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maritenervi costantemente siccomo lucerne ardenti ai co-
spetio di Dio, o splendenti agit occhi degli uomini 7 Fo malevi e crescete alto Spirito Ecclesiastico. Rispetiabili Sacerdoti, che pronii alia voce deli' in laticabile e sapiente vostro Phtore vi riuniste in un Si nodo, che sormerh lavostra gloria e quella delia Diocesi, olit quanto riempite ilinio euore di gida veracet Perdonate quindi che, non percrescere stimoli a chi gili corre animoso le vie det Signore, io vi savello cosi, ma perchsi mi onoro di trovarmi Da voi, ina perchli mi reputero felice, se potro aggiungere anche solo un granello d' arena alia sabbrica di Τemplo si bello. Che cosa d lo Spirito Ecclesiastico Τ.... Ben definirio h lo Stesso che prouarne la necessivi, e mostrare i molli, e singolari vantaggi, che ne derivano. Ε desso dapprima uia 'alta stima delia vocagione e delia dignita det Sacerdote, dei doveri eli 'egli assume, delle langioni che esercita, det Ministero che adempte, e persino detrabito di cui si veste. Ε qui notate, o Venerabili Fratelli, cho it Sacerdote animato datio Spirito Ecclesiastico non sa distinetione tra doveri odoveri, tra sungioni e langioni, tra ministero e ministero,no: l 'ultimo angolo det Santuario, i 'insimo grado det Clero,il piu semplice rito, it canone meno importante, tutio sio sise e nobile e grande per tui, tu ito olliene la sua Stima,
perclid raggio di quel sole che porta noli ' anima dat diche ricevette l' imposigione delle mani, e ii carattere di Sacerdote. Per esso nulla si piu stimabile dei suo altare, delia sua tonsura, dei poVero, ma Sacro, Suo S O. Qual si ii concelio che not abbiamo delle cose, tale sed'ordinario Passetio che in esse ponia mo: come l' intelletiogiudica, la voloniis ama. Lo Spirito Ecclesiastico ad unque is un amore sincero, ardente delia Vocagione sacerdotale, o per dirio altrimenti dello stato ecclesiastico, e di tutio cio,
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the lo costituisce, sia uia Sacerdote investito di pingue boneficio, occupi uia posto elevato, vada ira gli altri distin todi cospicue dignita, ri tragga dat resercietio det suo ministero Stima, riVerenga, Onori: guai, se egit manca delio Spirito etesiastico. Le rendite, relevateχZa dei grado, te distin-χioni, la gloria, rapiscono ii Suo cuore, e lo rendono semodetravarizia, della superbia, detrambigione. Non si cosi, sesia da quello spirito animato. Εgli ama di un unico amore non la prelatura, ina it divino carattere che gli splendonetranima; non la prebenda, ma l 'uso che puo sarne pelculto di Dio, e ii solli evo dei poveri; non gli applausi deliopopolagioni, ma la loro docili ui; non te mense peregrine,ina it breviario, la bibbia, it templo, it pergamo, ii tribunale di penitenga. Ponete questo Sacerdote in citia o in campagna, in cima ad un monte O in lando ad una valle,
in mereto at sanci ulli per il primo ea techismo o Ira gliad ulli ondo speZZare it pane delia parota di Dio, nelle autedei ricchi o nei casulari dei poveri, ii suo cuore si pago
uat mente, perche sente douunque ed ama d'essero ilMinistro di Dio. Quali sono i nostri giudieti, quali i nostri assetti, tali
sono pure te nostre disposigioni rispello atroperare. Εdunque lo Spirito Eeclesiastico in tereto luogo una prolanda abituale disposigione d animo d'attendere atracquisio della persegione propria dello stato sacerdotale, e di adempterelo obbligagioni, che ii sacro ministero ei impone verso Dio, Verso noi Stessi, e Vereo it prossimo. Pesate bene, Venerabili Fratelli, queste ultime parole, e vi sorinereto it piuadeguato concello dello spirito d'oraχione, perchi, ii Sace dole h scelio Da tuiti a sar sulla terra, quel che gli Angioli in ei elo, od si costituito mediatore tra it popolo o Dio. Lo Spirito Ecclesiastico se spirito di mortis eaetione o di
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penitenga, perchῆ il Sacerdote deve o hirsi alia divina Giustigia non solamente pe' suoi peccati, ma egiandio per glial trui; δ spirito di umillii e di obbedionga, perchh ii Sacerdote d tanto innalgato, non per esser SerVito, ma per Servire,
e quanto piu per dignitu si leva sopra it popolo, tanto piudeo tenerei hasso nel proprio concelto; δ spirito di carith, di gelo, perchh ii Sacerdote altra vocagione non ita se non
quella di promovere la gloria det Signoro e la salute delle anime; h spirito di sacri figio, perelisi inviato di Dio sulla
terra a beneficare, portando it peso dei caldo e dei glorno, e deo conoscere ad una ad una te sue pecorelle, e dar peresso la sua vita; sed δ in fine, per stringere tuito in poco, lospirito di Gesu Cristo maestro degli ignoranti, consolatoredegit assilii, soccorritore dei poveri, agnello sacrificato peri peccatori. Vedeste, o enerabili Fratelli, cho cosa si a lo Spirito Ecclesiastico, in che consista, e di quali elementi si com- P0nga, e come per esso si modelli it Sacerdote Τ Ε dunque vero, che ben definirio, si provare la necessita, o bastacho vi richiamiate at pensi ero te cose sin qui detie, per rimanem convinii, che solo per lo Spirito Ecclesiastico ilSacerdote si rende Santo innangi a Dio, ed memplare innangi at populo. Chi ἡ, o Venerabili Fratelli, ii Sacerdote sanior Queglicho adempte tuiti i doveri det suo stato, non solo i piugravi ed importanti, ma quelli egiandio di minor momento; nsi solo quelli, at quali ci porta l' inclinagione, ma quelli
pure, che ei peSano, e ri pugnano alia nostra natura. Nd basta. Quegli, che ii adempte a Suo tempo, a Suo lu0go coninterno servore, non tratio da neceSSith, o Viste u mane,ina per la gloria di Dio, e questo sempre; nὐ solo quando ne proVa sensibile gusto, o fruiti consolanti, ina per tulti
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i giorni, anche di mezzo alle aridi tu e desolaetioni di spirito, anche tra te contradietioni che gli suscita it secolo comrotto. Ecco it Sacerdote sunto, che guidato da questo Spirito, che h stima, ed amore delia Vocagione sacerdotaleno adempte i sublimi doveri, e ne onora l' indelebile cara tere. Τοgliete ad un Sacerdote lo Spirito Ecclesiastico: glitogliete la vita, non resta che un cadaVere. riser debbe esemplare verso it popolo. Eccovi duestatue colossali, ambedue rappresentano lo steSSO Soggetto,
Mosst secto dat Sinai colle tavole delia legge. Chi guarda appona superficiatmente ii disegno, te sorme, ratteggiumento, te proporetioni, te parti, si direbbe, sono u guati: ma fissa terocchio sulla prima; quale energia di membra quat maesta di volto 3 quai viverra d'occhio Τ Ε vi paro, che it labbro
parti, e non vi SaZiate di mirario, e gridate: tale era uosliquando Scendea dat Sinai. Osservate la seconda; non han Suna espressione, non vi paria alia lantasia, non vitocca it cuore e vi lascia laeddi, insensibili, come it masso on de usci. Perclid tanta disserenga' La prima si opera disommo artesiice, che trassuse net marmo it suo genio, el' anima dei suo spirito; la seconda h opera di volgare
artista, che Sh ritrarre, δ vero, ma non crea. Ebbene eccovidue Sacerdoti, la loro vita esteriore si la stes , lo Stesso it ministero, cheesercitano; eppure non potete Vedere runo SenZa Sesamare: ecco un vero Sacerdote, ecco l'uomo di Diol l 'altro non serma la vostra attenZione, e Vi paSSaquasi inosservato davanti: runo vi edisiea, l'altro solo non da scandalo. Perelisi sistatia diversita Τ It secondo non ha Spirito Ecclesiastico, o ne ha hen poco: la Sua regolarith st assatio esteriore, si desso una statua scolpita Sen Zagenio, h un corpo Senra vita. A rincontro ii primo e plenodello Spirito Ecclesiastico, ii quale si di pinge sui volto, gli
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compone gli Occhi, gli inspira te parole, to consi glia nolmodo di vestire, di ali inentaret, si trasporta in lut te te sue agioni, e non che net recitare Possicio, net celebrare lamessa, net predicare la parota di Dio, ma nello stesso divertimento e riposo. Ε proprio Mossi che ti sta dinnangi, come colui che parto saccia a saccia con Dio. It perchegiudicate voi, o Venerabili Fratelli, se at Pedificagione dei popoli non δ necessario, che ii Sacerdote sta animato dello Spirito Ecclesiastico Τ Ε sorse sui troppo indulgente net sup-
porre, che ii Sacerdote, che ne Va priVo, adempta a suoidoveri, nsi dia motivo, che altri se ne scandoleZZi. La man- caneta di questo non si dessa solo un maresempio; e chiper tutta sventura, ne sente ii dilatio, da quar altro spirito sata animato, se non da quello dei mondo' Ε come reg-gere in mergo te latiche, te contraddietioni, i pericoli 3 Ahi Fratelli, solo lo Spirito Ecclesiastico ne insonde, o sona, ecoraggio a soDire te latiche, te traversis, ad amare te piupenose satiche. It perelisi ii Sacerdote animato datio Spirito Ecclesiastico, ii riesce pili edificante, ed si per questo, chenella poverta, ne' traVagii, nelle persecuZioni istesse, liappare Sempre pacifico, tranquillo, e spesso anche inondalo da fourabbondante allegreZZR. Le cose sin' ora discorse vi partano da se stesse allamente ed al cuore, nsi io aggiungero attre parole peresoriarvi a tener vivo in vot lo Spirito Ecclesiastico, angia procaeclare ognor pili di riniscario. Volete ad unque che non s' estingua neli' anima vostra Τ Guarda levi dat foverchio commercio colla gente dei mondo, e co' Sacerdoti secolareschi, dalla troppa sollecitudine dei benitemporali, e dat reccessivo amore delia carne, e det Sangue, guarda levi dat dispreχχo delia veneranda antichita, dat desiderio di coso novo, dat divorti monti cho sanno di
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mondano, da gli studi pro sani intra presi Senga bisogno, enon senga discapito degli studi proprii d 'un Sacerdote; guardatevi final mente dati a ri lassategra negli siserci Ei dipietis, dat te piceole insedella netradem pimento dei vostridoveri, e da quello Zelo assannoso, indiscreto, che turba piu, che giovi, trascura Sh stesso, e dimentica l'avviso di S. Paulo a Τimoleo: Attende tibi et doctrinoe. Queste, o Venerabili Fratelli, sono te principali cause, che a poco a poco intiepidiscono, e spengono dei tutio lo Spirito Ecclesiastico: per esse ii Sacerdote non tione pili di Sacerdote se nonii nome e l'abito, se pure non Si vergona dei primo, edepone it secondo. Percli si questo non avvenga, Volgete Spesso a voi medesimi quella domanda di S. Bernardo: Adquid penisti' Perclih entrasti net Santuario, perchst Sei postoa capo dei gregge di Cristo Τ Amale it ri tiro, it raceoglimento, ponete te vostre deligie nelle pie letture, nella pre-ghiera, nella meditagione. Di quando in quando lascia te leturbe, e sui resempio det Redentore, recalevi sui monte, onei deserti, onde t 'anima nuoVi lumi acquisti, e nuove large a combattere te pugne det Signore. Puesti sono i precipui mereti che alimentano io Spirito Ecclesiastico, lo con-SerVano, io raVvivano; meggi che sorma rono i Filippi Neri,
i Zaveri, i Vinceneti de' Psoli, gli Andrea Avellini, gli Ignaeti, i Camilli da Lellis, e altri piu si pleni di Spirito, che unsolo di questi valea per mille. Venerabili fratelli, in qualitem pi fiam noi, ben to vedete. La pugna serve, la sede emi nacciata, la Chiesa perseguitata, contraddelta; laticen Zadet pensare, l' immoralitii dei costume allagano la terra. Ohi Dio, quanti lupi digrignano i denti, agugrano te Zanne contro it gregge di Cristo i ii sangue scorre, te anime Si perdono. Ε noi si amo i depositari di quel sangue pregio-SiSSimo, a nol le anime sono assidate. dioi dunque investiti
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armati in campo a sostenere la battaglia se non bastando soli, volgersi in torno, e gri dare riuiol ua da chi lo spereremo notΤ da quei soldali pigri non usi ali 'armi, prestialia suga, e che net momento dei pericolo, aliora si reputano vincitori, se riescono ad evitare ii nemico, e in pace, e inguerra si mostrano avversi ai loro Duci, e che sinat mente delia milietia a cui appartengono, non hanno, che te divise Τ Ahimhi questi soldati quando non sono traditori, sono inutili, e quando non lavoriscano i movimenti dolnemico, ri tardano almeno i nostri. It consorio nostro stadunque tutio in Vol, prodi guerrieri, no' cui petii ardono sentimenti piu generosi; in voi, o Sacerdoti pleni di Spirito
Ecclesiastico. It perchh udite, e questa ultima mia parolanon vi cada mai dalla mente. La pugna serve, i si gli di Gesu Cristo sono in pericolo; la speranga delia vittoria eri posta nei veri Sacerdoti, solo in loro. Delii Vergine Imma- colata Santissima, e S. Bassiano proletiore di quesi inclita Diocesi. Sostenete, benedite ii Pastore gelante, o it Clero
virtuoso nel Vostro nome congregato. Ε voi, o GeSu, per amor della Chiesa vostra sposa, per quel Sangue, che Ver--Ste a renderia pura, immaculata, degna di Voi; dehicrescete crescete ii numero di questi degni Sacerdoti, late,
che possiamo esclamare, netl' impeto delia nostra gida: multiplicasti gentem, e insterno soggiungere: magnisicasti Dptitiam. Cosi si a.
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Ad eop. I De fide catholica n. 9
ISTRUZI0NE PER IMPEDIRE LA DIFFUSI 0NE
l. Tanto in citia, quanto iaci horghi principali ove stativi obiicine da stampa, ed in qualuitque pareo Ove vi abbiuno negoriqualsivogliano di libri, o venditori che li portano in giro, it Parroco dei luogo ne dara avulso a Monsignor Vescovo, ii quale nominera unoo piu Deleguli ulla sorveglianga sulla stampa, e sul pubblico commercio librario, in relaZione alla Fede Cattolica, at Culto, ed alia Disciplina della Chiesu non che alta Morale Cristiana, a seconda diquanto si stabilito at Cap. l, N. 9, ec. di questo Sinodo ottaVO.2. t Delegati alla sorveglianga libraria si atterranno alle rogolugenerali in torno at libri proibiti pubblicate per ordine det S. C. di Trento colle successive dichiaraetioni pontificio di Clemento VIlI, di Pio IV Doministi gregis , di Gregorio XV Apostolatus Ossicium), di Alessandro VII breuiatores), nonchsi alle decisioni della S. Congregagione deli' Indico, quali si trox ano at principio deli'Indice stesso dei libri proibiti.
5. Si informeranno Se i Lihrai, ec., tengano, Sinmpino, Vendano libri colpiti dalla consura deli' indice, O comunque cattivi. 4. Attenderanno a sar eseguiro dat Librai, cc. at quali sumi non tal uopo notiscati i loro nomi da Monsignor Vescovo , anche te regole che Vengono qui appreSSO. I. Ness'eseeligione delia loro incumbeiam pero procederanno ordinariamente in via amichevole; ma quando non lassero riceviit ii loro stoisi, ne renderanno conSapeVole MonSignor UrecoVO, Onde adoperi piu efficaci rimei .