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ni una persona secolare crata, omota, se non dom it vespero , &questo per urgente causa solio pena,se andassem in dem jorni a pa lare nelphore, di temptuietati, de iter priue perun me se caccosiarsia crata , o mota, de te Ruotate, che te chlamassero, d 'esser priue di loros fidij,& la Badessa, chelo permetiesse, d effer dat suo oficio sospesa ad arbitrio nostro, 3 Debbano te Badesse,inite volte,che non sera asse nato loro ii Cms ditare straordinario , chi ederio da loro, lue, o tre volte ramo,secomao do i 'ordine det Concilio di Trento; & tulte te Suore si ano te nute an-dar da det to Consessore straordinario, etiam quelle, che non si volessero consessate; & te Badesse, o Vicarie saranno sempre Ie prime,perdar animo i mite i attre. Et in quel tempo,che detii Con sessori straordinarii 'anderanno a pii ordinarij Confrebri per modo alcuno non si accosteratino es Monasterio; &il Confessese straordinario hi da esseris Padre delia compagnia det Giod, potendosi hauere da Lari, o datila Cirignota, o almeno at nodelli preti ben'instruiti di Pisceglia, o, non potendosi, qualch'altro Pacte di buona qualita, ad arbitrio deui ordinario. E,s'alcuna Suora nostra in articolo di morte dimandera altro C5- se re, ordiniamosii sa concessi purchequello, che chi edera, sastato attre volte Consetare d'alciin Monasterio, o almeno sia state praue, e maturo,alquale Peria presente Constitutione eli sa concesso co' Consessore ordinario, o co'l compagno,entrare a consessaria,&, incontinente, che rhara confessata in loco patente, & honesto , talinente, che possa esser vedulo dat compagno, & da due Suore vec-chie. se ne victri dat Monasterio.
de elettione delia Badessa si laccia Ogn anno, secondol 'ordine di Nicolis Quinto Ponte fice liquat vito che subito finito, di compito Panno, sa tenuia la Badessa foeto pena di scommunica Papale, da incorrersi in que Ni instante, di non rei uo Olficio, α deita eletu e silari alle
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trade ita Badella, dopo finito it primo anno, Q rasiegnatoi'Vfficari 'di nuouo eiler riel etia,S cosi per lo secondo per scrutiluo,come di sopra, tal mente, che non procedera olire di tre anni, ne mira di nouo et terrieli ita lenonopod'unaelettione, almeno d, ii altra. a Non manckera la Ladesia, come Madre commune, mandare loco e vgiuili, pero con religiosa discret one, considerando it bisbgno delle persone particolari,iratiando,in quel che concerne russicio tuo,
mite te Suore ad vn modo, secondo a giustitia , 5: egualita sta di imro, ne perseguitando pili una che vcaltra per sue palesioni, o particiniar astellione, ibito peria desser sospessa tali' V fficio. 3 in olire, oriliniamo,che deita Badella conuenga continua inenteal Clioro, de at restitorio, stella non illa inserina. come violeta sua Prosellione .sianel commandare benigna, net hiprender, sollecita,ec zelame,nel penitentiare te sue figliuole usta de severa,& nel pro. uedere a bisogni, & occorrenae dei Monasterio diligente.
ERCHE suole spesse volte accadere,che la Bades aper te cotidiane, & continue occupationi, che corror o net g emo, o per la ex lata, o insermitan m possa conuenire, & effer sellecita in attendere, che te Suore vivano con queli oneruanete , che de .uono ἰ ordiniamo, che in Ogni Monasterio, do relectione delia Badessa, debbasi elegetere con 'istest, modo per voti secreti una Vicaria, cille piu zelanti, de diligemti,dat Monasterio, & mira anco lei continuare net suo V sticio per tremni, come si edet to delia Badelsa. a L'Vssicio delia vicariae Sinteruenire, dc di trouarsi sempre in Choro, & in resettorio con te Suore, & sar rossicio proprio delia Badessa, quando e sta pero sosse assente, o inserma; & vogliamo, che taobedita, Se reuerita, la prima dopo deita Badesis, alia quale set dato
questo suto delia vicaria, non per fir due capi, ma perchlalla inp-
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C CIO cheil miterno dei Monasterio proceda resolatamente, & con ordine, commandi amo, checapitolamete si et ergano Ogni anno per seruitio se . . creto, come si e deito delia vicaria, quattro, ouero riu Suore, secondo la consuetudine di clasciaedun Monasterimie quali debbano essere dei lephi dilige. ti & relanti den'honor cli Dio. queste Madri,& Suore,si chi eranno Discrete; & senEa l' interuento loris, ta Superiore non potia fare cosa alciana d'importaneta pertinente at Monasterso, & alla dispositione dei viuer commune , Q laudabile consuetudine ; & non si fara maicontratio di compra, b vendita,di locationi,& liberationi, o altro Simportaneta, olim ii conseglio delle deite discrete, senra it consenso, &voto di due terχi dei Monasterio, & asstenso, & beneplacito nostro. a Et,perche spesse volte dalli Capi procedono i beni, & i mali, ac-cio che la Badessa, & Vicaria, & attre ossiciali sano sempre Canoni. camente elette, commandi amo, che in si mire leuione ni una Suora hisbia ardire di far prattiche, ne fauo ire per amicitia, o parentela, o commodo particolare, pila una, o i che v Kaltra, ne usar fraude, o particolarital l. neli eleg re, solio pena di priuatione. di Voce atriua , ct palli
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E R C H E moles scandali nascono ne Monasterii,
per molli ci lamenti,& nouella,che per lettere,&r, AI ambasciate es coninoentranonet Monasterio,&perto vani ragi amenti,che si sanno,con milione di molti mali lire la perdita dei tempo,che G H,ordini mo,cli' 'n'anno si debbano eleggere tre, ero pia o men secondo it collume de i Monasterij e quali si anno chlamate Ruotaie,o Portinate,& a tali si spei teri ris pondere 1 chi viene per pariare alle Suore. Et primaἰchi vorra partare.conqualche Suora, lo interr heranno con quia Suora egii voglia pari re, & non saranno mai ambasciata a Suora alcuna, ne gli porteranno lettere, che prima nonio dicano alia Badessa ottenuia licenta da let,le Monache, che sono chlamate, otranno partare con chi l haura satio dimandare, non altrimenti, solio pena desser priue debli loro olficij. a Ordiniamo in olixe, che si debbano anco eleggere es ne Suore per assistere a quelle, che alle ruote, o alle porte saranno dimandate, it numero delin quali sara secondo la consuetudine de'Monasteri j, queste tali si chi eranno Ascollatrici, & seneta la presenra almenod' una di loro non posta Suor' alcuna rapionare a mole, ne a crate, & non permetieranno detis Ascollatrici,che alcuna suora posta sare alle crate, o altroue 1 ragionare con liuomini per lungo tempo, ancorchesbitero stretii parenti, solio pena alle Ascollatrici, che assentissem 1 molto lunghi ragionamenti, ii priuatione di voce attiua,& passiva per via' anno. Et te Suore,che voranno pariare a cratei ruote,con sic lari, non haranno ardire, de potesta di chlamis secoquat unque Ascobtatrice,che vorranno.ma quella,che sata loro assegnata determinatamente des la Badessa, o talia loro Vicaria ; dc queli Ascollatrice, che non vorta assentire a quanto gli saraordinato dalle Superiori, per penitenracia Superiori, per peniteneta clasciae-
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E R C H E non e cosa, laquale sa pla command ta dalle regi te, 6 dalli Monasteri j beii di sciplinati, quanto Possemaneta delia vita commime tra te Suore, con 'hani re promest, per solenne voto os servare,c urandi amo , che tuite debbano vivere in coinune ad una medesilit a mensa S .n medelimor ne, vino, & hietanta. Prouedera pero la Bade illa, secondo Ia Ω- colla des Monasterio, ii coni nensurata alli bisogni delle sume, discretione, & cariti circa it vitio, & attre cosse necessurie, iacendo, me Madre prouida di famiglia, ante uedendo uel principio deli anno l'occorrenti necessita dei Monasterio.& rentrate con te solite elemosine,per poter prouedere a quanto sara bisomo: & sara diligente.& veris tuite v ale, accio che te Suorea diata la cura di queste co- se terrene, siano pio seruenti nelle cole spirituali, in tanto,che nisi una sappia alcuna cosa eslar sua, non hauendo in loro liberta ii volere , 5 non volere, im harano rum di tuite te cose a libero beneplacito deludadessa, perche, altrimente iacendo, sariano proprietarie, & non ser
ueret, noli voto della pollerti, 'e non solo non hauer cosa es ira Propria. ma ne anco desiderare dataveria. Unde aceto cite questo hab-bia ei fetio, cominandi inclientiana Suora in tuo non e proprio possa tenere beni mobili, & immobili, tr. in quia si vosia modo acquist ti,ne anco danari,ma det, no quanto prima notificare quanto hanno alia Badessa, acci oche sia palesie, re manifesto tutio quesso, che possederanno per loro vlis; de amino tulte inuiolabilineare la fanta po. uerti,come muro della Religione: dc dias cuna sappia, ac intenda ni na costa benche minima esset sua, ne poterne disporre in modo alciano come propria, ma con sic χα della Bade illa , εe in casi necessarii, omolio conuenienti, piaclienon e in loro liberta, ne hamo volere, δnon volere; ma intendano,il voto della potieria consistere non solame- te in non hauer dominio, o propriet. di cosa aloena, ma ne usumitato, ne vis, cheni de a per via di ragione. ma solamente uso di facio
condeceatae , dc nuda teduo ad arbitrio deda Superior:
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a Et percio sappin cias cuna , che pud donare, ne dare3rese ii ,ne riceuere , ne puci vendere,ne locare, o fare altri contraiti,eccet. tota Badessa, de Monasterio in commune, &quel chele sara concesso tenere, opi lare conticema, non topuos pendere inusi prom .es, o Vanita, bocosei erchie, inconuenie 3 Intenda ancorata Badesta,& esascum Monaca,che non soloe peccato di proprieta tenere alcma cosa di danario Saltri in suo potere o Salim,sei Ea licera ne saputa della Superiore,disponedone , tuo proprio arbitrio, ma ancora e proprietaria quellaReligiola prosella,che, it edo at ne cosse con liceneta, ne disponesse in usi profuit, & disii , o donastea parenti, o ad altri per complinienti vani, ancorche lo
cesse con licenaa delia Badessa, potae si Superiori non hamo potes di disiipare te cose dei Monasterio, in carico di conseruarie ; de la licenia data in usi distitui non vale; & peccata Paesta, e lata di-ta ; & suar&nsi di non tener cosa aloena occesta, α secreta, che non io sappia la Bacissa. chi conualui, cinne proprietaria,sia carcera Wrotiosi L
VTTE lesi res vestiranno Sina medesima somte di panno, & sano ii habiti d, a medelima sat-tione ,& seneta curiosita, & ilaeolore sa secondoche ricerca roticine di S.Benedetto , & secondo lalaudabile consuetudine antica della Residione, sotto pena alia Batissa, che altrimente permetiesse , --α - sospes a dat suo Officio, & le Suore , chetsi panni disismitivsalsero, desser priue, senses naremissione, dicitu Panni.
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D L. stulte desie Suore desonte . . IX.
RDINIAMO, che, quando occorreramo ire alcuna Suora,riuna dis pola, Badessa Sorella, ita, nepote, parente, o qualunque altra Suora priuata milia attribuitii, ne appropriarii similia escuna didetis des ta, ina tutio quel, chlara ad usta di de amoria, si consegni sedet mente alia Badessa, & seruira per uso comune,& bene ficio dei Monasterio. a Potranno pero la Badesta, Vicina, o discrete,se vectanno il bbsogno,dispensare tali robbe alle suom piubis ognosse. & se alcuna Suora coltasse, tenesse, o spendesse a suo gusto spo e Salin de-ta, non pota egere assoluta, non da nol,latta pero Prima la restitu
ESIDERANDO, che voto deli Obbedienta artutis sa offeruato in mel che non e contrario alla salute detranime,& alia professione: Ordinianio, checiascheduna Suora ob disca alia V icaria, & a tui te te attre Ossiciali, respertii mente in quel che c, cerne ros ficio loro; & quelle,che saranno perutentiate, essemisono detre penitenete senaa replica, quando saranno loro . poste alia colpa,o altroue, per te transgressioni delia loro regola,&di queste nostre ordinationi; la Badessa non manchera, secondola consuetudine dei Monasterio, ascoltare lacolpa na, Opid volte
lasettiniana ; & rimndera tulte te delinquenti, secondo laquesiti, & quantita de diset i , oue pero non saranno determinate lepenitenae iii queste nostre ordinationi. Ma , doue sono es presse templi mente, siano esseacute, dc per uim modo rua sate; & Quando
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cascoltera la colpa alle prosesse, non vogliamo, che sano presenti lenonitie; & nissuna presuma rispondere allacolpa, distendere, o scus re aloena, che sesse ripresa , sotio pena Gna disciplina publica in re. settorio; ina,quando ragioneuol mente apparesse, che si tacesse innu. stitia ad aloena,1 lei sela con ogni modestia , & humilia separatamem te mira dirit suo parere. E, quando la Badesa commandera cosa alciana per tanta obbedien ara, mostrando voler esserobbedita, come verbi gratia se ella commandasse pili volte, che vim tacesie, quando nascesse alteratione fra te Suore, ouero, che non si riuelino cose, dalle quali ne potesse nascere . scandalo, ouero odio, tu e te volte, che non si offeruera talisbbedienza, quella tale,che dis bediente, sara tenuia mangsare in te ra pane, & acqua, seneta niente in testa . & se occorreste, che alcuna Suora non solo dispondesse arditamente alia Badeissa, ma ancora cche
Iddio non voglia, con parole in uriose Sinfantia insurgesse contradi let, commandi amo, che quella,come i so ediente, e ribella, sa imcarcerata,& sita inprigione per quindici gloriat:&,chi dicesse tanta urie ali attre Suore,ca incarcerata per tre di,& nissiana ardisca rinfacciare dilatio alcimo passato,&innovarie plagite passate corrette,&castiti sate; &, chi contralata,mangiera una volta in terra co' capo scoper- to in resettorio; &,se alciana insemera in cosa graue la sua Sorella,non vogliamo, chepossaei ser assoluta, se non danoi, salta perbla restitu.
O i. C HEd Sacro Concilio di Trento, tanto seue- a MLis cis ramente ordina, sottorattestationi det Diuin Giudicio, & minaccie delia male littion'eterna,atuiti liSuperiori, rossemanta delia clausura de' Monast xij, accio equesto sollerita inuiolabit mente, commandi amo per santa Obbedieneta , che ni una B dessa, o qualunque altra Suora, ardisca intromed. ter dentro alle prime porte dei Monasterio , che saranno quelleoltra la casa deI Parlatorio, & Ruota, ne Huonuni,ne Donne di quals uoglia condicione,o per quat si uoglia causis, se non vedra prima la lice eta in stricio dei superiore,sotto sena della comunica Papale,da imcorrersi in quello istate priuatione detrvssicio che havellem,& inhabilita in pe rpetuo a Maloque potessero h uere,olire della pena deda
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carcere per dieci glomi la prima volta, di per la seconda is meis. Etit Sacro Concilio Tridentino, de Constitutioni di N.s.Gregorio XIII. sono gratiissime pene comarundano, che si osserui la elauiis, & non
si possa mirare , ne vitare extra septa Monasterij. Ne presin nomai Consessorient renena elausera , se non percagione Sammini statione ii Santissimi Sacramenti a infernae, Lia comandar ranima, & far l'Oificio alle derunte; &, turievolte tala treranno, Grino con la cotta.di stola, si come mole la Remia deble Monache velate. Dichiaramo etiam, te commandiamo alli Confestari, che non a discano andar mai ά celebrar Messa in tempo aloeno nella Clites a cidentrodesse Suore;& siano certi, che,entrandovi, fiaordites ii eces ta,come habbiamo dereo di sopra, incorreranno nella scommunica so satio, Et priuationi di loro ossicij ; &,tulte volte, che per tal neceista ventreranno, subito cheda Melli negotii saranno spediti, se ne sciranno stora, de semi re it compagno sara con egi loro, entrando, stando, Ac vscendo.Non permetieranno, che, mentre essi consessano,
dano si compagni perit Monasterio, ma staranno talinente disposti inseme, cheum veggarit . , Auuertiranno lenadesse, che, quando sera necessario, che alaenientrino denuo la clausura, come ii Confestare, it Medico, Chirurgi. co, o altri, per portar dentro grano, vino,ostio,iegne, farina, e simuli hisbiano que tali sempre la liceno in scriptis da superiori ac sempre simo accompagnatio qua ro Suore incio deputate,&sidia i con una campanella, che tutu te suore, tequali mssero sparse perii Monasterio, si ritirino nelle loro camere per non esser vita;& nissu-na desse ossiciali, suor che nune cosse apparienenti nelli loro ossicii , disca di pariare conquelli tali, socio pena dena priuationρ di voce
sua, di passiva per vn anno. Commandi amo ancora es pressamente, chesissima suora possa st
te allapore lasciandosi vetare, b Vardando altri, o magi an ramal si vo ia persona, solio pena amo mese di carcere; dc ordini mo, che duna intromota per la porta, o per la mota, lanciuili,o pueti maschi, o semine,di quat si inglia picciola Gu, & che non si posta V tener denuo ii Monasterio, per imparare, forane, mi tui cu
stodirie, ne attre donne animetiere, se non per mon cars seno licenra dei Sommo Pontefice commessa est Ordinario,il quale hara da vo' circi se sia vera, o si rettica.
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o MMANDI AMo ancora est res mente a tui.
. tele Suore,che, tu te volte , che sata 'oro data aucuna sadaman lare, adet ano consegnare alia
Iadessa, la quale ylendo la cosa donata in quanti-tain deliba farta dispensare in seruitio commune dei restie: pero aqueila, che sara stata donata, se lenero ra dare una parte maggiore. ma, essendo ii presenti di cosa miniania, si consegnitio alia Bacissa, da distribuirsia chi in Domino lup
retia, come δε indisposte, o conualescenti, se non saracosa da po: eradare in commune.
Non voomo, che perrauenire aloena possa accellare presenti. quantunque minimi daquai si vo iapersona, seneta esprella licenta delia Badesta, Vicaria, ouerodiat lunal tramadre zelante, alia quale dio feste continesso: &, essendo eisse occupate,questa tale intenderi bene, cst lo manda, di chi lo porta, & che interesse Ii la Suora presentata con quella persona, che dona; &, conoscendo. che vetagono
ea parenti, o da persone timorate di Dio, α non sis petie, vogliamo possa dar licenta , che si ac trino; ma, dis tando, o spetiando M.trimenti, debba riuo ci& riprender chi ii porta. Commandiamo ancora, clienti apolla mandar suora presenti aquai si v lia persona, ancorche sessero parenti stulti, se prima non mostra it tutio alia Badessa,&glie nech: eda liceneta, laquese coniis deri bene, chi sta la person , alia quale si presenta, se e ipersena be merita dei Monaste o, chen donare a tali persene, spretine atto distratitudine, & carit tua remuneratione in ' che cosa gli manda . taci che imponanra,ae dos de si Puo muouere a s 'li simile presente: , conoscendo la persona sospexta, o it presente di valuis, o lis asione scandalosa, non gli dara licenaa in modo Minno, sinto pera di sospe sione det si in Officio: ε quella, che fora tal licenta presentasse, re sit priua di voce at tua, & passiva per viilanno. Ne manco sotio pretesto di seruigio alino, supra alcum dara pa-