Archivum Historicum Societatis Iesu. Vol. LXII - 1993

발행: 1993년

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metiche. Ecco forse la massima divergenZa, grave di conseguenZe inestimabili, tra lui e i suoi contemporanei. Su questo modo di sentire si fondala ritrosia det Κircher a dare impostagione teorica a temi scientifici, mapure la sua dis colla ad assimilare la legione det Kepler, soprattultoquella delia Dioptrice''. In particolare, ed e assai grave, it Κircher segue poco e male la nascita deli 'ottica teorica. Benche impleghi o trascriva materiaimente parti dei Paralipomena det Κeplet , rimane estraneo alia genialita di un libro che haaperto la via ali 'ottica moderna λ; e anche piu chiuso si dimostra verso laDioptrice . Ha rispello per Descartes, di cui cogite l'abilita net labbricare

strumentio ma non ne appreZZa la ricerca teorica , at punio che, pur conΟ-scendo la legge di rifragione, si affanna a calcolare i valori numerici degliangoli in tabelle di cui e fierissimo''. Ecco un tratio illuminantet Una leggeespressa in termini algebrici e cosi lontana dat suo abito mentale che se anche la trova gia pronia non ci fa caso secondo lui la matematica Serve So-prattulto per calcoli numerici. Per il suo temperamento ha piu senso una tabella che una legge fifica. Eppure net Seicento in Europa, quando la ricerca scientifica comincia a prendere corpo, i temi di ottica, che di quel nuovo sapere erano indubbia- mente i piu impervi, conoscono vn travaglio di studi lacondo e animatissimodi cui si sanno carico per tutio it secolo personalita di prima granderaa. L 'Ara Magna Lucis et Umbrae testimonia che - quasi a meta corso tra Maurolico, Kepler, Galileo, DeScartes prima, e Huygens, Hooke e Newton pol - anche ilΚircher ne e toccato: pero lavora at margini degli altri, per una pregiudigiale irrisolla che lo condigionera in Ogni campo Scientifico, e Oltre. QueSto e unδ' Cis nota 25. Ρer l'ermetismo dei numeri si vecla det Κircher l'Arithmologia, sive de abditis numerorum mysteriis Roma l66 ). CD D. PASTINE, La nascita dewidolatria. L 'oriente religiosodi Athanasius Rircher Firenge l978) 34 ss cap. II 6Le simmetrie dei cosmon).'' Ad Vitellionem Paralipomena quibus Astronomiae pars optica traditur Frankfurt a.M.

'' Ιl Κircher prende di ii la teoria delia visione, ma ne paria come Se nascesse da ricerche Sue edi suoi collaboratori l. ΙΙ Ρars ΙΙ). Elenco dei testi a confronto in CHEVALLEY 102 v. nota d) dove si conclude che lo scritto dei Lircher serve a divulgare i Paralipomenia, ed e un siveritableoutit de propagande pour l'optique kepleriennen. Ma chi Vada a ossemare volta per Volta che cosa it Κircher sa suo in quelle trascrigioni e che cosa lascia da parte, Vede che prende quanto e det-to selicemente, con proprieta, e tramura - o at piu risormula letterariamente - i contenuti leotici. Per esempio, ii cap. X dei l.Ι Ρars I riassume i primi due capitoli dei Paralipomena: ma it rigore ela positivita deli'argomentagione originale si risolve in ipotiposi e altri eferciri di eloquenm. L'impiego retorico dei testo hepleriano ha poco a che fare con l'ottica. Dioptrice, seu Demonstratio eorum quae visui et visibilibus propter conspicula non ita pridem

inventa accidunt Augsburg l6ll). Ιl Kepler vi svolge per primo la teoria completa delle lenti edet canno hiale puro tema di ottica che pol il Κircher impoverisce alpestremo per dilatame las tincolariZZagione 840ssi 27ss). Vale la pena di confrontare te poche righe con cui la Dioptruece LVI. Nota) confuta la pretesa dei delia Porta di usare gli spe hi ustori a distanga infinita, e latron a prolissita detrinvettiva hircheriana su tale argomento 876-879 758-7613. M CHEVALLEY l02, nota 22, parta di ammiragione dei Mrcher per Descartes, ma si stupisce diquei calcoli laboriosi e inevitabiimente poco erutti, i cui risultati si otterrebbero immediatamentedalia legm di Descartes. Ρensa percio a un inesistente disa ordo tra i due neti interpretare la ri

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dato cerae', e sa problema tanto phi che e nota la riochena di ramorti personali edepistolari collivati dat Miser con gli studiosi di aliora e rinesauribile capaci ta di

lettura. Sicine la sua ricerca Si presenta crame un'enorme fatica autonoma: ha legami molis Scarti, no stante Οgni apparema in contrario, col sapere tradicionale se si

to te rantelatio delia Ars Magnia enunciato nes stolo) e diu inde rabili ancora conia fisica contemporanea. Si mo dire quasi che la sua opera tia stulto di una doppia compatibilita inconsessata ma vivissima) verso la sciema dei passato e quella del

proprio tempo; e che in questo Senso miri con molia cautela a una novita completa edi satio e era, in cui e presente iuuaria quakosa detramato prolatico lulliano, non mai scomparso lungo it Sescento inlued, Κomenski, Lesbian, olue che molli traui propri delia migliore cultura dei tempoU. Si e cosi ricondotii atrinafferrabile e vivacissima singolarita detrauiore, occultata con diplomagia nel quotidiano commercio di rapporti umani, e ac

colla col plauso dei potenti e dei pubblico di aliora, e piu tardi con quasi tresecoli di dini eghi, di insulti, di oblio .

Ρer rispondere a questa somma di quesiti occorre esaminare da vicino ilvolume, con to Spoglio di qualche pagina: cominciando per prima coSa a Vedere in che senso nelr Ars Magna Lucis et Umbrae si dia scarsa unita tematica. Sceglieremo i testi tra quelli riservati ad argomenti di ottica. Nel l. I la scienga delle ombre Sciasophian) e un traitatello a se , do-ve ii Kircher studia luce e Ombra supponendo tra loro un rapporto che, net suo modo di sentire, e dialetticoβ' e definirebbe per intero ii tema deli 'opera. Ma per arrivarci e letteraimente costretto a clare corpo alle Ombre.

Di parere contrario e CHEVALLEY l0l, che da grande talevo alla descricione delle mactate solari evila presema di tuis i dati det Sidereus Nuncius nesse prime pagine deTArs Mamia Lucis et Umhrae, Ol-ue che alla propensione det Κimher per la test commicana, Cautamente repressa anche nesse pagine introduttive deli ,r Extaticum l66M. L Iter Extaticum neli'elenco dei siNomina Auctorum Quorum ...) auctoritates secuti sumusn e quanto mai prudente: cita per Galileo si Sidereus Mncius, e nuti altro 4833: nomina Descartes per l' soluta equiparatione di sisica celeste e terrestre), ma non Commico oKepler, e neppure Tycho, anche se ii K hcher cli satio ne adottava ii sistema 38-39).- 6Mrcher est plus important par ses contacta avec la societe scientisique de Son temps que parson une scientisiquen, scrive Fr. RUSSO, Elements de I histoire des sciences et des techniques inaris yl969 κ). Numerosi e attenti studi su queste relagioni ha pubblicato Iohn Helcher, editore anche di Athaninius Rircher u seine Begi ungen gum gelehrten Europa semer Zest yiesbaden l988). Una documentatione colla dat vivo si ha naturaimente nessa Correspondiarice du Pere Marin Mersenne, Minime Faris l945 m), e netrepistolario, che si conserva in massima parte neli Archivio delia Pont. Universita Gregoriana P. Mrcher, Miscellariea Epistolarum, II - 68).U La bibliograsia piu recente mostra come net suoi scritti, scientisci o no, si incontrino momenti esemplari e significativi det gusto barocco, e persino interessi divenuti oggi di attualita. Sivedano te sessioni di studio piu recenti che lo riguardano. ciclopessimo in Roma Barocca. Athanasius Lircher e si Mineo det Collegio Romano tra naerkammer e mineo scientifico Fadova l986) 46-50.

β' Anche ii Kepler insiste su luce e ombra, ma solo in Senso empirico omnis observatio coelestis sit mediante luce et umbran, dice net 6Ρrooemiumn ai Paralipomena, e sottolinea la parte avula ualle eclissi in astronomia. Ιl Mrcher apre ii l. I con premesse assiomatiche su luce e om-bra, che a dissere a delle sipropositonesis det Kepler cap. I dei Paralipomena) cui si ispira sono percerioni emotive piu che dati sperimentali. Per esempio: siNaturae miracula cuilibet enti sunt inditan Ρronunciatum atque axioma VII), oppure siUmbra non potest agere sine lumineis XI), oppure Umbra Physica est medium umbrosum, Obumbrantis corporis qualitate imbutumn Definitio XV). Qui oliretuito te sidesinitiones' si scambiano te parti con gli axiomatan.

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Colui che ha fondato l'ottica sull'antilesi di luce e Ombra e Aristotelesin. La luce, considerata neli 'alto di partire dalla sorgente luminosa, illumina i

come l'aria, i 'acqua, ii vetro . A questa connessione necessaria tra it traSparente e l'opaco is seguito l'altra per cui la luce appare relativa at bulo, sua unica alternativaq*. E una relagione det tutio empirica, di luce solare bianca etenebra nera, doue solo la luce e un dato positivo. Invece per il Κircher quella relaZione appunto e meta sica: caso rilevante di una polarita tra termini realie contrapposti che egli chiama magnetismo, e che nella sua immagine dei sapere e capace di attraversare in modi e gradi diversi ogni aspello delia realia sensibile. Essa ritoma con ulteriori generaliggagioni in altri scritti, ed e ii tema di una delle opere maggiori, rielaborata tre volte a distanga di anniβδ. Qui it testo parte da un 'anticipagione letteraria, HLaus et umbrae description amplo elogio deli'ombra, ornato di citarioni classiche ma povero dianalisi senomeniche. Segue una definigione scap. I) l'ombra e assenga di luce solares' per la presenZa di corpi interposti, quindi una negaZione so piutiosto una privarione): il Κircher insiste peraltro a dire che essa e un dato positiVo, in diretia antitest con la luce, o col corpo illuminato da cui si genera it conod 'ombraββ. La commistione di realta sisica e metasora conduce a domande si Radius, lumen, Splendor, nitor, quid sint' Umbra, obscuratio, tenebrae

ipostatiZZata una Volta per tulte) e i Vantaggi che essa ha per l'uomo, entroquel sistema di intengioni provVidenZiali che prende tanto sparto nei testi kircheriani; e che effetii essa ottiene, salutari o nociVi, se Si trova congiunta ad attre creature, come it Sole, l'aria, te piante. Seguono cinque regole d 'igiene

siSciognomian), fitte di dati di varia provenienga. I 'appendice ali ultima ditati regole riguarda la simpatia o antipatia delle ombre net confronti di que-

βλ De anima 2 T: De sensu et sensibili 3. βδ Spento o ac so la numerarione binaria 0: l) dei linguaggio digitale forse aluta a capire cloche Aristotele intraVede.

questo tema nella conoegione hircheriana dei sapere ii judiZio degli studiosi pare oggi concorde, a partire almeno da F. ΚRAFG, Neue Deutsche Biographie ll, 643. β' Ιl Κircher sa bene, e lo dice subito, che anche la luce rinessa genera Ombre. I raggi rinessi,nella sua prospettiva non propriamente fifica ma letteraria o che altro sinihil aliud quam umbrarum quaedam soboles sunth I4 47). ββ Non sunt ergo obscuritas, umbra, umbratioque simplices lucis, et luminis privationes, sed Sunt Vera entia, qualia dicuntur positivan 54 39, ma scritto 47). βρ I due termini si desiniscono silatens rerum consensus et dissensusis Fracastoro). Suirantinomia dialettica ii Κircher ritoma nel l. II Pars I cap. XΙΙΙ: e poco o molio in Ogni suo scritto scientifico. La simpatia e antipatia naturale e argomento classico delia letteratura alchemica a partire dagii scritti di Boios ii democriteo c. 200 a.C.), tra i quali c'era un Peri sympatheton kai antipatheton: e ha dato it titolo ad altre opere verso la sine dei mondo antico: cs M. BERTHELOT

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questa ii Κircher fonda e a suo modo sui luppa, non la teoria di cui nonsa nulla), ma ii sentimento, la perceZione, la sua esperienZa viva dei ma

Ricapitolando. Con la definirione descrittiva dei cap. I in pratica si e anticipato tutio, fondendo abiimente assieme aspelli irriducibili la Gisicita deldato, la sua traSfiguraZione simbolica, la menZione che ne sanno i testi poeticie religiosi, nonche una disputa scolastica sulla natura detrombra. Come SpeSSO accade, quanto doVeVa essere la risonanga finale e ii significato umanodi un tema scientifico ne e divenuto la premessa epistemologica: e per Via della contaminagione inigiale nessuno di tali aspelli si trova ad avere lo suolgimento che gli e proprio. Il ptu danneggiato e it primo - l'ombra come satio 1 sico - che rimane inafferrabile: sicche ii punio di vista ottico, cui it discorso sulle Ombre non e affatio estraneo, nella Pars II dei l. I praticamente non c'e. Ne segue peraltro che in quest opera it tema detrombra, non solo genera Opposigioni e simmetrie con quello delia luce, ma in tuiti i passaggi dissicili e oggettivamente meno appropriati ha fungione costitutiva. Da una simile struttura mondana silvc-umbrisn uno dei molli neologismi kirche iani)β' la no-gione stessa detropaco correlativa atraltra, det trasparente, che ha parte coSi positiva nella fondagione aristotelica) acquista un'accegione nuova, quasi dieSSenZa prima e Originaria. Non deve sar meraviglia se in questa fisica delia luce, che si Vuole sperimentale ed e invece Hoco o spetiacolo di figure assolute, un aspello cosi eSaltante delia visione quale e ii colore viene fatio risalire, per via delia sua rite-Vanga ottica e dei suo primato emotivo, a quel momento iniZiale e inso Ontabile che e la reciprocita e la compenetraZione di tenebra e luces': penosarielaboragione di un tema interessante, nonostante Ogni inefatteZZa, detrottica di Aristotele . Importante la conclusione su simpatia e antipatia delle ombre, che ora Vengono non solo ipΟstatiZZate ma personaliZZate: estrema maggioragione diquella polarita tra consenso e dissenso che cosi diviene dichiaratamente antropomorsica. Un secolo prima Girolamo Fracastoro aveVa scritto un De Sympathia et Antipathia rerum liber unus come preludio alia Sua claSSica opera sui morbi contagiosi β': non si splega it contagio, e l'immunita at contagio, se non si comprende a fondo la simpatia e antipatia tra te cose. It Fracastoro

Les origines de Lalchimis inaris l88 ) l T-l 58 l67. In antico era un tema emetico: ma piu tardi G. Fracastoro De Sympathia et Antipathia rerum liber unus, i 46) riusci a inseririo net sapere scientifico dei tempo. Si noti che pure it tema, caro at Κircher, det museo delle meravigile e di

β' It termine compare pertino nei titoli maggiori deli'opera. Cosi la Pars II detropera euna 6Cosmometria Gnomonica Luc-umbrisn. Gia it sottotitolo delPintero l. IX recitava De mundanarum partium situ, magnitudine, quantitate, altitudine luc-umbri ratiocinio investigandan. Ιl termine torna nei titoli dei capitoli e net testo. β' siColor est lux opacatan, non piu che accidentalita, o contaminagione, dice l'ultima delle de

β' De Contagione et Contagiosis Morbis; et eorum curatione; libri III edito insieme col De Sympathia et Antipathia a Veneria nel l 46. L'opera complessiva su presto famosa ed ebbe dat

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trasse iva cosi un tema alchemico net sapere scientifico, e - quel che pili conta- saceva ii primo tentativo di saldare medicina e filoso a naturale. L 'estrapolagione ulteriore satia dat Mrcher non ha giovato a rinforgare la saldatura che pure ne aveva bisogno) ha solo dilatato Pambito delle analogie.

Nel giro di poche pagine, per struppi dissimulati, si passa cosi piu volte da

'epist ologia ali altra: peremo dat discorrere per metasore a pratiche terapeutiche di rugione alchemica. Ιl Mrcher e sensibilissimo at placere di comunicare: sone anche per questo e cosi restio a distinguere te sidue cultureis e it loro orientamento epist ologico. Netrarco di tempo delia sua vita la figura dello scienciato si va separando da quella detrumanista, sia pure con qualche eccerione illustre Galileo, Redi): e si sta disseremiando e metiendo a punio repistemologia scientifica, ma solo net Vissuto. La sistemacione ragionata e rinessa verra molto piu tardi e per gradi; a meta Micento e ancora possibile sma it caso delMrcher ha qualcosa di eccessivo) mescolare liberamente epistemologie diverse. Vediamo con che coerenga argomentativa il Κircher tratia it tema dei colore. Lo to a di siuggita in termini filosofici, che non Sembrano suoi, nella

parte I dei libro Ι, a proposito detro igine dei colores'. Qui egii presupponerimmaterialita delia luce, e anche dei colore, come essetio prodotio suile superfici materiali dei corpi 'λ. La fungione delia luce net suscitare ii colore espiegata ricalcando la test aristoteli co-tomistica sulla parte detrintelletio agente, che illumina e spirituali raa i dati materiali fomiti dat senso e ne rende possibile una conoscenga spirituale. Ecco i guai della spiritualiggagione facile e dei troppi apriori. L'intera parte III dello stesso l. I riprende la questione dei colore in termini positivi, ignorando det tutio rantelatio filosofico. Qui una siΡraefation introduce ii nuoVo argomento, anticipandone i risultati. Ρoiche ii colore sup-

Pone Un corpo opaco, eSSO e siquaedam opaci corporis assection, o anchesiopacata quaedam luxn. Ρer tale intrinseca relagione opacita e colore con-

corrono a rendere visibili i corpi N; e rinviano cosi a queli originaria connessione tra luce e Ombra su cui, net pensiero det Κircher, si fonda ii mondo come ordine supremo 6kosmosis '. Attraverso questa mediaZione puramente colloquiale sara possibile at Κircher raggiungere la classica test di Aristoteleche riduce i colori puri dello speltro solare a luce povera tra blanco e neres

'λ Cum color sit forma materiae immersa, lumen Vero ab omni materiae contagione remota forma vero materialis ad operandum sit inepta, neque Se Supra materiam eleVare posSit; ne SSa

rio principio indiget immateriali, quod supra materiae suae conditionem ad aliquid a subiecta materia independens producendum elevatur: quod quidem nihil alud est quam lumen ...). Quod igitur species coloris sit immaterialis, id habet a lumine immateriali: quod vero sit obiecti repraesentativi certi coloris, non habet a lumine ad omnes colores indisserente, sed a determinato colore, a quo producitur' 37 26) Suppongo pero che ii ragionamento, riserito dat Κircher con trop-

βλ 6Cum omne visibile non nisi per superficiem coloratam specteturn sivi).N 6Quicquid igitur spectabile est in hoc mundo, id non nisi per lucem umbrosam, Vel umbram lucidam spectabile estis sivi) '' Il Kircher e chi lo ha precedulo preferisce non nominare it gligio.

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una certa opacita hilaribile at rapporto di luce e ombra. Il Kircher - pur cosi attento a cogitere te analogie tra ottica e acustica - non da peso invece at latioche Aristotele auidi Poriginalita di clascun colore alla presenga di un determinato rapporto silogosn) nella distribuetione di gone infinitesime blanche onere, e paragoni tale rapporto a un accordo musicalesβ. La 6Ρraefation - un discorso insolitamente elegante e sospeso in aria enato momento per momento da labili verosimigilange - si prolunga in una

definigione dei colore, che e imposta da ragioni filosofiche , ma di satio quie solo un elenco di pareri. Si cita l'opinione dei pilagorici, di Ρlatone, di Alberto Magno se con tui si discute) e di Aristotele, con cui it Κircher dice di

lrovarsi d'a ordo. Ιl movimento persuasivo di questa pagina ne spiana l'eterogeneita e te da apparente figura e forma: ma, a disserenga delia 6Ρraefation, dove si anticipa tutio, la ricerca delia definigione di per se rivolta anch'essa adire l'esse tale) divaga, non va olire it puro obbligo cerimoniale. Il momento successivo e didattico . Un gra co splega la genesi dei cinque colori fondamentali, e olire che da ragioni empiriche dipende dalle anticipa-gioni precedenti: si e i postatirgata l'ombra non meno che la luce, e luce e om-bra si sono date equi valenti a blanco e nero. La varieta dei colori si riducecosi a blanco e nero, e ai tre, Hallo rosso biu, che vengono dalla pratica della pittura. Da questi cinque per sottragione cromatica si compongono tuiti glialtri. Neiratio stesso di enumerarii i colori fondamentali risultano anche qualitativamente diversi dat sette dello speltro solare e detrarcobalenes'.

Ma ora, Con uno Scario brusco, accade che quei cinque abbiano solio dise attrettante colonnine di otio termini, omogenei sui medesimo livello maeterogenei da un livello atraltro Analogia rerum cum coloribusn. Ιl colore eancora considerato uno specifico fenomeno fisico: tuttaVia, in questo spaZio

Verbale senZa pareti resistenti, te res le grandeZZe, o te dimensioni reali) a cui

'β Aristotele net de sensu et sensibili 3 439 b l9 - 440 a 63 cerea una teoria per sar derivare ii colore dalla luce. Formula percio piu ipotest: ma solo la prima di queste permette di evitare che ilcolore sta un dosamio di luce e Ombra, e quindi una gradatione di mgio. Si suggerisce che ii colore possa risultare dali'accostamento infinitesimo di grani - o piutiosto di strisce, sita parallelan- di luce e Ombra, secondo un rapporto assemato silogosis tra te loro misure arithmoin): tale rapporto polrebbe essere anche irraZionale. Non si tralia dunque propriamente di combinare luce e Ombra come due distinte qualita operative: la non luce so tenebra, o ombra) verrebbe invece solo a separare in un determinato modo un momento di luce - un traitino blanco - dali'altro e arendere possibile una nocione di misura e di rapporto tra misure o l'essetio complessivo, traitandosi di entita microscopiche). Forse ii logos e, non una quantita, ma la figura di Zone infinite-sime con cui e dato di esprimere e di causare una particolare modulaZione di luce: un codice a barre non puramente convencionale; quaicosa di remotamente analogo a quanto accade nellaresa digitale di un suono qui un linguamio binario dove 0 o l sia Ombra o luce, puntino nero oblanco). It colore sarebbe, non luce contaminata d'ombra o di altro che, bensi un riimo sui generis, un accordo musicale la metasora e di Aristotele), interna a quel grano di luce. Ιl Κircher preserisce restare sui genetico: suppone nota la teoria di Aristotele, la usa, ma non prende positione circa te varie imissi. Sulla storia dei colore in Aristotele si puo vedere I. DE TONQEDEC, Questions de Cosmologie et de Physique cher Aristotele et Mint Thomas Faris l9503 88-9T. inessioni suolte nelia 6Ρraefation non basiano a clare l'aoio: Hin omni bona philosophian il Filosofo dice che occone dare usubiecti alicuius notitiam exquisitamis. Quindi ii cap. Ι de

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FlavuSRubeuSCaeruleuS Niger Lux pura Lux tinta Lux colorata Umbra Tenebrae LuXUmbra tenuissima Umbra moderata Umbra densa Tenebrae Dulce Dulce temperatum

Acidum

Amarum

Ignis

Aer vel aether Aurorae Medium Aqua Terra Pueritia Adolescentia IuventuSVirilitas Senectus Intellectus

opinio

Error Ρertinacia Ignorantia DeuSAngelus Homo Brutum Planta Nete

Hypatheolire a quei cinque esistono altri colori per esempio suile nubi atralba oal tramonto), chlamati apparenti' Il Κircher dice di nes', ogni colore e vero, non apparente. EccΟ un giudiZio positivo, non raro nel Κircher, che ha it senso dei PossemaZione sperimentale, anche se ama Soprattulto analogaria. Ma la traitagione Va aVanti, senZa posa, con i colori su in aria si e nubi , t 'aurora, it cieto) e nelle acque det mare. Ιl Κircher enumera i fenomeni, da buon osservatore moltiplica i punii di vista, si chiede sempre te ragionie ci discorre Sopra anche se ne SA POCO O nulla. Talora clavanti a una domanda difficile sperche it cieto e aZZurro ) si arresta, si proVvede di cita-Zioni, adduce te motivagioni altrui, te mette a confronto, ne ricaVa Spunti per un discorso proprio: un atto di umilia, la dove non gli si offre nulla dipersuasiVo, a neSSun livellΟΤ Ο sorse e solo sistudium Variandiis per tenerviva la pagina' Ιl grosso volume nasce da un tracciato di questioni inten-Zionalmente completo: le inevitabili lacune net clare ragione dei fatii sicolmano con Parte di decorare o solenniZZare o musicare bene un tema oun quesito, la dove Pinteresse sapienZiale o simbolico non imponga un altro modo di partecipaZione. Anche queSto e dunque, o pare, un WOPUS oratoriumD, e ne condivide liberamente te regole.

A questo proposito la justificarione dei Lircher e sbrigativa siad luces autem et colores omnia reliqua entium genera revocari, eorum gradus sub figura hic adiuncta Ile cinque colonnine di termini omologhil satis declarant, quae omnia certam quandam analogiam ad luces colores habere ei patebit, qui unum cum altero rite comparaveritis 68 49). L'ultimo termine di questa corrispondenZa analogica e ogni volta uno dei toni delia musica

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La Chromocritican, cui it Κircher dedica pagine vaste e solenni fin insondo al l. ΓΤ, sarebbe Parte di penetrare nelle ragioni dei senomeni naturalimvovendo da quel dato, det tutio superficiale, che e ii colore. Compatonosette precetti per l'uso curativo di erbe, fondati sui colore di esse: non e chiaro se vengano dati'esperienZa privata det Κircher o da quella altrui se argomento di farmacopea, e manca forse la diffusione e reloquio reboante con cui ilΚircher parta di cio che e suo): ma va notato che condensano somme ConSidereuoli di dati, inattendibili o approssimativi quanto si Vuole, ma una buonavolta empirici. Applicata atruomo la Chromocritican e contigua alia 6Ρhysiognomian, alretnografia la raZZa e ii colore delia pelle), alia diagnostica medica per esemplo ii colore deli'urina, tema traitato da molti, e qui Suolto amplamente con la tradugione datParabo di una particolareggiata tabella sulcolore come segno di malattia). Ecco come da una contiguita atraltra it Κircher sa arrivare anche la dove it tema inigiale non ha pertinenZa alcuna: e tut-tavia rimanere credibile e persuasivo con chi non imponga pauSe Ο eSamipuntigitosi. Egli mira, piutiosto che a dimostrare qualcosa, a esaurire ii tema

Si puo ricapitolare. Il Κircher, prima di fornire te informarioni saltuati

su un tema naturalistico, it colore, to a ronta e lo svolge per anticipaZioni assolute: quelle che nella sua esposiZione hanno la parte attribuita nella geometria euclidea atrassi omatica. Occorre aggiungere tuitavia che queSti preSupposti non indicano tuiti per il Κircher dati costitutivi delia realta fisica: pareche net piu dei casi abbiano fungione espressiva, cloe serVano a organiZZare lamateria dei testo, a darie una certa coerenZa o continuita epistemologica; Sirinettono sui rimmagine delia realia sesica solo nella misura in cui la comprensione det reale fa corpo con la coerenZa, quale che eSSa Sia, dei diScorSO. La prima anticipaZione, nella siΡraefation, e risolutiva dipende datrottica ScolaStica, e conduce praticamente a negare Verita at colore, che Sarebbe Solo luce sporca e mal riuscita'y. La seconda anticipagione - definire ii colore - e puro atto formale, inutile non chiarisce nulla) ma SenZa conseguenZe. Laterga ha essetti pili limitati ma incisivi: non i sette colori detrarcobaleno, ma icinque principali dei pittori, riconducibili - per il rapporto fondante di luce eombra - al blanco e al nero. Ρiu peri colosa e l'altra anticipagione che te si tro-va associata: quel dispositivo di analogie tra termini diversi, colli in Ogni campo dei reale, se venisse essettivamente hipreso e non lasciato li, polrebbeaVere conSeguenZe imprevedibili. Se ne puo concludere che l'esposiZione det Κircher e abituata a sollecitare it primato dei previo: anche se ii sentimento dei positivo - non meno che ilpiacere dei prooisorio - rimane sempre presente. Ma te anticipagioni condu-

tum Secundum).

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cono tulte mori strada, verso esiti ermetici cominciando dalla prima, sulla correlaZione meta sica tra luce e Ombra, che - invece di restituire ii colore com'era tempol) alia sua autonomia di senomeno sisico - sinisce con inglobarne la teoria. E chiaro peraltro che ii Κircher non rispellera mai l'originalita dei colore, se essa meite in crisi la luce dei raggio solare come luce Mementare, anteriore a ogni altra, e quindi ii primato assoluto e originario det Sole in ottica'β. In tui te ragioni simboliche hanno precedenZa incontrastata suquelle empiriche. Viene pol l 'altra anticipagione, delio schema di otio per cin-que corrispondenge tra it colore e altri dati ad esso eterogenei: l'analogia, rapporto asinitivo o rimando mnemonico, e lo strumento proprio dei ragionamento hircheriano, sui modello di quaistasi Ars Magna. Ambedue gliapriori sono estranei e incompatibili con una traitagione scientifica, com'edato di concepiria gia alia meta dei Seicento. E ambedue stanno alle originidet volume det Κircher, ii cui litoto te esplicita e te annunZia. Ma netratio di verificare con un caso particolare la dispersione e sconneS-sione tematica dei testo nel giro di poche pagine 65-68 4T-50), si e di satio an- dati piu in la. Ιl quesito si e spostato, perche e risultato che net passare non da

la implicano e la sorpassano. Questo perche cambia it modo di percepire l'ar-gomento, di partecipario, di esprimerio, soprattulto di dimostrario: e prima ancora cambia la tecnica legittima o no le anticiparionil) con cui accostario; ecambiano pure te ragioni - metasHiche, sperimentali, analogiche - che Stannodietro at tema, e l'ambito detresperiema umana di cui esso e parte. Studiare ii Κircher significa anche questo risolvere la coerenZa Superficiale o arbitraria dei testo in vera eterogeneita, smascherando via via la disserenZa continua ma dissimulata e implacabile) delle ragioni e dei criteri di verita, dei modi di partecipaZione personale, dei linguaggio che Si appropria actascuna variante tematica. Ma significa pure tentare di capire come siano possibili tali incoerenge e discontinuita in uno scritio che, pur con questi Sbal Zi, visibili o no a prima vista, ha tanta vitalita da apparire a studiosi serii, mori detrambito scientifico, interessante e unitario, come accadeVa tre Secoli emerao fa quasi un capolavoro detres mero baro o. Ιl l. ΙΙ, De Actinobolismis, seu Radiationibus,, , passa dat tema delia luce a quello, amne o complementare, dei raggio luminoso secondo la distin-Zione antica tra siluxis, percegione che si ha nel guardare verso it Sole e gli ambienti che esso illumina, e silumenis, cio che un punio luminoso irradia intorno a se e che lo rende visibile atrocchio. La radiagione luminosa 6Actinobolismus Lucisn) e un normale argΟ-mento di ottica; ma it sottotitolo della prima parte dei libro side Ratione Lu-

'' Si vedano ad esempio te prima pagine dei l. I. '' De Actinobolismis Seu Radiationibus.

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L'uARS MAGNA LUCIS ET UMBRAEn DI A. KIRCHER

minis ad quam ceu principalem ideam, totius naturae operationes instituunturis) annunZia, come anticipaZione totale, la proposta di una fisica nuovadove l'irraggiamento sta, non un senomeno da descrivere empiricamente ematematicamente, bensi una categoria universale e gia precostituita delia realta, da ambientare entro lo sperimentalismo secentesco. In un Simile con- testo pertino i grecismi possono apparire meno gratuitio valgono a eVocare

anche se, alia data in cui it Κircher schive, la parte deli' uomo di scienZa non edi prolungare te emeneutiche pur autorevoli det passato, o di preSagire quelle dei futuro, prive di rapporto con la ricerca in alto, bensi di puniualiZZare

una precisa miSura, che e quella, non altra, e solo attende di venire messa me-glio a suoco. Ma il Κircher e pure attre cose, e non solo uomo di scienZa, nemmeno quando traita argomenti come questi. Nel cap. I un ragionamento meta sico cerca di mostrare che la radiaZione luminosa e principio di apertura reciproca e comunione tra i corpi mondani. Molio interessante it c. III, che si chiede che cos'e ii raggio luminoso, e ri- propone cΟSi un tema antico, accennato atrinigio dei l. I. Se non si puo direche la luce sia sostanga materiale riscalda ma non ha peso), e difficile pure ri-duria ad aspello accidentale dei corpo che essa illumina: gli accidentian

esso si modi chi; che e quanto accade invece per la luce. Anche se formulatocol linguaggio scolastico, pare che ii Κircher sta di fronte at quesito se la lucesia fenomeno ondulatorio sta modificaZione di qualcosa, Haccidensn) o corpuscolare semissione di materia, quindi sostanga). La soluZione a cui inclinasarebbe clavvero iungimirante: la luce non puo essere in modo eSclusi VO nel'uno ne l'altro, non individuo corporeo satiraversa cristalli impenetrabili), non Haccidensis esplica la sua agione senZa un Soggetto altro da Se). Confrontata con te categorie aristoteliche sta necessariamente nella prima le Sosian-Ze) ma e forma semplice che non esiste mai separata dalla sua fonte sit Sole):

sofico - radicalmente diverso sinovam philosophiamn): e dice che non se lasente di importo ad altri uobtruderenyβ.

'β Se nessuna delle due altemative usuali, SosianZa o qualita, puo Valere per la luce, sitam tertium quoddam entium genus hucusque omnibus Philosophis ignotum assignabitur, radiosamque luminis pronuentiam non jam in qualitatum, sed primae Categoriae album referentes radios ipsos a se, et in se subsistentes, a sonte tamen nunquam Separatas formas simplices, et substantias sine corpore corporeas dicere cogemur. Quod qui aSSerere Voluerit, per me licet; ego Sane ...)quid in tam perplexo negotio dici debeat nescio: unde in re adeo ardua ego nihil facile quidquam determinaverim, ne novam Philosophiam mundo obtrudentes, in priori libro assertis contradicere videamurn lli l82). Qui siΡhilosophian pare vada preSa in Senso proprio, e non come siphilo- Sophia naturalisis, cloe una nuova scienZu. Il Lircher non mole smentire quanto ha detio nel l. IPars I cap. IIX X dove presentava la luce in termini poeticamente commossi ma generici, inve che come sostanga assolutamente sui generis. I a CheValley ha inteso obtrudereis come uimpedire, rigetiaren: quindi identifica la nuova filosofia con la scienZa di Kepler e Galileo, in lotta colSapere scolastico. Ma Hobtruderen da sitrudere - Spingere avantiis, it contrario di sitraheren) radicalmente significa siinculcare a sorran.

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