Le opere di Galileo Galilei

발행: 1855년

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sola velocita acquisiata per a caduta di quella quantita di aequa dati alieaga delle due braccia, operasse Deir aggravare, senEaci pes deli acqua, uel medesimo appunt che sodetraequa senga impet delia percossa, si che quando si potesse misuram e pesare a quantiti deli acqua compres inaria rara vasi, si potesse sicura mente assermare, a ta percossa esse potente ad operare, gravitando, quello che operaun es eguale a 10, 2 libbre detracqua cadente. SALv. iacem molto larguta invenalone e parmi chewngara partirci dat suo progresso, ne quale o arreca qualch ambigui ilicia dissicotta de mi furare la quantita deir aequa

cadente miremmo con una non dissimile sperienZa agevο-lami a trada per arrivare ali inter cognigione che deside-deriamo Pero figurandoci per esempio uno di que grata est. che per neca e grossi pati ne terreno si lasciano cadere aqualch allega sopra uno de detii pali si quali pes mi pars eheali addi mandino hertet, Onghiamo, via , i pes di unata heria esse 10 libbre r alteEga alta quale cade essere quatim raucia e la sitia dei palo ne terreno duro salta per

una sola percossa importareo dila e post chera modesima pressura e sitia ellera dita, volendola no sar sena percossa, ricercasse cherae lasse soprapposto pes , di mille 'thb s il quale operando con a sola gravit sena moto precedentqchiamerem pes morto , Omando semo mirem sen1 equivocaaione o sallacia aspermare, a larga ed energia diis pefodi 100 lihbre, congiunt con a velocita acquislata ne caderedair auegga di quatim braccia, essere equivalente a gravi-lare diis pes mori di mille thbre, si che a virtu dellamia velocita importasse quantocia pressura di libbre novecentodi pes morio, he ante ne rimangono, traltene alle millet oento della berta Vedo che amen due tardate a risposta, sorse perci, aene non esplicata a mi domandar peroiorno a revemente dire, se possiam per a deita perieuga asserire chera aggravi de pes mort sara sem preci medesimo essetto wpra una resistenga, heriaci pes di 10 li re cadente ali alteκga di quattro braccia, in guis tale che per pii chiara replicagione cadendo istossa eria alia mede-

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sima alieZZa , a pereuotendo Opra n tu resistente palo, non cacciasse tu che due ita se possiam tenerci sicuriche r is tesso esseti lacesse sol co gravitare it pes moriodelle mille li re dico di acciare it palo te due ita ΤΛPR IO non penso che, almen a prima fronte, io non lasse concedulo da clascheduno. SALV. Ε voi, Sig. Sagredo, i metterest inpra qualche

SAGn. Per Ora veramente no ma ravere per molle emolie sperienZe pro lo quanto si sacile cingannarsi non

mi rende cos baldangos che de tutio mi spogli di timore. SALV. Ora mi che V. S. a cui perspicacia b in mille

mille occasioni conosoluta acutissima, si mostrata inclinare ad ammeitere la parte salsa, en pomo credere che tra mille dissicile arebhera' incontrarne uno o due, oti in una sallacia tanto simile a vero non Incappassero. a uello chepi vi sara aravi gliare ara quando edrete a lallacia esse sotio cosi sotti vel ricoperia, che Ogni leggier vento p teva esse hastante a discopriri e palesaria, e pure ne restaella velata e scosa. orniam dunque a sar cadere ne primo modo sopraddeti ta berta sui palo, acciandol soli quatirodita, e si vero che per clo sare si ricercassem puniual- mente te mille libbre di pes morio torniam di tu a sol levare alia medesima alteχga risiessa berta, a quale cadendo a seconda volta Opra i medesimo palo, i cacci solamente due ita , per avere v. g. inconirato it terreno piusodo: Obbiam no stimare, che attretiant lo ricacciasse layressura deli istesso pes mori delle mille libbro ΤΛpR. tarmi che si . SAGR. Ah Sig. Paolo, miseri Oi, bisogna dire risoluta- mente che no imper che se ella prima Osata ii pes imori delle mille thbre acci it palo quaitro dita, e non pin, perche volet che r avernet tollo solamente e mi ri- messogliel sopra, torni a cacciarto due attre diti e perche non o accio prima che ne lasse levato enim in gli eraaddosso Volet che t smontario solamente, eri riposatamenieri mrvelo gli lacola sare quello che prima non potetie Τ

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sere stato in pericol di Ommergerni in unaicchie d' aequa. SALv. vi bimilite, Sig. Aproino, pereti vi assiciam che vel avut molli compagni in rimanem allacciat in nodi per altro di facilissima sologlitura o non sita bio cheogni allacia arebhe per sua natura d agevole scoprimento, quando aliri ordinatamento P undassct vituppando e risOlvendo ne suo principi de' quali esse non uo che alcu suo contiguo, lontano, non si copra aperta mente salso. Ed in questa parte di idurre con Ochissime a te ad assurdi ed inconvenienti palpabili, conclusioni salse, e tale sem e creduis per vere hara nostro Accademico avus certo particola genio. tot una accolla di molle e molle conclusioni naturali state sempro trapassate per vere, e R em apo con brevi e lacilissimi diseorsi mani lastate salse.

SAGR. Questa veramente ne e una e se r attre arannis su quesis andare, ara bene che a qualch tem p ce e partecipiate mariniani per Ora eguitiam i intrapres materia. M essendo che mi iam sui cereare i modo se alcun vene a di egolare edisssegnare misura iusta e nota alta larga delia percossa questo non mi par che conseguir iis Saco meam deli assegnaia perienaa. Imper che reiterando oolpi della herta sopra i palo, e per lascheduno ricaccian- dolo continuamente tu e tu come a sensata esperienEa nemostra , si a chiar che mi ascheduno de conseguenti colpilavora it cho non accade ne pes morio, ii quale vendo Operato quφu che lacera prima pressura, non eguita di larere ito delia seconda, cloe di cacciare ancor di uovo i palo, quando vi si riponga sopra, anai apertamente si ede chepe la seconda risiti ci uot pes maggiore di mille ibbre; se si vorranno pareggiam con est morti te sitie de terro, quarto e quinto colpo, c. ci Orranno te gravita di est morti continuamente maggior e magoori or quale di questelloveremo no prende per serina e certa mi sura della Orga det 'im, che pur quant a se tesso e sempreci medesimo SALv. uesta e dello prime omaravi glie che indubital,il- mente credo he debban avere tenuit l,erplessi e irresolvit

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gr ingegni speculativi. E eramente a chi non giugnera nuovo i sentire chera misura della larga ella pereossa si de aprendere non da uello ob pereuote, a tu presto da quello ohecla percossa riceve quanto ali addotta sperienEa pareche da te riira si possa, la larga ella pereossa essere infinita, O vogliam ire indeterminata orandeterminabile, e arsiora minore e ora maggiore secondo che ella viene applicata ad una maggiore o minore resistenaa. SA . Gia mi pare di comprendere che vero Possa essere. la ora delia percoma essere immensam infinita imper chestando ella proposta sperienga e dat cherat, imo sol pocaociasse ii palo quatim dii e it secondo ire, e continuandosi drancontrare sempre i terrem iuravi'O. ii tergo Olm vi acci ii palo due dita, it quarto uno e meEEo oonseguen

quando per a dureaga de terreno a resistenga de palo non si saccia infinita it colpo rei terato sempre caccieri perpetua mente i palo, a bene per ispagi minori e minori; a perche, si quanto si voglia revera spagio . egi per divisibile e suddivisibile sempre, si continueranno te nil perche la eguente dovendos lare conci aggravio di pes mori richiede pes maggiore che ' antecedente, Mira esserct heper pamggiare te orge deli ultime percosse si ricerchi emmaggiore e maggiore in immenso. SALV. Cos credere io veramente. APR. Non mira unque essere resistenga alcuna cosi

grande che resti salila e contumace contro a potere di alcunam Ossa enche leggerar Shi v. Penso di no se quello in che si pero in non ede tutio immobile, io non e a sua resistenga infinita. SAGR. Mirabili e per modo di dire prodigiosi Mono questi asserti e che r arte in questo solo esseti superi, defraudita natura, cosa che ella prima apparena par che sacciam altri strumenti recanici ancora, algandosi gravissimi est con Oca Or a in virtu della leva, olla vite, dellariaglia edaltri ma in quest esseti della percussa che pochi colpi dimari ello non tu pesanie di ii Ora libhre abbiano ad am-

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maccare v. g. un ad di rame, ii quale non infrangereb ne amma hereb ci carico non sol di una vastissima u-glia di marmo, a ne anco una torre altissima che Opra ilmartello si osasse, eccede, pare a me, gni natural discorsoche tentasse di torne la araviglia pero, Sig. Salviati, metiete mano a filo e cavatec di cos inirigati a rinti. SALV. Da quanto te S. V producono, pare che i nodo principale delia dissicotta Mila qua, ohe non bene si comprenda me operagione delia percoma, sem pre inflnita, non debbadi Messita procedere per meggi diversi a uelli di attrema hine in con Ochissima Orga superan resistenEe immense. Tuitavicio non dispero di poter splicare come inquesta ancora si procede ella medesima maniera. entero dispiegarne i processo e Mnche mi pala assa complicato, sors it mi dire mirebbe dat Ostro dubitare ei opporre as-soitigliarsi e Muirsi tanto, che allargasse almeno, Se non de tuito sciogliesse i nodo a manifesto la faculta della orgade movente o della resistenga de mosso non essere una semptios, ni composta di due agioni, alle qnalicia loro ne gia de emere misurata; una deii quali ci pes si delmovente Oma de resistente e r altra la velocita secondola quale queli de muοversi e questo esse m so. Osiquando i mosso de muoversi con a vel ita de movente, eice cherali spari passati da amendumneli istesso temporaiano umali, impossibile ara chera gravit de movente si minoro di quella de mosso, a sibbene atquanto maggiore, at-lesoch dalla puniuale egualitii nascea equilibrio e la quiete, eome si ode ella bilancia di bracci eguali. a se no vo remo oon es minore sollevarne u maggiore bisogner ordinar a Mohina in modo, he i pes movente minore siriuova elr istesso tempο per ispagi maggiore deli altro peso, che e quanto a dire in quelis tu velocemente si vova diquesto si di i ta agione, non men che r es rienga. ci mostra he per memplo ella stadera, acciocoh il pes delromano possa algarnem altro 10, 15 volt di tui piu grave, bisogna checla sua lontananga neli ago si lontana dat centro,

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slanga ira i medesimo centro ed iliunt della sospensione del-ralir peso; climeri medesimo che dire, checla velocita de movente si lii Ora volt maggiore della vel ita de mosso. perche quest si scorge accadere in tuti gli altri strumenti,

possiam con sicuregga stabilire cherae gravitii e velocita conrrisiossa proporatone ma alternata mente prese si rispondano.

Generat mente adunque dictamo, i momento dei men grave pareggiam i momento de pii grave, quando a vel ii de minore alla velocita de maggiore abbia ristessa proporgione chera gravita de maggiore a mella de minore, a quale ogni poc vantaggio che si conceda, supera requilibrio, e si introduc it moto Fermato quesio, io dico chenon solamente ella percossa a sua peragione pare infinita circa i superare qualsivoglia Omma resistenga, a tale simostra ella in qualsivoglia altro eccanico ordimo; perche non e gli manifesto che n iccolissimo pes di una lihbrascendendo alaera n pes di 100 erat 1000 e piis quanto ne piace, se notra costituirem meli ago della stadera conto mille volt piu lontano da centro che r altro pes massim cloe so O sarem checi spagio per lo quale scendera quello, si a cento e mille e tu volt maggiore dello spatio della s lita deli altro, io se la velocita di quello si cento e mille vοIte aggiore delia velocita di questo Ma Oglio con uno

pii arguto sempi sartio car On ano come qualsivoglia piccolissim pes scendendo sacci salire qualsivoglia immensae gravissima mole. Intenda . . un a Vastissimo pes essere attaccat a una corda sermata in tuom stabile e sublime, in torno a quale, come centro, intenda esse desoritia lacirconserenga di in cerchio che passi e eentro di gravita delia sospes mole, ii qua centro di gravita moto che tenea perpendicolo Ottora corda della Ospensione. O per meglio dire, e in quella retia linea che da punio delia sospensione v a terminare ne centro comune di tuti i gravi, clo net centro della erra. Immaginatevi miis altro filo sotiilissimo, a quale si attaccato qualsivoglia pes henche minimo, inguis che i centro di gravita di questo termini nella gia im-

maginata circonserenga e ponet quest Piccol pes andare

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a Occare e semplicemente appoggiaria a uella vasta mole: non redet Vol he, aggiunt per flanco, questo uou γωspigneri atquant que massimo separando it suo enim digravita alia gi, immaginata linea perpendicolare, ella quale prima si trovava e senga dubbio si moveri per la circonserenga a deita e movendovisi si separem Olla linea rig-rontale, hera a tangente di sita circonserenga eli imo punis, ovo si trovava ess eentro di gravitii della gran mole E quanto allo pagio, tanto arara arco passai dat gravissimo, quanto ii passato dat piceolissimo peso, he algrandissimo si appoggiava; ma non ara iacia salita alcentro de pes massim eguale alia sces de centro dolpes minimo, perch questo Mende per u lum o maiomolto tu inclinato che non e uello della salita deli alimcentro ch vis satia da oontatis de cerebio, in certo modo, secondo un angolo minore di Ogni acutissimo. Qui serio avemia ratiare con persone me versate di via ella geometria dimostreret, come pariendosiis mobile dati imo uni dat contatio , pia benissimo essem hera atramento alia linea origgontale di qualohe punis ella circonserena separato dat contario, si secondo qualsimglia prominione minores delita, hassamento mon' asse a questo uale prem in qua sivogita altro tuom, purobe in emo non si contengara contaito Mavo wn sicuro che in io non avete dubbio E se ii semplice appoggiam desolam pes alla gran mole a m veris edalgaria, che ara se discostandolo e lasciandoriscorrere perta cim larenga in vi ander a percuinere APR. Veramento non mi pare in es resti tu tuom didiibitare, a sopra dolia percoma essere infinita, per quantor addotta sperisnga ne dichiara ma a notitia non hasta a mi intelleti a schiarirmi molle oscure ionisis, te qualilo tengono Gumato in modo, he non timerno ome it negogio di queste percosse eammini; si ah io potessi rispondere

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esempio si andava acciando it palo esse eguai O Ogliam adire t istessi sendo alti alla modesima horta elevata soprail palo sempre alia medesima alteaga, it che non vero Perintelligenga di che, figuratevi di andare ad incontrare con laman una palla cla venga seendendo da allo e ditemi seneli arrivare ella sopra a vostra an vo la mano andastea assando per la medesima linea e con a modesima velo-l ita che scendera palla ditemi, dico quat te ossa volsentireste certo nessuna. a se ali arrivo della palla voi andast solamente in parte edendo, o abbassar la mano conminor vel ita di quella delia palla voi bene riceveresis e cossa, a non come da tuita a vel tu della palla. a solamente come dati recesso delia velocita di quolla sopra lavet ii det a cedenga della mano si che mando a pallascendesse con gradi di vel illi, e la mano scendesse conotto ci colpo sare e come ait da duo gradi di velocitadeIla palla, e cedendo a mano οὐ ii colpo sare e comedim e essando it edere come uno i percuοier sarisbe eome di s euuttai inter percossa delia velocithrae 10 gradi

desse. Applicando ora it discors alte percosso delli heria, menim l palo cedo is prima Olla 4 ita ora socondara ela terga n sol diis ali impeto della beria, te percosse rimangon disuguali e la prima tu debole della seconda eclara conda piu della terga secondo che a Menga dellera di iapli detrae alla velocii de primo colpo chera seconda equesta e tu debole della terga, come quella chorioglisci do pio iura questa alia medesima vel ita Se dunque i molto cedere de palo alla prima percoma, e i men cedere allas onda, e metio ne alla teras, e cos sempre continuata-msnte e castione che me valido si a primo colpo de secondo, e q-sto des tergo, che maraviolara ohe,iano quantiti di pos mort si ricorchi per a prima caeciati delleradita e che maggiore ne bisogni per la seconda cacciata Miledue dita, e maggiore ancora per a terga e sempre tu e plucontinuatamente secondo heris cacciat si vanno diminuendo nolle diminuetioni delle cedenge de palo, he e quanto a dire

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neir augumento delle resistenete Da quanto ho detin mi pareche agevolmento si possa accorre, quanto malagevolmentes poma determinare sopra a larga della percossa satin sopraun resistente, it quale vada variando la cedenga quale e lpalo, clie indeterminatamente a tuis piu resistendo laondesiimo che si necessari r anda contemplando sopra tale chericevendo te peroosse, a quelle sempre conra medesima resistenga si opponga ora per istabilire tal resistente, vogli chec figuriamo u solido grave, per sempio, di mille libbre dipem, i quale post Opra n plano chera sostenti; Ogli mi ob intendiam una corda a cota solido legata, la quale oa- valchi sopra una carrucola sermata in alto per uon spagio inpra deti solido. Qui e minisesto, che agglugnendo orgatraento in tu Ir altro cam delia corda, ne solleva quel pes si averti sempre una egualissima resistenga, clo it contrasto di mille libbre di gravit, e quando da quest altro caposio penda un alim solido eguaimente pesante comeri primo, verrii da essi attora equilibrio, o stando sollevati senga cheso a alouno solioposio osiegno si appoggino, staranno sermi, ne scenderi questo secondo grave algando it primo, salvo

che quando gli abbia qualch eccesso di gravita E se rim-seremo it primo pes sopra i soggetis plano chera sostenga, potremo sar prova con altri pes di diversa gravitii ma ia- scheduna minore de pes che ripos in quiete quali iano te orge di diverse percosse con legare alcun di questi pestali altro cam delia corda, lasciandolo da qualch alimga cadere, edissservando queli che egue netr altro gran solidone senti la trappata deli altro pes cadente la quale strap-pata sar ad ess gran pes come u coim che o Oglia o clare in v. Qui primieramente mi pare che si accolga, che per iocola che iacia gravitii de pes cadente, siverit senE'altro superare la resistenga de pes gravissimo e algario; la qua conseguena mi par che si tragga molio concludentemente alia sicuregga che abbiamo, communies minore proalera ad un altro quanto si vοglia maggiore, qualunque

volia a velocita de minore abbia maggior proporgione alia velocii de maggiore che non haria gravita de maggiore alla

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gravita de minore ma elo segne ne presente caso, ne qualela velocita de pes cadente superata infinito intervallo quella deli altro eis, a quale e nulla posando egii in quiete manon gia e nulla la gravita de solido cadente, in relagisne alla gravit deli alim, non ponendo mi questa inlinita nequelia nulla supererit unque a foreta di questo percuatentela resistenga di quello in cui si implega la percossa Seguita

ora che cerchiamo ' investigare quanto si per essereri spario, a quale a riceuuta percossa i sollevera e se sors questo risponda a quello degli auri strumenti Moanici come, per sempio, ella stadera si ederi algamento de pes grave esse quella a parte delio abbassamento de romano quale it pes de romano deli altro pes maggiore e cos ne caso nostro bisogna che ediamo, se essendo a gravita de gransolido post iu quiete, per sempio, mille volt maggiore delia gravita de pes cadente, it quale caschi dat, alterga, . ., diis braccio egi si algato da quest minorem centesimodi braccio, che cos pare che venisse osservata a regola de-gli altri strumenti meccanici Figuriam ira sare lai primaesperienEa o sar cadere da qualch allegEa dictam di unbraccio un es eguale ait altro che Onghiamo Osare ο-Pra n plano essendo amendue tali pes legati rino ali uncam e r alim ali altro cap deli istessa corda che crediam0no che si per operare la trappata de pes cadente circa il vovere e solleva Γ altro che era in quiete is volentieri sentiret opinione VOStra. APR. oiche V S uarda verso di me com che da meella attenda I risposta, mi pare che essendo amendueri solidi eguaimente gravi, e avendo it cadente di i r impeto della velocita, altro ne overa esse innalgato assa sopra requilibrio imperocche per riduri in bilanci la sola gravita diquello era astante formontera dunque, per mi credere ilpes ascendente per Otto maggiore pario diis braccio, che tu misura delia sces de cadente. SALv. he dicito S. Sig. Sagredo SAGR. I discors mi pare assa concludente et minoasperio ma come meo a dissi, te move esperien e mi anno

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