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purulim a Dominis Pro regibus huius praedicti e ui et Archiepiscopis huius Culbedralis ut 'Vetropolita ire Ecclesiae
usque ictu permissum tu eo uou fuit ubi solus adferis empe tu et aurei decaulatione et auctissimae Hosti. Si cramentati Corporis Christi ostri si demptoris elevatione facellas nocensas aut altare a pudiis detemptaue ouere
pro ut ponuntur cim dictorum Tro regitii et Archiepiscoporum preseutia teret eueris fit Consideraus ipse Eice leutissimus Dominus Prore ad maxima couli qua et praeclara seret ilia quae
de die tu diem ipse Illustris Senatus tu ut Culbolica O cuies te sic eiusque
egi Coroum adiuvationem restitit et conlisuaOi maiime imi donalis Scutorum trietum mille ultimae oratiae Liles Catholicae , Caiestati oblato Vigore preSentis actus perpetuo duraturi ordinali et ordii ad necepit e precipit hae vocis oraculo mihi dou t boni Pape Regio Consiliario Prothouolario et logothelae huius praedicti Re ui hodie dato quod tu posteri tu liceat ei Pilimi sit uel Illustri Seu alui cuius in presentiarum locum gerunt Illustres Don frauciscus Branciforte Sanctae Luciae duae equis aucti Jacobi de pala retore et don Iohannes de Heredia , ou Ioseph G lio, Don Stephanus Monteaperio Dou Carolus Gallelli, ou Petrus Delpiu el ou aspar faria iis ella jurati celerisque Senatoribus, qui de
cetero eruul tu omnibus functi uibus PI Cissari in solemuium tibi solus dictus Illustris Senatus preseus et futuri, bsque
pommi presentia, uteri euerit, potiere sacellus accensa padiorum manibus de- temptas ad quatuor aulum time Imrnscendi utes dum huius; uod missurum solemnium Onurelia dicuntur, et Sanctissima Hostia et an uiuis consacrati
ad altim extolluntur dispensa udo si et quatenus opus est te leuiludine pote ueluti te ibus bsoluta omnibus et qui buscumque hibus, constitutionibus,
pragmaticis Cupitulis erui ei aliis
quibuscumque forte in contrarium dic- lautibus ei usu aliter etc. Unde etc. Dou Io Pape ProthouolariliS.
Ex epistro ossicii erui Siciliae
Collatione Salet a Andreas Carchis Coadiutor Die a Junii 16 S. Ex parte Illustris Senatus auoru
deficiente spretabile jurul qui usque
adtac non cepi possessiouem ui provisum quod exequum registretur et seducatur in actis. Ioseph an uiuo Pro Magister Nola
a presente scriZione fu i portata dat Mongitore a f. a de suo Olume di Memori lapidari ecc e dat Villabianc ne tomo I della sua rac- colla a f. 39.
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REGNANDO CARLO II RE DELLE PAGNE E DI SICILIA AUGUSTISSIMO, E MARI ANNA REGINA GOVERNATRICE ESSENDO VICER D. FRANCESCO FERNANDUL DE A UEVA, DUCAD ALBUR ERQUE, MARCHESE DI UELLAR E CADEREITA, CONTEDI EDESM ED UELMA SIGNORE DELLE TERRE DI MOMBELI RAMO CODOSEIRA, GENTILUOMO DI CAMERA I S. C. M. CONSIGI IERE, DI STATO E GUERRA, LU GOTENENTE GENERALE DI MARE E DITERRA, UNO DEI TREDICI DELI 'ORDINE DI S. IACOMO DELLA SPADA: FU AL SENATO CONCESSA 'ONORIFICENZ DEI AGGI NELLE SACRI FUNglONI STANDO AL GOVERNO MUNICIPALE D. FRANCE-SCO BRANCIFORTI , DUCA DI S. LUCI , CAV. DELI ' ORDINE DIS GIACOMO, PRETORE, D. IOUANNI FERNANDE DE HEREDI , D. PIETRO DEI PINO D. GlUSEPPE GIGLI E TAGLIAVIA D. CARLO GALLETTI, D. STEFANO MONTAPERTO E VALGUARNERA E D. ASPARE MARI FARDELLA SENATORI,
nente anch 'essa 'onorifico privilegio dei aggi, concesso a Senato dilatermoda Vicere hic di Albur- querque ne 1668 si una
continuagione ella precedente ello tesso anno
sic come uella de I 63o di N. illii questa accolla , si una continua- ione deli 'antecedente deli' anno me-
desimo cit Monstitore che la inserin et suo volume di Memoris lupidari a f. 122 ci a sapere che,
a suoi tempi, tanto que Sta quantol 'altra a cui egue , eran amen ille collocate ella sala consiliare in pros
balcone ella paret meridionale, i- spondente alia casa deli Arcivescovo di Monreale ossi di S. Cataldo, propria aliora di quella mensa, indi di- venula uisci per te R. Poste, e oggi demolita. Hi illabianca che ri pro-
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dusse a scri ione ne tomo primo delia sua collegione, a l. O ci V- verte solo che essa a suoi torni ve devasi assissa ad una parete et salone senatorio ma nulla osserva circa alia dipenden a alla precedente Delm Odo Stesso come praticat peli'altra di N. Ili ho cercato illa versione italiana di completare it periodo col-raggiunt di poche parole. Intorno ali ordine militare spa-gnuolo di . Giacomo della pada, aiore dici cava lieri che o compone Vano, mento' at nulla presente lapide fra i litoli de Vicero hic di
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REGNANDO CARLO II, RE DELLE PAGNE E DI SICILIA, MARI ANNA REGINA ADRE UERNATRICE, ESSENDO VICER FRANCESCO FERNANDE DE A UEVA, DUCAD ALBUR UERQUE GENTILUOMO DI CAMERA I S. C. . , CONSIGLIERE DI STATO E GUERRA, COMANDANTE GENERALE DELI 'ARMATA, E UNO DEI TREDICI DELI 'ORDINE DI S. IACOMO PER UOVA CONCESSIONE DEI SOMMO PONTEFICE CLEMENTE XVIENE ORA DECORATO DELLE INSEGNE DELLA MITRA E DELLA CAPPA MAGNA L CLERO CAPITOLARE DI QUESTO TEMPI MAG-GIORE, OVE, UNTI DEI SACRO OLIO, ASSUNSERO SEMPRE L SUPREM POTEST I SERENISSIMI RE DI SICILIA CONUENEVOLE IN VERO CHE L CHIES , L QUALE E PER LA GLORI DELLA SUA ANTICHITi, E PER LO SPLENDORE DI QUESTA METROPOLI, PEL PRIMAT SU TUTTO IL REGNO E PEL ATTESIMO APPRESTATO SEMPRE A REALI DI SICILI E PEI SEPOLCRI DEI MEDE-SIMI IN ESSA SERBATI MERITO IL DIRITTO DI CINGE DI DIADEMA I CAPI OVRAN VED ORA ACCRESCIUT I SUO ANTICHI CESAREI PRIVILEGI CON QUEST'ALTRO DEI SOMMO PONTEFICE ECHE COME SEMPRE S TUI TE LE CHIESE DI SICILIA RI FULSE RIFULGA ANCHE ORA DA AMBEDUE E POTEST ONORATA PERCH A SUA CURA E A SUE SPES II SENATO PALERMITANO SEPPE CONSEGUIRE TANTO PRIVILEGIO, CON QUESTO MARMO NE MEDDANO A MEMORI A POSTER ID GERONIMO GRAVINA DE RUULLAS PRINCIPE DI GRAVINA PRETORI, PER LA SECONDA VOLTA. D. MARIANO ALGARIA D. FRANCESCO CANNIZZARO, I). FRANCESCOGAETANI CAVALIERE DI S. IACONIO, D GABRIELE MARIA EAM DELIO , D. ALESSANDRO GALLETTI E GIAEM E ANTONINO DETEXERA E ALBORNOZ, DELI 'ORDINE DI CRISTO, SENATORIXELI 'ANNO DEI SIGNORE I 669.
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l fauo cra troppo important PCrcho restasse in obli il senato licto a ritto et uon esito a cui proprii sorZi erano tu sciti volt ecternar ne a memoria con due a pidi; una delle quali, a re SCntC, fu issa alle paret deli aula senatoria e 'altra attaccata a n Uronei vesti bolo della porta occidentaledella tessa hic sa adre. Da uel-l' epoca it Capitolo e stato Semprene pacifico possesso di tanto distinti VO, , a rendimento di graZie concesse poco opo a Senato, ne i 6 o, coli' annuenga deli Arci vesco vo ilprivilegio delia pace come afferma una scri gione dei 16 o di N. j inquesta accolla.
a bolla originale di Clemente X, Oggi molio corrosa e mancante delsuggello di tonabo di cui ei a prima fornita, si conserva ne tabulano delia
II V. MORTILLARO, Catalogo agi ouato dei Diplomi sisIenti ne Tabulario della CaIIed aled Palermo, 8 2 P. 267. a De principe emplo pavorinitano, P. 8. 3 Le glorie deli'Aquila trions ante P. O3.
laterale alia sinistra di hi varda cla sequente 6 arolo LI Hispa iturum ac Siciliaeue erum iu uua si riuarum re ubi ruutrice. D. raucis o Ferustu e ite a Curet a Duce Alburque que Trinacriae P 0rege. Pro acinoribus a te omni stello p. ructis, Pullo me, quae loriae culmina
stea ibi ou suu impurilli Caesares siores, Pontifices 8 Ali te uirem, ac Nutricem, solium Rerium, Lexumqtie 0- aut i, as exui Caput, ut semper u Sti, declarari ut Ali tu e baptis ua ae sepulchra erulium prae fieri ut ii Maiimum tui Templum Archiepisco pule, Metropoliti um ac Primum Sic
bis Simulus, qui ad id publicum tu dium redhibuit, hasce lubulas a stipuli is.
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PO ICH VERGINE CONCITI ADINA . ROSALIA GLORI DI QUESTA CITTi, COLMA SEMPRE L PATRl NOSTRA DI PERENNI GRAZIE, ORA AGI I OCCH DI TUTTI, CON ELICE AUGURIO, L SUA IMMAGINE PONGONO I ADRI DELLA PATRIA, ALLA COS PURBLICA REPOSTI.D. IR LAMO GRAVINA DE CRUYLLAS, PRINCIPE DI GRAVINA PER REGIO CHIROGRAEO A TER A VOLT PRETORE D. ANDREA MASTRlLLI , D. A LO EDERICO , D. GlUSEPPE GAI VELLO , D. II SEPPE CASTELLI E CLERICI DEI CONTI DI GA-GLIANO, D. IUSEPPE GAR CAVALIER S. I AC MO E D. VlNCEN ZO EI LACERA, ARONE DI VERBUM CAUDO
SENATORI NELI 'ANNO DEI SIGNORE 6 I.
i scri ioni chela suoi tempterano uella sinu a Pe si rudi uano it Preto Se ualor a trulla re i uero idolia illo passa a riseri re
Scrive a l. 42 anche a presente IlVillabianc che osservo a lapide un
m eZZo secolo opo e tu, nulla nota appOSta a Vesta scri gione , a f. 22 de to mora delia sua accolla, i S- si cura che a suo gloria essa era collocata ella secondit aulica mera de pa-lacio senatorio. Amen due pero non potendo proedere che uia gloria statua e lapide arebbero state allonia-
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nate da uel sito, non ci lascia rono indica χlone recisa de punio in cui I'ima e 'altra ostra vansi al ubblico
Nella illustra ione alla lapide deli 3 1 dissi che a sala ei congressi senatorii che pria deli ampli amento dei pala XXo ne principio det secolo XVII era quella tessa dei consi glici vici come i tramando it Vene ianon ella sua scri ione, a prima in Uesto lavoro fu sem pre a Ominciar a se-
colo XVI in pol e sino at 186o, quella
ait 'angolo de pala ZZO, VC, Clcentro della paret meridionale , in una icchia , flava a statua delia Vergine colla casseti sotto , nulla quale crano acchiusi i diplomi dei privilegi concessi alia nostra citia. La tanga pol ove it retore atten- leva ait eserctgio de proprio mini Stero era, apprima, a precedente OVeoggi si ' Antino , ma passato indii Pretore a tangiare alti OVe e probabilmente in aluna deli attre salech fronteggiano ii pala go da latodi ramontana , verso 'angOlo - , quella deli Antinoo resto ad uso di
generat mente appellata a Villabian
ca C siccome ci si anche testificato pili recentem ente a Palermone ita sua Guida. Ali' epoca et Mon stitore it ambiament non Cra IV- ventito e ii retore continuava ad imorare ella sala sud deita onde questa e non ad altra dei bono rise rirsi e parole succitates stan a delprelore Cola stava ancora a avola
a tempi de Villabianca quando glata sala era convertita ad uso di nu-ticam ed vi duro probabit mentesino ali ultima riforma dei pala Z ope restauri de I 82J-6. A quest 'assergione non credo resista 'alto senatorio degli 11 aprile I 67 , concernente a fattura della statua di S. Rosalia, ove o etto chequesta ovea servire per ouersi so-pri della porta senatoria; iaccho una porta fra due stange limitros essendo ad ambedue comune , quella SpreS-sione uo en valere ad accennartanto a sala deli 'Antinoo quanto a Seguente ali 'angolo N-E puo quindiprendersi come equivalente ali attradi porta che immelle uella sala se natoria. Os interpretate , e parole deli 'alto olire di apprestarci hin 'indicagione conforme a quella de Mongi tore e de Villabianca valgono anche ad additarci iliunt preciso in cui statua e lapide erano collocate clod uello spagio di muro nella sala deli 'Antinoo OV presentem ente si a planta opografica deli 'antica Palermo. Non credo pol che questa statua debba cam-bi arsi coli'altra che secondo 'infor- magione dataci a Palermo, Stava sulla tessa porta, da lato della sala senatoria: perche quest' ultima fu retianel 1693 in ingragi amento et mi racoloso campo di questa citi dat trem uoti di queli anno , C con apposita scri gione riseritaci dat illa bianca ne tomo ii della sua accolla, a f. J 87. Comunque si a in es stina elle due sale oggi si osserva at
cuna statua delia nostra patrona rimangono solo a memoria di quella del16 1 a lapide della grande aula est documenti di questo archivio comunale.
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licco gli atti dei 1671 relativi alia
statua e alia lapide, cavati dat volume di Alti ruulo in a. 67o-l, si I,
Die imo Aprilis 6 71Fuit prooisum et mundulum per ili. Seuulum Panormilauum sed plei a quod
de Summi Ducturum Inoo quas lil. Si
it Ilus expendere potest irore prooi ouis Eicelli usi ae per iam Tribunalis Reri Patrimoni litote sub die X DCur iis proximi preterili et per Ill Seualum
eodem die Xequule, solet aufur et solet i et eau ti icii dea hi et octo Aufouiso
Sapoue ui solet uulur e solo faciunt ad effectum illus expendendi pro seret illati dicitur della talua di . ostilia in armo a farsi e ouersi sopra delius orta euatoria que si aut boue ad certaui luge uero et capitis magistri fabricarum coul os ualum per Spectab lilii de Castelli Iuratum Ne fclipe rari debeat per ossi imi iue iri alio ualis eiusdem illustris putilus Uude etc. 'Die ui decimo Aprilis 157 1Fuit prooisum et audatum per Ill. euulum Fauormiluuum ede leua
ili. Se intus e rudere potest virore pr0- Oisio vis Excelli ut te Suste per iam Tri
buualis eris utrimoni bacti Sub diei si si proximi relerili et per dic
tum ill eualum exequule eodem die, soli aufur et solo debea ut uolue res Alo sis de Draci, cui solet ut et soli ifacillul pro ultractu et I agisterio unius tabellae marmoris acte, et poSile, Π- per auuam eualoriam Xisterilem iupalatio ipsius Ili Seu litis Sic X CCO dio uolo ut dicto ii Seualui cotistat. Unde etc.
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REGNANDO I AUGUST1SS1MO CARLO II RE DELLE PAGNE E DI SIClLIA, E MARI ANNA REGINA ADRE GO VERNATRlCE ESSENDO VICER CLAUDl I AMORALD PRINCIPE DI LIGN , CAVALIERE DEL TOSON 'ORO A TE, O SANTISSIMA VERGINE CONCEPIT SENL MA CCHIA, CHENEL TUO IMMENSO AMORE VERSO 'ORBE TUTTO A CON PAR TICOLARE PATROCINIO A NOSTRA CITT PROTETTO, RENDENDOLA PER GNI ABBONDAN Z FELICE CON SPONTANEO PLAUSO D ANIMO DEVOTO E RICONOSCENTE QUESTA VAGlNE CONSACRA L SENATO PALERMITAN . D. IGNAZIO lGLIACCIO, PRINCIPIS DI AUCINA, MARCHESE DI MONTEMAGGIORE SIGNORE DI CASALBIANCO, PRET RE D. MARIANO ALGARIA D. II SEPPE LUMMO D. BARTOLOMEO Α- LlFI, BARONE DI ANCIDITO. D. II SEPPE DE HEREDI OSSORIO CAPITANO DELLA MILIZIA PESANTE; D. EDERICO GRAUIT E VENTI VIGI LM, E D. SANCIO GRAVINA AEAR NE DI RAMMACCA SENATORI NELI 'ANNO DEI SIGNORE 6 2.
accordata alia Vergine alia nostra citia ello in
verno de l67I- 2 nella miseranda occasione ella carestia che amisse aliora tutio it re
gno di Sicilia. Si era sui declinare dei 167 ,
Facta est autem fames in terra. GEN XII. Io Et protegam urbem Stam propter me. REG. IV 2o, .
in me go a timori elle invasion turchesche, una pici terribile invasionem in acclava a fertile terra di Cerere quella ella carestia, che iii attre volt avea terribit mente funestato quest i sola Si per a ecce tonale sterilita tella stagione in queli' anno e per lascat seZZa dei accollo, si per te poche e lente relagioni di commerci,
si in parte per ' ingordigia dei pro prietarii che , in previsione di penu
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ria, Meano Ottratio a pubblico mer cato una stra ordinaria quantita di granaglie, 'in verno di queli anno re sentavis inaccioso e gravido di pericoli per a quiete de regno. v visi rimostrange iunge Van Ogni gi Orno a Vicero in Palermo per implorat ne e savi pro Viden Ze, e que sti, or ubblicando bandi severissimi contro i proprietarii, or iacendo 1 celta di grano ne porti deli Fian dre e deli Italia , or inviando commissari i in tuti que comuni ove ilflagello inheriva pii orrendamente
cercava di congitarat ne te dolorose con Seg Uen Ze Ma non limeno i male
in gigantiva gni torno e gia gravi
disturbi comincia vano a manifestarsi in qualche parte deli' sola e special- mente in Messina e in Trapani, veterminaron indi in aperta rivolia. Ne in Palermo vivevasi ei Za timori. Numerose roti di pellegrini arriva 'an Ogni giorno portativi alia speranga diorOvare elle abbon danti prox visi della capitale que pane cheloro mancava elle proprie terre Desta viva piet, a descrigione , la- sciataci alle ronache dei tempo, delle soli eren e di ante mixti aia 'infelici che cenciosi e reda alla ia- me si rascina ano a noti in iro per te vi della citi chi edendo soccorso a chi dissici mente pote inque gli tremi, apprestarne alc uno Ab-bench Vicere e Senato a Utta Ossas affaticassero per tenere a citia Opi OSamente Ornita, pure o stra ordinario numero dei overi a gni parte accorsi Vi e computato aliora a circa cin quanta mila. agi Onava seria inquietudine eli 'animo dei go vernanti diguis che a prevenire qualche violentari bellione a parte di tanta gente a Diamata e res audace dat numero, ea reservare a citia da peggiori di fastri, si ebbe ricorso at ri medio dicustodire e porte delia citia, e vie- tarne ' ingresso a vovi mendicanti,
di bandare indi tuiti quelli chelaia
loro che vi si ossero recati per i fari litigiosi e che oleano per pro' prio conto depositare et caricatoredi Patermo due tum oti di frumento at mese Ma questi rigori rimasero senga proci a voce delia commisera-gione invece parto tu potente perque tapini. accolii tuiti in alcunestange uor porta di Termini, et laggaretio e ei magargini alia ConsolaZione , gni torno era loro di stribuit a spes de Senato una data quantita di pane e a nobile pro posta deli'Arci vescovo e de Vicersi, hi anche intra pres una contribuZione ista ricchi a solli evo degi 'indigenti Temendos inolire che n morbo infel-tivo vituppatos in que miseri pelloro sucidum avesse potui I rius ire regi udigiale alia sanita pubblica Venne a cura de Senato aperto in alchini maga gini a Quatuoventi, unc spedale per uegii venturati . che per prudente mi sura non urono am- messi negli spedali ordinarii dellacitia A questi temperamenti altri sene aggitin sero tendenti ad assi curarela pro 'vigione dei commestibili navi cariche di grano alte venire da Napoli dat te Puglie e alte coste del