Tertia diaecesana synodus bariensis. Habita. Ab illustriss. ac reuerendiss. domino Didaco Sersali eiusdem ecclesiae, & canusinae sedis archiepiscopo, & summi pontificis assistente. Die dominica 18. augusti 1658. ..

발행: 1659년

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분류: 그리스도교

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absique nostra expressascul Me lisoria iis iure suspenssunt pro ut nunc pro tunc suspendimus ab exercitio Sarem

- Nota r. quod in praesectione casuum reseruatorum sunt haec ver b i. Di rim praecipimus, o mandamus τι Sacerdotes omnes Confessaris seculares . e Regulares G. omnino abstinere dcbeant ab absolutione e nostra, vel nostra Vica , .,eneralis licentia. o facultat/ obtenta in scri- ptis. subflaesa ρηιu.rtionis cui arae irari ae Confustoms a -

tur parria danda . non ipso fiet o&c. Postea in S i s. in fine dicitur. Ipso iure fuspen sint pro is nunc pro ιμος se spendimus ab exercitio Sacramenti Pani,nriae. Vbi cs loquitur de sui pensione ipso facto . interrogaui de hac re ulu .lriis. D.& li cit mihi illa suspensione in Praefati ne co ni natorie polita narrative debere sumi, Secunda vero in S. is .habere vim Decreti,& ipso faetoincurri &c. Nota Secundo. Hanc paenam sulpensionis a fi onse sione. Primo fuisse decretatam a Clemente VlIl. anno I 6oi. Postea anno sequenti isio a. in declaratione Decreti fuisse sublatam, aliis poenis relictis ut ad S. ii. diximus. sed hic ab mustriss renouatur pro tua Diaecellinillis,qui ausi fuerint absoluere, ut dictum est S. i F. Nota Tertio in facultate quae in scriptis coceditur duas esse 'suspen fiones ipso facto. Prima qui non procurant notificare proprio Parocho infirmos, vel fiden pe- .nes eosdem infirmos relinquunt de Consessione ipsis facta infirmis. Secunda mulierum consessiones si aegrotet, non audiant nisi aperto ostio,ira ut conspici, no aute audiri valeant. Mulieres vero sanas n5 audiant nisi in fon- fel sonario existant sub eade paena suspe sicinis ipso facto. Vide Diana p.ro.traei. 3 3.resol. aa. & parte. 3. tract. 7. resol. 7i .infine. Instru

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Instrinitione per li Consessori.

SI a ii Conse re di buona vita, & esemplare, per sari rutto nε penitenti. x Auanti che si ponga a consessare, sara bene, chocon uia una breue oratione dimandi lume, e gratia a Diodi non commetiere alc uno errore ne ita cognitione de peccati, e deste spetie loro, net concedere. 6 negare l' allidutione; & in particolare dimandi gratia, che non resti macchiata l'Anima sua di qualch e brutilata, sentendo molle immonditie di 'penitenti; ennal sanente prae-shzra per la vera convcrtione di quelli, de quali e pervilii te Conscisioni.

purgara prima PAnima tua con la Confellione, o almeno con la Contritione.

che non asci ira penirente alc uno filoridet Confessionales' er quanto si potra, ii quale per te Donne,e perligio- netti, da i do dici anni sano alii diciolio inclutive, do-υrra esser posto delia Chlasa in luogo patente; e per grhu omini 6 nelia Chiesito in altro luogo decente. & in deito Confessionale do uera esser vn 'imagine dcuota dat-la parte det Penitente,e Ia Bolla in Carna Domini,con lanota de ica si reseruati dati a parte dei Confestare. co forme it Decreto a .c. de Paenitentia ne i Sin Odo.

ne Gio uanetti auanri,che si leui it Solet, ne dopo che saratra montato .equando per necessita gli occoressedi co- fedar Donne in casa percagion d inserinita, o di simili acci senti, terra la porta della Camera apertat almente , che possa eger vedulo da qnelli, che stanno nella sian Zavicina,ima non udito. 6 Con-

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Coso tineat Decri r q. c. de Paenit.p. 37.nelSino. presente .s Quando it Consolore Regolare sera chi amato- a confessare alcula' infirmo se non e suo penitente ordinari o do ari.informarii del. suo stato dat PDroco, se sar.i pollibile, e prima che vada a confessario odopb infallibit mente do ira notificare at Paroco l 'infecinita dei suo Parocchinno, accio bisognandosi tro ui pronio per ammini iis argii gi'altri Sacramenti. conso me ii decreto 3. c. de Parnit p. 3 s. net Sinodo presente. Riceuera it Penitente confaccia allegra per largit animo, e falselo confidente, e se lipare potra dirit.

8 Alsilo che tara n et Conseisonale, f ra in ginochiareit Penitentc ifil quale se sara maschio, do uera de porret armi,Venendo armato; esclara semina do uera comparire coa la resta velata.

9 Per dar buon principio alla consessione, sera bene elle it pe nitente recis it Confiteor da se stesso, o insemeeol Conseilare; qua adola moltitudine de peniteti non

ricercasse altro.

to Auuerti se a cheil penitente habbia fatio ii debito es ame, & non have dolo fatio, accio che la consessione, sia valida, sopplira alutando it penitentc con interrogar-lo,o lo rimandera a preparat si meelio secondo che giu dicara elpediente per ii salute dei Confitente. i t Se ne i scii r Ia c obelsione venisse in cogni ione, chelecoseisioni passate nosos sero state vali se, si perche.non sano state intere. 5 perche iussero state senZa proposito ferino di lasciar i peccati, e di sodissere. 5 perche fasscrostates me ad via Coiessore non approuato; in tali casi au- uertiscati Cosessore farsit repetet elecosessioni mal fat-

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. ra Cerchera se ba salto Ia penitenga impostali nella

consessione pessata; es eii penitente non rha uera fatia, o che non gli stabas a toranimo diserta, 6 per altro ri. si cito, poti a ii Consi sore consolario in c5mutargileta, o cheglie itiabbia data egit me desimo, o altri ancorch maggiore diecto Consessore; mala sipuo havere copia deic o lases re cherim posse, massime se sara stato mag-giore, iam meglio consigitare it Penitente, che dimandis a commutatione γ quci medesimo.

i 3 Veia cndo alia Consessione dei peccati, efforte rati P nitente , dir tuiti quelli,chesi ricorda. I havendo bis agno di citer interrogato, rinterrogara secondo, chegiudicara conuenit si alio stato dei Confitente, o deic mandamenti dii L ecalogo, o de t r. pcccati mortali , o deicinque senti meti. o dei precetti desta Chiesa, o deli'

opere desta misericordia; e particolarmento deliciercitio proprio det Penitente come dei peccati, che ordinaria mente si s gli uno commetiere nesta mercanaia, netl' artificio, ne ita militia. neli iuvocatio he, ne ita procul a , net g iudicare, net notariato,net nugistrato,e simili interrogando cia scurio secondo Ia sua professione. A uucri tra ncirin errogardonne, e figlivoli, o altri pcnitenti semplici, di no gyintcgnar quello, che non

is Non lasciar a mai di domandarit numero de peccatve se ii rea itente n0n sapra dirio precisamento,gli dira , che dica quel numero , che ponsa essere pili appresso alla veri a Miu o menci. 6 vero essendo vissuto in stato dipeccato mortal duntari per quanto tCmpo.i6 . Di mandera te circosian Ze, che di veniale fannomo Ialinei u li chemu ano Ia spe te comprese in quesvcrs γ uis, quid, ubi, Ieuibus auxilijs, Cur, Euomodo, ando- ir bi

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1 Si guardara di non sar atto, mentre consissa, ne, gesto alcuno, per lo quale qua Iche circo stante possa acicorgerii della graue ZZa dei peccato, & anche per non ispa uetare it Penitente, acci oche non tacesse altri simili, e magglori peccati, aneti gli flaccia animo, ne loriprenda, se non doppo ch 'hauera finito di interogario. AIT hora gli faecia conoscere la bruttegra de se si 'peccati, e particolarmente de i piubrutti ede pili frequenti,sso 1andosi d'in durio at dolore di essi,& at sermo propositodi mai pili uoco nette gli,co preporti l'ossesa, chelia fat-Fo a Dio lato suo benefatiore, ii quale l'haue aspellato infino hora a penite χa, e che si e seruito de doni di Dio cioεdella sanita , delia riccherra, e delia vita in osses a deli istesso Dio. Gli proporra anco la pena preparatagii netl'Inferno; & il bene det Paradiso, che ha perduto,e la grauea Ea della penitenga, che ordinariamente impongono i Sacri Canoni,i quali per Ogni peccato mortale so glio-no dar sette anni di penitenga. Ne saria senZamolio fruito,i'hauer preparato qualch e ben'esempio at propo-sto se pure it permettera it tempo.

18 Mosso it Penitente at dolore de peccati, potradargilla penitcnaa, la quale sia non solo se dissatoria per

Ii peccati passati, ma anco ri medio per li futuri; auuerte-do pero che si a tale, che peressa non vengano altri incognitione dei Peccato commesso. In somma ne trim-por te penitenχe ii Confessore deue haver riguardo allagraueZeta de peccati, alia grandear a della contritione , assa qualita dei penitente Occommodandosi ali opportunita dei te inpo, edes tu persone, viando con pruden Zararbitrio, clitia d'importe. is Se it penitente non vole se accellaria peniteneta, parendoli graue, potra allegerissiliet a quanto vorra ilme desimo peniteliae.

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dio Non pigliara per se Ia limosina, che Impone per

peniten Za; ne tara darii denaro alc uno per dir Melle imposte per peniten Za.dii La restitutione che si doura fare dat Penitete a persona certa,se sita ricercato it Confelsore a faria, la faccias en Za nominare it penitente, e ne procum riccuuia perdaria adessi, penitente per edificatione . e quadosi hab-bia da fare a persone incerte si ricordi uelli Decreti c.e7.della binodo c. de par ait. pag. 36 ia Asegnata la Penitenda,& accellata dat Penitentriveira an Assolutione,& vlara la forma sol ira priscritatan et Rituale Romano. cloe Domiηus noster scuendo i laici si lasci la parot i se pensionis pol non est n-

doci solla Passa Domini nostra oc. Vade in pace , se noctamplius peccare.

23 Non pero doura darii Passolutione, a chi non ne

iusse capace; come quado it Penitente st .i inuolto in qual-chc sco nm unica, in tino che non ne sara assoluto, da chiha l'autorita, at quale lo rimettera, o an dera egii stello a procurari autocita di poterio assoluere. Il siluisse fari quando it Penitente haura qualch e peccatoriseruato, sepero non sara in uticolo ut morte, che in questo caladouera sempi eas luerio. a si negliera anco Pa solutione a chi non vorra Iasciar Poccatione prossima dei peccato mortale, clod quella d alia quale suo te ordinaria mente nascere it peccato mortale. Cometi te aeri i casa donna, con la qua ira suo te mortalinente peccare. 5 gio carea gioco, ne i quale egit e solito bellem mi are. 6 tener la Barratteria, ncti quale per ordinario si biastema, e si sanno altri peccati mortali .ese ait reuolte ad altri confessori hauesse pro- messis di leuar simile occasione e no rhau esse fatio poten- do,diche do uera interrogarii it Penitete; in ciuesto calo si R dia

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136do uera interr gar sol Penitente, inquesto easo si diffsrira Passolutione, sin ch haura leuato psalto Pocca tione dei peccato. dis Quando non si possa toglier roceasione, esu gano ne i confitente segni di peniten et a si potra assoluere con dat gli alc uni rimidii pi scruatiuidat peccato. come .che fuga i fritrouarii solo co ia persona, eon chi pecca, sugga te cattiue compagnie. Che si consessi pias pesso . Iri que nil prediche. essamimogni 'riornota sita coicien et a. saccia quali hemacerario iudelia carne. Pigii fi dire quo iche oratione,o altra deuotione particolare . e simili . 16 Si negliera rassolutione a que Ili,che hanno, a faria restitutione, se non promettono cli faria o fia di robba. o di fama. ε se haven dola promessa attre volte, no Phan no fatia, si amoni scano, che tanti peccati mortali hanno satio, quante volte hanno hauro commodita di restitui.

re 6 tutio, 6 parte e no hanno restituito ε si ldisseriri l assolutione in sino allinii eras odissatione. Il simile doueras arsia quelli, chenon paghano i loro debiti . quando habbiano facolla di farto, ε macando loro la se colla basia it proposito di sarta quando potranno. ar Non do uerano assoluersi quelli, eheessendo arriuati a Panni della discritione non sancio sti Articoli della fede . idieci commandamenti di Dio equesti della Chirsa.Poratione Dominicale, ela salutatione Angeli. ca. quali commandamenti,& Articoli dourannosa persi almeno qua uto alta io stan Za, se peio qvi sti non saranno disposti ad imparargliquanto prima. Au uertedo che

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tricheia qualche modo Adlisaccino a questo obligo

dridi fainiglia, che sono negligenti in far imparare te sudette cole a suoi figlivoli, e figliuole,dopo metare sfateat tre volte a minonite. Ma quando non siano state Diub, pq δὴ δ' -a ruςrii, se Prometierauno di farto per lauuenire. - Douera finalnaeuteil confestare cisortareit Penitente,a sat eletione di vn buoa Coa sessore, & a non mutatio senEa necellita. Ma non pero gli si dia per uenit aa,se non vi sara cagione particolare . ' '

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Decretorum Sacrae Rituum Congregationis ad usum perfectiorem Breuiari j Romani ex

T om. 2. Gauanti excerptus. a Onsecrator Ecclesiae potest in actu Consecrati nis statuere alium diem pro Anniuersaria eiusdε Consecrationis. 29. Febr. 3 8 . a Qui sunt de gremio alicuius Ecclesiae, deitent recitare ossicium,quoddicitur in Choro, licet morentur alibi S. Septemb. 16O2.3 De Sancto, cuius Reliquia insignis & approbata habetur, fieri potest ossicium Duplex a 3, Nouemb. I 6Oza auηj i6i 4 Vesperae Defunctorum pro prima die: mensis dicu-tur post vesperas etiam Dominicae .seu Festi, si accida a 3. Maj i 6o3.s Pulmi Graduales,& Pamitentiales dicuntur licite ubi est consuetudo,pridie vesperi Feriae q.&6. 7..

6 Non est relinquendum oscium Breuiarij pro Osti cio deuotionis . in b. I 6Oῖ. 7 Festum Dedicationis extra actum eiusdem non potest mutari ab Episcopo. i 6 Octob. i 6Cq. 8 Dedicatio Ecclesiae Cathedra lis habet octauam in Ciuitate tantum non in Dicecesi et Maj.: 6i9,9 Non potest Episcopus extendere ossicium e Ciuit te ad Diaecesim. I 6 anuar. I 6CDi o ossicium paruum B. V. debet dici etiam in Dominicis,si adest cvnsuetudo 1.Sept. i6o7,etiam mutato Bre

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uiatio. a. Ianuas. 16M 11 Matutinum Desunctorum in die Comemorationis omnium Fidelium Defunctorum recitandum est mane.

idi Nomine Festi intelligitur etia Dominica I 2. U.ert.

i 3 Commemoratio de Cruce ordinaria lassicit in Ecclesijs dedicatis in honorem S.Crucis pro commemoratione Tit. Ecclesiae 3 o. Mart. Ic2a.i Vespcrae in sabbato ante Dominicam Privilegiatam, in qua occurrit dic scetaua, dicuntur de Feria.'.

is In fine Compictorij Purificationis B. V. dicitur.

Aue Regina Caesorum. 27. Iulj iώaq. 16 Symbolum S. Atanasi laudabilius recitatur stando in Choro. 23. Decemb. 162 .i Oiscium paruum B. V. in Choro tempore Paschali dicitur sine addito Alles. 28. Mart. 626. 18 Litaniae maiores si occurrunt in die Paschatis, transseruntur in Per. 3. 2 I. Sept. ι 627. is Officia non approbata damnatur 8. Apria. i528.eto Cificium Defunctoru dici potest in diebus exceptis a Breuiario pro adimplenda voluntate Testatorum.

at Solemniter consueuisse fieri ossicium significat festum populi, aut Cleri cum apparatu 28. Aug. I 628. et a De Sancto Canon irato non potest fieri ossicium sne nouo Decrcto Congreg. extra propriam Ecclesiam. 9. Decemb 1628. 23 Moniales no dicant in Confiteor Tibi inater,vobis sorores;sed ut est in Breuiario. I 8.AU. ι 629. 24 Non possimi addi nomina sanctorum in litan ijs, neque Patronorum 2 3 .Mart. I 63 .

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