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crouolo icu et icer . ' intratierro quindi solamente delia lapide sicco-
prima vi tu posta dat retore Ducadi Cesari, et 17o durante i moti se digiosi che agitarono questa citi in e ma 'io di queli' anno, a memoria elle ingenti spes sostenti te allad avola per a ii Zione delia monetatosa e per a forti cagione di questa capitale durante i tumulto 3 maeccitato ieppiu lo degno popolares ei anni che uelle spes arrCcar J-no at Banco e pel fallimento a quale
questo tu quasi condotto , o tesso Senato ad istanga delle mae Stran Ze,
la fece poco opo staccare q). Passata indi a Sicilia el 17 19 sotto ildominio austriaco, si ello tessophanto retia dat Senato tin altra a vota sontuosa at pari di quella per Vittorio me deo, e commemorativa delle est celebrate in Palermo peri' acclama tone di Carlo ): e trasserita final mente 'i sola el 17 3 in potere di arto Ill venne aio ma gio di esso anno distaccata ' scri-gione per Cario VI, e lasciata a sola cornice con tuti i fregi, vi tu so tituita a presente lapide che continuo
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ad ornare uel nobile prospitio in O
a 1873, quando se tolla in sic me alla
cornice e affissa a muro meridionale della grande scala de palaZZo. a tabella pilo esse re scritia in uni et tala Olo ungo m. 6 largo m. 4 Aldi sopi a stanno a corona reale, Un'aquila coronata stemma delia iit , due pultici quali con una an StCn-gono i a schino uno scudo con figure
emblematiche di a termo e coli' alti ala cornice di festoni e rabeschi che cir- conda a lapide. A di otio una sirena
Sol re ge Una conca dat centro delia quale Orge una inla con Una cornU-
copia ripiena di gni orta di blade Le
ra i resto si di dias pro siciliano Autore de dis e gno tu i in gegnere e archi
gna: Ono Contem Poranea mente su Napoli e Si- Cilia , assui sero Sem Pre Per enti ambi i regnita corona in Palermo. Questo ritto , ventit O
ond' che ii capito lato 'appallo per
questa trox asi ne volume di qlli
Marino probabit mente O tesso deli 721, erit conto di Utta a spes: peria cultura sud de ita e per c accomodamento della prec sistente tabella, in cisi a di onge instem ait 'alto
senatorio dei iuglio di queli anno che 'approvo o a' f. 364 e 363 delvolume relativo alle spes per te seste celebrate tu questi per 'acclumst seu di
arto Il e che conservasi in Uest OArchivio Comunale. uesta scri ione si recata ait 'Ami
co ne i Auctarium ad res Sicut is in continua Zione ella toria de Fagello
per ConcesSione speciale ai re normanni suSerbato Costantemente sino a Cario III che in
Palerna e non in apoli ricevh a corona elle lue Sicilie V olire i nostri storici, COI LETTA; Ioria de ream di Napoli L. I c. II i. La concessione si salta prima a Ruggiero re ait 'anti papa Ana leto II con olla te a set-tembre II 3O, e consermata opo dat Ponteiice InnocenZo II con altra olla dei a iugii ria' LA PLACA, La renia in rionso, P. 3. ROCCO PIRRI Chro/ι Usia regum etc. in appendice alla Sicilia sacra, agit anni IIa e 13o . t ΛPLAC inolire bid. ci ammenta che quo to tritio 'incoronaZione su solo go luto da quat-tro re. cio quelli cli Gerusalemnae, di Francia, 'Inghil terra e cli Sicilia. Da Cari , III in Pol ne sui altro re delia casa ei Boi bonis corono at pisi solennomen te ella nostra Cattedrale pol regno unito di apoli, Sicilia.
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ESSENDO VICERE II PRINCIPE ). ARTOLOMEO CORSIN l QUESTO ACCESSO AL PUBBLICO PECUNIARIO ANCO ORA Pli DECENTEMENTE lFATTO HAN POSTO OTTO GLI AUSPICII DELLA IMMAC LATA ADRE DI DIO, DELLA SANT VERGINE PALERMITANA ROSALIA E DEI SANTI PATRONI E CITI ADINID PIETRO DI NAPOLI ARRESI E EI LACERA, PRINClPE DI RESU TANO E MONTELEONE, DUC DI CAMPO BELLO E lSSANA, IGNOREDELLA ClTT DI ALESSANDRl E DEI MARCHESATO DE LA TERRAE DELLO STATO DI S. Ni NEM, SIGNORE DI PIETRA ' Mi CO ERAMPINSERI DEI GRANDI DI PAGNA, UNO DE NOBILI GENTI UOMINI DI CAMERA I S. R. AEST CON SERCILIO, R CONSIGI IERE, DEPUTATO DEL REGNO E PRETORE, D. Ni COLO VINCENZO DI NAPOLI, D. IGNAZIO VASSALLO E BELLACERA, D. LUCIO LUCCHESE E LAGON, D. CARLO SALERNO E PARISI, D. UGLIELMO ROSbELL E SPECIALE, D. PIETRO URBISTONDO E OBERA,
PER LA QUINTA VOLTA, PER LA EST VOLTA, PER LA QUARTA VOLTA,
L alto della presente scri-δ gione rammentatoci 'uello tesso a quale si rite riscono te attre due scri gioni dello tesso anno, i
sta accolta 'ab belli mento della scala che ali atrio melle Va elle tange et Banco differenχa fra esse si solo in ioci che e prime duc furono Oste dat overnatori ello tesso Banco de quali recano i Omi mentre que-
Sta terga Vennc issa per cura dei
Senato Le parole pol della tessa scri ione iunc ad publicam pecuuium aditum mostrano uori di gni dubbio che a lapide ovet te a principio esse collocata in ualche punio
cata in appresso fors perche super sua e per dar uogo a qualch altra
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la Vola Venne trasserita uoltu primuitu cum 'ru de puli 0 ove osservari asi
altrimente asset mare quando tolla questo secondo Hogo , si a stata per ultimo murata et vesti bolo Orientale accanto ali'ussicio di Patrimonio Se Zione Beneficen Za ove oggi si c. c.
sta lapide si riferisse cio che ostra ad eviden a che il agamento per lastessa ovette ars o a Banco chevcniva a ritrari e it antaggio ait 'opera, O a Senato su qualch e fondo diverso da uello de Patrimouio Loico, e probabit mente illi altro del-l amministragione di vetto vagii , alquale molle ed importanti spes dellacitia sole vano addosSarsi. li Villabianca riporto questa scri-Zione et tomo ill della sua accolla a f. JI,
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DE REV1SORI MEI NTI, SEDENDO AL G VERNO MUNICIPALl ANTONIO RAIMONDO SAMMARTINO DI AMONDETTA, DUCA D MONTALBO COLONNELLO EI REALE SERClTO, CONSlGLIERE DI . . MAEST , MAESTRO AZIONALE DI TOGA CORTA EL TRIBUNALE DEI R. ATRlMONIO, TES RIERE E AMMINISTRATORE GENERALE DELLASS CROCIATA IN QUESTO REGNO DI SICILIA E SUE SOLE ADIACENTI, DEPUTATO DEL REGNO, MAESTRO PORTULANO, APO DELLA SUPREMA GENERALE DEPUTAZIONE DI SALUTE DI QUESTO REGNO ED SOLE ADIACENTI , E PROTOMEDlCO ELLA CITTi, PRETORE VINCENZO IOVENCO ED ABBATE, PER LA QUARTA VOLTA, GlUSEPPE SAMMARTINO DI RAMONDETTA , DEI DUCHI D V N-TALBO, PER L TER VOLTA, PIETRO MORIZENO, BARONE DI BELLA VlLLA, PER LA SECONDA VOLTA, MATTEO VERNAGALLO, BARONE DI DIES E PARACIA, GOFFREDO CALVELLO BARONE DI MELIA, GIUSEPPE ARCAM , SENATORl
E REGGENDO A TAVOLAPIETRO A TORRES, DEI PRINClPl DI CURA REALE, ANTONIO MARIA MORI INO, DEI ARONI Di BELLA VILLA, DOMENICO ASPARE SARCi, BARONE DI S. IOVANNI, GO VERNATORI.
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li dra dei inque libri maestri, euessero i libri in uucti mera serrula , te chiavi delia quale
Applicata cosi 'antica te me senatoria a Banco et 176 , cssa ebbe completa secti ione et 767 coli'adattamento delia tanga sud deita chedovette probabit mente esse quella Ove si egge ancora 'iscriZione eche si occupata presentem ente dati'uis ficio di Stato civile, se Zion LEVI. Per questa lapide non ho inventito alcian documento ne volume di uideli 'anno 1766-67 segno manifesto, che, come per alti e lapidi , a spe sal Cr CXsa OVette an dare a carico dellianco tesso non de patrimonio civico. Autore della presente scri Zion C, Ut
suo originale latino fu i notaro Do-mcnico aspare arci barone dici Gio- Vanni, come ci a sapere it illabiancache la riporto et suo diario a , mache la omise non so perche inella
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GORE E CON ESSA L ORO VENISSE AL PRISTINO SPLENDORE RESTITUIT . QUALI COS A PERPETUA MEMORIA AN CURATO CHE IN QUESTA LAPIDE FOSSERO SCOLPITE, NEL GlUGNO DELLO TESSO ANNO, FERDINANDO MARl DE MONRO, PRINCIPE DI PANDOLFINA, PRETORE, PER L SECONDA VOLTA, E BALDASSARE PLATAMONE DUCA DI REI MURGO, NOVELLO RETORE.
accennati ho ia detio ab bastanga a proposito della
que sto lavorO. mi resta Ora a dire , per a intelli genga della presente epigrasse, he ne secolo scors i iudici pretoriani, messol'uso di conqregat si ella casa di an Cataldo che per a sua centrale si tua-gione era stata in dat 163 6 destinata a foro per te oro iunioni collegiali
USarono invece tener corte elle loroca se privat C. Laesto si sic ma contrario a uello de ii altri tribunali che si
hi oro assegnati , lire di renderela corte axabonda per a citia condanno dei citia lini i quali ignorando
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Spesso te abit igioni dei iudici non
poteano pron tamen te adirii per 'am ministragione delia iustigia) nuoceva non Oc alia reputagione di que magistrati , sulla integerrimita dei quali
contribui a talvolta a spargere noni levi sospitii. Per queste agioni 'abusiva costum an a tanto dis ii cevolea decoro delia citti e et Senato delquale quella Corte formava aliora parte integrale, attiro finalmente contro dissi a comune i pro vagione talcho il
gno 1792 a Vicero Principe di a
ramanico, Sponendo que gli incon VC-nienti feces a chi edere gli ordini opportuni percho ' uso della iunionenella casa di S. Cataldo ri tornasse in vigore E Oicho questa, per 'abban dono di tanti anni erasi ridotta in istato da non potere pii accOgliere decentem ente ii magistrato municipale chie dea pari mente a s colla di pendere a patrimonio civico a Omma
in dispensabile a ristoro della abbricae a riat tamento elle sale i). Aderi subito it Vicero allelaiuste ista n e dei Senato e con due bigileti di egre teria dei 19 ello tesso iuglio a) accordo a chiesta licen a e dispose
iu tolli pu a che deliba a corte tu es suauia decidere solio a pena pila uullii ipso jure delle sente i e che mili altro Peproserisse, e che ii uestro Noturo dile solio a penu uella rit a iove de t ollicio passur uou oueba ulla publil ca iove di attre seu leu e tuo rob est uelle
e D. VincenZo speciale con 'intervento di molli prolessori ed avvocati l l discorso inaugurale vi tu pronun-
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giato dat iudice ebdomadario G. B. Dei rancisci. Ne volume di eremoniali deli' anno 793 da s. 43o V. 'a f. 433 egges una et agitata relagione di quella sed uta. uesta scri gione su et lata et suo originale a Can. Ommaso Angelini, O me ci x verte ii illabia cache a ri produsse ne tomo ill della sua collegione, a l. 69'.
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REGNANDO FRANCESCO L, ESSENDO UOGOTENENTE PIETRO GO, E INTENDENTE DI QUESTA PROVINCIA STEFANO SAMMARTINO QUESTA CASA RETORIA, G11 PER VETUST GUAST E PEL TREMVOTO OR SON GI QUATTRO ANNI, FORTEMENTE SCOSSA E PROSSIMA A ROVINARE, ORA, RiFATTANE 10 SALDA MENTE A STANZA PEL TESORO, E A IUSTO ALL ATRlO UN MAGNIFICO TETRASTILO STATA RESTAURATA
PER DELIBERALIONE DEI DECURIONATO E PER CURA DIGIUSEPPE GRAVINA, PRINCIPE DI COMITINI , RETORE PER A SE- CONDA VOLTA, DE SENATORIGASPARE PALUMBO FURNARI BARONE DEI PATELLARO, PER A SE- CONDA VOLTA. FEDERICO PARISI DEI PRINCIPI D TORREBI UNA PER LA SECONDAVOLTA, ANTONIO CARDILLO, MARCHESE 'INICI, ROBERTO CALVELLO, DUCA DI MELIA, PIETRO MON ADA, PRINCIPE DI PATERNO, DOMENICO ASELLI, DUCA DI GELA
nostra Palermo e molli altri punt del-l' sola. Quantunque non tanto di sa-stroso elle consequenZ quanto uel