Archivum Historicum Societatis Iesu. Vol. LXII - 1993

발행: 1993년

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Ρoco pili in ta cap. IV) un asstoma, che viene da Athagen ogni punio visibile irradia: e questa la ragione per cui e dato di vederio. Segue una catenadi proposigioni sperimentali e di corollari sult'irraggiamento. Una insignis experientian 6Ρropositio V Experimentum ΙΙΜ) e presa dat Kepler, che ilΚircher conosce, anche se non liene conto di quanto ii Kepler Ottiene conrargomentagione matematica. La 6Ρropositio VIn dei cap. IV e ii cap. V presentano esperimenti di camera oscura: e it VI, citando Virgilio, suolge ranalogia tra luce e suono. Ιl VII si dedica alreco, allo spe hio acustico parabolico, e a varie divagaZioni su questi che sarebbero secondo it Κircher senomenid'irradiagione e non gia di rinessione di luci e suoni. Cosi si passa cap. VIII)al tema det suono si vari timbri di percussione o di voce) e ad altre ipoteticheirradiagioni sensoriali, di odorato, latio, gusto cap. IX) I passi ulteriori detrestrapolagione indebita vengono proposti conmolia cautela'st: ma it loro elenco serve a capi re che cosa e lo sperimentalismo det Κircher. Si invita a considerare come irraggiamento la Somiglian-Za genetica tra padre e figlio: e si menZionano percio esperimenti su uo Vache Vengano aperte a diverse date di cova. Altro caso d 'irraggiamento l 'immaginagione. Qui e la gallina che tuita legata e posata per terra col capo SOpra una linea Segnata col gesso; e che, se Viene Slegata, rimane immobile a contemplare quel segno. M a P abuso det tema si estende tino alle radiagioni che si dicono emanare datranima e sono percepi te da amici o parenti anche in luoghi lontani, e possono muovere oggetti cap. XI): primo accenno a fenomeni spiritici, su cui it Κircher per amore d'ortoclossia non Si Sofferma, anche se ammelle che non gli sono estranei, data P affinita conquanto ha scritto net suo libro De Arte Magnetica e con quanto intendepubblicare nel P Oedipus. Ultimo modo di irraggiamento, per analogia colpunto luminoso, la Simpatia e antipatia tra sostange naturali scap. XΙΙ) particolarmente palese net medicinali efficacia diversa cla persona a per- Sona), e Soprattulto nei veleni.

Anche la Ρars II dei libro si occupa di irradiagione. I 'esame dellastruitura dei Pocchio cap. Ι) termina col paragone inatteso tra it cono ottico - che partendo dat Pocchio stiora i contorni detroggetto e li riproponea ogni segione perpendicolare - e it fusto di una planta. L 'autore, troncato ii fusto in alto e intagitata sulla superficie piana una figura, dice di aver Vi-Sto riappari re quella figura operando segioni ad alteZZe inferiori: quasi si fosse irradiata lungo it fusto, col passare degli anni. Lo sperimentalismo

Si documenta cosi ii vagare casuale e disinuolto det Κircher che e passato, di capitolo in capitolo, da discussioni meta siche sulla natura delia luce ad analogie tra luce e suono, e pol dalla camera oscura allo spiritismo. So-prattulto ha cercato di estendere Pirradiagione luminosa e sonora a cui erroneamente associa senomeni di rinessione) ad altre percepioni umane: e di ii alia SomiglianZa parentale, a fatii di psicologia animale, atremcacia di medici-

Τ' 6Rem difficilem, et plenum aleae opus aggredimur' cap. X)

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nali o veleni, a dubbi ed esperienZe su vegetali, alle infinite simpatie e antipatie che, qui e altrove, egit percepisce net cosmo. Sicche l 'ottica diviene per il Κircher una forta di asse attregrato con cui raggiungere argΟmenti disparati che nulla hanno a che sare col fenomeno luminoso. Che tema hacercato di eSporre' molli, o piutiosto nessuno, se ci si attiene ait 'ottica della luce e deli'ombra. A meno di dire che, a forga di preamboli e traveStimenti, ha pariato solo della simpatia e antipatia immanenti nel mondo, acui - secondo un sentimento aliora largamente condiviso, ma Sempre piuemarginato dat sapere naturalistico'' - il Κircher vorrebbe ricondurrequat si asi fenomeno naturale.

Certo egii dimostra una profonda attesa di unita, dove l'intuito anticipata perceZione rinessa e controllata: ma pure una radicate inconsapevoleZZa dise e delia dimensione storica della propria ricerca. La convergenZa di discipli- ne diverse cui egii aspira e irrinunciabile, ma qui rimane suori data: comincia a formularsi solo oggi, clopo secoli di specialiZZagione ininterrotta ed estremamente seconda, guidata da modelli ravvicinati e non da apri ori remoti eonnicomprensivi, come quelli che riducono ii Lircher at margini delia societascientifica, di cui pure e parte. It l. VII deli'opera tralia della riflessione delia luce, e da suggerimenti pratici e interessanti, ma ha un avvio singolarmente ensatico: la 6Praefationesalta i perbolicamente l'impresa di catturare con un piceolo specchio la luce che anima i moti celesti, e di trasseriria entro congegni umani per ottenerne

effetii inauditi.

DOPO una enumeraZione poco piu che formale di definigioni e postulati e una pagina di ammirato stupore per la sapienZa che regola l'universo'', si condensa in tre anticipagioni la teoria kircheriana delia luce rinessa come fe- nomeno fisico e non puramente geometrico''. Vi si dice che i raggi solari hanno tanto piu larga quanto piu cadono a perpendicolo''; e anche quanto epiti spessa e compatia la materia che incontrano: intendendo cosi di asse are che ii raggio colpisce it corpo e rimbalga Via, ma senZa dir nulla sutrenergia

termica assorbita dat corpo esposto at Sole. E polo i corpi terreni sono pregni di semi e spiriti e umori vitali, si he sotio l'agione det Sole e delle attre stelle'' Nel l660, a cura di Loreng Strauss, medico di corte con tendenZe esoteriche, J. A. Endter, editore a Norimberga, pubblico un Theatrum Sympatheticum, che raccoglieva scritti, favorevolio no, a proposito delle simpatie e antipatie naturali applicate alia pratica medica. La raccolla eb-be Subito successo, tanto che due anni dopo ne umi una seconda ediZione piu che raddoppiata di Volume, tanto viva era ancora in Europa l'attentione per quel tema e te sue straneZZe vi si racco-Hievano scritii o estratii dagii scritti di ventitre autori, tra cui I. B. van Helmont e Th. Bartholinus. Grande ritievo ai senomeni di simpatia e antipatia aveva dato la Magia naturalis di G. B.

della Porta, ma molto maggiore nella prima ecliZione in quattro libri l 58) che nella seconda in

inversioni.

J' Cap. ΙΙ 56Tl526- 273. Ma vedi la nota precedente. Lo si is derivare dati'economia dei mondo naturale, che comporta ii percorso rettilineo della luce, e la perlatia efficacia iungo it tragitio ptu breve.

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producono la varieta sterminata di esseri che a ollano ii cosmo. Gli apriorisu cui si regge la descrigione di quanto a tene sulla Terra ad opera della radiagione solare sono questi: non gli altri che ventuano presentati atrinigio co- me postulati8λ. Ιl raggio luminoso quando tocca it suolo si riflette o verticalmente in seipsumn) o in altra diregione. N et primo caso it Κircher sembra pensare at permanere dei raggio che, raddoppiato su di se, continua agravare sulla superficie det terreno. Nel secondo caso si scloppia in rag-gio incidente e raggio rinesso, con angolo δ' incidenga uguale a quello diri flessione: quindi pare che, colpendo it suolo di sbieco, almeno parZial-

io at tropici dura ore, giorni, mesi, anni e i raggi rines si si infiitisconoalr infinito uin immensum brevi multiplicanturn), invadono violente-

mente i 'aria, la riscaldano alPestremo, la disseccano, la rarefanno'λ. L 'aria cosi incendiata riscalda a sua volta it suolo: con la conseguenZache t 'umidita dei terreno evapora, e masse enormi di vapore Salgono in

alto, per ricadere pol impetuo se in gravi turbamenti atmosferici, di pio g-gie, grandine e venti84.

Con tali presupposti it Κircher riesce a capire te singolari notigie giunte dat missionari che vivono in Peru: dicono che ali equatore, che si e soliti im- maginare arido e torrido, te pioggie sono abbondantissime e la vegetagione iussureggiante. Egli ripropone piu in particolare in un palo di pagine quanto ha ora formulato, con ulteriori informaZioni di seconda mano, e percio approssimative o impreci se) sutrinatteso rigoglio di crescita e ii diverso aspello

'λ 6Supponendum primo, naturam in omnibus rebus sub lineis brevissimis effectus suos attingere, ut in libro huius operis primo theoremate ex professo demonstraturn csr 5834 5393. HBrevissimas autem huiusmodi lineas esse radios Solares a punio incidentiae reflexos, et tanto quidem efficaciores, quanto ad perpendiculum magis accesserint, alibi osten- Sum eSt. Secundo, corpus quanto fuerit densius, compactiusque, tanto ad efficacius Solares radios reflectendos esse aptius, non Secus ac pila, quae tanto altius resilit, quanto duriori corpori fuerit illisa; et tanto quoque calores a reflexis radiis causatos diutius continere, quanto fuerit densius; ut in carbonibus plus viget ignis, quam in flamma, in ferro denique

quam in carbone. Tertio, terrenum corpus plenum spiritibus, atque omnigena seminalium rationum mistione foetum, humore nullibi non scatere; quae quidem omnia ab Authore naturae, cum ad decorem universi, cum ad varietatem rerum in mundo manifestandam ordinata sunt. Haec Vero mista coeleStium corporum SoliS, Lunae, stellarum, cuique propriiS Seminibus lumine tanquam vehiculo profusis, tandem eam, quam in hac universi machina maxima admiratione attoniti contemplamur, varietatem producuntis 569 526-27). Tali premesse valgono solo per la I parte dei l. VII. Le parti II e ΙΙΙ, di ottica geometrica, e IV e V, di applicaZioni gnomoniche, non ne sono intereSSate. 'λ Ex multiplicatione vero, seu condensatione radiorum aer vehementer discinditur, discissus humiditate exutus in maximam raritatem abit, quam et ingens consequitur caloris

'J 6Aer vehementer hac radiorum multiplicatione percuSSuS, accenSuSque, terram, quam ambit, caloris sui participem facit, haec calefacta, quod humidum continet evaporat, quod natuosum in halitum dissipatum, atque caloris vi subleVatum expirat; ex Vaporum Vero, halituumque terrestrium eruptione, maximarum meteorologicarum impressionum suppeditatur materia: unde pluviae, grandines, Venti, similiaque. VaporeS praeterea, halituSque una Sequuntur latentium rerum semina, quae omnia innumerorum in sublunari mundo prodigio-Sorum effectuum causa sunt' ivi).

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delle specie vivente'. Ιl capitolo termina con alcuni dati climatici deli 'America Latina che, noti indirettamente e incompleti non dicono mai, per eSem-pio, quanto Sia alta una citia sul livello det mare), sembrano paradossali. Saggiamente e inaspellatamente qui l 'autore lascia aperte te risposte, non tenta di interloquire. Quel processo meteorologico e climatico e dunque spiegato in tre tappe S cessive: te anticipassioni assolute sulla fisica dei rami risessi: il sistema ermeneutico che ne deriva e che cerca di adattarsi ai fatii; la lettura dei documenti disponi-bili, sulla base di tali premesse. Cosi te inefatterae e assurdita si attenuano Via Via o tendono a rimanere sullo sfondo, quanto piu ci si avvicina ai dati di fatio. Tut- invia it discorso di ottica e di fisica generale, anche se pare esauriente e retoricamente persuaSiVo, non Sta in piedi, non interpreta l'esperiema: le si impone disorra, la precede, non te tien dietro. E dunque ii caso di tornare sulle tre anticipa-gioni iniciali che di satio ne suppongono altre, non esplicitate; e con queSte attrest to a da6ero ii sondo, per melodo e contenuit, delia fisica Hrcheriana, nella sura in cui essa si presenta o sembra presentarsi come fifica. Si presuppone innangitutio che t 'agione dei raggi solari sta letteraimente percussiVa, un impatio meccanico'β tanto piu debole quanto piu cresce l 'an-golo tra raggio incidente e raggio rinesses'. Si presuppone pure che ii raggio'' 6Cum itaque Sol sub gona torrida semper alicui locorum verticalis normali in meridie innu-Xu terram oceanunque seriat, radiusque in seipsum retortus multiplicatione sua ingenti undique ReStu aerem repleat, omnium consequenter actionum potentissimam, enicissimamque efficiat, necesse est. Potentissimam autem actionem ingens illa rerum monstrosarum mutatio, quam sub Zona torrida positi contemplantur, necessario sequitur; hac ratione: terra enim praeferVido aeris ambientis aestu percussa ex intimis visceribus ingentem terra marique Vaporum halituumque copiam elicit; cuius rei veritatem nos docet experimentum ab arte stillaticia desumptum, in qua, quanto ignis fuerit potentior, tanto uberiorem Vaporem emittent herbae alembico insertae. Elicita itaque hoc potentissimo radio, etiam exiguo temporis Syacio, Vaporum halituumq. copia, cum eosdem in frigidiorem aeris regionem elatos utpote extra renexi raclij Sphaeram, inquam, ana-campticam iam constitutos, aestuq. Sensim deficiente tam cito consumere non possit, illos paulatim addensatos resolutosque in imbres copiosissimos fundi necesSe est. Quae actio cum quotidie integro prope mense duret, fit, ut humore nimio omnes campi oppleantur, exundent numina, itinera impediantur, animalia desertis planis ad montana se recipiant; corpora tam animantium, quam Vegetabilium, humidissimam constitutionem nanciscantur; folia arborum humore nimio dilatata a naturali forma degenerent; verbo, omnia immutentur. Ρraeterea cum halitibus, Vaporibusque, Seminalium ratione misceta excitata, aerem Vario commixtorum seminum foetu graVidet, fit ut haec calido illo humidoque exclusa, innumerabilia tum insectorum, tum vegetabilium a nostris toto caelo discrepantium varietatem producat. Hinc ex latenti Variorum semine commixtorum atque longe lateque una cum resolutis vaporibus dispersorum misceta ea, monstrificarum rerum in Vermibus, serpentibus, insectis, plantiS multitudo, quam Sub dicta Zona omnes exteri cum admiratione intuentur, nascitur. Hinc vehementissimo Solis aestu arbores percussae in Olea, balsama, Variaque resinarum genera resolVuntur. Animalia ipsa ex Europa dictis regionibus illata ita degenerant, ut vix dignosci amplius Videantur: ex aere quoque Variis, diversisque impressionibus vitiato inusitatis exoticisque corpora infestantur morbis, et infirmitatibus. Quae Omnia, ut dixi, a varia illa seminum attractorum, atque in aere diffusorum congerie originem obtinent. Porro Sole a vertice declinante, pluvijsque diminutiS, siccam auspicantur constitutionemn 568-569 528). Dove va preso in consideraZione l'informe cenno evoluZionistico, sui mutare delle specie viventi quando stano trasserite da un clima atraltro. 'β Che la percussione come tale abbia un essetio termico non e deito in alcun modo, ma non sipuo forse escluderio. Il Κircher lo chlama, con enfasi, sitriangulum reflexionis caumaticumno e dice sitriangolois. perche net linguamio e lideo, ancora normativo a questa data, la retia e un segmento sinito el'angolo coi suoi due lati forma un triangolo

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che cade a perpendicolo resti li tutio intero a disserenga detraltro, che almeno in parte fugge via); cloe che la rissessione ne reduplichi la presenZa, comeraggio incidente e rinesso. Ρercio e cosi importante che i raggi cadano verticalmente: Si ha aliora, non solo un impatio pio O meno intenso, ma la permanenga e l'accumulo dei raggi rinessi in cui si compendia l'agione luminosa ecalorifica det Sole. C'e ancora un presupposto da esplicitare, meno discernibile e piu insensato che mai. Per accumulo di colpi di Sole i raggi rinessi si infiitiscono verticalmente sul suolo, impregnano di se l'aria e la inflammano. L 'aria, a differenga di quel fascio compatio di raggi, e un nuido che avvolge e copre, quindicomunica calore alia Superficie terrestre, o a quaistasi corpo con cui e in contatio. La diretia espostgione di quel corpo at Sole, ma nel vuoto, non baste- rebbe di per se a riscaldaries'. Qui si mi sura fino a che punio it sapere det Κircher sia fruito delia sua improvvisagione, olire che di studio e di esperienZa: un 'inventivitalantastica che forse non e propriamente letteraria'' anche se it gusto perle analogie ha provenienZe letterarie), e che si espande in spaZi e durate contigui at nostro universo, per dettarvi leggi naturali esteriormente simili alle nostre. Ρuo clarsi che certe stranegre stano di antica data, e che ii Κircher colga spunti da cose che ha letto o che ha sentito dire: pare indicariola sintelicita dei deitato. Ιl punio e che, lungo i tre livelli dei processo esplicativo il lavoro SimprovVisagione corre veloce, rimane nessibile ecreativo; si adatta via via ai dati cosi come sono, si carica di positivita, perde un po' di non senso Strada lacendo. Certe pagine richiamano opere d'arte detreta barocca, non si sa bene ache titolo; propriamente non in quanto scritti di fisica, ma perche simili allearchitellure, popolari insteme e principesche, che Si CostruiVano come mac-chine per festa o per solenni apparati funebri, o come archi di trionso in onore di un ospite illustre, e dove si componeVano effetti e sentimenti diversi, cΟ- loristici e musicali, scenografici e letterari, figurativi e leatralmente illusioni-'' Non sarebbe serio chiedere at Κircher come accada che la luce solare riscaldi l'aria, e di con- seguenga la superficie terrestre. I 'idea dei Vuoto siderale, peraltro, non pare entri in discorso nel suo immaginario Iter Extatic m. '' dis cile condividere quanto dice Caspar Scholi, suo discepolo e collaboratore, circale doti letterarie det Κircher, in una testimonianZa peraltro preZiosa Trium annorum Spatio, quibus in Romano Collegio Societatis nostrae Auctori cohabitaVi, et meam qualem qualem opellam in edendo Oedipo Aegyptiaco impendi, quoties defatigati studiis ad campos et hortos Romanos liberioris aurae captandae ergo concedebamus, aut Tusculum, aliave Vicina loca revisebamus: de rebus coelestibus, de siderum natura, compositione, constitutione, de Mundi systematibus, de aliorum circa haec opinationibus, aliisque similibus de rebus colloquia instituebamus. Quibus in colloquiis tam rara, nova, et paradoxa in medium proferebat ipse, tam aptis rationibus, similitudinibus, exemplis, combinationibus confirmabat omnia: ut ingenti thesauro Litterariam Remp. ditandam fore judicarem, si ea lucem viderent. RogaVi itaque non semel, nec segniter, ea ut chartis committeretis. Praefatio Scholia

osservare la scarsa vitalita colloquiale deTIter Extaticum, che pure ha la veste di dialogo. Il ircher scrive in una prosa stentata, povera di creativita linguistica, talora persino oscura: eil suo latino e artificioso e stereotipato.

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stici. Capolavori di un glomo o di un'ora, alia pari di alcune delle argomentagioni delPAra Magna Lucis et Umbrae, destinate a esaurire ii sui momento lapropria forZa persuaSiVa. QueSta, tuitavia, ancora una volt ' e la logica dello spetiacolo, non delia ScienZa. Non c'e dubbio peraltro che l'uso di anticipare tutio secondo VeroSimi-gliange e ipotest di varia credibilita, sema esigere subito conferme saltuati, epol di dedurre di ii ii resto, comprest i dati, e un genere letterario hircherianoche porta ii discorso mori strada, o nel vuoto. Qui ottiene che in uno dei pochi libri dedicati a un tema di ottica, e nelrunica segione che ne parti come di senomeno fisico se non solo geometrico), in realia si parti d'altro, senZa Sapere bene di che cosa, almeno in termini di scienga naturale. Sono cosi usciti a nudo i limiti det Κircher quando vuole mettere a punio un discorso scientifico. Ιl Κircher e un ottimo ingegnere: lo dimostrano te se-gioni di gnomonica di quest'opera. Sa calcolare misure magnetiche, distanZeterrestri o astronomiche , inventare strumenti O procedimenti di misura: emoltiplica gli impleghi degli strumenti gia in uso con la sensibilita, si direbbe det musicologo insigne squale era di satio) per te variagioni di un tema melo- dico. Ρer prestaZioni come queste - argomenti da ingegnere - il Κircher e bravissimo. La tecnica dunque, in Ogni possibile aspelles': non la teoria scientifica, che in tui tende a divenire eserctgio retorico: meno che mal la rinessione filosofica. Sa appreZZare e usare i risultati altrui, purche empirici, liberi diogni inserimento sistematico: ed e appassionatamente entuSiasta per te Sco-

perte contemporanee.

Ρiu propriamente la traitatistica det Κircher, archeologica o filologica onaturalistica che sia, e dominata da una Spontanea spetiacolariZZaZione cheensatiZZa i gesti, dilata e solenniZZa i sentimenti, privilegia te immagini visive sino a trasporvi in parte se talvolta per intero) il contenuto della scrittura: equanto accadeva negli emblemi dei Cinque e Seicento erano insieme molli letterari e simboli visivi), ma pure nelle acqueforti dei frontespigi o dei testodel Κircher. C'e quasi sempres*, e forse non inVolontariamente, net Suo discorso piu paludato, qualcosa di proVVisorio, di mi Suratamente arbitrario, che e destinato a rimanere ii e a non andare olire. Ιl Κircher dice quanto ritiene possibile dire credibilmente netrambito dei suoi interessi, che sa vasti e ben documentati; ma Si tenga presente chenon ha mai capito, o accellato, la diregione di crescita della sisica det suo tem- po. E riuscito peraltro a cogitere da piu parti quanto era connaturale a tui eomogeneo allo spirito dei tempo il Seicento non e solo it secolo delia rivolu-Zione scientifica.

Qui si rinvia a quanto su detto in Enciclopecismo in Roma barocca IT, e AHSI 59 l990) 23-24. '' L'Almagestum Novum det Riccioli riserisce sue misure di Sole e Luna Τ. I Pars I li 0 li 3ll9 l2l l 25 226 233 234 23 ) assieme a quelle di astronomi illustri. Nelle notigie storiche ii Riccioli asse a che ii Κircher e uin primis amicus Uranicus, cui inter multas obsemationes plurimaS undecumque collectas, Eclipsium praesertim me debere profiteorn XXXV). 'in sue Detitsche Biographie li l9TT) 642-- 'δ Con l' cegione delia Grammatica copta e dei tabellari numerici.

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L'astrologia non e clavvero un tema di ottica: ma esistono ragioni nella

mente det Κircher per legario a quello delia luce e deli'ombra, e a quaistasi altra questione di sifica. Gli spetiano tre lunghi capitoli, gli ultimi della Ρars Idel primo libres', dedicata alia natura delia luce, e quindi atrorigine delia luce. Dat primato - che pare quasi religioso - det Sole, della Luna, delle stelle, si passa factimente agit essetti celesti sui corpi sublunari, e quindi atrastrologia. Νetranimo detrauiore questo discorso terminale ha forse ragioni tattiche moltiplicare te professioni di ortodossia, dato l'argomento sospetio); ma pol permette di cogitere meglio, benche di scorcio, gli interessi naturalistici delΚircher e la sua epistemologia. Le test astrologiche det Κircher partono dalla certeZZa che l'energia necessaria per lo suolgimento dei senomeni terrestri ha origine dat Sole e, secondariamente, dagii altri astri: ma qui entrano in gioco nuove anticiparioni. Ρeril Κircher, che ora riprende un'idea di Alberto Magno, te durate dei moti celesti sono immanenti net tempo terrestres': quindi ne govemano lo suolgimento, regolando i senomeni fisici e biologici mediante quel parametro universale che e la loro durata net tempo, e decidendo pure te scadenZe delia con- cegione e delia nascita umana. Data questa saldatura tra cieti e mondo sublunare, i 'interVento detrastrologia junge spontaneo, se non proprio ineVitabile: dallo studio accurato degli eventi celesti diviene infatii possibile cogitere ildecorso effettivo e ii senso degli avvenimenti terrestri, e assa tarsi sulla vita

Ρiu precisamente: e dato di studiare i falli astrali distange e aspelli di Sole e Luna, gli essetii sublunari det loro rapporto sinuataleis, intreccio tra ilcorso det Sole e lo Zodiaco, interserenge apparenti dei moti planetari) net loro influsso sulla gestagione degli animali e detruomo, polche la durata di essa eii suo suolgimento dipende dat moti celesti. Vice versa, dalla conoscenZa delmomento esatto della conceZione o delia nascita si 'oroscopo) Si puo sapere

Ιl Κircher nega tuitavia quaistasi causalita diretia - anche in termini di inclinagione o propensione - sulle lacolia dello spirito umano. Non nega invece quella indiretia, che passa attraverso la struttura psico sic β deli'uomoe i dati che via via l'attraversano: per suo merao l'astrologo puo indoVinare qualcosa deli indole temperamentumn) di chi e nato in un dato istante. Masi aggiunge che tale conoscenZa e assai incerta, Hob alias complures causaS ad

'' Homnes tempus, quod est in re corporali, et omnis Vita, quae vivit, habuit numerum in circuitu coelesti, et in ipso circulo coelesti terminatur. I...t omne tempus, quod est rei in tempore durativo, et omnis vita periodo mensuratur: neque tamen omnia eadem periodo mensurantur; sed quaedam habent maiorem, quaedam minorem, secundum quod magis suscipiunt retinentque virtutes sibi ex circulo coelesti denuxasn. Ancora omi peraltro la misura dei tempo - ψomi, me- si, anni - e riserita a scadenZe astronomiche.'β Nel linguaggio det tempo, Hi Whumoresis, ta sicompleXion.

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temperamentum tale et tale constituendum concurrentesis: e pol per la diffi- colla, dato it moto rapidissimo dei cieto, di cogitere siconiunctiones et aspectusn esattamente come Sono Win puncto nativitatis vel in istanti conceptionis. . Non si rinungia neppure alia classica obtegione antiastrologica, dei gemelli che nascono insieme, e sono stati concepiti insieme, ma che te circΟ-stange delia vita conducono a esistenge det tutio dissimili.

L'itinerario astrologico det Κircher ha ancora altri elementi propri. Datempo egit e convinio che debba essere una sola la natura degli astri e quella dei corpi sublunari 'Τ: e che quindi sta unica la fisica che li riguarda sit Κirchere ben piu moderno, e piu uomo di scienZa, di quanto appala). Ecco perche, con Alberto, parte dati immanenga delle durate celesti net tempo dei senomeni terrestri: caso rilevantissimo della continuita tra it cieto e i salti mondani. Ecco pure la ragione detraccorato invito agit astronomi - e quindi, a quella data, anche agit astrologi - perche studino sistematicamente i senomeni celesti assieme a quelli terrestri come condigione prima per risondare t 'astrologia:

isondagione che la nuova fisica ha reso necessaria e urgentes'.

L 'indissociabilita dei senomeni celesti da quelli sublunari e , oliretulto, una delle idee madri detropera kircheriana: un 'idea che lega dat Pinterno scritti a primo aspello assai diversi, e che dimostra come quetroperasia meno dispersa di quanto sembri. Non a caso it Mundus SubterraneuSnRSCe Come Secondo tempo, O come appendice, deli 'Itinerarium Extaticum Coeleste anche se pol cliviene uno scritto autonomo in due grossi volumi in-folio, che propongono vn itinerario - scientifico, metasi sico, religioso, Spettacolare - lungo cui percorrere idealmente e contemplare ii sistema solare e la se sica det globo terrestre; con inattest rinvii che confermano lasal datura det secondo at primo. Dou'e da notare che la saldatura non opera in un senso solo; va dat cieto alia Terra, ma impone pure un ri torno

non si studiano i salti celesti se non in continuita con to studio di quelli

terrestri. Questo convincimento e la ragione perche, alia meta dei Seicento, egii non puo rinunZiare atrastrologia, e perche tuitavia non l'accetiacosi com 'e, ma ne estge la risondaZione.

Il- 2 36-3T. un'asse arione ripetula spesso e con compiacimento. Si Veda per esemplo PDer Extatycum Coeleste, netia 6Ρraelusio Ρaraenetican la ΙΙ edigione μurZburg l660) oltre at testo delΚircher κ) - che rinvia pure at Riccioli e allo Scheiner per dire che si traita di un punio di vista ben condiviso - contiene alcune pagine introduttive 28-3b) Su questo argomento, a opera di Gaspar Scholi: e pure la testimonianga di quest ultimo sui continuo ripensamento di entrambi suitemi che I Itinerarium Coeleste e it Mundus Subterraneus 3-43 hanno in comune.'' Ignoscant mihi Astrologi, quod ipsorum opinionibuS hoc loco subscribere non possim. Cum enim ita mihi comparatum sit ut non sacile nisi rebus fundamento solido nixis figam: in

Astrologico vero studio exactissima inquisitione multorum annorum Spacio versatus, nihil non tentaverim, quo veritatis saltem aliquod vestigium comperirem; illud tamen cum necdum illuxerit; ne mirentur, si relicta Astrologia illa moderna ad alia solidiora me convertam: nisi enim Astrologi coelum terrae iunxerint, et naturas tum Supernorum, tum insernorum corporum, Percontinua experimenta observationumque frequentia, indagare studuerint; in aere piscabuntur:

cum sola experientia dicta veram Astrologiam condere possit' 56 38). Nella stessa pagina, poco prima, rauiore ha somito a uso degli astrologi alcunt esempi della necessita di completare i dati astronomici con quelli terrestri.

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Ρer il Κircher lo studio sperimentale e sistematico dei senomeni fisici dove che siano, comprende dunque l'astrologia. Ma che cosa vuoi dire sistematico' Ρer gli sciengiati della meta dei Seicento consiste tendengialmentenella sintest matematica dei risultati deli'esperiema. Ρer il Κircher puo essere questo ma pure tuti altro: gia a partire dalla stessa matematica , che in tui non e mal invenZione di procedure che esprimano in modo diretio e rendanomentalmente accessibili i senomeni sisici, bensi eserctgio, talora elaboratissimo, di calcolo numerico, e in primo luogo rinessione emetica sui senso dei numeri/ . Due buone ragioni per incorporare l'astrologia, che vive di calcolie di simboli, in una fisica univerSale. Ma la personale astrologia det Κircher comporta forse un altro concatenamento di ragioni, originariamente piu oscuro e difficile da esplicitare. Si parte dat primato det Sole come fonte di energia per tuiti i senomeni terrestri. Si passa per la distingione incerta tra luce e calore solare' 'λ; e si continua attraverso la conceZione aristotelica secondo cui la luce e intrinsecamente relativa atrombra. Ρoi si sigillano gli eventi sublunari entro quel rapporto tra luce e Ombra, clove l'ombra tende a essere, per il Κircher, un dato fisico non meno reale delia luce. Che nella Ars Magna Lucis et Umbrae un simile concatenamento si dia esia operante, risulta dat satio che la gnomonica si amanca atrottica, e materiaimente vi prevale non perche si ha Voglia di straripare dat tema, ma percherombra e parte - Ο controparte - det tema delia luce, come appare persino neltitolo dei volume e perche net sentimento det Κircher la gnomonica e l 'Ars propria detrombra in parallelo con l'ottica, I Ars delia luce), perche si scrive appunto con l'ombra della meridiana/'y. Si comprende cosi quale posto diprimo plano abbia, nella mente det Κircher, I Ara detrombra net progresso

tecnico delia societa umanaλ04. Ma quel concatenamento e per il Κircher anche valore morale: diceche it sapere, se arriva ad abbracciare i moti celesti e sublunari, e a indagare sinaturas tum Supernorum, tum infernorum corporum, per continua eX-

perimenta obserVationumque frequentiam', non rissuta it buto, non temele Zone oscure, ha qualche familiarita col mistero; e puo e deve quindi includere Pastrologia.

'' Finche ha avulo incarichi di scuola, si e sempre qualiscato sui frontespiZi come simatheseos

prattulto ii l. VI, che secondo la siΡraefatio ad Lectoremn sarebbe una HVera et realis numerorum myStagogian.

λ'λ Nam Gnomone mox sese pro calamo: plano quolibet aSSumpto, pro papyro: Pro atramento umbra se substituente; manus opifex, Sol, inquam, motu Suo Omnes arcanaS COelorum semitas viasque adeo dextre mox obviis superficiebus inscripsit: ut in universa Astronomia nil adeo abstrusum et reconditum sit, quod non exhibueritis. Dalla prelagione intriale Ad Lectoremn).λ' Artem itaque dicimus ut quod diuturno Lucis et Umbrae scrutinio pertinax invenit contemplatio: id ars per regulas varie combinatas, ceu fructus longe uberrimos, in usus derivaret humanosn. Dalla prelarione inigiale siAd Lectoremn).

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L'uARS MAGNA LUCIS ET UMBRAEn DI A. KIRCHER

Non si evita a questo punio la sensagione che la religiosita stessa dei Lir-cher, pronia ad alZare it tono quando ha di fronte temi di ampleZZa cosmica, sia attraversata da inclinaZioni ermetiche e da oscurita oracolari: in un quadro doue, sia pure con te debite riserve, ii momento astrologico non riesce

Le allusioni o gli aperti rinvii dati Ars Magna Lucis et Umbrae at Mundus Subterraneusin'' consermano che, nonostante la saldatura metodologica tra moti celesti ed eventi sublunari, ii Kircher non penso mai a una sisica dei senomeni terrestri illuminata dalla meccanica dei corpi siderati: anche su questo tema, cosi decisivo per i fisici det suo tempo, si trovo a incrociare la via justa, allonianandosene Subito per andare a finire chi sa dove. Ρer tutia lavita egit cerco una formulaZione globale di quanto accade nelruniVerso, cloe negli astri, sulla terra e sotio terra; ma una formulagione astrologica, perche fificamente fondata sui moto dello Zodiaco che regola i senomeni celesti e terrestri, e li accomuna; e perche il linguaggio e la logica interna risaigono in so-sta a a quel mi Scuglio o a quetraccordo verbale tra esperienZe eterogenee che era l'astrologia antica. A questo sine per i 'intera vita egit si occupo di os- serVaZioni astronomiche: non certo - aggiungiamo qui - per assecondare lanascita detrastronomia di Kepler, di Galileo, di Descartes, net cui confronti,

la crisi galileiana, ma nelle proprie premesse epistemologiche. Indubbiamente era ostile, pur con la consueta cautela, anche a Galileo: ma appunto perchela sisica e l'astronomia galileiana, come in altri termini quella hepleriana, erano falle con animo di fisico, e non in vista di un sapere emetico o di unaquaistasi Ars Magnia. In questi termini astrologici va intefo l'invito di fatio rivolio ad astrologi) di indagare insistentemente sinaturas tum Supernorum, tum infernorum corporumno doVe l'aggettivo Hinfernusis significa non solo terrestre sal di sotto dei superni corpi siderali) ma sotterraneo; quaicosa che auiora alia nostra

tissimo. Ecco la simbiosi di cui si e deito, deTIter Extaticum Coeleste e dei

Mundus Subterraneus; inigial mente parti diverse di un'unica aVVentura scientifico spirituales' .

Tullo cio puo apparire poco persuasivo suo i di una lettura diretia dei testi hircheriani, e quindi mori det loro interno grovigilo, delia loro pretesa ad analogie onnicomprensive, dei richiami che li intersecano e che Vengonoda una parte atraltra dello scibile e da distange che si direbbero insuperabili.

λ'' I rinvii o te mencioni sono relativamente abbondanti, e talora indicano come it Mundus

ta q). Il primo su aggiunto in abbono alia nuova edigione deli'Itinerarium Extaticum Iter Extaticum II, l6IT e l660). e divenne opera autonoma solo nel l 664-65. Il ritardo fu douuto alia laboriosissima stesura detroedipus Aegyptiacin y'Φ A un'analoga commistione epistemologica - che per quanto Strana e plenamente connaturale at Κircher - mi pare conducano i rinvii ali' Oedipus Aegyptiacus, in fondo alia Pars I dei l. I. e MI Iter Extaticum Coeleste in un passaggio decisivo det Mundus Subterranein l. II cap. V, 64 dove viceversa si rimanda all'Ars Magna Lucis et Umbraei

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