Le iscrizioni del Palazzo comunale di Palermo

발행: 1974년

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misi con galloni e nappe di seta glabia i) alle palle tava distes o unpanno, anco di damasco remisi sui quale era trapunt in seta gialia uia 'a

quila , stemma delia citi, a). Si a

de quali sede vano iselle grandi fun-Zion e alia presen Za de Senato contestabili coi loro basioni elle manici emblemi de potere secutivo del

magistrato municipale 3). Avanti a

gradinata, a ui lato di essa si dispone vano it a volo et maestro notaro

te se die perlati usticiali nobili. ue

sta norificcnga me glio di gni attrae spressiva della maesti dei nostro antico Senato, tu concessa dat vicere

rulis Capitaurus pro Sua Catholica DCa-jestate in hoc Sicilis e uo attentis se molli, que eruper Ili is euatus huius elicis Urbis auormi eidem e te Ca-

1 Ii balda chino, o ossello, non hi Solo concesso alle pisi alte dignit i et regno , maanche a nobili privati che poteron speSSO al-garne due, elle sale dei loro palaZZi, uno peiri traiti dei ovrant , ut altro per te armi et Proprio Casato Fuvvi alvolt qualch famiglia non nobile hygod la tesSa rerogativa, macolla differenga che, mentre it balda chino diquest ultima era di seniplice panno, quello de-gli aristocratici, et aggior valore dei privilegio , era di vel luto o di altro rappo diseta. VII LABIANCA, Sicilia nobile, ol. I, P. II, Pag. II. RLANDO, II eudalismo in Sicilia, Pag. 05, ella nota di N. 4. a Furono sem pre cos varii ei templorascors i modi come si us , appresentar 'χ-quila , insegna dei nostro Comune , he erasi quasi per luta a memoria ella vera figura diessa in stabilire per seniprecia forma della me desima it in laco Comm. Domeni CO PerAnni,con lettera dei 6 margo 873, di N. 40, nomin una commissione, Composta dei signori Cav. iovanni rades Remio, Bar. VincenZOPaliggolo Gravina e Avv. Francesco aggi Ore Perni, coli incarico dis inire vergente sulla fornia de o Iemma Dasso re una Polla cos fumi deIIa s oria quale es Isi amense debba essere

gretario La Commissione Compi ii suo lavoroe a relagione sottomessa at in lac e appro-vata, vide indi a luce ella Gazz IIa Municipale, oglio dei 5 ettembre 873, N. 24 C 25. In base a quale relagione, furiosio seguit lapit tura dello stemma, sopra una avola, Che veniae appes ad una paret deli 'anti sala dei pala Zo, OV tuita via rimane a norma Per 'avvenire. V. 'Aquila sicula CC. et T. I dei mss. et VII LABIANCA nia. I e 2, Presso a Biblioteca

Comunale, a Segnis E 77. ROSSI, Manoscri Itdella ibi. Con . di Palermo. P. 50-I6O. 3 contestabili ratio una specie diis iericli assis levano ii retore e i Senatori elloes erctgio et loro ministero e in occasioni cligrandi cerimoni Civili e religiose, prece levano , instem Coi AZZieri, ii Senato, recandonelle mani uia i CColo basione, ella misuracli uri palmo, di color ero e Con una hieracli argento in ima, ove era in Cisa 'aquila, insegna delia Citth. Variaron in numero, ora Sette, Ora tio Ora an e clippi M: si nomina vano dat retore, O dat riSPettivi senatori, secondo che ait 'un o agit ciliri servi vano e dei loro basioni saccaSi So Come tipo per labe rifica elle mi sure dei venditori di telo, panni, nastri ecc. Da n Contestabile recavasi gni anno in Trapani it Cere votivo che ii Senatodi questa solea inviare alia Madonia di uel celebre Santuario. A Contestabili di una volta Successero ei vovi sistenti amministrati, i diquesto secolo i moderni scieri.

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uela ordiundi et ordinat et precepit et precipit Visae Vocis oraculo ui ibi . Petro Filiu erio egio Prothouolario et Lo bolete huius requi relenus hodie luto quod dicto Ill , ut illi in post rum liceat et licitimi sit tu domo seu Palatio retoria uo Ipsius Urbis ei in locis eiusdem Palatis uulum ubi dictus Ill. is Senatus cougrega illi eligere sic)et detiuere Tosellum dispensando si ei quatenus opus erit de plenitudine pote uelatis legibus absoluta omnibus et ii, buscumque e ibus co istitutionibus rug

maticis Capitillis egui et alijs ilibu

scumque sorte in contrarimi dictaulibus et non aliter etc. Unde etc. ID. Petro Filiugerio Protho nolaris. Die decimo novembris Ind. Isbj. Ex parte lil. is eualus Panormitani

pleua sede sui provisum quod XeqΠatur et registretur et stet penes acta. Silajolo et inuruercio maeStri ista O.

La lapide si opera di Cario 'Aprile, inomato cultore di que tempi, allo scalpello de quale sono ovuli

molli pregevoli monumenti della no stra citia 1). Ce ne accerta quest' altro ait senatori registrato ne volum sud letto a f. 8 v.' Die decimo titulo Decembri 16JJ. Fui prooisum et mandatim per Ill. em euatim Fauor uitauum absentibus pe

ctabilibus de A liata et Lucchis Iuratis

L Sono opere deli'Aprile te statue di an-t'Agata, Santa Silvia e Santa Cristina e te duelli S. Sergio e S. Agatone ne piano delia Cat- tedrale quelle di arto , Filippo II, III QUne secondo ordine elle quattro sacciat del-l'Ottangolo di i agga Vigliena quella di S. Ro- salia in ima dei prospetto Settentrionale et palaZZo pretorio e quelle appresentanti te quat-

quod de silmina uncturum mille se ei tarum quas Ill. is Seu alti e endere potes et is ore selielli Excellenti Sue die etc. Solet aulur et solo debeant uolae quali ordecim Carolo de Aprile quou dum Pilippi cui solet untur ut dicitur perio re o di uua labella marmorea susuo risi di rabisculo che si s postuuello uestione delia Casa dello Ill. ,- nato per a Concessione de tosello et questo conforme 'ordine e cor iratio fra letto di aprile ou detto Ill. Seualo.

Unde etC. Altra nZa 1, 6 fu pagata a Se nato a Cario 'Amico, muratore, perio incastro delia tabella in viriti dicit tro atto senatorio dello tesso giorno, sicchyla spes inter ammonio ad On-

ait 'assicura tone de Palerna nella sua Guida , durarono ess aula maSSima, testimoni della grandegga de nostro antico Senato, sino a primi anni di questo secolo ma cadut i privilegie te onorificenge di una Volta , VCn-ner men anch essi, lasciando solo

memoria di si ella lapide della sala consiliare e elle pagine dei volumidello archivio comunale. uesta scri ione e riportata dat longitore a cito delle sue I e uo rie lupi uri e dat illabianc ne tomo I della sua accolla, i N. 4 I.

tro parti de monito, gli otio regni cli Filippo IV quattro re mori ne Ieafro o mole marmorea ne piano de R. PalaZZo olire a molle lapidi per pubblici monumenti di questa Citili. Per tuti queste statue escius quelle ne piano delia Cattedrale conservasi ello archivio et Comune uti ratiocinio che ne indica a spesasostenuia a Senato ne I 36I-2.

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REGNANDO FILIPPO URE DELLE PAGNE E DI SICILIA AUGUSTISSIMO E SENDO VICER FRANCESCO GAETANO, DUC DI SERMONETA, PRINClPE DI CASERTA E CAVALlERE DEL TOSON 'ORO: PER ARCHITETTONICO CONSIGLIO DEI PRESENTE PRETORE, QUESTA CAPPELLA E CONCLAVIO, ACCIO PIO DEGNAMENT E L PIA MAEST DELLA CITT E 'ALTA MENTE DEI P. C. ACCOGI IESSERO , DA Pli ANGUSTE STAN ZE IN QUESTE , ORA COS VENTUROS , SONO RIDOTTI STEFANO REGIO E CAMPO , PRINCIPEDI CAMPOFRANCO E DI CAMPO BELLO, MARCHESE DELLA INESTRA, CONSIGLIERE DI S. C. M. , MAESTRO AZIONALE DEI TRIBUNALEDEL R. PATRIMONIO, PRETORE PER L SECONDA VOLTA. D. MARIANO ALGARIA D. FRANCESCO CANNELLA E BRANCI FORTI, D. ATTEO DEL UZZO, D. CARLO GIUFER ED AFFLITTO COLONNELLO, D. ASPARE MARIA ARDELLA D. PRANCESCO QUINGLES, SENATORI

NELI 'ANNO DEI SIGNORE 663.

A cappella sacellit; u men- tovata nella presente scri- serva ra uelle della grande aula dei consigi civici era prima in castrata sul- gione si quella tessa che a porta ' ingresso alla appella alia parte della sala deli 'Antinoo e colla appariva ancora i tempi de Villa

bianca siccome egit tesso e ne a consape volitella nota a lui apposta a questa scri Zione.

Da antichi ricordi deli 'archivio ne

cora dentro ii pala ZZO O-munale e che precede astanZa ove iste de ii in daco e ove si ad una ordinari amente

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nerale de comune i levasi che, ni angia 1663 attre due appelle si Sterono Successiva mente ne pala go di citia. La prima coova probabit mente alia fon-dagione di questo duro sino a princi pio de secolo XVII, quando, ampliato

comunali una seconda ne u Ostruita, come i vien rammentato da una ta-Voletia marmorea sistente ancora sul-l 'altare ella moderna appella, Opsai quadro della Immacolata, e Ottole piccole statue elle due vergini palern ita ne S. Cristina e S. Nini a 1). Col progresso de tempo, alterate fors la distribu ione e la destinagione delle tange , e riuscendo percio lacappella di stacolo a comodo accesso alle tange et retore, pensibi Senato ne 166 di togliere a cappella dat sit ove tro vavasi e rii abbricaria in altro Con memoriale quindide maggio di queli' anno diretio alVicere Duca di Sermoneta in Messina, hie se a licen Za alia impreve tuta SpeSa, e ite nutata per lettere dei primi de successivo ettembre a) die' tosto principio ait 'opera che fu com

tale deliberata con due alti uno dei 1 dello tesso ettembre, 'altro deia de se guent aprile ammonio ad

IN DEI PAR E VIRGINIS ET URBIS PATRONARUM CHRISTINAE ET INFORHONOREM DE SENATUS EXTRUXIT ANNO CIDIDCVII.

Nel libro et patrimonio civico egi anni 1646-I7-I8 a s 3 8. Da e diverse partite di

pol la appellata sem pre ric ex ut ulteriori restauri specie negli anni 173oe 736, secondo ci assi cura 'iscri-gione di quest 'ultimo anno ella sala

delle lapidi; pubblicata in questo la

vor a N. XXV. Dalle parole della scri giones face hs 3 et conclai e eae augusto confiuio ri- cava si con certegga che a cappella sistente ne palaggo pria dei 166 eracon sinante col luogo ove trovasi 'odierna e alia circostanga che a me- desima era di intoppo a libero in gresso elle tange et retore Sic- comesi Senato spone vaci Vicero et SUO memoriale, egue indubitabit mente che 'antica appella Ovea esse anche contigua alta di mora et retore. O si aput che te tange per 'abi tagione et retore erano uelle allato occidentale, di in contro alia hie

di aliora dove necessariamente SSere in taliana elle tange che movendod illa cappella 'oggigi orno, precedonoquelle ove trovans ora gli ut ficii di

ll ovolat e I abluetio pol destinato a rice vere ii senato per te piu segrete

importanti accende deli amministra

gione municipale patrumque capacem

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pace deli attre stan Ze, avea Ure Spa'gio su sciente a contenere ii retore, Senatori, e qua lora OsS OccorSO,

si Gli ufficiali nobili et Senato erano ilTesoriere illaestro Ragionale, it Maestro Notaro, 'Archivario, it Sincla Jo, ii Conservatore deite armi it Marammi ere, it Sergente Mag-giore imo vernatori delia avola, i Rettoridello pedale e deli attre opere filiali et Se

nato CC A tuti queste Cariche Pote vano spirare i soli patermitani o coloro che aves sero acquislato a nostra citiadi nanga per ungad imor in questam per duo sonem uxoris, e Chene aveSSero rice tuto dat Senato it relativo at

rimonia associare in toga ii Senato , secondo uri ordine di precedena stabilito da partico Colari disposiZioni e trox arsi nelial aggo di citiun et torni dei congressi senatorii. Oani anno net mese di agosto, si eleggex ano i vovi ufficiali per e cariche ili uote, e gli leti sene mettevano in possesqo et prossimo et-tembre. 'elegione si face de Seguente modo. ochi gloria prima si invitavano dat Senato nove notabili persone Che, per 'eserci-gio anteriore di qualch ufficio Comunale . si intendessero delle accende municipali e venulo it torno fissato, recavnnSi insieme, retore, indaco, Senatori e invitati tuiti in numero di dictassette, neti 'aula senatoria in Compagnia et Maestro Notaro, di in adre eatino, in mano et quale, opo invocato ii divino Spirito, resta vano ii iuramento de bene eligendo. id fatio, avansi at volanti ai cunepalline per CiasCuno e propostos dat retore ii novi cli ui candidato, contro de quale it Sindac non avesse credulo cheistasseroci privilegi della citili illaestro Notaro assava in giro 'urna, Che contenea due assetti, uno pel sici 'altro et o e in uno dei quali gni Votante depositava una pallina secondo in sua COSCienZa. Terminato illairo, it Maestro Notaro Computava i voti e dichiarava ad alta voce it risul

anche gli uiciali nobili et comune compresi pur es si ella generica denomina gione di adri 1) uesta de stina Zione ella appella a tuo go di Segret con Vegno per gli uisci ali deltato dello scrutinio Ove questo osse riusCito afferinativamente, tornavasi a fare loci tesso per altri due candidati, affin i aversi una terna. Ottentata questa, si Scrivevano i Omi dei trein liret tant schede Che si riponeVano in re palline 'argento quali poste indi in unberretio, si presentavano a Pretore Costui neestraeua una in modo visibile a tuiti e ' stratio intendevasi diffinitiva mente letto Final mente it Maestro Notaro compilava atto Corri spondente et volume di Afri doli' anno in Corso, e ne clava una Copia alis uovo us ficiale che 'allor in pol acquis lava il litoto alproprio ufficio. Si fiatio modo di elegione funei linguaggio dei tempi Chiamato per bussolo, e duro noli furori in vita gli antichi siste mi. Questi 1ifficii si dissero nobili perch conferiti quasi sem pre a persone agguardevoli per illustri natali in contrapposto alle attre Cariche solite concedersi a in lividui apparienentia inferiori classi sociali. a carica di retores in gni tempo sercitata a personami del-l 'alta aristocragia BARONIO, De maieSI. pares M. L. II, p. 66 quella di Senatore ita alvo ita occupatam individui non nobili in nello scorso secolo diversi ordini overnativi stabilirono cosi ferinamente 'uso dei Conserimento di essa a personaggi di nobili famigii che hi unque osse

Stato una volt Senatore acquis lava litoto su D ficiente a venire Considerat e traitat Comenobile. Un dispaccio reale dei 5 icembre I 747, Omunicato at Senato con biglietto di R. Segreteria, vol di Proetivisse a. 747-48 f. 09ὶ vieto a confirma in ulti gli ufficii suddetti, per a agione Che tali impleghi erano deni

nados par no fener ociosos como por a vi de fas fumi a nobis menes erosas bisognose in Un

OPPiste, A. 775-ro f. 75 v. dispos chela carica di Sena ore ovesse servire di gra- azione alui Iolati con furi e Passasta per essere in appresso abilitati a quella di Pre ore. Un tergo

dispaccio dei I aprile deli anno me desimo ibd. f. 14 affora te antecedenti disposigioni

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comtine non rechera meraviglia a chiconsideri quanta influenZa VCSSU -sercitato it sentimento religioso sul l 'animo dei adri nostri, i quali, men ire assidavano alia custodia delia Vergine i privilegi della citi , mentre sottola protegione delia nostra anta Pa

nale , credeano fermamente che una discussione, intras resa a solo fine diservire Dio it ourano e a patria elatia in unci uogo sacro, arebbe stata scevra da gni altro interesse e avreb-be percio meritato da cieto 'assistenga

de divino consigito. Oppio su quindi

anticamente ne pala go comunale illuOgo ei congressi senatorii ci uno la tanga de piano nobile ait 'augolo

N. E. , OV i Senato sole regolar- mente congregarsi Una o pii voltela settimana, per gli astari ordinarii della citra 'altro a cappella, i Serbata alle pii segrete faccende est' u

so de Senato tro lava e trova ancheoggi riscontro ella pratica comune

per a quale ogni citia lino ella sua di mora e in specie i nobili et loro

loro pisi i levanti nego ii non elle sale ordinarie e facit mente accessibili ma in qualch intimo abii cito e segret colloquii iti consacente. Le parole nolire adoperate dat Monuitore e dat illabiancatello indicarcii punio ne quale a loro tempi ede Vasi questa lapide, mi confer manon ella credenga et oppi uso a cui servivacia appella impero cche i primo ci dice che a lapide flava aliora assissa sulla porta de se rei , quale parota non uo altro significare cheinluogo separato a tuti gli altri e de

stinato a traitaruis affari che olean si tenere occulti alla ubblica conoscenZa: it secondo ci x verte che 'iscrigione era attaccata ad n muro della se ou-da antica mera sulla porta della cap

pella i). E po iche questa fuciem pre

nella tessa tanga a tempi deli' uno deli altro , non possiam dubitare

per Un momento a riconoscere et

presente oratorio de pala ZZo civico, che si appunto lo tesso ondato dat Senato ne 1663 il se reto de Moimgitore e la appella de Villabianca. li culto ella appella tu ante nutosin poco opo it 186o. Nelle anticher o me e negli stati discussi quinquen-

circa at conserimento de grado cli senatore. Una deliberagione decurionale dei 5 gen-naro 82i, approvata dat overno e uia Re sortito ei a iuglio 83 accordarono a Pretore elai Senatori di questa, a solitigi iunga et Corpo municipale di apoli, uia 'annua in den-nita che vari A sem pre ei eguenti stati discussi posteriori governative risolligioni Ontinuaron a maia tenere a Pr di Persone nobili bisognose e cariche cli Senatori in ali86O. 1 La seconda anticamera de palaago, per testimonianZa attacene anche a PALERMO nella sua Guida era appulato a sala deli Antinoo ou h ancora a porta ' ingresso alla appella,mentre a prima anti amera era i altra sala cheprecede a cappella dat lato cli Oriente. Quantulaque i PalaZZo de comune avesse, opo ilI823, subito ante tras forma gioni che ossa appen oggi dentificars con uello di una volta, pure tuti te stan Ie che o rontegetiano dat lato di tramontana restano ancora qualisurono Ostruite ne principio de secolo VII.

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nati sino a uenianno su sempre stan-Ziata una Omma a quest 'Oggetto I). Vi si celebrava messa quotidiana da uni rate de convento di S. Maria de illi

Angeli per una trans agi One tra et to

convento e uello di S. Francesco di Assisi Ol Senato e giusta a dispo- sigione de cap. V elle ordina ioni

l uel calcolo mediante ii quale si et tono in apporto ' altivo e ii passivo i una

amministragione per ad equarne it risultato, eche oggi dicesi bilancio su con varii nomi appellato antica mente i forma, Vibramento, congrua, slato discnsso Mentre oggi pei Cresci uti e semprenuovi bisogni sociali h indispensabit provve- dere gni anno a questa norma di amministra Ziono, anticamente, quando it Progresso erapisi lento quando it vive civile per te condi-gioni dei templ. era mono Oggeti a rasi Orma Zioni quando a Chies adem pie va in partea alunt servigii pubblici ora a carico dei municipii, a fissagione egi introiti e egli siti saceasi per periodi di tempo maggi Iri, e in e-Poche remote, anChe Senga at Cun stabilimentocli termine Ii primo sempio che abbiam dibilancio comunale isti diploma di re ederico et 320 DE VIo, Privilegia etC. P. OO , Pel quale vel monarca rescrisse Che, relevate agi introiti Comunali onge duecentOCin quanta, it rimanente si implegasse nella ostru gione elle mura delia citth che e sommeprelevate Servisser, in quant ad nZe Cen- Cinquantasette annuali, a Corri spondere i salarii agit ut ficiali et comune, e in quanto ad OnZeno, An intre per regali sensentis , exeniis solitis arsi ali Universita, e per spes di ambasCeriae altri negogii imprevisti; in termine moderno, per sondo di impreve te A questa fissagione di spes non fida monarca aragoneSe determinato at Cui lasso di tempo Che cosa si asis atto appresso riguardo a queSta parte tanto importante deli amministragione, non O guasti deli 'archivio comunale, massime ella Parte

degli ufficii contabili mi anno nora tenuio ignaro dei sistem a lotiati a questo riguardonei secoli XIV XV e XVI ma dat non avermai per quei empi, n pei posteriori, trOvato at Cuna deliberagione dei consigito civico chemirasse alla forma gione di uia bilancio, e aliungo tempo et quale furono in vigore te s- forme dei secoli XVII e XVIII, si pud con-getturare Che ne secoli anteriori i ilanci co

stabilita alchana durata, a fossero stati lasciati in vigore indetermina tamente secondo e si-genge deli amministragione. Opere pubbliche. vero, furon Complute e molle, at Senato diali ora uia si a come e Spes per UeSte non fossero state mai fati sui findi ordinarii certi in tangibili det Comune, a sopra fondi temporanei, PrOCurati per meZZoii gabelle apposita mente imposte dat consigii civici e ammini- Strate a questo fine a particolari deputaZioni.

Nel orso dei secoli XVII e XVIII i bi lanci Comunali furori tittibi orme, o me quella dei salarii dei 162 2 che ii quinto dei capitoli et Conte di Castro Cap. della ciIIὰ T. I, p. 4): 'altra dei salarii aboliti e discalasi approvata con lettera viceregia dei 3 aprile 648 Ibid. p. 57 vol. di Proet visi , a. 647-8L ID ) quella elle spes ordinarie delia Citth, consermata dat Vicer con lettere dei 13maggio 100 e dat Tribunale et . atrimonio con lettera degli 8 aprile 1603 Ibid.PP. 33 , 339. Ol. di ProPPiisse n. 602-3,' . II V. , 55 .vj quella generale egit introiti e esiti et patrimonio civico det 730 Cap. defla iis .i, T. II, p. 48ὶ quella et Banco det 752 Id. T. IV, p. I e insine uella assai id ampla attam una iunia speciale net

79I, e Stampat Separatamente. Nel I8IOm. per Cura di una Giunta retia dat re con dispaccio dei Gebbraro 8O9, fati hin uovo Conteggio delle latrate e delle scite, at quale si die te ii nome di Vibramen o Negli anniche eguirono si usarono i litoli di congrua e

La legge amministrativa dei a dicembre Ι 8 Io, Ch al cap. II et Tit. X determin5 ilmodo come compilarsi gli stati discussi comunali, ait 'art. 53 stabili che per tuti te en clite e spes ordinarie e fisse si osse rectatio uno stato discusso , Per gni quinquennio ; eche per te rendit e spes straordinari e va-

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de Conte di Castro emanat ne li6as I) corrispondeuasi a celebrantel 'annua elemosina di onge quin dici. Nella appella e ella sala ait 'angolo

N.-E. Sollenni ZZavasi anche ogni anno 'ottava della imma colata in quale occasione i parroci tuiti della citi celebravano messa, at mattino, nulla cappella riccamente ad iobbata ed illuminata, , OpO, cantaVaSi meSSasolenne ella sala sud deita fargo- Sament apparata, e innangi a statua delia Vergine, cola, come altrove si detto, prima sistente Vi interVeniva i Senato in toga coli' assistenga de cerimoniere a) dei contestabili edi letta citia linan a a musica vi erae se uita agit alunni de Conservatorio dei Dispersi , sotio a diregione de maestro di appella ello tesso Senato Suli altare ella appella, in- sine deponevasi gni anno, ne Gio-vedi Santo, a chiave de S. Sepolcro, delia quale an lava a cingersi ella Cattedrale it retore, accompagnato lallo intero Senato in toga, da contestabili e dat soldati di marina, mentre it capitano 'ambasciat e loe sortere comunale e alvolta anche ilcancelliere, si recavan alia parrocchia di S. Antonio, ne ii 'ambito delia quale si ii palaYZ di illa , per a

Stessa cerimonia. Oggi di ulto ion On resta che a sola memoria e lac appella, OpO Ostruitovi un assito

saggio et ab incito de Sin laco. li Mongitore riporto questa scri-Zione a f. 49 elle sue Memori lapidaris illabianca et T. l. della

sua accolla, a l. o.

Ecco ora i documenti ci 1663- , esistenti nen archivio de comune eche riscontrano e ischiarano a lapide della sala massima.

Memoriale de Senato at Vicerede maggio 663. ccellentissimo ignore 'Illustrissimo Seualo delia felice Cilladi uterino dice a C. h. che et Oba H- doue uel pala o di esso Illustre Seuulola Cuppella di essu tu Lorbo molio com modo ob impedisce 'eutrata senatoria come quella dot e sole habitare 'Illu,tre Pretore et desiderando dello Illustre Se ualo trasportar delli appella tu ultro tuo bo pii Commodo come auche des dera remediare detio alacio in alcuui parti che necessita di accou i di jubricariatilli si osse sormato gni anno uno Iaso divariasioni. I primo stas discusso fumuello delI818, at quale tennero dietro gli altri det 824, 1838, 18 2, 851, 856. Per a uoua lene comunale e provinciale de regno 'Italia glistati discussi det ti bi Ianciis conii presunt, et i si formano ogni anno a Consigito elle sessioni

1 V. Copi Ioli de Ita , IIJ, P. I. s. 5. 23 'ultimo cerimoni ere su il barone iov. B. De Franchis , he mori ne i 850. Egli te- neva presso di se 'archivi di cerimoniali che, dopo a sua morte su alia famiglia venditio a Municipio per 5 ducati, come accogitesidalia deliberagione decurionale dei a novembre 850.

149쪽

- III

De per 'uuo et 'ailro et i sarruutio e- cessari ili ou e dulceu lo quali ou pu spei dere se i a la dispousa ili C. E. per otii do Tribui ale de Rerio Patrimonio. Perlaulo supplica . . resti seret ita Couo de licia su Delta lit eu a che per 'et Ietto et Causa sud ille possa dello Illustre pucllo speridere te su defletu e ood quais ortia deuaro et Patrimonio diessa illa uou obstitute qua hios lia praρ- matica Capitoli Patrimoniali ordiu et prohibitioni obecci ouestro in o Hirario etiam di quelli osse necessario ars Hee ressu mensioue ulli quali ulli per questa causa 'iu leudauo Ueusale ex leuiludiu potestatis legibus absoluta ut 1ltissimus. I Cessave die II mais 553

Possit.

Reyistrata per illusirmi de igio. Die X septembri 1663 Ex parte Illustris retoris spectabialium de Varia Gai uella opti di et

taute fui provisum quod Xequatur et

Die a septembris 663

Fuit provisum e mandatim per j lustretii retorem e speltabiles de Ab

ratos Senatum apresentantes quod de summa riciarti u oo quas Ill. is Senatus

tus e rudere potest vigore prooisiouis Eaecellentie sue et Tribuualis Regii Patri mouit die I augusti obj Xequule die ' septembri 166 soli autur et solet i

prehensis aliis uotis o solutis diebus preterilis et dicte mici 15'. 9. b. sunt pro aliis totidem dies mi de Sapouge pusis de ordine Illustris eualus ut d citur tu haOer alio ou a re a Cappellade fit. Seuato et ultri spes fulti perdelto servilio ut pale per certum fugi- pueri e Capitis magistri Urbis coiitro-siguntum per illustretii retorem que recuperari debeti per o cium maristri ratioualis huius urbis ude etc.

150쪽

I 'ECCMO VsCER , PER LA SUA BENEVOLENZA VERSO QUESTA EI LIClSSIMA CITT PER L SUA FAVOREVOLE DISPOSIZIONE VERSONO TUTTI, ASSECONDANDO BENIGNAMENTE L VOTO GENERALE, H CONCESSO A SENATORI DI UESTA CAPITALE CHE, TUI TE LEVOLT ESSI SECONDO IL CONSUETO , INTERVENGANO A DIVINIUFFICI IN UALCHE CHIESA, SI QUEST LA ATTEDRALE O ALTRA NELI 'ASSE ZA DEI PRINCIPE E DELI 'ARCIVESCOVO NIUN PRI SBITERO A TALI SACRE CERIMONIE ASSISTENTE POSSA LORO AVVICINARSI SE NON PRECEDUTO A PAGGl DELLO TESSO SENATO RECANTI INANZI DEI CERI ACCESI PER TANTO BENEFIZIO NON POTENDO NO MORTALI SCOLPIRE EI CI ELO LE NOSTRE GRAZIE, V - Ll AMO ALMENO CHE IN UESTO MARMO RESTINO PERPETUA- MENTE SPRESSE.

ξLL onorificenZa de pag-gi che nelle sacre fungioni, assiste 'ano ii Senato, con ceri accest fu gia detio alN. di questa illustra-Zione a proposito dei pri vilegi d elle preminen Zego lute una volta alia no-Stra appreSenian Za municipale in ultele solenni erimoni civili e religiose, aliora cosi frequenti ella nostra iuche in uni altra citi di Sicilia. Ora

non resta che riportare 'atto tessodi concessione viceregia che tro asi registrato et volum degli usti senatorii deli 'anno 1667-8, a l. I V.

s ' iudiciiovis 563. illustrissimus et tacet tulissimus Dori Frauciscus erua uti tela Cuet uiuae Alburquerque elo. Prore ei Generalis

Cupitaurus tu hoc Siciliae Reguo pro

Sua Catholica I uies late summopere an madet ei laus ad extollendum I eneraliouem ullus it tui tu sacrosa uia Isissarunt Sol uium celebratione et au-uueus quod ubi tuleret euis Illustris Seuutus huius felicis Urbis Pavorini se-

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