L'asino e Il Caronte;

발행: 1918년

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Merc. - Μ dove ei colla testa, o Caronte Edov' andataria tua filosofla in auguri salute, come se qualehe eos potesse uocere non Dio 2Car. - non sat che Dio m maluatiato e crociflsso agit omini mentre viveva in meEgo loro Μ io temo che anche ii telo in poeo sicuro, ante sono te discordio fra gli dei' ' uno scaglici fulmine P altro promette la salutes untergo si ode fra te uerre, mentrem altro uoleta pace; uno accieca l'altro reatituiSe la ista... pili an sare de male, pochi anno uarirli... quanti son quelli che, per una rugione o per P altra sono stati uitati ili alle superne regioni de ciet, Non dunque da maravigliarais i ii auguro di campar dat pericoli... peeiul- mente di essere avvelenato alle donne... Se tu sapessi quanti son quelli che Vengon in ta maniora fraci Manil... Merc. - a peruli dei non ' si pili questo peri- colo, op cho han cessat di rapire te donZelle... Car. Forae percho si οὐ atti voechi ... o una

qualcho leggerat a fati eunuchi

mrc. - nol uelle os succedevan nollempi antichi, quando gli Spartani Volevano chele loro Vergini lotiasser nude coi novani pressor Eurota. Aliora i Celesti corrovano anch ossi a Veder quello spetiacolo is essendo invitati a loro banchetti, naturaimente qualch volt si lasciavano eccitare a libidine. a ora te donne o son enute

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96 ΡΟΝΤΑΝΟchius in casa, o sono almento leoperte alle Vesti, he non coitano pili gli dei. Recentementepol si stata promulgata una legge, otioseritis datuttici Celesti, per cui obietato agit Immortali dicongiungerat a donna mortale.

Car. - percho ' o salta questa loggere

s era aggamente innamoratora una anciulla diΤuranio... e pereio trafformatos in un et io-Vane, gli riuac di trovarsi conciet... Ε baciandoselain booca appassionatamente infinite Volte, Senga accorgersi che Vova te labbra tinte, ne contrasSeuna alatii che gli fece perdereri denti valloragii Dei, dolenti di edere eos Adentato it loro re, promulgaron quella legge. Car. - Giove ora o sempre dentato 2 Merc. - Νο aVVero. a siccome egi era tanto pleno ' anni chera denti non gli potevan rina scere, se ii si fati rimetiere d)avorio. r. - Ε os chi ci a di moggo son te donne, ehe non Otranno in gustare gli abbraeciamenti

de sacerdoti, he sono i loro ostituti e ministri. r. - Se ne impura di uoVe tuiti i torni ... Ece percho iace vivere assail a i ii prego, monta in arca e lasciati condurreri dove acoeminosse ii attendono, per sapere da te qua si laragione per cui a reuiorni non te nessuno ΙRegno dei morti Cos tu i riposerat che deviessere Ataneol e discorrerem insieme, mentre ioconduco a barca miscendo eos i nostro doVere, dara tempo a tricalc di bollar uita questa gente... At heri saccenda si possa pol brigare pia preSto. Merc. - Dici bene ma invece di remare, doVresti

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IL CARONTE 97spiegare la Velas perch sento u certo venticello alle palle... Car. - Benissim, farem pili presto, i dureromen fatica, o discorrerem meglio. Merc. - Ora si a proprio in Oppa l r. - uello che succede Vestate quando, in queat ore pomeridiane, i sole a risoaldato la

Merc. - Μ in questi giorni che Venti somavano qui Sulla terra 'era una ramontana terribile, che a ovinato te viti, e tu ancora I ulivi ni agrumi. r. sui offlava Acherongio, angi pili Olcedo solito. Merc. - uo Caronte, non Vedo si uno heman glaci pesci crudi γαν. - Non et far cason o Diogene illinico. Merc. - Ε... ViVe dentro it fumo Car. - Ci Vive. Ρercho essendo te sponde molio alte e non vendo On che attingere P aequa dopoch ha buttata Via a sua totola, refer Viverqui piutiost che in altri luoghi deli 'Erebo percho qui ci ha alia an acqua da bere e posci re

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dOVeva procaeeiare per usarne bene mentre di

per si ii denaro non is buono no altivo Ροi anche perch avova cattiva opinione delia filosofla: chi inmiti aprebbe servirs meglio de denaro cheu filosofo e sarne n uso pili onesto e pili sanio γ finalmente se gli pareva cos gravem peso delle ricchezge, percho non te ava ad altri a portare e da usare, invece di uitari ne mare, dove non potevano pili essere utiliis agi uominino a posci γ

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de auo maestro, e men lontano alle civili consuetudini.

r. - Disattici libri di latone mollio condannano maci suo discopoli sono pero assa letti 'Merc. - Ρercho no 2 Sono angi in grande onore, anche presso gli stranteri. Car. - Quanto ad Aristotile, io quo giorno ero fors stanc e concia mente occupata in altri pen- fieri Falto sta, che, ehiedendoglicio qualch eosa qui in queata medeaima baron, mi parve Delle suerispost troppo aeuro e auto Figurati he, Sebbene partasse eo me opo essere stat sciolio dat Vincoli de corpo - dunque essendo vivo anchedopora morte non voleva rispondermi niente di certo riguard ali immortalit deli anima ... io credo che anche oggi, op tanti secoli, uno sortitore cos acuto e sottile non si punio facile a capirSi.

questo proposito, come argutamentem Valente oratore is in derisione, che non si molio u 1llosofuceio leologo che Voleva stiracchiare a uo

me averrationi denti . . Car. - Si potrobbe dire a sua Seusa Ohe, se

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errori sopra errori.

Car. - Non o molio che mi assat in ta modo

sopra uno di a genta Esai, a larga di argomentagioni, arrivano a tutio sicchsi, Voglia o non Voglia, devi assentire a loro etti, anche o di Caronterii an diventare u asino Car. - macio non errori nitro di Apuleio ... mi viene ancora da ridere pensando che, quando costui ha satio quest Viaggio, rho leonoaei ut alia fronte malle Oreochi asinine...tero discorreva bene piaeevolmente bencho ora Cangonassi percho preseriva ancora it pane d orgo a uello di frumento Gli era rimasto, si ede, qualch resto digusto asinino e di quando in quando agitava. Merc. - bene, a benes a guardati dat so-

Merc. - sacerdotia Cantan anche ne funerali. r. - ... Q pili libora γMerc. I medici posSOno uecidere impunemente.

Car. - Non si punito di morte Γ omicidio 2

Merc. - SL; per la logge non solo assolve i modici, a uole anehe che iano pagati. Car. - Μ pare una legge iniqua.

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r. - Ε agionano cos te leggi civili Merc. - L loggi civili furon ollimem tempo;m quelli che ora te interpretano e te applicano, te contaminano e ne anno mercimonio It iusto ora' ingiusto si distingue solo dat regZo sicchsi non magno post cho quando ' ha bisognodi iudici e di avvocati Di qui it proverbio et Lite

acendere.

Merc. - Scendium t dou o mono ango... oice ne andremo a piodi fino at luogo dovem aspellano i giudici, traversando questi amenissimi prati, lungo que ruscolletio cho Ormora eos doleemente si non per me; perch io mi servo dei talari, o Viaggi e pa8Segno gni giorno... ma Perte, a quale e di ad deve capitare di potersare una passeggiatina lGr. - osi, e mi arai u grande iacere. niamoci dunque a questa riVa Verde Verde, qui presso quella limpida fontana... Sta attento, e

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Caronte e Mercurio mentre paraetata .

Car. - Come o piacevolem intermeggo di riposo in meggo ad occupagioni faticoset E se in quolripos V si Geon iacere, quanto quest risulta pili gradito' Io per meis sem pre pensat checla Voluit deve essere rara e che tanto pili si dilet levole quanto in o onesta L ogio pol non homa approvato e i ripos deves concedere soΙ- tanto per istorare te large dei eorpo o per sollieuodalle curo delΓ animo. In queat ultimi duo anni non o Vulo un iacere maggiore di quellod Oggi ... Come Corre limpido e blando queat ru-scello si s Orgono nitide te pietrugge ei orbe dol

d aeque, e queSto, non facendo leun orgo mascorrendo Sempre placido e lene, a te rive pistamen e pili diletlevoli ancora Che ne dici diquesti prati, Caronte 2 Car. - Quanti ei flori e quanto profumo l. .. Questi di color ferrigno che flori sono 2 Merc. - Sono quelli cheri mortali chlamano violo, garofani, e di cui si a te corone, mescolandolico ligustri. Car. - quali sono i ligustri 2 Merc. - Quelli A su uella sponda che han

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puo trova nulla pili bello de floris glacinio P

r. I placere non laseia sentir a fatica diro angi che P altivit si di per so tessa nyiaeere u grande iacere. Ahimo stam quasi alia ne de pratos e se non 'inganno lsi Ottoque Vocchi cipresso i due iudici ci attendono. Tentamo 'occhio quel eipresso, per non Smarriret

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Eaco. - Loria per non lasciar indietro Caronte, che o lento ne camminare eomerio Ono generRl- mente i areaioli. n. - Ε gilii serottano iura braccia hecipiedi... Ben arrivato, sapientia8imo Iddio messagger celeste, tanto desiderato a me e da questomi collega, quanto non apremmo diret Eaco. - Grande ori placere chei arreo la tua Venuta, a pili grande sar quando ii sentiremo

direbbe che 'han oggiato a loro simigliangulEastis' han satio protottore de furto e degli inganni mercantili e deli fallaci di parole come fossianeh'io u prestigiatore eo clariatano lina gia, gli omini volentieri uitano addosso agi dei la

Quanto Oi a fatio che tu chlamandomi Dio, m ha salutato come sapientissimo, si Ved eho tu seguit anche qui Γ abitudine di veneragione e di

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