Archivum Historicum Societatis Iesu. Vol. LXII - 1993

발행: 1993년

분량: 557페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

241쪽

ANITA MANCIA

Segue Particolarione delia ricerca di Baldini sui testo di Clavio e sui con- testo nel quale egit opero. Nel secolo xvi mancava un modello geocentrico. Di conseguenga i matematici delia Compagnia di Gesu pensarono di costruirne uno. Quando fu chlaro che cio era impossibile su accollo, in principio solo suun plano tecnico, quello di Brahe. Negli anni l610-l620, quando l'alternativafra i due modelli non era accellabile per la Compagnia di Gesu, i suoi matematici ed astronomi cercarono una Via dei tutio diversa, rimetiendo in questione la scella compluta ali origine delia tradiZione astronomica greca. Questo pero significava annichilire la scienZa, sostituendo atropZione raZionalistica che guidava la ricerca dei moti reali dietro gli apparenti, Dio, ii quale poteva imprimere qualsiasi lipo di movimento at planeti, anche i piu irregolari e impensabili da menti umane. Questa test cosmologica molio radicate SΟ-stenuia cla Bella ino non m pero raccolla dagli astronomi gesulti, che si mantennero sedeli atroprione ragionalistica.Ιl progetto di scrivere una sitheorica planetarumis era nella mente di Clavio fin dat tempo delia lettura di Copemico l4 3-l 43), in una fase anteriore alle osse agioni di Brahe. Ne e testimonia a it hammento di un codice di48 pagine contenuto in AΡUG 776 dat titolo Diatriba geometrica. La data-Zione di esso, dietro molli indigi, e probabit mente quella dei l TT. Di che testo si tralia e perche pubblicario' Non era un'opera destinata alia pubblica-Zione, ma priVata, Scritia per gli studenti piu dotati det tergo anno di filosofia o di quello di teologia detrAccademia. Esso ha valore documentario/λ perche l) e ii documento piu amplo e qualitativo tra i pochi che illustrano te forme concrete detrinsegnamento detrastronomia neli Italia dei 'I00: 2) e undocumento privato; 3) una chiave per comprendere i modi di formagione dei

futuri matematici altivi, che spesso sfugge alia ricerca storica. Non testimonia infatii un insegnamento pubblico e introcluttivo, sima uno aVanZato di ca-rattere privaton p. t 33). Ιl testo altiva diverse valenge storiche e di storia della formagione dei quadri docenti nella Compagnia di Gesu. Baldini esamina l'opera in rapporto con la tradigione; ne considera iconnotati scientifici; studia te modalita delia sua traitaZione. Ognuno di questi momenti detranalisi e significativo perche fomisce i traiti pili peculiaridella sistonomia scientifica detrautore. Quanto at rapporto con la tradiZione, che si esprime net Commentarius in Almagestum, it carattere proprio deli opera, condiviso con quelli di alcune sta te sue piu grandi, e quello di essere moriuscito dat commento classico at testi di tipo umanistico/- per cominciare ammire un traitato, cloe situlti gli suiluppi posteriori nolevoli in Ogni parte detrarea che traitavan p. t 34). Egli non riusci pero a realinare compluta-yy Baldini splega che il valore documentario, uin origine proprio di tuite te opere edite di Clavio nate dati'insegnamento, si e conservato in esse solo in parte, perche la preparatione per lapubblicarione te modifico in ptu sensin p. l33 e la nota informativa 32 a p. l48. yy Ε ptu justo dire che data la sua formagione ii Clavio non poteva produrre un commento umanistico at testi, se solo si confronta la sua ecligione degli Elementa di Euclide con quella di

Ramus. Se pero per commento umanistico si intende puro commento filologico, it discorso e diverso. Qui appunto, umanistico e inteSO nella seconda ac Zione.

242쪽

GESUITI E SCIEN

mente questo fine. Se la Theorica sosse stata completata, aVremmo un qua dro dello suiluppo generale di tuita l'astronomia matematica, capace di eVidengiarne incongruerae e lacune.

Sema Scendere in un esame minuto di tuite te parti di cui consta l'analisidet Baldini, clo che mi pare di maggior interesse e di ritievo critico riguarda iconnotati scientifici det testo di Clavio. Fra esst it piu interessante perche po- tengialmente ricco di suiluppi in astronomia e ii confronto con la tradiZione in merito ali'analisi det moto vero dei sole. Ι modelli di Tolomeo erano due,entrambi geometrico-cinetici, che egli reputava equivalenti l'orbita circolare eccentrica e l 'epiciclo, avente ii centro su una circonserenga it cui centro coincide con il centro delia terra. Mentre i traitatisti medioevali asserivano l'equivalenga dei due modelli, Ρeuerbach l423-l46 l) e Regiomontano si 4361476) invece introdussero due analisi distinte, clascuna delle quali riguardava uno dei due modelli. Clavio, limitatamente a questo aspello, si distacca dalla tradigione tolemaico-alsonsina preserendo i moti eccentrici agit epicicli, perche sono piu Semplici e facili. Ρertanto, posto che sisacilen abbia una ValenZalogica, cloe che nello studio matematico di senomeni naturali un modello e sipreferibile ad un altro se e ugualmente esplicativo e concellualmente piusemplicen p. t 39), net contesto tecnico dei traitato, diverso da quello episte- mologico dei Commentarius a Sacrobosco, che non consente di determinare interamente ii significato dei due termini, ci si deve domandare che cosa significa HSemplicen. Se questa parota avesse un significato logico

6Clavio si troverebbe totalmente ali interno della tendenZa epistemologica presente nella tradicione detrastronomia che trasso ava l'asserZione usuale detrade-guateraa esplicativa di un modello come indigio delia sua verita fisica nella ridugione drastica alia prima norione delia seconda, cui era negato un senso autonomo O RutΟ-nomamente controllabile' in l39).

Detto altrimenti, se Clavio intendesse la sisimplicitasn come noZione logica, la ridurrebbe at primo termine, lacendole perdere un SenSO autonomo. Se invece te desse un senso fisico, riterrebbesile leggi me aniche come una condicione aggiuntiva cui deve. sottostare ognimodello matematico dei moti astrali, net senso che un modello non compatibile conquelle leggi, se anche predittivamente esatto, non puo Venir accellato come descriZione dello stato delle cosen p. l393 L'interprete di Clavio trova qui un problema insolubile, tanto se si limita a considerare ii testo in oggetto, quanto Se allarga la sua analisi alia seconda edigione det Commentarius a Sacrobosco. Da quest ultimo emergono sol-

tanto indigi, come it risuto degli epicicli, chesipolrebbe significare che IClaviol aderiva in parte al movimento di reagione contro la tende a at costruiti artificiosi con i quali la tradicione tolemaica piu ortodossa cercava di adeguare ii modello at nuovi moti, OSSemati O Supposti, O a misure piu esat-

243쪽

ANITA MANCIA

Questa possibilita riceve conserma dat modo negativo con cui Clavio ac- cogite ii moto di sitrepidagionen dei punio d'equinorio, introdotio datrastronomia istamica e mantenuto, con una interpretagione diversa, anche da Co- pernico. Nel Commentarius Clavio non justifico te sue riserve critiche, rin- viandole alle future theoricae. In assenZa di queste, non reSta che tenere presente ii suo atteggiamento verso gli epicicli contenuto nel manoscritto. Egliera contrario a salvare ii modello tolemaico mediante ii ricorso a modelli plucomplicati di moti, cloe ricorrendo ad un apparato che complicava ii quadro sico. E tultavia la prova di un tale atteggiamento manca, perche non ci e pervenula la parte dei manoscritio relativa a tutia la theorica lunae, ove laclimcolla dei modello tolemaico erano ancora maggiori per sila discrepanZatra te variagioni osservabili dei diametro lunare apparente e quelle - molto

Clavio si trovava dunque di fronte ad un dilemma. Non accellava lacomplicagione dei quadro fisico per salvare ii sistema tolemaico, ma non poteva suoriuscire dalla fi sica aristotelica per ragioni fisico-cosmologiche, cloe per roperare in tui dei criterio della gerarchigZaZione epistemologicologica olire naturaimente atraltro religioso, delle scienZe. Tulle te vie glierano precluse. Fino at l600 Clavio poteva pensare che ii rinnovamento delle basi osservative as dato a strumenti e a misure piu Sicure RVrebbe modificato la siluagione detrastronomia. Dopo te correZioni di Brahe, neppure questo sarebbe stato possibile. Ιl suo commento alΓAlmagesto, pertanto,suori dei limiti dei vero commento e dentro la struttura dei manuale, Sareb-be diventato una enci clopedia, non certo una Sintest conceltuale capace diri solvere net quadro fisico tradigionale, i problemi che ii modello tolemaico

Clavio fornisce sottanto in parte lo scopo che si era dato: esporre lemodalita con te quali era costruita la teoria astronomica esistente. Egli, dunque, resta tutio dentro la Vecchia astronomia per due ragioni l) la fe-delta at modello cosmologico aristotelico; 2) la valutagione ridultiva dellacrisi della base osservativa della disciplina astronomica. Entrambi questi

fallori, associati con t 'altro, i 'essere Clavio un astronomo matematico rina-Scimentale, geometra, e non un astronomo specialista net senso di Brahe oKepler, Splegano perche egli non Volle avviare osservaZioni sistematiche. Non perche non ne fosse capace, tanto e Vero ii contrario, che costrui Strumenti, ma perche te sue aspellative in astronomia erano diverse ed eteroge-

nee rispello a quelle di Brahe

Questa eterogeneita si puo caratteriZZare in modo definito assumendo, come estato proposto, che l'adeguateZZa delle leorie dei planeti se specificamente dei sole)formulate tra i secoli xvi e xvii - intesa come errore medio delle postgioni calcolabili in baSe a claScuna - si possa considerare approssimatamente come una fungione detra- deguatena det valore che adottavano per reccentricitan p. l43).

ora, polche radeguateZZa delle leorie dei sole non progredi sineti interasase storica dat medio evo a Brahe escluson p. l43), se si mettono in relaZio-

244쪽

GESUITI E SCIEN

ne e si confrontano gli incrementi di adeguaterga sa partire da quelli prodotii da Brahe circa nel l 584) con la produttivita scientifica e con i contenuit teΟrici delle opere astronomiche di Clavio,

sirisulta subito che, mentre la prima si prolungo molto olire quella data, i secondirimasero nei limiti della lase anteriore. Quella lase comprende Copernico, coSicche ladiscrepanga datast in Clavio non dipese dat risiuio detreliocentrismo, ma dat satio cheegli, se riconobbe resigema di verisiche della base ossemativa detrastronomia tradicionale, non la inteSe net senso cosi amplo ed impegnativo che la porto, essenZialmente con Brahe, a diVenire una scienZa ossemativa in senso modernon p. l43).

Di qui it judietio storico, assai articolato e comprenSiVO

6Il periodo storico di apparienenga det suo lavoro Idi Claviol in astronomia Siconcluse quindi prima delia sua vita; nei suoi ultimi anni egit conobhe quasi rintero insieme delle novita ossemative e conceituali che determinarono ii passaggio ad un altro ambito, ma non individuo - o non volle individuare - la necessita di quel passag-gio, forse anche presentendo che avrebbe distruito troppo detruniverso intelleituale in cui si era formaton inp. l43-44).

In questo breve ma completo quadro fugit ultimi anni della sua vita e concentrato it ritratio umano, intelleituale e morale di Clavio, che, Con una formula molio efficace e misurata e definito sicoscienga tecnica atrinterno diun fronte culturale tradigionalen p. l443. L'anali si detrauiore muove dalla siluagione storica in cui Clavio Visse eopero per Volgersi atresame della theorica solis studiata alia luce dei doppio confronto con te opere a stampa e con la ricerca astronomicR CΟeVa Segnata- mente quella di Brahe). Da questo percorso contestO - testo manoscrittΟ rapporto con gli altri testi a stampa, contesto storico riviSitato, che e circolare), muove it judiZio. I vantaggi di questa procedura Sono, ci pare, evidenti. In luogo di forni re una ricostrugione filologica per linee interne, ridultiva, ranalisi contestuale apre at dinamismo della storia. Che la pubblicagione delia Theorica solis Sia un punio sermo e acquisito delia ricerca suis opera detrastronomo di Bamberg e emerso dat recente Convegno di Chieti, ove ne e stata salta menZione. Gli studi di Bal dini su Clavio, insieme con la sua ediZione detrepistolario, costitui scono una base ampla e solidissima non solo per quat Stasi ricerca Sul rastronomo, ma anche sui tempi in cui visse e opero. In questo senso redigione del-l 'Epistolario e uno strumento di lavoro imprescindibile per quanti si accostano alla sua vita e alia sua opera.

Tanto nel saggio che introduce la pubblicaZione delia Theorica solis, lacui analisi adeguata, come rileva rauiore, sirichiederebbe un lungo Saggio, epreliminamente una ricostrugione analitica dello Stato della teoria dei planeti attorno al l P0is, quanto altrove net Suo libro, per esemplo dove parta del- rastronomia di Bella ino/', Baldini melle in evidenZa i contributi che PAc

y' Ivi, L 'astronomia dei Cardinale 287

245쪽

ANITA MANCIA

cademia di matematica fondata da Clavio cliede alia ricerca e alia produZione di quadri di gesulti come Matteo Ricci i5 2-l6l0), che comprese la centralita deli'astronomia e delia matematica per la penetragione e la predicaZione in

von Bell) a Ρechino. I caratteri moderni in senso scientifico, cloe Sperimentalista, delia loro altivita sono stati studiati ed esposti nel citato Convegno di Chieti da Ι. Iannaccone nella relagione II contributo scientifico delia scuola diciario in Cina. Egli ha messo in luce soprattulto it ritratio sperimentalista di I. Schrech, accademico dei Lincet. b) L 'astronomia dei Cardinale Bellarmino di fronte alia nuova Scien-za galileiana. Roberto Bella ino e l'altro polo della rinessione sui rastronomia, quello piu radicate, caratteriZZabile per diri a con te parole di Baldini, come silandamentalistan. La questione det rapporto Bellarmino-Galilei non ha prodotia una interpretagione canonica nella storiograna - e non poteVa produria, data la natura di quella storiogra a -mae stata affrontata solio diverse

angolazioni, per lo pili ideologicamente vigiateλ'. s obiettivo delPautore, una Volta prospetiati i tre aspelli delPatti vita dei cardinale in relagione con Galilei - contenulo e ragioni det suo gludigio sui Pastronomia eliocentrica: ruolo dei cardinale net promuovere o neli orientare Sia ladecisione delia Congregagione delPIndice, sia i suoi contenuti specifici: fungione da lui auuta nella decisione di comunicare a Galilei i contenuti dei decreto con gli esatti termini e forma della comunicaZione - insistere

scenga molto interna dello stato delle idee astronomiche delia Compagnia negli anni in questione: una conoscenZa molto interna della logica edella epistemologia gesvitiche, in particolare della teoria delia dimos tra-Zione; una conoscenZa analitica dello stato dei Vesegesi scri iturale net momento in cui quella dilasa si produsse. Le idee cosmologiche di Bella ino devono essere distinie dat comportamenti etici. Le prime ci sono conservate in quelle parti delle Lectiones Lovanienses che traitano di astronomia e di cosmologia si T2), net Commento alia

Summa di San Tommaso, rimasto inedito: nella lettera at Foscarini dei l 2 aprile l6lb: nella corrispondenga dei l6l8 con Federico Cesi: in alcune brevi

notigie in scritti dei contemporanei. Per quanto attiene i comportamenti, invece, tutio e ipotetico e Vago.

Ιl quadro di riserimento e it fondamento delle idee cosmologiche dei cardinale era quello mosaico dei Genesi, siti cui sondamento egii sentiva indipendente da metocli di prova filosofici o matematicin p. 294) anche se graZie alla

246쪽

sua frequentaZione di Clavio, olire che agit interessi profondi della sua fami-glia materna nei confronti detrastronomia/β, era in grado di capire it problema deli ipotest copernicana e la sua articolaZione. It cosmo bellaminiano si viene delineando come una struttura geocen trica, per ossequio alia Bibbia ed at senso letterale delle Scritture, delimitata da una sola flara solida con te stelle fisse. Al suo interno, riempito uniformemente da una SOStanZa nuida, erano possibili numerosi falli non tradi-gionali, quali ii moto degli astri su orbite non circolari, ne risultanti da moti circolari: l esistenZa di corpi orbitanti attorno a planeti: la comparSa Oscomparsa di astri etc. Questa struttura non era compatibile ne con il mo-dello tolemaico, ne con quello copernicano, ma con it modello di Brahe. Enotevole che essa su presente at matematici det Collegio Romano, e che inquesta diregione ii modello astronomico delia Compagnia di Gesu trovo lelinee delia sua evolugione futura. La lettura fondamentalistica dei Genesiche scindeva it cosmo mosaico da quello tolemaico, impose a Bellarmino ilri uto deli'eliocentrismo. Se questa e una sintest accellabile delle idee dei cardinale in cosmologia e in astronomia, scrive it Baldini, non resta che prendere in efame it sulcro delia lettera at Foscarini, Ovvero quella parte di essa dove Bellarminoentra nel merito det gludigio di verita sui sistema copernicano eliocentrico, per qualificare meglio la sua postgione rispello a quella di Galilei. It centro qualiscante delia lettera, quello che mostra come Bella ino non e unesponente dei conservatorismo teologico, e quanto egii dice sulPeliocentrismo: che se Venisse dimostrato che esso e vero, si imporrebbe una rilettura

delle asse agioni astronomiche delia Scrittura, Volta a cogiterVi un Senso diverso da quello che si e loro sempre attribuito. Egli da per certo che ii sen-SO autentico dei testo corri sponda alia realia naturale. Bellarmino si distacca da Galilei e da Foscarini solo in un punio: non crede che si possa dare una Vera dimostragione della teoria eliocentrica. Egli riteneva infatii, che una dimostragione di validita non fosse stata data o quali cava come dubbio it latio che potesse esserio. La prima as- SerZione, che e SosianZialmente corretia, e una consideraZione di satio, da verificare con gli strumenti detrindagine storica; la seconda ha invece ca-rattere scientifico ed epistemologico. Essa individua e mette a laoco unproblema decisivo quello det senso in cui una teoria si dice dimostrata. Ilmodello medioevale dei regressus/q soggiaceva ad un limite invalicabile. Ρoiche ii numero delle proposigioni vere o false dalle quali un certo complesso finito di enunciati osservativi puo essere dedotio e, in linea di principio, indeterminato, it latio che una delle teOrie propoSte Storicamente, Solo una, risultasse congruente con tuiti i principali falli astronomici noti non era a rigore sufficiente a provare l) che eSSa e t unica spiegaZione possibile: 23 che essa e Vera.

'Τ Ιvi, L 'astronomia dei Cardinale p. 286 e nota 2, p. 298 Α' Ivi, Bella ino tra vecchia e nuova scienza 309.

247쪽

ANITA MANCIA

Questo satio a va determinato gia in epoca Meca it nascere di un valoreipotetico delle storie astronomiche alte a prevedere i moti celesti. Nel pensiero

medioevale questa conoecione aveVa asSunto una caratteriaracione teologica,

collegando rindefinitegra o sorse rinfinita degli schemi numero degli schemiesplicativi possibili) ali'onnipotema divina, capace di aversi presenti tuiti, ma diatiuame indisserentemente uno. Si possono escludere net tempo molle possibilita logiche, Sema che per questo ii numero di quelle residue possa rid si mal ad uno. Le repliche di Kepler e di Galilei a Bella ino surono disserenti. Senga considerare qui nei deitagii i modi in cui essi te produssero, l'argo-mento implegato da Kepler era che la verita fisica consegue datrunicita logica. Egli non dimostro pero tale proVa, che appame come una proVa negatiVa. Ρer parte sua Galilei nella sua risposta sece due omissioni. La prima riguardava la valutagione dei sistema di Brahe, che egit scario senZa avernemai dimostrata la falsita. La seconda e di principio, perche egli non si spinsead asse are con Kepler che un solo sistema puo accordarsi con tuiti i fenomeni. Percio polrebbe sembrare che ii sistema eliocentrico e un buon strumento di calcolo, ma non una descrigione fificamente esatta di fenomeni reali. Soltanto piu tardi Galilei sembro capire che ii banco di prova dei sistemaeliocentrico era la sisica e, in particolare, la meccanica inerZiale, che clava di-mostragione dei moti di rotagione e di rivoluZione terrestre. Ρer quanto alti ene strettamente ii Bella ino e la scienZa, risulta chiaroche at suoi tempi, net l6l , esisteva piu di un indigio, ma meno di una proVadella veridicita dei sistema eliocentrico. Mancava infatii una meccanica chedesse ragione dei moti eliocentrici. Bella ino non percepi ii nuoVo che StaVanascendo: egli era restio a storiciZZare ii dato biblico. Ι suoi erano vn concor- dismo e un letteralismo Stretii. Viene qui una importante domanda storica. Perche nel l T2 ci si potevaaStenere, in leologia, dati occuparsi di falli astronomici, mentre net l6lb cio non era piu possibileΤ La risposta non rinvia ad una consideraZione Sulla personalita di Bella ino, ma a prendere in efame it rapporto tra la fisica e lamatematica. Questa, in quanto studio di quantitates intelligibiles terminatae, era ritenuia estranea allo studio di proprieta fisiche concrete. Nel l6l pero la siluagione delia matematica flava cambiando. I fautorideli eliocentrismo insistevano sulla sua realia in natura. CominciaVa a nascere una sisica matematica . A cio si deve aggiungere, per quanto attiene it Bel lamino, una evoluZione in senso ascetico spirituale dei suo pensiero negli ultimi anni della sua vita che lo conduceva a un certo Scetticismo. La dominante delia sua personalita restano pero sempre la teologia e ii deitato biblico. IlSuo era un concordismo Stretto, a paragone det quale quello dei Galilei e sol- tanto un concordismo piu largo. Ρer nessuno dei due pero esisteva uno lato fra verita filologica e verita naturale. Essi vedono ii testo biblico come tramite immediato di significato fra Dio e l'uomo: non hanno una conceZione dialogica delia rivelagione. Quanto atresegesi biblica di Galilei; it Baldini fa uninteressantissimo rilievo critico che, a suo dire, non ha ricevulo la douuta attenZione. Lo ScienZiato pisano infatii,

248쪽

sinon propone ii suo criterio come avente uso costante Ila sottolineatura e miat, perche douuto ad una condigione permanente delia comunicagione tra Dio e l'uomo,

e neppure come abituale fla sottolineatura e mial nelle siluarioni in cui la rivelagionepoteva risultare in contrasto con credenZe detrepoca biblica: egii lo propone come una forta di ultima risorsa fla sottolineatura e mial, quando risulti impossibile fomire spiegarioni di tipo letterate concordanti con la conoscenZa scientifica. Egli steSSO Suggerisce alcune di tali spiegagioni, diverse da quelle tradigionali e di esse piu adeguate: equesto ii caso delia sua discussione di un testo centrale net clibattito, quello in Gs l0,

neotestamentaria patristica e la cultura scolastica. Non la sece deflagrare, mala compose, istituendo una comprensione e lettura ipotetiche detrastronomia. Fece pero un grave errore: assolutiZZo un dato contingente detrastronomia dei suo tempo, i 'assenga di una teoria solidamente preValente, considerando permanente una siluagione destinata invece ad una eVolugione rapida.

Anche su questo e possibile che abbia influito la sua riluttanga a storiciZZare idati della sua cultura biblica. In questo Saggio, a disserenga che in quello su Clavio, it Baldini non commenta direttamente testi, ad eccegione alia lettera a Foscarini. Tuttaviata Sua eSposiZione presuppone molle profonde letture di testi bella iniani. Ilrisultato e efficace: stabilite l'angotagione e il lagito delia ricerca, ricostrui scela personalita di un teologo che la anche cultore di astronomia e la coinvolto profondamente nelle vicende storiche di questa scienZa, alia luce delle idee religiose, delle categorie e dei modelli det suo tempo, senZa mai soVrapporViquelle dei tempi attuali. Cosi per esempio, it termine sistrumentali stan che Viene usato da Κ. R. Ρoppeo' per determinare la post Zione verso la matematicae l'astronomia di Bella ino, e giustamente criticato e abbandonato percheantistorico, inadeguato a CaratteriZZare una personalita che seguiva Aristotele in filosofia, la Bibbia i Padri e San Tommaso in leologia. Baldini rissuta anche un tipo di storia che si serve di congetture, analisi di comportamenti poco documentati, ipotest che si fondano su dati psicologici.

La sua vera base sono i documenti d'archivio, te fonti manoscritte, non fini a se Stesse, ma intre late in una trama di rapporti. Ρertanto egit e veramenteun interprete, liberata questa parola da possibili suggestioni letterarie carichedi soggettivismo, che media fra it dato, la fonte manoscritia letia alia luce deltempo storico in cui essa su prodotta e il lettore. Se it suo linguaggio scientifico e altamente specialiZZato e tecnico, organiZZato secondo complessi moduli espressivi, non per questo perde di com-

249쪽

ANITA MANCIA

prensibilita. Angi l'autore torna pili volte sui contenuti det suo pensiero al-lorche questi sono veicolo di concelli troppo importanti per essere affidati a una Sola espostgione, o richiedono altri tipi di formulagioni - anche di im- magini, magari tratie dalla chimica come quella con cui egii paragona ilmodello dotirinale gesuitico alla cristalliZZagione apparente di una Sosian-Za colloidale - per eSSere comprese, servendosi spesso della formula preserita sicletio altrimentiis.

Il suo stile e latio di periodi molio ampi; ama precisare i contenuit, conun senso vivissimo della disserenga, delia attenuaZione e deli'accrescimento, che si esplicita quale applicaZione di una misura critica sorvegliatissima escrupolosa. Le Sintest sono ample, ma curate in tuiti i particolari. A questo riguardo, pur nella consapevoleZZa che lo stile e un satio sun atteggiarsi versola realta) totale, delia pagina, dei libro e delia persona, conviene portare unesempio abbastaneta significativo fra i tanti che sono stati citati. Nel bet sag-gio storico L 'origine delia scuom scientifica delia provincia veneta ed i rapporticon Galilei; che non ho poluto esaminare con it riguardo e PatienZione douu-tagii, parte per scella personale e parte per mancama di spario/', clopo avere

esaminato la siluagione delia provincia prima detrarrivo di Galilei a Ρadovaed aver indicato almeno due Da gli suiluppi piu originali e nuovi, quelli det Gargoni e det De Dominis, alia sesica e alle mathematicae scientiae delia Compagnia, Baldini scrive

si ... Importa rilevare che entrambi questi suiluppi si ebbero prima detrartivo di Galilei a Ρadova. Ρercio anche in hase ad altri dati ai quali si lara riserimento, e lectio dire che, se i connotati meta sico-cosmologici e la finaliZZagione det modello dotirinale gesuitico a una forma scolastica di teologia erano generalmente tali da contrastare, o non notare, l'emergere di una Sciema netresatto senso galileiano, ed ancor pludi Ogni filoso a che si presentasse come distillato delle sue componenti metocliche, cio non implica in alcun modo che te articolarioni operative det modello douessero sem- pre mantenersi aprio istiche e verbalistiche, e che sutrintero fronte deli indagine sulla natura esso douesse collidere, per melodi e risultati, con impostagioni moderne. Ed e possibile che, se a che si debba provare o postulare l'influe a di una o piu figure detrambiente gesuitico veneto su Galileo, certi interessi e tentativi prophi di uomini diquetrambiente hientrassero nel complessivo terreno culturale dat quale emerse la sorma evoluta delle sue ideen p. 362)

δ' Ci scusiamo con rauiore di tuite te mancanae di questa presentatione. Quanto at saggi sul-l'attivita scientifica delia Compagnia di Gesu nella provincia Veneta, occorre segnalare due prΟ-sili scientisci sintetici di gesulti piu sensibili alle pratiche osservative e alle suggestioni della scien-Za galileiana. Sono Lorengo Garaoni e M. Antonio de' Dominis 363-368. A questi si aggiunge inaspellatamente Posserino l 33-l6ll), un sifilosofon per i suoi giudici sulla matematica e perta presentagione dello scritto di Archimede sui Gallemianti, 368-369. Corre robbligo di segnala

re un altro saggio che non s'e scello di commentare qui Astronomia e meccanica. Lia corrispon

deneta Grienberge Burgo suwidrostatica galileiana. L'importa a di questo cariemio e in relagione con it satio che la statica e fra te mathematicae scientiae la meno presente nella producione dei gesulti italiani fino almeno at l6l0. Il suo potenciale innovativo pertanto non Si espreSSe, perche non sono stati trovati testi inediti di gesulti, per esempio di Clavio, che ne traitino. Un temache avrebbe poluto portare sviluppi nuovi e la teoria dei centri di gravita, notissima a Clavio ed

250쪽

GESUITI E SCIENV

Ci troviamo di fronte a un brano densissimo. Baldini enuncia un latio l'aolo di due sviluppi in campo gesuitico prima detrarrivo di Galileo a ΡadoVa. A questo Segue una consegue a formulata nella struttura di una concessiva percio e lectio dire che) data dentro o sotto) la condigione dellastruiturarione generalmente tradigionalista e statica della dottrina gesviticanei suoi deitagitati siconnotatin metassico-cosmologici finalinati ad una forma scolastica di teologia dimostrativa. Prima di procedere netresame di quello che l'autore ritiene lectio asser- mare sianche in base ad altri dati ai quali si sara riserimenton, e bene so er- marsi sulle conseguenae detrarticolarione tradigionale delia dottrina. I suoi

connotati erano tali sida contrastare, o non avviare, l'emergere di una ScienZanetresatto senso galileianon. L'autore non si accontenta di enunciare ii contrasto come tale - beninteso dentro la condigione generale delia configura-gione tradigionalista dei caratteri della dottrina ma si ssorga di circoscrivereptu esattamente ii tipo di operagione che essa meite in alto verso sil'emergeredi una scienZa netresatto senso galileianon. Lo fa per meZZo di una disgiunti-Va sio non aVViareis, che attenua Paltra operaZione. Abbiamo cosi due modalita di agione: contrastare non RVViare. Ρero lo sforgo di misurare gli atteggiamenti operativi della dottrina ge-suitica in generale Verso la sciema galileiana non si se a qui. Non solianto ilmodello gesuitico contrastava o non notaVa l'emergere di una scienZa netre- satio senso galileiano, ancor piu di Ogni filosofia siche si presentasse come distillato delle sue componenti metodichen. La misura da luΟgΟ a un crescendo

espresso mediante una struttura aVVersativa molio Stringente e totaliZZante

sinon Soltanto . . . t ancor piu di omifimSosia che si presentane come un distillaton fla sottolineatura e mial, dove l'uso detrimmagine chimica dentro lastruitura rassorZativa dei periodo, rassorZa rimpressione delia concentraZione di novita sidelle sue componenti metoclichen rispello alle quali Pagione dicontrasto o di non a io det modello gesuitico era ancora piu forte. Si polrebbe dire, posta la concerione che ho eSaminato precedentemente, che non c'e alcuna possibilita di dialogo fra i due modelli. E invece no. I 'autoreasse a con foraa - due negative asse ano - sicio non implica in alcun modoche te articolarioni operative det modello douessero mantenersi sempre aprioristiche e verbalistichen. Si badi che it Baldini non dice siti modelion, bensi sile articolacioni operativeis, cloe l'esperiema, oisero l'mperimento tradicionale scolastico det modello che non sempre si manaeneva aprio istico e verbalistico. Quello detresperimento reperiema era un terreno dove si poteVano dare novita. Manon basin ancora. 6M e possibile chen assema rauiore si . . . certi interessi e tentativi propri di uomini di queli ambiente laesulticol hientrassero nel complessivo

terreno culturale dat quale emerse la forma evoluta delle sue ideeis. Siamo ad unro Sciamento. L'autore era partito dalla constatatione di sintuppi presenti nella sciema gesvitica della provincia veneta prima detrarivo di Galilei; aveva asser- malo che, se pure it modello gesuitico era chiuso condicione), cio non implicava che te sue articolationi operative sterreno sperimentale) douessero mantenersis pre net limiti dessa scolastica.

SEARCH

MENU NAVIGATION