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Bracdio da Monione, it terribilo capilano vntrd net reamo, odii mano armala s'impadroni dello Frallu, I 21ὶ S. Andrea, Castelnuovo , S. Apollinare , Vallus redda , S. Ambrogio , S. Giorgio O sandra, luttu terre badiali, tu quali sign0ruggilipor sol anni. Em i ut saneo in quesie invasioni, Ruggiero Caelano, o con tui dividova la proda. Ε una prolesta doli'abalo Pirro o do 'monaci, che o originale noli' archivio serilla nola 427 i), nella quale narrasi quanto obboro a traxagliarsi in cor tu dei papa, a snidare da quelle terre it rapace Gaetanu. Sara stato doleo it freno CassinuSe in quei lenapi, maera seudulo; o percili lene va ta cima de' pensiori dot vassalli quollo di gillatio via ad Ogni Spirar di vento favore volo. Vistoeomo i Braccos hi sossero i padroni di molia parie dei patrimonio , i Sangermanesi Si leVarono a romore, chlamarono nulla loro citici molia gente armata, e sellonescamento si de N
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Blanco, aeeoneio a violenti salti, o di animo disp0sto a sarocheculi essia, Ove gli venisse in mano pecunia, O huOna raeco,ta di hostino : costui nol pili sitio di una nolle oseuriSsima, mussosi a capo di gente race gliticeia ed armata, per Solin-ghi e montuosi sentior uolt, vennesone a vista dolia Badia. D0rmivasi in quella, o pili tranquillo dormiva Pirro, clie anolturne aggressioni non ponsava. Stipato da quoi satelliti illllanco, tacito ineo leva, giunso nil'uScio dei monistero; non picta tollo, o Vonnegli incontanonio aperto da uia tal Antonio Spicola proto e segrotario doli' abaleo Erasone stato queStoinde o presbitero alla vendo ita, contaminato dat danajo di non si, chi, o traditoro, o di tradimenti solerto condultore.
Irruppero quegli armati, e primi dello sacro coso, pol delleprosane secero Succomanno, omplendo i taciti dormitori diuria o di minaceo tali, cho ni barbari tempi non si ii dirono lepili soroci. li Blanco laseiava saro, sed allo scopo precipuo diquella irrugione dismalo in vova, cioli ad abale Pirro. Ques lidos talo a quot subitaneo schiam aggo, leni otio sorte per Se , levoSSi e quasi nudo campo datio mani di illaneo. Io vado certo, che costui non obbo dat papa alumna d putagione dicorrere cosi alia bsestiale addosso ali' abato, sobbono colui RVeSSe Voluto aSSi cur si dulla sua porsona. Como Dio volle Pirro osci di moni stero od a gambo alga e per balge e Spine, conciandosi malamonte, ven negli salto arrivare alia suggesta cca Janula; OVe, 8barrate te porto, tu to lacero e sanguinente
m' ora, ponsi, a dissesa, che la visita dot Blatico non glipareVa COS a che partisse da hassa gente, ma da pili levato personaggio. In salti non an ora respirava da quella precipilosa fuga, cho it Blanco, levati a rumore i non ancorii compoSli Sangermane8i, algando handiora pontificia, a n0 me di papa Martino , lolse ad assediare rocea Janula , tu i , dicendo, voloria conquis fare at papa. Strofio abato Pirro , o susso disdito di vo tua in o di dissendenti, vo dundo Cho non vi eramodo a tonset si nol castello, studio la suga, o si ridussu in S. Angelo in Th00dice : ma quivi chllo non 8b eonae, Venile
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mano Seggio, e consor talo da Certi ragion0voli argomonti, avova formalo, tui si rodasse a nome della Chiosa in manota terra di Pontecorvo o lultu lo altro castella o rocelio dolia
capitani, rei tori, castellani, o sare Ogni cosa cho portasse ali 'Onoro pontificio o at bono dei popolo, sosse in sua balia. Jacopo dunque sv l'abate: malo cOSo non immegliai Ono,V'era Un moto, uia romore, una si renata ribelliono di vassalli, in mergo alia quale i buoni lamen laxano, imbaldangi vano ili isti. Specialmento nolla lerra di Cervaro su grave seandalo Λ mi o Rullo, Aialon Moggono, Pietro Manarabuse, Antonio
I rolia , abi lanii di quolla, nimicissimi alia partu pontificia, od a malineuore portando it governo do' ministri di Martino,
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salsa una conglura, si levarono a suriosa ribellione. Da lodi pigito alle armi, flargavano quanti Si lenoVnno ancoras doli ni vos ovo di Aquino, sed ali'abale di S. Lorongo suorito mura di Roma, Antonio do' Norti creato dat papa governatore se ministratore dei monastero Cassinoso in por trarii in Ioro parte, e rubando te coso loro . Pol dolio ro addosso ali' os liciato pontificio, o Sirappalogli datio mani lo chinxi dolia terra, x' intromisero i Braccuselii, at quali unili molli altri, specialmonio di S. Germano, salto corpo di fanti e cavaliori, xennero ad Oste contro queSla cillh, o la minaceiarono dat ponto che ora innangi la porta dei Rapido por is aecaria dat lasoggogione della Chiosa. Ma nulla ollonii O, So ne tornaronon Corvaro, ovo si de loro a molle nefandoλλο : o messisi a
corrore it paese pili ulla larga, con ogni si orgo si traxa ia- vano a logii ero datio mani di fingi d , o dol papa Ie terrebadiali, clae quosli occupavano ; o lanio insocarono nolla impresa, cho Oltro a molle alti e castolla, lolsero S. Elia, Valloroloiada, Vilicuso, a Ludovico, cho lenovale per Suoi capitani. Curto h elio questi di Corvaro molio guassarono inqueste parti te saccondo papali sed angioine. Queste coseio troxo nol processo Clio Ciovanni do Cordulis maestro digiusfigia noli'abagia Cassinoso sodo contro i ribolli di Corvaro; por cui gli an χidoili quailro capi dolia ribollione surono dannali allo foret o : δiano δουρδi alle soroho, col Moeso alla sola, in sui3a talo che mubano, o D animo loro veridiano a parato Hai corpi p como se gli assoreali non morisferodaxvoro. Ρoici h il giudico in quosla sertitura obbo conlati idolilli dot Corvaroli, volondo ancho diro di coloro che obherosos stato in quot suoco, ocho len lavano di riaccenderio, ne passa con silenZio i nomi, dicendo, ossor meglio lacerti, quorum nomina pro meliori lacemu3. Ρer queste parole mi recon SOSpellare, cho ad abale Pirro, o ad aleiano do' monaei abbia voluto accennare, i quali con operosa compia conga sibiano
favoris o quoi m0li , i quali ad altro non miravano che al0glidi si di s0pra i ministri di Martino, e darsi ad Aragona.
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Vico, e a quello scomposio saZioni di capilani di ventura , iquali Spesso non Oporavano pol principe da cui olano stati Condolli, Sempro per se, S' intromise nol patrimonio di S. Bene letio, per sario suo, non per cupidigia di signoria, maperche non Venisse in mano de' suoi nomici. Concios iacet,li, oliro at voscovo di Aquino sed nil'abale di S. Lorongo do' Norti deputati a governatori, o ministratori generali dolia Badia, senexa ancora proprio nolla rOcea dei monistero, quel Coeeo Blaneo da Ρiodimonio con una mano di soldati condolli nisu i sti ponit , ii qualo dalia caceia a deli' abalo non si ora par illo di th. Ε ad Anton Giovanni Cencio romano serivova re OSSOre sua volo nili, eho tulto lo torre badiali fossoro da luit ridolio in devo1iono dolia Chiosa ; uni SSe Sua gens e cone quoltu dei Blanco a lato uopo , in suo nomo St0SSero lue ragioni dolin guserra e delin pace ; o sap08Sosi cho fulloe quello sarobbo per sare con eSso Blanco, esser gia da luic sol malo od approvato Ι). a Cosi sto foro lo coso dolia Badia sno a cho papa Martino, lomon do che Alsonso non lovasso ancho in Sicilia o in Napoli quoli' idolo dos 'anti papa de Luna, o p0i quel mali canonico Mugnos, che volio ancho esser papa, riirasse dati a guerra
consequente abale Pirro lenulo prigione, sorse como amatorudi Alsonso, a riguardo di quest O respird aria libera, o noli 4 27 su lasciato andaro con Dio da papa Martino 2)
ornato Pirro a Monlo-Cassino, gli dos oro molio a penSareto ambigioso macellinagioni di uti Rigio solio tribuno dolia soldalosca di Gineomo di Cari nota. Erasi quosli introm08Sonolla lori a di S. Diotro in fine , cui signoroggiaVala a Suom ido, e proponexasi quando clio fosso dalla dominata ferraoSeir Su lo alii e Cassinosi, o venir a buon colpo di mano che
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Dalo sine ai guerroselii n0gogi, at domestici pili pacifici
in lusu l'abato, o commendo voli cose operb. Per guerre erit, sellioni gli amari si ulli doli' an archia gustavano i Sangermanusi i) Bu0na parto dolia citia ora ro vinosa o Ssalla, ni evania disertata i cit adini, che sperporali, agreSle Vi a
s posta ad Ogni forta di peridolo in lonapi in cui o per baron alisagioni, o pel contendero di pr ncipi, guerro frequenti guer-reg in Vatisi. Pirro a quosli mali dava salutare rimodio. Ristorbiu anteriori parti della cilici , circ0ndolla di nuove mura, asSicurolla, sed in cili sare di molia pecunia larghoggib. Curista Chiosa di S. Germano , o lo diodo splend0re , institui inquella collogio di canonici, stabilendone ii numero, che non poteSSe occedere i do dici, a quosli ripartendo it conso della Chiusa : apri monistero di monacho, di cui su prima badessa Gemina Cetronio; posse in assulto i nugogi dolia Badia; generato rassegna ordinci dei boni o do' privilegi di questa, e lutio
considaVa alle seri ituro, cho sono ancora null'archivio col
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loro allo eoso di Giovanna II, non lavvi pili pace. Cupidi o
nato delia si ossa schinita chlamato per testamento dolia regina alia signoria dei reamo, Venne a Contendere con Aragona. Ε placenti, che la ragione di queSte Storie non comporti choio mi Suii a c0ntare una guerra cho consul ab ii norbo dolio
Napolitano generagioni, e Voluta da quei Nap0litani, i quali non contenti dei proprio remimento quale s'ebbero mortassio vanna, o di quoi balii nobili e populani ) volt ero prostitui rota patria ad Angio, disonestaria di fraterno Sangue, Od essere ad uia fompo strumenti, o vi time di s restiera tirannido. Dii bsolo dolia Badia.
di fullo it dii dato di Spoloto, danilogii nelle mani la cilici collarOcea. Pirro Che velleva cho sarobbero da capo in orbidatole COSe net reaine, e non avendo rimulato l'animo asso tonato per Alsonso , accolSe con animo allegi O quella deputagione, restandosi a sperare, eho Operando Un 'altra Volta per Aragona,
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Distrava, tra porchi, la memoria delle palita perseeugione, non gli ora cadula di monto, e molia ambigione sentiva, risposu agit ordinamenti papali con aperta ribollione : emunire Lugonio gli gridava contro se muniea se deposi ione dat soggio badiale, egit si serrava nulla r0cca, abbas saxa ilgon salone della Chiosa, ed inalborava bandiora Tomacolliana. Αrmi se soldali avova, di villuva io non disset tava, la mano odit sonito a iunga o valorosa dis a basiatagii. Ine minciarono ad os loggiario i Spolutini, eho la cilla non vollo consentire alsat lo dii tui; ogli propulsava da sorte, o lenovasi datio sortilo
Appulato in quel lem po Filippo Maria di Milano spodii a per alia volta di Napoli Francosco di Niceolli Piecinino per alutare nil Alsonso, i) ii quale ad una chlamata doli' abato, sensi bSpoleto per tradimunt i, e muttondo a lagito di spada i ei l-ladini, seco grosso botlino. Dali' allo dolia rodea vellova ilCassinose, od Osava. La dominagione delio lorro Cassinosi chonVexa goVernate quat rappresentante la Radia incominetb axaghuggiare, ed a macchinariae it conquisio. Diviso in duo Suo osei cito, d'una parte laseid guai nita la meca di Spoleto, 'alfra spodi a'guai dei monaci, o ad impadionirsi dolio desiderato castella. E a tanto veniae ro se soldatoscho dolrin negato abate, cho grami e dispersi i Cassinosi obboro ari parare nes monastero di S. Angulo in Formis. Cosi l'ambietione saecva ancho traditore delia Badia Pirro, cho come Sua patria, illamore dot ova pros uire. Papa Eugenio di giusto sil0gno ardeva contro di Pirro, od in quot suoco fossiarono
gli sturbati monaci si clio lo socero agire. Chiamb solio loinsegno ordinali soldali, alli Spoletini dei Tomacelliano glogo intolleranti li agglunso, assembrb gli uomini dot conlado,
i quali di marro se di altro arnese rusticano armati formaron a
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non dubito ssor o ; e questo sereiso conduceva it Vitelleseo Patriarca Alossandrino, cho ora it valentissimo, fra i mollio sorti capitani di quel tempo, e che a ni Ssuno andava Secondo per Sapienga militare. MOsso questi contro l'assorgato Pirro. Pirro si disponova a disperata dises a. Buona pegra duri, l' assedio posio alla roeca Spoletina, che valorosissimo uomo ora it dissendente , o sorse dati' improsa avrobborori messi i pontifici se quot monaco Ostinato RVeSSe BV uto a Combaltero solo armati corpi : ma la saino sacevagii pili dura gu0rra. Si disellava di viveri nulla roeea, o Pirro non Cadeundi animo, angi a pili alto sperangu diriggavalo; la carne dicavallo e di altra schisosa bestia sos tenue alcian tempo in vitai rinchiusi ; ma qu0sto an cor saltu, pili dalia fortuna chod li uomini domo, levb baudi ora hiatica it Tomacelli, o
Spoglia di sua dignita, o pol morto abalo Pirro, i monaci
Movernavan si alia de moerali ea : uti priore presiodova at diloro collegi, o di communi delib0ragioni lo communi coso roggovansi. Tal maniora di roggimonio clio guardando alladisse ita de' lompi pol ova paror fiaceo, mirabiliuento presidiballa periclitante Badia: gli animi si lenia sero uniti, o l'unionusu il haluardo , innangi a cui ruppo lo si orgo AragoneSo.
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hrarono a' deliberanti monaei pili potenti di Alsonso, si dulteron quello, proleSlando cib sare per non mancaro alia debilas do vorso it pontesco. Ma Alsonso ridevasi di quelle pro teste, O ven ne ni danni. Como pontificii, i Cassinosi non davano impaecio di sorte ni soldati clio Eugenio sac0va dar per luto pro dolia Badia in soccorso di Renato : cili ven ne ad impodire t Aragonose : respinsete, o soco tutio suo ii patrimonio di S. Benedello. ij S. Germano con la roeca Janula erano in sua balia ; ma n0n il monistero. Questo ora sorte per naturale poSlura, munitissimo per arte, a fiaggia di castello,
duo anni vi stelloro a torno i soldali di Alsonso ad ostinatonSsedio : non cad dero te mura, non caditero gli animi. ConSOmmO VOStro pericolo , cosi loggo in una seri iura di
Giovanni cardinale di S. Lorongo in Lucina legato dol papa a pro d0' Cassinosi, cho porto in volgare e per quasi due annie vi travagliaste a non sar cadere questo monis loro in manoe do' nomici dolia Chiosa, od anchu ora, deserti da fulti ie badiali, nutricati dei panu dulla tribolagion0, o doli' aequae dolia miseria, sortissimi lo mantenete pel papa signor g nostro, e per la madre Chiesa, Sposa di tui, frontoggiando e at numici, clie da ogni banda vi assediano; sicchii tu voi he riti asso a capsello eth cho h scri to : a L areo do poderohi δδIulo Minio, od isaeehi δi δon procinii di forteata.
g0χione di A lsonso da uia Arnaldo, i Cassino si rinchiusi portimore di tui, avovano chi operasse in loro voce at di suori. Molli orano in S. Germano, i quali, subbene si ve iussero in