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433. Deilaia dati' Avv. G. De Minicis. 437. R Aeoliti ala la lapida sui luogo, si e trovato clie ora visi leg Iu mccx..., perche rotta, e m ea lite dopo l' x. Not abbiamo credulo statu paria colla data inccxxii cotne e riportata si dat a-
talani elie dat Cappelle iti. La seeonda parola xi abbreviata signi-sea christi. 440. It Monte di Pieta era gia isti titito a Femo ne i l 478, imperocclie si sa clie net coiisi glio di cernita 13 aprile di queli' annosurono asse gnati a pro uel dello Monte gli Assetti scioe te lasse cliela citra est geva j di Aequaviva e Salii ue deito. 442. Era ne ita clitesa di S. Fianeesco da dove su qui trasportata uopo it 18 39. vedi la Iscria tolle 348. J414. Dou e l'Ocnnoirosio era uti tempo la piceola chieta di S. Maria Maddalena. 446. Allo aelo det Commendatore Ni ola Maietheso Moriri
deve Ferino lo sta hi limen tu delle Sitore delia Carita. Fu la et tu, nostra la Prima dello Stato Pontificio, in cui obse sissarono Ioro rein sidenEa recale visi ne i 18 45, annuente I' Emo Sig. Cardinale Arciv. De Angelis, per i speciali clare dei sud. ser manu Cavaliere, ii quale avendo in siliet tem ys la suurainteii denaa deli' oriano trosio, ne am- Plio ancora, e ridiisse a miglior forma it locale alsine ui esserui piudecente metite e coinoda inente accolle te Suore, ed istruite te sanciuile. 44I. Piuilostoeliu Xe ro fochitim, ehe e ii luogo, in cui si daD sti Ziis at pellegrini, putre libe pili propria inente esserui Scolpito 3ωcomitim , vocabolo clie conviensi ad uno stabilimento uoue Sola netite exciseimittir , curauimqtis pauperes aegroti , quat' eoPPunto I 'U,puu .ile ut Ferino. 148. li hel Pol illi eo, sit cui si legge la epigra se, videsi nellacii iesa ili N. Caterina sinoche i Frati di di. .io. di Dio dive nuti uePOS,essori succro tra, piartario ne il' Ο,pedale doue at presente rimane. Det pittore Alidrea da nologna, nou in otio conOSci ut a, ii colletioredi questa Raccolia die de noliata at prose,s. Gio vanai llosini di Pisa, ii quale ne nee iii eligioli e uel toino II p.ιg. 227 delia sua Storia uella pittura italia ua. Ne trottolii e 18Ss in Pati ola uella clitesa di S. Agosi ino si seopri di pinta dat lo Stesso artista hologuese altra ta-Vola, in cui e ra 'presentata la Vergine latrante it suci divin Figlio. A pic della sud de ita lavola si legge, coinc nel Polittico di Ferii O, colla sola disseren Ea dei Panias, De Bonsula )iaritis Andreas in ratus A. D. MCCCLXXII. 453. Una iscritione simile alla presente, mancante peris delle ul
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lihil silc ualiti ait Ogni Clii a , Semiticario . Moiiasteris , Collegi u Consi alernila, Congregatione, O,peilale, e qualuit lue luDgu pio ed isti tuto rego lare in coli milita uella Costi tuaione ut Deiledelio XIII 44 giuguo eello stes,o anno 1 27.4s, 4. Fiarono dispersu nella denioligione delia chiesa avvenula Atis. γ durante ii Reguo d' Italia. 466. Il eonfiglici di Cernita det otiolire 150, risolvetie ediis si are una cappella a S. liocco, illius colore 'stum, et facere luminaria ut pestilentia cesset. Suec siva mente ii di 8 maggio 506 ordino si pagassero at Sitidaci della sabbrica storii ii 50; e qiiui di ii 2 agosio seguente con 104 voti, nesSuno divendiente, cedet ealli flessi Sindaci ferrata communis, et marmora Romae Patiuii sim ti olim a tyranno Lirerotto. Gio. Francesco Rosali pol olire te coloniae che sece costi uiredi nanai la chiesa di S. Hoeco ou' era in quel tempo stabilita laCompagnia deI SS. Sagramento , lascio a questa varii legati con te ataimento 21 settembre 1509 rog. ii Not. Giro lamo Viliori. An nesso alla me desima chiesa era i 'oratorio uella Compagniadi Loreto V. la iscrit. 473 , elie serve ora ad inseruieria uelle carceri, rael cui visito, oggi pericolante, ve dest con non is pregu voliasseeschi di pinto it transito delia vergine, e la sua Assui iLione in eicio: intorno sono uipluti i Prolati e vi si leggouo te due seguenti
viii. bulta beryomensis 467. Il Vescovo, da eiii su eo imaerata la ehiesa di S. Rocco, consacro Pur quella ui S. Caterina. η68. ὶ In torno alta Cappella di S. Sebastiatio eretia in S. Roceu 469. J vedasi ii Maggiori De Firmanae Urbis Origim , et 674. ὶ Omurmeniis pag. Φ08. Altro due cappelle erano a Fermisere ite pure a N. Sc bastiano: una nella elliesa di S. Agostino do ve i Venera ora la S. Spina, i 'alira nella chiesa dei Carmine. i V. lai Seriaione 131, e la nota alta 35.
orti de ' Domenicani dalla parte di levante presso la Sapienza. 48 t. Le Spoglie mortali dei Ven. P. Antonio Grassi morio il 3 dicembre 16 surono traSportate sotto questa lapida il l P n vembre 1682, e si conservano gli atti della iraslaaione ne li' Archivio Arci vesco vile.
482. Alla famiglia Bicei, cui si riseriscono Ie due iscr. det talefida. j dat Tracass., apparte uneos lilio Ricci maestro di Galileo.
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, Cappella, cui allude la iseri Elone , ve desi ii Dua- 't. ά'R N. ei ιβ di N. S., opera det celebre Rubens, uno de' niti
Belli clipinti che statio in Ferino. 492. Da questa iseri Eione si deduce essere la clitesa di S. Zenone la piu antica che esista in Fermo. 502. Nel eoro degli Agostiniani ove at presente si trova Ia memoria ene abhiamo qiii riportato, era uita lapida quadrata scolni- lovi lo stenima de' Centovorini: ne i meZEo si legge va
u pol irasportata nella Gippella delia Coneezione; rimossane peronella raeostruZione det pavimento, ora tion piu Si risivi ene. La ranuat devole famiglia Centosiorini su aggregata tra te pa-u Ele Iermane per risolii ione eonsiliare dei giugno 1474 in cui si stabili quod Liano, ictis centosiorini de G tauo υa -ω-retur ια cirem oblis mas hahilare cum ejus familia; e la risO-lurione si ebbe favore vole con 68 voti, due soli essendo Stati contrari ; in Seguito di elie recatas i qitella famiglia a Fermo, net consiElio 12 giugno 1476 su lo stesso Lodovico Scello per ree.irsia Seuare a leune turbolen Ze in Mogliano; e trovici mo Antonio di Lo-
lovico .entosinirini gonsa lolii ere delia contra da Campol egete ii 20 novembre isto, e castellano delia noeea det Porto nel 1536. Ii Bla vetti ne i saggi Storici della sudelia nobile famiglia da notiZia essere stata Celaneia Centosiorini Ia madre di Annibal Caro. oon aice pero ii nome det padre, it quale non ei e ri cito Sinoraeon scere non ostante Ie molle indagini sat te. 505. Di questa iserIxione si sa parota alia pag. 22 delle Ossemazιoni sura ta Riforma aet Calen fario Fermano date alles lampe dati Arcidiacono Giuseppe Niccola Erioni. Not abbiamo riportato questo stam mento come Viene dato dat Fracassetti nelle Not te storie he di Uermo al N. 42. Cosi loriferirono anche li Colueei ne i tomo 2. delle Anticliit a Picene, et Auam , ii quale asserma che vedevasi in uia pergamo di marmo in marmoreo J Della Catiedrale. Dopo Ia stam pa dique ta naeeoIta Ia pietra, su eui o inciso ll frammento, su rinvenulaliella Villa Paccaroni sui Girone, e possiamo con precisione assicurare esset composio di due righe sol tanto come appreMo
.i carat leti sono de primi tempi deli impero, ed halino vn' alte ZE.tui 10 celiti ille iri, cd un millimetro. Dalla parte opposta e una Scul-
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lura uel h.iMO tempo r.ipIFrcreti lante S. Mitti ut e con in mano una iunga a,ta, la cui punia penetra nella bocca di Lucifero suamaerato per terra. 511. Biportata dat Fraeasserti ai N. 63.
desunse dat PAdami, e cla I Muratori ii quale interpreta te Allia tiro lotiere inietiali - Sancto Siloano Celeati Sacras 1. Fu recentemente illustrata anche dat p. Cam millo Tarquini gia Prosessore di eloquen- Ea neI Collegio delia C. di c.. in uia Bre De Commento di anticheneri rioni apparienenti a Fermo impresso nel 1847 Tip. Ciserri.
Fracassetii ai N. 40. Di Gavio Fermano sa pili volie menalone Cicerone nelle epistole ad Attico, e specialmente nella 8. libro quarto. 5 l . Biportata dati Adami, dat Col cI, e dat Fraeassetti aldium. 47. 5 8. Vedi Catalani de Eccles. Firm. pag. 84. 519. Ε riporiata dati Adami, dat Col ei, e daI Fraeassetilal Num. 5 l. 520. Bisertia dat I' Adami, dat Colucci, e dat Fraeassetii N. 50. 523. Anche un Gio anni Landriani mi laneae et, il renimento sermano nel 1321. Vedi la mia Serie Cronologica aesti Antichi Signori, Podestiet, e Rettori ai Armo. 524. ὶ Deitate dati' avv. Fracassetti per conservare la mem 525. ὶ ria degli utili restauri ed abbelli menti, che net PalaZZo Apostolico, ridolio In isqvallore e deperimento, surono saltia cura det Cavali ere Commendatore Niceola Marchese Morici Delegato Pontifieio delia Provincia Fermana. Nella Serie Cronologiea degli Antichi Signori, Podesta ec. sopra indieata si deserivous i lavori ese-guiti. 526. Dat luogo, ove era posta a earat teri di piombo, su tollanet sebrato 1849. 527. Scri ita dat dolio areheologo ed epigrafiata Can. Schiasu. 529. Per Ia Statua di Sisto V si spes e et 1 M. V. la illustr zione netl'Album di Roma distribua. 45 anno VII 184 ὶ.531. Portata dat Panuinio nella sua opera Cloitas Romana, dat Symeoni Illustratione Myli Epitassi, uali' Adami, dat Colueci, dat Catalani origini e Antichil a Fermane, e dat Fracass. N. 3.
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s32. It marmo, sit cui les gesi la i scriZione, mostra clie servissedi hase ad una statua. Nei lati sono seolpiti una patera ed un o riliolo. Fu trovato poco diΝtante dalia citia ne i monte deiio delia Ne illuccia. LO ebbe uiniis. Gi eppe Colucet, clie lo colloco net suo orto dove riinase si noctie gli eredi ne secero dolio at Municipio. V. Fracass. at n. 24. 533. Trovata ne i territorio cli Fermo in uti lando de' Signori Graalani, che la donarono at Municipio. Riportata dat Fracasse itiai N. 19.
534. Riportata dat PAdami, dat Grutero, dat Colacci, e dat Fracasset ti ai N. 34. 536. Riportata datΙ' Adami, dat Colueci, e dat Fracasset ii al
539. Trovata presso Torre di P.il me, e donata at Municipiodal P avv. Fraeasseiti, ehe la pubblico al N. 25.540. Portata dat Panuinio, dat Symeoni, dati' Adami, dat Co- lucet, dat Catalani, e dat Fraeassetis at N. s.
541. Questa iseri E. si vide collocata sino at 18 45 sui prospetio dei Palatao della Universita degli studii instente alia grande Aquilache sopra vi e seolpita in pletra alludente allo Stemma di Fermo, dove percio su antica costumanta nutrire un' Aquila viva nel Palaz-Zo Stesso ed a spese della cilia, tome soleva sarsi ancho in altriluoghi. Sappi amo elie Firenae nutriva leoni vivi presso it patagio della Signoria a pubbliche spese; e dove non si pote va elo sare, si iugi ava in marmo od in bro Eo l ' animale elie forinava l' emblema muniet pale. In Viterbo insatti si ve de a tutio ritieuo ii Leone, senEa indicare qui alue citia che secero ii simigilante. 542. li marino flesso salvato dalla dispersione come si accenno nella nota 32 . st a Sapersi elle ne ii aliaro genealog co de Nobili di Falerone trovasi notato Cu ιο sorse Francescuccio 3 chela fglio di Euste dueeio, e padre det medico Tommaso, at qualesu posta la iseri Zione. 543. Fram mento della Iseri Elone, che abbiamo riportato inlcra at 452 di questa Raccolla. 544. Τrovata ne I 183s solio te mura di Fermo nel farsi lastrada provinciale nella parte di me ZZogi Orno. Intorno a questa iscritione pilo vellersi ii Discorso sopra alcime Iscriziotii tro ate re. centemente a Fermo de ι' avo. Gaetito De Minicis. Perustici 1838, e cio che scrisse ii Gennatelli nel Bullellino deli latituto ui corri- POudenea archeol. 18 39 intoruo ai Marmi irali. 545. Trovata allorehe net 1780 si sibbrico ii Couservatorio de-uli Esi,msti eretio sopra te rovi ne deli' antico Teatro: rimase Perlungo tempo Suil' ingresso dei delio Stabilimento, da dove su
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547. Era prima nella soglia di una porta sollo l' areo che reg-ge P altar inaggiore uella Chiesa dei Plisto, da clove su recalanel Patrio della liesidenra municipale. V. FracasMiti cil lv. 13.548. Bl portata dat Colue ei e dat Fracasset ti ai N. 5.549. Composta dati' avv. Fracasselli. 550. V volsi alludere alia dipintura, ehe sere in qui 1 a s levasala it Pansili, di cui si s lanipo la tuografi.. col ri trulto in Bulogi anel 1835. Delle pilii ire si ha la deseri Eione illii traiiva ed esplicativa salta di proprio piigno uallo stes su artista. Ne discor,e aiie die G. De alii ite is ne i Moii in ei iti di Fermo p. 63 e 73.S52. L' enigra se h intorno at grande Sigillo, net eni eampo Ve desi scolpita anilea Calt drale eon sopra la Vergilie avente in brac-cio it divin Figlio: da vii lato e una plecola lalga con to Stemma delia Citta, la Croee. Appone vasi tale Sigillo ne i diplomi di la reo doti orali conterile nella Universita e su di altri alii cliplomaiiel. La Cernita ii 23 maggio luem opino elle it sigillo cla ad operarsinet Privilegii de dottorali clovesse avere te olligie Dei Patris , Bmae Virginis , s. Ioannis Evang., s. Sabini, inde insigni Episcopi sirmani. Ma dati' Adii nan Ea dello Sin illo l .i quale piudiret tamente pre,ied eva su tali materie si orcino non doversi a 'porre ne i sudueiti Privilegii altro sigillia elle it inaggiore delia Cilla. Nel eon,iglio dei 5 aprile 526 si legete - Sancittir timc ennstrui Systilliam magnum Communis sumptibus Paulae ne Monte Apiono. Sappi amo che it grande Sigillo tisalo dat Senato seran mi, in te in POPiu remoto aveva in torno Ia epigra se 1 24 di questa nazcolla.
554. Riserita dat PAdami, dat Grai ero, dat Symeoni, dat Co-
lueei, e dat Fraeasselli al ii. 38. 555. Questa iseritione eon Io seolpi lovi lemma di monsignor Niccolo Bona sede tieordava Ia libera ione di Feruiti dat crudele g verno ui Lodo vico Eusreducet per opera ut e, in monsi g. Niceolo. Il eonfiglio di Cernita 30 maggio 1 520 ne decreto la seultura e 1' arpost Zione net pubbliro palaZEo da clove lolia ne i I98, v ἰ su ricollocata ne i 18 G, e vi rimase sino at 12 selibraio del 1849, 1iel qualgi orno iii infra illa e dispersa. A dimostra Eloite di magetior grati tu uine verso il liberatore net consigito flesso si protiose erigergli una Statua o di marmo, o di tironao; do versi ii di tui stelio Camillo militia donari, in regimine a cribi , et actu Poni pro semimo Priore , accepta illius prole pro civibus pri Nile'inlis. E net y steriore det 13 otiobre 4520 si Stabilito do versse ii Vicelegato limna de onora rei col dono di 10 salme ri' oreto, 10 di grauo , D
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et alia veltili Regulatoribiu Nacebit. Tal forta di doni non eraallora insolito offeriret anelie a sonimi personaggi. Presciuili, lar- inaggi. haselieite di aequa di fiori di naranete, basiloiti di olive invio it Capitolo di Fermo nel 1588 al Cardinale AEEolino, et ii Senato gli sece dono di 1500 ostriche Sappiamo elie Io stesso Senato spe di nel 14 6 un presente di aranei ficili ed olio a Sisto IV; edit Comune di Ileeanaii ha letiera di gradimento d' Innocento VIII per uti dono di sichi. 556. Tui te queste iscritioni adoi navano la saeciata det PalaaEo alta della Citia, ed indica vano parte delia sua floria. Not ab-568. ὶ biaino voluto pubblicarie nella presente ii accolla, Stim an do sar cosa grata agit a malori clelle memorie patrie; polche v'ebbe in tempο i negli anni 1797. 1798. , net quale per nuovo ordine di eois Si suscito la smania di distrumere Ogni oggello, Che memo rasse la grandeam delle domina xioni antecedenti. Furono percistulti, o coperti gli stemmi gentilitii, rotii i marini litterati senetabadare se pili der privati, o delia citia e dei popolo rammentas ero te geste, i privilegii, e Ie leggi. Αnelie in Fermo si ebbe la stema Prurigine. Venuero tolle tuite te isellaioni che erano lucasionatenet prospetii de' palatai si Comunitativo, eome della Universita de-gli studii; e corse pericolo di esser distruita anche . la Statua di Sisio V, se un benevolo sermano il Dotior Giuseppe Silvestri aliora Preseito Consolare non l' avesse colla sua aceortegra Salvata. 569. La statua della Madonna, sopra eui vedesi la iscriaione, e Scultura di tal Paolo da Venezia. Per gli ornamenti deIla statua decretali dat Comune it 28 Settembre 1694 surono spesi studi l60. 570. Sopra claseuna delle epigras e it semibusto dei quatuo Pontenci, che favorirono Fermo mediante Ia Universita degli studii. Bonisaelo VlII eon Bolla del 16 gennaro 1303 aceordis alla mede-sima tui te te prerogative e privilegii elie godeva I' Universita dillo logna; Calisto Ill consermo i privilegii eon Bolla 26 giugno 1455; altri beneste ii riceve ite da Eugenio IV ; Sisio V Ia restitui ali' antico Pi lini ero splendore con Bolla 13 settembre 158S. I semibusti surono
.colpitida Giannantonio Proeacchi di valsolda di Como circa it 1587. 5 s. Il Gherardi su Prosessore di gius eanonico nella Universit lidi Perugia, pol di Fermo. Mori dopo soli 20 mesi di Cardinalato. 578. Fram mento desunto dat mss. deli' abbate Cosimi di M
Peritu in agro si iam, dat Colucci . dat Fraeassetti ai n. 46, da tulit pero in disserenti modi. Not abbiamo credulo altenerei aquello deli' Adami, ii quale, sieeome sermano, si ha motivo a UyPurre la Vedesse presso Pompeo Αχtolino, che n' era aliora it Pos-
58 l. traditione antlehissima, ehe la casa ora Bacelli lasseun tempo delia nobile Vergiue sermana S. Vivia, e che quivi et
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la ospitasse S. Emidio reeatost a Fermo per clivulgare la sede ui G. C., ed abbatiere it paganesimo. Avendo la s. Vergine illustrato laltatria eo I martirio, net Marti rologio delia nostra Clitesa metropo-itana se ne rellistra la festa il la aprile. In Diiomo si venera ilsaero Capo di Iei, et e pia credenra sta ivi anche ii Corpo. 58 S. Disot terrata nel 183 presso Fermo. II Getinarelli la riporisto uel Bullettino deli Istituto di Corrispondenis Archeologica del-I' anno 1839 articolo Marmi intoυirali. - v. Fracan. a n. 27. 586. Inedita. Tu trovata da non molti anni ne i territorio di Fermo in un lando presso it nume Εte. Sopra Ia iscrigione sonoseolpite ad alto rili evo tre merge figure, una delle quali virile, ehe abbraeela Ia sua donna: nei me2go ἡ una testa ricciuta di sanet ullo.
se nn tempo uel monastero di S. Savino sui Monte Vissiano. Andata pol perduia. su trovata, sono Poelii anni, in que' contortii sudi un terreno di pertinenta det conte Nicola Savini elie geniti mente se cene dono at Museo De Minicis. V. Fraeassetti n. 63.
Ne parto 1' avv. Gaetano De Minteis ne I Discorso so a alatine nerietioni tmoate recentemente in Fermo inserito net Giornale se lentifico Ieiterario di Perugia in 18 8. - vo Fracass. n. 22.
mo con uu genio avente in mano Ia saee rovesciata.
alta Dissertatione Epistolare su Falera e Tigrio.
Ferro. seolpita net eo vehio di una piceola cassa se poterate sueui e una cagna aeco vacci ala eon due eagnolini, e due teste di pulti ai lati. Fu pubblieata pel primo da G. De Mini eis neli' indicato Discorso in V. Fra M. n. 23.
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598. Seoperta non ha molio in Fermo, in illustrata dati'avv. Gaeiano De Minici, net Diseorso sopraindicato - V. Fracasse iti al
599. L' Adami la disse inelsa in un cippo net Duolno anticodove serviva per Pila deli' aequasania. Passo in casa AZEolino, edora presso De Minteis. II eippo o allo celatim. 55 Vi sono seolpiti dii e genii alati eon in mano vn serto ed una face rovesciata. Praloro e una specie di plaustro o carietta , in cui sta tin' oue ripiena, en un giovanetlo e in alto o di spillarae it liquido che vi si coit liene, o v vero di chiuderne colle mani la hocca, perche quello non esca. v. Fracassetit n. 15.600. st inelsa ne i solido esterno dei cippo, di eui si e pariatonella precedente nota, cosicche D duom capsvolgello per poter,iletaere.
alia in laedite: trovate di recente in Falerone.
605. 1 Sono tulte scolpite a caralteri sem Igotici in ire lati di uno . t marino iungo me iri 2. 04 alto centi metri AI e cli spe - ω . , seata centimetri 24, elie serviva di arctii trave sulla porta 608. 1 deli' antleo palatho dei Podest i al Girone. Ne te ite in-609. I mo proposito nella Serie Cronologica M' Signori, Podest ἁ , e Rettori di Fermo pag. 10. a la, e p. 19. Nota t5.610. Incisa a caratteri golici in un marmo glI possedulo da ista telli Giaeomo e Benedello Troili, che lo donarono at Museo De Minicis. 641. Incisa a Gratteri gotici in due mattoni di terra cotta. 612. Franeeseo Guerrieri datosi ali' arte delia giterra solio l .idireetione dello tio Lodo vico Luogotenente Generale deli' esei cito det Duea Federico, su dichiaraio Tenente Generale delle truppuponti sicle: ebbe lo stesso grado nel 1535 in Napoli per il Re di Spagna: passo in Affrica coci Don Ferrante Gonraga , e coram iONimente si di porto nella presa delia Gole ita e di Tu nisi. Contribui
alla restituhione dello stato a Mareantonio Cotonna, e coopero Perla Pace tra Fermo, e Mo ampleti augeli. A tali sue quali licue ali
646. S. Adamo nato a Fermo su abbate net monastero di S. Sa- vino, che ne' tempi antichi era sui monte Vissiano de tho oggi lablontagnota , dove mori. It suo eorpo vedesI MI Soiterraneo dulla Chiesa Metropolitana.
L Ughelli cita un Diploma spedito da Adonolso Vescovo di Fermo a favore dei dulto Monastero di S. Savino, uel quale .cobi
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si esprinae - quo temyore storebat S. Ac laniara Abibas monasterii S. Sabini singularis sanctimoniae vir-Vedi la nota ali lacri E. 4 l. 517. Iba medaglia su contata nella eii costanZa della consecra-gione di Mons. Paolo Leonardi et et to Veseovo di Λseoli satia dati Areivescovo di Feriuo Alessaudro Borgi .
la Citi 1 presso la porta di s. Antonio , e conservata, li nub. si g. Carlo Mora sece ne grazioso dono at Museo De Miui eis. 539. Sette erano i Grandi Premit suabiliti dat vicereale Decreto 5 novembre 18 in tutio it vasto Regno cl Italia per se ite diverseseleuge, intorno te quali it Ministro deli' Ialerno spediva at Prestiti attreiianil quesiti o te mi e litust, e sigillati per essere in uno stesso giorno aperti, e sciolii in Ogni liceo. A quel giovane, it cui lavoro sosse stimato it migliore da una commissione ut so muti ii mini in Milano, accordavasi it Grande Premio, ehe di la si tra-smet leva at Presetis assine di conscrirsi colle maggiori solennita algi ova ne reputatone merit evole. It nome dei premiato instet ne a Paltro dei Prosessore maestro rendevasi pubblico in tutii i licet, e Molpi vasi sui marino in quello uoue avea studiato. Ult e ii dono diuna prande Medaglla era dispensato da ogul spera o corrente per i gradi accademici nella Universita. 620. Disol terrata ne i territorio ei Alti dona in un lando delconte Domenico Monti di Ferino, da cul su gentilinente donata albi eo De Minicis. da osservarai l' accento mareatissimo sopra l' di Anthὰrus. At tempo di Tiriatio. o di non molio posteriore, si ad operarono gli accenti segnali supra alcune voei, come nolo ildotto Cave dolii s Messa g. Modenese N. Φ272 deli' anno 185S J. Il eli. p. Ramele Garrueei delia C. cli G. ebbe ii premio proposto dati' Istituto di Franeia uel 852 sui segni di accentuaeioite ne ite iseritioni latine sino at fine dei seeolo V di nostra Era . e sulla teoria deli uis deli' accento tonico nella lingua dei romani. 621. In una urne ita eineraria trovata uel territorio di Monteissiore di la dat nume Aso. 622. Proveuiente da Monteleone. Vi e scolpito un sanciuilo gi
623. La meta di questa iseritione su riserita dat Muratori, edat Colueei netl Appendice alia Dissertagione sit Falera e Tignio, e tiet Tomo 3 deIle Anti c. Pic. Nel 1836 allorehe su escavato ilΤeatro di Faleria su disotierrata fuit' ingresso di uno de vomitorii
anthe l' altra meta: per Io che si ha ora la iseri Eione tutia intera. La pietra e larga metro 1. 75. alia centi metri 85. Da essa fiamo lusormati essere stato it Teatro dedicato ali' imperatore Claudio ne lbuo terEo consolato. Fu illustrata, insic me a varie alite iseriaioni tro-
Vate net sudelio Teatro, da Gaetano De Mini eis negli Annali deli latituto di Corri spondenra Archeologi ea vol. XI.