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Cura. Non giova qui it solo riselaequar-s la bocca : bisogna alatine Voltct ne tiar i denti con pol vere dentia frigia.
trida, parricolarinente , s' inVolgono i denti in una vernice gialla, o fusca, per lenteκga di saliva. M)La cura eaῆge che spes o con aceto si lavino i denti e si de tergano. Sordidereta da tistisnare , seprat tutio , mercuriale. Principiando la salivagio, ne, i denti si copron di moccio. La cura vvole frequente lavamento emondagione di bocca con decollo
cillanti radici. La cura vvole interno ed osterno usu di antis corbutici . f. Sordidereta da tartaro. I 'incipiente tartaro investe di uti glutine terreo lasuperficie de' denti. La cura I uole , che si levi ii tartaro con potvere dentis rigia grossa. '
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Mondarione dρ' denti. . Chi ha denti incorrotti , basta che si risciacqui Ogni mattina la bocca conacqua fresca , mista con alcune gocce dispirito di lavanda, e che si deterga il moccio con cencio G spugna. Faccia lo stesso dopo it pasto , o coni stilagicadenti di gine pro si cavi is estuchi di carne attaccati agi' iu- terstigi dei denti. Ma chi ἡ soggetto ad attacco di tartaro de e rastiario con to stuggicadenti ,ed ogni settimana purgarsi i denticon pol vere dentis rigia. Per fissalta po ere si adoperino terre aiaserbenti , te quali me canica mentestaccano dat denti it tartaro o moc-cio spes, , e insieme conservano ilvigor delle gelagie. Quindii. Basi di pol veri dentifriale potan essere te cochi glie preparate , i coralliromi , la madreperia', te piet re digambero, rossa di seppia, la pie tra
a. Per fare cotir bello , agglungasi alia pol vere carmino o coccini glia. 3. Per bnon odore. Vi si me scoli ambra prigia, cinnamonao o garolano. Per fortificarie geπὶebolarmeno , sangue di drago, terra catech u.
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ὰia sensibit mente la sustanga vitrea de Identi, massii me se si adoperano glor-nal mente, come la pietra pomice. I rimes acidi, particolarmente mi derati, imbiaticano bensi i denti , ma collungo uso ne rendon fragile la su-stanaa. Quindi si bandisca dat te pol- veri dentifrigie lallum e crudo e l'arso. Nuoce ancor piu lo spirito dinitro, di sale odi vetri uolo , ne lietin ture Che fata blanchi i denti.
E' una crosta terrea appiccata at denti. N
Questa per lo pili riem pie gl' intersti zj dei denti ; cd occupa resterna lorsu perscie : di rado si trova nella superficie de' denti interna. 'friti. It tartaro starga i denti, ii sa tre- molare e dolere ; separa te gelagindalle radici: quindi la carie di esse, e 'l setore e la bruttenga della bocca. Ris petio at colore , v d tre sorte di tartaro di denti, fusco , gialis e nsro. Potchὰ molle persone , seirga che mal sicurino i denti, non hanno tartaro , bisogna che vi sia una particolar causa disponente a questo morbo.
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E. Tartaro per negletia mondation de Larbocca. Egli irasce da glutine di sali- , ii quale at dent i di persone ina .
monde, scorbutiche, o bellori di vino, S'attacca, imputri disce col calore , e depone colla putredine una terra che a' denti s' incorpora.. I bei tori di ac qua patis cono anni rare vol- te di calcolo ne' denti. Per la cura , bisogna levara it tartaro. It tartaro tenue pub levarsi con poLmere dentis rigia grossa e tonsetolina. Ma it tartaro crasso , e ormai rappres co' denti , bis gna ffenderio con a C concio strumento obbliquamente applicato principiando dat collo versolas inmith dei dente, e col dito Opposto allabas e ssesso ch'e'sia, le-Vamelo a pezgi. Le restanti partia celle di tartaro si sbrattino a poco a poco con potvere dentifrigia e col- . la setolina.
a. Tartaro Johtaneo. V'd chi ha dentis em pre incrostati di tartaro, benche se ii netti assai di spes . o Pare che questa disposialon inersantestia
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Illa irascosta nella terrest rha, delim saliva. P La cura vvole, che si levi ii tartaro , e si ne itino orni giorno i denti.
Si pos on dar quei rina ed j interni ed
xigliola offervario ne iii quella forta di tartaro. Un' uomo di 32. anni avexa i denti d'ambe lemascelle si incroilati di tartaro alto meZZodito, e neti 'interna e neti 'esterna superficie ib-yo e delle gengie , che non si potea discernere spintersii 2j de' denti : le geniae eran da pertuito cacciate gid de' denti, e d'leaeno: la crosa dei denti incisori era si crassa , che it tib-bro in f riore sporgeae, pia det altro, in tu ori. Queli celebre Iutore Ogni di per gloriai ne lex b dat denti con uno strumento qualche por-Σion di tartaro, e li purgb final mente dei ituto con una setolina dentale e con pol vere dentifrigia. Le gengie ritratie putasse a sangue ita varj siti , cd elle cosi ricrebbero alia corona dei dente. ordin5 pol as malato , che ogni dis laetias e con li setolina i denis e se gengle , si per impedire una nuova generaetiora di tartaro , c si per Vieppia promtiovere la rigenea χione della gengia : ma si bene it malato tutio cio facesse, in capo di megi' anno tortabcome prima densissimo it tartaro ; ed aliora P tord gli consiglib , che per dis rugger iliatio vo tartaro si servisse di setola piu rigida edi pes vere dentifrigia salta di coctualist.
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T Ternaniente talvolta glova l'acqua dipi perite con alculae gocce di nastadi nitro ia . Tartaro da porosa superficie di denti . Frequente mente patisce tartaro di denti chi usa tinture o potueri acri, te quali solvono la superficie delios matto dentale, e la rendon porosa. Cura. Evitata la causa, sis a come ne l-la prima specie.
DE DENTI Ε' una peculiar corrugione de' denti dituita la bocca, per cui tuiti i dentipajon negri, ruvidi e corrosi. Alle volte la sola parte superiore delia
corona mostra una nera erosione , e
tatvolta ἡ corrosa tutia la su tangadet dente. Q N'ε caus a prossima un' acrimonia deposta su la fustanaa ossea e diamantina deldente, e la quale corrompe it sugo nutritivo de'denti, prima che ii dente sa dei tutio ossificato.
E percio questo morbo attacca per Io pia quasi lotamente i denti de' bam bini. La necrosi de' denti lausi ἡ pia freque te che quella d 'secondar i.
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Veggiaiane Ie specie giusto Ia diversit,
della causa iaa. Nyrereta di denti racbitica L Agriniani irachitici sblican pili tardi i denti lat-.tei, e poco appresso ne reggiano, di- venian friabili , e cadono a peZZi. Anche i denti secondari s'insettandi questo male, se fra la prima e lase conda dentiaione non si cura la rachitide , di forta che tali persone sono edentule in vita , od hanno labocca guernita di neri denti corrosi.
Per lacu ra della rachitide vegransi gli Autori pratici. Ut si lauda molto it Ialte sano di buona balia, l'aria salubre , ii moto frequente , ilbuoia vitto , gli assorbenti , i salialcatini blandi , la radice di rob-bia , con interpolati medicamentirabarbarini e sal mirabile. 2. Nereeteta di denti sorbutica. Se viene agi' infanti lo scorbulo avanti romficaziori plenaria dei dentI , aliora identi lati ei che spuniano, si vergolagia corrosi, od insensibiliarente faceta dosi neri poco appresta corrodonsi. La cura vvole, che subito si usino ri-medj antis corbutici : cosi talvolta identi secondari spuniano pia fani. y Nyreeteta Oariolosa. In bambini, assaliti dat vajuolo satio la prima o seconda dentiaione , lavente osservasi in una nera erosione di denti.
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glione maligno. La O ra ἡ come nella prima specie. . Erereta τρnerea. Anche gl' infanti .che nascono con occulto Od aperto Contaminamento venereo, se da que sto in breve con opportuni ri medimercuriali non fi liberano , mostrandenti corrosi e neri.
Tut te queste spegie di necros infantili , che attaccano i denti lati ei , si pubimpedire con rimed j specifici , chenon attacchino anche i denti secondarj, i quali, se ne sono presi, non
si curano pid . . Therezeta per tartaro. Anche questo al-le.Volte fa nero ; ma bench h levisiit tartaro, restano i denti insciti di Color neri cio, nἡ v 'ε modo di renderii bi anchi.
7. Vereeteta per aridi minerali applicati. Cost lo spirito di nitro, diluito con
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. Iro Inseriore. Osservat uina tosa inacravi gliosa, ed ἡ, che questa ne reata in se trava la sola sustaneta vitrea, lachia susta lata ossea de id a radice.
COLOR PRETER NATURALED E' D E N T I.
E' ii color naturale dei denti che si muta in color preternaturale , giallo o
Scoloramento per negle ita monda arons de denti. It sucidum e altera it chla-ror e la bi anchezga dei denti, e lis a gialli o cenerint. Per Ia cura bisogna levar ii suci dume. U. Sordidereta. a. Sco ramento data' eta. Il giova nil chi ais rore e bi ancheciza de' denti sit muta in giat legra ne li' eth senile r viatoine mendabile . s. Scoloramento per Go di merc&rio . Non sola mente i 'interno, mal 'esterno uso det mercurio i denti scolora; quindit doratori, e gli artesici che mane g-giala mercurio, hanno denti color diplombo. Tal colore osservat anchoprodotio da cosmetici mercuriali. Per la cura bis agna scacciar dat corpoli mercuri O. q. Scoloramento da acrimonia. Quasi ogniacrimonia, mam me las corbutica, vi-
Σia it color dei denti. E percio gli
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scorbutici, veneret, e rachitici hanno denti di cattivo colore. Qui anche apparite ne quello scoloramento di denti che ne' marinari si
. Scoloramento di gravidaneta. A donne gravi de gia plene di lat te, e a donne di parto, fovente l'aci degra dellatte offusca it chlaror de' denti. R is gna corregger il lat te corrotto , cd
6. Scoloramento da cibi caldi. Chi sorbe perpetua mente liquidi caldissimi , o: si voltota in hoccci vivande troppocalde, perde la limpideaza e 'l blanco dei denti. Ma, e gli animali che, si asiengono da cibi caldi 37. Scoloramento da potueri e tinture dextia frietie , plene d 'acido minerale. Costi' allume aiso e lo spirito di nitro in brevissimo tempo imbiancan i denti, ana poco dopo la sustaneta vitrea dei denti impallidisce e cade a peZZi. g. Scoloramento da fumo di tabacco , ilquale col suo otio offusca ed annerisce i denti. s 9. Scoloramento per detritura. Se Ia su staneta vitrea ἡ quinci e quindi stritolata, aliora tras pare la sustaneta osse . se an) LORY tract. de morbis culaneis, p. 61.sὶ PAscia. iib. cit. p. 68.