Archivum Historicum Societatis Iesu. Vol. LXII - 1993

발행: 1993년

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DE HISTORIA S.I. IN EUROPA

Bisogna aggiungere che quando Emanuele Filiberto traffert la capitale dei suoi Stati da Chambery a Torino, dando cosi una svolta alia politica dei duchi di Savola datPEuropa transalpina ait 'Italia volle creare netrantica capitale sa-bauda un collegio di gesuiti. Certo che la Savola era un posto strategico per impedire la diffusione det calvinismo neir Italia seltentrionale, data la sua vicinan-Za a Ginevra 33 3: ma te comunicagioni viarie verso la Francia erano piu facilida Lione, e sotto ii primo rettore di quetristituto di Chambery, ii savolardo Louis du Coueret, esso fu ascritio non alia provincia di Lombardia, ma a quelladi Lione, per passare pol a quella di Aquitania. Gera ancora la questione delia diversita delia lingua - francoprovenZale nella Savola, predominantemente italiana nei Plemonte - cio che obbligo, sin dat principio, a portarvi Soggetti So-prattulto dalia Val d 'Aosta e dalla Savola, insieme con altri delia Francia meridionale. Un punio che avrebbe forse meritato un piu amplo trattamento, in paragone con te fondagioni della Sardegna e in netto contrasto, che diremmo geΟ- politico, e quello dei futuro collegio di Nigra. Le traitative per la sondagione diquesto incominciarono at tempi di Emanuele Filiberto e di s. Francesco Borgia. Ma questi non aveva aliora sufficienti soggetti per tale compito, che si presentava piu complicato di quello di Chambery. Quando pol fu fondato net l60 ven- ne applicato alia provincia gesvitica di Lombardia, senZa dubbio per essere ii solo libero sbocco at mare di tuiti gli Stati sabaudi, pur traitandosi di una citia

molto francesigZata in una contea di lingua provenZale. Chiudono questa seconda parte quattro capitoli succinti, ma Veramente

orientativi: HL'appoggio esterno: principi e prelatin, doue, se si ripetono alcuniconcelli, altri Vengono piu chiaramente lumeggiati per esempio, Pintervento delBorgia net migliorare i rapporti politico-religiosi di Ρio V con Alfonso II di Ferra-ra ed ii cardinale Ιppolito d'Este, argomento at quale Pautore aveva gia dedicato su AH SI un apposito iungo studio nel l 9843; si Le missioni volantiis, che continuarono a dare alia Compagnia quella mobilita che Paveva caratteriZZata sin dat suoi iniZi, e ai collegi un parallelo flancio apostolico sit contributo dei gesulti italiani alle missioni estere detroriente e deli America ne sarebbe stato un bel complemento); HLe missioni navalin in Malia, Granada, Cipro e Lepanto: e, it piu affascinante di tuiti, it IV, dedicato per intero a si Le missioni di Possevino in Francian, personaggio at quale Pautore aveva consacrato molle pagine di profondi scavi e diaccurata interpretaZione.

Le Conclusioni di un generalaton neir intera Compagnia di Gesu, e non Sol tanto in Italia - conclusioni positive netrinsieme, pur con i Vari nei proposti nel-Popera e in parte rispecchiati in questo steSSO commento -, chiudono ii quinto Volume della Storia delia Compagnia di Gesu in Italia, redatio da p. Scaduto, come idue precedenti sulla base di una amplissima ricerca archivistica e di un largo appoggio bibliografico. I tre capitoli, forse un po' affretiati, di questa ultima parte si La missione pontificia nella penisola iberican e nella Francia, come compagno eatuto dei cardinal nipote Bonelli, con oriZZonti cosi largiti che non potevano en-trare in un 'opera incentrata nei gesulti italiani: siΙl ri torno e la morte dei Generales in Roma e si Lo stato delia Compagnian in Italia ed alPestero - vengono seguitida due utilissime carte geograsiche: una con te siΡrovince e domicili l 3T-l J2n edun 'altra, doppia, con te siZone detraitivita pastoralen nello Stesso periodo, nella quale si segnalano te citia e i luoghi d 'Italia dove i gesulti esercitarono preserente- mente it loro apostolato, o da sedi sisse oppure di passaggio

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I 'elenco iniciale delle Fonti inediten utiligetate, la lista della bibliograsia in proposito, e gli indici finali, quello geografico e quello analitico, consermano la sensaZiΟ-

ne di serieta con cui netrinsieme questo Volume e Stato condolio. Forse qualche leuore inertim ine non e stato ademptulo it proposito, espresso nel VΟ-lume precedente, di claudere questo con una visione globale della storia culturale. Ma it posto diu adatio inreb, quello della sine det semente generalato di Mercuriano, immediata- mente prima dei lungo e discusso di Claudio Acquaviva. E mgioni personali, di spagio e dite o ci hanno lasciati, molis arri lati e lieti, solo alle so te di quel quarto periodo.

Roma. M. BATLLORI S. I. MARINA ROGGERo. Insegnar lettere Ricerche Sulla storia dei latrugione in etia moderna.

ropea, non partendo dagli Stati sabaudi, ma incentrando in essi, particolamente in Ρiemonte, tutia la storia e la storiografia pedagogica det passato e dei presente. Percioi suoi lavori si ricordi specialmente Scuole e riforme nello Stato sabaudo si98 l), qui recensito, AI SI 56 sl 987) l85-8T - oltrepassano sempre it histretto campo regionale per allargarsi ad una visione europea dei problemi. Di qui rinteresse che presenta questa raccolla di saggi sulla storia delle scuole ineta moderna. Sin datrinigio viene riconosciuio it cambiamento dei panorama storicoraggiunto in questi ultimi decenni, che ha portato ad una nuova storia, ptu Sociale, dello sVolgimento delia scuola e delle scuole, con speciale riserimento at diversi ceti degli insegnanti e degli insegnati, atrampliagione delle finalita sociali det vario e rin

so, ii rimpianto padre Franςois de Dainville, at cui hinnovatori indiriggi di storia sociale delia pedagogia si appella espressamente la nostra a. seguendo te orme di mollistorici di attre narioni xxiii). Cio non mol dire che tuiti abbiano accellato di prolun-gare l'Umanesimo fino alrepoca di Descartes, ne ratteggiamento un po' troppo apologetico netresporre l'insegnamento gesuitico. Ma quei suoi indiriggi sociali net traitare delia scuola media si sono trasseriti a quella universitaria, come appare in Vari capitoli di questo stesso libro, e net progetto in corso, da parte dei Consigito dei retioridelle Universita eurome, con sede in Ginevra, di stendere in collaborarione una grande Storia sociale delle Universita in Europa. or ora ho pariato di capitoli, e non distudi, riserendomi alia presente raccolla, sia perche questo e il litoto che da loro M.

R., sia perche il libro si avvicina molto ad un'opera uniformemente struiturata. In es-sa i capitoli direttamente relativi ai collegi gesvitici sono due Nel primo, siL'educagione dei ceti dirigenti il collegio gesuiticon l-2 l), si parte

da una realia consemita, piutiosto che da una finalita esclusiva. Tratiandosi di collegi economicamente fondati, e quindi gratuiti, te loro aule erano aperte a tuiti, tanto at si-gli delle famiglie altolocate quanto at piu poveri. Ma di satio questi a mala pena pote- vano frequentare te classi inferiori, mentre gli altri vi si avviavano ad una completa formaZione umanistica - e pure in molli collegi che non avevano te Facolla superiori

si insegnava un corso di logica, che li aolava alle Facolla di Diritto e di Medicina, da dove uscivano ii pubblico fungionariato e gli altri professionisti.

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Ma ii modello culturale delia Ratio studiorum si trovo presto profondamentestasato con il progresso incalZante che te scienZe fifico-matematiche prendono nei secoli posteriori. Fu veramente si La crisi di un moneo culturale: i gesulti nello stato sabaudo tra Sei e Settecenton 23-47), argomento molio serio e cruciale dei capitolo secondo. I gesulti si adattavano at nuoVo ordine a stento, con rinnovamentipargiali ed insufficienti, originatisi per lo piu nella periferia. E mentre te nuove scienZe s'imponevano Ognidi con maggiore larga, quei collegi cosi prometienti si prodigavano in seste e festicciuole a carattere sacro o principesco. COSi, con uncorso parallelo alle nuove scienZe, si suituppavano nei collegi gesvitici te piu diverse forme deli'uarte es meran. Tullo questo Viene a spiegare, anche in stretia relaZione con la pedagogia gesvitica, siLa politica scolastica net secolo dei Lumin considerata nel capitolo quinto frauRealta locali e problemi generatin sit 3-3 ). Come appare datio stesso litoto, e

gomento dei libro sui Settecento cui ho latio prima un accenno e di cui si era gia par- lato a iungo su questa rivista. Qui si is speciale riserimento at diversi sistemi di inse-gnamento che i vari Stati italiani hanno introdotio nel nuovo regime delle scuole edelle Universita rette dat gesulti imo alia loro soppressione net lTT3. A partire dat Piemonte - dove l'insegnamento gesuitico era stato assorbito datio Stato sin dati T65 - si percorrono te solugioni ad otiate nei ducati di Modena e di Parma, net regni di Napoli e Sicilia e nella Repubblica di Venegia. Su ognuno di questi Stati aVevamogia studi seri e parZiali. Ma adesso possediamo una complessiVa, benche non completa, visione d'insieme.

Le merite de ce recent ouvrage de M. A. Lynn Martin est d'etre, comme ses OuVrages precedenis, compOSe de premiere main a partir des texies originaux, dans te cas present la correspondance echangee entre les generaux de l'ordre et les jesuites travaillant en France, Franςais ou etrangers. Quelles que solent les critiques que nous puissions lui faire, un tel travati ne peut manquer d'etre utile, enfournissant aux lecteurs quantite de delatis inediis. Le livre contient des fatis, de-meures jusqu'a present dans te secret des archives, fur les debuis de la Compagnieen France, avec ses difficultes materielles et spirituelles, issues des oppositions auxquelles elles se heurta et meme des collaborations rencontrees, la ranςon qu'elle paya parfois de ses succes memes, comme les colleges sondes fous la pression debiensaiteurs exigeanis, avec des moyens insuffisanis en hommes et en resfourceS materielles cf. par exemple te tableau des occupations des Peres du college de Bil-lom Ip. 54J, ou les 1mances des colleges, p. 47 et Il). on relevera encore la diversite des reactions et des comportemenis en mattere de pauVrete ou d'obeissance, quel 'historiographie anterieure, inclinee a l 'apologetique, tendati a surVoler. Ce qui corrige l'image trop simpliste d'une Compagnie de Iesus monolithique, marchanta la voix du superieur comme un regiment prussien en manoeuVre. Au reste les de- talis a la mis pittoresques et edi anis ne manquent pas, comme l'activite des collegiens de Verdun, s'en allant precher dans les taVerneS.

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Sur les rapporis entre jesuites et protestants ra. rappelle aussi, et ce n'est peuteire pas inutile, meme si ce n'est pas tellement nouueau, que saint Ιgnace n'avait passonde la Compagnie pour s'opposer a Pheresie de Luther, et qu'il n'est pas etonnantque sila mission des jesuites en France n'etait pas initialement centree fur la luite contre te protestantismen p. 89) La valeur des foumes ne mut pas combier la distance qui existe entre te titre, passa-blement ambitieux, et les limites de retude. L'ouvrage est base fur la correspondan administrative des jesuites de France avec Rome. Un coup d'oeil sur l'index vient confirmer rimpression qui se degage de la premiere lectum: ce soni quelqueS perso alites, en petit nombre, qui foumissent a peu pres tout te materiel. La description de leursaltitudes et reactions en face des superieurs ou de leurs inserieurs, et du monde si varie de la France du xvi. veut nous flaire penetrer dans leur esprit, nous latre connaitre leurmentaliae. Cest de sol le but de tout travati historique, comprendre et laire comprendre. on ressent quelques perplexites devant la methode de raustur, qui passe rapidementd'un personnage a l'autre, d'un moment historique a l'autre, au moyen de citations qui ne s'eclairent pas necessatrement rune rautre. La comprehension reclame en premier lieu de replacer les individus dans un ca-dre historique determine. L'a. est assurement familier avec la France de la seconde mollie du xvi. siecte, a laquelle it a consacre ses trauaux anterieurs. on doli pourtant signater quelques inexactitudes. Il n'y a pas a latre intervenir te Rot dans la collationd'un prieure a nomination de ParcheVeque d'Aix-en-ΡrΟVence au xvi. siecte in. 46).

De meme p. 127), it ne faut pas parier du sipariementis, mais du sipresidialis de Nimes Auger avait echit en italien sicorteis, te tribunal). Il faut eviter te terme d'ueditis du Roidans une assaire aussi mince que la frequentation du college de Tournon par de jeunes

protestants sibid.). Mais ce contexte, que ra. connait generalement bien, n'est pRS necessatrement connu de son lecteur, et te fut-il, la tache de rhistorien pour faire comprense demanderati qu'il mit explicitement en regare les comportemenis de ses heros RVec les circonstanceS exterieures, au molns par quelques phrases significatiVes. Sans

recrire une histoire des regnes de Henri ΙΙ, Charies IX et Henri ΙΙΙ, quelques rappeis explicites des e eux historiques de la Ligue ou de la fidelite au roi legitime donneralent son Sens a Pantagonisme entre le Ρ. Auger et te Ρ. Mathieu.L'a. parte en generat des jesuites avec equite, Voire aVec Sympathie, refutant ar occasion tes cliches de la legende noire. Ιl croit pourtant devotr terminer son chapitres The society of Iesusis par une phrase qui parait en releVer These examples reVealthat to achieve the Iesuit strategy in France the end could somelimes justisy the meansn p. l23). Que dans celte Strategie, it se solent rencontres des derapageS, On ne doti ni te nier a priori, ni reprocher a un historien de les evoquer. Mais it faut bien sou- ligner tes hisques de la methode de furvol plus que d'approfondissement de la realiteau moyen de texies multiples insuffisamment critiques. I 'a. volt dans le texte memedes Constitutions ignatiennes un exemple de ces procedes douteux, a SaVoir dans la Se- conde partie qui traite du renuoi des s eis indesirabies. Les SuperieurS, explique ra. , pouvalent posseder could possess) des lettres indiquant qu' iis ont d' amples pouvoirs

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Opportunis . Autrement dit, en regie generale, te provinciat aura reellement unlarge pouvoir de renuoi, et non Seulement en apparence: mais te general pourra aussi selon tes cas limiter ce pouvoir, au moyen de lettres privees Se stude reStre-nir esta potestad Segun parectere convenirM). Ιl fallait donc ecrire 6would possess. . . could limitis.

On Sera peut-etre plus perplexe en face du cas du Ρ. Cogordan, traitant de lareconnaissance legale de la Compagnie et songeant a preparer une edition tron-quee des Constitutions pour la presenter au partement de Ρaris. Neanmolns pour comprendre te Ρ. Cogordan, it laudrait savoir comment ii considerati la pretention du partement de Ρaris a examiner les Constitutions de la Compagnie ap- prouuees par les bulles du Ρape et les Letires patentes du Roi. Regardait-il cespretentions comme legitimes, ou au contraire comme une usurpation du pouVoir temporei fur te pouvoir de l'Eglise, voire des magistrais fur te pouvoir souveratndu Roi p. l23)Τ Ρour en avoir quelque idee, it faudrait porter la recherche au dela de la seule correspondance administrative et Petendre avx ecriis publies, auxtraites de theologie et de droit canon. Tout comme pour dire que la theologie dela providence et de la priere des jesuites semble tres semblable a celle des calvinis

C'est dire qu'entre te titre ambitieux de The Iesuit Mind. meme limite aux jesuites de France du xvi. siecte, et te florilege assurement vivant et colore de leurs satis et gestes, teis que nous les presente Pauleur, ii existe tout de meme un certain decalage.

Un Volume dedicato a presentare Pintera storia delia nostra siMissione d'Etio-pian, accellata e promossa da S. Ignario con tutio rimpegno che meritava, e sinita po-co meno di un secolo appresso nel totale fallimento dopo aver quasi raggiuntΟ la meta, non era dato indicario. Essa era stata tratteggiata da parecchi, ma Sempre in forma

cuna traitandosi di un tale segmento delia nostra storia missionaria. Ad essa e sinat- mente stato rimediato, e nella maniera piu eccellente, dat p. Caraman: non per nulla latradugione francese ha seguito di soli tre anni redigione originale, dolandola anche didue carte topografiche, delle quali si sente proprio la necessita. It titolo e particolamente indovinato nella sua formulaZione sono racchiuse ambedue te fasi delia missione. Se rimpero e stato perduto, Vuoi dire che prima erastato conquislato o quasi . E infatii, allorche net l622, clopo un ventennio di eroico apostolato, moriva it p. didro Ρaeg, to spagnolo che fu il siRi in della missione etiOpica e come ritaliano dotato in modo ec Zionale per rimpresa. L 'intelligente e valo-rOSO imperatore Sufenyos, incoronato nel l 608, aveva sinito per largit professione disede romana. Il segreto det ΡaeZ era stato raver capito che piu ancora che punii particolari di dottrina saceva ostacolo atrunione sita fiereZZa dei popolo per la sua antica religione preservata da omi cambiamento iungo undici secollis: si he la tattica da lui adottata, consorme alle istruZioni date da S. Ignagio at patriarca che lasciava Lisbona

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nel l III, su sicondurre lentamente rimperatore e i personaggi influenti a riconoscerela superio ita dei cristianesimo occidentale, nella speranga che i costumi locali che ne disserivano sarebbero un glomo abbandonati a prositio di pratiche piu ortodosse' p lt 3 della traduZione). Ma altro era unire at Ponte ce romano ii monarca, altro runirgii i sudditi cristiani. Ci sarebbe stato bisogno di armarsi di parienga e di appigliarsi a uno stile di deserenZa e soaVita. Ρroprio quello che manco at patriarca A. Mendes, chiesto da Suse-nyos e arrivato nel 1626. L'imperatore, tutio compreso di riverema, ne accello te ini-Ziative subito prese, appoggiandone resecurione con la sua autorita, nonostante i ser- menti contrari promossi da clero e monaci. Quando pol, su suggerimento dei patriarca, fece det cattolicesimo la religione detrimpero, scoppio l'aperta ribellione. Sufe-nyos la domo, ma it sangue sparso fu tanto, ch'egii concesse la liberta religiosa e passola mano at figlio Fasiladas l632), morendo poco clopo. Il nuovo imperatore prescriS- se di seguire la secolare tradigione di Alessandria anciche la nuova di Roma, eo esilio tuiti i gesulti ormai l 9: otio di toro, nascostisi, verranno lapidati e appesi net 1640). Cosi ando perduio rimpero cristiano dei siΡrete Gianniis, non prima pero di aver prodotio esempi eroici cli fedella alia sede conosciuta per vera. oggi, clopo un Secolo emeZZo che sono stati ripresi gli appromi, i cattolici non arrivano a 200.000. Storia appassionante in se, e per ii teatro geograficΟ-storico dΟVe si sVolge, a co- minciare dalle peripegie appena immaginabili per penetrami se delle quali Paeg e it piuillustre esempio: cf. p. 39-TT). Il p. Caraman ha it merito di irasmetieme at letiore tut-ta la carica, senZa nulla concedere allo stile, ma solo Seguendo con puniuale preciSiΟ-

ne gli eventi cosi come man mano si suolgono, sulla scorta delle fonti tanto abbondanti, intelligentemente intre late, e, atroccorrema, disese dalle insussistenti accuse diviaggiatori britannici. Il lettore lo accompagna con intensita crescente, graZie anche aldistribuire che rauiore fa te informarioni fugit usi civili e gli ordinamenti politici delpopolo ahmarico e sui riti e la vita morale detrantica cristianita, cosi a iungo lagitata mori dalrecumene cristiana, secondo che it racconto ne suggerisce POpportunita.

Este obra ingente abarca desde et segundo virie de Colon - primero en que lievo consigo algunas personas procedentes de la Corona de Aragon - hasta la plena independencia de lodo et continente, exceptuadas Cuba, Puerto Rico y sus istas adyacentes en et Caribe. En la imposibilidad de extenderse a toclos los pas eros a Indias, se limita a los que en ellas Hercitaron alguna prosesion propia de las clases dirigentes: bu-rocratas, eclesiasticos y dedicados a las prosesiones liberales. No abrara tocla la Corona de Aragon, pues se limita a las tres regiones hispanicas delengua catalana Cataluna, Istas Baleares, Reino de Valencia), quedando es margen et Reino de Magon, por semir en Espana corrientes intelectuales y juridico-politicas algo disereneiadas, y et Mino de Cerdena, perieneciente avn vi Consdo de Aragon a diseren-cia de los de Napoles y Sicilia, vinculados at numo Confrio de Italia creado en i III 593, pero considerado como italiano en to que se reseria a los pas es a Indias.

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La cuestion generat de si los miembros espanoles de la Corona de Aragonpodian o no estabiecerse en las Indias castellanas, ha siclo de mitivamente Zamada por et Ρros. Ramon Ρinya i Homs, de la Universidad de las Isias Baleares, ensu obra La dehatuda exclusio catalano-aragonesa de la conquesta d 'America Bar- celona l990). Aunque en realidad esa dificii y controvertida cuestion no internere con la ida de los jesultas y otros religiosos a las Indias occidentales, porque lasfacultades concedidas a los eclesiasticos habian sido ya dilucidadas mucho antes por et padre Lazaro de AZpurg en su estudio La vortacion extramera a laS Misiones Espanotas dei Patronato Regio Madrid l946) y precisado con todo detalle en et libro de Ρedro Borges Moran El envio de misioneros a America durante laepoca evanota Salamanca l9TT) ya recensionado a su tiempo en este AH SI 49 l 980) 45l- 2. Ρero et a. subraya muy bien que una cosa eran las leyes y Otras los

hechos. Los pasMeros a Indias procedentes de las tres regiones catalanas nunca Sobrepasaron, en et sigio xvi, et i ri: en et decenio l65l-60 fueron solo 29 svietos: con la libertad de comerciar con una gran parte de las posesiones ultramarinaS, concedida por Carios ΙΙΙ en lT88, et numero se elevo a 321, y sue et maximo, hasta l830 p. l70- l). Claro esta que estas proporciones no Valen dentro de la Categoria de eclesiasticos que trabMaron en las Indias, por la mayor amplitud de que gogaban en ta obtencion de permisos. Dentro de la vision generat de la actuacion de las varias orclenes religiosas, de losjesultas se da una concisa y exacta vision de su distribucion en America segun los diversos periodos de tiempo 44- ), y se subraya su peculiar altemancia entre los ministerios de evangelizacion directa o de gobiemo interior, y otros trabrios de indole cultural la teologia, las tetras humanas, ta geograssa, la historia, la linguistica, la cirugia, la farmacia, las artes y los mas VariOS Oficios. En la galeria de personajes ilustres proVenientes de las tres regiones antedi-chas de la Corona de Aragon 185-316) et a. nos ofrece la biograna critica y documentada de los mas senalados jesultas, Como Peramas entre los historiadores, Gu- milia entre los geografos, Algina y Febres enire los etnografos, san Ρedro Claverentre los misioneros. Los apartaclos que dedica a cada uno de ellos Superan, en Suconjunto - y sobre lodo en et conocimiento inmediato de las mentes -, a la mayoria de los articulos que les han dedicado hasta et presente los mas prestigiosos dic-cionarios y enciclopedias. Todo et volumen viene coronado por una serie de cvadros y grasicos estadisticos, que invitan at examen y at cotrio de lodos los datos recogidos en este primer tomo yen et ΙΙ. En este se nos dan las numerosisimas mentes archivisticas y bibliograficas que han permitido at autor ODecemos et panorama generat que acabamos de SintetiZar, yel imponente registro biografico que constituye et Volumen tercero y ultimo, una inmensa serie de datos de primera mano que en vano los americanistas intentarim hallaren otra parte.

No dudo en afirmar que esta obra es la mas rica y la mas ingente de las muchasque nos ha ido dando desde su creacion, en l98l, la Comision det Quinto Centenario de la Presidencia de la Generalidad catalana, cuyo nombre actuat es et de siComissio America i Catalunyan.

Roma.

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La publicacion de esta obra ha coimado las espectativas de muchos catolicos peruanOS que anhelan Ver en los altares at P. Francisco det Castillo, nacido ymuerto en Lima l6l -l673). La devocion a este Stervo de Dios lia perdurado hasta nuestros dias en ta Iglesia Peruana, porque se lo admira todavia como uno delos modelos mas Venerados de sacerdotes y pastores de almas que hayan vivido enet Perv. En efecto Francisco det Castillo fue reconocido en vida y despues de sumuerte como et Apostol de Lima por haber fido un hombre de Dios consagrado ala practica heroica de las obras de misericordia en favor de lodos los habitantes dela cludad, pero de modo espectat en favor de los pobres, de los ensermos, de los in-dios, de los eSctaVOS.

La ragon de este libro ha fido la de publicar una biograssa que siguiendo los lineamientos historiograficos actuales en cuanto a heu istica y critica, restriara en loposibie la vida y actividad det Ρ. det Castillo, requisito exigido por las normas de la Santa Sede para la recta marcha de las Causas de Beatificacion de los siervos de Dios.

Se pide. pues, la conse ton de un estudio organico que tenga en cuenta la documentacion existente y describa con sencilleZ y odietividad et persit humano dei biogranado y

Siguiendo esta normativa et autor - despues de una breve introduccion, dela cronologia biografica y de un capitulo dedicado a exponer su perspectiva historiogratica - nOS presenta en Veintiun capitulos con una erudicion historica ycon un estilo sencillo y asequi bie las diversas elapas de la vida dei Stervo de Dios, Sus empreSaS apoStolicas, Su entrega preserenciat a los mas necesilados, sus directoreS eSpirituales y sus amigos, Su profunda espiritualidad, y su muerte. Ymientras nos euenta estos detalles biograficos, nos Va dibriando con rasgos ob-jeti Vos et ambiente economico, sociologico, politico y cultural de la Cludad de Lima en et sigio XVII. Atencion espectat merece et capitulo titulado por et autor si Un Camino Largoy Complicadon en donde se nos narra con profusion de datos lienos de interes y dedetalles historicos los contratiempos sufridos por esta Causa de Beatificacion introducida en et Argobispado de Lima el l T de mayo de l6JT y que quedo interrum-pida con la Congregacion Antepreparatoria super virtutibus et 4 de junio de l9l2. En l92T et VIII Concilio Ρrovinciat Limense pide at Ρapa Pio XI ta beatificacion. En l945 et Ρresidente de la Republica Manuel Ρrado se dirige at Ρapa Pio XΙΙ rogandole se de nuevo impulso a la Causa. Es nombrado et Cardenal Salotti Ponente de la Causa y se reconocen las m vae Animadversiones de l9l2. El P. Ruben Vargas Ugarte prepara una Responsio que no llega a publicarse. En l983 et Cardenal Argobispo de Lima, Iuan Landaguri, escribe al Papa Iuan Ρabio ΙΙ manifestandole et deseo y la esperanga de la Consereneia Episcopal Ρeruana de ver pronio beatii cado at Ρ. Francisco det Castillo. Respondiendo a estos deseos y esperanZas delos obispos et Papa, en las dos ocasiones que estuvo en et Ρeru l 985,l 988), se ref rio at Ρ. det Castillo presentandolo como un Hemplo y modeto que lienen algo que decir aun at mundo de hoy. En et renovado essuergo por reactivar la Causa de Beatificacion aparece esta biograna. Et libro se concluye con un breve Epilogo, con las Fuentes y Bibliograssa, con unApendice en donde se trascriben i 2 documentos, algunos de ellos ineditos, y con et Indice OnomaStico.

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Et aporte mas importante de esta obra es, sin duda alguna, et haber liberadola figura de este Stervo de Dios dei mundo atemporal, legendario, maraVillo So et nverosimit, en donde la tentan apristonada ta biograna dei P. Iose Buendi a l693); la dei ca-nonigo Ρedro Garcia y Sang si 863) y avn la dei P. Ruben Vargas Ugarte si946). Ei Ρ. Armando Nieto, dejando de lado los propositos apologeticos, didacticos y moralizantes, toma et camino propio dei histori ador odietivo ycritico: de este modo et devuelve a la tierra esa Venerable figura y nos hace Vis- lumbrar la realidad de lo que debio de ser la existencia sencilla dei P. Francisco det Castillo en ta Lima dei sigio xvii, la de un humi lde sacerdote jesulta preΟcu-pado por ilevar la salvacion de Cristo a todas las clases de la sociedad limena ypor acudir en ayuda de los marginados por esa sociedad. Roma. Pont. Colegio Pio Latino Americano. R. SANCHEZ-ARIONA S.I.

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MAssiMo Fimo. Νel labirinio dei mondo Lorengo Davidico tra Santi, eretici, inquisitori.

No podemos driar sin una breve noticia bibliografica una obra en dos volumenes, dedicados respectivamente a la biograna y al proceso de un hombre de fronteraentre catolicismo y evangelismo, que repetidamente pretendio entrar en ta Compania en tiempos de san Ignacio. La biograna exterior y agitacla de ese piamontes de la Lomellina vercellese y delobispado de Ρavia era ya hastante conocida a traves de una copiosa y documentada bibliograssa: pero no tanto su espiritualidad. Ρasados cuatro anos con los bamabitas de Milan, sin prosesar pero llevando en ocasiones su habito; muy intimo de los jesuitas de Perusa, pero mas a cionado a la espiritualidad exaltada dei dominico Battista Caironi da Crema, no era bien visio por Manareo. San Ignacio, en Roma, quiso informarse de que tipo de lagos lo habian unido con los hamabitas, pero estos no Supieron dar ninguna respuesta clara. Nunca me admitido, a pesar de sus hecuentes peliciones de entrar en ta Compania, y de la a stad que mantvvo con algunos jesultas de su tiempo. Ademas estos querian evitar roces con los dominicos tras la condenacion de alguna obras de Crema, que Davidico aprovechaba, citaba y avn plagiaba. Et largo proceso inquisitorial l 55- T), cuidadosamente publicado en ta segunda parte de esta obra, y terminado con la fuga dei preso, higo imposibie lodo acuerdocon los jesultas. Aunque en et curso dei mismo, Davidico alego et haber irataclo esteasunto con et propio san Ιgnacio ΙVl2, 4 l). Un precioso testimonio, pues, de las varias encruchadas espirituales en Italia durante et paso de la reforma catolica a la contrarreforma.

M. B.

Benche l'opera letteraria, cloe di teoria politica, di Giovanni Botero, quella chel'ha reso piu famoso, sia posteriore at iungo ventennio da lui passato nella Compagnia di Gesu, egit e solito ad essere considerato come gesulta, senZa dubbio per una certa affinita di criteri. Angi, per Luigi Firpo, alia cui memoria e stato dedicato questo convegno, it Botero era Punico gesulta buono.Qui vorret segnalare sottanto alcum punti che ce lo mostrano in piu immediatocontatio con i pensatori delia Compagnia. Tutia la prima parte l0-l233 e destinata a La ragion in Stato, ali opera Stessa e alpensiero che essa incama. A. Stemann, net rintra lare i Modules antiques et moder-nes dans la κRagion di Statos 23-40) vi trova chiari rinessi delle storie detrEtiopia e

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