Nuovo atlante istorico

발행: 1831년

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ΛRTICOLO DECIMO

L' ordine cro ologi eo chia mandoci a partare di iracusa, et rieon luce in recta. u sta fauiosa citia su ediscata darii chiadi Corinto verso I anno O9 avariti ed abbeti he si asi ella mentovata negli avveni metati me morabili de Greci de Cartagio est e de non alii Purnon dimen crediam indispensabile a nostro disegno ilraCCogliere ordinatamente e sotto uri purito di ista tuitii principali salti checla riguardano. Per id Seguire Con-vieni imontare a prirni temPidella Sicilia, non per Dar-rar savole e sogni di Poeti, rna per non Preterire quanto si edetio sua ali origine di quest' isola riuomata cla qualedopo di aver otiato non seri' gloria, prima contro Cartaginest ed indi controci Romani pleg sinat mentei copo otio il logo di questi vincitori et Mondo. poeti satino della Sicilia it eatro di molle bi illanti

illusioni, e per la sua grande fertilita a dic hiarano con- Sacrata a Cerere id a sua glia Soggiungono che Plutone vi Sta Proserpina elle amen praterie di δε rna, si accese di ei e la rapi e che per una Otterranen a verna ritOrnasse colla De ali inserno die manca chi asseris e Che Cerere mel ConSaerare quest tmeneo desse a Sicilia in dote a Proserpina Raccoratast ancora che Minerva Diana est istessali Oserpina per Coti SerVarem verginita vi Vessero ritirate in I uelle piariure lavorando

tibi vel di si ori che donaron a Giove per o che laci ita 'Imerasti particolai mente sacra a MinerVR Diana Siracusa laquale vera iva Pur denominat Ortigia: nonae che quat he volt si attribuiva a tutia a contrada.

Socotido glis tessi poeti credes attresi, che te ius per

far Osa grata a Plutone facesser scaturire alia terra a fontana retusa e Ch egliri tornassemel l inferno per 'a pertura d 'uri altra fontana delia Cianea Final mente a poeti medes imi sappianio che Cerere insegno Pureai Sici

ii iii l arte deis agricoltura e di ede loro te prime leggi. Ρ ima dei regno di Serse in Asia, e di Gelone in Si

racusa gli autori anti hi nulla di certo ci sati conosceres ulla storia della Sicilia Sappiam solamente da esst che Cleandro tiratino di Gela essendo perit sottorii pugnate di uia assassitio lascio a corona a Suo fratello Ippocrate ii quale assidis it comando de suo eserciti a Gelone cit laditio di famiglia sacerdotale, pia Considerevole Per me

Ci e noto ancora, che opo amor ted Ιppocrate unpartito repubblicano assai potente, avendo ricusatorii trono a dii sigi di tui Gelone cli erasi disti cito con molleges te si arm5 sotio ' appareneta di disendere idue principi si impadroni a viva sorga delia itin e sece che ilpopol l dichiarasse Re In questo tempo trovandosi Siracus lacerata a sagioni una di esse impadronitast deli autorita caccio in silio grata numero di illa lini i quali avendo inploratoria protegione di Gelone, os tuit ricondussea ira usa e baraglibri loro emici. Tullii citia lini tarichi deli an archia preveniat deli 'alta fama dei vincitore, si sotio misero a tui, e gli conseri-

Gelone ori verso ' anno 79. v. . . quindi e clieda questo Principe incomiticia mora serie degli avvenimenti me in orabili di iracuSa.

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La Sicilia denominavas una volla Trinacria, Percheliaria forma di uri triangolo Lariavola rac Orata che quest isolis osse Primitiva mente abitata a Lestrigoni eda Ciclopi l Troiani ne fiaggire alia loro patria, vi fab-bri carotio lacitia di Erice i*gi Monte S. Gitiliano, e di Segesta disti ulla I primi abitatori conosci uti della Sicilia furono i Sicani de quali non e chiara P origine. Fina nente uri Popolo proveniente dat I Italia det to Siculo te ted ii nome the conserva tuitora. I suo circuito e di 8a legite ovver oo. Stadii. Lo storico Filisto parente et Remi rugi scrisse che Sicani ventuano alia Spagna uia siccome in que'primilem pi a navigaZione era OCo conosci uta, Sembra ius robabileri' opinione di coloro che satin provenire al-

P Italia' primi abitatori della Sicilia.

Abitavano a prinei pio i Sicani stille montagne in Pic-cioli horghi Iovernati da diversi Principi. Possed evanoessi ut in t isola I incendio deli Elna e te sue erupioni gli spirisero verso l occidente Lungo tempo OPO, Una Cottania italiana sormata, come si e deito di Siculi ando ad occul arela Pa te abba donata deli is la I due popolis secero iunga uerra i cui Venti ci sono conosci uti. Prosiliando i reci elle loro discordi s impadronii otio delle coste e vi stabiliron colonie Fabbri carotiori Calcidi Lentagio oggi Lentini Catania che conserva lostesso Donae i Megares Megara i Messent Messina i

bilirono in Calabria per cui su dato alia Sicilia ei a questa parte 'Italia che velle coloni abitavano, In me di agna Grecia Gli abitanti di Megarasondarono Ibla, in mala Pel suo mel deligioso i esse nicimera, Siracusani cri Casmenia Camarina e Gela e uellidi Gela disi aron Λgrigento e Silinunte. La Sicilia feriit e Acca dises dat mare contro gliattacchi es Perni ed alta per a quantita de suoi porti a diventape conquislatrice avrebbe potiato hilanciare it potere de pingrandi stati d Europa seci suoiabitatori uniti si ossero soti uia solo governo ma quest isola resthsem pre divisa in diverse nagioni Iovernate ora in repub-bli he ora in monarchie che tuti Per estendersi Combattendo continua mente Mopo sanguinOSeqotte, PrePararon Ouna ricca reda ali ambigione Strantera.

Per a sertilita et suo territorio, e la commodita delPOrto su una delle pii grandi e rinomate citia di Eu-TOPa. In riccheZZa Doti a cedeva che a Cartagine e la Sua stensione era di circa vetiti miglia di iro. Veniva divisa in re quartieri quello chlamatori Isola sit ual O

meZZogiorno, comunicava per meag diis Ponte coleontinente.

Le case et Acradina si estendevano iungola plaggia de mare Dietro questo quartiere si prolungaVa Parallelamente uello di Temenita. Eratio eriti ambidi s d altemura si ancheggiati datorri e da fossi profondi. SiracusaaVeVa due porti cilcircuito delitu grande era deli esten sione di due leghe Strabone an novera inque Citta, Cheerano inclitu semello tesso recinto Heli estensione di 18osladii. Plutarco nomina ire di queste citia cio Acradiure Trcha, e Rehpolis, ei in altro Mogo De nomina attredue, che sonora Insula, i mentovata e ' Mu Olae. Cicerone e Tito Livio tantio ' elogio delia citia e delporto di SiracuSa. Tra te sue antichita sono notabili particolarmente LasOntana Aretusa oelebrata da poeti colla savola deli 'Alseo sita me di Elide che per sotterrane vi ven ne ad unirSi alle a que diore lusa sonte da tui amata L Orecchi ii Dionisio ch e una grotta incavata a forma di Ore chio Dei cui sondo eravi uri carcere e quanto quivi dic evasida condantiati si diva chiaramente aliis uori Gli avari gi di unoeatro di uti anfiteatro e ut Castello La-baldo mel quale si osserva una Via solleri Anea, Ch COΠ- duc eva ali antica citia disica It templo di iovse olim pii O famoso Per a bella statua di questo falso nume. Lecata Ombe Che Per a quantita elle trade sembratio

una citia Sol terrane eC.

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Diveniat Gelone Re di Siracusa re assa lito a Carta-'355 4 9 ginest. Eglino dapprima sono vincit i. Di manda Gelone Gelone soccorsi ad Atene e Sparta ma Senga Patulci di queste repubbliche perviene a triotis are de nemici ed accrescetat mente te sue orge et ii suo potere che die i annidos delia pedietione diraei se ontro a Grecia os easti lenies exagit Spartari Io galere Io mila stanti, Ioo caValli, oo arcieri e oo DOmbolieri. Propo- De Persino di pagare te spes della guerra a conditioraedi essere dichiarat Generalissimo della Grecia. Desiderando i Greci uti alleato e temendo Un Padrone ui- spondono di ver bisogno di soldati non di generali. Ilsatio iustifica a loro dissideriga per chem enire Ge lone fise soccorsi a Greci spedisce Cadmo nella re cia con ricchi donativi a presentare a Serse mel casoche riuscisse Vincitore.

Ne temporalesso itine di Persia poco sincero ancheesso sollecti l amicigia di Gelone e da uti altro lato induceri Cartagines ad alta cario Costor Per DUOVe ri-Volugioni sopraggiunte si determinano a questa imPresa Terrillo tirann d Imeta era stato cacciato dat trono per opera di orone Re di Agrigento et avea mari tata a glia a Gelone. Cartagines prendorio te armicoli' apparente di segno ibimetiere Terrillo in Imera m a colla vera in tenetione di sui pape a Sicilia. Leva Gelone uti es ei cito di 55mila omini per oste-Dere ii suo ero Ilitu abile generale di Cartag.De Amit Care, Con oomita guerrier Citige Ιmera 'assedio sor mando due accam pamenti sortificati; inclitude uno i suo vascelli tirati sulla plaggia e custoditi a milietied mare L esei cito di terra occupara' altro. Itiformato Gelone heri inimico attende da Selinunt ian corpo di cavalleria ausiliaria ordina ad uia di appellodi miligi a cavallo di presentarsi in umor sisSata, alia Porta de campo emico L artis gio riesce. Accolgono i Cartagines queste chiere credendole it corporalleato da

loro atteso. En iratici Siracusani Deli' a Campamento, sor- Prendono Amilcare Deli alio che trovas sacrificando agit Dei, o uccidono ec incendiario te sue navi Nello tesso mometito Gelone o suo sercilis altacca e Prendo a viva foreta 'altro campo I Siracusani riportatio una Om-Ρiuta vittoria La meta deis armata Cartagines Perisce cade Paltra ne 'ferri. Solo venti vascelli rilornario in As frica. viii i tiranni di Sicilia ricercatio P ami igia delvincitore. emendo Cartagine di ederio iungere allesiae Orte domanda a pace La concede Gelone e colla Prima condietione dei traitato impone a Cartagines di Donitu sacrificare a Neltuno vittimem mane trose lanio pii glorioso pel Re di iracusa per l, segnala it trionso deli iam anita non uello deli 'ambigione. Terminata questa guerra con tanto lustro Vuo Gelone alutare 4 Greci controci Persiarii; a iurata a Sua Dotigia a litoria di Salamina da uia raro egem pio dimoderaZionemella prosperith; tralascia di ambire a gloria detrarini e Piun cerca chequella di Saggia amministragione. Ritomato in Siracusa cor voca it popolo invita a agunarsi Minato gii gera ulla piarga solo SenZ guar- die inerme rende orito 'clita lini della civile e mi litare amministrari e della siluaetione ello stato rende a liberta alia tragione e te propone di deliberares ulla sorma et overno che te piaecia regliere. L ammiragione e laui onos enga et tara , unanimi Sus si agi ramor i tutio nn popolo gli re nil la corona io ancheggia ei ordina che gli si a retia una StatuB, la quale lo appresen in abito di illa lino. OD SOPravive questo prino pe che due anni a tale B Veniment Piu celebre di tuitici trion si di tui I suo funerale e senZa pompa comedo aveva Ordinato macla Pubblica Piconosceraga gl irinalga uti magnifico sePOlcro circondato da nove torri Dei sito tesso in cui ei a stata SePolt Demarata sua moglie. 53 4 a Geron suo fratello che occupava ii trono di Gela ali Gero e. Succede Il suo amore alle lettere fa sperare uri aggi emoderat governo mari cortigiani inebriandolo col Veleno deis adulagione, o rivolgono ad arricchir a sua Corte-l rendono inglusio coli indurio a preserire a merito ilsa Vore e Violento con dipingerii come faetiosi color chegiustamente si olgotio is spongonesta verita COD Orag

gio Le Voluit alterano a salute di Gerone Obbligato ad abba donares placeri sostituisti a questilo studio. Le Sue

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3543 4 , i

conversagioni eo Simonide Pinclaro Bacchilide ed Epi-carmo illumina norit suo intellello e De ad doleis otio icostumi Simonide prinia palmetite a a gloria di i-

condiario alla virili. Gerone facia guerra con prosper succeSso Prende CR-tania e NaSSO e uore clopo uti regno di undisi antii Tra- Sibulo suo fratello e successore non mostras ei ede che de'

dilati di tui I suoi viqi fari pili ardentem entericord Rre edesidera te virilicheavevntio illustrato is uot dites ratelli. Schiavo de' favorit e delle proprie passioni divi en ilcarnesce de 'sudditi, caccia gli uni in bando altrines PO-glia pii Disce la verita con 'esilio, e te lagra ange col suP-pligio 1 Siracusani ridotii alia disperagione chlamano inciliato gli abitanti elle vicine citia. Trasibulo si velle assediato in Siracusa. Debole e crudele oppone leve resisten-Za capitola si par ei alia citia in cui non aveva regnato chetin anno est,it ira a Locri Siracusa odimentica ripi gliata sua indipendeneta e resta solio itin averno POPolare. Ρer consacrare a memoria ella liberagione di iracusa, erge it Popolo una statua colossa te a Giove Liberatore ei ordina che si celebrasse Ogni anno una fe- Sta solenne in cui si ovessero immolare gli di Sotori destitiali a cibare ii veri in uia pubbli o anchetto. Λlcuni pars igiatii deli tirannide eccilano Oini DOSSe; ma son inti. Vien falla una legge per reprimereri ambigi ne dei nemici deli tirannia deita Petalismo 1). Deu egio, cap de popoli propriamente denominati Siciliani gli unisce in corpo di agione e sabbrica lacitia di Palissa presso it templo degli Dei chlamali Palici luogo destinato Per sacro asilo agi schiavi mali rat- tali da lorosa ironi Sottonaeit Deu egio alaune c illa Vi- Cine ed stetide con molle vitiori it suo potere masinalmente in una battaglia controci Siracusani, edendosi abbando nato dali esercito the si da alla fuga e non COISultando checla sua disperagi ne intra solo diis sit in iracusa. Ne seguente gloria, Siracusani arrivando in Piarga, reStan SOrpresi Dei edere prosleso a pie degli altari questo principe loro terribile Demico ben pesso in Citore, che abbandona Delle loro mani a vita, e gli lati.

l magistrati convocan llassemblea accorrono in scillaiciti ad inhal uni oratori eccilai Dion Veem ei Za e passionide popolo ricordati i mali PaSSati e domandano perespiare tanto sangue parSo la norini uni ubblico ne- mico che dat ciet medesimo Sembra consegnato alia loro vende ita Tale ProposiZione gela 'orrore gli aniliachi senatori Uno di questi aggi vecchi spone di nonis orgere pili in Deuc egi uri emi CO mamn Sul Plicante. I cui persona e inviolabile che opprimere a disgeagia in sal visa vitta sarebbe ad n tem P ed empleta. Soggiunge che in vece di far Osa grata a Nemesi sa-rebbe uti Provorarne lo degno ed Sser meslieri ai contrario prosiliare di late V veni mento Onde provare lactem eriga e la generosita de Siracusani. I us loci popolo egue queSt avulso vi eri destinato

Daliunto in cui Siracusa ricupera a liberta sino almo: Desiloche Dioitigilli ela rapisce non ita conservatola sto pia se ora Se a notigia di uri grande avvenimento 'invasione degli tentesi guidati a Nicia it quale

con numeros es ei cito assedia Siracusa. Gli abitanti socia cors da molle citia alleate, e comandali dat prode Ermocrate an alorosa resisten Za. M sinalmente ad nsa delloro cui aggio menti e son idolii a Capitolare uti sei cito

Lacede mone guidato a Gilippo dissa 'armata degli Ase-Diesi uccide o prende tulti ploro soldati e fa perireri capi. Ave Cartagine riparate te sue perdite ei accrescitato ii suo potere: a 'inestinguibile et delle icche 2 ela stri illi de la Si ilia lentano incessantemerate a sua avidita. Invia essa di et Duovo tu quest isola uti sorte

raglia in molli in Contrici suo Diiovi emici.

Un iovarietto destinato ad opprimere unaiorno a sua patria Dion igi di iracusa Serve dola ira questo tempo con Zelo si distingue Deli esercito colla sua in telligenta ed intrepiderga alciani gli attribuiscon origine illustre altri uti l assa StraZione

Gueri ad Nicia.

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compatriolti. Una saetio stlosa condan re at resilio Sile- gnato di tanta inglustigia ueritarientra a mann armata in Siracusa Per punire i suoi nemici; a PeriS e Dei combal limento Dion igi avendolo segnito resta ferito in quest' a rimne e per ammati sare a collera de popoloci parentidi tui spargono a voce di sua morte. Prosiliandori Cartagines delle dissensioni di questa re-Pubblica alta cano e 'impossessari di grigento una

dellei in opulenti cilia ella Sicilia La cadusa di questa Plagra sparge it terrore in tuli l i sola. Ilpopolo di iracus moi mora C Onlroci magistrati permoti Verta soccorsa;

marit timore non permelle ad alc uno di alga la ope Peraccusarii. Iri questa circosta gaesce Dion igida suo ritiro si si ancia alia tribuna e improvera a 'capidella repubbli caria loro colpevole ineretia Vien'egii tosto condaranato ad

Partare che dopo aves a pagata lo tori o Filisto ricco cista lino gli prest i danaro per sod dissaria. Dion igi eseguita a legge ri prende la parola. Allevato

Dello studio delle letiore issercitato Deli eloquenZ3 deSCri ve pateli amente a gloria ela calam ita di Agrigenio impia Iando tuit'i mali della Sicilia a tradi mei: lo e apideli 'esei cito altorgoglio ed ais avidit dei granui ei allavenalita de' magistrali dat I oro cartaginese Indi Per Uni co ri medio suggerisce a deposigione de colpevoli, a nomina dialtri capi si elli et popolo e uella class de gliamici delia liberta. Questo discorso es primendori desiderii da graia tempos Ormati a compressi dat timore allella a mollitudine. UD applaus generale vi risponde: i capi della I eptibbli

Ca Vengotio deposti coli elegione de Diiovi e Dion igiviene cello per capo di essi. Conoscendo quanto difficile in 'abbatiere i generali si studia artificiosam ense a reciderii sospelli ma Slctra Cod alia lentegra di queste risoluχioni. Prende una Via ita Pronta ed efficace. Propone it richiam di molli illa dini cherae sommosse della Sicilia avevatio sali es iliari; il suo avulso e a celi Clo ed ibi tornodi quest shandili

et tempo medesimo a cilla di Geloii ovai dos iiivisa in due partiti quello de ric hi e uello des overi do mandam a umento di uarnigione Dion igi vi si reo con3oo Domini prende la maschera Popolare, e si dicitiara controci ricchi licia condantiare a morte consis Di Oro herii raddoppia it soldo alle mitigie e Paga a uar nisi in e poma data alia ede mone Desippo. Tullo liba a seconda in questa impresa ma inca-glia incorrullibilita di Desippo, che rictis di associar- si a dis ego di tui.

nitori alo Dion igi a Siracus euio evulo in rionso dat popolo ma egi OPI oriendo alla pubblica gioia noris loe severo contegno, dice a suo concitia lini Menire nerali per nascondei, i iericoli da quali siet minac latii, dari esse Cartagine si l)rvara per assulimi I tradi nento D rat Nostre mura. 1 generale Cartagines λcoli allettamento delia in forti ricomi ense mi ha invitato a s gaire P esempio de nite colleghi Incanao ditanta illa e leniendo di dia enire anche apparente meriis loro coinplice, referisco Labdicare ii comando I ede mi ovello LP intelligent con traditori.

Arioli parole ili polo divi ene furioso inrida chrevi no-

P agire Coriae aloempo di Gelone inde salvar a patria; eserara dare it tempo neces ario olla rissessione, Proclama Dion igi generalissimo egi da uri SSOluto Oter . Sstni Dion igichebis gnarus Dellare a sua im Pres Per timore che liopolo sorpres , di quanto a V evas alto Horasi accos gesse diesset si assoggellato ad uia Padrone. Invita quindi ulliri cilla lini at di sol lodico anni a recat si con viveri per o gloria a Leongio cit saliena di diseriori e di stranteri ben avulsando che a maggior Parie de Siracusani e particolai mente i tu rio hi non to se-guirebbero Parte egi conio a gente e Silas C3m P PTES's Leongio Improvvisamente durante a nolle maDise-Si3S1 n gran tumulto ne campo eccilato agit emissaridi Dionigi. Finge eglicli esse e spavdntalo si alga in fretin,

esce dat campo e cor e a ii suggi si nella cillade ita di Leongio conci suo pii sedet soldati. Alla punia dei gloria ora guti alliopolo siduole deli odio

chela sua sedella gli procaccia assicura chera e lenta lo di asSassinario in illede gli eriga permesso Per Propria Si CV eZZa.dis arsi custodire aio o. guai die La moltitudine

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ii paga splendida tuente sa grandi promesse a soldati stra- Distri edissidando di Desippoclo rimanda a Sparta Ri chiam presso di se a guarnigione di Gela di cui non

lenae . at ira tulit i disertori solio e sue audiere tuitii vagabondi ali filiali ci facinorosi e cori quest insam cor leggio rienti a in Siracusa Costernato it popolo ii moroso ad uia ter po di Dion igi, delia sua scorta e de Cartaginest sol lopone silen Zioso a testa at logo. Per consolidare a propria autorita sposa Dionigida si-glia di Ermocrate d illustre memoria da sua Sorella RΡΟ-li Sseno cognato di questo Generale fa satagionare in uuassemblea pubblica tuit it suo operato e manda a Sup-Pligio Dasne e Demarco citi adini coraggiosi, he soli sierano oppost alia sua usurpagione Per almani eradi semplice cancelliere divi e ne tiranno di iracusa. In breve Gelai assediata da Cartagines i. Dionigilaso corre deboimente e si limita senZa Omballere Proteg-gere a fuga di una porgiora de' suoiabitanti lasciando it resto villima de Dei in o. Questo avvetii mento a S Speltare che egli osse d intelligeneta con Imilcone. Docodopo gli abitanti di Camarina abbandonario la loro citia Per evitare a sorte di quelli di Gela. La vista di quest infelicii vinati dat, emico est malprotetti dat tiranno eccisa una sedigione Dei campodi Dion igi. Una parte elles quadredo abbandoria e ritOrna Siracusa Questi furiosi soldati ne sacchetaiano ii palaZZO, olli aggiano sua moglie e colle lorovi Olera gesta san morire. I ricchi ed i grandi i Siracusa cogitendo queSta C CaSi Oile, Si rivoliano e pediscono cavalieri per iaccidereii tiranno egit arriva con so uomini appiccari suoco alle Porte delia citia penetra dentro e fa trucidare tutinia fagione aristo ratica, che trova ostinata; ContraStar'

gliene P eo irata. In quest mentre pedisce Imilconem araldo a Sira-Cusa Per egoZiare Vien sottoscritto uti trattalo col quale Cartagine a corda a pace a condigione di CODSerVare Una

Porgione ella Sicilia eche Sira usa restasse in potere di Dion igi. Tale convenetione conserina gli antichi OsPetti,

es a Credere generat mente che egli, Per regnare, Vendlataci V sse a Patria.

Sicuro di essere dialo crede Dion igi di non Poter regnare che col terrore sulla maggiorita de suo sudditi, lalisi riguardati come emici. Sacrisio aper tanto gli uni per intimori regii altri sorti sic ura quartiere delia cis tachiamasci ' sola lora an leggia di torri, abbrica una citia-della vi mel te gnari igione di strati ieri distribui scele carioli a suci fidi dona lenii gliori terre de proscritti a suois vortii e dividi i restati tu fraci ci si adiri ted mercenari. xssi curato in lal in odori proprio citra inici egit attende

Consolare ocin uri poco di gloria i Siracusani dolenti dei la perdita sella lori, liberta Comni dando it suo sercito so toga molli popoli i quali ne nullim a guerra aveVano dato a tuto a Cartaginest Mahenire assedi Erberina les hiere Siracusane che trovansi ora lui sibi bellano armano glicibanditi eclo costringono auitii ars in Siracusa

ora ochi soldai rimastigii sed eli. rivoliosicio eguorio impadronis otio di Epipoli

ta sua testa a regeto edisssrono ii di illo diuitia lina et a tulit gli strant Phylo abbandonassero. Molli ne guada-

leati formari Passedio ella ciliadella Menire Dionigi privo tigin spepa lina di salvar si tribuasi deliberando co' suo amici sui genere di morte a pres egliere Filisto glirin sacci la sua dis peragione Deriani marit oraggio et Odetermina a tentare ancora P artis Zio e la Orga Dioni

gi Viene a tra taliva domanda allibelli it permesso dius sire alia citia eo suoi gli si concede mali si anno citique vascelli; a Decessita di equipaggiarii li a sua-dagna tempo i Siracusani in una salsa sicur erga di-S3rmano orgi an edelle miliate. Λvendo Dion igi satio hi artiare secreta mente molli Campani a guam ire te plagre apparienenti a'Cartagine-Si arri vano questi in numero di 15oo ras Organo leporte, era' aprono vn PasSaggio in allacitia tella. Siracusani per- dono coraggio cogitendo Dion igi ii moment favorevole fa una Sortita impetuosa 1 ovesci quanto si OPPOnea suo Passaggio disperde ii emici s impadronisce della illa ed isti litto ali esperie ga quanto sieno pericol OSigli eccessi impedisce la strage promette dimenticare ilPassato e Congeda, Campani. Tulli, stes s lem po i Laoede monidop diaver disrutta

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la citia di tene inviano iubas talori in ira usa per consolidarvi a tirannide. Temendos ionigi una nuOvari bellione cogitet inomen to iti cui Dciitadini trovansi intest alle messe Per visitare tui

tete casee Portariae Viale armi Ritor nando posci a dise-gnod 'illustraria sua Patria usurP3 aSSO Cainnia Leongio,

arric hisce Siracusa coturos ei di queste citia e sorma a d terminagione d impadronirsi di Reggio mare costi et to ari nunciarvi per una sedigione heiras arge Delle sues hiere. Insor malo esset leguai nigioni Cartaginest indebolite latina malattia contagiosa giu lica ii momento opportuno per ca Ciare questi peri colosi Demicidalia Sicilia. Vedegi ad uti trallo Sirat usa cambiat M'asPetto Non est ii questa cista occupata in seste ita eri monte in isPettacoli essa

non presenta ali Origuardo Che ianvasto arsenale OV utique

si sabbriiano armi si ostruis otio ma chine, si equi Pag giano galere si egercitam sol dati Inloco tempo15omi lauomini sono arro lati ed armati Dioni j lesso diverso da uel di primat, si dimostra Saggio dolCe, e Clemente

Cercando egi di pro acci ars alleati domanda invario in matrimonio a si glia di uti ricco citia lino di Reggio. Meglio a colto a Loeri. si pos a Doride figlia di tinuomo potente di questa cista Spos ancora una Siracu- Sana nos uinata Λristoma a si glia lupparino es rella di Dione cilia lino generat mente considerato Pe'sus it lenti e per e Sue viri M.

Cori questo Oppio matrimonio contrario aliost uini di Occidente, Dion igi si s superiore alle leggi ma si condus e Cori moderaZione verso te due ogli dando a divellere dia mari eguai mente est ordina a sunt tesorieri disOmmi iustrare ad esse id a Dione tutioi Idanaroche domandassero

Educa in Dione Dellara uola cli Platone spera di arn maestrare Dion igi co lumi della suos sta e sargii sentire ' evidente necessita di unire a morale a Potere, tanto Per a propria che per 'at frui selicita. In questo virtuoso disegno indu e Platone a re ars in Siracusa, e fa erit par a sapie riga ella reggia della iraonia. Accogite Dionigi favorevolmente ii Mososo maiora ne adulta te massime. Si sa lectio uti glorno di schergare alcospes o di Dione sui regno cli Geloti Di me gli dice: Niis, ita a memoria di quella an P incis,e V p sitito

1 archia, e tu cho lasai odiosa, tu inera fors de trono altri Princmi.

Dion igi clopoli aver compitati te essari apparet Chi ragiana ii populo, e gli Propone di chia mare a guerra

Appi ovaci popolo unanima mente te determinari Di

cidatici merca danti CartagineSi. Dion igi alia testa di 8omita Domini di uecento galere e o barc he a de prosperi e rapi ii successi egi prende a massima parte telle citia sommesse 'Cartaginest O a loro alleati. et I annos eguente Cartagine invia in Sicilia uti ser- cito di os mila uomitii solio gli ordini d Imilcone ediana lotta cli co galere comandata a Magone S impa-droniscorio costor it Erice e di Messini quasi ulta a Sicilia abbando a Dion igi ii quale deciso cli alta cari inimico ordinarat suo ammiraglio Leptino di attenderi

a Catania Quest' us sigiale non obbedisce e bat luto emesso in fuga. Dion igi e costi et to a ri tornare in Si racusa cla Magone assediata alia larga per mare. Imit Cone O egue e planta a sua tenda in uia templo di Giove vicino alta Citta.

S 'impossessa Magorae di due piceoli porti ed Imit con cle sobborgo di A randia ove sacch giari templi ili Cerere e di Proserpina devasta e com Pagne e di Sti Ugge ut tiri sepol cri seliga risparuitare uelli di Gelone e di Demarata. a in breve Polisseno cognato deltiranno gli concluce soccorsi alia Greciae dat Italia Lail ita Siracusana dissa I Demico. Superbi i Siracusani per tale vittoria ri Portat in S- seneta di Dionigiosi ammul in ano per ri prenderet loro

liberta It tiranno iunge menti e sono congrctgati, e Cercatost di congratularsi eo popolo deli 'ot tenuia vit Oria. Un illa dino per nonae eodoro interroria Pendo dice esse la sorte de Siracusani metio lagrim evole sotto

Digi. Conchi fide chelisogna provare a Sparta fiori SM: e

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Commossori Popolo ma irresoluto sissa siletigioso glisguai di sopi a gi 'inviati di Sparta Ilia cede mone Fere ride capodella lotta monia alia tribuna iliomedi Sparta Promet te la Hergico diScorso per a liberta, a qualdi Viene a sors resa, e lalubblica costertiagiolae ait Orche Ferecide dichiara che a sua repubbli in O avea Speditoliner SOCCOrrere iracus contro Cartagine e non per faria uerra a Dion igi, ne per distriaggerne i autori a. ii discors cotanto inaspellato si igotiisce gli animi u a uaritia dei tiranno che Sopraggiunge in qu Stoistante, dissipa 'assen ableu.

Ma quest infrultuoso tentativo ha grandi CODSeguerire.

Spavera lato Dionigi ait idea deli odio che inspira, Pone

Ogui Cura per rendersi popolare, net conciliarsi coti do-Dativi coloro che vitice non pu col rigore e ne 'alia gionarsi gli animi con una benevolenga Simulatia. Dion igi anche vole udo non Sa MVernare da buo die. Fingendo virtu spesso a travedere ii tirantio Per uusemplice Ospeti minaccia a vita di Polisseno Suo co-guato, che colla fuga 'invola a suppligio Insuriato alveilei si scapparii mauola vittima dirige violenti rimpro-Veri aTesta Suasorella, per non averto avvertito delia Pars eriga di Polisseno credi tu glicii sponde ella chs arci Sta

Prosilia, alta Caci emici Per terra e Per Inare, ne famacello, e distriagge tutia a loro lotia Gli ossi erimilcone o talenti per ottene libero ii campo auitii arsi. Accorda Dionigi tale favore a Cartaginest maiori ailoro alleati Ritiras Imilcone precipitosamente i harbari cli egii abbandona sono tuti uccis o prest. I 'Iberi soli cui itulans, e cosi Cartagine a m υἱuetat in cui credes padrona della Sicilia, ede miliatori suo or-g0glio. Estende Dionigi e sue concrui Ste in tu ita a contra da indi in acci Reggio, Multi i Greci 'li alia sor man una lega contro di tui. Gli ambigiosi Galli liol Prono it loro tuto Magorae vi torna in Sicilia e clinuovo bal tuto e sol inscrive a Pa Ce Terminata questu

guerra, porta Dionigi te sue armi in il alia guadagna una grande vittoria, s diecimila prigionieri e conchiud utili allato co Suo ne mici. Reggio sola eccet tuata egit Eas sale sortemen seu durante 'assedio riporta una ferita.

Gli abitatori privi di viveri e ridotii ast illima estre mita, si arrendono. Fitta che aveva indotio a citia adis inde si prova tutiori rigore dei tiranno, che loria legare a uia palo e battere con verghΡ Ρer aggravargit ilsula Pligio gli pales che suo sigilo ei a talo et lat , in mare Mio syllo, riSponde O vetaturato adre, fellas uri giorno di tu di me. Avido Dionigi di gni forta di gloria uot conquis ta- recla palma elle lettere come luella elle armi Quest a nobili se liment temper quat he Ollaci suo Vigi, IO Si iuge fovente dare segni di stim a quegli uomini magnanimi che gli resistono. Egli non amara virili ma ammira aeri spe ita quelladelle sue Ogli L 'industria, ed i talenti ricevotio da lui

1 suo rigore come Re O a diare , a sua vanita Coniae Poeta O rende ridi colo. Spedisce egit in limpia suo fratello Tearide per disputare in suo nome ilire mi O della corsa e delia poesia. a magnificenet de suoi equit a gi, a sonora voce dei letiori da lui scelli ali ot tengono ita sulle prime uti generale applauso ma Deli' u dii si i versi universale e i riso I suo carri mal gui dati s infrangono e la galera , ne ricondurre i uoi inviati e colpita a una tempesta e di Sarmata. Ladulaetione ella corte lo consola de rigori della pub-blica opinione. vendo letio uti torno a poeta Filos Seiae una parte de suo versi, costia li critica libera mente. Irritato it Principe O manda in una rigione chlamata e Cane. vendo alciani grandi intercedulo

Pur essO, D Ouigi O a porre in liberta era' invita pure

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prango duranis i quale legge itine altri versi e nechiede parere a Filossene. Questi Sorridendo risponde Rimandatem alle cave. Contro gni asPettativa reflato schergo impunito. Egli est severo verso Anti ne Domandato costui dat rincipe qua sosse la specie mi gliore et roram risponde esse quella con cui eran state falle te Statuedi Armodio erat Aristogitone. Questo frigχorali costala vita. Un altra disgratia letteraria in limpia irrita tot mente Dionigi che molli amici di tui periscon vittima dei suo furore Onde distrarsi agi assantii fa una specligione in Epiro e rimette in iron Alceste Re de Molossi Una irruetione in oscaria ed ii saccheggiodi una citia e diuo templo gli producon coo talenti. Intra PreSa Oscia altra uerra coi Cartaginest, egi Perde una attaglia in cui suci patello Leptino resta celso ei e COStretto cedere molle plaggerat Sicilia 'suoi emici. Λvaro ed irreligioso Dion igi dispreget gli omini egi Dei. Ritornato uia torno con Vento favoreVOle a Siracusa. opo aver saccheggiatori templo di Proserpina a Locri osservate, egit dice, come gli Dei favoriscono i sacrilegi. In altra occasione rapisce alla statuadi iove uti marito 'iro massiccio dicendo essere talmestimento rore Pesante in State, e trolmo ire do ne LP inoerno e vi sOstituiscera marito Plana conveniente

in ulterae stagioni Toglie ali Esculapio ' Epidauro labarbat' oro col pretesto, di non convenire ad n glio it Portar barba, non νendone lisadre. Agitato incessantemente da timori crede edere aia che elle sue ogli, ne' si gli, e et Datello i suo car- Defici.

ne sente ii regio Avendo condari nato a morte ura Citta lino, chlamato Damone chiede questi una dilaaione ed i permesso di sis uti viaggio in dispensabile Prima di morire Filia intimo amico suo si ossi e a Star Prigione per esso iacendos mallevadore et suo rilor-Do. Passato quasi intera inent ii tempo rescritio edavvicinandos i momento fatale sena che Damones osse di ri torno tuti tremano per a vita di Filia: ma questi tranquilis e sereno non dimostra at una in quietudine assi curando che 'amico iungerebbe ali istante prefisso Suona lora e Damone com Parisce sal

iando at collo di ilia Dion igi versando agri me di

teneregeta donaria Vita a Damone e domanda per favore a diae amici di essere animesso Per terat, alia lo

I Re non e cie o sulla propria Sit uagione Damocle uno de' suo cortigiani, saltando continuam erite a se licita la riccheaga la potenga di tui la magnis en adella sua reggia ecla varieta de suo Placeri: oiche fuin Didii la mi felicita, oggitans Dion igi M talio orti in cas di gustaria. Lo colloca sopra uia letto 'o o. gli sta appare chiare uri sontuOSO anchetto cir

cotida di schiavi della pia rara bellerga, Pronti ad se-guire gli ordini suoi. Mentre Damocle netl ebreget della gio in respirari piusquisiti prosumi veste a sua dispos igione te pii dilicate vivande improvvisamente algando gli occhi sco-Ρre a punia diuti a Pesaratuspada sospesa sui suo capo allasossi ita per uia crine di cavallo I placere Parisce eda ungo a timore Damocle pili non ede e Pili non aspelta Che morte e domanda per unica ragia di essere proritamen te liberato damna voluita si minaceiosae da 1 Pericolosa selii ita. Fra tuitici trion si di Dion igi quello che maggi Ormentelo inebria erit premio riportato in tene alle seste di Bacco Avendovi egit spedito una tragedia et concorso Vien proclamat vincitore Impossibile erit descriverer e cesso de suo trasporti ordina di renitersi ubblicamente solenni gragie gli Dei apre e Prigioni Pro sotide tesoli tuita a lita e in sesta: 'incenso fumanei templo Della gioia si abbandona talineu te agit eccessi ella mensa cheran intemperanga lo conduce agilestremi delia vita. Dion igi aveva avulo molli figli alte due sue ogir. Vuo Dione fargii preferire quelli della Siracusana Ari

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sare dat s anno alla morte Dio uigi teri uitiaria sua carrier in ta di Matini. Le geste di Dionigi la sua popolarita negli ultimi clisua vita ri chegeta ullo stato e t 'abitudine deli 'ob-bedienZa par che vessero familiariggato i Siracusani colla irrannide Dion igi ii iovati sale at trono eriga

li suo genitore Dione gli suggerisce di re ars in Λffrica a negOZiare in Pace, O Per comandare Ili Sercili e di armare a Sue Pes 5 galere. Il Suo Zelo heri accollo a Re e males interpetrato da cortigiani divi en in breve sospello. Questi vili adulatori in vecedi odarne a generosita nefari temere a PotenZa e lorat presentano a Dion igi come uti Pericol OSO rivale, uia

Amico delle lettere e delle arti buotio e familiare ii ne si lascia domina facit mente agi amici Dion egi inspira una viva bram di vellere latone. Questo ilOSOs a resiste alle sue premure ma a speranga dii are uia graia bene agi uomini, mitigando a tirannia v lo determin3. Il suo arrivo in Siracusa melle lo spavento fraci cor-tigiarii Perche temon della risorma de gli abusi. Essi gli oppongono deStramente i storico Filisio uortio di Stat molio abile partigiano dei privilegi de grandi e delpotere urbitrario est , ichiamano percio ali es ilio. cogite ii ne onorevolvientellatorie ed in poco tem-Ρ Γ amicigia verso i medesimo divi en in esSO Pas-Sione j Du a vivere e nulla voliperare senis di tui. L corte ambiando scena come uri teatro, embra trRSsormata ii accademia. In meZZ ad uia sacrisigio avendo gridato 'araldo secondo is Possano ti dei conservar iungamente latii rannid e salνare ii tiranno Disti igi sciama Aoucesserat tu dum' u dia male dii mis ueSta Splantagione costerna Filisto conci suo amici, tu ili cercatio instem a creditare Dione e Platone, ea distriaggere it uoti noni di utrambi. di tentesiunia olla, dic an ess at rincipe, non anno Pottito 'rcnder Siraci SQ 9u o-mitu uinini, e fingi a Solo de loro Usti hasta 3er levarii dat trono e arti incumbio rana assoluta ιι torita, un cne chimerico cholia loro tessa accademia non uo de ire. rumi re ii aso a savor ire te loro cabale Velagono intercette alcune lettere di Dione serit te agi ambascia tori di Cartagine, Delle quali ii invita per Ottetiere una Pare duruVOle a non traitare contioni gi serietari suo intervent Delle consere rige una tale corriSPOndeligara P-PreSentasi come uti ii adimento. Vendo questo Principe per qualch oorno celato ilsuci riseri timento induce Dione a Passeggiare seco allariva dei mare cive gli mostra te lettere, to rimPrOVera, Senga Oler as Oltare gi ustificaetione alcutia i tacitu- barcare et ei OPonNeSo.

Spargesi tosto a voce che a vita di latone e inperi colo ma Dionigi si limita ad alloggiario e custodiri a Delia citi adella, a me impedirgli che rami u-guesse Dione. V uol Platone tris prosito dat tirannico assetio dellae, Per Ottenere a gracia dci ri torno di Dione. Ne prome ite Dion igi ii ii hiamo a condigio e che non lopon esse in discredit mellantino de Greci Stanco la toti di vellers lusitigato da vane parole ori liede doti lene mal mente la liberta di nitoi Dare in recta. In tanto itine di iracusa sem pre dedit , alia si tofosia, a nigrado de cortigia ni chiam presso di se a tui tele partici sapienti pii celebri macie loro conserenZenon algotio a largit dimenticare Platone, a cui lotita- Dan Za non a che accrescere in tu il desiderio di i- vederio Gli scrive perci che seragari suo ritorno Dio De Per Sem Pre res terebi, esiliam L 'amicigia rico duce P atone in Siracusa ove gode ne principio di uia gran de favore ma delus Delia speranga di eder ritornare Dione itine ed ii dososo si corrucciano Le uardie dei tiranno tentano di uccidere Platone accusandolo diaver consi gliato itine ad abdicare Dionigi gli salva lavita e gli Permet te di ritor nare in Grecia. Concivi a in ando a saviegga dira iracusa Privo Dio uigi dei consigii di Platolae si abbata dona Senga i- tegno alla voluita, ed all irigi ustigia compagua indivi sibile dei viri risti ave udo freno alciano Costri De Λrete

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