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che facessero seruitii, seneta licenta delia Badesse, o vicaria, te qualessortiamo che debbano effer no meno discrete,& prudent che am reuoli, & caritative.
Deilo mere , s riseuere lettere.
E lettere non sp s uano seno prima di mandar licen-za ara Badella, a cui si dira, a chi , & che cosse s haura da sic tuere, de non si mandino, se prima non far noviste, & lette datristessa Badessa, a cui stari u manda te, o no, de non si ii uano lettere,ne poliae e non perta Portinata, o Ruotata.
R DINIA M O, che te rore habbiano di dentro leporte serrate con serrature, & chiaui, & pari mente leo crati; &ler orate hauranno diligente cura pertem po la sera serrare dote ruote, & la matrina non l'apri. ranno auanti it leuar det Sole, se non sesse per citus a d importanaa,& con licenta delia Badessa. Lecrati pessano Oppie, & discoste almeno vii palmo i natat altra, doue perbnou sono te lamine perforate, & piastre, perche, doue sossero, bastere e una crate sola ; & Eabbiano deite crati i telari di tela neradentro, & che si serrino a chi alie, de tal chiaue la terra sempre prese di se, etiam quella delia crate delia Sacristia ,&del si mellino deli Communione, la Badessa, la quale non conceda a Suora aloena per erit mostrare ad hilomini, eccetto, che se Qssero parenti moliolirem, & alle doniae, purche simo parenti, se ben non tanto strette . Ne si miranno te Suore molirare a dem parenti loro, pili di tre volteramo, se a liceneta nostra.
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Commandi amo ancora alle Ascolintrici, che non si discostino maidalle Suore , che ra onano, ne permetiano , ch'alcuna ragioni di se creto, ouero di cose inconuenienti. Commandi amo etiamdio a tuite te Suore, che non tengano amici-cie di Preti, o Frati delia loro, o altra religione o di secolari, che non sano parenti, solio pena della priuatione di voce attiua, & passiua, &inhabilita in perpetuo ad Ogni vi ficio; Sc la Badessa, solio pena di priuatione det siro Vsficio,non permettera, cli alciana rastioni cor alcimo Frate di quat conditione si sia, se prima non si sera presentare la licen. . in hauutata lata in scriptis, M tal licenaa ta riterra presso di se, sen-zamairenderia alFrate, rem deita liceneta non valera per plud
V T T E le Suore non mancheranno di conuenire inresettorio satis it primo se pro, oc ritrouarsi presen: tialia benedittione delia mensa, eccere terinfe me, Mentrino tutis inseme atauola,&ncillana si parta,sino che non saranno rese te gratie,se non sos se perco ad'importanaa, &questo con licenaa diquella, che pre sedera inresetto iovici, creentre si mangia,una continuamente leggera; & tutae l'alire attenderauno nis lamente st cibas ii corpo , ma ancora l'anima con qualche deu'ta,& spiritual lettione & ci cheduna sedera net suo luogi econdo I'ordine, & antichita; & continuamente ψosseruera it silentio, & non seralecito ad alcuna partare, se non per caso d importanaa, & conbassissima voce, ne si iuspensera it silentio dalia Presidente, se non ratissime volte,& net tempo di tal dispensataq- ne te Suore staranno con modestia, & di screti ' ne, si come conciene alle vere serue dichristo.
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Dei riseuere spendere ten rate dei Monasterio. p. XVI.
leuar via totaimctela proprieta,&per utilita, commune,orcliniamo, che tiaret ii danari,che velagono net Monasterio, o sano d'eptrate di pollesitorii,& d'estre cose spetiati a quello,come .l'atibili, loti, 'ςg ti,cirmo ine, certe,& incerte,che peruenisteroes Monasterio, o sollem lasciate in particolare aqualche Stiora, ii debbano riceuere dana Badessa, cis striueratio tuite in vii libro da una suora,la quale in alauni Monasteiij si chiama Camertinga; & s metterano tuiti li detii danari inseme. in una cassa, la quale habbia due chiaui differenti, delle quali una ne terra la Badesta, de l'altra quella Suora, c'hara cura di sci uerti. resta tale spendera, quando is a l bisogno, pero con interuento,& sicora delia Badesta, Se subito sic uera partita per partita taetristesso libro, tanto la speta, come rentrata dei Monasterio; & netristessa cassa tetricia hedulia Suora li danari, che leseranno concessi pervse particolare: doliendo la BGesIa,& Camertinga pia dare in Ogni quattro inest conto ali Ordinario, dia deputati per i Vniuersiij, lassi qualici henda la significatoria in ast bluere, dc condennare secondola qualita delli conti,che si daranno: dichiarando, che ii danari, robbe donate, o lasciate ad aloena Suora particolare si ci hamo da metiere in commune per li biso i dei Mo-- i nasterio,&non S'hinnoda riserbare per darii alli particolari, ne di hi da essere altra cas' i si dari me uersicinari per uso pu- . ticolare, ma solo la cassa
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ON ossa accellare aloena periona minoressi dodi. ci anni compiti. come mole it Concilio di Trentor, sese.is. c. .col consensis di due teres dei Monasterio, & licenza nostra ; de non s accelter, a viva voce , & publica, maper voti secreti , accioche si leuino tuiti i soli et i, chepotessero nascere. Auertiranno pero te Suore, quar QO lian rodadar voto adat cuna peresser Mopaca, che tale sia bentinata, d i parenti di butina sania di buona, Q santa mente, sana ' . di corpo , de alta a fare gli efferciti, communi dei Monasterio. Auer- tiranno in olire te Badesse, insieme con Ie Vicarie, ch'auanti , cluin- . troducano escuna dentro por monacarsi, chesele saccia saperi tuto la regola, rasperita dei vivere, dei vellite , delle vigilie, de' digiunt, deli orationi,&dlagii'altra asprezzadel viuer loro; non permetiendo , chlal cuna Suora particolare si pigii, & alleui alcuna discepota , etiam che te ksse parente, perche si fanno pol com vn'Idolo di queu 'la, & cercatio di lasciaria herede delli loro oratorij, o celle , & delle ' .spo glie, che r on sono loro, ma dei Monasterio , aueazandole ad ester proprietarie, & sensuali. Onde, per inirpare questa mala consuetudine, coi imandiamo e pressamente,che per Scri nio seςreto S'eleg-ga una Suora delle piu discrete, & zelanti, la quale sara deita Mae- 1ira delle nouitie,& haura cura di toro, cin segnera ad esse ii modo di V viuere,& lectrimoniecilla Religione, rosticio Diuino, &iro te uan ea delia loro regula; dc ni una vara ammessa alia prole essione, se non haura finito it festo decimo anno cest voto deite Suore, te licenaa nostra. Delta Maestra haura cura di esse non solo neli anno det imi t0, ma an ora due anni se uti, che sarano prosesse che stiano sec nev dano Ddo per ii Monasterio cole Sucre prosesie, masempreac-c6pagnate da lei, b d alculi'aitra da leide,putata , & le alleuera uel ti. imor di Dio ; se, insilio che non sata compito it terao at in , deae glo- uani pros non haranno voto neli elettione delia dadesta, quantunque satis la professione pos uno intuite I'alire elettioni hauer volo.
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E R C H L per esperiςnra vediamo, ch'ὸ molio m glio esser poche,& buone, chlallai,& inutili,accio clienbiasia maggior it munero di quanto sano basi olirentrate,& relei sine coli ne, & che, mancandola sos za corporale, non si perda rosterii in reg lare,secondo,che vuole it Sacro Concilio di Trento .& se con to la Constitutione di N. S. Gregorio xiij. ii quale mole, clienon possa ei ter maggiorii numero delle Sitore di quanto comporta renir dei Moliatario: Per questo sit sacciail conto, quanto si pilo spendere t 'amo per vitio, vestito di cia una; &, contarine a que stoesito, & allentrate dei Monasterio, & alla dote, chesidara,habbiada esserit numero delle Suore,
Si non reuel. rei diserti dei Monacterio su a, perseellioni de ti Suore. Cap.
- 'ONSIDERANDO il a scandalo, chenasce speia se volte ne'Monam ij per riuel arsi i dilatii delle Suoree Horidet Monasterio a secolari,a quali noli deue,& nosenaa ammiratione di loro ; per dar rimedio a tali disset i, Commandiamo solio pena di si ommunica,& maledittione det Beato Santo Bene letto, & nostra, chemusia riueli i disetti della Religione. o det suo Monasterio, a quat si vostia persona fit a dei Mo sterio, saluo; che a suoi Superiori, & sues legitimi Prelati per rimediamici: & , chi contrafacesse a questo , che Idaio non voglia,tatre alle pene arbitriarie cotorme es desitio, non potraeger adbluta lanoa da not.
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li buoni ordini , che si sanno, non vengano in dispregio, vogliamo,che tuite te Epra lette ordinationi daturic te Suore, tanto superiori, quanto suddite, siano osseruate intieramcnte; & ,quando te superiori saranno negligenti in osse arte, & fule osseruare, seramno seueramente penitentiate da noi, con la priuatione, ouero sospensione de'loro viscij. Ordiniamo ancora, che, dom che samo te presenti ordinationi cos Ette, Ogni Badessa, che pro tempore sara, sa listata hauertenet Monesterio, de almenoognidue nuti una voltale silcesa legetere in Resettorio, accio che niuna fia scusata per i 'ignoranta; &, dopo, che saranno lette , si conserueranno; & gli Ordin iij, che saranno nelle loro visitationi, cosi paternali, come Pudiciali , trouando te Suore disetiose, & non osseruanti didette ordinationi, te castigheranno seueramente altri mente aggravi amo te conscienete loro, chenel orno det Giudicio ne habbi o a renderconto strettamente mantiit Tribunaldi Christo Signor Nostro in qua-
. . te ita honor, dc gloria a. Amen
Lucas Ant. Resta, Epus Andrien. Locus sigilli
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E X C E P T AEEX REGULIS EARUM MONIALIUM
pro bono regimine ipsius emonaserj, post alias Connisulionein , de ρο-
riar aues, & rvraturi , tam aetate, tum moribus, non possint ingredi Monasteria earum , nisii instante infirmariam, & conserendorum Sacramet om aecessitate, & semper .cum
io sibide cito. μEt, ut, iuxta Apostoli sententiam, omniationeste, & secundum ordinem fiant in nobis .& qica his, qui in Christo pie vivunt, non maluna tant m , sed etiam mali quoque sul D-ctio cauenda est: statuimus, ut jus Consessoris Moni lium, quanta fieri poterit, ab ipsius latere non recedat S pro amborum custodia semper alter alte iam videat.
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C lim vero pro audienda consessione, alit aliquo Sacramento conserendo im editur, vadat semper superpessum, & s la indutus; ceptis vero his casilvis, nullo modo ingredi possit, nisi de spetiali E-centia Praelati siti, ob aliquam causam, si iusta, & necessaria iudicata
Socij vero Consessorum cum aliqua Monialium loqtu non praesumant absque Icentia Consessoris: contrafacientes autem , toties in pane,& aquaieitinent,quoties contrasecerint,nec a quoquam dispensari possint, nisi paenitentiam secerint. Nec petant ipsi Constitores, nec socij, aut accipiant, siue dent aliquid Monialibus, sine expressa licentia Praelati sui. Communio autem ipsarum, Viae saltem semel in singulis mensibus fieri debet, fiat semper ad senestram ad hoc deputatam, ex epta se-tia V maioris hebdoti adse, & sollemnitate Corporis Christi, propter' phocessiones, do caerimonias illarum dierum. Exhibeatur quoque a Praelato Conissor extraordinarius , bis, aut ter in anno, qui omnium consessiones audire debeat, sicuti praecepit Tridentina Synodus . a serasa.in
N accipiendis puellis tum ad habitum, tom ad se sessionem, illa omnia sunt executioni mandanda, quae Tridentina Synodus h praescripsit,inter quae is dises is.c 1 praecipuὸ aduertendum , quod professio fieri non
potest . aut debet ante sextum decimum annum e plerum: ad quam nulla admittemia, quae minori tepore, quam per annum, in probatione extiterit. . . Nullaoutem possit in Capitulo proponi, nisi de consensu Praelati,s praesens sustiti aliter omnia pro in stetis habeantur: ii quae autem reiectasti erit, non possit proponi ampluas, nisi maior pars Capituli, praesente Praelato, consenserit. quo facis , possit denuo proponi , a tento, quod, si quae Moniales praescntes non fiterint acta in Capitulo tam in his, quam in caeteris actibus, committere, nec etiam ipti A batissae debet; Sed Praelatus sic ab: entium pro infirmitate vot- requirali denturq; vota per calculos, aut labas, ta non per voccS.. Qirundo is
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Quando autem erunt vestiendae puellae habitu sanctae Religionis,ad euitandum tumultum, de conseruandam illarum deuotionem, ipsae, pro sumendo habitu nouitiatus,vespere introducantur in monane tu,& niane secreto induantur habitu sanctae Religionis in interiori Eccle- sia;& hoc fiat absque saeculari pompa.
. Caueatur autem, ne multiplicentur nouitiae, ultra numerum, quae vel ex redditibus propriis Monasterij, vel ex consuetis eleemosynis commode non possint sustentari; ut decreuit Sancta Tridentina a Sy- inodus nec eleemosynae pro receptione nouitiariam acceptae, ab Al batissis, absque interuentu Praelati, & Monasteria discretarim, ex. pendantur . Advertatur praeterea, ne, ante emisiam professionem, excepto ubctu, & vestim, quo tempore in erobatione est nouitia, quocunque praetextu a parentibus, vel propinqnis, aur curatoribus eius, Mon sterio aliquid ex bonis eiusde tribuatur ne hac occasione discedere nequeat, quod totam,vel maiorem partem substantiae suae Monasterium possideat; nec facile, si discesserit, i d recuperare potest; quin retius praecipit Sancta identina ν Synodus , sub anathematis poeni, tam dantibus, quam recipientibus, nec hoc ullo modo fiat. . Abbatissa, & Monios nullam amodo in Montalem recipiant, nisi Chrasimatis characternn signitam; ne tali occasione cogantur introducet e Episcopos, & aperire Monasteria saecularibus. Nulla etiam mulier,cuiuscunque conditionis,vel aetatis existat,pro quacunque causa proponi possit in Monasterijs, nisi seruatis ordinibus illustristimae Congregationis,& diplomatibus, siue priuile js Summi Pontificis, obtentaqna licentia etiam a nobis in scriptis, e cepta tamen caula vGentissima, videlicet, tempore belli, d lim
Statuimus etiam,vt insutar Moniales nostrae subditae, omnino a stineant a colloqui js personarum laicarum utriusque sexus, etiam c5- surguineorum, omnibus diebus Quadragesimae, & Aduentus Domini ,α in quibus facta suerit Sanctissima Communio, ob reuerentiamtasium dierum, de ut contemplationi rerum Diuinaru vacare possint. Nulla autem Monialis,nec etiam Abbati ita praesumat introducere alios medicos praeter ordinarios Monasterij,sine licentia Praelati, Fb quidem non facile licentiam huius, odi impartiatur, sed omnino aduertat, ut in hoc solentur accreta Sacrofaneti Concidi j ia ridentini,&Constitutiones Apostoli Fel. Record.
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D e litteris, s munusculis non mitem. , . aes, neque reci lendis . .
R DIN A M V S, ut Moniales a modo non praesumant mittere sine nostra licentia munuscula, tam generes, ter, quam particulariter. Volumus etiam, & ordinamus , ad euitandum proprietatis vitium, flirta, & inobedientias, & alia inconuenientia, quod nulla Monialium donare aliquid possit vlli Consessorurn, aut aliorum ex nostris, vel cuilibet, neque etiam de
Contrafacientes vero, tam Moniales, quam atri, cuiuscunque gradus existant, ieiunent ter in pane, & aqua, intra quindecim,aut viginti ad summum dies, d T Abbatius recepta restituant uper quo a nemine dispensari valeant. Ordinamus etiam, quod Moniales scribentes, vel mittentes litteras sine facultate, pro qualibet vice comedant in terra in resectorio, in pane, & aqua, de genu nexae mancant ad Resectorij potiam trans un- te conuentu, cum Zona ad collum Z . Si contigerit in hoc Monas rio esse plures sorores germanas, si ea. in una Monasterio prefigatur , & Abbatissa creetur, alias soro es mandamus i ambiis otiiciis carere, & vitam ibi priliatam agere. Quae electe fuerint, uti earum obedientia postulat, officia suspiciat, munera libi iniuncta sine recisatione humiliter exequantur. Quet Mi r fecerint ,sibsque lim causa, quae vel ab Abbatista, vel O dinario Superiore probata iit, de admissa, careant o activa, &passiua- Abbatissa, vel eius Vicaria, & omnes etiam in simul curent , ut pax , & concordia Sororum conseruetnr , sublatis, quantum fieri poterit, omnibus dissidijs, &discordiae causis, ut quem ad modun dcbent unum corpus,& vnus spiritus fiant in earum Sponso Iesu Christo, rer se oque charitatis vinculo ei colligentiu .s Uam Abbatissa, ut singulae Sorores suo munere recte sun- X gantur i