Le iscrizioni del Palazzo comunale di Palermo

발행: 1974년

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pote considerarsi come per luta i). Resto solo a presente lapide che tolla da sito antico per a rifagione della scala grande ne 1826-27, trOvasi oggi sotto ii portico orientale a destra di hi intra per a porta irri- petio a Discesa dei Giudici. Ia non basio a Senato stabilirela dimensione elle pietre Velle ex ole dei attonici che per questi dileultimi volt anche fissariae it preZZO.Ρria et i a Palermo non possede' an tegolai no attonate. Amen due prodoti di queste fabbriche si lavorax ano ella marina di Termini da ove si

portavano a vendere in Palermo condiscapito dei compratori et caro preZgo che lora sporto ava alia merce. 'esorbitanga de costo indus se alcha ni speculatori eli anno suddelto a

fondare in questa citia simili abbri-che isella plaggia et mare pressola foce deli' reto la qua cosa fece

s che gli opificii di Termini avendo

perdulo it loro aggiore bocco VC-nis sero quasi a perire Fuciliora che ilSenato in conformit a sistema conomico dei tempi cerco di egolarei tramco di questi due generi e nil IJ I-42 reggendo a citrii iovanni Maria Sammai tino amondeita Ducadi Montalbo, i Senato commise 'in- carico ali in gegnere ella citia , sac. D. Nicolo Palma , d a Capo mae stro comunale . Salvatore ualisi di determinariae it valore, tenendo presenti it preZgo anteriore at 1728 quello posteriore. 'incarico fu portato a compimento a Io aprile 742, e la relagione critia dei due summento lati individui, id otia gli attinet torno tesso, ricev per a modo a sua orga secutiva a). o scolpimento di questa tabella,

che legges ne libro di a io uale as. 3o9, e in uello di uestro a se

Anche oggi it Municipio a voluto

imitare 'e sempio deli 'antico Senato, portando a pubblica conoscenZa per una avola solio ii portico ettentrionale, ne muro a destra di hi entra per a porta maggiore , e Iresso lascala te antiche mis ure di capacita edi iungi ex a e gli antichi est ag-guagitati alle uove mi stire ed i

I Ma trovata negli ultimi re tauri della

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a falsita e ' alte sagione delia

moneta tu una delle cause che, O-

me dissi a p. 38o agirono in modo sulle sorti dei anchi privati est stenti in Palermo prima delia fonda gione de Banco Comunale, da con durii tuiti a fallimento istituita et 133 la avola di Palermo una delle cos che attiro vi piti l attengione de Senato hi quella di impedire lari correnga et male che avea agionato a ovina dei anchi precedenti.

Perloche ne primi capitoli ello stes

S anno 332 fu statuit che i cassiere ovesse continuamente Ssere assistito da hin pesatore e revisore

delia monet ii quale fosse tenuiorit edere e pesare a moueta che ut arde si esurii per o detis assere e chelu mouela d oro utrarii o Si pagarii, hut bis dii pesare di uo in uno, elu moneta 'argento 'abbia da numerare, e i iccioli pesare I). Ma queste disposiZioni , per quanto credule

pro 'Vide non attinsero O scopo FOrse 'obbligo di numerare soliant lamoneta 'argento e di non rive ieriae esaria come 'oro si causa che ilnumerario 'argento falso orioso osse abbondato in avola e vesse in Si Cm con attre cause contribuito a fare in tem p posteriori vacillare uia istituto almente florido per tutio it se-

colo XVI da perimentars qualchevolt i bisogno di accrescerne ii numero degli usticiali et compimento delle peragioni tornatiere A impedire t male e aggiungere me glio loscopo dei primi capitoli su in es

sin a a ottobre 6 II promulgata Una rammatica pella quale si ordi no che i cassieri ovessero tenere presso di toro, ella avola, at cunebilances, o pes delle monete heavessero prima a far ricOnoscere epeSare queste, di qualunque specie sii OSSero e una per una, da Revisori eche, trox andosene alune anchevolidi peso, os o false, ovessero subito lagitari in presenga dei depositanti, eche e parti agitate andassero Una apro de cassiere e de revisore, 'altra a vanisggio delia avola L 'ordine viceregio , credulo ilicace et rigorea quale era informato, testost messo

in pratica, e ei vovi capitoli pellad avola dilaternao, approvati ne I 6I3, Venne tale quale riprodotio a S XI. Se quest' ordine alse ad impedire uia male fucilla sua volt origine dialtra trista conseguen Za I negoZiantite mendo, per a considerevole quantita di moneta tos o falsa corrente

ne regno di perdere qualch parte dei denari depositati, cominciarono a fare i loro depositi non piti con

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moneta effetii Va ma, come oggi di- remmo con valori Ossia con poli geche laceano passare per contanti dat

librieri cosa non proibita a capitolidella avola e denominata aliora pas

modo ai depositanti, non tu sciva perotale at anco ii quale enix a cosi ad illita di denaro e a perdere Vel prestigio che a facilita e la sicureZga colla quale si erano sempi e sequiti depositi gli aveano acquislato Onde ne 1681 i overnator ebber ricorso at Vicer e sponendo te annos con SeguenZe ella rigorosa ordinanga delI6 II e proponendo che, pur fermarestando a disposiZione pella agitatura elle monete Ose, false O man- canti te parti agitate non tu a Van taggio et cassiere de revisore e dei

Banco cedessero, a si restituisse roagii tessi depositanti. I Vicere rico-nobbe la agione voleχga delia dimanda, e con lettera patrimoniale degli 11 luglio 1681. secutoriata in Senato aia Sequente I), accogliendo it pro post pro Vedimento, ne ordino 'e-

Cos risormata 'antica disposiZione formo parte dei posteriori Capitoli diti per cura dei Cresci manno ne l

pubblica norma , alta perennemente pales a pubblico colla presente lapide che rimane fors ancora a puniostesso ne quale tu post dat nostri maggiori.

Un altro lassiciale che olire ii revisore delia moneta, assisleva ii Cassiere era i Perco ima quasi riscontratore, controscritiore) 'ussicio de quale con- Siste ne prender agione di tuitigi 'introiti che si faceano a cassiere per potersi indi riscontrare 'introito e stetit vo con uello critio . A questo sine tu ne capitoli dei 1613, istam- pati ne 17 36 a cap. XXIV ordinato Se Vera mente che tuiti i depositantidovessero es eguire i loro versamenti in pubblico e alia presen a de Per- contra, a pena di perdere ii denaro edi non potere perimentare alcula' agione contro a avola. uesta ingi un-Zione aggissima fati allo scopo di Sempromeglica tutelare it pubblico edit Banco contro gni mal versa Zione possibile dei cassieri; fu i petula et

cap. Vt dei Capitoli posterioriri ordinati a Crescim anno ne 176I

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vi fu aggiunto pero che questa di

spOSigione ovesse farsi manifesta tuti per via 'un 'iscrigione ut luo-go tesso de Percontra. E 'i crigione hi se gutta con et tere a color ero e Orse a presente quella tessa che venne Seguitane 1761 in adempimento de capitolo succitato.

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Credo assatio superflua una pie ga-Zione di queste epigra si chiare delresto abbastanga, sol che si metiano in apporto ali oggetto o ali uiscio per cui ven ner deitate. Accennero sol tanto per taluna di esse a qualchecircosian a di ili evo che 'accompa

gna.

ceita , a leggenda appare ne tu nomen come o 'ho tra scritia e come prima di me a rascrissero 'Auria i)ed ilialermo a). O quella croceita in me go alla parola Α fece ne secoliscors lambiccare ii cervello a piti 'unletterato Chiciballo una spiegagione, chi ian 'altra. Non 'ignoraVa, si Vero, che gli antichi solevano dividere leparole con uia Segno Uallanque mas esclud eva affatio a possibilit, chequella prima croceita a Vesse potui IeSSere Un errore de marmora loci

percio si reten leva a sorga n signi sicato da uel probabile errore eliminando a spiegagione pii Semplice, , a tempo tesso, ripiena di que pro- fondo sentimento di piet, che anima Va, in generale, te opere di quei templ. Non mi sermo a riferire levarie interpretagioni succennate , chepossono leggersi ne Di Gio vanni Palermo restaurato Bibl. lor citata, Vol X p. 16). Dico pero che a1 che i Di Giovanni riferi malamentel antica scrigiones, rascrivendo la inquesta uisa PAX HUIC DOMUI X. Sbaglio certissimo deli 'autore che tanti altri ne commise ella Sua Opera.

V1V1T POST FUNERA VIRTVS. Del

senso di quest' altra epigras horaettoa p. 72, a proposito deli' antico u scio di Maestro Notaro de Senat, cheriste leva ne 162 7 apphanto nella tessastanga suli architrave delia quale ve-des ancora a leggenda.

vam per que che saro a dire descri- vere prima it sopi apporto ne qualeleg ges questa epigrate . a parte superiore o formata a uia impano circo-scritto ain archivolto ove 'ammirano 'in torno ette med agitet te, quatit Odelle quali ramgurano altrettante Vergini probabilmente te quattro vergini palern ita ne), una pare che appresentisi Nel Discors deia' icio e rerogas me del e ore e Senaro di Patermo in fine alta Ioriaris I cere, P. 23 I. a Nella Guida, dia citata, P. 274.

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l'Immacolata e due attrettanti angioli. Nel impano sono scolpiti in assori lievo se figure appresentant uomini di et pro vetta, coverti da una iungaveste e sedenti in cerchio a configlio. J timpano tutio si di marmoti anco statuario e Osa Opra una imas bens iu lunga de regolare, Otto a Uale si ii regio coli' epigras e che OS anche sopra n architrave ridotio ad una Stragalo. Sono a di solio gli sti pili della porta pero 'intero Oprap- porto esce tanto uor de piombo degli stipiti da fare sospetiare che

I materiale delia cinnasa, de fregio deli astra alo e molio diverso da

quello de resto si hin marmo abac-ctoue ordinario mentre gli stipiti sono de marmo tesso de frontone cur VO. Descritta cosi a porta , Velago aque che monta alia presente illustra-gione Chi sono e figure appre Sentate ne timpano Palermo nella sua Guida p. 73, dig. 18 38 aSserisce che que venerandi personaggi sono ill retore coi Senatori Egli non cita

1 Questa illagione dei PALE Mo non miva Quantulaque in Orte retoriana avesse antichissimamente costumato iunirsi in qualch luogo mori et palaZZo senatori , Omo, P. O. Deli' atrio delia clites di S. Maria del-l'Ammiraglio v. OPra, P. OO), non Credo possibile che , costruito ' odierno patageto ella meta et secolo XV, ne osse rimasta mori lacorte sud leua , a quale formava aliora tanta parte delia nostra costiiugione municipale Nella nota a P. O citat ut alto senatorio et 18giugno 5O3 mel quale si parta delia Corte pretoriana come ili sistente da ualch temponeti 'atrio et retorio Riguardo pol l luogo di iunione et Senato opo a indagione delat cura documento che o abbi indotio ad asserire cosi per oche si a credere che abbia desunto a sua assergione dat significato stesso della epigrase, aquale indicando due overi principalid'un pubblico magistrato, cloeci urbis

cura i gerere e memiuisse rura coni missa

luae dei, indica appulato it magistrato civico a quale uel ue overi si ap-

parteneano, e che fercitava ii primo per meZZo de Senato secondo mediante a corte retoriana Maloici si 'epigras si apposta ad una tanZache fit anticamen re sed di essa corte, congettura it Palermo che torse altempo delia fondagione de palaZZoquella tanga pote essere destinata aicongressi senatorii 1). I numero pol delle figure convalida 'opinione deli alermo, ii quale recisamente assermach 'erano ette, io it Pretore e i ei Senatori, mentre oggi sono se intuito che a fati dubitare ellaesattegga delia interpretagione data dati autore delia Guida Maiah guardi

attentamente e due figure a sinistra, Osfervera Ome ista esse es ista una

PalaZZO, due Circostange mi allonianano alla indugione dei PALERMO I. la convenien Zache, mentre pensavasi et secolo XV a prov-vedere i consigii civici di uti luogo consacente, si avesse pol voluto relegare ii Senato in una umile tanga deli atrio a. la sistenga di una antica appella, vicina ali abitagione de Pretore et plano nobile coex a probabit mente alPalaga Stesso ella quale sole vasi ne se- colo XVII congregare ii Senato per elisi importanti accende costume che verosimilinentesar i stato tramandato a quelli det secolo XVII

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cavita denotante dat suo contornotin 'altra figura di personaggio simile alle rimanenti, sistente i tempi et Paternao 1 816 o prima e cheloi, non S per quale agione veniae tolla al

corri spondendo it numero deli figurea uelle indicate a questo critiore, convenendo ista loro te figure e laepigrase et regio, embram che laassermagione di tui meriti di essere

rite nuta per una Uasi certe ZZa.

Un altra pro va a favore di iosono te figure contentate elle me das liette deli 'archi volto, quattro delle quali appresentando quattro Sacre vergini, OSSOno benissimo accO-gliersi per te quattro ante vergini patrone di Paternao: 'altra ramgurante probabit mente ' Immacolata denote-rebbe appunt o i Senato e questa citi che voltero ne secoli cor si costi

troni o angeli che fas corona alia Vergine. Se i tempo On axesse logorato tuti quella cultura, a dilucida ione ne arebbe certo ora pii faciles: ma, adigni modo, restandoci ne recinio della conge itura , ' opinione de Pa-

ii Di questa figura, oggi mariCante, Ono ancora hiaramente visibili gli vangi di una gamba e delia toga I PALERMO non dice cheera mancante a suoi tempi non sappiamo quindi se gli computo te figure per Sette, includendovi anche quella non pili sistente, Se real mente erano Sette at tempo in cui gliscrisse. Per me credo probabile che , essendo it impano formato da inque peZZi e CCor-lermo, e ripeto a mi parere, Olto grave e da non potersi iacit mente rigettat C.

Altri otii individui a me consultati sui proposito merebbero, perta oggia delia tunica onderi se personaggi sono ricoperti, edere in questi appresentate ei sacre figure delVecchio Testamento O dei primi se

monia artistica tra te diverse parti de prospetio, opineret bero che i tim-pano , figurat come ess e fosse prima appartes ut a qualch sacro

diligio e che in tempi posteriori osse

stato apposto OV oggi si trova, quasius ripiego per non distruggere unm armo rex evole a punio a attribuirsene ' sectigione a Domenico Gagini adre de famoso Antonio. Ma non edo agione per ammettere che la toga delle figure non appresenti quella et Senato patermitanone secolo XV, solo per a diversitatra questa e uella sata in alti e citia de continente taliano. uale fosse stata a forma delia toga ista nollet

secolo XV, ignoro . ma non Sc Orgo

indispensabile tale corri sponden Za, O- tendo arsi benissimo che uella di Sicilia si per a sua provenien Za, Si per quella diversita comune a uiterendo a figura mancante ello pigolo delpeZZo Centrale, Si Stata smoggicata anticamente allorquando tollo it impano a qualch altro punio, fu appi CCato ad ornamento della porta ove oggi si ede e che non volendosi asciarela figura ogga, si Stata tolla interamente. Non arebbe anche possibile Che a figurina, mutilata ella ovina dei palaggo et rem uoto det 823 isse stata aliora cavata dei tutio λ

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le ogge de vestire, abbia presso nolpotui differire da uella in his presso altri popoli taliani at tem p stesSO. Riconosco anch io che ni una concordanga si avulsa tra it Oprapporto egi stipiti segno sicuro che a portadove prima terminare colla fascia eco toro a fogliam che a circonda peiore lati ma questo tesso di fettodi accordo non si pro 'a incontrastabile contro 'assergione de Palermo circa alia appresentanga delle sette figure:

giacche sar, stato possibile che iltimpano coli archi volt Ceguali pelmarmo agi stipiti fossero prima statisopra qualch altra porta dello tesso pataggo e che in tempi appreSSO, tra- sportati ne punt OV oggi Ono vi iano stati aggiunt ii regio coli'epigrasse, a cimas eri architrave tuitid 'un marmo diverso ela' inferiore qualita Dat che si pilo con certe ZZa concludere ches, Oxiliaque poste , Velle

sette figurine oggi ei sono state

sempre una affiguragione de nostro

antico Senato. PANOR MVS CONC AVREA Cic. -Del

grasse crissero gi, i Baronio et libro De Isaiestate anhormiluuii P. I p. 38):l 'Auria neu 'Historia crouolo risu dei licere, p. 8 i Noto elvolumello Delle scri seu auliche ili' Palermes, p. 7 e seg g. ii Mongitorenet suo volume di Memori lupidu-rie, a f. I in nota alia lapide deli 396 che per tanti anni steti presso a monumento: it Torremugga et

suo volum L auliche scri seu di Palfrmo a p. 27 e Segg. ilii Blasin ella loria crouolo ica dei Vicerj, ait 'anno 1396 e indi i Paternaonella Guida, ripetendo uel che avea

Vanni se ne occupo anche ne suo Palermo restaurato Bibliot citata VO-

prie egit critiori di que tempi, colla avolos storiella de dono attoda Scipione a nostro Senato. In-veges Paternis utic0, SIT), non sequi it parere de Di iovanni, e mo-stro sul serio come ne at ecchio ne algiovane Scipione si potesse attribui rei dono o a resti iugione e si accosto invece a Fagello che opino essere stata a figura de Genio delia nostra

citia ritratia da n antica moneta di Palermo cli 'egli ave Va in suo potere Oggi rigettate Utte queste lance, comune opinione che ii monumento altro non si chein aggregato di partiraccolle e messe su et J96 engaun concello generale che te informi, quantunque i Mongitore e ii Noto,nelle opere citate, credano ravulsare unsignificato nelle parti principali che lo

posito di questa epigrase, aggiungerqualch cosa de mi a gia detio

da gli altri sicco me spesso et Orso di questo lavoro ho praticato macieri cerche, tu volt intra prese a Uesto sine non mi anno at velatocosa alc una ulla origine di questo antichissimo emblema delia nostra citia. Pero ne vol. di Proet Pisi peri' anno IS96-97 ho itrovato una let-

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tera viceregia relativa alia prima colloc agione di esso ne palaχχo del

Sergione delia lapide et i; 96 e lanarragione deli'Auria. Stando alle quali, si viene a conoscere che a statuetia stulte, per molli anni prima negletta e buttata at suo lo hi ad OV e ma costruita ne 1393 ali retore Aleramo De Carretio ' antica scala preesistente ait 'odierna ill retore sequente, . Francesco et Bosco Conte di Vicari coli' autorii eco concorso et residente de regno Marches di meraci la fece et 1 96 collocare decentem ente ne primo ripiano della scala e dei modo StesSo come oggi si ede Indi et 17 16, in occasione de trafieri mento dei marmi, ove erano te antichei scri gioni romane, da prospeti meridionale in quello occidentale Opra,pp. O e Se g.), a Statua, colle conche e con tutio it resto tolla alluogo antico su siluata ne secondoripiano dentro una icchia costi uita

apposta, e la taVola marmorea Venne incastrata Opra una finestra, preSSO

ove agi si ammira.

e tenditur che si osset vano clcentro della colonia di orsido chesosti ene te due conche o fusto et statua sarebbero, secondo alcunt, te antiche misti re pella grosseZ a dei letavole altri opinano invece essere unprincipio di agito per ridui re a Olonna a lavo lette rotonde per adornodi paviment o simili In dissetio didocumenti lascio ad altri a discus

Dei due schidi tenuit dat due pic- coli genii appi si dei monumento, quello a destra porta ' aquila insegna delia nostra citi, i 'altro mostra te armidei Venti miglia inquartate con uelle de Branci forti e de Barre si id accenna a uel Gio 'anni Ventimi glia marches di Geraci e principe di a stet bucano, sposato in seconde OZge ad una rancisorti e Barrese a , ech reggeva quest' isola da residente de regno et 396. Ma perche, si

domanda natural mente, tale unione

di stemmi in hin opera municipale La agione i hi prima sposta dat l 'Auris e ripetula poscia a Di Blasi.

'innat amento della statu cita non solo fu fatio durante ii overno didetto Marches , a su a Stia Π-

torti ire ione. Era quindi iustigia che anche a memoria di tui venisse tramandata alia posterit . E in conserma di io, pubblico a letterario et Senato, e che intorno alla tessa miselinuro apposta a leggenda Decentius hic frau-spos, Ius, A. MDCCXVI. 2 V. MUGNOS Tea ro genealogico, T. III, P. 25.

II a

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viceregia succitata dei a febbraro I 397, colla quale it Ventimiglia ap- provo tuti te spes fati ne due anni antecedenti per 'abbelli mento de palaggo civico e per a regione delia statuetia ella scala ello tes-SO. Eccola quale legges ne deito vol di Proet et iste f. 78 '. Philippus elC. Fresideus et capitaueus reueralis Iure suo sicili Illustri comiti Oicari prelori et spectabilibus luralis elicis urbi hi ormi consiliari dilectis salu-lta; e lato Suplicam e prot isto delleuor che sisque Illustrissimo et Excellentissimo lavore i senato di questuc illa dice a Vostra ocellen a che per

OCCti re multe necessarie icio tuo satieulcus e rabiobe et accomoda meuli uel pala esso senato come in far at cui e stan e a dirimpello di esso pa-lucio per i reali deli' Illustre prelore fur alire lan e sult' alto accomodarii ea lire basso ser scale fines frui j et Loe Sissimi altri accomoda menti e qualis sol spes ou e solocent et is Suplicii ostra ocelleu a resti seret ita su- frui a re elle spes per delia omina

uella quale pur inclusa a spesnper in adornamento della statua di a termo tu sui principio pili cali beluito ricet era a gratia stiplica purimi ut Costra ocellen a resti se et ita coi firmar i ure ollanta che SSO Senato a dulo ulla ou regni laue de ca- Oalem per lar uua eius ira questo car-ue Pale che pure a tui ore lo recedera ulla sua auo ulla quale nostro Lguore cla pavorini primo rebruari ΛIuditionis confirmetur per Secticione delia quale provista sus mi amolaudamo et approbamo te sudeli spese

sidenti munimine robboramo et ut dumo illimi pavorin die S Februarij X Iuditionis j 07. I marches di raci Si eguono te firme dei componentii viceregio consigito). blaeseu late penes acta osticis spectu-bilium Iuratorum felicis urbis pavorini die XVII murci ditionis j 97 de audato Illustris et spectabilis preloris de campo de ama uria et de pu- Squali et exequntur salois prioilegi stiri ispiuedus magister notarius Per a scri gione de 1396 riferita dat Baronio dati'Auria dat Noto, dat Di Blasi elle opere citate, da Moimilitoreas. 11 delle sue Memori lapidarie, dat illabianea ne tomori della sua accolla a l. 93, si eda 'appendice alia fine di questo lavoro. Circa a valore elle parole Pu-

la specie deli 'urna sulla quale leggesi questa epigra se e Lorma riconoscitata indubitabit mente per hin urna cineraria , si consultino it TorremuZZa , ill alermo i Di Margo gia a me citati ella nota τ' p. 42 O.

Per a epigrase, iudicata a agi O-

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