Le iscrizioni fermane antiche e moderne con note Raffaele De Minicis

발행: 1857년

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G24. Τrnvata sin da molti anni in Falerone. Il Muratori lalnseri ne i Thesaurus Inseriρtiomina, ii Catalani nelle origini e Antichii a Permane, it o lucci neli 'Appe uilice alia DissertaZione pii. volle citata, e net T. 3. Antic. Pic., it De Minicis nella Memoria sul Teatro di Faleria, e net Discorsu sui te iseri gioni di Per mo, ii Genuarelli ne i Marmi Utto virali, it Fracassetti ai N. 79. 625. Iscrid. incisa in uti ciottolone di forma irregolare: reea unnii vo olt viro. Fu dimit errata in Falerone net 1854 , o dat De Mi- ilicis pubblieata nel Bullet tino de II' Istituto di Cortisp. Arch. del1855 insterne ad una lettera indiri vagii dat cel. eonte Bartolomeo Burghesi. Questi colla sua pro sonuit dolirina interpretando la iseri E. dice che a prima vista que Ir AGI NS poti ebbe clesiare un sospetioche si avesse da unire alia parola susseguente agens Octo imitam, se la concubina AGENTIA che Succede, non ci assicurasse esseregii ii cognome det suo non legitimo marito: ehe Thalιιs su ve-rainente it suo casato, Per cui reSlera Sirano come questa voce sorastiera, e questo nome proprio dei servi e dei l Iberti si a stato elevato air onore di un gentili Elo senZa dargliene almeno Ia lerminaZione ; che questo Talo Sara it primo che couoscasi avere ottenulo 1' otio- virato con esenZione dalle Sportule, e quindl prestera una ragione

di pili per credere che ancora gli altri Ottoviri di Fermo e di Falerone lossero Augustali l V. ii Discoris di Gaet. De Mini eis soprant eune iserigioni trovate in Termo ); quindi it sudelio Borghesi leg-ge la terra riga GRATUITum DECurionum CONSulto. 625. La iseri 1ione e formata in undici peEhi di pietra trovati nellactea vaetione dei Teatro di Faleria ricongiunti instem e. Fu illustraladal De Minicis nei Vol. XI degli Annali deli' Istitulo di Corrispon- dema Archeologi ea. 627. Diseppellita insteme ad alcune attre nella escavaetione de ITeatro di Faleria , su illustrata dat De Minicis nella Memoria ellepubblico in torno at sud. Teatro nel Vol. XI degli Annali delI' Istituto di Corrispondenza Archeologita. G28. Trovata in Falerone : ne discorse ii Colueet neu ' Appe milite alia Dissertatione su Falera e Tignis, e net Tom. 3. de Ile

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634. La iuustro ii Col ieci ne in Avendice su inclicata, e la ri- porto pure uel Tom. 3. delle Antic. Pic. st in una pietra quadrata alta metro ce uti m. I, larga in quadro e eati m. 24. 63S. Ancha questa se annunciata dat Borgia eome trovata trale rovi ne di Faleria, e ii P. Zaecaria la pubblieb net Tomo Vll. della Storia Letteraria α' Italia p. 615. La riporto anche it Muratori nel Thesaurus Inscriptionum, e quindi ii Colueel neli penaice succitata, e net Tomo 3. delle Antie. Pie. 635. Trovata in Falerone. Inedita: manea pero dei principio,perche rotis Ia pietra. 637. Wovata pure in Falerone: su per Ia prima volt a pubblicata ed illustrata dat De Miniuis in una Lottera Archeologico-Medica inserita ne i Giornale Scientifico Letterario di Per la - Fe hraio 1837.

638. J Binvenu te tra Ie rovi ne di Faleria, ne Ree it Borgia 639. partecipe ii P. racearia che te pubblico eon varie attrenet deito Tomo VII della Sior. Leiterar. d Italia a pag. 616, illituratori ne i Thesaurus Inseriptionum, en il Colucet ne in Amen-clice alia Dissertarione su Falera e Tignio, e net Tomo 3. Antic. Picene. Paolo Biccomanni riporto, ma con qualche errore, la 638uella sua Cupra montana Ginesina pag. 438.640. Il P. Taeearia Ia pubblico neI Tom. VII della Stor. Letteraria per noti Zia avulane dat Borgia. 661. Riserita dat Colucet neli'. ppendice suindieata. 642. In una colonnelta migliare alta centi m. 66. Datane comunicazione at dotio Girolamo Α maii, questi nel Vol. XCVII det Giori . Aread. pag. sa disse reputalla interessante pel complesso de'

nomi in rasa e nunciali.

SEPTIMO. MENSE. DECESSIT

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Ambedue inedite di sol terrate in Falerone. 650. ex auctoritale quinii iuni rustici praefecti urbis.

Scolpita sopra uix pegro di marino uero, la cui serina quasi ovalcis imostra, insieme alle parole incisevi, clie fosse ii peso di una libra, deducendost ancora dat laro, o suco, che e nella parte supe

Vol. CXXII pag. 2 6 con illustragione dei p. d. Luigi BruZZa harnabita, it quale dice, che a molli di si initi pesi seguati col nomedi Q. Giunio Rustico It anno dato gli epigrasisti, e speciat mente ilGrutero p. 22l , it Fabretii p. 525 , e ulti in ametue t ' orelli n. q395,nella quale ultima epigra se viene indicato col illoto di presetto urbano et per la quale dignici presi ecleva alia g ustidia dei pesi e deIte mlsure. Il Corsini s de praef. urb. p. 40, 3, e da ultimo it La-bus f Di una epigrase antica mo amente uscita dati' esca a-zion ι bresciane - Milano 18 30 p. 29 in opinarolio do versi questipesi attribilire a Giunio Rustico presello cli Roma ne i 098: ina ilrii. Cav. Borghesi ne ita magistrale dissertatione Inlorno au' et i di Gioυenale Arcadico Vol. CX p. 194 - G dimostro con gravissime ragioni, che tuiti l pesi che portano quel nome. debbono a se gnarsi ad un altro Giunio liue,llco eli' ebbe la prese itura urbana quasi due secoli prima, e precisa mente a quel Q. Giunio Rustico, che su console per Ia seconda volia uel sis , e su presetio di Roma vel 920 α A tale anno ad unque spelta piare ii nostro peso; checlopo te ragioni ad dolis dat ch. Burghesi non . pili Iecito seguire

una diversa sentenm.

65 l. Trovata poco iungi dat se pol crelo di Faleria. E in essa indicata la tribli Aniense , cui apparteiacva P. Gavius. G52. Era nella sicciata delia casa Corradi sulla piaetra di Petritoli. Essendo stata lolia dat muro esterno per alc uni re, tauri,su gili digiosa mente salvata dat Cav. VinccnZυ Vitali BranLadoro, che ne seee dono at Mu,eo De Minicis. 653. ὶ Provenienti da Falerone. La 654 e in caralteri semigo-654. ) tici rite vati tu una lastra di terra colla. 65S. n invenuta in Marano. Si ha percio motivo a credere chesia proveniente da Cupramarit tima. assat importante si perche a partiene ali' alio secolo, bi per la sua integrita, e per la memoria che ci cla di ua' opera piibblica. Il cam sto cinio ea tan muro a Seeco che secero cosiruire clue' Duumviri, sorse sara Stato it campo de giuoelii. Campum tibι ludunt fecit abbiamo ne i Grulero P. l. 8, e presso it me desimo p. 367. 5. L. Cecilio Cilone lascia a Como che quotannis per nimitinalia oleum in camρο, et in thermis praebea ur, I' oglio cloe per i lotiatori nella Palestra, o peri bagnatori nolle ter me. La mancanta uella u net facturum e l' enset to della prontinet a romana, che sopprime va questa lettera ne lsnale delle parole, dat che o nata l' elisione dolia vocale Pre edente, che si la dat poeti. ii Cardinali ne i Diplomi p. 69 ne haraccollo pareechi esempi. It Guarini Fasti Divondirali ui Pommi

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p. 31 riporta una laerthione a questa molis simi gliante, ed altra se ne ha riportata dati olivieri Marmora Pisaurensia pag. 38, e ove si splega cosa volesse intenderat colla parota macerias. G56. Era tiel Museo Batti relli. Il Colueel net tom. XV delle Alitic. Pic. P. 1 6 opino esser proveniente dati' antica Pausula. 657. Aequistata in Filottrano. 658. Fram mento aequislato in Ancona: di disperata leElone Per te frequenti maneanZe di lettere cancellatene da scalpello. 659. Ia uti vaso cinerario proveniente da Aacona. 660. Disotterrata net territorio di Ancona presso Monteeardeto. Ε Scolpita in uu vaso cinerario. Sembra Doterat Ieggere cNaeo.

che sia genuina.

S. Sestondoelie narra Fausto Antonio Maroni vel Commentario de Ecclesia et Episcopis Anconita nis, questa lapida su rin- Venula in Ancona nelle vicinanre delia chima di S. Primiano. Laiseritione da noti ia dei Veseovo di Aneona Gerardo, e porge an che ii nome deit' artista elie la seolpi. Quel ae Us parolatronea per la rottura uel marmo ὶ piutiostoclie de Molino, come crede it Maroni, po trebbe indicare de Mustiano' clova pol questo marmo ter emendare l' anno indicato dat sud. Maroni. che asse-gna ii MCCXXVIII, quandoche uella lapida ε inelso ludubiamente M CCXXVII. La scultura e in belli carat teri goti ei. Fu di recente cedula at clitarius. Sig. Can. D. Sebastiano Petrelli solerte ricoglitore uelle notitie, e monumenti di Ancona ς e godiamo sapere the l' ab bia egii colloeata ne i Teinpio Cattedrale tra gli altri monumentὶ sacri di quella cilia.

666. in Importantissima i scri et ione divisa in due parti, e scolpita 667. ὶ in piceola base quadrata di marmo : su a quislata in liOma, e suona PRO . SALVTe . c . CAES. RIS AVGiι tiGERManiel ET REDI TV Fortunae PrimiVeniae P Rae restinare.

THESIS Quintus . COS ID IVS . TER PIVS Donnin Deriit

La hubblieo it Moreelli ae Stil. Inser t. Tom. Il p. 322. Si disputo tra gli eruditi sui significato della parota It Foreel lini asserma essere Myositum yecuniae , vel alictijus rei, citando Festo, et Asconio ; ed ii sommo Borgii est si consorma alia opinione det Forcellini, non essendo Ia parota thesis divisa da punioo da interstitio. CL Viseonti Mus. Pio-clem. Tom. II P. 88 edi ι.

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milaneis, e l' Orelli n. 1V59. Il Marini Ar aui p. 19 riserisce una iseriaione scopertast in Palestrina lyanno 178ι , in eui si is men-zione della Fortuna Primigeuia. 668. In una pieteIna elie si opina essere sorse un amul et O. 669. Questa iscria. ei reca un nuovo voeabolo di lingua latinanella Parola tuΘocantius, intorno eui e a veilersi ii Forcellini Lexicon M. Tuboeantius, it quale riserisce la me desima iscriElone trai-la dat Muratori p. 936. S. Alcimas Z-ι meus h. e. Smbrneus Itubocaruius in idem ae tubicen: a tuba et cano. Il Muratori in-dieo esistere questo titotelis Romae in coemeterio Cyriacae : ex Bot Ito. E a credersi pereio, che si a una iseri Eione det terZo o

670. Aequi stata in Roma.67l. Iscrthione avula in dono dati' areheologo Francesto Ca-Pranesi. II sallo, o priapo, clie sorge sonta di essa, hasta di Perse solo ad indieare di quat tem pra fosse la semina ocela.

i. t provenienti da aeqii isto satione in Roma. Αlcune 692 3 colombari dei Liberii.

694. st in una stela di grande d linensione . trovata in Falero ne, ornata di pampani. alludendo sorse at nome di VINVLEM PRIMigema , o VINNEIae PRIMigeniae. Un'alua Vinuleia Primigenia trovasi net Muratori p. 14 8. 5.695. J Sono ambedue in una flessa lapida, proveniente da BO-696. ma, incisa la 695 da una parte, la sim dati' altra. Inque I SAN MlX deve essere eoeso qualelie salio dei quadratario; quindi non si giunge a riparario. 697. ὶ Frain menti trovati in Falerone. Det 698 si discorse nella 698. Memoria sul Τeatro di Faleria.

699. Frammento trovato a Fermo.

700. in Frammenti rinventiti In Falerone. Veggasi clo che ne alta serisse G. De Minicis uella Memoria sul P antico Gatro

70S. Impressione , o holio su di ian grande mattone trOvato ne l-l' antica Piscina Epuratoria, porxione delia quale conservasi ne i SOt- terranei det Convento di S. Domenico in Uermo. Vedi I a Memoria,che correlata delle piante topografiehe pubblico intorno la suddelta

Piscina Gaet. De Minicis ii et Tomo XVIII degli Annali deli'Istitii todi Corris pondenEa Archeologica , e neti' Album di Roma anno XIVl 84 pa3. 350. Della sud. impressione, o bollo discorse anelieit Gennatelli ne i Ma mi OttoMirali.

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70G. Impressione, o hollo in aluo grande mattone trovato in Fermo nel 185i tra te maeerie di antichi muri demoliti presis loSpedale degi' Intermi per agevolare la suada. Allelie dat Maratoriwuo riPortale varie iscriZioni su mattoni. 707. alta 80 . Sono impressioni, o holli di sigilli su eolli diansore, tegole, coppi, lucerne, vasi, mationi. ed attre figuline, eterre eotte trovate in Fermo, Falerone, Roma, Recina, ed in varii altri Iurelii. I holli di tal satia non contengono per lo piuche ii solo nome deli' artesiee, e tra 1' inlinito numero de' sigilli non se ne contano piu di tre o quattro, ehe speltivo ad uomini a imis portanta. Tra quelli segnati nella presente Raeeolia a leuat ne ii ii amo de' piu ri levanti.

lettere rite vate proviene da Ravenna: ed e a eorreggerat is ter parota in AUG. Siminii ante alia nostra Ia reea I Olivieri, Figline Pesaresi pag. XII. XIII, una figlina a lettere incise trovata in Pe-saro. Altra ne riporta lo dilan victi ne il' Anfiteatro di Potiet p. 133, et espone clo versi interpretare Su sis; alia quale opinione non possiario coniarmaret. 729. In in coppo trovato net Teatro di Faleria.

Sono alue impressioni, o holli di sigilli parimenti su

e eon altri diversi nomi. Si tro vano frequente mente net Piceno, tiella Romagna, ne Ita Venegia, ne li' latria, in Dalmazia. ve di Κand fertieritioni rinventite neu Istria, e Furiane ito Antiche Lapidi tavine p. 459.ὶ Quella sabbrica duro per lo meno dat tempi di Augusto sino a quei di Vespasiano. Il eonte Monaldo Leopardi opse

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no elie P. Dasiamr non sone it ilome det fabricatore , perelie tr vansi impressioni di una siessa torma su mattoni di diversa ui meliissione. Neppure h a credet si elie ogni malione o tegula avesse ilproprio marchio. t sabbi icalori marea vano alcunt EEi per metterti incapo at ranglii, o Per darii come campioni ai compratori, Ovvero per distinguere te varie specie di tegole o di mattiant. l.o Staneovicis

n. 24. Piu lucerne con to stesso uome si solio trovale in Faleria, Fermo, Perugia cce.

III. Trovata net Teatro deli' antica Reeina. 94. Su di un vaso. I95. Disottorrata presso Fermo nel 3835 nella sorina ione delia suada pro vi tale delia Pompeiana. 802. Il Cardinati s Deritioni Veliterne n. 168 p. 228 riportauit hollo coli te parole in . FIGLIX . VICCIAN. ii Mura inrip. 1 8i n. 2 e p. li48. n. 14 uua ne risurisee con Canuleia Tyche, e Canuleia Euserm. 803. Proveniente da Roma. Una figulina quasi simile a questas' ineontra nel Boldeiti Cimiteri dei M. Martiri p. 528, e 532 in ed anche tiel 1Iuratori p. 49ῖ. 2. Puo giusta mente cresserat ehe ilnome di Tonneiana lasse dato ad una tale ossicina di mattoni datin a gente Tonileia di cui dovelle essere it primitivo proprietario, o

almeno inuaprenditore , ma e singolare cu' ella sta sor,e la sola elie abbia una duplice denominaZione, pereste si chlamava ancora Vicciana. Si conosee un buon numero d' impronte di questa se nace, che, secondo assernia ii dottis,lino Borghesi, meriterebhe di e Sere illuStrata, aveiiclo apparteuuto a persone nobilissime, come Fl vio Apio e Seia Isaurica, la auale deve avere avulo qualche attinenta con la famiglia Imperiale. 808. Su quesio matione e segnato it consolato di Pelino et Aproniano. Il eoni esto dourebbe uire: Paelino et Areoniano cos.

Doliare Eae Praeniis Iuli Stephani Alexandri - Nella Civilia

Cattollea An. VI l Vol. Iv pag. 538 e liserito uti matione ridotio a forma triangolare prima uella cottura e trovaio net Patarao dei Cesari in Roma, in cui e indicato lo stesso consolato che curris pondeati' avno 123.

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809. Sono tui te figuline doliari eon impronte di lettere in alla J ei reolo come nella 808. Aleune halino ne i m eZm due844. praci, o vn ramoscelio , o v veru la figura di un uomo , od un Mello. 812. Si se toglie e supplisee come appresso Ex . F . ASIN . Q . VAD . O . D . CN . VNFORT . SEVERO . ET . GL A . COS . Si ha mutila e seorrella presso it Muratori p. t 996. 9, ed latata supplita ed emendata dat Matiui negli Arvali p. 194. I nomicli quesii Cousoli T. Iloevio Severo e M. Peducaeo Priscina ei a sicurano che si riserisca ait' anno 14i deli' era nostra, e di Romah94 , e la maneanaa tu Priseino di Siloga o Siloga, eome lenesi in alc uni marmi, Drae deve attribuirsi ali' angustia dello spaaio. 823. riserii a dat Muratori pag. 2014. l. ii quale inveee di LARGIO serisse LARCIO. Girolamo Aulati ne vide uua negli a Vidi Fidenr. 824. OPUS dul. de PRAED . ΑVG . N . Ex . FIGL VET . CAECILIA . AMANDA . Fu pubblicata dat Fabi elii P. .50 . n. 7 , Pero eon la diversita neu' ultima parota di AvDΑ invece di AMANDA . In meetao e una sigura in piedi coli palma a de tra, ed

830. L' olivieri uarmora Pisaurensia a pag. 63. n. CLlv. riporta un Aymuboti . F. L. Pyrrus Figiuus Sigillior e lilli uratori p. 501 n. 13 AGATUP. 833. Que,ta Figulina e quasi sinalgliante alta 824 eon la sola disserenta di due Augusti, e con la mancanaa delle due ultime letiere in CAECILIA. II Muratori a p. 495 ne riporta uua quasi

simile. 847. Uepigrase e in torno at sigillo, trovato uella esea vazii ne dei te sondamenta dei Teatro. Apparienne a Mercenario da MOlite-verde , ehe su Signore di Fermo nel 133l , di cui vi e inciso Io

stemma.

Da uia istromenio det 29 Agusto 342 sci illo su pergamena, Con Servato ueli' Arctiivio Capitolare , e conleneute alto di vendita delle case con torre di Mercenario salta ualla Comunit i di Felino at Capitolo si ha noliata che esse case erano poste in eorumta castello

Iuxta Aris a tribus laseribus , et juxta domos Ricerit mcolutii, et siliorum Leopardi ctim aliis suis finibus. Vedi la mi a Serie Cronologica aesti Antichi Signori, milesta, e Rettori ai O nella nota relativa a Mercenario in. La moglie di lul su Is bel a , o Lisabella, o Nisabella de Revellono, la quale con test mento salto ne i 1348 laseio erede la figlia alii a rella. 850. L'antico Sigillo, ou e la epigrase, apparienne at Convenis cle' Domenicani di Fermo, ii cui Te inpio su eretto ii et 1232 sulluOgo stesso , in cui era Ia ehiesa di S. Tommaso v. la nota allaserig. 88J. li sigillo e ovale alia sngia degli antichi, e net mea a. vedest Ia figura deli' Apostolo.

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85l. ggende in tre grandi sigilΗ, che marono que' tre852. Veseo vi di Ferino, i eui nomi sono scolpiti in clascu-853. ὶ no ei eSSi. 863. Le Lellere G. P. indicano Gi eppe Porti. 864. Sono nei sigilli, di eui usava Domenim Scatasta serma-865. no, it quale, da semplice agricollore, clivenne net 1 99Generale e Capo di et, loro, che insorsero per abolire it dominio replibblicano, e ri pristinare nelle Marehe it pontineto. 866. Di questo sigillo nsava Ia Imperiale Reggenaa istituitanelle provincie det Piceno dopo terminata la repubblica nel 1 I99. 868. Con questo marchio assidato at Presetto di Ogni Dipartimento

do evano contrassegnarsi tuiti l libri stam pati in parae strantero prima d' introdui si net Regno d' Italia, do po che sonero stati ri nosci uti consormi alle leggi di permissione ait ' ingresso, ed alio

869. J Le ire lettere riportale ne i qui segnati numeri seorgonu8I0. J in alcune antiche gli tande missili, intorno te quali si Iema la Disserta . deli' avv. G. De Mitticis iii serita negli atti del-l' Αeeademia nomana di Archeologia vol. XL87l. Sopra queste due Monet e Gravi di Fermo serisse Gaet. De Minicis una tittera, ehe su inserita uel Tiberino glornate di Roma anno VI 840ὶ N. 34. Ivi si veniano anche te impronte

selle stesse monete; ne tratio pure net Cenni Morici e Numismatici cli Fermo - Roma 1839 in 8- . Non si sa assegnare quat valore avessero tali monete; e per la troppa scarserra di monumentinou SI Puo lstituire un computo proporeiovale. Credesi pero che ilvatore ed it peso siano uniformi e corrispondenti alle movete delint 'Italia Adriati ea, et oe dei popoli iungo l' Adriatico , che wno pii Ariminest, gli Atriani, i Vestini, i Lucerini ecc. I l peso det tri holo di Ferino e di onee tre ed ollavi cingue e metro, dei di bolo di oncta una, e otiavi sei e me O. 873. ὶ Delia raeea, eb e e Fermo net has .i tempi, pubblico alta uua erudita Memoria it dolio Can. Michele Calaiani: 89 l. in e successivamente delle monete antiche, Spectat mente di alcune inedite, tralto Gaetano De Minicis nei sudetii Cenni Storici e Numismatiei. Varie travansi pure portate dat Cinagli uel-Ι' operη Le Monete dei P i. Intorno alle monete qui segnate

876. 889. 890. 891. vogliamo nolare, the ancora in otio diverse monete di Castro tro vasi la legetenda - Sancus Sabinus o Santiu S in s eon Ia figura det s. Vesco vo ora metra, ora intera, conmitra sui eapo, e la destra In atto di benedire, o di tenere unlibro, e avente ii pastorale nella sinistra.

892. J Anehe deIle monete eonia te in Fermo sul finire delalla J Seeolo XviII si liene proposito nelli sopcacitati cinia 932. in Storici, e Numismatici, e si iro vano pure registrate dat

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tanto che net 1 96 alcuni salsificatori coni arono in Ferano una moneta deita di bilione colla leggenda da una parte is Pius Sextus Pont. Maximus anno XXII in e clari alii a in Baiocchi Sessan-ta 796.913. La susione delia med agita, su cui Ainito te epigrasi qui riserite, su satis allorche sul disegno ueli' i molese architello Co,imo Norelli s' imprese a costruire in Fermo it nuovo grandioso Teatro,il eui prospei lo ve desi in una parte, e lo stem ilia delia Cilla dat-I 'alira. Alcune di esse me daglie surono poste nelle se clamenta nel-U ineomineiarsi della sabbrica, sebbene it disegno dei prospello sosse poscia cambiato. 914. In vn bratio di statue ita di bronao ritrovata a Chiusi dat Capitano Sorai eli' egli ritiene per una Speranga l Bullet. Archest. n. Iu mareto 842 p. 2ι. J L iser Eione ei rusca ridotia in letterulatine suona ne I seguente modo: AVTNl. ΤΗVPIIVI. IiAS . TVRCE. Ne su dato cenno ne i Tiberino Anno VIII n. 3. Noi non abbiamo motivo chlamaria una Sperari , e proponia mo te sequenti interpre-

li surotio consermate dat parere det dotio Secondiano Campanati mancalo, non ha molis, a' vlvi ron grave danno dei nobili studii dei P areheologia, e specialmente delia et rusca.

sis. In te itere latine: LATI . TITI . FARIES, O VARIES .

Sembra che poma tradursi in Latius Titius Varil. CL Langi Faysio in Linsua Elmuca ediet. seconda Tom. II p. 4 l, ii quale ri- porta una iscriaione etrusca trovata net Piceno, in eui lenesi laparola Fariens, che egli traduce Varii. 916. Disot terrata in Chiust. nidotia In lettere Iatine ostre laloeuaione: Anti. Patei. cictu. ovVero calus, e pilo Splegarsi Antia . Pasia . Caerit . o Calii uae. M sami glia Anthia e nota per altra epigrase chiusina. 917. Proveniente da Chlusi. In lettere latine LTH . MVTv. VISCIAS ehe ira dotia suona: Lartes Mulus Visciae, o Vestiae Rouvero Vescia, o Visesa ualus. 918. Proveniente da Chiusi. Puo tradursi: Attitis raeea Appii

Filii is , o v vero Attius Licius Anii Filitis. sis. Disolterrata in Chiusi. VISCESA , che puo vendersi Ve--a , Vescisia o Veseii uxor, sapendosi che la terminatione insa porta sem pre ne nomi personali im derivato dat coniugio, come, primache lo avvertis se it Mulier, aveva insegnato it Lavainet citato Saggio di lingua Etrusca lom. I p. 333. 920. Trovata nel suolo di Cupra marit tima. Sopra la iseritionee una testa ei prospetis con capelli ed ornamenti, ed un loro ove Sembra douesse escire un liquido. Lenesi chia ramente ΕME; ilre tu potrebbe in via di sempliee conge itura interpretarsi ITA

VALEAS.

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