Il paradiso della gloria dei santi, nel quale si contengono sermoni, & trattati sopra i Vangeli per tutte le feste dell'anno, & di communi, secondo il rito del messale romano. ... Composti dal M.R.P. Bernardino Obicino ... con quattro tauole, ..

발행: 1621년

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caeci .rapareades sto preciosissinio sangue per te anime nou re quando Pol rea per Parius da mercatoquello monao,, voletia concire se de anime at telo,suors mi iureos prerro , sparse turio Tuo sangiae preciosissimo Cos Loendo tro gilas crit tura della c6pra coet nominarsi GIESU,che, uot dire Saluatore meis de lai parra sangue perte an iis me nostre di quando pago tutio ilpi erro,s O faria strittura dei suo snome , ne ne titolo delI,Croci sumta, IESU NAZARENVS REx Iu DEORUM. Furono se ubi spargimenti delirditiosissimo an pue, enerit Sila nore fece. Et uici motu .nella Circoncisi rae, enarii di ora iusti l i in es sterio,&ὰ pergliscite vitii capitalli. Prima , cianua Iadussuriaci spargimento di fragiae rella circoncisi

Secondo, contra Accidis, i spadigimento dilangue cne fece netimor C

tio deli inius a. seriimo, spargimaenis es tinnie, HGl petro,sinnuo cini flera lincia supercolis ne collato, conti ait vitio Branco si pilo considerare the suis rono serieci spargi menti caelia'pae che sece u signore, per corrisponderea inisterioso numero de gli sente S ais cramenti ei Santa Chies , quali egii instinii, inli mede emacia merito della Passi eiel primo spargim emoneIIa Ci mncisiotae , corris ponde a Battesiis

Quarto, quello dercam atro: sine

vntione.

Setuim,quello da petio, ali sucha Cos citis a cliuotione e memoria dei pretinnasmo sangue dei senectetato signore sparso per nostra salute, con a memoria, inuociuione deIS antissimo nome-G. I EI V,faeci mo a Cilico 'inon spiritMala neIle anime nostre; cos incona incita mouiuolio anno,rinouandosi nol in spiis

respiratus non in

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mella Festa

1Orran Za Sosii Euangelista Saniata eo nelna ita recla conuersione,&anis lata dc Mami, a cercare, adorare il

a luator Critillo, via questo termine.

edellaverita della sede edella salie ara salutare , a iura Iagentilita et onde serono oonabrate te tenebre de gli errori, e cella idolatria in nuto ii nondm quelli Magi surono Ieirmnlitie sella gemilita , elae venneri al- lasanta sede. Et ecce Magi Nella conuersione di

al cuna eccettione sper ne , desidera saluar uitti, e cchi e poueri: aesapientie&idioti,purche hadt,sia bona volonia, iacendo dat tanto nostro

se condo chena possibilita nostra co- porta, & nislano pubinisa si,chesia

ei male,& non saccia bene,per non

hauere cheali insegni,eda aluto; in per lae,coare lamatiuiti di Christo per.I' Angelo su manifestata a Pastoripouerti,&iliori, anco a'Masti, permisnaggi grandi, doui, racchi, su inani se stata con a stella.

E eera Magi ia Orienta etentiunt. Di non manca a chi a Duona volonta;

rei pastori troiiarono clit illo, chei Magi,perchegii racchi,egrandi parisconoui fi coli ni a peiori a se bene, eii peti coli,4 a peccare, far ma Iehani optu commodici , e piu occasioni. Nondimeto perche laetaberobumna volontata nisi Magi clae erancidi Ioarmo, quanto i pastori, cla'era

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erreoluo pol iam ire irare a sano A1ta, e per amore di cole teniporaliternionuo itieue nepletio fit puma, inai sis prerra,&si ab natusona Cone sanno gli aliari, glia ini, itios, suci lii Nesi carnali.

Deli se lalle pari dispanna, e di

spes venissero pellegrini per gira- aliqua si umili bire inquesta Cnie-sa, quelli , cne stanto inruiusta Cit

a. c ne concit far diem passi post ono a caui starsi ancor ess4 ut esto Giudueo, eaon si mouessem, orroppo gran negli

et ulto illior no , per acquillaru il

ao si suoIdites, 'habbi ala coria In Osta a casa ni cliti ovare ii Saluare is re, non sim uoua per negligena ; lie sat e pol se nauefle a passare it m Me, Manda Iontanoi Ecce a i ab Oruηra pesti Mallie ranoptasnnexia principalissime, rnolio docte celle scienae secolari, per imparare a doririna della Sacra

lyoi trina Chii iliana, e nitente sene curano,anai non vostlion, e m. piet ZZa- l. o, e lene sanno, is , vanno prutata litora edere spetia coli, comedie, adiuntire allatani cne a scolia Pre.

ore ne, Leitioni, e bourina Christia.

nai et facio Gior nocilla Fest optusi

Libit diuori, che insegnano a C. inscere, e trouare ii Saltratore: et an M.

che si reptitano mili, per tiauer studiato scien re se larescire onde sitae natio anclare ivdire, imparare Ieco se delia loro salute, delia Dot trina Cirrilitari litici tu parota di Dii; altri per essere nobili, reputano cosa inde qua lanclareat ira parare, conre see: bi tu Milla notati loro equelli erano sortissimi, etcbilistinii, pur non li selegia arcno an clara di- mandare per lapere, corneardua re, dico noscere ii Salu Mor Claristo. Etiere Mari . Erano Regi questi Mati, pe amsi re a cereare ii saluator Cnristo tacto rario, Iastiorono Re .gni, o nuc resilauere, e negotis, Ogni cos aio spontono. E qui si mulando nolescula di molli entii iani,

clienon vanno a Christo, dici atri vcne lasciano, Ma Di an dona nori 1 ruello per Ogni minima occasione cnetral bino datare, Gesando es an dare a Messa, o Pressica, o Vespro, Mastri essercitii pii di diimione , cheirrimavoglio no clare compimento alte cose de ili negoti: e trafi lii, se pol elisara teinpo, andaron alia Clateia, uiri incontrartio cisi quello insegna Cirrisione Uangelo Primum Parim Riu Dra Sono alcunt,iquali se si alu

tore aetas doro , per fit seco te cerrumonte, iane, e superflue, lascierannod 'andare a Christo, an 2 sedaranno

in Cniela alta Mella, o Predica e livenga serio, uaa vostro amico dive. D nuto, partiranno cli Chiela. lascian 'dola Messa per an dare a se replicon

pinienti os occo alien re ecerimonie, plene di ac illa trioni , o cot te illa, troppod annos , oues fanno lectitail lasciare, Madda siclonare Cirristo, per amicilii mondane , omet negia tu is altrim spetii di interessi ternisporali sono alctini, che si vanne sculando pio son Gentii omo, n,il algrauis, it taleolscio lain tria nata porta seco alciani spere . he non posso cosi attendere a tequent

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sto apri tono,&estes troaoi filo resora ima i,cire altri sanno a contrariocne o letiano i tesori a Cnristo, neganodi data Cntillo it douum te isto, per penderio in vanita, superfluita,6

di Seiodisfareae tali adito gla psi, e pagare te decime,&cisialiarci,cne non Oriristono telari a citi.llo,nia cinis vili, sellequali non sanno Cnristo,ilquale conda verga sella potesta sua,econda dottrina sua, naias rei be alistrii trada,lolatria 4 potista deden tondiniesi per i Duci di Moaon figliuoli sistenuenti ei Sein, ueregnaua inculto idolatro . Et querpo loas potando di derat epirsi questa prolatia, attendeta si i lascien raristroiloniaca,& nain ira ordiana IO,cne alcula periti sosset inquesta scimara , qtiali sirecessim mente

auo neu pre ZZOrono entrare in una ala tanto vile,autem e PQ itera per ouarui, adorarui it Saluator Chrio;oue sed essempio a Christiani dinda remelle caseiouere,& vilia faropere ali misericordia cne tui tro. aranno Chtallo, Scot. sonita si quel. hanno a schis . edi sproramoenaria elle caseiouere, per far oocete nuta de'Mani a cereare, adorate id Sa Iliator Ouillo, surono a senapite leproleti di atrida a Iino et t.

dona adduce t.

nil deliopolo de Proleta Balaan , luat predisse si Christo. cne sare in nato deliopolo Giudaino, comes

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lui, anilaitano a catelialla statua, erat uitana accitis ara roga sorte d'iniquuta patre dracteiri e conde era

contuiti volaua far pace, frico acili arru tu i peccatori contio id alla

Et per incontincia coli molirarequell, cne pol fueube tito, clie al

perti castioni.Ptallia, noli essendo lui R. e legi una amente dique Regia O. Semiado, dii solito delle conscienae inique, ingiuile clie non rasciano quietos antino, leni eudodi ch era nato il cro Re in otiosi inrtio, en senti gran traua glio;&anco peressuimpcio legii ambitiosi di esser

e leptimiiladella Gentilici, clis surono questi Q &co ire osse cita si

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significa litauolo colli maligni,&vulos mondani suo segiraci che si

diano, qualido it ignore plicinia lita Minuria Danaenia celesse de pa

nausea Gl cibo spiriuiale

aer male nersi in talo, tollerano niole sceler Merari vi ut ne popoli: Onie gli popoli si complacciano conluello, nonvorreouom mittar ita-o,temenula,cue ven2ndo aluo Pten im glicia tibia a coiretaere,e castigae, e non tolerare te loro scelera terre., ono alcune sorti di persone, piu claetitia dei suo auueni mento , natale,

rano, io in se gliano ad aliti, elli non si. citra nodi conoscerio Cosi auuienetra Christini, crae molit,iquali piu sono vicini a Christo per contano G. Meu'Santi. Sacramenti ut editationi, Messercitu spirituali,nia Gosem clarami,anai gli vengono nausea, e si turistino con portale, e tollerate nelle loro C Naulo, quando se glienestra ita , e paret celeraterae e vitii, ita reb bono Oo: ei ualita uolo illasso, S sese mono

an lato da Santi Patri: archi .e Prose. loro ii tessi, leggendo, e recitandoehesei uano dispiacere ii sentire, cliealtrisiano ferirent , solle citi a se quentare tali esset civi unila nemoriana Orano, etias in anoe.e tanti, che ins gnano a illi altri,conae si rabdita axe care, e trouare ii saliratore. e loro niente si nuitui faeno perde cole della loto saltu te edi queli Sant Agoli ino a proposio de G sudet dicerbus Clisissa comites serent, eum ab eu an dissenρ quod, a Sulla dii s vina ui a dola inii, proselie uel celedrarae diui Disare, ni eos ad Bι ιιehem Iudς Λεm de elaudi, se condo tiri de Tenapio, Gibrii diui ui3---θά--HO, 31 irarνue me replica uanoquelle ciunander

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iso It glorino

salem me.

Gierusalem me ouenacque ii saluat formam,s non russicare venerara sed rurire Equi egraninis erro, secondocia Interpretatione d 'airibe questes oci

tua j mente nasce nelle anime di quellicne sono casa di pane clesia parota di Dio, della Santi mina E naristia &cne sono Giualea, ci e consessore se proprii peccati, per consessionenet lauci Dio. Et tale Evi stato cella

s irritual mente,comessicei principio cel angelo; Cum natus se Iesus in Bethelem Ius p. a vi si scorge a tiro nota nil misterit ;&ricne essendo Be-uaelena minima uituite Iesalue Ciruta,quanto alia starnatio edet mondo, di quanto a Dio fu lapiu fauorita,&pi uno Dile , e maggiorevit ut teratiasse in Gierusalcnauri: oue da ognis orae di poscite fissi ve suto.

Ire. Et cosi auuiene,cnequella cose D entia deli anuli suo; come anco iiii sono pluvili, at telle, Sicli pterra te distranda te, intendete diligent secondos inondo, appresso Dio sono

ahlelle , secondo laestimatione delmonari , Dio Messa stilia in Ie vere grandeazero conae Ian Leone, negli agi, giudicando secondou ordi.

ne plualuiti. sapienti inies et d

Madarono di longo. Non dices trum

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scere in Bethelemi Rῆde Giii iei sene bessissero, con modo di besse lodicessero a Magi come iue ii uetiod'via Prolata ,dicecos, ma c. Hor comesia it tutio , supioliata in bene Ia 'Magi i cne argo nunta Berata sede in Ioro , conre tu anconelui spari ceu i stella i qua nata furono a Glexu salem me. essendoilli stata oui sa

malion eo liopolo iniquo adui ad n e te n*, inora duranseri colo, eheea stat ira triore, oue sea,persone vitiose simia sortes, oue Ia graistia si suo peris erebo se per la stella minieae significata lasede,come spe cillano altri , inpariae, menire entra, rono in Gierutilamine, si pub dire si,

increduli, a sede si per se . cio aggiungeret, ne illii trie della stella, per aqvales Magi cono odero illa. scinienio des itillo significa a sede infusa, di quando fluono a GienisDuessero occasione di eouere alia se de acquirita, Suaaudando gli susse i signato e sacre scii turre, oue a oueti Messia,chemiconia sede acqui stata continua a sede itissa con magglorgulto den intelletio.

Qti. o teli ven gono elle auuersi a C ropae , oues aliano agodersi nesse, contrasti,emancancioli malcheri grandeare de loro et ni rouarono ,non sono pikquelli, si ritirano , ressano iii ora fare fitebitur sebi,

nela Stella festi se arri , mentie in

tarono e stet tero in Gierusalem me; utari,ali nuntio illi appariae . n chen confra n nra sterio conte osseulano

n re quelli chelogitono certare Christo ne stato della petieuione, corne in

figura se ordinato a Santo Ahrrani

Non nella Citia restia , oue erat ii RE turbato, iniquo, de maligno caelpopolo simile aluit oue erano i Dottor aurabitiosi, adulatori,i Cluaci ini&:nifica ratum cliuino sopra celeste, O perbi, vani,&otiosi, non ora sic lquale Dio suo lectarei quando mana ratulo humano tempo tale peioluando non hebuero agi ut ni uno e conoscere u nasciment Hiel sallatore, glisu naandat ala Stella, chelli guido, quandori corrono ali inlluto humano,cessa; ina di nuouo mi: li appariae; ci ne niealitano altri: sa stella si nifica illum edet Iacilluln1:ratia, chespreuies e, e coopera auro

rare ii Salu More, e pero Planat tuas : naa in casa, chedi notata sanin

Et nella unione,&ol nedienZa della rasaditio,si troia ala salute,&quanta sula consolatione , allegrerra. ehesi sentirono ne loro moria agi, strando rouomoquello , he cc stante situ che erano anὸari cercam xi, quello, claetanto haumano de siderato conre vi Hero que nato Re Bain diata Pargoleum, o l tolt

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ia a Nel gloria o

lciteri cui ragili penetravia nessa deatro iis uota di etsi Maei, et Illultra

lo a stella sermar sopra i iugurio delite sepio laqucit con regi ranae eti, e corruitioni iaceu segni insoliti cliniaggior alleare ara , per essem Elon in uue era it Sole dii iustitia, sinie talla gloria Mentiati eden

mat'. um considera, in myrrha a .

tiosi,oro, incenso, e mira coliqualis usi cniaraitano,e protelia no , laec recte Lano, coir festa uano, di adoravi iano per io inirio Rea quanto troto, fit,n in . Eterno sacerilate; quant ali iii censo, quanto alia mura , veri nuonio moriale, naa incorru us initidia

Iasua Maure conne Luna bellissima o coiri e re Ita rono per V m co,cometu oridi se per stupore , per Palle- greara grande , onde si prostrarono

in terra.

potia tu tanta con parole mina

o felici una Madre, signora noltra Diovi salui , che i hau et e Pario rito ii vero saluatorie, me Gni re. Et che post 'io oeuoracio' liasso Rioaro inio intelletio, itelliis gi namenti di personata tanto sauit, diu ori ali doni, che ossi raronesta astula fare a soriectio stet te atri diu aluo II.

in se testo: coniectice irvangelo: Bois Oue per te sorori' intende it uore shornelia volonia Santa , liro delia

quelli consessano Christo per

Conta nuti a si consessa Cnristo hummo ilior tale,conses letali, cli essendoluia ullissimo,& uino centissmo volse

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letatione vole sen apte esse auuii a Prima, ne uando in On entelat peccato per penitana continua conluniinai ualla Stella,ciae apparaviuere sena pre a Di per gratia, ii ue per limatis ludes , Ῥοὸore viii ira

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