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tenne da Enrico VI. Re de' Romani, e Figli uolo di Fe- derigo it privilegio di bat ter moneta , si ei so , che isto i Succes ri , a condigione, che at Regio Fisco si sare eropagate Ogni anno da vescovi Volt errani sei marche di fino argento. Fiso nostro annuatim in pensionem perfluant sex Mareas puri argenti ad pondus Coloniens in Festi S. Mortini. Cosi ii Diploma d Tnrico, presso I Ughelli , e t 'Ortendi, s suggito alle ricerche dei Muratori, Ia cui moneta se ella ha vera mente net principio una I. potrebbe attribuir si at Ue ovo Ildebrando, che die principio alla Zmea Volt errana. Su quest 'Epoca pero, io vo diiungarmi atquanto, e seminando , una data Cronologica di quel Diploma , che per mio avulso e sbagitata et Acta sunt haec , dice ii Diploma presso Poriendi , che ci asscura di avere axuto solio glioechi Poriginale , Anno Dominicae Incarnationis il tis. Ind. VII. Regnante Domino Nostro Henrico VI. Romanorum Rege gloriosissimo anno Regni ejus XIX. datum apud V Viscebe ster manum Henrici Imperiatis Aulae Protonotarii XUII. Kal. Septembr. Gli anni det Secolo e queidet Regno di Enrico non ben combinano tra di I
do . Converra dire , Che ii Protonotario Enrico nellostendere quel Diploma. non ben s riso vennisse, qua ramno Correva aliora Odel Secolo, o det Regno dei suo P drone. Che sbagitasse PImperiale Protonotario parmi uapoco dissicile ; comunque pero si a sbaglio v 'ha in quella
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la Coronagione di Enrico, tui te pero Convengono neli'asi segnaria, atranno il69. ECCo vene te principali : rivoli 69. Friderieus Imperator ad comprimendos Italicenserire difflonens Henrieum Uium suum adhue puerum in regem sublimat Aquis : Cosi ii Monaco Aquilintino nellegiunte a Sigeberto et Anno i l69. Fridericus eelebrasu Curiam generalem, ct valde celebrem Uud Bambergam in diebus Penteeoser quod evenerat in id. vi. Iun ubi ex consensu , ω eollaudatione omnium strincipum qui ad
rant stium suum in Regem electum , ct eoronatum postfe regnare 'mavit : cosi ii Rei cherspergense presso ilPagi σ), ove v uole osservarsi , Che t 'anno li69. la Pentecoste cadde appunto agit s. di Giugno : Anno Domini i i 69. in die Ag minioσit B Mariae C. Filium Duuias Henricum eoronari feeit Friderieus tu Regem : cosi lata Crona a Marchense presso it Mei bona io . Anno ii 69. IN. Fridericus euriam ha it in Babenbere ubi Christono Episcopo vise ejus pro quente Henricus 'iur Imperatoris quinquennis in regem eligitur ; ct in fesso S. Ioannis Bam. intronizatur Musserant : cosi presso PEchard se gli Annali Bosoviensi, che sembranmi una Cosa stelsa conia Cronaca Pegavi ense presso it Menchenio. Final mente Gobesino presso it sopraeitato Melbomio d) . Henricussi ut Imperatoris puer ρώinque annorum Aguissigrani a Philippo Arehiepscopo Cotoniens Regem Coronatur . Urdopo tante testimoni ange non pare Che possa rivo arsit
in dubbio, che l' anno delia Coronagione d Enrico nonsa it is 6 . Quanto at luogo, mese e gi Orno non e dissicile, it comporre te cos oro differenge, se come chia-ro apparisice dati' Annalilia Bosoviense dicati , che in Bamberga Enrico D dichiarato Re , in Aquisgrano fucoronato. Che la Coronagione fosse satia in Aqui ranolo attesta ait resi l'Urspergense ali anno iis i. Quindi laprima sera succedula in Giugno , la seconda in Ago stoli giorno appunto det Assvngione. Fi s Iata pertanto l'Epoca delia Coronaetione d Enrico , e it principio dei di lui
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no dei suo regno , e rael si uente giorno , data dei diploma Volt errano com inclava ii xxi- e pero quesb annoclovea segnarsi net diploma , e non it x x. Io non misarei sermato a ri levare questo errore , se non avessi osservato , che Portendi Con questo diploma alia mano, come suoi dirit, prete de , Che si Corregga it Pagi, chesi attenne alta Cronaca ReiCserspergense , e Con esso quantiali 'anno ii 69. fisarono la Coronagione d Enrico. Ex notis Chronologicis hujus distiomasis eorrigenda mihi via
detur Chronologia docti uri Pagis. Is quine ex Chronographo Reuhespergensi tradit Henrieum a Frideriso Pa-τre , coronatum fui e retem au. I 69. apud Bambergam die-ous Pentecostes, quod evenerat Iunc tu va. idus Iun. Amiitror enim Chronographi textum esse corruptum c. igitur exordium Regni Henriciani contigisse auso it r. mense Iuuio m. Ma Con birona sua pace la corrugione e net diploma, e non nel Cronografo Citato , o in altrida me riseriti . So Che vi ha gente capace di ante- porre la data δ' una veCchia Cartape lora a Cento Cro nache. Ne io vo negare, Che ledate de diplomi, ove
iuesti sieno sinceri di molio pessi non sieno, e da pre- ferirs a uno, e talora a piu Norici , che seri vano diarose da loro tempi lontane , e l'uia Copiando l'altro . Na egit e ali resi facile, che in vecedet autenti coori in ginale si produca una vecchia copia, satia da chi forse non ben si ea distinguere Mella pol verosa, e smorta pergamena i Numeri, e te lettere. Per la steta cagione contuito i originale solio gli occhi avVenir ptio talora, Chel'un numero per i altro si traveda, e quindi la data sasbagliata. Altra ragione io non saprei rendere delle varianti date. che vergonti in molli diplomi di un anno stello, e d' uno stellio Principe, e che tui te sp tegar non si possino con te diverse maniere tenui e gia rael Contarili annil della nostra Era, or prendendone it principiodali 'Incarnaetione, secondo i differenti sistemi de 'Pisoni, e de' Florentini, or dalla Nati vita , or anche dat la- Pasqua,
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Pasqna ; ne di tulte ait resi piro renderii ragione con ledixeris epoche , che dar ii pol rebbono a regni de' Principi , come per e sempio net nostro Enrico, prendend ne ii cominciamento, quando dalla sua Elegione in Giu-gno , e quando dalla sua CoronaZione , o anche per unanno intero contando, i pOChi messi dei I 69. e comi clando it secondo anno dei suo regno con te Calendedet susseguente; maniere tuti e , che ben sape e essere state poste in uin , e di cui servonsi i Critici, e i Cr nologi per conciliare te differenae delle date . Ellenopero net eam noltro non serebbono opportune ὁ come pervo i medesimo pol rete facit mente ravulsare . A conser-
rentem ente , dico apparentemente , poli hc di quelii al-cutit, tisando delle diverse maniere poc angi accenna: e, po trebbono forse accordars col epoca del 1 369., ina io non vo prender mi quella briga , non necessaria, balla- mi Che. veritate , ehe qualora , net fissa re it comine iamento det Regno d'Lnrico, star si do vesse alia aut orita de Diplomi, not avremmo Piu prove per ranno it 69. di quello che per Panno 117 . di che a margior con fermagione eo ovi due attre autorita, runa cella Cr naca Pegavi ense da me poc' angi citata , Icili radi Gose fredo da Uirerbo . Anno ιi89. dice la prima, Henrieur
Rex qui ut praescripsus es , quinquennis Bambera in Rogem electus es , eoronatur, intronizatus fuerat xx. ab eo
transactis annis ρομ festam S. Laurentii Curiam in V o eeburg habuit. Venti anni per appunto erano gia palsDii PAeolio dei ii 89. dati Elegione di Enrico laita ilia Bamberga gli 8. di Giugno dei it 69. e pochi giorni manca vano a terminarii i xx. dopo la Coronaaione dei m
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desimo successa in Aquisgrano it tr. cl Agoito come iodi ea. NelrEpoca deli' oriendi it xx. di Enrico terminava nel livi. in Cul questo Principe era in Italia, e non in mirt Eburg come vedeii, da molli suoi diplomida i in Bologna, Lucca, Siena, Napoli, Milano, e lindali anno innangi di mora va in Tostana, Come ire ne fasede r antica Cronaca deli 'Anonimo pressis it Menchenio ca anuo ii 9o. in Tuscia morabatur Heurieus, olireun diploma dat medelimo spedito in questo anno prelso Sutri a' a 8. d'Agosto, come potele veciere nella Tavolada me sormata. In questo stello anno II . Daliam tur ditur Henricus ci dice otione da S. Biagio. Ma asCol-tiamo eio che attesti Gomedo : Anno li86. Ind. vi. c cloeso. vi. Kal. Febr. Rex Henrisur Sextus cum Regina Conis flantia sila Reterii Regis Siciliae nuptias gloriosas eeIe- rapit Mediolani, apud S. Ambroseum anno aetaIis xxi. Regni anno xvii. veggasi la Tavolx da me fatia, et ro verassi, che net Gennaro dei M86. Correva appunto ilxv I i. anno delia Coronagione di Enrico salta in Aquis- grano; correva ait resi ii xx . dei leta dei Principe nato . come ci attesta Trit emio net II 6s., eodem anno II 63. natus es Imperatori filius Henricus apud Noviomagum b):e se i miel eonti non errano su' primi mesi det medeli-mo . Prima pero di lasciare quest' epoca, mi place av- vertire un abbaglio preso dati' aut ore delia Cronaea Gotis Wicense G, cive si attribuisce ad Enrico VI. morio l'anno Ity ., un diploma segnato apud Gelinges anno Dominieae Incarnationis Iaa8. ix. Kal. Sept. Ind. i. t Enri co elie spedi questo diploma a favor di Leopoldo d'Austria , non e altrimenti it Sesto , ma sibbene it Nipotedi esse, fgliuolo di Federico Secondo che l'anno Ista . fu dat Padre coronato Imperatore come riserisce l' Urspergense: Filium quoque suum Henrieum iam eiseiter octo annos habentem nutriendum commis, Churando de Tunne . . . postmodum a patre suo, σ principibus rex eonstituitur, ct Aquis ani eoronatur cum Patre suo Imporium adepturus: e i 'anno appunto la28. in cui fu spe
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eonro di lui H feonduenito Conrado. Ma torni amo allanoltra Moneta, che egit e Ormai tempo. IV. Io non mi fermero a notare it Pallio, che porta ii nostro Vesto vo, quantunque la Chiesa di Uolterra non abbia, che io seopia, avulo glammai quelio distin-tivo, che di quella Hagione, a Cui puo la moneta nostra appartenere, Ga altri Vesto vi, se ben mi ricordo, non si godea in Italia, Hopo Postiense, che t 'ebbe da tem-,i antichissimi, che dat Senese , e dat Lucchese , a qua
anche it Veronese. Fu gia osservato dat Din Cange, e daaltri, che sulle antiche planete, era o riCamat O , o ri- portato un ornamento , simile at Pallio Arci vesco vile .L'antica Storia de'Ve ovi d Auκerre presso it duclange i destrive appunto queste planete: G Ia coloriι Aetherii, phragio palmum habente , superhumeralis , EP rationalis effigiem ad modum Pauli Archiepiscopalis honorabiliter , praetendetat. Quindi e che non dee recar mara vigila , che veggansi di questo ornati, e vestiti , anche que' Uesco vi, a quali sappiams che Pallio non fu mai concesso. Su che e da vedersi ii Ciampini ove parta delle portedi brongo delia Cattedrale di Benevento eὶ , e Nonsignor Giorsi nella sua Lit turgia M. Passero dunque alTOVerstio, dom avere avvertito, che russi di porre iloproprio nome suile monete, con la sola lettera in igiale deI medesimo, praticato gia dag Imperatori , e da altri principi, A commune anche a Ue ovi , Cosi Berintrando di S. Genesio creato Patriarca d' Aquileia Panno in una sua moneta riserita dat Liruti o, si sc rive B. PATRI ARCA. Berarandus PasHarea. U. . Or di amo un occhiata at roverstio, che simile a uella, che di Vol terra riporta ii Bellini, come ho glaetio, e ad uia altra dei Senato Romano che trovo net Floravanti ci presenta una gran Croce, con due Stelle
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Ie, capriecto cred'io des monetario anaiche indigio denta Santita de Ue ovi, e delle Chiese, come aItri, diqueste Stelle , ed altri simili ornamenti partando, hapre- Ha -- citi teso . Oettersus , leggo net Harigheim ca), observa ex DOeder lino ct Xo Iero frequenter vario situ Cruees, σStellus , ct Rosas videri in numis Imperatorum Regum , Episcoporum . Dein causam esse posse horum additamentorum , quod Stellae, Rinae θ' Cruces in Episeopaliabus numis Sanctitatem tum viscoporum , tum Eccles rtim induent ; in regiis Pusiitiae adminiserationem, Sauctam . Causam veram referendam esse ad Monetariorum arbitrium , qui ne locus ullus vacuus esset in numis Lialia , Rosi , Cruces . Stellar Circulos adjecerunt . Nelgiro leggon si queste lettere :
La prima Iettera e vera mente una C, tra Ia quale , et due punii , veggonsi indigj d'unx lettera piu piccola, rhe ho sospetiato essere una X. M a Che v uol dir que si a C. t Sul bel principio parea mi di poter lepger Chri- flus , cosche l' I rigione dicesse : Chrsus es victoria nostra, mentre Nostra vvol certamente legger si , t 'ultima parota delia leggenda; quasi alluder si fosse voluto a
D r. Coe e. ροι. quel deli 'Apollolo nella prima a Corinthii M. Deo autem gratias qui dedit nobis victoriam ster Dominum n fruis Iesis Gripum. Risset tei tuita via, Che que ito venerabit nome qua lora e scolpito , o in cifra , o Con lasola in igiale, vi en sem pre dissegnato Con tigreco X. C
sl per tacere degli antichissimi Monumenti, Vetri, La- pille &c. de Cristiant ; e degli Scudi, e de' Libari Con-It.: μγ- ου ' stantiniani, de quali canto Prudentio e . Christus purpureum gemmanti sextus in o stro Signabat Labarum , Civeorum in uis Christus Seri erat, ardebat summis Crux addita eripis . Per tacer di questi dico, e solo tener mi alle monete , sueui Ia pleia dei gran Costantino lo volle impressi , as- sinche
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snche sparse quelle, cred' io, per turto IImpero testimontinga rendessero della Religione dei Monarca , sulle monete io dico it X. D sem pre adoperato , non solo ne l-le Greche nin nelle latine e glandio, non C stant e Che varia fosse la mani era di esprimerio, Cloe or Con due lettere, quando te prime due, e quando la prima , e Pulti ma; or Con tre, eri or anche con la prima sola. Colle due prime lettere legate in si eme M vede si nelle monete dei gran Costantino, di Cottango, e Collante suoi figliuoli ; onde maravi glia mi reca, che Giuliano i 'Apo-slata, non capisse, che dir si volevano gli Antiocheni , con quel loro X. R. nihil civitati noeuerunt, e chea cio intendere a veste bisogno d' interprete, Come egliste sto dic hiara ne i suo Misopogone . Hoe Sapientiue 2
srae euigma quale At, difficile es intelligere , nos enim quo iam pes in interpretum nacti, didicimus , his litteris nominum quorumdam initia flanimeari , altera Chri- suis , altera Constantium. Tro vali con la prima , e I'ultima, XC , o G nelle monete de 'due Basilii, e di Gio vanni Zemisce presso it Banduri, in quelle de Re di Servia , de ' Venegiant, e d utri presso it Muratori, ei IBellini : con tre XIS, XPε, XPI, XPS, XPC , in plumonete si Greche, che Latine, di Basilio I. , di Firen-ge , di Francia , di Mantova, di Uenegia Sc. presso ieitati autori , di Ludovico Bavaro presIo PH arta heim σ): con la prima sola, X , sinat mente net fimoso Medaglione di Crispo riportato dat Baronio ait 'anno gaq. sep pure la leggenda e , quale viene commune mente deserit a SALUS, ET SPF, XR PUBLICAE, po iche it Ban- duri vii ole che sa Salus o Spes Reipublicae: ma aven- dolo ri prodotio Mons ignor Blanchini cis , coii l 'epigra- se Baroniana, non par chc posta questa rivocarsi in dii bio, mentre it Blanchini ebbe solio gli occhi ii Meda-glione; comunque sta, X. per Christas , veggo in una moneta di Adriano I. Papa ce , e in una di Guglielmo it cati ixo Re di Sicilia prello it Bellini d), e in qual- he altra di Mantova. Trovo, che ne bassi tempi su stritto ancora Col K. cosi in uua moneta riportat a d. ii Li-
sι lanesi. Pedit ad Anastis . T. a. e) D. Num At gen . Bened. III.
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ruti o) leggeli ΚΝDNUS IMPERA, che cost egli interpreista KRISTUS NOSTER DOMINUS IMPERAT , rella scorta d' usa' altra piccola moneta cbin in Cui vedesi alla distesa KRISTUS IMPER. M a se questa moneta delI.iruti si eccet tui , questo nome, qualora era , Come hoderio, abbreviato, fu sempre e spresso sulle monete conia Greca in igiale X ; suile monete dissi, rissovenendomid'aver letto, non Q dove, Che negli antichi diplomi , qtiella C che talora vedesi posta ad essi in fronte, Chri- sui significa, ed e succedula ali' antico Monogramma ema questo non ha qui luogo . Queste ri flessioni pertanto, mi fecero dubitare, se la nothra C, do veste spiegarii, e leggersi Christus, o do vesse aneti interpretarsi, e leg- tersi Crux , onde dica la leggenda Crux es Victoria no-sra . Se qtiella piccola lettera, Che par posta tra laC, e i due punii fosse mai una X latina , la mi a spireaai ne serebbe sicura, avremmo la prima, e Pultima lettera della parola Crux, ma io non ardisco di 4 id anfermare . Lo sia pero, o no , io mi attengo a quella legione, e leggo Crux est Victoria nostra . Leggenda bellissima e degna di scolpirsi fulle monete d'ogni Princiispe Christiano , non che su quelle cl'un sacro Ue ovo. Ionon istarti a farvi sopra aleun Commento , cosa Pot rei dirui, che, non a voi sottanto, ma a chi unque ha tria pregio Pesser Christiano Noto non si a Z avvertiro solamente, . Che quant unque la Croce si a stata sempre una delle impronte piu Communi suile monete de Principi Cristiani, anche prima dei celebre Capitolo di Cario , ii Calvo tenuio ranno 861. in cui si stabilisee, ut Iet odeuariis novae mouetae , ex una parte nomen nostrum habeatur in raro, o in medio nostri nominis monogram ma 3 ex altera vero starte nomen Civitatis , ct 'in medio Crux habeatur. Tuit avia non sono. Cost frequenti leleggende, che alia medelima alludano, e ne formino unqualChe elogio. ECCovene alcune in cui mi sono imbat.
tuto. Salus Mundi in una di Olibrio presso it Banduri se . Salus in altra di Graaiano presso it medesimo G . Alla Croce par che voglia riseri re it Bandurio quel I ris
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ria orbis Terrarum, che leggeii in un roverscio di Teoodosio it grande , cosi destrit loci et Imperator paludatussans dextra labarum , Sin. Orbem Crucierum: ma esti emant sello, Che qui la Croce, non e Che un ornamento dei Globo rappresentante ii Mondo, di che piu cose cidice li Du-Cange, e che lacendo la principat figura neiro vescio l' Imperatore , a questo allude certamente laleg genda . Quindi non ha luogo a mio giudietio ii dii bio dei dotio Antiquatio. Utrum Imperacor hic expreseius, an Crueis fututore Agnum gloria Orbis Terrarum dubitari potes . Si Imperator muuar ille quidem fictoriar retulis , ideoque Gloria Romanorum dici forta se potuit ;fed nequaquam orbis Terrarum . At hujus gloria, ct f lus merito diei potuit Crucis signum , isque intellectus Theodosi Pietatis metis convenis. αuamquam ne in Theodosis quidem ambitios γον fuerit illa titulus μι per orbem ter
rarum Monetarii Romanum Imperium intellexere, e cosi in Diti io tengo per certo, che non altro che ii Romano Impero quivi s' intenda, e prouar Deil mente pol rebbesi, non solo con la latina Irurigione riserita dat Pagi , e traseritia dat Bandurio , ma con attre Greche eZia dio , nelle quali la voce οικουμεm viene adoperata nello