Anecdota litteraria ex mss. codicibus eruta. Vol. 1. 4. 1

발행: 1773년

분량: 504페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

392쪽

AL NOBILISSIMO ED EG EGIO

NON SIGNORE L

ANTON FELICE CHIGI

GO VERNATORE DIRI ET I

A MI, Monsignore mio carissimo, sieno indirie d etate quelie poche tittere Italiane , che - fra nostri Anegoti venono ora la prima pubblica luce . M' auguro , che posseno esse fervire a divertimi diale gravi cure in qualibe momento , come strvono a me per mostrare at Mundol' onore, di cui tanto mi pregio, della dolce, e grata vostra amiciria. La prima di querie Letiere la vidi accidentalmente in mano dei cortese Cabaliere . Sig. Pandoso vanocchi S retario delis Levi neru ostra , a me se re cara Siena, e me la feci copiare , parendomi cos interessente , e curios. Sivede in es a quat linguaggio teneano a que' glomista di loro due gelose Repubbliche , sempta pronte per Eni piccol cagione a venir alle mani, e conquai principi regolmano te loro rappressilie . Sipolrebbe forst chlamare M piccol Codice di Gius Militare di ques templ. Le pubbliche di Siena, e di Arenete non si sarebbero certamente dato tanta pena , se avessero potulo preve re , cbe in poc bianni sarebbe morta la lor liberta, e che divenute . A a a foret-

393쪽

37 2

Drelle avrebbero daccordo doυuto ubbidire ad is siolPrincipe. Dio sa , quat brutio riccvimento non avrebbero fatio ad un Proseta , sie aliora fosse venulo ad annunetiare, che ben preno in vece di Soldati non avrebbero muti pilis at loro Dido, che Lette

rati, Pocti, Scultori, Pittori, Architelli, ed .ar

te mi eccellentissimi. Egli e vero , che questo genere di persione ἐ irritabile amb' esse , ed ardito , manon ἡ mai tanto incommodo , ne tanto donosequanto ii primo . Io credo , che questa Lettera

della Repubblica Florentina sita opera dei celebre Cario Marsypini , di cui troverete nolletia negliScritiori Florentini det Nuri; perchὸ in quel tempoli Marsupini copriva la canica di pubblico Segretario. Arenge non confido mai ques importante pollo se non a que' valentuomini, che sapeano Dr partamela Repubblica con dignita , ed eloqueneta ; e in futti ii Marspini era succedulo a Lionando Aretino , e non molio dopo successe a lui it celebre Meser Phccolo . Leggete adunque solentieri questos ritto , tanto piia, che non sata inutile alia storia delia vostra bella Patria. La seconda Lettera 8 di Niccolo Tmotio Vesico-- di Siponto , 'itta al Magistrato di Sassi errato sera Patria . ndrete, comegii qui factia eloquente usiodelle sise rugioni in favore delia familia Perotti, a cui da quel Comune si meditam di fare un torto. Molli traiti sim pure in esse , che dilucidano la

Iloria di quel Rcolo , e delia nobilisma familia

394쪽

finitio in lingua Italiam di conui , perche, R io non m inranno , credo , cbe M l' unico a noι noto ς ccolὸ amavi di strivere te cost sue in Latino, e non avea torto , percbὰ lo facea mirabilmente A voi d pes , che fu grandissimo Grecista, e chela sua versione di Polibio ὰ degna det Rcol d' oro . La Cornucopia delia lingua Latina da lui pubblicata ἡ un mare di erudietione. Fu grande amico, e B- vetario dei Cardinal Bessarione , D GOvematore di voleto , Pressule deli' umbria , e dei Putrimo nio. Eugenio IV. lo mando unetio at Concilio di Firmete, come grand' intendente delia lingua Greca , affinib/ que' Greci di mala fide , che vi concorsero , non potessero ingranario sono preteRo di non intenders. Federigo Imperadore lo dichino Jo Consistere , e lo corono in Bologna deli' moro poetico , come si ricava dest belli. PercM non υι dia pena ii riconsere la data di quem Lettera siritia dals Isola Curifugia , che certamente non troisrete net Dietionario Geografico , vi dirὸ, chela famiglia Perotti possedeva net territorio di Sasso- ferrato ii studo deli ' Mola Centipera posta at con ιdi Dccacontrada , e chlamato tutiavia l' Isol a. In questo tuogo , che molio placem a Niccolo, fab-Hicossi est una delieti a Villa , che a Pisa delSans Muci d' oggi glomo d' un gran Monaγω volle chlamar Curifugia , o Fugicura , avendo usto i' uno , e l' altro di questi nomi. Nella Cornucopia Hpramentovata paria di questo Fuo caro ruiro , e ne fa m amenissima descrigione sigi A a 3 Cnen

395쪽

gnendo , ιbe in esse nullum aucupio , nullum, venationi solati uin deest. In questo seudo mocl ωc colo Perotto, e non al sino Vesovato . 2 'u

denηa Episopse non era tanto osservata , come Io dorat per te saυie disposietioni de' Pontoici posteriori, e det Concilio di Trento , oppure perchὰ β ne fosse

assentato per cagione de' Saraceni. Ma tanto basti di 2 ccolo ; la presente Lettera ἡ stata pres da uiu antica copia es; lente in casea Perotti a Suis errato. Le quattro Lettere, che si uono, sono dei grau er Vettori, che puo chlamarsi ii Terengio Varrone della Tosiana, come fu it 'cenore de' letterati det suo tempo . Mi lo conosiete m lio di me , come lo conosce tutio ii mondo da un polo Hl' altro. Da esse medrete l' amicietia , che passava traii Vettori, e la casa Bolognetii , ianchὰ non se ne novi, per quanto mi pare, menetione nella vita di questo grand' uomo siampata quindici anni Ano in

Firenae. Maricano pure queste Letiere nella colle o- ne, che ne diede ii dotio Canonico Angelo Maria

Bandini in Arenete gli anni siors. Sono state copiate dagli originest , che si constrvano tultavia iuquesta nobilissima casa Bolo etti Romana. Da eskpure sono inite te due Lettoe di Gianandrea deli uillara nativo di Sutri, che qui v aggiungo . Mi sapete , che olire te Metamorfose s Ovidio tradusse eostui it primo libro deli' Geide, che flampos in 'ne a , ed in Padova. s Conte MazXuc-ιbelli Appone , che non andasse olire colla sua tra

396쪽

durione per non far torto ris Eneide d' Annibal Caro , ma que te Letiere da me lette in originalevi mostreranno , che avra almeno tradotio anche

gone ne facti a coli Ortando delP Artorio. Se attem tamente io tenerete, v acco erere pero, con quat' te

faccia conosiere , feneta offenderio, al Bolognetti lagraudisseren . Araiugnero qui pure a parte una tam ne det medesimo Anguillan a, la quale sie non 8 buona poesia , fersita almeno per alcuni punii di floriadi Francia in esse indicati. L' ultima Leuera siritia es Ditissimo Caramillo Paleoto da Latino Latini letterato assai noto, pareun' hidovintllo. D nedo , che sono la metaliora di frutti, ὸ fiori, intenda Latino alcuni fluoi siritti enimmatici, e che se stillato di detii fori ligillato a parte sita la loro 'legaetione , che dovea aprirsi solamente dopo meme indamo cercata la significa- one . Sarebbe desiderabile , che gli avessimo per divertiuene not pure, glaechὰ egii dice , che meano tanto rallegrata la convalesieneta dei gran Cardinat Siroto , ma probabilmente, con pace di sὶ gransuo-mini, farebbero forse fredore per il nostro siecolo ,st pure non erano qualche cos di peggio . D P bopolia tanto piu volentieri , quanto che la veta ignota a chi raccose le attre Opere , e Letiere di Latino Latini Rampate in due volumi in mar anno concMX., bencbd vi siano quatre attre Lemteme es me simo Cammillo Paleolo.

397쪽

Eccovi, Monsignor mio carissimo , quanto booedulo opportuno di dimi prima , cte passate alia lettura di quesi stritti . mi constematemi lam zia, ed amicigia vonra , e ricordatevi tatvoltu de' bes glomi, che bo passati con mi, glacebdio con vit=o desiderio di rinnovarii me ne rico dero, sin che vivo . Vale . Roma li axx. Maraio cmoc XXIII.

398쪽

LETTERA I.

Reptibblica di Arenetea quella di Siena.

MAGNIFICIs DD. FRATRIBUS, ET.ANICIS NOsTRIS CARIMINIS SENENSIBUS.

Magnifici Domini Fratres, & Amici carissimi. ER le vostre due ultime scrine in latino abbiamo inteis, quante , e quali sieno te querele , e le doglianete , che se la S.U.delle prede tolle da' nostri soldati in su vostri terreni et e perchε la risposta conveniente Eparuta, e pare di grandissima importaneta perta conservarione delia mutua benevolenZa sche ε tra voi , e noi, in che principalmen te consiste la salute det comune stato e v stro , e nostro , abbiamo voluto con singolare diligenZa, e maturamente elaminaria; e pero abbiamo uti poco soprattenuto Anto-nello

399쪽

nello vostro cavallaro . E perche noi crediamo, che sia utilissimo e a voi, ea noldichiarare bene , e apertamente senZa punto di simulagione , ou vero di di simulagi ne , quat δε la vera intenZione , e it puro , e sincero proposito di cia uno di noi , ab-biamo deliberato di servi questa risposta piutosto in volgare , che in latino , si e perseddisfar meglio, e piu agit animi nostri, si etiamdio perche la S. V. non abbia di bi- gno neli' intendere di questo nostro cosi sincero proposito d' altra interpetragione , che delia nostra propria , ne in altro sentimento si possi interpetrare , che in quelio , che e ii naturale , e ii vero intelletio delle parole volgari . E perche noi nel chiari ruidi questo nostro proposito procederemo rga mcnte , & averemo fine , vi consortiamo a considerar bene tuite te parti di questa nostra risposta , e pigliarte nella miglior parte I Se it moltiplicare , e it perseverare melle querete , e nelle doglian; e de' molli, e quasi immemorabili inconvenienti , che

400쪽

Teca seco comunemente in questi nostrirempi la natura di qualunque guerra, e spe ciat mente quella, che e tra te Repubbliche, e te Comunita, iusse ii rimedio opportuno , e la medicina salutifera di quelli, in veritanoi lo avremmo fatio, e seremmo net ramisanaricarsi , e dolersi, come avete satio , esete voi; perche ce ne pare avere assai pilicssicaci ragioni, pariandoci cosi domesticamente , che non avete voi , si e per mollidanni ricevuti e da' vostri da Casoli nel teruritorio di Sangi mignano , e da quelli di Chianciano nella parte di Montepulciano ,e da quelli di Castigiioncello in quelle circumstange, e in molli altri luoghi da' vostri soldati, e da' vostri sedditi , si etiamdio

per avere consentito, che te prede Lite in sit nostri terreni da'Raonesi nostri inimici si vendano costi pubblicamente in codesta

vostra citra , e net meZEo dei vostro campodi Siena con gran danno, e con non minor vergogna delia nostra Comunita . Ancora

per aver seserto , che de' vostri principali

citia.

SEARCH

MENU NAVIGATION