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cios ga meqeto astura, ctoi altriferili la riseumano risie mari,csrmis serio lora, cosi in questi mede fimo Sacro remo di Pentecosei Ves uisi Mesen ommi Sacerdoti, or in Logo de gli Apsoli consolino te anime loro da Dio racco madate , coimini arte ii Sacrameto delia Com
lamatione, con laquale sida, ct conferseia pie-nerta delio Spirito Santo, quat concede una sabit onema,ctareres mento desia Diuina gratia,ces ortifica la debole a contra' viiij,ope cati: Onde douendo Λ oi, come riserea I incisnoctro, ammini are queso Sacramento lases quentesiuimana di Pentecose, vobismo conferiris a questiselamente desia Citta, di egnando
fur il me de fimo Dori per la Dioceste ne sie Paro chie quarista pochi di is visitaremo, o per darmarator commodita at Popolo fremo questi Sacro miniserio ne i primi quattra H dono la Do-menica di Pentecori nADuomo, Uni H asie -- stasiritu Paracchis. Et desiderari not grande- mente che queso Sacramentosa riseuuto con de bita risereno, pirituale utilita da ei cuno, habbiamo voluto pubblicare alcuni auuertimenti, acclosiano veriti, or eruati da tuiti questiche s vorranno Cremare, o tener auri alga
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Ferrariensis. 199 a VenHino tutia fra te duci, se dici hore nes di, Aesara assignato alia sua Paracchia, colproprio Parocho, quale gli auulsara quando δε-Wanno compar ire, e esar anno in molio num ro,processionalmente portando ii Paraccho la co ta,etstola,qualdouerastar pressente metresi efmaranno, per teneme conto, is fartisar con douotione,con risereno ,er confitentio in Chisi, er auu arti, dr incamminarii a far oratione, sepregar Dio Nostro Signore, che ques, Sacramento freta in tuiti quel stulto re Equale e flato da a Diuina Maena ordinato. Et cori est compa-riranno quandosera chismata lassa Paracchia. I cresemandi piccoli sano vicini asti dieci anni, cst doueranno sper prima confessati,d e teta ercapacita loro non si permetura , sano indotii a
tanta recognitione, 'habrino buona contritione
de siuoi peccati,drgii Adulusiano Confessati, dr
ommunicati,nparimente umerismosi contentino diser i Comparit,et te Comadri,ches, ha-ueranno da tenere, potue o Spirito rato non habita in anima imbrauata di peccato mortale, o
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2oo synodus Pater, e LMaria I Credo, o duci Comandimenti. quando non imp ero, er non hau enaltri che,ieli insignastero, no Ucora Abligati dod Rearli nesia via desie virtu Chriniane, conpar ole, o Moni e Ni .s Nosi pili in questo Sacramento, si non un
Compadre,omero una Comadrer ne importa, che
s Scommunicati o intra detii, o vero altri, chesi trouano in peccati Dubri, ctgraui, o vero AEdulii non confessit, o communicati alia P quapro a passata,no faciam Cresemare, ne anco tengano altriasia Cresema , per che simili per e non sono degne di partecipare de , Sacramenti in
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Ferrariensis. 2OIperche queso Sacramentosiriceue una solvolta, come similesimo: ma quesit, che nonstricordano deser Crematia uendosito la debila diligen-- di superis, ct non trauando astuna crete asipolranno far cremare O .
δ' sena persona Ecclesiastica terihi alauno
nuti, o loro Parii, o Marii, quale impedisce ilfas Matrimonio fra H loro. so Euando si Cromano tenghino it loro pleri destro, μι pieri destro det Compadre , . vero
11 Si Cremaranno prima gli momini, sepolis Donn paratamente .
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eto a Synodus It Lunedi di Petecoste si celebrerata Cresina in Duomo, & le Parocchie che vi si haueranno da ritrouare, fra te dieci, &vndici hore sat anno te infrastritte. Lunedi alia medesima hora.
La Paracchia dei Duomo. Santo Stesano.
Santo Romano. Santo Micheleia . .
Martedi alia me desima hora. Parocchia di San Bialis .
Paracchia di San Clemente . Santa nota . Santa Maria di Bocco. Santo Gregorio. Santo Hetro.' Santo Martino.
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Ferrariensis. 2O3Giouedi alia medesima hora . . Paracchia di Santa Maria des Vado .
Santo Saluatore γ. Santo Tommas. , Santo Vitale . sanio Andrea . Santo Gorgio. . .
Edilto della Sacra Ordinatione. IO ANNES DEI, & sedis Apostolicae gratia Saneta Ferrariensis Ecclesiae Episcopus.
IN molli Mochi delia Sacra Scristara deluerchio,onuouo tes amento, ha m Dato Diobeneritu come hannosito ancora gli 'soli, o altri Santi,di qual esse tir,osanta vitaint conditioniis sperlega di disciplina debbano effere te persone Ecclesiasticher i Distia E Saluator nostro, quando ricercaua dasti postili suoicio che dicerano gl'Momini di tui, cst volgendosi adessi disse, vos aute quem me esse dicitis ,
moriando che da lora risereara manior cognitione desia Diuinita, come posti in vado divisa
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ogni di alia mensa det Signore si cibano dei Pretiosi mo Covo, ct Sangue di Dio ,sono dispensatori desiegratie di Chri , hanno leuiaui deICelene Eegno Manno nesia Casa di Dio, sacendo
con te Diuine Lauri in terra tosscio che fanno I Angeli in Gelo,hannogismo, se notie nella bocca te parole Diuine sono sit amari horte det Signore, hono Alamati da Dio nes sacro Euangelio luce delmondo, Sale delia terra, Duci, ct gubri det Popolo Christiano, onde deuono mosrare nelle conuersationi, c attioni loro, quato deb-bano fiere sileriori di Giuuitia, ct honesta alli altri , che non sono in quem dignita, sevocatione,accio nosia detio loro, sicut Populus sic Sa cerdos ; quai dis pol se vigilano debba ha
uerit Prelato ner Ordinare,lo mosra chiaramete i poBolo, siriuendo a Thimoleo Vesimo, dicendo, Manus cito nemini imposueris , ct in altro loco , neque communices alienis peccatis ,signi cando chesmeta la debita eta,
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sineta es mini seneta merito di obedi Rasenzala bonia di vitae,ct commi, non si deue ordinare astuno,e communicar con peccati altrat, eue
ires uosi' inrigno come quello, chestenta leseu rate circo sunRe Mura promosso,narra San-ro ntonino inclusouo di Florenta, ch ha-uendo Santo Leone Papa di unato qua anta Hauanti det Sepolcro di Sato Hetro Principe delu soli, accioche con le Sante intercessionisine horaenesse la remisone di tuiti i peccati ioc se apparue naimentet solo dicendole haureo cio ottenuto dat Signore,eccetro che desie Ordinationi faue, se Collationi de beneficij, de quali neis Aura anco render conto a Dio, auulsandolo chedesie colpe,o concessioni,o negligenae commese inquese due Disicopali altioni , non haueua poluto ottenerist absolutione libera daUonnipol. Dio . oi dunque,comeper debito delia cura nos a
Paporale vabbiamo risoluto, chegis Ecclesia cidi quem Citta , ct Disces promoss gia a qual si glia ordine,visano con quesia forma, ct disiciplina prestrista dae Sacri Concili , se particola mente da quesio di Trento, seper bene , sesalute loro, oper la edificatione, che da est desideramosia data a quest Popoli,cosi inclinati ado ibuo Na operatione, se per liber arci ΔΓ obligo di ren-
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166 Synodus trime conto,ct cheno a deuo Pinia quia chest me in Zacheria , o Pastor, & Idolum derelinquens greἶem,ctper noui clareat reo diligenta astura debita alia vigilantes lect-tudine,che riuiamo havere, nesia diaritatione
d usi diuini doni,se celesti dignita, cosim
iramo ebenesia medesema via, ct an optu resor malas dino incaminando quelli cheper diui- iratione Alinono disruirasea Diuina Maeua in quem Clericale militia, roscssone instituita dat Signore, o Saluatore nostro Iesul
ripo se data dalliseisi beatissimi Apsoli,ct da loro βuccessori confingotare, ct diuina bonia, onde 'remo quest in se cristi sabilimenti data
ster da loro infallibilmere essequiti,accio he -- dinoscendo quesie preparationi racemate Mile ualita desii ordini a qualisivorram promoue re,ct insistogano tanto pisfaciamete,arico-msicere me io is nato, se vocatione Ecclesia mra,ct ad abbraccire volontieri confomma cura, diis D quelle vere vinis, che riseruiamoda em,e accino,come dice toro tiosol anto, Exhibeatis corpora vestra hostiam viventem Deo placentem, rationabile siti oble-quium vestrum, ricordino, che dicendo ui Saluator Bosra net sacro Evangelio, che me si
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multa, operarij autem pauci ,significa, chepochi det Clero seon ruttuosioperaridi, postia chel'operario vero e quesio,che no Ba perdendo otiosamente ille o niage piarce, o conspasii, se conplaceri, ct vane recreationi; ma que sit solo, che veramete,o laboriosametes affaticano neLla υigna di Dis,senesia cus odia d est i , questisnobi inuitati a riseuere la mercede, o premio celecte, Ualtri sonostre*etati, se reserti come operarj,non dipula,ma ae iniquita, ct hanno date te opere loro non a Dio mino Padre , se creatore, ma at Demonio noctu nimico,essedultore,o percio i Euangelico fideleprocuratore del o Parie di familia, meritamente dira loro che non uterino Deliae non hanno Padagnato, e non minano doue non hanno feminau, ne astutino mercede astuna, ma dannatione sempiterna per serestati otiosi, o non hauer corrisiosoyon la vita es altioni asia propria vocatione,ohauer date te opere flue ne Aa via desia perditione,chesono appunto te opere sue net luto a
pidita, dalle quali dei continuo noi pregamo Dioche liberi it Clero nosra, ct lo factia vivere conquelle perfretioni, che desidera la Maestasea dat Moni serui suos,o douendo noi nelle prime se