Pelagonii Veterinaria ex Richardiano codice excripta et a mendis purgata ab Josepho Sarchiano, nunc primum edita cura C. Cionii. Accedit Sarchianii versio italica

발행: 1826년

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PELAGONIO A FALERIO

Indigio dot dolor di capo sono te lacrime, e te oreNclite distese, e ii collo incurvato verso terra, e l 'aspello incerto.Levagii sangue dalia bucca, e dagli beveraggiche sciolgano ii ventre. Se vi e alcun tumore, esso it piudelle Volte arreca pericolo, e dee per eguai modo curam con hevande solutive. Simile si e la cura per quelli, a' quali ha noctulo Ι' orgo. Se pol ii nusso dei ventre pre- Stamente si arresta, e blancheggiano gli occhi, non emale di forta alcuna ; cura per altro gli occhi. a. Per Ia gravedine, Osussione di testa. Prima di tutio deest Ia testa ri purgare in tal modo: cuoci nel vino enula ' , eusorbio ', e Discello d'incenso, e at sole caldo insondito nelle nari. Metti di pia negli orecchi olio rosato, ma pochetlino a cagion della sua

3. dolori degli Orecchi. Metti Deli' orecchio mi po' d' aceto sorto con otio vecchio, e schiuina di sal nitro, Ovvsero quegli anima-Ιucci che chia mansi Porcellini g), insieme con burro, econ uti fascellino di ruta, bolliti nelrolio, oppur gras 'colato di gallina col nardo, ossi a spigo. Se avra Commo gione di cervello, e da curare con Piu diligenga accios' che non porti a pericolo. Ι segni d'un colat male son

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questi: egli Va torto eon passi incerti, o di tanto in tanto ineia mpica ne' trODChi, e ne Sassi, e riti ra la coscia. Inihl caso se si traita di mula; attacchisi piti stretia menteal gi Ogo, Onde Per io εudore, e per P assaticamento si

dilegui Ogni doglia, e quindi abbia mi glior essotio latura, clie Sara questa: Pesta minuta mente coccol ventid' alliso, e una libbra di nitro, 6 uti vel de mani polo diruta con aceto, e otio laurino in tepidito 'o tignino ilcaps tram eZZo agit oreCChi, e poni sopra gli integumenti dei corebro h una pelle Ianosa in Zuppata nei detii medicamenti. lAltra. Mettivi farina cl' orgo meseolata con resinadursi, e sa' che la parte rimanentes' dei corpo si a con aliati e pogioni nutrita: in laudi si per bocca grati hi disiume pesti, e meschiati con Uu festario di latio di capra, od uti clato d' olio colato. Se pocogiova induto'apporte-ranno i granchi, editi latte, D'M HrOmele, ossia mulsa con ciali 3 miele, pepe bianeo onc. I; eroco uno Seropolo, Seme d'apio Scr. I. Pesta tutio questo, e clauo per

pesti in uno mortalo di marmo, e staceiati ri purga la testa: Altra. Gli durat in pastelli, o clambelle ite farinad' Orgo, come sopra dicem mo per la stagione δ' estate; e farina di grano allo stesso modo Ne sara.di verno Usa attresi maggior dilrgenga se gli dorranno gli Ore chi, assin che it male tibii si converta in insania. Tu desipercio prima d 'ogni altra cosa ri purgare accurata mente gli orecchi da tutio quot clidial di de iitro puo Cagionardolore, . o lesione. Se non vi ha nulla di questo, metti

procerebellari. ij malum terrestre.

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146 CAP. VI.

neir orecchia una spugna imbe Viata d' aequa e di nithoe queilla tengavisi uri' inti era nolle ; nel di vegnsilii. menta l' orecchia con nitro, e aCqua calda Sinaitant6 eho it dolor non si mitigbi. Med ima mente se P aequ1 sara evirata de utro ali Di ecchia, metti vi otio vecchio, haaceto in porgioni uguuli, aggiuntOVi uitro, e ponsi s6 pra delia lana. Se vi saranuo Piaghe , curule coli' ina piastro denominato lipara . Se it cavallo avra delle nat te Τ' , estratie con ferro, e se e necessario , bruciale, ecura la bruciatura con sale, e otio per Otto gi0rni, elavata poscia col nitro, e l' acqua, e in disetto di niti 6 con piscio diicane, o, cou ranuo; in seguito metti vi pertre giorni vino con otio , e furina di veggiolo , e obtr' a cio vino e farina 4' orm sinche non recuperi la sanita. Se avra Ie parotidi , o dentro alle sauci compari ranuqtubercoli, poni vi fomente perche maturino e si apranu; e quando si Sara uno aperti, metti sulte pia glie pannilini minuti con otio ed aceto sincites non sien dive nute pure e nette; curale dipol col sugo di ligio φ), e col medicamento Sopra descritto , e risarcite Che siano aspergite di potvere di mel a gratie secclae, e Panimale Sara guarito. Se avra ingombra la testa per ripieneZZa , O per ras reddore ', gIi si dee trar sangue o dalle tempte, o dallabocca, e mettergit calde sulla testa due porgioni di cre ta, e una di calce dissolute instem e con vino au Sters,

5. Degli umori delle narici. Assine di agevol mente conoscere di che qualita essi Sieno, e donde provengano,ie da sapere che it mucc0 limpido quotidiano non e tale da sar paura; it crass0 candido vien dat cervello; il rosso tenue frigido da in Deddatura inveterata ; il ceruleo lene dati' interno, il

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quale indica sebbre ; it crasso spumoso dat polmoni, eho denota i cavalli asmatici; il soccioso denso vi endalle glandule. Sono queste te cose che doluebiamo principalmente OSSerVare, e tener a memoria . Se it ea-

vallo abbia avulo qualcite percussa at Cervello, putraiconoscerio da cio ; egii fossi e Spasimi repentini, si rac capriccta , PaVenta, ricusa it cibo e sin 1' orgo , e sistende tutio dalla parte anteriore. E cosa giovevoltissimali levat gli sangue dat te tempte, e mettergit sopra latesta una spugna affricana inguppata d' acqua di roso e di aceto in porgioni uguati, e somministrargit pasturaverde. Se non gusta nemineu questa , insondigii Dei te sauci col corno fave macinate con farina di grano, ea qua melata Sinche non appotisca i vordi cibi. Ss il cavallo avra Ie gango te, vi metierat sopra farina d 'orgoces1 aequa melata, e resina e sugna calda filiche non si dissipino; e se per avventura Dranno plaga, O vi Saran Ie parotidi, o Hatio tumori intorno agit ore Chi, Curct rai Γ uno e I' altro col medicamΗuto vulnerario. Se avra Pesa uteZZa di capo, o copiosa distillaetione dalles narici, gli darai per nove giorni P appresso be veraggio, che dicorio saluti ro, Abe uti acetabolo di Senapa, eurio di iniolo diligente metite incorporato in un' emina divino. Se alcuti ca vallo avra rotta la cartilagine deltiaSO, e non Se ne Potra sermare ii sangue 5gorgante in copia, lienvi sopra una spugna Con aceto , Θ suscellod 'incenso sin a che restera aperta Ia ferita, che si hada curare col medicamento vulnerBrio.

6. Per te Parotidi. Le impiastrerat con Discello di grano, resina,

aceto, Sugna, e maturate Che esse statio, tagii ale. Mede- Simamente allor he avrai tirato sangue dat palato, e Dol potrai fur cessare, metti vi una Spugna Deditu, elamenta con acqua frigida it capo , la bocca , te reni,

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Se Panimale ammalato ha dolor di denti, o di gen give, trangiagia Porgo intero, e diventa estenuato, ensiano te gen gie, e ne scurre giu la saliva. Tu che sei diligente,

assinche non isfugga cosa alc una alle tue premure, sa' an cor questo: trementina dramma 26, iniele dramine. . . .,

galbano dram. 4, e fieno in dose proporgionata at peso dei iniele, che sia due volte passato per ista Cio: mesciit tutio Cou aceto sortissimo, se caldo mettilo dentro allemascelle per lo spagio di giorni sei, e tre volte ii di spe ga te geogive con miele, e scorga pesta di melagrana. 9. Per le gangolc. Da' un emolliente di sugna vecchia diligentemente battuta insieme con otio purgato, ed ugni at di suori legangole , o Ie fauci.

H nuces amaras.

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BELLA CURA R MEDICINA DELLE TOSSI, E PER QUELLI IN ISPECIE CUR HANNO TOSSE CONVULSA.

AE asto P) di Peragonio. Pesta insieme assai inun mortalo di marmo gichero gallico, e purgatolo uni scivi Sugna vecchia con esso dissatia, e sanne pastilli, Omorselletti, e questi ben mis hiati, o sciolii Con miele, otio, e vin d' uve passe gelia giu in gula dei P animale col corno per tre gloriai. I. Ric ita di Emereto sieterinario. Insondi in tre festari di vin δ' uve passe save in Dante q) Onc. I, sarina delle medeSi me ODC. I, SCr. 6,con trenta grani di pepe pesto in uu mortalo, e Segodi capro una libbra; il lutio da darsi col corno per tregi orni. Altra. Fave in lasse in vin Veechio, e pol pestate, aggiuntovi otio, e ii d Oppio di vino , cloe di vino sestari tre, uri di fave, e uno d' olio ; da darsi per tre glorui. 3. Per quelli che han fosse conuulSa. Metti tre giorni innangi in infusione in v femina, di fave ire sestari, di .... e pes tale Pol ben bellae perdarie in tres di. Altra. Ρesta con diligeneta gichero gallico, e psi Vi mescola erba parietaria tenera, e di nuovo IO pesta H8ieme, e aggiungondovi sugua vecchia t0rna a peStartuito, e sanno girolletis da darsi per tre di in numero dispari con miele, e butirro.

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4. Per Ia Osse quotidiana. Cuoci porri, e mescola Cou erba parietaria heu pesta iterata mente, e sa' rotet lette da darsi in tre di ebutio va, Olio rosato, vin d' uve passe, e mi ele: uel quulsi spugio gelia giu col corno ii succo delita Predetia con segione, aggitantovi quel della parietaria.

sin tussis mutatoria.

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lente, Con aequa calda, o tiepida: versalo giu pel naso in tre di.

Ρesta diligente mente gichero gallico , e dipol ag-giugnendovi erba parietaria, e Sugna Vecchia , torna apestar tutio insieme con eguai diligeneta, e sa' pastilliche darai por tres di con miele, e butirro.

quelli che hanno tosse con utSa. Insondi in acqua calda dentro ad uua pignati adragante -- ΙΙ, fien greco un' emina, e attrettanto dilinseme, sevo di capro una libbra, mi dolio di cervio II, radichette di dragante.II, sevo taurino I, pe- stato pero prima it dragante con il linseme, o it fiengreco, e satio bollir tanto che si cuoea. Mescola dipol, epesta tutio insteme , e sa' cuocer Della stessa pignatia coli' aggiunta di sei sestari di liquor ae uve passe, e fallo inghiottire in tre giorni col corno.

Cuoci in acqua uia ginocchiello grasso di porco, e di- pol lo disossa, s mettilo in uri vaso con tre festari di Passo, e uno di orgata, stata gia insusa ancor essa neli ac- qua, dove si e cotto il ginocchiello. Aggiugni egiandio glutine taurino, e megga emina, o soglietta d 'aceto sorte, e sa' cosi tutio questo bollire insieme a consisten Za di

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asa CAP. VI.

Mirra ΙΙ, linseme fritio unifestario, semenZu dicardamomo α Ι, passule Un sestario, pinocchi attrettanto, mi ele p ΙΙ. Pesta diligentemente tutio questo, agglu-gni altro miele, mescola, e agita iungamente, e sa' pastilli come noci, e danu' tre iΙ di per cinque, o Bettegiorni. Altra. AmmaZZa un pollo, e tosto Io pela, e Ievagiiii ventriglio, e con i suoi escrementi rinvolgilonet mi e-Ie, e dat lo cosi caldo at Ι'animale per bocca e rimedio certissimo

Cuoci coccole di ci presso diligente mente purgate, equelle pesta in vaso di marmo con sugna , elgicherogallico, e seglie tenere di parietaria, ct sa'pastelli, che iu-trisi neΙΓuova durat in numero disuguale per tre di c0n

s ut choelon. f. chylon faciant. V) cervino.

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gare ii corpo in tal modo: pesta un cocomero Sal alico, o te sue barbi elle con nitro alessandrino, e aggiunto Vi

tima sostaneta di laserpigio della grandeZeta d' una lava, e tutio mescola in un festario di vin blanco, e una lib-bra d' otio antico, e ripesta, e sal beveraggio da darsi perb0cca col corno. Dissolvi Dei vino la sostaneta det laserpi io , e la prepara con tre suffumicagioni, e piglia

della sandaraca onc. I, ag salto, ossia bitume onC. I, 3glis,

e cipolle, it tutio d' eguai peso, e pesta, e sanne tre par ti, con clas una delle quali posta giorno per giorno fugit

decesi carboni sagit uti suffumigio alla testa , e cu0prila unita mente agit occhi. E dopo di averto suffumicato appre3tagii questa poetione. Con vino sucido, O Dccioso meSCOla grasso di cervo, o di castrone a sussicienZa, da

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