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a Completa , quaranta anni d' Indulgeneta, perci cuna hora.
A chi Bara alia Messa solenne delia fecta,cen
Hore canoniche, parimenre cento anni.
I Parochi non manuino di tenere i presenti nostri Auuertimenti nelle loro Messedi Domenica, odi e6ortareitpopolo insant emente a non perdere questi Te seri; di qualperdita anco fhau ra a render minutissimo conto at busi o Trybunale nitidio: Mostrandole,che quanto pia sono grandi, e celebri se Solennita nella Chisa sania,con tanto manior obseruaneta, e et a de no eresestate, antificate. Di Vesouato alii VI. di Gisgno VsI.
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serrariensis. 189 Au uerti menti per la Processione noli Ot- talia dei Corpus Domini.
Io ANNES, DEI, & Apostolica: Sed is gratia, Sanetie Ferrariensis Ecclesiae EpiscopuS. Non e possibile, dilutissimi, des canto nos bocorrispondere mai a basianza alle corinuem ericordie des Signore verso di nes, Gr abi in escienti inestimabili bene scis, chi ego cina ; oiche 6sendo quelle grandi alpari di esse,u' e infinitamente grande , o questi parimente incom- ,rensebili ct d Ialtro reo essendoa noi dipotera, se ortu sinita, e molio debile, aneti d fermi- 'a assi grande, come po tremo mai in si piccolol se rinchiudere sὶ immenso mare Mia pieta dilDio ' A non immo tanto necesseris datis bandat ira la gratitudine verso quel si remo nostro
Gericordia di Dista mare infauso, ii vento non- limeno ardente deliingratitudine, vomisno i antista tanto pestifero, chebasti a secare deito Idare; rendendo, cis e nos neui,e indegni Papa icipare desie Hlcus e acque desti gratia stata, 'antissima. esta gratitudine te ribbiamo not
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Iyo Synodus con tulte te potetie des anima nostra, con Iutti lisentimenti, se membri dei corpo neBro, cons me a quello a che incitauas Hesio ii Regale Pro- feta David,diceri: B cnedic anima mea Domino, & omnia quae intra me sunt,nomini
sancto eius, e meritamente deue tutio thucmo,
tiamento di chi coronat eum , elo circonda in misericordia dc miserationibus. Ma placemosto particolarmete alBeneduro Gissis Signorno o, che quando altro non possiamo hab amo almeno simpre net ore,e ne Ea mcmoria; cte mai ci dimentichiamo di tui fn tanto che novi, cessa di beneficares, che raccogliamo come in un
drappello tuiti, od almeno i principali seri doni, o che thabbiamo se re auanti a Vocchi debianima no a , proponentes cum semper col Pro feta in conspcctu nostro ; ct in I a
ticolare, che misericordia eius ante oculos nostros sit, conquesia porreeta de anima no-sra specialmente honorandolo, laquale per appunto adeso come alia seconda persona della Sanisma, se in fabile Trinita viene attribuita, coeco la perpetua memoria di lui. e de bene 'ijsuri. Felice in υero, e beata quiar anima, che col deuo isssimo Pa re San Semardo va sico stes a cosi di-
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siccim , e mabilissimamentepropone opinentre umero mi ricorderosi re desie filiche,che parilii fi liuolo di Dio predicando, dialestra --GHorrendo di Citta in Citta, Me ten--m ibunando, desie vigilie orando, de elarrime compatendo: mi ricorderi anco det te inureris sunt, carunnie, battituresine, ch sti, nonre,e cψυ o Ho per me aperto, be net'- ame di esso Damsa disemplice colombanellauetra face si limio nido. Sura tutio nonime- ω Lbbiamo haveresempressa nella memoria a misericordia in ' ita deli' Incarnatione sua antissima,e di quella acerbissimapassione,che per tot misieri, chebi erauamo nimici per il peccato utero: Geperciὸ, ct in gura di cis comman- 'aua neli Essedo it Signore quando istitui queli ri celebre figura der Agnesio Pasiale, chelat b, ct i pleri di quello si deuorassero , et cherartendessimo no i,a quali te tenebre desie nosare cacciare Hlla siplendidissima luce e s
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Isa Synodus anco tu tibi altri doni delia Maecta di Dio,c me in compendio mo memoriale,et in visor, travo citisicio nella Sacratisiima Euthariuia quando, ue havendosi a partir da no i colla pre- sineta d corpo agussa di amoreuotissimo mise riuo Ginis secit memoriam mirabilium suorum; e quale si non quesia,che estam dedit timentibus se ' Ciboseauissimo, Mannas oritissima pane d Asir delicatisimo, che cδtime delitie Regali . Hor la memoria di questo granmemoriale de era ESign.no esca mai dasia memdiri a n3stra,che percio inctituendolo disse che si facesse in sua commemoratione, e lo lassio alia
in tutu te Chise continuamente pul Santo altare,ma particolarmente detrata, e guidata dasio
Spirito Santo, ha percio infimita questa Solen-nita Santissima dei Covo di Christo, fra la cui otiaua flamo : laquai ottaua, se bene riuris durare quanto durano i giorni tuiti desia no a breue, di infelice vita: non immo quesipochigior ni a ques pecia ente deputati, deuono da .
noi essere implegati tuiti in honorare, riserire, i celebrare, oe commemorare quedo Sacrammro
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J Ferrariensis. 793 ineffabile con quesia sessa Solennita on che la celebra iuui dileuissimi nel Signore ) Gioveso passato, riguardandoci particolamente risia corrottione, ermento despeccato,e rinouando ognidi Uferuore dei primo a ; ct in parricolare tublimo H,ch ara totiaua r o 'in figura di questo appumo voleua Dio, che mangiandoset Agne o mi cale , siuegismi continui, mangiassero glis aeuii a miselo,guardandos datormento , sotio pena desia morte a ui cotrafacese Mescome dic e Moise dies prima fuerit sancta atque solemnis, cori anco dies septima eadem festiuitate esset venerabilis ; & nihil
operis fieret in eis. Lodatosia eternamente si Signore, da chi procede ogni bene,chesta molialtri pis,e Diuoli insituti, chab amo trouati in que a Santa Chi se di Ferrara, at cuigouerno procurato dat Ser nissimo Principe nonro e placrimo asia Maiestari Dis metteret, e con in inita sita patieno tWrauia toleraret, vi habriamo anco trouato quesst, che t torno defouaua di quem presente Solemnita siva con tanta deuotione concludendo coma attrasolennissima Processione. La onde noi,
chesiamo venuti non per scissiere la leue, maper ad piria,eperstrionaria in quanto te debo-
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ii forete no e agiviaterilia benignita PMdiopolranno ἀ dissignando di continuare in questri, Ddeuotissima Consuetudine, Inviti amo voltusti per quel giorno ma in particolare quesit, chesens descristi nesia tanto fauorita, e priuilegiata Compagnia det Santissimo Sacramento, asentire Gio ueri pro o, che sar a la Addetta Ottaua D ad se nostrabassa ne a Chisa nostra Cateriale M , qualdiremo alle dieci hora, ct a riseuere da e mani nos,e tanto piis deuotamente si Santissimo
Sacramento, quanto che olire di cio, constegui-ranno Indulgen*a Plenario communicandosi
in taldi ι la qualanco consiguiranno quesit, chesin hora non hauendo participato de grandi Te- Iori concessida Sommi Pontosci a i Constatellidi questi Veneranda Compagnia siserannostriuere in esset con la debita contritioneae Confestatiparimentesi communicaranno. A che fare essertiamo tuiti nel Signore quanto piu possamo vicacemente, acrio imitando Aprurit4simo Patriarca Giosis vadano ne glanni dest abbondanem,
prouedendosi per quelli desia carestia ; apparec-
chland in quem vita per il spauenteuole pastodesia morte. Finita la sanisma Communione, porteremo in Processione anco per la Citta iactes se Corpo, e sangue viso e vero det Redetor nostro
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per lastrari,chesi olfar negotiana. Perilue pregamo mini ne tu viscere desinesse Gesu N.
S. a voler non solo venire a riueririo, se accompagnaro, maamonrare anco conogni altrof-guo seriore, quelli delia Compagnia con torae, o candela acces, ct quelli che habitaranno nelles de,donesi passara con ornare i muri, e te Brade, di ricognostereIobligo grande, no o ve se di lui,e che non vomismo andare a distro, e caiando in deuotione,ctassetto, ma crescendo Uni H, e dioponendo, come dice it Prosera, asistones . in corde noctro; e che non fiamoper Iolerare, chein risereneta versia Maenasea es vincano glimbres, e i fanciuili loro, uepur mentre visse qui, pa Ee,alte rare che fece nesia Cista loro, si andomo incontra con frondi, e rami di Palme,coprendo co propridi vestimentile Bradeperoue Emma pasam . Ordisiamo pero a tutite is Compagnis, e Constat emite di questi citra, ct a tuiti i Reuerendi Religis, Frati, e Monaci di esa, ct de uri Fo hi, se a Iutto I Gero scolare desia Cista di
qua i vomis grado, ordine, et coitione che ha- .
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te, e candide,e con lumi accessotto pena discommunica latae sententiae, Unche vedendo LL, pieta, e Religione loro venga tutio i popolo a glorificarne ii Signoretis . Eperche is Carita sania mole, che mentre nesia Chisa militanie habbiamo tanti aggluti, emeetespersaluar noi, O altri, cis forῆiamo ancodi Mistare i prossimi no i tuiti, o in particolare Pelli,che sono nesia Chies purgantr, Hr chesii trouano in Logo doue vanno a Pisa Poro a*nandosinelfuoco,per poterpol a seo tempo esserea es alet epis sunto delia Celse Gierusalem-
curandoli che con quem s grande,esenta elemosina s andaranno scendo amici importantissimi per ille o de' loro maggiori bisegni,e che lanime di chi tanto vicacemente loro agistaranno, di tanto beneficio mai franno dimenticheuoli. Piaccia alPeterna Lota aetidio che nisiuno di ves
nire a quem senti inviti, accio non incorrata inquella horrenda minaccia contro tali falla d. quel
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Ferrariensis. I97que ranaehuomo dest Euangelio; ue nemo VLroru illorum, qui vocati sunt,gustabit coenam meam : Mache pluuiso corriamo tuuia gara adessere rumpit, in quem Vita delia gratia sua Santissima , e neraltra delia Eeatissima
Auuertimenti per ii Sacramento della Cresima. IO ANNES, DEI, &Apostolicae Se- dis gratia, Sanira Ferrariensis Ecclesiae Episcopus. H Aurai do si Saluator Mino Giesu Chrimis molii Loghi deI Sacro Euangelio pro' messo asi erili uiseoilo Spirito Santo, chegliconsolarisbe in rutte lesue cos aduers, ct che lifarisbe forti, o intrepidi per tectiscare la verbia, se dareue foreta di riprenderet inferilia de si Momini,s di testificare la musitia di Dis ,