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questa tutio ote e conturba ii sui ue , di cui Milo' metti,
puli ella pigliarsene lasgevole godunento: ovo por contrario noli' amore umano non mendo. oliauto. iut a ulla estorior forma dot eorpo ma trascorrendo ancor uello Spirito , Se ni ZEanamente e eom mossa per clo che alia corporat belloZa si a Spelta , in nilimeno nerquel clie appartiensi allo spirito , ulla e placida e traii nullis Λωgiugnesi , cho P amore onesto h una SDla Passioue ; ma I imuum lascivo e un torbido mescolamento di molli e contrari affetii da
is tanta conaniorion d astelli in qu uiua Hivorse guise vien me in il sanguo Aeli ira spargosi per te gi te di vernii glio color tingetid L nulla Paura at cor si risi ge e strigiae, lusciando it , otio di natim pallor macchiato. E questi varj discorriinenti dei saneue si
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oielth Ia soriuna degi' Ini per j rivolgi trice questo gentit Pae-
se , ele era stato itinaneti altissimo segetio cli elitari Duchi e di Ile. alia duraucondietion di Provincia condusse , et bera i nostri Padribon donde ira portassero a i tempi loro , ea invidia a trapaSSali'. Ma noi , o citia lini , a' quali di lauto h stata savo vole ,-che ne Ita gratiosaniente rendulo it Τrono e i I Re; se vaglieaeta es prendedi paragonare i nostri ces pili lieti secoli di quesia Citth , troveremo , este quanto oggimai questo Regno per amplegeta e per digni-lade. e quanto ii nostro Principe per consigii 'e per valore ali' at ii ea Repubblica , ed agit antichi Re Napoletani soprasis , tanto
delle trascorse pili bolla si a e piu avventur a la discorrente elanostra. Ed oli se so ser locche te sciolle anime dat lo cure de mo lata , - vero Se dalle pol verose tomim, ove si gia iouo , levar P tessero ii talio i nostri magiori , quale allegregeta'e' non sarebbouo in veggendo Ia patria loro alia primiera dignita ritornata l uuello solo pareva che a rasserinare ii novello imperio maneasse, e la n stra ventura , che per augusto Norae lieta speranga ci si purgesse. che non solo pel corio spuetio della prosente vita , ma δε bene olima milli' anni . e sino ali' ultiino diseioglimento delia natura salila Edinioru la Napoletana grander Ea restasse, οῦ quando ecco dalia Sualontana Reggia fiumi monti varrando venire a nes la Regal Do
Eelia Maria Amalia Walhumai di Sassonia , e di Iei sarsi sposo P ottimo Principe Cario di Bori one . Or mentre it Senato , i Patri etj, it Popolo per lioli suochi , per superbi archi, per earri adormi, e per novelli sestivi giuoehi menan pompa de' fortunati auspi-ej di si bel maritaggio : monim s nostri colli, e te vicine eampa-gnes , E 'l lido, e la riva dei nostro mare , o deI sume , de i nomialtori di Cario e di Amalia alteramento risu ano , e 'l ripereoMoaPro Λ malia e Cario di Ioniano risponde : ora egii diritio , che Purvoi , o Prosessori, i quali siete merce dei nnovo Principe a mag-mor deeoro , ed a mi gliori speraure saliti , Per voce e Per inclito a suo Disitiato by
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εlro ehiara sat gle alirui testimonianeta , μ' eroale dei vis dono Onoscitori , e che quanto ha di arcatio I' Ebrea Duella , quanto dicopioso la Greca , quanto di grave la Latina , e quanto P Italida di legeti adro tutio si spendesse at gratid' uopo : che s se te proine i versi vostri piu giusta e priὶ nobil casune non ebber gia miliai se non cha'era'pur' egli diritto , che io solo infra di voi tui lacos-
noi . mi studiero dimostraruit, clie gli auguri di nothe s i liel se pro- mettono letitia intera alta Coppia , virili somnii alia P. Ole, imova grandereta o felicita at Regno . Ma quat gravo Peso lin tolto io so-pra di mei Sol ch'io ripensi, che deblio clir dolle lodi di due Spost
Regali , un secreto discorrimento di rivo leta e di timore te venemi cerea e 1 petto , e δε mi turba altari ute, se consonde , che inisi smarrisce, e mi sugge la lena. Voi, Sacri Geui .che alle curede' Monarchi intendete , e che ,' siccome di credere mi conviene , dat Merelo det Divino C si gliovi modi avulsaste , olide oggi ustretio it gran nodo ή dami celth io 'mi apparocchio a celebrae lagratid'opera , che lulla d viaira , it paventoso finge o, e la stupitlawlingua rogete e 3 Sticclio ne pensier mi si in iova in mentc., ne parcita sul la iro , clie a questo' luogo , a questo tempo , uil a 'lii 'lla hon nata Coppia non si convelaga , che ora io, vjutanti mi voi,
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verse forme di pensare , e pes diversi abiti di volere .riche Segnanella monte e Deli' animo it sangue discorrevole o pigro ; la clata-rila o P oscureaza dei nasci mento : l alta o la dimessa sortuna . Diqua e ancora , che Volle it saltientissimo Platone , cho i Magistrati,
i quali egii nella sua Repubblica a i maritageti prepose , deSSero
opera , che 'l buono la buona , e 'l reo uomo la rea donna toglie se . Or se dei diletio , e quinei deli' amore, ed ultimamente delia intera letitia di due spost la simi glianta h castione, lictis, imi esserdovranno Cario ed Amalia , in cui sono cotanto pari i beni deli' animo , della sorte . il la natura. E per comi uciare da quelli , che in ulti ino luogo sola posti , vo leto hen mi . Ascoliatori , chel' una δ aggiuntii appona at quali ordicesimo anno i I altro e BPPenadet venti duesimo uscito: vedclo in amendue quot sano abito di cor po , e quella serine aeta di membri , di eui clopo la diri itura e lahonili dolia mente non v' ha dono maggiore in terra , e Senza dirui lieto in loramento non e i' uonio etiammai . Quanto h pol negliSPost Rogali quel clitaria ornamento della sanita . che hellegeta viendello' 'ella negat D inna si amin ira lo splendor deIIa Donte, ildoico mover dogli occhi, it candor delia ei laticia sparso di bel Ver-miglio in alio di suggirsi, la onos la logeti adria dei volto , te gravied Ornate mani ere . il nobile Dortamento .-ed in tu ita Ι' esteriore
alitudine dei genti l corpo quel propormionevole rapporto dei dissimili nil uno , net quale tu persolla bellereta h vi postae. Or clu h ,
che in i et rignari laudo vera non trovi l opinione, che gia gli anticlii S ipienti portamno , clio si a la umana bellade un ri Percesimen ira i tot ruggio , che move italia Divina , od nn essempio di quella
prima idea det lielio , di cui lassii net monito intelligibile ardono in Dio gli spiriti ix nudi: e cho., doue te sensibili forme . Ond' e
rono clinento , ut supremo Furit ore bellissimo soavemente ne Sco
M. Nol Regio spos , ancora io v egio quoli accoucia visit Sembi an za , clie appellasi dignita e che desta ne'ris uardanti ri erenaa ianua ore; e quel nobile misto di soave, e di altero , onde fovente a iura compose ii volto agit Eroi. Ne men larga de' doni suoi e
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Mala Ioro fortuna . Vii non e qui mio intendimento risalire alle aliissimo origini dello due Regali Famiglie , e da i somnii princi-rj lom di cia in clade agit nitimi nostri tempi discendendo ritra re il l ungo splendentissimo ordine de i Sovmini Duellii, de i P leniissiini Re , de i magnanimi Imperadori , clio ri lucono ancoranella me inoria de i presenti uomini , e passerauno Pur chi iri a w- coli avvenire: che sol cli' io volessi non nitri menti l i re clie thi addita altrui in hriere tela dipitate te grandi Citili , Ie ample Provineio , i vasti Brami , e gl' Imperj ; vi verrebbe trapassato senes altro diro it rimanente di questo giorno . Ict pol chi e non dico tra voi. od in questa Citta , od in Italia, od in Europa., no in Ogiti piii hirania parte, ove s' intenda virilis, elie at nome solo di Curio di Bortione , o di Amalia Walburga di Sassonra non si scuta ricorret vel pensiero i tanti Eroi deti' una Regal progenie e deId Mira, clieper domo Provincie , t aer vinii Regni , per Iinperj teuuti ngli est remi segni pervennem delia n mana gloria e dest' onore Z Clii h chanon avulsi progenitor chiarissimo dello egregio Sposo'l' Augusto Imperador Cario Magno, Pio , Ottimo , Felice , che 'i decumulo Romano Imperio per armi , per consi glio , per Rcligione restitui, S slenne , dilato ; e delia illustre Sposa progenitor non men Chiaroil Priveisin Vitichirido , di eui piu nobil nemico in guerra , e Pilio evole amico i in pace it Franco Imporadore non est,e giam maiy
e devolo a' Sassonici Duchi, olt re alle molle Provincie venule loro per antico diritto di sangue , il. vastissimo Regno delia Polonia , at quale virtu gli ha condolii 3 Immagini ora clii puo ii compia-eimento , P amor, la tulitia , clae sentita ii buon Cario vellen si felice posseditor diventito di eccelsa Donna , di . cui sorSc non erachi Per somnii doni di natura e di sorte pila a liti si convcrit o :e 'l compiacimento Pavior, la tetigia, clie sentira Amalia vede
dosi donata a Sposo, in cui tanto natura si compiacque e fortuit . Or sebberie a sarritiela e prosperevole I nmana sorte per Sunt inen to di ei asculi' ottimo esti inator delle cose ii huono od accoucio abito dei corpo , la chiarit, det saligne, te ricchoete , Ia potet Za giΟ- vin il assai, percitu lontani ci tengouo da quella triste2Za , che Pro - Iu nostra mente di sua origine immortale, hellissima , sublime, dat corrompimento e dalla dolorinita di sua spoglia , dat verg0gno - εο hi Sogno , E dalla vit servitii ; tulta via sol da i pregi deli' animo vera letitia deriva . Potche essendo i beni delia natura e des la So
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fortunal dove per contrario , perci h i Leni deli' animo via
rituali modi P sono d' immortale sustaneta , piti durevole godimen m', e men turbato da pauroso sospelto ne prende . Or quali sono.
quante, e come pari te doti deli animo di Amalia . e di Cariol hii questi in quella dei Mondo Cristiano'soritissima. Parte, ove aliam cute impera it gran Padre , ed in quella Reg a'ne*li annidella in segnevole sanci oria vivulo . la quale.insea tui te ili Religione ἡ priruiera r mincio per P oitima disciplina , e Pe' lumin Ri escini j de' piissimi Genitori a formar l' animo giovinelio di quel
nu is quella , cho gli manifes id essere i dutii della nuru raro de N
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Ia,sorte desiderevoli sol per cio, clie tenendo in mento da i di sa
st Credere , clie vi si a clii nella socosa giovent i,,uella 'tu do eta Per la copia e pel rigogito dei sangue con pili sora evole spingia
giovane Principe nolle morbideate , o nello deli hie dulla Reggia Fertii quella italia purita di mente , a sorbar la quale allat si ri-
altri in Citta grave e dis igiosa vita sostentae . E pure dulla custita pili clie di altra virlude i giovanili anni si adornana det Signor
quei cli' e clato a noi di ve iere net Giovane Regale, dat teriore delia di tui vita Io strantero ricolga . In quella et, , la quale Lai - didi costumi, e puro voglie san bulbi, id paterno sono divellesi, cd . a sornire it vasto disegno nulla mente des Genitori concello , scioglio da i lidi Ispani , e con Dauco ed alto euoro iiii mica sortuna correndo tocca tu Livortiesi arenu , o di l, in Parma Si P0rta ad occupare la vitota Sede de i Farnesi Signori, e di Parma in Firenae a riconfortare i Toscant animi dolenti della cagione volevecelii Zeta deli' ultimo loro Duca, e di Fireuhe in questo Regno a riporto neli' antico splendore ; e qui or fuga l' Osto ii emica , Orta rompe e la dissa , ora balle l' ardua Gaeta , ora espugna tu sor . te, scara , ora la munita Capua in durissimo assedio strague: emeutre se gravi eose volge eutro a so, ora i di voti Popoli acci glie, Dra per nuove leni, e per novelli Magistrati ni buou reggi inculo delia Citi Itio desse Provincie intende, e come sente coliqui stato per virtu delle vinci trici suo amni ii Siciliano Reaine , in Mobsina, e di Messina trapassa in Palcrino, o quivi emptuti laudevoli uentu gli uni ij di Re a noi sa ri torno . Or C amore , che d OIio naSceu di uinina lascivia, e che di Pensier dolci, e soavi si uutre, LO
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χω - ine aver Iungo in un euore, net quale altamente sedeva la solleci. a cura ili Principato e di Begno i Che se neis' ore , in cui deliopulit licite rure e disciOlto , lo stanco animo riconforta , i Sum di letti non sono quelli , Omle fovente si lascian romtiere gli animigio vanili, naa te salicose caccie , colauto in un Principe commentiate da Senosonte , cum e quelle, clie ritraendolo flava morbule Letat' inclit nano a castita: il percile P antica saxosa festo poetici velami ulta sapienda ascondendo Diana castissima Dea ci appresenta Caccia in
trice. Ma tonipo h , clie io dica dolia Sposa Begale . data ella diquei Pollivio Be, a cui passo l' indolo valorosa degli Avoli , e laticligitin purissima dei Graii Geuitore , e di queli' ottima Reina , in cni la pieta e 'l generoso ingegno ri luce degli Austriaci Imper adori, crobbe pia , magnanima , ςctilite : o heu di si nobili pregi nel solo tempo , clio ualla sua clipartita dalla paterna Reggia .
orso , Clitaris a me Pruove ne lia dato. Ella la magnanima Don in tenera et 4 i di sagi di hinga via appareccilia si a s lenere , e tan io ἰ: Iunge , clauila spaventi sume o Penilice . clio aura a gui cly nomo, che m Ova da loninua P rte a grave vopo di guerra , iurorio sparto di ter alio a questo ite o per leue . Clie se tempo lusu e per questi Lxieri di more, e clie in placer te torna di iure inquat clie Cit tu , nou lo sugge o negli Spettacoli , o nes Giliochi , manelle pili venera te Basilicue , o e o i sucri a vanai adora dei Saliti, o prondo di mun des Sacerdote ii Corpo Santis lino dei signore. Equando lo divolo onoran ac dolle uatiche Citta generosa riceve , Fὶ
s rura , non esset si ve luto Inui in uua Donna d' lini striale immutunata, in una Cortu vivitia d' allelia plena e di splendore , si retia per leganti di murit inio:c di sangue ς Monarchi pili teni illi d'En-ropa , Nil oto cgregii di immitii Imporii lori cd Augusta Si sa dichiarissimo Re, si Len tomperato ut ii maiiit, nisi gnardi, ni i dctii , net modi qui ii iii iero e quoi grate , clie alia somnia Pi C, aed alli Imperio Si conviciac. Ma non vi desie xiii , o Cilla diui , inquet saustissimo di , net quale a ti bi voti uti coni nulla ora in icidi alteriora , nulla di fastu '' dj quanta doleo χχa ora sparsa la mae si a di quel .ciglio I quanta sca ia era in quot volto Rogate Ioconquant O di g nerosa buvignita de es ianuandanti popoli si volgea Z OArualia , o Corto , o SpOsi pili clie oui .i altra Cophia selici l Ardi rete Volidi quel btiouo amore , clie nascondo da per ita simi gliunga di lut ii que' lieni, cndu la felicii i uni alia si compie, vi puri erano' cnori quest' in aera leti etia , la qualo non ra clio ni anchi Perib
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stra Virili. Coneiosi ethh le ragi evoli anime sieno deli' intullo pari Infra loro , siccome est amarono i pili dotii in Divinito fi Mi h eer
di talento . Ma h chiam oggimai , cu' e' uon proeedo dareti auri che ut truscuuento intendano di clascuno , pol chh , dove anche si vero quanto degli astri gia scrissero vanegetiundo gli Antichi , neria vastissimo spadio, che Da la bas in terra h posto e mirati aliissima cerchi, es non Possono in not: non dat piis o men pii ro etera , che Ie anime'avvolga prima cho scendano ad informare la nostra's linglia , ch ae sono te pensanti Sustange d'ogui qualuiuiue materia disciolte ; ma solo dat corpi, e dat sangue , per cui si rice- Uno negli a iunii diversa mente io ideo . Quo' lievi spiriti , che dat rancontro e dati urto S ingenera nos delle commosso parti dei san
ra , 'or di serta. disugnate Iliovenit Si , e' sono dei s i divo i , o contrara abiti della uui auu mente cagione Ur quel sis e , clie perle vene delia prole si move , h Ptello appulito , Hic per te enedo genitori Si mosse, e da questo in quello trapassa, i suoi movi menti , e tulte te naturali suo via liladi sorbando . Qui lici e , cho