Gasparis Aloysii Oderici Genuensis ...Dissertationes et adnotationes in aliquot ineditas veterum inscriptiones et numismata. Accedunt inscriptiones et monumenta quae extant in bibliotheca monachorum Camaldulensium S. Gregorii in Monte Coelio explicat

발행: 1765년

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L. ROSCIO M. F. QVI AELIANO MALGIoCELE, ICOS. PROCOS. PROUINA FRICAE. PR. TRFL. QUAESTAVG. X. VIR. STL IB IUDICTRIB. MIL. LLG. IX. HISPANU EX ILLAMOR. EIUS DIMIN EXPL DITIONE GERMANIC

MILITARIB. DONIS. CORONA VALLARI . ET . MURALI . VEXILLIS ARGENTEIS. H. HASTIS. PURIS . HS ALIO C. VECTILIUS. C. F. PAL. PROBUS AMICO . OPTIMO

L. D. S. C. Ma Come a vverit it dotio Sirmondo γ col camblarsilo stato della Repubblica tutio cambiossi in elis , e rordine , e te tergi de nomi furono mala mente alterate. Ond 'e, ehe sena a ii soccorso della storia riu irebhe vente dissicile , angi talora impossibile it rinvenire ipadri, e te famiglie, anc he de ptu Cospicui personaggi. In falli hi crederebbe , che r Imperatore Albino , ilquale nelle meda glie intitola si Decimo Clodio Settimis Albino solse delia famiglia Cejonia , e figlio di Cejonio Pollirmio, senEa rautorita di Giulio Capitolino b , chece ne assicurat Cosi di molii ait ri dit vitolii , che lun-go serebbe ii qui registrare . Quindi non sera Co i facile it ri trovare thi sosse quello Alfenio Cesonis, e ii determinare a quat gente egit S'appartenga. Cio non olfan te colla scorta di due regoie da teci dat Sirmondo si pudi

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tentarne la scoperta, e se non dar nel vero, a vvlCinariseisi almeno assai dappresso. IV. Olservo it sopradet to Sirmondo , seguito dat Baron di Bimard ca , che doue in tempo della Repub- a -R blica, it primo de' nomi , che Cias; uno portava deit O i et preno me , era it dis lintivo delle persone d'una simi glia; pit. ιι α coli' andar det tempo l 'ultimo nome occupo te sue veci, e di questo amarono servirs per loro disi intivo . Cosi per e sempio Tito Fufio Vespasiano , Tito Fluvio Sab no , Tito Flavio Domitiano , Tito Flamio Clemente tuitidella famiglia Fusia con t ultimo de' nomi si contradistin sero. IIulii mo ait resi soleano piu Comune mente usa re , e con esso venire indicati ne pubblici monumenti, come ne' fasti Consolari , nulle leggi , e altrove . Cost

Gueο Me into Trojano Deeio, e Caio Vibio Treboniano Gallo, Coi solo nome di Decio, e di Gallo nota- ti sono nelli tergi dei Codice , e ne salsi di Cassi odoro, della Chronica Alessandrina , in quella di Prospero , ene' margiori , e minori falli , Che Florentini si appel

lano a

or da tuito cio io ne diduco in primo luogo, cheil personaggio delia nostra iserietione Chiam ossi con no me suo dili intivo , Camenis , per cio sorse pollo itaCCato nella sua corniee , e quindi pol rebbessene inferire , che questi si a quel Camenio, che sotio Valentiniano ilgi ovane se Vicario deli Africa, a cui nel Codice Teodosiano M tro vasi indiriget ata Ia legge 24. de Decuri ''nibus ne i Consolato de'due Flavi Siagrio , ed Eucheriol'anno di Cristo r8i. Due cose nondimeno mi ri traggo no dat lo sciegliere questo Camenio per soggetto delia nostra i scri gione. L'una la dithbia legione di quel luogo, volendo it Gotto edo , nelle annotagioni at det to Co-diςς ς , che debbali leggere Curterio, a eui piu lette- ' 'p'Α33

re trovansi serit te da Simmaco; comunque nondimenopos Iasi ritenere la legione di Camenio coli' autorita di MarCellino, che un Camenio nomina D statello di Tarracio Bassis Presetici di Roma solio Valentiniano I. L'altra it sospetto , cli' io credo possa sor marsi , che quot ,

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Cumento , o Carterio folia Cristiano, quale non D cedita mente it nothro . Passian o dunque avanti , e colla seconda regola deI Sirmondo tentiamo una nuova sco

perta .

U. Stabili it Sirmondo sui autorita di pareechiesue ben sondate osservagioni , che comunque in quei tempi dei basso Impero seguissero tar ora it Capriccionella scella de' loro nomi , nondimeno piu inveniemente, e piu stabit mente eran usi di prendereti dalla loromedesima famiglia, dat padre, dalla madre, dati' avo ,

da' loro parenti in somma. Con simit guida, e Colle osservagioni sat te su dalcune iscriΣioni, che Ci rimangono , Crede rei di potere avamare , che ii nostro C menio appartenga alia famigii a Crionis , in cui tro vo

gione .

Potrebbe qui nascer dubbio , se questi tre Cejonii

Giullani , che ho riportati , formino tre distin te per sine , O pure un sol per λnaggio, mentre vistero in unmedes imo tempo . Dei Conile , e Prelatio di Roma sebi aro apparisce dagii anni in cui vengon notati, ne di mollissimo anteriore a questi debb' essere stato ii Cuj Nio di Vopisco, di cui egii paria come suo Contempo raneo. Visse Vopisco fin Qtto i 'Impero di Costango pa- ω ris au .it,h, drς det gran Comantino , come egit siesso lo dichi l. e. Fapsi . ra co . L'Almelo 'Ven in fatii sembra aver fatio unosie iso

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flesso dei Console , e dei Presetto , aggiungendo a quel- Io ii nome di Ramenio in ultimo luogo a) . Quanto a me li crederet distinii , giacche ne' falli niun Ramenistrovo notato , Ove , secondo che abbiam di sopra osseria vato , Pultimo nome solea piu Comunemente segnarsit .

Che una stem persona fostero it Prestito di Roma, edit Cejonio di Vopisco serebbe foris piu verisimile , manulla mi place a vanaar se cio. VI. Or se alta Famiglia Cejonia appartiene ii nostro Camenio , come io penso ; con ragione alserii sui principio, che questa istrigione apparieneva ad un personaggio d' una distinta chiareZZa . Conciossi ache lata gente Cejonia su nel Romano Impero celebre assai, edillustre . La Storia , i Fatii , le Iscrigioni , ci conser vano la memoria di piu personaggi ragguardevoli spet- tanti alla medesima . Oltre i gia riseriti Lueis Elis V ro Cesare, e Laeto Vero Imperadore di tui si gli uolo forono di questa Famiglia , e Puno , e I altro chlamosii Lurio Cejonio Commodo prima , che fossero adotiati . questi da Antonino Pio, quegli da Adriano . Giulio C pitolino ci assicura , che i Cejonii conserva rono sem prelo splendore delia loro nascita , ed occuparono i primi

posti presso gl' Imperadori . Luae Familia, dice questo Storico b) , hodie quoque , Consontine , nobili ma es , O per te aucta , ct augenda , quae per Gallienum,

Gordianos plurimum erevit. Dalle quali parole argomento forse ii Tillemoni ce), che g Imperadori Gordiani, e Gallieno, e Constantino Istesso discendessero dalla Famiglia Celonia . Albin esou d'Adrumet en Afrique, mair forti des Posumes ct des Coones , Famillet Romaines fori illuseres , doni Ies Emstereurs Gordien , Gallien O Constantin me e fons avssi senus, fons parier des de

Lucius Uerus. M a s 'inganno certamen te quel bravo Critico , s'io mal non m 'avviso: che dalla citata autoritadet Capitolino nuit altro sembra poterisne inferire, senon Che g Imperatori Gordiani, e Gallieno aveano Comseriti a quella famiglia onori, e dignita, per Cui nlara cresciuia in i splendore , e a maggior lustro ancora do-S vea

Vita Albini H. A

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Q Iul. Capit. In

Cordianis M. A.

o Trebel. Pollio

vea ella salire per meeteto di Costantino . Che questo sail giusio senso di quel luogo, io tanto piu ii Credo cemto, quanto Che o si ervo , non tro varsi nelle genealogie de sudeiti Principi lasciateci da gli Storici, argomento , sul quale potere asserire , che essi in Conto alcuno abbiano appari enuto alia gente Celonia. I due Gordiani pa-dre , e figlio detii Africani per testimonianeta dello ste sinso Capitolino trae vano la loro origine paterna da i Gracchi , e per parte di madre veni vano dait Imperador Traiano : Gordianus senior, ides primur , natur Patre Meritis Marullo, Matre U0ia Gordiana Originem paternam ex Graechorum genere habuit ἔ maternam ex Trojani Imperatoris ca) . It Tergo de' Gordiani , sopranominato Pio o la fgli uolo det secondo , o, Come altri piu probabit mente vogitono , di una di tui Sorella moglie di Giulio Balbo. Deli'Imperator Gallieno difficile si e lostabilirtie la famiglia non altro dicendocene gli Storici, se non , che egit fu d'un' illustre nascita: ma se ad alc na do vesse astegnars, alia famiglia Valeria , o alla Licinia , sembra che do veta apeartenere , come quegli , ehe la fgli uolo di Publio Licinio Valerio Ualeriano , e Ni pote di Valerio . Per Cio, che riguarda IImperator Constantino, a ogn'altra che alia Cejonia vvolsi a rivere, secondo la Genealogia , che ne forma lo flesso Tille mont b). Stando ali autorita di Trebellio Pollione se , e di Giuliano Apostata Q, da Claudio II. det to ii Gotico, traea egii la sua ori sine . Is enim es Claudius, a quo Consontivus Vigilantissimus Caesar originein dueit. Cosi dice ii primo, ed ii secondo; Sed de nobilitate

generii tui forsitan in praesentia disputare convenit . . . ae vetera quidem quid attinet dicere , aut I erasoris Claudii meminisse, atque illius virtutis. Ma piu Chiaramente ancora lo flesso Trebellio nella vita di Claudio se rClutidius, fuistillus, ct Crispus fratres fuerunt. OG Di Filia Claudia: ex is, ct Eutropis nobilis mo gentis Dardanae viro Consantius Caesar es genitus , di Costango e di Elena nacque ii gran Constantino, proni pote di Crispo fratello di Claudio . Che se , come lo Spanhemio

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mio a sospetia non senZa sondamento , Claudio adol-to la ni pote in figliuola, Con ragione Constango Cloroviene chiam ato Ni pote di Claudio it Gotico . Non deedunque piu recar maravi glia ne ii cognome di Crispo dato at primo de' figliuoli di Constantino ; ne ii nome di Claudio preso sulle med agite da i Constantini . FL. CLaudius CONSTANTINUS , tro vasi piu volte ne liem edesime ; obesse apparten gano a Conltantino it Gio- vine filio dei Gran Constantino , come vogitono ii Ban- duplo υθὰ , ed ii Bimard e); o ad un altro Constantino fratello dei Grande memorato da Zonara, Come pr tende ii Ualois D. Comunque si a pero la Gente Cejonia conservo sem pre prello g Imperadori un rango astat dis into fin sotto Ualentiniano ii Gio vine , per quantoda' monumenti, checi ha conservati ii tempo, puo ar-gOmentar si . UII. Per quat motivo pol ii nostro Camenio portasse ii nome di Alfenio, non saprei indo vinario, Iorsequat che a no i incognita alleanga Contraita Con la fami-glia Alfenia i 'obbligo a portare un tal nome . Tra m numenti , che di questa ci rimangono in alculae iscri-etioni presso it Grutero ce). ii Muratori , edit Gudio ae , ni uno vi ha capace di darei alc una id ea delrango, che ulla occupo ne li' Impero . Piu certe ri proove avremmo delia sua grande2ga, se dir ss potesse, cheella e una Cosa is festa colla gente Al nia, o Alfena. Publio Asnio Varo Triumviro monetale , e Celebre Git risconsulto, abbiamo ne i Tesoro Morelliano deli 'Haver

Un altro Alfeno Varo ci da Tacito cl) dair Imperator Vitellio creato Presetto dei Pretorio l' anno di Roma , 8a a. di Critto 6 o. VIII. Dal soggetto delia i rigione faccianci stra-da a rint racciare , se fa possibile, i 'et a della medesima. E primi eramente dat non veder quivi e spressa la qualidi Presetto di Roma de I nostro Camenis , io ne ar-sOmento , che ella non puci e stere posteriore a io. di Mag-

n. I. I 35. n. I.

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gio det anno di Cristo 333. in cui Camenio su alia Pr

Lettura di Roma inalgato . Era que ita una dignita trop-po Cospicua , e luminosa per essere ommessa in un monumento onorifico . Forga e dunque Che ella precedata

quesi' epoca. Ma di quanto la precede ella mai Z Questoe it nodo piu dissicile a sciogliersi . Pure vedi amo findove portar Ci possiano te conget ture . Fra te dignita ottenute dat nostro Camenio registrasi qui in secondo tuo-go quella di Pretore Trion D, secondo Ia legione , cheio ne ho data, e di cui a suo luogo daro ragione. Orqui supponendola come certa, io ne deduco, che di po-chi mos , e ove cosi piaccia , d 'un anno at piu , la pro sente iseri gione precede la Preset tura et Camenio. Eeco te mi e ragioni, O a piu gi ulta mente partare, te mi e conget ture . Ιl Prexore Trio ala su uno de' tre Pretoriistituiti da Costantino nella Citta di Costantinopoli , aulo rche in essi fisso la Capitale dei Romano Impero. Deltem po in cui sosse satia una tale isti iugione nulla m 'Eventito satio d' incontrare presso gli Storici di quella eia; nondimeno cla due punii nss , Chechiamar non posson si a contesa, io mi so sorte a fissaria at piu lungo ali' anno 33 i. L uno de' due punti e la dedicagione di Costa tinopoli , t altro la Preset tura di Camenio. Coniecti e fragii Storici. si a controverso, in quat anno da Costantinosi cominciasse Ia fabrica della nuova Citta , dat di lui me deita Costantinopoli, ed altri voglia cio sitio i 'amno 32 ., come lo Spanhelm ιν , altri Panno 323. , come

altri final mente I anno 328., Come ii Gotto edo, ilPetauio, it Tille mont d) sult' autor ita delia Cronaca Ales.sandrina ce . Tulli nondimeno convengono , che la dilei dedicazione caede ne tranno 33 o. a Io. di Maggion et Consolato di Gallicano , e Simmaco . Or prima dique Manno non regΟlo Certamen te quel Principe lo stato politico, e civile di quella Citta , non per anche bensor mata , e scara d'abitatori , come puo argo mentarsi , da' privilegi, cli' egli accordo a coloro . che sare ero passati a stabilir sit in essa , resta dunque , che egli cio facesse

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eesse dopo la di iei dedicazione , e che in queli'anno ilies se , conforme otio rica varsi dalla Chronica Alessandrina a , leggendo si ali anno 33 o. Idem Religiosissimus Im- εὶ D. pag. 13s. perator Constantinus Constantinopoli imperans mansit, quam ab Europae Provincia , seu illius Metropoli H ν aclea avulsis, Praefecto Praetorio , ct Praefecto urbis ,eaeseri ae majoribus Magisiratibus in ea constitutis : osul principio det susseguente, creasse i Magistrati, chepreseder doueano in Constantinopoli, e tra questi i trePretori , uno de' quali is it Trion le . Ne piu tardidet ιι i. puo cio fissar sit, mentre se Camenio su Presetto di Roma Panno 333., e prima risede in Numidia

Consolare, come e Certo, cola passar clovette dopo lacarica di Trio ale , e conse guentemente due anni aI-meno vogitono frapnorsi tra it prineipio di questa, e la Preset tura . Cosi sera egii stato in Numidia Panno 332 ,e neli' antecedente 33 I. , o anche net 33O. illesso Pretore Trioniale in Constantinopoli. Quindi due Cose de- dur porranii dat divisato fin qui . t 'una it tempo, in cuisu laita la nolira i strigione, vale a dire tra Panno 332. ei primi meli dei 333. l'altra la creagione de Pretori Trioniali, fra it 33o. , ed ii 332. Ma queste non sitano, che mi e Conget ture , e libero si a a chiunque ii Voglia, il divisare altrimenti. IX. U. C. Q. Κ . Viro Clarissimo . Luaestiri Caπ-didaco. Vir claris ui se uti litoto d'onore solito darsia' Senatori. ordo elarissimus vlen chia malo it Senato da Vopisco M . Clarissimae eran anche det te te mogli de' c3 p. in Auret.

Senatori , come in piu luoghi det Codice Teodosiano appariste , e presso Lampridio nella vita di Antonino Alagabalo o . to ibid. Q este sigie K. spiegans maestor Candidaiar 'm' 'P 797 da' Collet tori delle antiche iseriaioni, Grutero, Mura tori , ed altri . Pare hie sorti di Queitori ebbero i Romani, tra qucste annoverasi quella di Luesori Caudia ri , cosi detii , se credi amo at Panci roli cd , per una blanda velle , che porta vano indolis . Anche i Greui adottarono questa voce di Candidato : quindi leggia-

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Q Mur.Thanser. mo presso it Muratori a et T. IOYAION. P. YION. 'ς R - ΦABIA TEOYHPON . . . . TAMIAN KANΔΙΔATONOHMAPXON KANΔΙΔATON. Furono i Candidati im1lituiti da Cesare Augulto , e due incombenZe ricavasida Dione egere state loro apporgiate . L una di leggere in Senato gli atti , te lettere , e te orazioni de Principi e l'altra est conservare i decreti, che dat Senato dimano in mano andavano iacendo si . Deinde vero, diee M Dio. lib. LIv. Dione partando della prima θ , convocato Senatu ipse, P '' setoe Augusto gravedine laborans nihil Iocutut suae- flori libellum recitandum dedit . Cosi anche in Taci- ωτὴ Λ to ce , ct Oratio Principis per Luaestorem ess audita. 28 . O . vi , E Suetonio pariando di Tito d), eum Patris nomine. Titic υ. o. epipolas ipse dictaret, ct edicta conscriberet, orationesque in Senatu recitaret etiam Luaestiris vice . Di p. de e. questa sola par Che saccia mengione Ulpiano ce r Ue- ὰ φλTi . N1. rum exeepti erant Candidati Prineipis . Hi etenim solis libris priseipalibus in Senatu tegendis vacant. Della seconda ci ii ruisce pari mente Dione r Luaesoribus '' etiam , quae unoquoque tempore serent Senacus eon ua, adfervanda tradita . Sembra , che sotto Alessandro Severo sollero anche incaricati delia dii tribuetione de do.

nati vi , che si laceano at popolo , giacche leggo in I i '' 6. ' Lampridio ae aver queli 'Imperatore ordinato , che i estori Candidati dei proprio loro danaro darebbero at popolo i donativi, cloe gli Speti acoli de ' Gladiatori, che Muuera furono chlamati cG, ehe indi, quasi perricompensa , sarebbero creati Pretori , e passarebbono pol al go verno delle Provincie . Luaesores Candidatos ex sua pecuuia jussis munera populo dare , sed ut post Luaesuram Praeturas acciperent , ct inde Provinciartaritat δ' '' regerent. Dicendoci pero Tacito b), che Claudio per conligi io di Dolabella : Censuit Spesueutam gladiatorium

ci MVNVS GLADIATORIAE FAMILIAE.

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rium per omnes annoI celebrandum ρecunia eorum , qui

suae iuram adipiscerentur ὁ potrebbe conghi et tu rars,che Alessandro altro non facesse , che ristabilire per laterga volta cio che Claudio avea istituito . Dico perta terga volta, miche Nerone per attestato det medesimo Tacito ca) diit russe ii satio da Claudio, e Domi-aiano ristabili cio che Nerone avea distruito, come appariste da Suetonio b : Praeterea quaesoriis muneribus , quae olim omissa revocaverat, ita semper intemfuit , ut populo potestatem faceret bina paria e suo ludo posulandi . Una nuova, e a noi ignota soppressione fat-ta dom Domi etiano, auri dato luogo a un tergo rista bilimento solio Alessandro ; seppure i Questori , di euis ivellano Tacito , e Suetonio , non sono diversi da i n stri come io conghi et turo e tanto piu verisimit mente che Suetonio sembra insinuarci , che l' ordine dato da Claudio, se una permuta salta at Collegio de Questori Incaricato di altro peta sc) : Collegio suaesorum profratura viarum gladiatortam munus injunxit. X. PRAETORI. TRIUM F. Praetori Triam Ii, cosi vuol certamente leggers , ne alia parola IRIUM Ealtra piu naturale spiegagione puo darii , ne piu conforme allo stile dei te iseri Zioni , in cui te lettere I, eclE , luna e fovente usata in vece delia T, Paltra in ve-ce della F . Vede si clo nella istesia nostra istrigione ,

ove te parole MITRAI, e CARTULARIS , hanno la I in lilogo della T , e alia sesia linea la E , vi en posta invece della F, dovendosi quivi leggere S. F. Deris faetandis , come nella decima CONFOTIS , in vece di CONEOTIS, e nella penultima OFFICII , in eam biodi OFFICII; e per u scire dalia nostra iseri gione, la I in vece delia T osservasi nella seruente riportata dat Bosto M.

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