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Sora Posservaneta delia Guare a . 199 oenen aerendit: E' ben ragione , che si offervi con tut-ta q rella religione , che si conviene ; Accennando pero i Sagri Canoni, che giova poco alPUomo diasten etsi dat cibo per meggo dei digitino, se Panimo e ubbidiente alli vigj, e soggiongono S. Leone Papa , e S. Agostino , che sicco me it corpo flasti ene dagii alimenti , cosi ancora la mente deve effere estu te dalla colpa ; perci ocche non si sottrae frui tuo sa- mente ii mangiare at corpo , se non si revoca dati' iniquit ala mente, e cio, che si toglie at ventre , non si da al po vero di Sicch δ si deve net tempo dei digiu-ΠΟ attendere ancora alPOragione, alii Divini Offκj, ct attre pie aetioni, acci ocche ci gio vino i digi uni intrapresi ; peroche in questo modo falli sono pili grati, & accelli alia Divina pieta . E se mai alcula tempo deli anno ricerca da ut1 Luon Pastore solle citudine, e ricordi, e dat Popo lo offervanZa , e divo Zione , ii sagro tempo delia Quare sima molio piii ii richi ede. Per questo mosti Noi dat Pobbligo , che teni amo per ragione dei nostro Pastorale ossicio di pro Uve de te a gli abusi intorno at PossiervanZa della Quare sima , abbiamo voluto far pubblicare it presente Edilto, senZa pero derogare a gli altri ordini sopra di cio pubblicati.
- ordiniam o percio, e comandi amo , che nemu-no ne 'gior ni Quare si mali in alcun tuo go delia Dio- cc si possa vendere pubblica mente carne di sorte alcu-na, ancorche per uso de gP Inferini, e Convalescenti, eccetio che net macello , e tuo go deputato , &ivi solo carni salubri, senZa e sporta in mostra , sotto pena di due studi per volta, olire la perdita delia
carne, tanto a i Macellari, o altri, che ardiranno divenderia, senZa che ne vedano ogni volt a la licen ra,
e sede dei Medico sotiolaritia da Not, o dat nostro
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Signor Vieario Generale , o vero da' Vicari Foranei, e da' Parochi de , tuo glii, doue non vi e la como dita de' Medici. E si avverta a det to effetto , che lasopradetia licen Ea sia solio seritia dalli medesimi Vi carj , e Parochi, ii quali colla loro prudenZa sup-ptiranno alla mancanga de' Medici, e quelli, i quali compreranno la carne con la de ita licenZa , douran.
Ne sialecito a chi si sta vendere pubblicamente ova, latticinj, & altri cibi pro ibiti sotio la mede-sima pena , tanto a chi comprera , quanto a chi ve
Cho gli osti , lavernieri, albergatori, o simili non diano alcula cibo pro ibito da mangiare, ne periIN et tino , o tot crino nolle loro osterie, alberghi , bcitote, o case, che si cuoca, o mangi alcuna se te de ' cibi victati, cosi ne i tempo della Quare sima , come negli altri pro ibiti dati a Santa Romana Chic-sa, eccet to che g Pinferini , c convalescenti, cheliabbino la de ita licenga solio la me desima pena, maggiore a nostro arbitrio , secondo Ia qualita de
Avverti ranno i Medici, Vicari, e Parochi di non fare te liccnge, o sedi sudet te, che in cata di mera necessita, e di grave peri colo della sanita, in caricando ne la loro costi enZa. Et essendo la Quare sima tempo di penitenEa, e di salute , pro ibiamo tanto di gloria o , quanto di nolle Ii trebbj, balli, gi uochi, e comedic, solio I a me desima pena, & anche maggiore a nostro arbitrio per clascheduno , o clascheduna volta: Esorti amo tuiti a sentificare ii tempo di Quare sima non solo con aste nersi da'cibi vietati, ma anco da placeri mondani, e sensuali, che e la perse aio ne
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Sora Posservani deIL urre ima . 1 3 rdet digiti no , conattenderc alle virili Cristiane , Ocon udire la mattina Ia Meta, e Ia Predica , durantela quale, ordiniam o, che si tenghino serrate te botte-ghe sotio pena di tre gi vij per quat si vo glia volta, chesi contraverra, da applicar si a tuo glii Pii, e maggiorcancora a nostro arbitrio ne casi di pertinacia . Vogliamo, che, durante ii tempo della Qua resima , per tutia i 'ottava di Pasqua , e delPAvvento per tutisto ii di dei PE pilania inclusivamente, ne flano di qual-sivo glia stato, grado, e condi Zione presuina, O ar disca di praticare in casa di donne disoneste , o quelle rite nere in casa propria, ne haver vi alcuta commercio , o pratica, sotio la pena a gli uomini
di studi venticinque da applicarsi a tuo glii Pii, em aggiore a nostro arbitrio , & alle donne delia frusta publica , & esilio da tu ita la Diocesi ; Avvertendo , che se pili d 'una personas ara trovata in casa didon ne tali , o in altro tuo go, conversando comoso pra, incorreranno tuiti, clascheduno nella me deissima pena . Comandi amo In olire, che, durante ii det to tem-
po , ne Tino habbia ardire , o presuma di gi uocare ac arte, o dadi in quat si vo glia tuo go solio pena perci ascheduno, e cia scheduna volta di studi dieci, da applicar si a nostro arbitrio. E perche in questo tempo sentificato conviene, che te Monache non siano distrat te dat continuo pe lare , servire , & amare it loro Sposo Celeste, si rivo cano tui te, e singole fac olla, gia concesse a chiunque di poter partare alle Monache , a riser vadi quelle, che da Not, o dat nostro Sig. Vicario Generales stimer anno opportune per il bis gno dei Monastero. E finita la Qua resima, si concederanno Ie nuove, se condo che si sti mera conveniente.
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xo a Edilto cte Si ricorda it suo no della Campana maggiore d iogni Chi est Parocchiale perunm eZZo quarto d 'ora in punio della meZEa nolle ultima di Carne vale,
assinche ogn'uno sappia Pingressis della Quaresima, ce principio det tanto duri uno, e si astenga da cibi ,
e da ogii'atto carne valesco .
Per ultimo vo gliam o,che it presente Editto , pub-hlicato che sera ne' i luo ghi soliti di questa Citta , e Diocesi, astringa ogn' uno, come se fosse stato personat mente intimato , non solo per la prossim a Qua- resima , & Avvento da venire , ma per sem pre senZaaltra nu ova pubblicagione . Dato in Anagni dat nostro PalaZEo Vesto vale questo di 6. Febraro 17I3.
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Sopra gli Sposi,che conversano prima dei matrimonio,e pra quelbli, che ritengono li bambini in letto prima deTeta compita d'
e delia Santa Sede Apostolica Vscoeto d' agni , e Signore delia Terra d' Acuto.
Essendo pur troppo certo, che te gravi calamita , e flagelli, con ii quali da alcuni anni in qua laDivina Giustigia affligge it Popolo Cristiano , sono
cagio nati dalli enormi, e continui peccati da ego commessi; e volendo Not per quanto sera possibile , mediante ii concorso delia Celeste gragia , invigilare alia seria emendagione, e correZione delli dis- ordini, e colpe , che con dispregio de' Divini, &Umani precetti, e pernicioso esempio de'prossimi si sono inolirati, e fatii famigliari fra te Anime sog-gette alia nostra Cura Pastorale : habbiamo deliberato secondo li hi gni, che ci perverranno a noti-Σia, non me no con la dolce ZZa delle Paterne ammonizioni, che col terror delle pene , porre argine alii delitii deI nostro Popolo , e ridurio con it superino ajuto alla stra da della salute. E primieramente, perche in questa Citta, e Dio-C c a cesi
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2o4 Edistoee si da piu bande et viene riserito effersi introdotii edue gravi disordini: Il primo di quelli, che senZa , sirispello det Ponesta , contro la proibiaione de'De- ac reti Sinodali, e con dispregio delle riserve , O bCensure in cssi fulminate , sotio pretesto de' sponsa- ij li de futuro, e traitati di Matrimonio com inciano a dconversare famigliarmente con te loro future Spose, tre prete se mogli, andando alle loro case , & ivi di- morando di giorno , e di nolle , anche con consen- lese , e se puta det Padre, e Madro delle de ite Spose, ii& in tal perniciosa famigliarita,' e domestiche ZZaia , continuano molli glorni , e mesi, e tat volta per an- rni, se guendo da cio gravissimi inconvenienti, & eia 6 fetti tuiti contrari at primi ero fine da questi tali in- , teso , discio gliendo si in tal modo molle volt e li tratintati de ' Matrimonj con disonore delle famiglie , e
Il secondo di quelli Padri, e Madri, che seneta ditimor di Dio , e dei peccato mortale a Not riservato , angi con intimanita e secrabile contro ii proprii sfigli bambini , ritengono questi prima deli' anno compito delia loro ela in letto , dalle proprie Madrisos gati, & cst intit e desiderando di pro uve de re cfficacemente per ora alli sudetti di sordini, Con it presente pubblico Editio si ordina, e com- , manda e sprcs mente a tuiti quelli, che hanno glacontraiti, o che traitano sponsali de futuro , che non ardiscano solio colore di essi conversare conla futura Sposa, ne in casa, ne Dor di casa ; ne digior no, e molio men o di nolle; ne presenti, ne assenti it Padre , e Madre delia Sposa solio pena di studidieci moneta per clascheduna volta , da estgger si ir-r emissibilinente , & applicar si la meta a' poveri, I uo glii Pii ad arbitrio &c. e I'altra meta da dividersi
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uguat mente tra gli Esecutori, &Accusatore, chesara te nuto segreto , E di pili di carceragione, e fru- sta alle Madri, che ci tengono mano, & attre ad arbitrio &c. e trovando si ii deiti Sposi da solo a solo in tuo ghi, e tempi sospetii, faranno anche in sussidio dic hiarati incorsi nella scommunica riservata , lassata contro di essi nelle Costitu Eloni Sinodali. E quanto alii Padri, e Madri, che ritengono nelletio li bambini, o proprj, o d'altri, che non hanno
ancora compito Panno , e pili particolarmente te Madri, che di nolle gli allatiano colche , & a glacere net letto , con uia continuo peccato inspected
omicidio per ragione dei peri colo, at quale si e spon-gono, si ricorda alli Confessori, che non gli ε lectio Passorverti, benche ne habbiano la fac olla dat Superiore , se non hanno morat certe et Za, che habbiano' questi tali da levar dat letto ii detii ham bini , o illa, altro modo da rimediare at peri colo ; non fidandosi delle promesse , quando piti d'una volta sono state fallaci', se non prendo no prima es perienZa delPOL servanZa gia praticata per alcunt gior ni, da loro prestrittili prima di assolverii. Edi piti si ordina,
commanda a tuiti li Parochi, che essendo avulsati
della morte di alcula bambino , di cui non si sia saput a la precedente infermita, prendano e salta infor- magione det fatio , e sospetiandosi di fosso gamento, solio pena di sospensione dat loro ossi Eio , da incor-rer si ipso facto , & attre a nostro arbitrio , non ardiscano di sepellire it cadavero dei det to bambino prima di darne noti Zia in questa Citta a Not , o alnostro Uicario Generale, e ne 'luo glii delia Diocesi alii Vicarj foranei, ad effetio di far laricogni-χione giudiciale dei det to cadavero , da trasmettersialia no stra Curia , che procedera rigor osamente alle pene
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ao 6 Insruvione 'pene preseritie dalle Leggi , e Sagri Canoni controgi 'infanticidj, &alire ad arbitrio &c. E perche desideriamo nelli nostri sudditi Ia pronta emendaetione , senZa necessitarci di venire alle pene , vo gliamo, che it presente Editto , olire Passissione nelli luoghi soliti, sia pubblicato in succinio da clascun Paroco nella Messa Parocchiale una volta ilmese per un anno, affinche clascuno posia emendarsi, e fuggir li castighi in esse comminati, senZa poterne allegare ignoranga ; Volendo non dimeno, che ob blighi tre giorni do po Ia prima affissione, e pubblica-Σione di esse. Dato in Anagni dat nostro PalaZEo Vest ovale questo di a a. Decembre IIo 8.
e delia Santa Sede Apostolica Vesomo d'Anagni , e Signore delia Terra d'Acuto. LA vita nostra e milietia sopra I a Terra , po icho
PUomo e nato alla guerra, & alia fatica i dopoli peccato non vi e solo ira no i ii contrasto contro lacarne, & il sangue , ma contro Ia potesta di queste tenebre r Come dunque suo i soldati it Signor Nostro Gisu' Cristolia voluto fortificarci neI Sagrame
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Per la me ma. 2o Ito delia Confirmagione; atteso che per graetia dique sto Sagramento ha concesso te sue armi a chi de-gnamente lo riceve , e forZa per contra stare intrepidamente contro tuiti 1'inimici det Panime, e render
si pili pronii alia sua ubbidien Za, e servigio : Ci fapercio Gεsυ' Cristo per questo Sagramento forti ne l-la Fe de , fermi nella Speranga, e ferventi ne ita Carita ; Insegna te mani nostre at combattimento , e lidcti alla guerra, accio si mo stri per questo Sagramento ii modo di combattere , e li me EZi di vincere : Si devono per tanto instruire i Fedeli sopra lagrandeZZa, de gnita , utilita, forga , e stima di tanto Sagramento , assinchesia ricevulo da tuiti con quellari verenga, e divo Zione , che si conviciae . Percio Not con il presente Edilto e sortiam O cia-stuno, che sin ora non sia stato cresimato , che.UO-gliarice vere deito Sagramento , come pure tuiti Ii
Maestri di se uola , Padri di famiglia , & altri, ch hanno cura di casa, di mandare i loro figliuoli, & altri respettivamente delia loro famiglia , olservando
i ricordi, e monizioni infra scri ite . Primo. Nessu no gia cresimato torni dinuo vo afarsi cresimare , non essendo questo Sagramento reiterabile senZa gravissimo peccato , angi ii Padri, e Madri devono suggerire a i loro figliuoli cresimati in tenera eta, facendo si adulti, d effer stati glacresimati, affinche non restino in dubbio , nε si e spon-ghino alperi colo di nuova Confirma Zione. a. Nessu no, che non si a cresimato,presenti, O ten-ghi altri alla Cresima . 3. Nessu no scommunicato , interdetto , Osospe-so da' Sagramenti ardisca , o presuma presentarsi, O presentar altri at det to Sagramento .
q. Che parimente si asten ghino dat presentarsi, o
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aost Insruesone presentar a Itri a questo Sagramento tuiti quelli, clie net tempodella Pasqua prossima passiata di Resur- rezione non si sono confessati, e communicati, e liBestemmiatori, Concubinarj, Adulteri, & altri, che vivono in peccato pubblico . s. Che pari mente si asten ghino di presentar altrial dctio Sagramento quelli, che almeno non sanno it Pater noster, l'Ave Maria, e li dieci Commandamenti della Legge di Dio. 6. Che ii Padre, e la Madre carnali non presentino li proprj figliuoli. 7. Che it minore d 'et a non presenti it maggiore ;angi ii Padrini, e Madrine non sieno di minore et ad 'anni Iq. 8. Che nessu no presenti a det to Sagramento ne it istesso gior no piu d 'uno , o due senZa espressa nostra licenZa.ς. Che avvertino li Padrini, e Madrine, Compa-dri, o Commadri di non donare cosa alc una a quelli, che terranno alla Cresima, acci ocche con tal al- lettainento non sun citino li figliuoli a rit ornare piud 'una volta a det to Sagramento . Io. Che tuiti quelli, che verranno ad effere cres mali, se Dranno d'eta di do versi confessare , sieno prima confessiiti, & ancora communicati, se sono capaci di Communione; e non potendo, almeno con triti de 'loro peccati, & habbiano i 'intenZione di rice vere questo Sagramento, perche negPInfanti, clienon hanno 1'uso di ragione , supplisce Ia volonta di Cristo , c della Chie se . II. Che non sieno li Cresimandi minori d eta ci anni se ite, se pure non stimassim o d ammettere an Coquelli maggiori d 'anni cinque ben instruiti.