo suci meZZi del- conosci ut dipo sotiori glorioso uom di affricano. endet ta spe disce iura una volt ne Campo carta- Dopo questu litoria tuti i Galli stabiliti m Italia ab ginoso emissari a roncare i glorii de terribile avversa bracciano a causa di Annibale Sempronio, di ri torno rio Lontano alla patria, eii condat da ne mici, e da S
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fassini egi si sottrae da tali insidie ambiando spesso suo P vestimenti. Giunto Annibal vicino ad regκ studia it caratteredi Flaminio, prima di veni seco alla prova: rico nosci u toto temerario, David di trion si saccheggia it aeseper sargii stibandonare a sua antaggiosa OSi Zione. Non ius cendo co'primi tentativi, singe egli 'inoi trai siverso Roma , vendo Ortona alia sua destra , e allasinistra i lago Trasimeno Inseguit da consoleat traversa una stretia valle , e mette leune truppe in aguato ait 'ingresso, e suci lati di essa e stabilisce it campo ali altra es tremita sopra uri alto colle. I 'impagiente Flaminio penetra da temerario sella vallo Gli affricani tombano da tuti te parti sopra i Romani Flaminio facinutili sorgi per istabilire t 'ordine.
La sua intrepidegga si Comunica 'soldati che con co-raggio ma consuSamente combattono, ed a mal grado delloro di sagio iungamente resistono Final mente Flaminio
cade sotto i colpi diis Gallo, sed i Romani dandosi alia
fuga tro vanori' oscita della valle occupatu alie mico Iomila omini, ovesciando gni sta colo, fuggono a Roma , mila son presi, e 5 mila coisi. In questa vitiori cho Annibale deve alia propria abilita, non perde chea 5o Domini. Trionia Cartagine di questa tornata es Roma cade ella Costerna Zione Il senato romano in ta di-sastro ri corre albi medio estremo sat Omelle grandi calamitti nomina ditiatore Fabio, e Minugio generale della cavalleria.
Non iudica Annibale ancora iunio intem po di avvicinarsi a Roma Saccheggia te campagne deli' Umbria, operatu la Puglia; uccidendo tuti quelli che portano learmi, e disseminando ovuuque lora pavento, ude impedirea' Romani di conservarsi gli amici, e di trovare alleati. Illum itiato Fabio a'salli de suoi predecessori, e pluabile di oro, egueri mosse delPinimico eriga ischia. re una decisiva attaglia Annibale tormentato dalle evolunioni di tui, neli' attaccario O itrova sempre trincerato in forti postgioni ed in vano io provoca. Si a besse Annibale in apparenga dolia pusillanimita di tui masecretamente ne ammirari destro temporeggiare, e scor-ge di aver ritronato un rivale degno di tui. Pro vellendo Fabio che Annibal a ri torno alia cnin Pagna ovea necessari A mente Passare per in valle di Casi lino limite tra i territorio di Falerno quello di cipua , vi appi Atta inita omini, indicii porta colVeseri i-to, SeCOnd ii suo costume, sulle alture Annibale cadeneli 'aguato e si trova auxi luppat di gn intortio. Privo di it tu glie, circondato da ne mici , non scor-gendo at cun modo dicii tirarsi, ede egit inevitabilesta suar vina , a ne campa Con ura arti sigio Rac cogite due mila uoi, attacca alle loro corna fascine di sermenti, vi uppicca i suoco ed a grandi percos se gli accia, du-Γante a nolle, verso a Somni ita elle montagne Questi
animali in furiati portando a amma da gni lato sancredere ' inita postati titilla ola , di osse res 'ese rei toro mari assalito sulle alture Essi abban dona noci posto, volano in soccors deli logioni In ta modo Annibale ritro vando libero ii passaggio, asseetia a marcia,ed esce eriga anno dat luogo cho dove essere la sua tonaba. Indi i prendo it cammino della Puglia se inpremolestato e inseguit da 'Romani. Fabio , poco tempo opo , richi amato a Roma dat
Senato, acco manda minugio di non aggardare Om- battimento in tempora sua asseneta Costui non obbe disceri informato che a caualteria cartagines si era dispersa per cerca vi veri ggi, 'attacca viva me ute,
la batte, e fa molli rigioni eri Tale antaggio lo empted 'Orgogito, e gli procurari favore de popolo romano avido di avveni menti, o statico dolia lentogga di Fabio.
Ritornato ii ditiatore at campo, Minugio est ge con alteri gia che i coinando venisse tra loro alternato torno per torno. referisce Fabi di dividere e schiere, eglieno assida a meta. Insormato Annibale delia divisione deli large, tendeuia aguato alia temerita diminugio eratiira colle sue evoluZioni in una imboscata. Allorche Io velle collo allaret . lo attacca di fronte , e di anc , e poco mancoche non to es terminasse; a Fabio , scorgendo i priuii suggia schi , dic alia sua legione r Salω iam iri nitru' dento inuri , tramiamo a litoria di mauo in emico, ed a Roma a confessione de suo fallo. AD Rout Annibale, e lo ostringe a ritir i si
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In questo tesso anno ne Scipione dissa Parmata di Gneo Seipione Amilcare, prendendogli 25 vascelli. Si unisce posci ad ista i Cari gi- suo a tollo in spagna passa cl' Ebro AE' impossessa in
pit cospicue dira pagna che Annibale sacea quivi custodire per staggi , inde assi curarsi Hella raommissione de' popoli di questa contrada. Noli anno eguente Roma legge per eon soli Terengio Varrone , e aolo milio. Non si eran giamma arro- late pii di in legioni in questo peri colo stremo i Romani ne formano x ciascuna di mila omini, te quali cogit alleati compongono I esercito tu sorte che larepubblica vesse a formato. Superbo arrove delle proprie serge dichiara altamente , che per a termine a questa guerra era' uopo non
sis comandare Ii serciti da omini timidi come Fabio, e che eli' scorgersi ii ne mico bisogna combalterio. Tanto ardore iace a popolo, i di cui imprudente entustasino tene maggior mente occitato dativo successo diquest primo constitio, in cui periscon 15oo Cartagines i. Annibale, mancando assoluta mente di vi veri ha bisogno di una vittoria gli pagnuoli minacciano di ab-bandonario , d ogni dilagione puo essergi sun esta Considera egi come n uadagno la perdita osserta, perchea umentando questa a cie ca fiducia de console, o determine rebbe a Veni prolata mente a gi Ornata.
I due surciti si ri trOvan heia prest in presen gamelle vicinange di anne , presso it sume santo La posi-gione di Annibale e favore vole per spiegarvi a sua numerosa cavalleria. milio cerca trarre i ne mico in unterreno pi savore vole ali insanteria Varrone prosuntuOs non accotta ' avulso di tui, exalto punia de glor-no, in cui it comando gli appariten di diritto, da ilsegnate delia battaglia.
Arringa Annibale te suo schi ere Finalmento, dice loro h ridotiori Romani a combattere ricordateNDO com agni dello ostre geste Tre litorio Pharin Sot- tomesso e Planure delf Italia; questa et i a in adronide tesori, o dolia Potena di Roma Si dia in alia Ianc: E 'uονο ρ orare ni annianaiano Hi Do chotuit te Promosse fallevi Saraiano adem it c. Ι 'armata romana conla simila combattenti, e la cartaginese omita. milio assum it comando doli' ala do-stra . Varrone delia sinistra , Servilio uid ii centro. Annibale postasi in manter che lascia i Romani spostiali impetuosi tu de vento, ii quale fossando contro di
essi , ne restano accecati alia Polvere La sua ala si ui
stra oggia a sume L santeria pagnu Ola e gallica sor-mano ii centro. I attaglioni affricani o divisi elle
alli, ostendendo e Sue ale , e trat tenendo gli AII rica Catine.
ni in uisa che i suo sercito forma iam semicerchio. Le legioni romane attacca te ne P centro si histringono per Opporre una massa a nemico Cedendo Annibal a POCO a ioco, si rit ira viva mente inseguito allo legioni Allorche scorge i 'armata Ornana sussiciente mente
impegnata , a s attaccare di anco alle sue ale e da-gli Affricani. Costretii i Romani a sar fronte da ut te leparti , non possono ripi gliare 'ordine di attaglia, e caricati , se bara gliati per Ogni ove, son cla gli uti a pergi. Emilio, coperto di serit , perisce nella mischia duequestori tribuni militari, Servilio Minugio, o osenatori rimangon uccisi: tu di omita omini glaccio nos ut campodi attaglia Final menteram ubi l . sinii coditant macello Irida che si is parinii sangu de'vinti. Die cimila omini rimasti a custodire ii cana po romanosi anno prigioni ori. It console Varrone con o cava lieri sugge a Venosa. Quattromita Romani soli ni s involano colla fuga alia morte La perdita di Annibale non ascendo a pii di simila omini. Maerbale, uno de' generali di Annibal , e di Arere che si marci sopra Roma; non poten dolo perfundere, gli dice tu sat inceres Annibale, a nou aitra Prositio alla Mittoria. L'eroe cartagines spodisco in Affrica suo fratello a gone, Che versa in meggo a senato uti moggio di an ellidi oro tolli a cavali eri romani uccisi a Cunne, Per dare eos una compluta dea de suo trionso. Jmilcone , gelante partigiano della sagione Barcina, sigio a di quest grande avveni mento per Otteggiare Au noue e gli inici di tui, che si erano costante mente OpPo 25
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mal grado di tui si ordina a leva di omita onai ni Mari aggiri di questa sagione ritardanori es ecugione
de decreto. In tanto i popoli delia Magna Grecia, e citi di Taranio, e di Capua si attaccano alla fortuna di Annibale. Egli passa P iuverno in quest' ultima citia, che divi enetanto funesta colle sue delini a Cartaginest, quanto lepi antire di Canne to erano state colla strage a Romani Quivi armata di Annibale perde nella molleaga a disciplina, a gloria iri l. Cartagines itengono occupata l'Italia pero anni ancora. final mente mancando Anni hale di gni soccorsodalia sua patri , a sorte si ride delia sua pruden an dabilita Cartagine, ad onta de' progressi de' Romani ella. 90 Spagna da ordine ad Asdrubale di aggiungere con unbat tuto iti Isi ii CSercit Annibale in Italia Mari duo Scipioni o inso-gii alia duo Q uono ne caminino , o costringono combattere, Odis anno, e gl' impediscono di seguiro P suoi dissegni.Le armi affricane non hanno mi glior successo in Sicilia , e la vittoria serbas sedet in questa contra da alle
Annibale , per a tornati era diminugione elle suos Orge, tro vas inabilitato ad seguir alcian satio lumino-SO. In vano 'attivo suo talento ricerca favorevole OeCasione per i animare la considenga de suo con uove ge-Ste. I console Marcello , ad otiando it saggio sistem di Fabio, denominato ii emPore giatore, non S OCCUPB, che di molestare costante mente i ne mico , en Za a vera turare attagite. L'esercito romano, assorgato da vove leve forma assedi di Clipua, o fortifica in modo ii proprio Cam PQ, che Annibale non pu induri ne a combattere, ne levaro 'assedio. Questo grande uom volendo tentare uia passo Stre
mo per allonianare ii emico dalla sua postgione, e liberare Capua , muove improvVisa mente verso Roma Al-Pavvicinarsi di tui, ultim citia dini corrono alle armi, sortorio alle mura Annibale ed i consoli trovandosi Πάhh; s. i.
in presenga sono molle volt a punt di decidere que sedi Roma.sta sanguinosa lotta conis finale Combattimento , madaccho se ne a i regno , una Orribile tempesta coΡ- piando impedisce alle due parti di χgus arsi. Credo Annibale di edere in questori petulo fenomenou decreto degli Dei, e ih che tu lo' gomenta o lasducia de'Romani Al suo cos peti essi sanno struire reclute per os ercito di pagna vendes ait 'incanto ille reno, ut quale egi tro vasi accam pato, seneta nulla perdere di pregao Scoraggiat Annibale si riti ra, e Capua si arrende 'Romani. Lo stato de gli assari angias in tanto ella pagna. Cartagine vi spe disce 3 seruit comandati a Magone, da Asdrubal figlio dimiscone e da uri altro Asdrubalo gli di Giscare. Ι duo Scipioni commetton Un graves errore , dividendo te loro forgo Publio Scipione assa litori primo e battuto Lucciso Massinissa che VP-va rapit it trono di umidia a Sisace, contribuisce iud egit altri a questa dis ita. tro serciti vittoriosi piombano sopram neo Scipione, che edendo e legioni in rotta presentisce a disgragia, e la morte de fratello, e perisce olla mischia. Ma qualch e tempo opo it iovi ne dipione, riservato da ciet a piis felici destini, iunge in Is pagna con nuOve schi ere , vendica it ad te se ii Zio , o ri alga 'autor ita romana mella leni Sol a.
Sotio it consolato di Claudio Nerone, e Marco Livio, Cartagine si determina, a tardi a da soccors ad Annibale Parte ian sercito ui dato da Asdrubal fratellodi tui col ordine di seguiro te sue tracce fui principi Oe assistito alia fortuna oro vaci popoli dispost in suo favore attraversa a pagna Galli , e supera Senga osta colo te Alpi Sces in Italia , v verte ii fra tollo chelo aggiung0rebbe eli Umbria Sorprende Nerone questa corris ponden Zari e sebbene a Gallia Cisalpina fosso i di partimento et suo collega . sentendo tu ita 'impor tanga di una si Tatale unione , Muove per re Veniria,
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Homini, e ne rimangono Smila per sar fronte ad Annibale. Marcia di noti e torno e si unisce a Livio, sollect-tandolo a non differire t 'attacco Temendo Asdrubale dicompromettere coni satio d'armi la sorte delia tan lotta fraci due popoli, cerca evitare la battaglia, e sibi tira;ῖ798 γ. in ahbando nato dati guide, marrisce la viti. Romani ad euh,le. Jο aggiungono sulle ponde de sume Metauro Asdrubale si accampa in tuo go vantaggioso, dispone ordinata- mente te sue quadre, e con intrepideZZa ostie necia sua gloria: edendo pol chera vitiori dichia rasi pe Romani, si sca glia in me Ego ad una OOrte ne mica. V incontra una morte degna diis fratello diranni hale. Livio e Nerone in ta modo decidono colla loro abiit lacia sorte di questa guerra. erde Cartagino in tale assare 55mila omini, 6mila sono uccisi. v vertito Livioche vi era ancora n rappello ne mico a distruggursi: Lasciaten in ita quat uno dic'egli, acciocch Vos sano Portare a Cartagine laluo uidellator sconsilia. Corre Nerone in Umbria a ritro re i suo Sercito, egitta ne campo cartagines la testa di Asdrubale. Annibale et ederia escia tua muti Dyinito, non rice eris curtagines a me i soliti gloriosior et Gu Asdrubale io et docia mi fortuna, ed gni Peranga. Egli facia sua riti rata et laeserae'Brugii, ove privo 3rici dii, di ogni soccorso delia sua patria, a tento si sos liene. Scipione con Iutanto Scipione it iovi ne ait 'ardore detreta, a cop-qvΤβx xv xx piando la rudonga de' pii ve cchi capitani, conquis ta a Spagna. Per coimo di fortuna it potente Massinissa ab- bracci la causa di Roma mentre Since con una deholesagione passa alia parte di Cartagine. Scipione ri torna a Roma illo polo calcolando te gestedi tui, non gli anni, to nomina consule La sagacita dei consigit, ii valore Η'combattimenti, i suo merito personale, Di favor della fortuna gli procacciano a generale fiducia Gli viene assegnata la Sicilia per dipartim en to col permesso di passare in Affrica se o iudicasse
Questa grande impres formaci 'oggetto di tuitici voti
Sbarcato sui continente consigge lo ruppe di Sisace,
o di, altro Asdrubale ne abbrucia gli accam pamenti, e fa rigioni ero lo tesso Si tace. Costernata Cartagine da tanti dis astri domanda a paco. Trent Senatori prostes a 'pi edi di Scipione attribui scorio i torti della guerra, e te dis gragie 'Italia trana-bigione di Annibale, e promettono a nome delia loro repubblica, inter obbedienga a popolo romano. Scipione rispondo loro : bben clite i si quὶ enuto
coderocis olet da vi tuiti Prigio uteri, evacuare PILtalia, o Gallio, a . agna, e Sole mettere in Poternostro tuitici ostri ascelli, ecce ituati erati, e Paga-roin tributo dici milioni o omila oggia di grano. AqueSto condietioni Otrete medire u ambaciata aRoma. doputati si sotto metton a tutio, e Parion O E COR Annibal e his obtusa a regua, ed Annibale iceve ordine di i tornare malo in soccorso in Assyrica delia sua Patria.
Ne leggere questo fatale decreto, gli freme di dolore, o di rabbia accusa gli uomini e gli Dei, e impro-
vera se tesso di non aver cercatara vittoria, Ocia mortes otio te mura di Roma opo a attaglia di Canne. In
tanto cedendo a destino obhedisce. I senato romano, Orgoglioso ed irritato, non ritrova dapprima te condigioni delia pace abbas tanga dure per Cartagine, ne sufficiente mente utili a Roma, e rimetietuito alia decisione di Scipione. In questo mentre ita vi gui dando in Affrica Io vascelli da carico glive de dispersi da una burrasca vicino a Cartagine. I popolo impetuoso ed avido uo usurpare questa ricca reda Ι senato ad onta delia tregua, non hadebologia di acconsentirui Asdrubale, per suo Ordine, simpadroniscera tuitici has timenti. Scipione manda usfigiali per dolers alta monte di que Sta aggressione. I popolo insuliari deputati, i senato ricus diris collarii. 'arrivo di Annibal coli'esercito risve gli l 'odio, te sperange e la fieregga de'Cartaginest. Gli ambus ciatori di Cartagine ri tornando a Roma Scipione, tu generos de 'suo ne mici, gli acco glie OnOre Vol mente e gli laseia passare senga sta colo, a di chiara ad essi esse rotta a regua.
Annibale piant i campo vicino a Zania, a Geghe
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da Cartagine, e spe disce es ploratori a riconoscere ii campo romano Scoperti da Scipione iungi da punirgil,sa loro minuta mente edere la sorga, ed illel Pordine det suo
Tullo it popolo in C rtagine non respira che guerra; Annibale solo consi glia a pace, di cui sente la trista necessita. Questi due grandi uom tu neli 'avvicinarsi, resi
Annibale it primo lo interronipe. opo aver odato
destrament i suo rivale Sulle passate geste, appresentatuit te ventur che trae ecocia guerra, Pincertegga de-gli avvonimenti is cita Se tesso per Orprendente sempio delle vicende delia fortuna: Tu sol, gli die Annibale, in questo momento ci chorio fui a Trasimcno, a Canno. Prosita egii di me delia tua Promeritati s la Mace ora che Puoi egolarnea condietioni. Mi acconsentiam a cedet vi a Sicilia, a Sardegna,M S agna, o tutio e Sole; ct i in chluderemo el- P Affrica . mentro si altri domineret suil uniuerso. Scipione, hiasi mando la perfidia di Cartagine perci' infragione d tilla regua, manifesta i 'alta sua stima per Annibale, to ingragia de'huoni consigit, in gli significa inpari tempora prepararsi a combat timento, se CConsentire non uole a dis armamento de' vascelli , a richi esto tributo, e ad alcune inde rinita perci' infragione della
Non a Annibale determinarsi a sottoscrivere uno rat-tat Co tanto vergognos per se, e contrario a'voti dei suo iconcitia dini, e all'interesse de suo paese.
D'timbecie parti si ricorre alle armi. I due generali arringano loro sol dati, ammentando adessi una iunga serie di trionii per animarii alcombut timento.
Spiogasi d 'ambo i laticia me desima abilit nulla dispo-
i coraggio de 'Romani supera gni ost colo opposto id valore di Annibale Cinagines si anno alia suga, la-Sciando uomita de loro sui campo di battaglia, ed altri' omita rigioni eri. Rientrat Annibale in Cartagine, dichiara nori esserui Piu sperangu , he igni iesisteuges divi enes inutii , eche e sorga sottomettersi alle condigioni de vincitore. Profitiando Scipione delia vittoria, si v via colla sua armata a Cartagine Ness 'avviciri arsi ve de farsegii incontro uia vascello coperto ibam di olivo, e con degli ambas ciatori spediti ad implorare la sua clemen En Egli dice loro di an dare ad spetiario in uni si Quivi se assollato da' suo u sfigiali che oglion prendere e planare
Cartagin se uia o sosse ii Suo carattere mano e generosoch gli a riget tar il pensi ero di distruggere una si antica o florida citia, o sit re agioni det tute alla pruden-Za, necordata pace aggiungendo alle condigioni iti propos te, di non consei Mare ch Io aScelli, di consegnare in suo Potere tuiti gli elefanti di restituiro a Massinissa tutio io che gis era stato reso, di non intra- Prendere guerra nem meri in orica seneta a Permissione di Roma, o di somministraro ii soldo w-Sercit romano in alla rati ica de traitato.
Ne loggere Annibale questi articoli a cospetio de senato di Cartagine, Giscone declama con veemen Za Ontro si umiliante convengione S de gnato Annibale di una opposigione colant intempestiva I asserra et corpo , et gitta abbasso alla sedi a Sicco me una tale violen Zae cita gran Ormori ne Senato, egi dice con seruieZZa: Partito allo ostro mura dii anni, Per 3 ho tum diata a guerra, dimenticati Nostri costumi quello
Roma che ecchi, sanciuili, e feriti. In oces di de lο- rare e condietioni delia Pace, ingratitit gli Dei che
Gli ambasciatori in viati a Roma essendo della a Zioue F; h. ii dildi Annone, prorompono in improveri a cos peti de se conda guerra unato controci 'ambigione di Annibale Adulano i 'orgo glio ' ς' de vincitore con has se sommissioni, e prodigali ZZano ipii grandi elogi alia geri Erosita de popolo romano, cliene vincere ripone maggior gloria ad accrescere it proprio impero colla clemenga, che colla vittoria.
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Ι senato ed ii popolo rati sicano la pace, exordinatiodi ricondurre ' esercito a Scipione, che alla vista di Cartagine prima di partire, abbrucia Oo vascelli, o faimpendere i disertori romanichegli erano stati restituiti. I senato di Cartagine prova grandi dissicolia ne leva re te asse e ne pagare it tributo. Annibale scorgen doli
in tanto imbaraggo, Orride con indigna gione, ed appa- Iesa non essere questo ilii grande e t 'ultimo disastrodi Cartagine. Μentre Cartagine costernata geme in tal modo di unarovina e di una milia Zione cho rende tu amara lamemoria delia sua passata grandeZZa, Roma, in Sen alia tota, riceve O'pi grandi onori Scipione carico delle spoglie de'vinti. Gli vie decretato lorionso, ed ilpopolo gli accorda i glorioso nomo dirastricano.
Decaduta Cartagine dati 'antica gloria 'inoltra a granpassi verso la sua ovina percia ri lassategga de 'costumi. Π popolo sercita 'autorita de senato , tutio si pera colla cabala Le fagioni trascinano ii senato a romperela regu stabilita con Scipione san cadere la repubblica Deli'umilia Itone e continuano dopo a pace a rapi r-le gni me ZZo di risorgere. Annibale, ne' primi tempi, ode a consideragionedoxuta alle antiche sue geste Chiamato molis volt algo verno ello stato, egi comanda con uon successo al-
cune pedigioni controci umidi ma 'odio do' Romani
Perseguita questo grande uom anche in seno alla sua Patria Secondati alle fagioni, costringono i senato a far-gli de porre se armi nominato retore. In queSt nvo vo impi ego manifesta percia iusti glacio tesso ardore
Ia medes ima severita che veano serbata si iungamentela disciplina et Pesercito e fassata a vittoria. Ri forma gli abusi disco prorae rodi, punisceri concussionari , ef ri sarcire da 'dilapidatori l 'erario. La sua ferme gga gli procaccia a benevolengi de po- polo, e la inimici zia do' grandi i quali O accusano a Roma, imputando gli di man tenere intelligeriga con Antioco re di iri per innovare la uerra. Scipione Suo rivale disendo in vano la causa di sui. Tale generosita C cresce a gloria di Scipione, a non impedis c te violente riso lugioni deitate dat Podio La battaglia de Trasimeno, e di Canne, Sempre presenti a senat romano, io persua dono che sinche Annibale iurebbe la potengad Cartagins Otrebbe in ascere. In carica per tanto recommissarii ad sigere dat governo Cartaginese, che dato
fosso in loro alia quest terribile ne mico. Inso emato Annibale di ta messaggio , e conoscendol 'odio de'ricchi contro di se come pure a versatilita delpo polo, suggerat Otte sopra uri vascello, deplorando lavergo gna delia sua patri , piu hei Propria Ventura. Auisib, iis ι 'hi Approda a Tiro, ove riceve gli nori do viati alia sua ira presso Au gloria dira parte per Efeso, e otii ene favorevole ac tiQς cog limento da Antioco, che euga tento si lascia indur- re a sarcia guerra 'Romani.
Ave egli consi gliato a questo principe dici pedire unassotta in Affrica, onde favori reci armamento de Cartaginest, e condurre in rectam sorte fercit per esse reprosito a passare in Italia. Avendo Antioco approvato ilpares re, unibal ne a vvertit gli amici suo rimasti in Cartagine ma a villa de' senatori copre a Romala trama di questa impresa. paventatim Romani pedi Seon uri'ambasciat ad Antioco col di segno di istoriodalla premeditata deliberagione.
Scipione Coo me credesio e traci numero degli amba-
sciatori, e qui si pone ii famoso abboccamento avuloco Annibale, a cui chied i generale romano Chi rigua dasse comesi Pili grata Vitano ris ponde Annibale, essere Alessandro lis an de ii quale con omita uomitii aNea sconsiti innumerabili Eserciti, conquislato PEgitio, o Asia qua generale metieressti tu insecond 'ordine Soggiunge Scipione, Pirro, replica gli; non se 'ρ alcu et megii di tui dimor es I sues soldat sche, rar Prositi dat terreno e acquistare alleati. a chi daresti it tergo grado A in steSSo, continuat soro assticano the diresti tu unque, pros ego Scipione Orridendo se tu mira esti into I mi ri utoreis eriore ad Alcssandro, e latuiti igonerali delmondo. Gli ambas ciatori romani ritro vano O compran partigia ui sella corte di tria. Ingannato da costor Antioco scema 'amici Zia sua verso Annibale it quale avxedulo sene gli dice Sin ali infra natara giurato dio 'Romani Quest 'odi a te mi has uidato; dichia ramici uol
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sentimenti Se tu ProPondi alia Pace, Prendi consigito danitri non a me; i andro ricoreando in tuti ii mondo altri ne uici a Roma. Tanta ranche ZZa per qualch tempo in fiamma lyami
digia de Re che gli da i comando detrarmata Annibale o consi glia di ricorca vera 'alleanga di Filippo re di
Macedonia Antioco pleno di orgogii o geloso uo vincere da s solo; barca in Grecia, e opo at cuni prosperi eventi, addormentatos in braccio 'placeri, e ad
una salsa sicure ZZa, e consito e scacciat da 'Romani.
Annibale gli predice checie legioni romane si sarebberobe prest v edere in Asia. Spedito a coni halter Eumene re di ergamo, Otti enela vittoria con uno strata gemma Oche embra savoloso . Egli tempte di serpenti hic uni vas di terra, e gli laucia sopra i vascelli nomici, da che paventatici combat' tenti si lasciano sacit mente vincere Cio avviene mentretrovasi gia presso Prusia re di itini do po aver lasciat Antioco, per timore di essere dato in ano de'suo in emici. Quingi Flaminiora perseguit anche in quest nuOVO asilo Investito a Roma di poteri, pavent i debole PruSi a Colle sue minacce, e olliene promessa che glida robhe Annibale in suo potere.
Questo perfido Monarca toglie ogni via di fuga e di
de uoi concitia diui cho dat rabili tu de 'suo ne mici. La storia di Cartagino, sino trepoca delia terga uerra Punica, non presenta che alciani combattimenti poco
notabili tra questa repubblica ed i suoi tributarii Sisace, e assinissa Marito, i primo, di bosonisba cartaginese figlia di Asdrubale viene consitio, e privato della sposa dat sero, o ardente Massinissa, che ne momento de suo trionia, into egit tesso a'vegii della principessa a toglie a primo nodo , a Spos , ed abbracciale parti di Cartagine per complacerta Assediato tostoda'Romani, che oglion punire a sua disergione, restitui re a Si face oglie e trono, gli tu non scollache i suo gelos surore, e costringe l'infelico Sofonishaad avvelen arsi per non furia ricadere elle bracci dolsuo rivale. Ri putandos con cio sciolio da gni nodo chea Cartagine to tenea unito, si accosta 'Romani, i qualiri trovandolo utile alle loro mire, gli restitui scono a primi era amici Zia. Scipione to pone in possesso di tuitigii stati di Sisace, ed obbliga Cartagine a restituirgii tuti ci che gli era stato tollo. Questo principe ambigioso sorte perci' assis tenga di Roma, uole a traverso de traitato impadronirsi ollaci ita di Lepti ne apparienente 'Cartaginest. Alla negativa di cedergliel prende te armi e es pugna molle pia ZZe Cartagine porta lagnanga a Roma deli 'infragione delia pace, ed ii senato spe disce commissarii in Affrica per conciliare e liti. It celebre Catone, membro di questa commissionΘ, implacabit emico de Cartaginest, quanto Annibale loera stato de 'Romani, e res da gelosi atraspello de-gli avanti et Populeneta di Cartagine si accresce Podio
suo, e ri tornat appena a Roma non manca di propor-
re a senato a distrugione delia rivale. In tanto la discordia, compagna indivisibile de'dis astri, anima temaggiormente e sagioni in Cartagine I partito popolare silia O senatori che si ricoverano presso Massinissa, it quale invia i suo figli a Cartagine per sol locitare it richiam deglicibanditi. Questi principi sono insultati a popolo Amilcare insegue moli Iungi alia illa I Re di umidia, irritato per questo a fronto, dichiara a guerra. due serciti ven gono alle mani. I gio vine Scipione Emiliano, in viato a Roma alia corte di Numidia ,
testimonio deli agione , e ede con stupore Massinissa in et di 8 anni combattere comem gi Ovine soldato, riportare o suo bollente valore una compluta vitio-
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ria. opo it trionso, Massinissa de ita a lace, ed ob bliga i nomici a pagargi u tributo. Di 58mila Cartagines pochissimi suggono a serro
dei Numidi una terribile pestilenga consum illi manente. In quieta Cartagine per a paretialita di Roma verso Μassinissa e per i improveri che te vengo fati diavere, ad onta de traitati Ombattuto, SenZa permissione, pedisce deputati per conoscere intengione di questi alteri adroni.
Catone ripet in questa circostanga te violente sue declama gioni in senato ram menta di vere ritrovato in
Cartagine non una citia ovi nata, a una sorte popola Zione, Un commeret opulento una numerosa ed ardentegioventu, grandi tesori, e immensa quantita di armi, prova in ulti i modi che fa 'uopo distriaggeria. Scipione Nasica inutii mente combalte con perspicacesavie ZZa contro 'austero oratore: egi sente la necessit,
deli'esistenga di Cartagine, per tenere a freno l'insolen- et de popolo. ri tardare a decadenga di Roma.3855 40 senato, che prende parte alPodis di Catone, con-gR U' niuile per la guerra, eo pretesto che Cartagine ave rotta la pace, armando vascelli in aggior numero di quollo permesso dat traitato, insultando it figlio dimassinissa e sacendo uerra ad uti principe alleato di Roma. Cartaginest, in si critica circoStanga, eg gono indobolite te large, od aggravat i loro mali da una funesta diseretione. Utica la seconda citia delPAffrica, gliabbandona, e si da a Romani. Μanilio, margio Censorino, nominati consoli, hanno a senato ordine di partire con Omila omini, ela secreta strutione di non terminare la guerra checolla totalo ovina di Cartagine. I deputati di questa citia, arrivando in Roma trovano decisa' guerra Εssi sottopongono at Parbitrio dei senato lasorte delia loro patria, edisssron O qua lunque ripara Zione.
I senato domanda in ostaggio oo iovanetti delis prime famiglie, o a condinione di obbedire a tuiti gliordini cho darebber i consoli.
tuto resistere alle large di Massinissa , delibera ' inviare gli staggi, e di otio mettersi.
La citia risuona di rida e di gemiti cle infelici ma-dri strappandosi i capelli , e struggendos in lagrime
accompagnano i gli sino a porto, e anno ad essi
uno terno addio Gli staggi sola mandati a Roma.L'armata romana barca in breve Delle vicinan et dimit ca I consoli ordinario a Cartagine di Consegnare tuti te armi; in vano essa appresenta di rimanere in talguis es post alle vendette di Asdrubale accampato presso a citia con uomita banditi. Non si scollan pre-ghiere conviene ob bedire.
Una iunga fila di carri carichi di uomita armature,
di uomita macchi ne a guerra iunge alciani tornidopo in Utica precedula da 'senatori, e da' ponte sic che quivi si recavo per destare la pieta , ed implorarela clemen ga de' Romani. Censorino i accogite con redda alterigi , ne odarobbedienta, o manifesta che i popolo roman avendo decisa a distrugione di Cartagine dehhono abban- donaria e recars ove loro placera, purche si ad o
dere; ma alia costernarione sottent ran immantinente irim proveri, i furore, e te imprecagioni Ritornatici do- putati a Cartagine an aggua glio de barbaro ordineri cev uto. a dis peragione comunicandos in tuti i it ladini colla rapidita diis incendio, gli accende di ancore , o di rabbia. omini, donne, ecchi, sanci ulli tut-ti iurano di morire, e di seppellirsi sotio te ro vinedella patria, piutiost che abban donaria. Credono i consoli nulla aver a temere da n popolodi Sarmato, e tras curano di accelerare te loro osse Ap
pro uitandos i Cartaginest olla dilagione, richiam a no suo rusciti; istorano te sortifica gioni, nominano per generale Asdrubale capo di questi, e noti e gloria os abbricano armi. Da questo momento Ogni uomo diventa arte sice man-
Cano corde, e te doniae agitandos i capelli no forni-SCOno abbon dante mente. In breve tempori coraggio ri-Para tuite e perdite, e Cartagine ostras ancor Ormidabile a suo ne mici. Romani tro vano una agione armata, et una ina-
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. . . spetiata res Stenga. Per suppli re alia passata lentegna
inniti mente Addoppiano gli attacchi , veggoris egli nostessi assa liti da gli assedinti, ehe con frequenti sortite respingono e loro coorti, ed abbruciano te macchi noda guerra.
S gomentat i consoli da questa ostinata dises , Om- mettono continui errori. e peragioni loro a Combinate anno a nulla e la loro inabile temerita foventegit spono a peri colo di una tota is consilia, da cui sono preservati dat gio vine Scipione Emilian semplice tribi in o. Massinissa si attanto lene a morte. I Romani perdono in viis utile, e potente alleato Final mente la Orag-giosa dis peragione de'Cartaginesi super i numero e las orga de' ne mici, e rende in stultuosi tuitici loro tentativi. Neli 'anno eguent iis vovi consoli non hanno maggior successo. I Cartagines fovente gli attono, accrescon ilnumero delle soldatesche, e domandano soccorso a Redi a codonia. In questo tempo comparisce in Roma i giovi ne Scipione per sol locitare a carica di Edilo I a fama di uilo avea tu prevenuto Colpito ii popolo alla rasso. migli anga di osso col primo Scipione dimentica e leg-gi, o eleg ge console, non stante la sua ioventu, e lid si 'Assica per dipartimento. I suo arrivo salva Mancino Che trova Circondato, eno peri colo di essere agitato a peZZi. Non riirova Scipione Deli'esercito ne uo ordine ne disciplina si volge tost a risormare Ii abusi , ari parare te perdite, a formare magangini. Indi si av- vicina a Cartagine, e ravulsando u lato delia citia, detto Megara mono fortificato degli altri, colla scalatavi penetra oratro Padrone deli'Ιsimo abbruciari campone mico, es o chiud con una trin ea. Cartagino trovasi desolata alia carestia, exin spet-tativa di vivori dat mare. Imitando Scipione I 'audacia, l'atti vita diolossandro, ostruisce uri argine per Chiu-dere ii porto. I Cartagines pari mente instancabili et
lor lavori, prono altra sortita alia loro armata
Succede ima grande attaglia navale. I Romani do-po lunghi sorgi , riporiano vittoria, e distruggono,
prendono, e disperdono i vascelli emici.
Durante i 'in verno, sapendo Scipione che Cartagine avearagunato otio te mura di una Citta denominata e ei, ui sorte tu olo 'armati in cui poneva Ogni sperangam vovo sopra di essi, alte comptu tamento gli Affricarii Dccide loro omita omini, e 'impossessa della sorte gga Nella eguente prima vera stringe di pii, Cartaginet 'attacca in tuti i unti, spugna un porto , deito Cothon, e superando e mura I iunge alla aram pia Ega Sotio posta alia citia della.
L'estremo peri colo degli assediati addoppia in ossi furore se a disperagione ne accresce it coraggio Aogni passo i Romani in contrano vn constitio; ogni casa richie de un assedio Le vi son coperte di cadaveri di sortii. Si combatio con egua accaniment 6 glor-ni notti, songa dare alia stan heZZa, ed a biso-gno u istante di riposo. Final mente ne set timo glor-n la uarnigione delia citia della capitola, ed si re die va Cuarta a condigione di aver salva cla vita. Acce ita Scipione a prosserta , ecce ituando Sol tantodalia capitolagione i suggia schi. 5omila omini sco nodalia citia dolia, o son condotii di sarmati ella campagna. o risuggiti, ut dati arasdrubale con sua moglie eo si gli si fortificano ne templo dirasculapio, si tua toSOPra una rupe, e iurano tuti di morire piutiost chenrrendersi. I solo Asdrubale, perdendora' antico Orag-gio e stra scinato da vi desideri di salvar a vita Scende precipitosa mente portando in mano vn ramo diutivo, e prostra si 'pied di Scipione Prisuggiti insuriatici 'opprimono 'imprecagioni ed incendiano ii templo. L moglie di Asdrubale , collocandosi co' suo si glis ulla punia olla rupe a vista di Scipione , es clamas
Uria ornat ii trioni dei incitore, oggia cera alia Pena domum alla tuo Di timis A tali parole trafg-ge i gli, gli otia nolle sam me, o vi si precipita an che essa. iitti i risuggiti ne imitano rese inpio.