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Nol 1445. li 20 di oriobro, su affodiato it Girone. La cavalleria allognava pori castelli di Fermo, etod i a Monte Robbiano et altro terro . eomo ancho nolla citia di Formo in casa do' privati. It signor Messandro Slarga aveva la Mardia di sua personanel Girono, quando su satia una conglura da Dominico Capranica vescovo o cardinals di Formo e legato della Marea, di sare ammatrare da tutio te torro dovo alloggiavano dolii soldati; o no sogul roslatio. michδ ai 20 ottobre, como sopra. sumno uoci situlti o svaligiati no luoghi dovo si trovarono, o dato ali armi nolla citia, si uccisoroquelli cho si potovano avero, gli altri suggirono noI Girono dovo si socero sorti, o licitiadini cominetamno a sar trincere o hastioni alii capi delle vie ehe andavano alGi no. Fatio conno at castolli, subito corsero alla cilia: et ii logalo mando subito ileapitano Talliano Foriano spadito dat duca di Milano Filippo Maria Visconti in aluto det Papa, per discaeclare ii eonte Francesco S larga desta Marca, como secero con la valleria, o mi it Tosorioro dolia Marea: ultimamento ii Legato eomincili a baltproii Girono glorno e nolle. essendo dentro la soriogra meglio di I 000 soldati, avondono dustribuiti nollo torre 6500 Da pedoni o eavalli alia sua partita Francesco Slarga: surono satui i capitani, uno per contrada: di Castollo. Ranaldo di Giovanni; per la co trada di Pila, Antonio Paccarono ; per la eontrada di S. Martino, Piernicola di Niceolo; per Ia contrada di Floroneta, Autonio di Luca; per Ia contrada di Capologio, Antonio di Giorgio. A questi surono distribuiti i soldati con targoni, balestro e Schioppi ed altro armi combattendosi glorno o notis o disendendosi quei di dent ocon buttar fassi contro Ii ripari e case convicino, como dimostro it palagro delli Signori Priori o Podesta di cui non vi rimasoro cho Io mura : tra te sortito di quoi di dentro una notabile sti quella delia vigilia di S. Caterina, nolla quale essendo p netrati ii soldati no' bastioni no seaceiamno i nostri, presero la plagia. e mi fur nochiamati da quoi di dentro inaspoitalamonto; la inglono su , che da quei che rim Sero a guardia dei Gitono su voluto una moltitudino di genio vovir dat Monte S. Λndrea eon lumi accosi dontro la eitta per la porta di S. catarina: ondo dubitando ditanta gentis per non essero accolit in moetao, richi amarono li soldati vincitori o laςitta per lavors di S. catorina su liborata: e d aliora in pol li nomici non obberopiti artiro di useir suori, ma si disendovano. E cominciando la stagione a sarsi sentir cati iva secero traitato di rondorsi, edopo vari diseorsi venitero atraecordo che pagassero li cilia lini 11500 dueati et essi
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Iasei assero ii Girono con tu ito quello cho vi era dentro, e cosi su concluso; e pomehh non vi era it modo di pagaro diedero in mano di Alessandro disci citiadini porostaggio, e surono mandati a Camerino in potere det suocero. 1lnchi, si pagasso de ita somma. Falto questo si rese it Gitono li I 3 selibrato o so no ando a camerino congii ostaggi, i nomi de' quali sutono Buongiovanni di Vanno, Crisostomo di Simone. Tommaso di Antonio Marchosi. Francesco o Ilattista di Ludovico di Giovanni fratolli. Cola di Pasqualo o Antonio di Antonio di Giorgio, quali vi sti edero per tutio ilmosa di Aprilo: o Ia spesa per pagaro i soldati su satia da' eiit adini o su messa una imposta clis si pagava ogni moso per suppliro a della laglia. Nel det to assodio visurono adoprato lo artiglierio satio di nuovo dalla citia. Fu i,arimente cavata unamina comineiata sotio ii Girono nel palaeteto ora dei Governatore, ma non compita Per essorsi prima rosi; o si pub vedero nol Registro di Regolaria dei I 445. Roso ilGirono per accordo, attesero a stabilire ii govorno delia citia o a risarciro ii pselagro dei Priori o Podesta, sortissearo te mura delia citia, o su consermato lo statutoo libert1 occlesiastica da Eugenio IV nel 1446 di margo. Il modo det govorno su dieloggere sei Priori, e tro Regolatori e sei Gon saloniori como si usa at presente, o sei et tiadini chlamati Capitaui di Arte songa de'quali non si potovano sar cernito a Configlio: lo deliboraetioni de'quali orano sopra tutio te eoso tanto civili cho criminali,
o si cavavano Ogni duct megi como at presento: Ie eernito spodivano Ogni cosa, it consigito approvava deita deliberaetione, e quelle cho non erano approvale orano nulle. II valore dolio robo era poco: la soma dei grano valeva sei quarti, o un d calo. duo al tompo di carostia. It ducato valeva quaranta holognini, ii migliam doli otio quarunt adus ducati; il vino un ducato lasoma; l orto la soma tronta hol
gnini; la earno di castrato dodeci; o trediet danari la libra: cd ogni quatim danarisa vano vn quat irino: agnelli, e porci novo donari; o di i altro carni a quarto. Il pesced' una libra su stimato diciolis denari; inugolla denari dodiei; storione duo bologuinita libra. rosciolo di una libra di peso dieci denari, sardello donari ollo, squatro denari otto, an illo denari otio: tutii ii dotii posci d una libra in su addoniati idenari, e tui te te altro robbo valev. ano a poco prorgo, che alli prorai di adesso paro incredibile. Questo avveniva per ossorei poca moneta; o non ora ritrovato it Mondonnovo cho collo suo ricchegro ha riompito ii mondo. Ricuperata la libortu li Fo
mani prim ieramento gottarono ii Girono a torra, o tulit gli edistet o colle deito pistro ristaurarono lo muraglio delia eitta. Nel I 447 si ricompro da Pandolso Αseolano capitano det Papa castel Sigismondo per 400 ducati. Nel mos 3 di agosto regnava in gran parto dolii castelli di Fermo una peste mediocre. II capilano Talliano Foriano cho ritenova siti dat tempo degit Slargoselii it castollo di S. Angelo e Mogliano, essendo soddissatio lo ress alla citia Fu ordinalo it sanato a S. Caterina ogni anno per la liberaetione det Sacco como si h detis. Nol moso di dicombre si ribolib il castello di Acquaviva, ma subito su ripi-gliato per sorra, sacche lato o castigati gli autori della ribollione, o la cilla ri-muno rh tulti quelli che si portarono valentemente. Νol l 448 vonno in discordia eoi Cardinat Formano per lo castello di Monto Ottone, cho lasso la meta per uno, con diversi capitoli como ne' libri do deeroti dol
Nol l 449 si prosegitiva it muro della cilla e la lito di Monte Ottone. Nol 1450 si sece paco col Cardinal Fermano, volondo cost Niceolb V elio su creato papa dopo Eugenio IV : nel 1447 vonne a Formo, o Glli et tiadini gli su salto dono
dei detto eastello durante la sua vita, e cost accordato.
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Nol 145l la citia attondeva a riavero i eas tolli occupati dalia crudele tirannido degli Ssorgeschi, clod Monto Verdo o S. Diotro dogii Anioli: ot it Papa commisoche si vodessero te loro ramoni. In quot tempo it B. Giacomo da Monto Brandono omineio a predicare doli amoro o paco tanto eccollentomento, cho li curidini Da diloro discordi si rappacificarono. O mrono undici principali como si pub vedora noldetto libro dot Decreti. Oltro di questo iurono oletti duo citiadini per contrada apaciscaro tutis la citia plena di discordis. Nel configlio, li 7 aprilo, in satio it creto cho chi non si volova pacificare andasso in esilio. Nel 1452 si attendova a riavero is ramoni dolia citia cho si litigavano dat L gato dolia Marca por il castello Sigismondo, con Sarnano: e Ia citia ebbe sentoneta favorevola di Monto Veres con Monto Giorgio . della Ripa con Aequaviva o di Monto Falcono con S. Vittoria. Florivano gentiluomini piu principali olim Ii nominati disopra. Niceold FGgliano, Ludovico Eus duceio, Gentile Brancadoro. Angolo Vol pacei, Ludovico di Giovanni, Giovanni di Tommaso, o surono cavali eri mandati ambaseiatori ni Papi et α' Re di Napoli o altrovo: ma pili di tuiti su Angelo Volpaeci elio intutis Io ambascerio d' importanga su sempro ii primo. Nel det to tompo su mandato dalla Repubbliea Florentina por nn eorriero a posta, clis se Is desse un Capitanopor la guardia dolia citia a priori. Fu elotio dotio Angelo, ma non m mandato porto garo cho obbo con Gentilo Branc adoro per la deita elegione; e sotio prolosto choessendo stato it Datollo do' Priori di genitaro a di labbraro, egit non poteva soneta dispensa di Statuto avore offigio nessuno. e la dotia disponsa gli ora impedita dat contrario ; e cost non ci su mandato nessu no. Cosa inal satin cho non credo nolIa citia si sacesso mai. Nel meso di margo per lottero papali si obbo ordino chs la ellia mandasso ambasciatori a Roma per la eoronariona di Foderico III, o ni mandato Ludovico di Giovanni o Niceolo di Antonio. Nol l 453 det meso di mugio su mandato da Niccolb V una contributions digrano por subsidio dolia citia di costantinopoli. di 27 1 1 ordinato in cernita di daro 300 somo di grano. Il modesimo grano tu preso per sorra da MnOmelio Gran Turco avondo lagitata la testa a Costantino imperatoro o mussala in una lanciam portata per Ia citia. Nel dotio anno su mandato di nuom dalla Ropubbliea Fi rentina per un pi,desta, o su dotio Gentilo Brancadoro, essendo stato competii oro Ρiorsante Massuccio. o Niceolo Fogliano. Nol nno detranno it Papa volso it sussidio di300 somo ei grano per rarmata contro Turchi. Oltro ii nominati citia lini, surono ancho mandati per Podesta li seguenti, et M Piersa uis Massuccio a Caseia. Andrea ιli Pietro a Monioechio. Antonio Pedibus a Camerino, Piermarino di Ruggero a Iosi, e Antonio di Luea a Fabriano. la maggior parto dotiori; neI nno dei Panno su satio senatoro di Roma da Niccolo V Ludovico Eustoduccio. I ' anno 1454 su mandato un consolo do'mercanti a FironZo chlamato da loro Dot- toro, e su eletis Andrea di Diotro. Fu passato di iuglio Pior Santo Massuceio Potosta a citin di Castello, a su satio docroto tho Gli polosso levare quanti offletali volesso per la elit A. E stato soneta perdem offigio nessuno, et useendogli it priorato, ii stglio potesse esercitare in suo luogo ii dotio priorato. Antonio do Podibus su mandato dat laetita di Formo alia Matrice per Potesta, essendo stati sunt compotitori Anselmo Morroni, Diotalisva di Agostino tuiti dot tori. In dotis tompo Ludovico Bongi ovanniando per podesta at Gualdo di Nocera noli' Umbria. Nol mosa di luglio su dato il asto a tutio it territorio di Monto Vordo seminato da Monis Giorgio, da 1560 uomini, o per la detin causa su mandato a Roma Tommaso Paceamno , ohe era andato per diverso ambaseieris ad Eugenio IV ot altrovo ; et ii dotio obbs da papa Eugo-
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nio nol principio dei pontineato it braccio di S. Bustiano che Io porto a Fermo nelbiehiesa di S. DOmonico. In questo tempo si restaurb la elii a di S. Diotro Martire
XoI 1455 nol principio dellauno mori Niecolo V o su elotio in suo tu O C listo III da Valenta di casa Borgia. Furono mandati diala eitta ambasciatori Angelo Volpueci e Niceolb Fogliano, o riportarono Brovi dolia consermagione di tutu i privia legi conceduli da' suoi antecessori; a dotio Papa mando predicatori per tutia lacristianita por la guerra contra Turchi. o a noi tocco buona somma di donari impostis volontari, o pagassimo 3000 soldati mandati eonaeo i Turchi con it Patriaread'Aqui tria con Ia galero det Papa o dura montreehd egit visse. In questo anno su la peste Dei contado o noua citia di Fermo e molti ne m rimno. In dotto anno andb Antonio Pollibus per Podesta alla ripa domandato dat 3m alia citia Nel I4M net mese di giugno tu oletto it coiisolo de' Mercanti per Fireneto Ni colo di Antonio essendo stati set altri competitori Dottori; ser Prudo Angelista cap tano in Corsica, e peretili mori, in suo luogo su mandato Diotalisva d Andrea Ma succio. Vonuo nella citin il cardinale Roderico Borgia nepote det Papa. o sit piceuuto con grando onore. Nel moso di Otiobro passo it nostro territorio venendo dat regno Giacomo Piccinitio: o perchd non si sapeva Se ventua amico O Demico, in salta granprovisiouo di soldati amnelth non lacesso launo. Passo da amico, e su regalato dibiado o di altri rinlaescamenti. Nel 1458 li 14 agosto mori Domenico Caprauica, o dopo tui Callisio III, et adi 20 detis la citia riebbo Monte Otione, o ei su mandato Antonio Pedibus e Simone di Paolo dat detio tuom: quale per essero in lavore delia citia. ora bandito dat deuoluogo dat cardinale, o seliga replica veruua solio ii nostro dominio. A di 22 dotiola citia con genio armata corso a S. Pietro degli Angioli, o si volso rondero . e sudato it masto at passe s salto bottino. Essendo pol creato Pio II lamno mandati ambasciatori Ludovico Eu educci o Antonio di Luca per rendere ob dienaa, o ripomtarono la consorma di tuiti i privilegi: O nel satio di S. Pietro o Monte Ottono su por- donato it guasis, o su ordinato si vedosso civilmonio dat Cardinat di Pavia legato delia Marca, o di piu donati alia citia per rilaro lo muraglio IT00 ducati dello inglie. Fucreato pol vescovo Niceola Caprassica, che So no vonne la vigilia di Nauilo o soce
Disso la sua messa novella di maggio nel 1459. dovo su convitato diala citi,il Legato della Marca a spese delia citia. Furono mandati ambasciatori al Papa a Perugia per li salti di Monto Fortino , cho veniva a Formo per Ia gius tiria ; e perchli ilLogato impediva su mandato Andrea di Diotro o Giovanni Matteucei cho portarono Brovi, che nolle cose di Monte Fortino non fosso molestata la citia: per lo quali cosos lognato it Legato dieito sontoneta contro la citia per lo eoso di S. Pietro degli Angeli o cho non ci avosso ragiono la citia; ma la comunita si appello ad Papa, o mandb a Siena dove si trovava ii Papa Augelo Matinumi. Si trovava aliora per Lu gotenonis dol Legato Troilo Argolino. Nel 1460, Giovanni di Leonardo ando a Roma per lo coso di S. Diotro a sudat a sentenra contra la citin des Legato della Marca o su commossa di nuovo lacausa. Il Papa mando in aluto dei ro di Napoli un esercito solio it comando dei Ducadi Urbino, o per commissario ii vescovo di Ferram, o la citin diodo mo sanu. lance.
balestro in gran numero, o net nostro territorio pane o hiscotto ali merciis. e pr
senili alii capitani o di pili at Legato della Marca 200 santi per offersi riboliata una
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terra Chiamata ....... Nel meso di iuglio Venno per legato della Marea it cardinal Piccolomini nepoto det Papa, o net meso di agosio venna a Femo ricevulo e spe-sato dalla citia spleii didamente: a si sparso una voco per la Marca, como it duca di Milano Francesco S reta aveva avulo da papa Pio II, quando su a Mantova, la citiadi Fermo: la quat ni iova sparsa per la eitta suco saro diverso provisioni per dese dero la liborix, o prima finiro lo mura, sar lo searpo . t torrioni, o sar te fosso nei luoghi plani, esercitare i soldati con tiraro di balostra at segno, ossondo ordinato darpremio a chi sacea pili bel colpo. Nol meso di sotiembro sit ordinato sar Is guardio per la posto cho lavorava in molis ei ita della Marea, como Ancona nati et altri luoghi. Nel nno dolranno su mandato Pellegrino Morrono dottoro, Podesta di Maeorata richiesio da loro, o torno sotto ii nostro dominio Monto Fortino con consenso dei Legato; ma cost volso it Papa consentendo la detin terra. Nel I461 su rinnovata la toga cogit Aseolani satia a disesa od offusa ranno I 44T. Nolla passata dolrosertito della Chiosa tornando dat regno vittorioso, si atteso a sario mardio per la p8sto che ora nolla Marca. Ma l'anno 1462 entro nella citia o stato, o dat messi di agosto sino at seguento per tutio margo, lavord gagitardamonto; esebbens la posto si lacesso sentir spreso, non sacova perli tanta strago como at tem pinostri sa una mortalita. In dotio anno su mandato Troilo Azgolino o Giovanni Aecto per lo coso di S. Piotro o Monio Fortino; chb ii Legato della Marea non volsa chosiassero sotto Ia nostra giurisdietione. Fu cominciato a saro ii monastero degli osse vanti di S. Francesco in luogo di S. Martino di Varano, luogo do' canonici dolia Cattedrale cho lo concessero a Da Giacomo gli anni passali. Nel 1463 nel principio di primavera. avendo mosso is armi it Papa contra Ma- latesta signor di Rimini, alia citifi convenno mandaro venti pala di bulato a suos so per servigio dei resercito. Giacomo Brano oro su mandato at Papa per conlodollo moneto novo cho it Papa volio cho si lacessero tui te di una lega o non comosi usava prima cho omi citia saceva a suo modo. Quolli di civiinnova voltero tarsit porto, ma surono impediti stants ii nostri privilegi: Ia citia saceva e risaeova ilcondotio nulla Strada di S. Frances o, Opera cho non si saria satin il di d' oggi poroti euto scudi Oltra la sopradotta si attendeva alia sabbrica dolio murλ dolia citia. Nol monastero delle Vergini seco it nuovo dormitorio o seca una cosa alli tompi nostri tanto mal salta cho peratore non si poteva. AVondo a S. Caterina uti mon stero di monacho, Macciatono esse. sa dato at canonici Regolari cho ei stanno alprofonto per avor trovato aleuna di quello Monacho cho sacevano malle et attre laseivio. Nel sino detranno it Papa miso un' imposiatono per la Croeiata contro i Turchiovo egit volava andare in persona.
Nel I46 4 sul principio mandb commissari ad Osigor is imposto od altri aiuli dat lacitia di Fermo a cui laeta 3500 ducati d'oro, un lemo per sol mesi a suo spesB; Θ cita scritio numero grando di soldati . ma Dio non volle. Nel meso di mugio passo it conio Giaeomo Piccinino tornando dat Regno o su rogalato dalla citia. Nel medo- Simo tempo passb il signoro a lessandro Morga per lo Rogno es servigio dei Ro di Napoli, o ne I porto e nullo grotto ni sposais diata citia cho vi mando tro cittacliui per in compagnarIo in tuito ii nostro. Nel moso di iuglio ossondo tulta la Mareamitosopra por la venuta di papa Pio in Ancona por imbarcarsi sopra te galere oandaro contro i Turchi, la citia ni mandb incontro duo do' Priori, set ambasciatoriettiadini fra' quali Niceolo Fogliano, Ludovico Boiigiovanni, Vagnogro di Niccoth Flacchi, it Voscovo ed altri con dimi giovani vestiti a livrea con presenti di robodiverse at Papa, e cardinali per raecompagnario sino in Ancona ς e data loro udien ga
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licongi olli subito e non vollo clio Paccompagnassero, occotto duo cithadini obe sumno I.udovico Va oggo. o Egli Seguito it suo viamio, ed arrivato in Aneonail 15 agosto es surono li tanti apparocchi da tui salti: od oltro gli aiuli dati comesopra sumno mandato in Ancona ducento some di sarina e treconis di orgo per se vigio deli' oseretis. Mentra su in Ancona, concesse alla terra di civitanova cho p tesse sare et porto senZa vodere te ragioni della citiL Li nostri intem la moris . ildl somonto secem esercito, o subito combat temuo it castello di S. Pistro dogii Angeli . ed id modosimo di ii pigilarono songa contrasto e io misero a sacco; o secenoprigioni tuiti gli uomini o donne che menarono alia citia. Intendendo che nella corte ora stato lutoso malo simit satio, si comineio a procedere pili amorovolmento: e tornando ii cardinali in Roma ni emato Paolo II al quato su mandato uti ambasciatorea rendoro ob dionga o Musaro ii deito sacco: Gio. Antonio Matieueci. Anton diLuca, Santi di Floco, modico in Roma oceollento: alii quali ii Papa seeo una granri prensione, et ii simile dalli Cardinali o su rimossa la causa al Cardinal spoletino. Tornando li dotti colla risposta. su mandato Ludovico Eusreducci, quale iratiando, soco cho la citia mandasse sol cittadini a domandar perdono dello esso commesso ed in tanto passo ranno. Il principe di Salerno ea lato di stato per aver semita laparto Francoso, venne ad abitaro a Fermo e la citi1 gli sece grando accello. Fu r novata la lega con S. Genesio ot Onda. It cardinato Orsino venno Legato della Marca. Nol I465.net mege di margo surono mandati sei Oratori al papa per li salti di S. Pietro, o narono Ludovico Eusreducci, Antonio Pedibus, Giovanni Aceto Giacomo Braneadoro, Giovanni Matioucci, Evangelista di Vagnoago a rimetier net Papa ognicosa, quale comandb che si restituissero tutis Is robbo tolle alli torraretani: si rista rassero lo mura ct case staseiate in tormino di duo mesi, cho la citin Io saeosse; oporchli su tardato sino ad agosio che ora it lormine passato, fulmino minaceo, checonvenno formare Ogni cosa, subbene net castello vi era ent rata la peste, o la citiaci speso tramita ducati. Nel medesimo tempo at conio Giaeomo Piecinino trat tonuionalia Marca dia Papa, convenno dam cento ducati s cinquanta Somo di grano. L clovieo Eulasducci nol meso di iuglio su satio senators di Roma Ia seconda volta dat Papa. Nel detin anno Antonio Pedibus andb Podesta a Camerino. Antonio Acoto
Nel 1466 passarono nol principio ii signori Smma, o Filippo Maria ngliuoli di Francesco duca di Milano verso Napoli, o desta citia gli suron salti per tutis ii nostro
regali grandi. Nel 14M su Ia peste por la citia, per la quale non tu salta stera, uli corsi palli. om mandato a Roma Pior Niccola di Niceolo per il Porto di Civitavecchia, cho risori volor Vedero Is ragioni della citia. Nol 1468 nel castello di Mogliano surono gravi discordie et ammaggamonti, perii quali sumn bandito assai porsons : quali radunato is vano diversi danni nol passe. oudo sumno foretati motiora quindici soldati a guardia dol eastollo detis, o nella recca altri soldati. Troilo Agrolini in chlamato da Fordinando Ro di Napoli a suoi sorvigi, o gli su data Iloonga essendo do' Priori. Nel Isis essendo porsoguitato it re di Napoli, gli su data la casa delia citia statingli altro acconiungo. Venno ancho ad abitare nolla citia la moglio di Antonio caldora Signoro principalo noli Abbrurro, qualo por avar seguita la parto Frane eera stata saechognata. Nol detis anno mori Niecolla Fontano, Antonio di Giannino de Rosati, crisostomo di S. Simone a Giovanni Matioucet o Antonio di Luea uomini principali
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la Cancollaria. It vescovo volava sarci Ia sua abitatione, la citia non volova ; perosurono mandati a Roma quatim Oratori, eho surono Giovanni d'Angelo Matioucet, Gio. Leonardo u Antonio, Giovanni Αceto, Pellegrino Morrono, o stirono messi d' cordo dat cardinale Aquilano cho socs ritiraro ii vescovo, o la ei ita obbo it suo
Nol I4TI la eitta alia signora Marsilierita caldora assogno una provisiono ditro ducati ii mose o casa: nol moso di iuglio mort Paolo II di morie subitanea. e net mese di a sto su creato Sisto IV, o surono mandati Anibasciatori Ludovico Eustoducet o Peliogrino Morrone. Xel l 472 Ia citia condusso at suoi sorvigi Franceseo Zainboccari bologneso congrossa provisione. II Papa volio cho si mandasso grosso aluio contro Turchi, o
guastatori a citin di castello cho ei su speso piu di 500 ducati. Nel detio anno ilsignor Giulio da Camerino mosse lito per ii castello Sigismondo; su mandato pili
Nel 1473 venno a Fermo it cardinal Fermano, su aecoliato o presentato dat pubblico alii Frati di S. Domonico per ossore abbruciato it Convento. Si concesse mille dueati por risario. A S. Pietro in Campologgio su satia la torro. Nel 1474 passh it Duca di Calabria a Loreto, su regalato se spesnto dei nostro ἔo surono mandati a Citta di Castello Mo guastatori. Α Roma I.ndovico Eutroducet per castello Sigismondo : Ree ediscare la chiesa di S. Calorina o S. A stino, o a S. Fra coseo la cisterna; sera in Tonna it ponto di pictra cho ora si vodo: sovvcnno Iachiosa di duo mila dueati d'6ro con promettorgii di rostituirit a S. Diotro, o perb stava in Roma ii dotio oratore. Nel I475 nol meso di aprilo venno ii nuovo vescovo M. Girolamo capranica. Torno Ludovico e gli oratori di Roma soneta avor satio niente. Fur no mandati dinuovo Giovanni a ceto, Anselmo de Morroni. Giovanni di Antonio. II signor si ullo Varano seco pigilaro nollo montagne di M. Fortino sei mila pocore clo' Ferinani, edancora it signoro voltu cho si lacesse eompromosso dot castello Sigismondo. O volloche si restituissero te bestio. Venno alia ei ita it cardinato S. Maria in Pori leo, nolle Feste di Natale canid la mossa novolla. It vescovo andb alle norae delia signora costaneta da Posaro, o Malatosta da Rimini. Nel I476 Giovauni Accio andb a Roma per te cose dei castello Sigismondo. o Giovanni Aeeto uoi nno detranno an db capitano a Todi. Nol meso di maggioontrarono li banditi in Mogliano o ammargarono parocchi do' nomici. La citia peresser cosa grando mandb commissari Anselmo de Morroni, o Giovanni Angelo Mas- succio con 200 soldati, quali ne scoransfero parecelli o senectarono li handiti; et essendocosa grando in mandato Assalii di Leono a sarvi una rocca o sortinearia; e mentre si saceva, sempro assistorono ii dotii soldati. II signor Giulio da Camerino mandb linnumero do'soldati nello montagno di Sarnano, por ii quali ii nostri stavano pronii ne conss ni con gonto per vodoro it loro andamento. In dolis anno su penuria di grano: o per molti luoghi della Marca dolia posis o poro nolla citia laron mosso le guardio. Nel IsT Giovanni Moto ando a Roma por ultimaro la lito col conto Giulio Varano, sit assaluato nol suo stato a serito dalli banditi di Mogliano per conto dot doito :t ornando a casa per la via di S. Ginosio, o deli Amandola da quollo eomunita rasatio accompagnaro. Furono assai rumori nolla cilia per similo assalto s su mandato a Roma a darne querela al Papa. Nol meso di giugno enim la pesto nolla citta e no ucciso molli. La carestia su per tutia Italia massii ne a Roma, ondo su spedito
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un commissario per iuue lo terro della Chiosa. o lovaro it grano dovo n' era. Laelita stiodo bono per Io provisioni satio. o no di odo a S. Sevorino. t Amandola, S. Gi-nesio, Sarnano et altri luoghi: s a Mogliano dopo la r ea satia suron mandati duo citi adiui por castellant con dodiei soldati; quali castellani si cavavano ogni
Nel I478 la posto si lacova sentire per lacit th, o no morirono assai. Simone Baccile su mandato a Roma perelth Sisto IV miso un lagitono di meetro ducato d oro per ridurio a duo cartini e merZo per moeo. Nel mose di iuglio mort ii vescovo si rotamo Capranica di pesto a Roma o gli successo it signor Gio. Battigia Capraniea. o nel mose di Agosto seco l'ontrata non ostantes la pesto, mictili quasi in Ogni tuo
Nol I479 nel moso di maggio su eo minciato cla' Turchi ad infestaro questo marine. La citia mise I residio pagato at Porto. S. Beneddito. o lo Grotio di centosoldati sotto ii comando di Piotro di Giovanni Filippo maresciatio. ed it Papa maiaddcinquanta cavalli per Ia guardia dolio nostro marine. Fia satia la chiosa di Casti-gliouo : nolla parte di sopra ei morirono insiniit citi adini.
Nol 1480 net meso di giugno canto la massa novolla ii nostro vesco O couavviso di tu ita la Marca, o tra gli altri it vernatore dolia Marca. Logotonente e Tesori ero. li marehesi di Mans ova. Ia citia cl'Aquila, conte di Montorio, An ODR, Osimo, Iesi, Recanati, Macerata. Ascoli. signori di Matelica. Amelia. Todi. Foli gno, Norcia, Cassia e Visso . tutio lo torre delia provincia. Colonnella, tutio a spesodsella citia cho spose sopra seleento ducati. Nel meso di a sto i Turchi profero Otranio, o spavonio tanto quella marina cho su mandam numero grando di soldaii. ed ii Papa mandb il eonio d' Urbino con buon numero di cavalli.
saltamento cho tuiti i luoghi o citia si attesoro a sortificaro. o li nostri risolveronodi sortiscaro ii Girone, o mandarono dat Papa per Ia licen Za, od ancho aluto perdetia sortissoagione. II Papa mando legato nolla Marca it eardinal S. Glorio conautorita grando di sar genio, o prima miso uti ducato e oro per soco per defenderat contro de Turchi. Li danari surono riscossi dat popolo, ma la gente non si seceperetili successo la morte dei Gran Turco, o eost svani la paura di tulit. La ei ita seco diverso provisioni ed at Porto mise gente, o nolla citia 500 lanii, od elessero duo capitani per contrada, che surono, per Castello Pier Giovanni crisostomo o Giovan Ludovico di Giacomo, per Pila Giacomo Assalti e Pier Giacomo di Giovanni. per S. Martino Diotro d'Angolo uassueci o Niccolo d'Antonio. per Floroneta Giacomo Braneadoro e Girolamo di Lipario do' Lionei, per S. Bartolomeo Giacopo di Gi van Filippo o Anton Francosco di Giovanni, per Campologgio Pier Matteo di Giovan Filippo o Domonico di Gio. Antonio con provisione d armi e d altro coso
Nel l 482 il logato della Marca preso rassongo di accordar lo coso dei castolSigismondo con it signor Giulio Varano, o final mento raecordo su che la citia classe I 500 dueati ed egit eodesso tutis io suo ragioni. Nol 1483, ii soruseiti di Mogliano favoriti da Aseolani cominciarono a sar danno in dotio castello e la citia ci miso cinquanta soldati nolla Rocca et B simile seco
Nel meis di Agosto I 484 mori Sisto IV od a Iut successo Innocento VIII. LiFermani secoro gonto ed andarono ad assoliare S. Piotro degli Angeli o ci su grangento, e comballerono assai, o in loro aluto vennem gli . seolani e surono satio
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gran saetioni con artiglieris : ma quando Si credevano pigilaro ii eaAtello, Vennom commissari da Roma clio gli seecro levaro dotio assedio. o tra gli altri capit anici stirono duo priori Giacopo di Gio. Filippo se con trecento arcistri. Al nuovo Papa gli su mandato Glacomo di Buongi ovanni a Gentilo di Diotro Paolo, quali non surono troppo ben veduli per ii dotio assedio: cd in ultimo vollo it Papa et id la citi,dopositasso 1000 ducati in Maeerata per li claniti patiti, o cost in placato it Papa In delia guerra surono spost dalla citia millequat troeento in cinqueeento ducati. Nel detto anno su finito it convolito doli Annungiata. o la ei ita ci speso det suo Soprasei mila ducali. Nel lino doli anno nulla notio di Natalo segul la morio dei Voscovo Gio. Battista capranica. Nel fino dei det to moso su dato Monte Fortino nollo mani deglia seolani da uia Gualti ero di Viceneta ed un Napoleone di S. Bonodotio, capi chotonevano dolla terra per noi tradendola: di subito Ia citia corse o combattondola parocchi giorni la ri acquisib ed in aluto nostro suron mandati dalla citia di Noreia uti
gran numero di tanti soneta osser chlamati.
Nol meso di maggio I 8 , la citia seco saro la nora di S. ngolo nolli eonfinidolia Ripa od Ascoli, o vi miso un esurcito; dopo miso Anton Blanco conestabile in Acquaviva contro Ascolant ii quali secero un cfercito, e misero campo in Acquavit a iusieme eou li banditi, e cominciarono a baltero dotio castello: ma defendundosi valgn-temento it presi lio si tenno per parocchi giorni nnelth vcnno soceorso dalla cillacho it seco levare vergognosametite. Vensendo scoporta Ia guerra da' nostri. misero prosidio a S. Benedetto ed assoldamno soldati sorastiori uomini di armi, socero provisioni di moniaioni, e Da l'altro cose compra no II 31 Degete corazetine ed asto, o condussero Anton Franceseo Titella per capitano degli uomini d armi con 200 cavalli, o signor castracani da Fano con altri cavalli, Buccolino di Attono di Osimo capitanodo' balostriori cou 300 balostriori; maudarono quelli di Acquaviva dat Papa, si vanni Beriacchino o Anton Francoseo Assalli per ii salii degli a scolani. Nel 148J, la citia con ii suci soldati attondova a guardare ii suoi castelli a secori saro o risarcire te mura e castello di Acquaviva, od ii Legato seco sarmaro gli Aseolani solio minaccie di volt argii l armi della provincia contro. Nel 148T, la citia mandb un grosso tauto ad Ossida iravagitata da liseolani tresqu&li surono salto diverso sationi : Antonio Blanco contostabilo d'Acquaviva o S. Bonodotio attese a guardaro detii castelli. Nel meso di iuglio venno governatoro nulla Marea mons ignor Dalai o venne a Formo, e vi stiodo piti di un moso por lo det todisserengo degli Ascolani. Ci su anche di passaggio ii signor Prospero Colonna o ni regalato dalia citia. Nel fine doli anno la saetia rovino quasi tutia la Geea di S. Bonodetto o su bisogno cho la citia rimno seg Ionio la risi orasso. Nel 1488 venno nolla citia ii nuovo vescovo it cardinat di siena, o su ricovulo splondidamente; o dato buon ordine at govorno dei vescovato torab a Roma avendo satio saro un semicro at suo antecessors nulla cattedrato da basso e por suo mergo ii Datelli Nol I48s flori Antonio di Angelo Vol pucci, Giacopo, Ludovico o Brancadorode' Braneadori. m. Prosporo Montani, m. Pellegrino Morroni. n. Andrea di metro, Antonio di Antonio di Luea, Giovanni Fogliano. Leonardo Paccarono, Giacopo Bongo, Pietro di Ludovico det Papa, Ludovico Mamuccio e Giacopo di Gio. Filippo. t ma cano ii successi di due anni semul. et I 492 mori papa Innoceneto od in suo luogo su satis Alessandro VI. Andarono a Roma Giacopo Bongo e Gentile Brancadoro
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I88 ANNALI DELLA CITTA DI FERMONol 1493 la citia Deo o lincare it castel nuovo di Aequaviva, o teneva nollaro a prosidio i soldati pagati per Io insidio degli Ascolani, e anche a S. IIenedotto: nel moso di agosto su satia una rassegna di tutio Io stato et aneho dei forestieri otra tuiti li eavalli surono I 200, o a tuiti suron satis te spes . L anno seguento 1494, net qualo si rovino quasi tuita l' Italia como ne sono plene l' istorie, passarono per la citta vi' ambaseiatori dei duca di Milano di rit orno da Napoli o surono sposati dalia citia. Il si migilanto su satis at signor Francesco Sans veritio contestabilo dei ro di Napoli: la citia manub gento in Dillisa per altito contro Ascolani, seco odificaro in Acquaviva Ia recca tenendola presidiata como si h dotio. Nel detto anno in ponuria di grani, ondo in largata la citia mandarne a Monto Mameiano che ora dei Datello dei nostro vescovo per provederseno o valso florini quailro. Nol l 495 la ei ita Deo tars Io guardie alia marina per lo guerre dei regno di Napoli, et Ascolani, ina non successo cosa alcuna. Solo surono mandati eento santi in Ossida. Passis il eonio di Cingoli, o la citia lo regalli. It Papa miso un imposirion oagli obrui, ondo quolli cho stavano nulla citia e stato pagarono 1500 ducati e poeo appresso ancho alli eristiani. Nol I490 comincio la posto per l' Italia, o nolla citia a pullulare. Si guerreggbcon Ascolani, o puro surono mandati ad Oilida duocento tanti, o Poco approsso alla Ripa eho la citia conlauda sopra 500 santi: ma gli Ascolant con li banditi di detia terra l'assediapono. o li Formani secero levare Passedio coli altro gente s ei arrivbit tuom tenonio della Marca col conto di Urbino con te genti della Chiosa. o sna mento la elita rogalb at dotio conto od at marcheso di Mantova essendo generato dei ro di Francia contro it regno di Nai, 3li, et ii similo at signor Giacopo d'Aragona da S. Severino. Nel l 407, anno famoso per tanto guorro cho sece la citia, sebbono Ia pestol Orava et ancho per la samo, mictili valova it grano cinquo ducati la soma. Nelmeso di margo assoldo Gio. Grana svitetero con 22 lancio d uomini d armi. cho torii rono da Napoli dat resoreito traneeso sbaragliato, o 24 balostriori a cavallo, Gio. conto franceso con altrottanti cavalli. Giacomo Otiono da Matelica con M uomini d'armiet altrottanti balestriori a cavallo, do quali erano capitani conto Giulio Varant, Francesco da Ferrara o Bartolomeo Pucciotto; Pasqualo da Napoli contestabile con unnumero di I 000 santi e cavalli sorastiori sit spinto ad Omila combaituta da Aseolani: a saltili rilirare, poco dopo surono mandati alta Ripa o per molti mesi combattorotio con detii Aseolani. Nolla dotia guerra su condolio ii signor Troiano Savolli con 50 halestriori a cavallo, o M uomini d'armo con grossi stipendi, o su gonorato nolla pr sento guerra. Furono mandati a Roma Girolamo AZIolino e pol Giacomo Branea loro,
o pol Gentilo do Nobili. Purono adoperati soldati forestiori ad Ascoli. Fu commissario nolla Ripa Francesco di Leonardo. a Ossida olivomito Eusreducet che milito conuna banda d uomini d armo o 50 balestrieri nolla guerra di Omda, o la cilla ei spososopra set temila ducati. Nol nno doli anno passb it mareheso di Bitonio o Ia citia dolsuo gli seco is speso at solito. lirancadoro aned per commissario alta Ripa, la citia mando a Castignano 'grosso numero di gento sotio la scorta dei conto Aeetis. Nol l 498 rimando Ia ei ita aluto a castignatio o ei mando Folico di Ludovico det Papa, commissario con Giovanni Moro capitano a cavallo do Stradiotii. Nol principio d'aprilo Ia citia condusse Andrea Doria gonovoso per capitano a S. Diotro degli Angeli con 400 santi o invalli sorasileri, insismo con Ii banditi di detin terra chostavano nolla citia provisionati per piu anni, et incomincid ad iussistam dotia torraonde subito gli su mandato aiulo duli Ascolani sta' quali Gio. Francosco do Stolio