Josephi Paschalis Cyrilli consummatissimi J.C. et in regia Neap. Academia primarii antecessoris Opuscula varii argumenti poemata item varia quum Latine, tum Italice scripta collegit, ac in lucem edidit Franciscus Leggius ..

발행: 1823년

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ii scabre dei vetro : La scimia per lo mezeto dei palato sento alcani sapori nesse cose comestiuili, che r uomo non puo mai in quelle sentire. II. perche r uomo per mezEo dei tubi otiiciu ede ue' corpi quelle cose, che con i propri organi sensor, soli

non polrebbe mal in alcun conto vedere eo. Io, a dir vero, ye hene son persu θεο, cte vi sieno corpi in natura invisibili ali' uo ino, anai che la massa de' corpi invisibili forma un mondo assaimaggiore dei mondo sensibile, pur tuita ia non son rimaso ap. plano convinio delia vostra dimostrario Ie. Poicho si va io frime . il primo argomento si prende dat senso de' bruth, che si sup. ne pio rastinato dei senso deir uomor vale a dire da emenon ancor dimestrate ed oscure, pendendo uneora tu disputa 'so. I hroti abbian senso o no, negandolo fraueament iii Pu de mo. derni Filosos anti, bene o male ch' ε' si dicano, Cli'io non vo hei.

carmi per ora di Mamiuaro la gran contem. Per quel che potat appartiene aI secondo argomento, Poto e taIuno dire. Ohoque corpi eoiuoli, i quali ae ordinario u solo oochio nou vede. osvol per opposito Vedere per lo megro de' tubi Ottici, non dehia

hono necessariamente esistere, ma si veggan Coma esistenti per

qualehe moto , che si laeeia neIl'occhio per cagione de' tubi ot tici; e sic come chi preme Ia pupilla Sembra ine gli sta villan diis naneti agit oechi varie strisce di luoco, se eno in verita non E. sistano, si potrebbe Parere air Oechio di vedere quo corpicis

eo che non constarea tan rem mente meamento esserinte, che ser

penas in termina at corpo . che la mente considera , come di emoris ure o

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esistento . . . mn ytio essem in uiatura: cunque .... la menta

ς are cil coryo pertina esseneta :l' esseneta dei como sura cola non

Sentio , cho quella Hi essere di tre misure , cha pale o Esed . gumto. Or eio tergendo mi naeque in mente uu dubiaci dinior. nis alla vostra cimo stre aisne, pol e e' mi pareva, che dat non Polersi determinare la vera fgura de' corpi visibili per Ia presso. ebe inlinita soprapposilitone de' corpi invisibili, non si potesse ahuona ragione dedurre, ehe la mente non Av5 assegniare at cor-Po rerum esseneta: poicite l' essenta dei corpo non e gia Ia determinuta figura, uia la trina dimensione in genere , qualunque pol e' si sta; ite perche la de ita dimensione puo esser minore omaggiore, si dee quinci irarre, che non si possa determinare lae51eneta dei corpo , poiche aliora ii modo soletanto Si varia , e empre istessa e 1' essen Za, essendo sem pre mai vero, che 'l cor-Po sia dimenso, non altrimenti di quel che accade nella mente, ιa di cui esseneta et pansaro, ne si muta glammat, Purche si mulino in Ogni momento i pensieri. E per non stonianar mi da questa istessa dimostraZioue . ioxissetto, che sta ella tulla appoggiata a queli asstoma , che del

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oausa n gara Ia mia mente, o Iddio . o 'l corpo , che real men oesista. Non pu O esser gia Ia mia mente, perche non pud una sostaneta tulta pensante, e percio 8pirituale, esser causa d' un' eL letto, in cui nulla si ravulsi di spirituale, ma tutio sta es tensorcho se di questa idea causa lasse Ia mente , pol che niente vi pub

esser Dio. imperci ocche se Iddio risvegliasse in me l' id ea dei Corpo, e 'I corpo non esistesse, m'ingannerebbe, risvegliando in me Ι' idea dei nienter Io che non de' pensarsi . nonche dirsi di Di O. Rimane ad unque, che esista it corpo , che desti in mel' idea deli' estensione. Io vi prego a degnarmi di risposta, perche Possa io con animo piu riposato leggere innanxi, e prolitiare delia vostra Mo- alifica. Ε vi bacio uinumente te mani, alia vostra buona graaia

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Otia litis sa sciolia

Des saliuia di Poleo,

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Qui rotye schiero

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Alta progenia augusta.

Risonera di te.

b. Si deve a P alta Sposa r

PARTE II.

. a i

Della Oppia Regale

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Famosi Eroi. E risorga la vetusta Deehinata Maesta.

6. Ali' altero subielis La bella Mea rispondei or tu mi narra,

Μelpomeno ....

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Spiriti eletii e chiari

Se su 1'eta primiera Ueta dei grande Achille.

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Per mille provem caro a Giove

Si aspelta in Cie .' Alma piu grande

La destra ignuda Del sangue in trisa

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s avissimo suono lI oh ohe veggiol che aseolio te dove io sono Ah quoslo eun sogno, che mi pinge in mente II hel Regno Celeste. Io defiat fovente Salire a I Cielo, e questo dou te immagini flesse, Che netia mente ii mio destre impxesse. It tangue degli ogge tiSegna te sorme in nol: Bicorre pol nel aonno L Orme segnate. Ah no. Come polrei

Intendere sognandoquelche giammai vegghiando Intender non potet 3 Quel puro amore In questa luce , che mi chiude , intendo. Che dati eterno Bello

Neli' anime trapassa, e at Bello eterno L anime vagite riconduce, e stringe Intendo 1' armonia,

L'anima in parte det terreno impaccio Lieta si spazia infra I' eterne idee. Cosi talor ne' freni L alma at sensi si fura E motio un guardo in su l'elli sutura. Ma come in guisa oppressi Sono dat sonno i sensi

A mente iam ana, intendo, Ma se dorma , o sia. desin, io non compreudo. iove, se in Ciel non sono, Padre, Se uri sogno e questo , Fa che non sta mai desto,

E a questo sogno dono. Quant' ho sati' io per te. L aver god cito a uia core , euando ril orna pol

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