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Ingi ur; Pontini iano per se illamni e finiscon colla mor id di Val striatici che it crudele Sapore a scortica vi Vo 'dopo vergit alto cavar gli Occhi. Morto Valeriano Gallieno suo si glio iungi dicorris pondere alle sue Promesse Preserisce in splendore alle a re deli impero e opo aver vini ingenuo che Ve va res il litoto 'Imperatore si ripos comes fosSe Stani o di conquis lare e si abbandona alla mollegra estali orio in questo tempo veggoras molli pretendenti
gustri a civile alle pubbliche calamita In questa cirCO-stanga Gallieno, tutio che apprima sembrasse insensibi te sinat mente per a sua propria si urer' e Ostretto mellersi in cam Pagna ed a condurre uia armata ait 'assedi dimitatio, di cui erasi impadronito uno de trent usurpatori. Quivi e cciso da uno de suoi soldati incon Segue nra di una conglura tramatagii a Margian
Di dello stato e conserto: to a senato e a Populsi. Uguat mente agguar levole per a sua condotia, che PelSuo Valore egit aveva Servito con distingi an contro ibarbari presso Sirmio in annonia. Il suo regno edibrevissima durata. Pres da una ebhre pestilengiale
mirore On universale cordoglio Moderato come Augu-Sto Valoroso come raiano virtuoso come Antonino
diviene una perdita irreparabile perra 'impero. Dopo Claudio regna Aureliano Questo imperatore Aurelian6. insto liberat da Quintilio si atello di Claudio che uncorpo di truppa aveva Pure proclamato Imperatore. barbari ancor terribili instigrado te oro constite lobat tono ne contorti di iacenta. Et si vendica Pronta- mente con tre vitiori seguite alia pace Roma V Vatremato egit vi ristabilisce a calma Indi si a cinge arialgariae te mura, sortificaria e ad ampliarii ii recin to La guerra contro Zenobia Regina di almira lochiama in oriente.
Questa ambigiosa eroina rinomata per virtu belleZZa, sors una talenti, e Venture velle udosi adrone dei
Diata a suo coraggio mira at Romano impero. 'in trepido ureliano a scaco in 'Λratiochia, consi age ilsuo sercito ad Emesa in insegii est assedi in Palmi-ra. Questa sorte e magnifica illa opo uti istinata di sesa mina clata final mente a carestia cede a Romani Zenobia et suggire e res stille sponde deis Eu frate e condotta innarigi ad Aureliano Rim Proveratacla costui di Ver colla sua trac tanga insultato imo mani gli dice Niconosco Nolo eratore, ch suetooincere Gallieno, ed i suo Pari non sonomi sembrati degni di tin ta nome. Valeriano te accorda a vita mam acchia a sua gloria con far uocidere ii celebre Longino precetiore ella Regina, ed apologista dile di eirare qualita.
Tetrico uno de' 3 usurpatori gellas anche egi in braccio di Aureliano, ed in ta modo 'impero cessa di
Magnifico erit trionso de vincitore Zenobia Tetricos distinguorio Da gli schiavi. Entrambi son trat tali coriumanita. Egli accorda a Zenobia tante terre ei una rendita tale da pntersi antenere quΘsi O primi ero splendore Le sue severita agiODan alia sine la propria o Vina Mneste suo primo Segretario, essendo Stat mi Dacciato per qualch fallo Ommesso, forma una con-giura contro ureliano e et suo passaggio da Eraclea in racia e cciso a Bi angi da conglurali. Questo principe in uore ali et dito anni, OP averne regnatocinque CirCa.
Ρoco opo it senato sceglie acito per imperatore, Omo di gran merito ed in et di et anni, i suo regno io' dolce e iusto e di breve durata . . iue i , Amico deli lettere e degli uomitii bene meriti delia loro patria inora speciat mente te opere ello storico celebre de suo tesso nome Tacit a Ponendole a Spes ecomuni in litterae pubbliche libreri deli Impero. Tatacito uore Dei termine diciei est menti e trovas marciando contro i ersiani e gli citi che si ratio im padroniti stile provinci deis Oriente. Alia sua morte tuti l armata proclama imperatore Probo 'at questi da una famiglia nobiles ed alleva as 'P0
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alli vita e mostras i ii solo lipace di opporsi alle re alieni invasioni che mina ociano 'impero. Μ i soldatisicin hi Per te saliche e pel rigore delia disciplina 'u cidono opo uti regno di se anni e qualtro est. Ma
rii si associa ait 'imper i suo due si gli Carino e Numeriano Perfido it primo it secondo si a distinguere per Virtu e Coraggio Poco opo a sua elevagione Caromitore Della sua tenda colpito da uri fulmine. I 'oppressione in cui cade umeriano illiu giovanede' due ratelli per a morte dei adre stim la 'ambigione di pro suo suocer a che crede Poler asPirBreali imper se riga grave pericolo. Egli a trucidare dauri sicario 'Imperatore mentre trovasi viamiando intelliga e ne cela per quat he temporia morte. velatast tale perfidia si solleva via rido generale Deli' armata. In egro a quest O uintillo Dioclepiano guerriero di sortuna e di assa stirpe vi en eleil inperatore ei uccide Apro di propria II RUO. Mentre Dioclegiario conloco successo a in guerr a Carino per recidei si solo Padrone deli in a Pero una Du-giura o libera a questo rivale. Indi recas in Romad cive si s ammirare per a sua clemen ga. Egli associa Massimiano ali impero che quanturaque di nascita OSCura Vanta n merito simile at suo. I due principi per liralche tempo Overnatio in sieme ma edendo l'imperi minac Cial da tuti te parti Dioclegiario per di- fenderio va a stabilii si in 'icomedia ce assimiano in Milano che referisce a Roma per phe trOVa que-Sin citia iii Opportuna a suo disegni.
Moltiplicandosi gni gloria te invasioni de barbari e degnando Dioclegiario di affidare ii comando elle armate a generali diventiti Per sistem usurpatori, BSSociari. Cora ali impero Galerio e Coslango col nome di Cesari Persido e rudele it primo non concisce altra Virtu
Hieri valore intelligente e religioso Cos lango accol Piale virtu militari at una probi in he o distingue in unsecolo di corruetione. Eglino sono obbligati a ripudiare te proprie ogli per sposa te si glie egi 'Luperatori.
na ad re di C stati sitio pos in cogno. Dinalo it grande e da a mano a eo lora uora di assimiano Galerio pos Valeria glia di Diocleaiano.L' imporo e diviso in qualiro di parti ioni. Λ Galerioloc a in sorte Illiri Tracta la Macedonia e la Sirio pii fortunate a Gallia la pagna Gran-brettagna cadono solio a domi agione et virtuoso Co- Star Zo Massimiano ritie ne per se 'Italia, e 'Affrica. Dio legi an Asia minore e 'Egitto. Ques leonis ure menti e conteragono gli stranter colle armi it popolo nil leggi i generali cor I autorita dari nos ultimo colpo alia maesta Romano Pili non si ori sullano i magi si rati; i soldali per la maggior Parte barbari di origine scorgon si convertiti in masti adieri ci senatori in cortigiant i cili aditi in schiavi. Non oggonsipiἰ gl Imperatori distinti dat solo maris o di porpora. mis hiarsi ira it popolo come illa lini si a gli us si 1iali come compagni 'armi giudicar a retori comandare da generali amministrar a iustigia a consoli. ullocatigia solio di questo tinperatore La sua regia emuladimusille de Re di orietis e plena di eunuchi e di schiavi l adito ne vi stri diseso da una uaritia interna. Ilprincipe chiama sud dili citi adini eri obbliga a Dominario Padi orae e signore. Ina cessibilem quasi invisibiletit par ditio di cui os assumereri nonae non 'haalii a legge per ut che quella d ubi id ire La superba Roma edes anch'ella spi 'giata Milano e Nicomedia divorigono e sue rivali. Coslango assale e bal tenella Bataviai Franchie xiii et lorii e dopo sanguinose ballagite incalga i Germani
Veser Sollo mel te a Brettagna opo di ver assi- curata a tranquillita elle sue provincie si consacra
alia selicita de popoli. Massimiano in tanto liberari italia dat usurpatore Giuliario che eo tilolo 'Imperatores era sortificato ne' moriti della Liguria: a pii tiran Do de vitilo abusa de pretesto questa aibellione
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per issamare a sua vendella e Cupidigia Porta te armi neli Al Dica, solio mette mori erit C astringe a rilii ars nelle loro native montagDe. Diocletiano soluae ' Egitto ali usurpatore Achilleo sinaniella te ista di Busiridem di Costo abbati lotistat saccheggio Alessandria tradi ri tornamella Tracia ove Galerio si era segnalato con molle istorie Cacciatio in sterneci Sarmati ed i oti, e si ri Olgurio in sine a anno de Persiani. Galerio pedito per questa guerra commet eri mede-simi errori di Crasso e di Antonio e scissi e te tesse SVenture Acerbamente in Proverato a Dioclegi an H-tra in Persia alia parte deli 'Arriaenia e con una ut taglia decisiva si rende adrone et campo e delia a Tniglia reale sparge molio sangue ris peltando solo ' O Dore elle principesse ad initagione di Alessandro Que - Sta vittoria e seguila da una pace che dura qua rant 'an ni rimanendo it Tigri per consule delle due potetage. Galerio norato col orti di artii o di Persico di Armenico ei insuperbito per aver atto te vendet te ili Valeriano re asi in Nicomedia per indurre Dio legiario distriaggere ii Cristianesimo di cui siti ali infatigia at pari di assimiano erasi Ostrato Pietato emi Cn. Dioclegiano vi condiscende a viva sorga, contentandosidi proibire sol tanto di professare a religione Cristiana. Galerio non ora lento di tale moderagione fa 3PPiccare ii suo o alla Regia e dandone la colpa a P ristiani Ottiene con questo mera i decreto delia loro Persecti gione la pili crudele di quante maida cristiana religione De aveva Osserte i imperatrice risca e sua glia Valeria perche cristiane Sono anche Obbligate a sacri sicare 'falsi Dei. ale paventevole editto macchia di sangue tutio 'impero tranne e Gallio, a Spagna in a
Gracibrettagna dove CostanZ tul loche vesse satio Pub-blicare a crudestissima legge anZiche far perire at Cunsa, promove alle cariche delia sua corte que cristiani cliea evano dimostrat maggior costaneta mella sede dicendo che chi e fedete a Dio, tu e ancora a Proprio principe. Dioclegiano nel anno ventesimo de suo regno, edendo tuti cadiati gli usurpatori libere te provinci da barbari doniata latersia e op aver e luto gli Eliopitin territorio et Basso Egitto assidandone loro a dise-sa forma una iunga catena di sorteZZe sui Tigri sulte coste et Bossoro lungo te sponde et Danubio e delReno e recaSi in alnae te in Roma con Massiaticino per ode si 'onore di iaci magnifico e heri meritato trionso spellacolo che per 'ultima volt si offrem gli chi de 'Romani, e che et cors di oo anni erastatorio scopo delia tu nobile ambigione la face delia
ΡΡrsia et i itralli elle sue prini pesse chera adornario, embrano placare 'imbra dolente deli 'infelice Valeri Bra O. Disgustato di Roma Dioclegi an elisit ornare in dii comedia, e colpito per isti ada a malallia che o ridiata re allo stato di non essere pili cor Oscitato Sagio di gran deage risinito alle fati he disgustas degli omini prende a risolugione di inungiare at olere Supremo e odere la Oavita delia vita privata Massi Diario sor gato a sar o tesso Costa rigo e Galerio ricevono ii ii toto di Augusti e menti e guuno si aspelta di edernominati Cesari Massetigio e Costantino sul de 'due ratio vi Imperatori Galerio ternendo i sero si vigi de primo et virtu et secondo ottiene ali in fastidito Diocle ia Dora nomina di altri due Cesari eclo induce a conce dure quest , itoto a suo tilpote Massim inoma a d a
Severo generale alta Cato alia sua fortuna, Si POCO O-lo che i popolo solio quest cognome o redemo stati lino. Date tali disposigioni si riti ratio legiario in
Salona di Dahnagia. Per 'abili agione di Dio legi an par chera impero di penda da volere dei seroce Gai
rio per esse reci due Cesari sue creature e MasSimiano da gravi malatini minacciato delia vita Galerio non baaltro sta Olo Per esser solo adrone deli tirapere, Illa
Costantino di ia allonia nato datoriolio alla politicadi Dioclegia nou cui avevasur credulo toglie glicii riti a regna con aver Ohbligato Costanet a ripudiare te Da adre di tui. Trovandosi lini ovati Principe rite ut quasi in Stag sio allo tesso Galerio in i icomedia in vano e ri Chia malo aliat re negli ultimi momenti di sua vita 'Vu-
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dulosi sina linente alia sua Pericolosa sit uagione S in vola alie si di disegni di Galerio e si parte in asservato. Per ora farsi aggiungere orditi di u cidei si tulit cavalli che rova Delle poste lungo it suo caminino.
Arrivato Delle Gallie segue iliad remella spe ligione inniχ lagna conli O i illi, Ove in preferenga degli altri fratelli e nominato solo Padrone legii stati paterni. Qui vid apo aver raciolto gli ulli mi sospiri dici ut is obbligato dat te armate a prendere it ilolo ' Imperatore.
Non accella Galerio a sua eleχione ei in vece dilui associa Severo ali impeto non ri lasciando a Costatit in che loliolo di Cesare La dissimul agione di quest ultimo inorgoglisce Galerio che rendesi sempi e Piu rudele, metit reci suo rivale altende a sublimare latro-Pria fama con Diiove geste contro i barbari. Galeri ei vero te loro eccessi son detestati dam minani. Massimiano informat odi tali divisa menti e lati Odella vita privata volendo ri prendere a Porpora invia suo glio Massetigio in Roma per eccilare gli animi gladis posti alia rivolii ione Masse Zi e quivi proclamato Imperatore ma rico noscendosi inabile a sos tenere ille so et trono invita it ecchio suo ad re Per uisa rete armate Contro Severo che s avarata di in ali di lirico per detroni Zgario Massimiano a corre malle te armate di Severo e to assedi in Ravenna It vincit Ore OScura a sua vivaria con uti infame arti 1igio Pro melle Severo uri ilir onorevole it credulo Principe si ar-
irritato G derio per sis alta ei sidia sos lituis re a Severo uri altro Cesare in persona di Licinio esperto ca- silano ed a lui a saccato per una grati consor mila di or-goglio di crudelia e di vigi. barca in Italia con uri Pi CColo sercito ma Roma risoria da suo letargo gliresiste valorosa mente est 'obbliga aut tornare in oriente Iu que Sta sanguinosa lotta, Costantino assodalos uel Potere si dichiara per Massimiano con sposa Fata Sta sua si gliuola e gli Promette di riconosceri Oler imperatore, quarido Galerio gli conserinasse ii possedimetato dinoma e di Italia. Dol o a itii ala di Galerio vedestra impero in ma-I: a Se Imperatori. Massi mino regna in Asirica, Mas, simiano emassentio in Italia Licinio est Grensa uella Tracta neli ultrico Galerio Deit Asia e Costaixi in Delle Gallie Della rei tagna ella pagna. Libero assentio da gni inquietudine per e vilio
rie et adre, e Volendo regna Sori, cerca Scu terrae
it logo Favorito da n Partito Preponderante Massi-Iuiano si viae ostretto a suggire elle Gallie dove et Ortesemente accollo a Costantino che passa risclito di diveni viri ima de suo spite ambigioso ei ingrato
It perfido Massimiano volendo togliergli Dir o e luvita sollecita Fausta a rimanere la Otte aperet γ' ast Partamento dello sposo erae appales ' iniquo disi suo di volerio trafiggere ne letto Fausta non a risol versi a diveni complice dici enorme attentato De sorma Costanticio che volendo sar consumare is delitto melle uno schio ne letio rimanendosi est appiat- Per esserne peltatore die bulo delia nolle iliar-har principe armato di stile 'innoltra Deli' appartamento, trali me con Pili colpi l schiavo esclama:
Masserigio che ave tradito e detronizetat i Padre, Laidangosamente dichiara volerne vendicare a morte,
an il senato ed ii popolo stanchi di ostrire i suoi re cessi eransi di i diretii a Costantino, Oude esse Ii
I 'occasione non e che troppo morevole Galerio cive terminato i suo gloria tra crudeli tormenti,
Licinio e Massim in intenti a disputarsi' impero deli 'I Sin, Non Ossono rivolgere contro it loro competitore Ie armale di oriente. Costata lino avendo debellatici barbari, marcia con una armata di oomila omini passa it monte Ceni Si a Prende Susa, e Milano e la ombardia o rico nosce
'o me suo liberatore. asserigio intanto avendo Peulis
Nompeiano a disendere 'Italia conin esercito di 18omi-la omini, si ien inclitus in Roma.
jlettere sulle mane vicende, e suci pericoli della sua
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eleste visione e comanda Che Delle sue uerre Pr cede8se te armale Coine uri segnate delia ProteZione divina Λvendo di pol consultat a i principali maestri de ciis lianesimo De Prosessa Olennemente la religi orae. Proseguendo indicit cammino in contra Presso Verona Desercito di Pompeiano che alte e in et te in fuga. iunio posci sollO ROina trova Massen Zio Che con armata di omita fatili e 18mila cavat licio alie de suid evere. Qui vi impegnas una sanguinosa halla glia Lacavalleri di asserigio e messa iii rotta e a villoria si decide et suo rivale. 1 otiosi ii in te masseiario is tesso si a nega et si umem et torno seguente i RO-matii prendo te porte a vincitore Costantino e rice-vulo in trioni.
L insati abit Imperatore ripara a mali di dieci annidi iii annia. Richiam: gli esuli. I proscritti te utrano et
possesso de loro beni Severo sola mente conci pretoriani
V a Milano dove trova Licinio citi a in Oglie Co-Stanga sua orella e sormano irasi eme editti saucii evolia cristi i restituendo loro te hiese e gli Veri consiscat Delle persectigioni Massim in che comanda ut trat 'orie ille mal fossiendo a protegione a Licinio accordata alia religione Pristiana ad imitaetione di Costantino radiana uia sorte sei cito inuaderi dominii de suo ri-Vale e s impadronisce di Bigangi is di laclea. 'in trepido Licinio marcia incontanente contro di tui ei ira
due alia glie lo vinco e 'obbliga a suggire in Cilicia,
Ove si v vel dua ait 'avvicinamento et vincitore.
Feroce Licinio Pili de suo uenit O fa uia So Pudele de la vitioria uianda a mors la famigii di assi milio e ne an 'he risParmi la vita di Valestia e di Prisca, glia questa moglie 'altra di Dioclsegiario. Sgombro cosi r impero a 'lirantii ubbi disce a due soli Imperatori Costantino e Licinio materi tosto glisi essi motivi checli avevano iuniti l dividono. Costati titio chiede una Duova divisione di stati Licinio a ri-cusa. Una krmidabile tornata campale presso Sirmio in Pannonia de id della sorte deli impero. Vinio Licinio si ricovera ira Adrianopoli. ove radu
D DUOVe Orge per attendere ille mico I due sero itisi agguilano ii conflillo e ostinato Icicinio si soti mei te alle condi 1i ni deitategi dat suo rivale ritenendo per se solamente 'Asia e 'Egitio. Una Duova persecuZiora eche sero ita contro i cristiarii gli richiam sopra DuOvamente te armi di Costantino Vari conabat timentibari tuom Per terra e per mare. Licinio e confitio. Temendo di adere Delle marii de vincitore me implo racla elem eriga e domanda labita, in unχiando ad gni
Le agri me di Cista riga sita moglle sono efficaci aditi teneri e Costati titio ii quale ne primi istanti rispar Dii i torni et cognato ma poco opo Per rivoli re sti deturpa ii suci noua con argit a morte is resta Osi iuratio otio te leggi di uti principe solo tutiora' ina
I rip so dimos latililao e tu operoSo e Pili utile alla di tui gloria checla vita militare Colle armi alia ma
re deli impero cangiarii overuo te leggi la religione. ni otii paris e in Roma a iustigia cla tollera laeta it ri spello Per te leggi. primi dieci anni de sito regno erano tali vitelli uitari gran Ora arca Ma quando Padi cine deli impero velle si tib stro a competitori it suo Zelo per a religione Cui attribuis e la propria ortuna non a pia regOla e lal a Sione di omandare ricusa grai confite. Egli Ostie De la verita colle rini et 'errorei della vi letaZa e Dei rescrivere tuti te pratiche dulla religione cristiana De altera a purita iiiii odiicendovicii iusso ambigione. Tullo it inolido angia di a iura alere svi Sili mi.
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si est libero in Rottia antico santuario delia liberia inquel senato e cui pareti avevano intes la voce di Catone in quel or a che embragii risuo nar ut lavia ellas acotidia repubblicaii di ullio delia temerita democra-ii a de 'Gracchi della fagiosa insoletiza di Mario. L orgoglio de 'grandi la familiarita delia plebe Dorii Ossotio accordarsi coli alterigi d ura padrone che uolregnare alla oggia de' ne di ensia ni soluto Costantirici a creare uri nuOVO mPero, uol Ondare uua uova capitale. Un avveni mento suta est oscura it suo nonae, ei accelera resecuZione et concepito disegno Gelosari imperatrice Fausta et merito delini ovati Cesare Crispo si-glio di suci marito e di Minervina e sperando di sar a1brtuna de suo si gliuoli Pensa a liberarii damn rivale. Accusa Crispo ' averta sollecitata ad amori incestuosi e Costantino se rara fame condarina iligit at suppligio. Dopo qualch temPO la virtuosa lena ad remeli 'Im Peratore benche tardiorisveglia in tu ili imorso ed ii Petili uento ii Ovanilogliri inuo eriga di Crispo. In questa circostanga alciani amici et principe si inglust anteit te condantialo accusario 'al ulterio Fausta e Cos lan- iiDO eriga cercare te prove de delitio I sacrifica ali 'ombra de figlio.
Juesti due Dissalti gli eccitatio contro la Pubblica in dignaZione ii Opolo devoto alia tioci culto detesta ili'roteliore de 'cristi aDi eclo itis ulta Pubblica tuente Para- ODaudolo a eione Per queste os sese diviene ancorii aiusopportabile it soggio no di Roma per Costantino. ΛVea sulle Prime divisato di condurreri Romani altilogo delia lor ulla lissandone la capitale sume o viti di Troia: a ii sit di Bietangio Piu OPPOrtuno alle sue Dire determitia a Prest eglierlo Fissa quivi a sede doli impero. Biχatigio di cui aveva etialete Oudati tenta e caligiato illo me iri quello di Costanli COPOli. D laoco tempo velles coperta di superbi Palagi di a iliche di iti bi tui ne uti inagnifici ciuiPOlata da uita scilla d abitanti venuli a litterae parti et Dorido e rigogliosa di tiat te te ricoheκκ versate incit. dia adieci se oli di vili arte. Tuiticii tiri γ ii e i senatori che ali antio Patria ari-
riente ed i navigii deli Λsia dun Egilio e della Sicilias anno della Duova illa 'emporio dei commercio ili ultoi mondo. Costari titio opo aver per molli anni gustato iliole Te SSoluto e una Pace Ora turbata che da interni tu- mulli uella coseleneta es piari tras orsi ella sua vita colla Perii teri Ea e vore Opo uti regno dicii erit 'ararii. Ge-Dei Oso Per indole e Per politica, PeSSO erasi ostrato Crudele Per ambigione La sua mente e la sua sortianalo Ongono Dei novero de' pili illustri principi parec-Chie sue agioni ne scurano la gloria it. Dopo a morte di Costantino 'imperti s iri altra agrari passi ella sua de aderiga e va in Ontro alta O- tale civina Iu storia non piu rarumetita Psasti deli0- Polo I e ma ustili piutiosto dei suo vincitori Co- stantino ol dividere imprudentemerite 'im Pero. Duc Vielementi aveva apprestati per a sua distruZione I barbari Prodigiosainente molli pikali lo mi acciano e loinvadono per grai ove. Gl Imperatori in guerra OiGOti Per a maggior arte mancano di Oraggio, edi ruderiga per afrrontarii. Costango si gli di Costa δε- titio che regna ti anni si appales per uri Principet usillanime. II suo successore Giuliano sopranno mi-Dato P vostata, Per esser rica luto De Paganesimo' ID Ostras Saggio et overno Oraggioso controci nerui- Ci; a disonorarit suo nome perri odio che nutre Verso cristiani Gi viatio, e Valentiniano hanno cor aggio ba-Stevole per impedire chera impero Romano divenisselii eda dei suoi ne mici Valentiniano per rispingerii divi de ii potere con sito fratello Valente, asSegnando a CO Si uici Oriente e riserba doliae sera occidente. I due
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iis Aligusti a prima reprimoriora barbari, riportatio elle
vi emici per complere a totale Ovina ello stato. Un numeroso populo di et vaggi sotto illo me di Uuti e di Alani bocca dat et tentrione Per recipitat si si praci impero. Eglirio OP aver Passatorio stretto in- contrario Goti ecli mettono in fuga Costernati costoro si presentano sulle Ponde det Danubio, e Pregariori Roma Di nil ottenere uri riCOVero Questi barbari ottengotio da Valente me distribuis e loro alcune purgitani di terretiella racia; ma lasciandoli mansare de Necessari soccorsi stim lati alla fame e alia dis peragione marciano contro Ploro Proteitori ei in una terribile at-Inglia presso Adrianopoli, distriaggon la tuaggior parte teli arniata di Valente, et egi medesimo cade solio iloro colpi. Gl Imperatori edendo te armate estremamente indebolite ricori Ono allo strano eZZO di stipendiare uri corpo di barbari per opporto ad uia altro. Questo esPediente iesce utile negli imminenti peri Oli in cessami bisostio G Romani en si avveggono esser tanto dis
sicile it liberarsi a loro vovi alleati, quanto da glis tessi nemici Costri' imper non a inroviria Per unai inprovisa invasione ma Succumbe grado a grado sol tot pes di attacchi per Ogni arte ripet uti La Gallia lamesia e a Pannonia sonori primi teatri elle loro
devastagioni Passando indi nella Macedonia si stetido-3 4 O simo a Norico Cosi te possessioni deli impero gior Dalmetite diminuite, in breve esso non e ridotio chealla sola Italia. Ιl valore di eodosioneri tarda in qualchemodo a roviria incomi iactata otio Valente ina opola di tui morte i nemici si avaragan Senga StRCOH.
sa ruppa di Goti comandati a larico loro Re, e que-Sto eZm implegato per arrestares progressi ella de-Caden 'a romana porta ii colpo iii fatale alia sua di Strugione I principe de moti avvedulosi ella dei, legga di Arcadio e di norio successore di eodosio incapaci di dis endere I impero Romano id stigato ancora 395dagli artificiosi consigi di uti certo Rusino comballe
molle volt te armat romane coci Varia sorte, final
merite Volendo segia ire suo disegni passa leolpi SbOCC con uti torrente di barbari in Italia. 1 irri id a bitatori di questa infelice contrada Veggotio OH SPδ- Vento devastare da uia nemico terribile it loro paese, inentre norio geloso solo di conservare la sua dignita stassene inclitus a in Ravenna. Roma per lungo tempo Padrona et monito vellesiassediata a barbari sero si e ridotia alle ultime angusti edalia peste e alia fame L in flessibileri e de 'Goti ridealle sue solagure Costrettici citia lini alia necessita
Cio ch era suggito ad Alarico in Roma loco opodivieri pred di Genserico Re de 'Vandali Per 14 gloria la pietata sol latesca devasta questa famosa citia. Itesori mi sesso la religione tutio divi en vittima delia loro libidine ed avarigia. a capitale deli 'Impero in talmodo Per due volt saccheggiata era Italia tuo data da barbari venui solio disserenti denominagioni da con- sini deli Europa gi Imperatori di occidente Conservari per qualch e terris' i litoto delia ovi an ita se gaaverne ii potere. Distruit in ta guis Ia romana O- tenga tuti quelli che preti lotiori tito lyd 'Imperatore si spongono ad una reparabile ovina Cessa nat- mentera uso di questo vano iitolo colla inungi di Augustolo che eri ultimo a portare ii nome 'Imperat e Odoacre generale egit Eruli prende ii nome di R di uita 'Italia. Augustolo sinisceri suo glorni in Campania Deliacasadi ui ullo cosi uel palaggo it cui iusso aueva attre Volte segnalatata prima epopa delia deca leuga de costumi serve d asilo at principe che per dei, leget e villa lascia proso dare solio di se ii primo trono et Ondo.
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Doui. Velleio Patercolo Fedro Q. Massimo. Roscio Sene a Plinio Petronio Margiale. Quintiliatio Lucatio Perseo Q. Curgio Tacito.
Imρ. 117 Adriano. 138 Antoni o Pio. Marco Aurelio e Lucio Vero. 8 Commcdo. Pertinace. Didio Giuliatio. Neg ti, Albino. Settimio Severo. Dotti Gi venale. Plinio it iov. Floro Aulo Gellio Im 3. 2 2Caracalla QGela. Ii8Macrino Eliogabat . Alessandro Seu 235 Massim latio Idne Gordiani. Pupieno e Balbino Gordiano it gi Ovarae. Filippo I Araho. 24 9 Decio 251 Gallo eostiliano. 253Volusiano. Et illario 254 Valerian o. Gallieno 263 Claudio II. Quintilio. ureliano Tatito Floriario 27 Probo in Caro, Carino umeriano 284 Dioclegiano Massim iano. Imp. o Costaneto Cloro Galerio Armentario. Costantino it grande Severo MasseDZio. Massimiano Licinio Massi mino Daga. Cosiantino I giovarie. Costango COStante. Giuliano apostata. 363 Gioviario. L Impero si ἀνide.
36. Valentiniano I. in Occiderate.
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ori era presso i Romani il Verno assare di al-
curii omini e uia Peso per ulti Ina era a cosa
pubblica Ciascuno vi prendeva Suale impegno, una parte Piu O men aliiva. I cit adin sonini esso alleleggi che avevano ricevulo it vigore dat di tui contaseoso, e bbidiva come sua inVen Zione te esegitiva come alti della propria volonta Iliome di Romano O- mandava in esso ad gni suo Seniimento e gli Prescri-veva tu ilici overi. Pareagii che a repubblica romana osse a sita famiglia e la famiglia propitia era a seconda quindicia legge presso queSt POPOlO SO Preri dente comparis re Piu sorte delia natura Bruto sacri sua-Va se riga sitagione a vita de si glio alla ahite di ita patria da ni riguardata come sua adre. Animalo daquesti sentimenti combatteva it cilia lino pii per in gloria ubblica che per a propria. uti in Roma otl Deva non solo uia is petio filiale ma religioso. Quella
era a citia sacra soridaia da uia figlio di Marie. IlCampi loglio vera iva da iove anteposto ad gni alti Osomi Oroo gli Dei Prometi evano a Romani l imperodot monilo di loro ordine a Ditis Egeria aveva det-tato a Numa e leggi.
Dat oppio incolo elle istitu 1ioni politi he e del
Sola coitie uia popolo di fratelli assidato alia protegione degli Dei. ulla ' intra preti leva sera Z consultare it loro volere a nunciato dat votio da 'vsenti e alvolo degli uccelli ed interpetrato dagii auguri col-l esaminare te viscere elle villime . a per iacere agi Dei face mestieri essere virtuosi, iusti temperanti intrepidi e non servire ad altra passione chequella deli amor della patria Queste massime Dblimi semplici politiche e religiose a ui tempO SUCChia' te dat s insanetia collati delia nutrice infusero De RO-
Inani e tantei mero per molli secoli una singolare unis opinita opini ni inclinagioni una regola im-uIuli bile di vita una pratica tostante di coraugio e divi tu costumi pili sermi ed in alterabili elle leggi istesse.
dimetio presentavo sene ii aso spiegava ii senato la sua spiegagione aveva ora dici gge tosio me erastata confremata Deli assem blea dei popolo. Per scilidivisa mentio Romani sino ait 'es pulsione de Re fui otio privi di giurisprudeneta, Vantaggio ili mi lellero sem pre te repubbliche delia retia: ma opo rono disca clatii Tarquini ci patri gi esset ulcisi inis': droniti uella potesta legislativa. consoli soli iudicava no i iit adini
legio de potitesici di cui erano ric eunte a uisa di oracoli te risposte L leggi adniaque non erano note chea patriχi ci quali te ambia varim ori in te petravatio se condo I interessi deli ordine loro In tal modo tuli concorreva a sparget Vi P scurita e P interpetraetione di esse dive nuta una scien 7 a di cui i soli patrigiavevano ii segreto die te principio alia romana giuris-Pruden ga. Per uviare quindi gli abusi si coriobbe lanecessita di leggi seniplici chiare note ad gratino, Che Servissero di egoie 'magistrati De 'giudieti Hoc hesu proposto alaribuno Cato erentillo e si nomina-rono i Decemviri a tat' opo M ali Orche surono Pro
mulgate e leggi et leo lavole iungi da cessare e
Gli opposii interessi elle sagioni la politica let senato Pambigione de 'tribuni it dispolismo de 'grandii capri ci de favortii detiar Do at senato ei al OPO-lo uti immensita di editti di plebisciti di leggi di desecreti di disposigioni interpetrative che OrmaVaD Uulaber into in cui a gius tigia mari tuasi di continuo fulle
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Generali citreior sed i l 'roeoti soli posero ii colitio aldisordine sostituendia Pesso a propria volonta alia leo ge lacibi ga alia iustigia e disponendo a capriccio ellesacolia de particolari per arri chire t esei cito rion 'era e soldati altra patria cherii cam PO altro magistrato che ii generale, altra legge che 'armi altro tribu nate checla vittoria. iaceano i cnsiuitii nito illedi dollusso e sotio toros ei diem me no era pin rispellato illariliato di proprieta Esaininando questa corrugione eci' incertegra della legislagione si comprende in quat modo lino inani rinariotaronos potitari ei ad una liberta procellosa ei invece di latili tiranti armati a re. i proco dan
ulla limen gli sercili eletti a sos tenere ii trono
virato Diviser colle loro dissensioni l impero coriae avevano lacerata a repubbli a Cori sanguitiose liti di Struggendo quel oc 3 che rimaneVa dioelo Dagionale apersero a barbari te porte deli ii Pero e questi a guisa
di rovincisi torrenti civesci arcano ii colosso Romano, Che gravitava Ponderoso da grau empo OPra a terra.
decide di ut te te cos delia repubblica Ne temptio- steriori tutio dipendeva alia spada di uia generale. Final mente opo di ver in talis uisa fluttuato Percirca 3 secoli te leggi romane, ' imperatore iustiniano ambigioso di Ogui soria di gloria sormi, i grandisegus di dare allimpero una stabile legislagione. vlla V era di in necessario a uti tempo e di pili difficile che ibi schia rare sed ordinare quel aos: ' ebbe lagloria Triboniano: ed ii suo lavoro sarebbe Stato Pili
corata adiligione. Un 'altra opera Piliri levante e Vasta compilata dat i 'instancabile sua dot trina in breve tempo fit a com-Ρiula accolla dei monumenti deli 'antica legislagionec hi amnia Digesto o Pandcite Per he era CompOSta coraordine di materie, ei in hiride vari ullari antica giurispru deriga Duel Dila volumi che serui avari quella niassa insor me di ordinati' furorio spogitati a Triboniano e id it alla ventesima parte Il Digesto su trasmes sciat senato ed a tulte te autorita deli impero. Triboni n-tio coli a iuro di due cominissari ave a recedente mente stratio a tuti te antiche leggi i primi elementi delia iurisprudenra di cui compose quattro libri chlamati te istitute di iustiniano Questo lavor si sempreconsiderato come illii perfelto et corpo et ritto.
Dopo a pubblica hi ne det Codice e et Digesto
erasit Iinperatore riservato it rittora interpetra leleggi. e numerosissime sue ordinarage surono OmPrese in una secondae ligione de codice che vide a luce et
niano veniae accusato di Vere arbitrariarnente stese
limitate o isti uti molte disposiZioni de codice per una Servile complacetim a voleri ed a capriccidi eodora mogliedi Giusliniano Qua ratit anni opesia morte di questo principe fit tradoti it suo codice in recO. Le sue leggi regnarono e loco in Italia aliari delle
sue armi e quelle de Lombardi ne presero sistattamen te i luogo che Carlom Agno De Dorici se Olo non Oleti ovarvi titiisemplare ciet codice di Giustiniano Fusola merite et II secolo che se ne scoperse uno inomalsi.
Diano i monumenio da lui tinalgato e ut lavia iii durevole e pii glorioso heri rosei delitii illustre con quislatore. Isticii odici sono repulati ancora come ilcorpo et ritio pii compluto che a scienZa e la Sa-VieZZammana abbianomai prodolio ei in essi in alpresente tui lici legislatori de popoli moderni anno i- cercatici principii de norme che illuminari potevan itor passi e dissipare te tenebre delia barbarie.