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PRopos ITIO V. 2IJ pili de e creder si, che s' intenda de' bam bini dentro lutero, quanto che li chlama lambini di po hi gio, ni Se per tanto, se condo j sentimenti di S. Prospero squesti bambini, che mirojono, si possono abutare per me ZZo la gragia de' Parenti; se per lo flesso San Prospero , col mezzo della feae altrui si postono Jare credenti :essendo che noi tra' Parenti abbiamo scella la loro Madre, come quella, che comunica at feto i suoi affetii; avendo voluto, che contesti e sede, e battesimo
a nome dello stesso figli uolo; avendo detio, che lamor te dello stesso figli uolo divi ene segneticolo di questa contesta Zione , per me ZZo delle offerte fiat te dati a Madre a Dio Che costa mai rinvenir si pol rebbe inquesta opinione, che opposta fosse alla Chiesa, angi non si riconosca alta Chi esse consentanea 8 XVII. S. Fulgenrio lascio scritto : Hai da tenere per cosa
certa , e da non potersi rivocare per mantera alcuna in Eubbio, che non solamente gli uomini, pervenuti gia ali' uso delia ra-
gione , ma ancora i Bambini, che o cominciano a Divere ne
gli uteri delle madri, ed mi mufono , o quando nati sonodalle madri , se postano da questo mondo lenza ii Sacramen to det Batte ino , che fl da in nome dei Padre ecc. bono dapunir si coi Jupplitio dei fusco eterno. Giova qui omervare , che la punirione de ' Bambini, che muojono neir utero, si comprende da S. Fulgenrio sotio quel significat odi puni-gione, solio cui si abbraccia la punigione degli adulti, ede 'bambini suo ri deli' utero, se passiano da questo secolosenta ii Sacramento, ches da ecc. Siccome ad unque S. Ful-
genrio suppone, che si abbia poluto dare questo Sacramento, e agit adulti, e a Bambini suo ri deit' utero , chepar tono senta it Battesimo , che fl da ecc. ii che d la cagione che si puniscono: cosi pare, che lo flesso Santo supponga, chesi abbia poluto dare a'bam bini neli' utero, iquali non si punirebbero, se fosse loro fatia i 'applicarione
det Sacramento; Ma da questi non poteasi certamente rice Vere real mente I dunque pare , che S. Fulgentio abbia
cupposto, che loro si poma applicare col desiderio; perche
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a 4 DIssERTATIO ILfuisse videtur suscipi posse in voto ut autem Votum dicatur , sicut requiritur , proprium , suscipi
ab infantibus poteri et in utero : per oblationem eorum mortis a matre in contesationem Bapti mi , quae per
communicationem affectuum sit propria filii , non loquendo , sed moriendo. Verum equidem est, sive potuerint, sive non potuerint, decedere tamen sine Sacramento in re ; At si 'supponat D. Fulgentius non posscte a parvulis intra uterum suscipi , neque modo a nobis CX- posito , minime dicendum videbatur puniendos esse , ut adulti , & parvuli extra uterum , quia sine Sacramento quod datur ; sed ut rite loqui videretur , ab adultis , & parvulis extra uteram separandi eran parvuli decedentes intra uterum , ajendor esse pu niendos, quia de hoc seculo transierunt , antequam pervenire potuerint ad tempus suscipiendi Baptis ma ; quem enim latet , hunc modum loquendi Punitur, quia non soloit, significare potentiam solvendi , sed ad aditi in contra legem non redactam cum relate ad alterum solutionis impotem, diceretur; Tunitur, quia non potuit soli ere sicut dum praescribitur :Sine fide imposibile est placere Deo, intelligitur, fidem non habentem Deo non placere , quia in eo inerat potentia ad fidem , sed eam ad actum non redu
XVIII. Et quidem, in sacris quoque Scripturis mater inter parentes ea esse intelligitur , quae filio uteri sui misericordiam debet impertire : Nunquid Oblivisci potest mulier infantem sivum, ut non miJereatur solo
meri fuit a) Adducitur hic ab Isaia in similitudinem misericordia matris in filios uteri sui, ad ostendendam misericordiam Domini nostri Iesu Christi , qui benigne coris latur Sion , quae se a Deo desertam conquerebatur. In hac misericordiae matris in filios similitudine , non possunt intelligi filii , qui ex utero
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pol ii desiderio si dica, come si richi ede, proprio; sipotra rice vere da questi bambini laeti' utero, per meZZola obblazione deita loro morte , fatia Ealla madre in conte- sanione det Battesimo , la quale, per Ia comunicazione degli a se ferti, s fa propria det Alio, non partanaeo, ma morendo. VC-ro b, che o postano, o non possano , inuojono perbsenZa it Sacramento realinente rice vuto. M a se si supponga da S. FulgenZio, che dent rol' utero non Vagliano a rice Verto net modo da nol fuggerito: pare va chenon douesse dire, doversi punire, come gli adulti, e ibambini suori deli' utero , percιὸ senza it Sacramento, ches da ecc. ma a rei tamen te partare, si doveano se pararet Bambini, che mirojono laeti' utero, dagli adulti, edat Bambini suori deli' utero , dicendo: che sonoda punirii, perche da questo secolo passarono, primache abbiano potulo pervenire at tempo di rice vere ilBattesimo; imperocche chi non sit, che tal modo di partare: Si punisce , perobe non paga, significa, che vi erata potenZa di pagare, ma non fu ridotta contro la leg-ge ait 'attor mentre relativamente ad uia alti O, che non
pub pagare, si dii ebbe: Si punisce, perchὶ non ha polutopagare: siccome quando si presserive: Senta Ia sede p im. p sibile placere a Dio I s' intende, che quegii cli' θ sen Zai ede, non placea Dio, perche viera in emo la potenZaalla sede, ma non θ stata rido ita at Patio. XVIII. E per verita, nelle sacre Lettere ancora siriconosce, che la madre tra' Parenti d quella, che deeusare questa tale misericordia al bambino dei suo ventre.
uo sorse scordas la donna dei sio infante , che non omisericordia at Aliuolo det suo Dentre/ In questo luogo si adduce da Isaia in sonat gli anga la misericordia della ma-d re verso i bambini det suo ventre , a dimostrare lamisericordia di nostro Signore Gesu Cristo , ii quale
consola amore vol mente la sua Sion ne, che si querela vadi esse re da Dio abbata donata. In questas mi glianzadella misericordia della madre verso i figlivoli, non si possis-no intendere i bambini us citi gia dair utero ; pol clib
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276 DIssERTA Τ Io II prodierint; satis enim fuisset indicare, infamem )hum,
quin adderet: ut non misereatur flio uteri sui; eo vel magis, quod si in filios extra uterum dees: misericordia matris , non aliorum deest miserat jo , qui eos sub tutela recipiunt ac proinde non videretur esse simi lit udo eXimiae misericordiae , ut e Xigit comparatio
ad ostendendam singularem Christi misericordiam in Sion . Adducitur igitur hoc in loco in similitudinem misericordia matris in filium uteri sui , adhuc intra uterum . Aliunde , cum haec misericordiae Matris in filium uteri sui comparatio datast in clarius nitidiusque e X plicanda , ac ostendenda misericordia Dei in Sion , quae conqueritur ab
ipso deserta ; quemadmodum misericordia Dei in Sion tota est in aeterna procuranda sui populi salute. ita suspicari non temere potest , agi hic de misericordia Matris in filium sui uteri , relate ad illi
Procurandam aeternam salutem : cum relate ad vitam corporis , dum eam nititur servare filio , sibi ipsi servat ; Si id autem aliter fieri nequeat , nisi per oblationem mortis filii , habitam a matre nomine ejusdem filii , contestante fidem , & Baptismum : a en quomodo ex Sacris litteris deducitur , matrem instrumentum esse debere in aeterna procuranda salute parvulis , in proprio utero decedentibus , ut non loquendo , sed moriendo confiteantur Christum mediatorem, a quo aeterna fatus. X l X. Haec Isaiae textus e X plicatio confirmari videtur ab altero ejusdem Isaiae loco , ubi singularem sui amorem significans Deus , in Iudaeis cum reliquiis 1srael ad se ipsum revocandis , sibi uterum, Duruvamque inesse essingit, eosque intra uterum , & vul-Vam a) Non assertime , sed opinando i co, aliquid dicunt assertive , Spir id nobis vitetur dicendum : Catho- l tu Sancto edocente , ik aliquid opi-lici enim Tractatores , ex Serapbi- l nando.
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PROPos ITIO V. aipsa rebbe stato sussiciente indicare ii suo infante , senZaaggiungere ἰ che non usi misericordia at Agliuolo det suo ventre Tanto piu , che se a bambini suo ri deli' utero manca la misericordia della madre verso di toro, non manca la misericordia di altri, che li rice vono sottola loro tutela ; e percio non farebbe sonat glianeta dimisericordia singolare , come estge la comparaZione , per dimostrare la misericordia singolare di Cristo ver-1o la sua Sion ne . Viene dataque ad dotta in questoluogo per capo di similitudine la misericordia dellamadre verso it figli uolo det suo ventre , dentro ancOra dei ventre. Altronde pol, essendo che questa comparaZione delia misericordia della madre verso it figli uolo det suo ventre, tolla E a dimostrare pili chiara mente , e pili nitidamente la misericordia di Dioverso la sh a Sioniae, la quale si querela di esse re daemo tui abban donata: Siccome la misericordia di Dioverso la sua Sioniae, ri luce neti' essere dei tutio occupata in proccurare la salute det suo Popolo ; cosi non seneta fondamento si pub credere, che si traiti quidelia misericordia della madre verso it figli uolo, relativamente a proccurargii la eterna salute mentre inriguardo alla vita corporale , se la proccura at figli- uolo , la proccura ancora a se stessa; Se in cio pol non altrimenti pub adoperarsi la madre, che mediante laobblagione della morte dei figli uolo, fatia da emo leta nome dello stesso figli uolo, contestando sede, e Bat
te si mo: ecco come dalle Sacre lettere si deduce, chela madre dee essere lo stromento ne i proccurare lasalute a bambini , che muojono nel proprio utero ἐscchε non partando, ma morendo, confestino Cristo mediatore, da cui ne deriva la salute eterna.
Xl X. Questa spiegarione dei testo di Isaia viene consermata da altro testo dello stesso Isaia , dove significando Id dio it singolare suo :n ore net richiama die a se i Giud ei cogit avan Zi det Popolo di Israele, ascrive a se stesso, e utero, e Meno; nθ giudica sconve
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Vana portare non indecorum existimat udi te me
Domus Iacob , omne reflduum Domus I rael , qui portamini ab utero meo , qui gessamini a vulva mea a b non alia sane ratione, nisi quia quae in filiorum utilitatem operari valent matres , dum eos in utero gestant , non amplius aptae ad agendum sunt, quo tempore filii prodiere ex utero ; ergo , si indecorum non judicat Deus asserere , eos portare in utero , eos gestare in vulva : id erit , quia dum filios in utero matres gestare supponuntur , eorum aeternae saluti , si forte decederent , cooperari percontestationes superius eX positas facile possunt , cui promovendae ineptae redduntur , statim ac filii pro . diere ex utero ; alias singularis Dei in Iudaeis revocandis amoris significatio per verba illa , qui portamini ab utero , qui gestamini a vulDa mea , non CX-primeretur cum circa caetera , eXimia magis amoris indicia demonstrare valet mater in filios extra uterum , quam in utero . & si amoris significatio caderet supra pueros CXtra uterum: non qui
portamini ; non qui gesamini , sed qui portati sis ab utero , qui gessati sis a oulva exprimere debui siet Hinc Hieronymus super Prophetae verba ait : Vos
qui portamini, tanquam suctus conceptus, per desertum usque ad terram promissionis , quae Verborum interpretatio averitate redoleret , si faetus in utero e X istens , ac decumbens , a culpa in gratiam matris opera pervenire non posset; qua enim ratione uteretur Deus iis verbis , ut ostenderet , se , tanquam mater , quae in utero foetum gestat , operam omnem adhibere in Sion reducenda per desertum ad terram promissionis ZXX. Rem totam absolvat invictissimum exemplum
a ) Dum Matres filios gestant in i mortis , non sunt satis , parum in
utero , si eorum procurandae saluti , s aliis eis misereri sunt apti. per oblationes a nobis expositas casu l
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il se ino: scollatemi, o Casa di Giacobbe , e Pol intero aOantas delia Casa di Israele, che flete portati nel mio utero, c&dentro nel mio seno: non per altra ragione certamente, se non perche cib che pomo no Operare te madri in Vantaggio de 'Figliuoli rael tempo, che li portano ne ii 'utero non pili sono alte ad Operare net tempo, cheus citi gi 1 sono dati utero. Dunque se Iddio non giudica sconveniente to asserire, che li porta ne it 'utero, che li racchitide net seno: cio farci, perchb qualora si suppone, che te madri portino i figliuoli ne it 'utero,
possono facit mente cooperare alia loro eterna salute, semat morassero ne li' utero, per meZZo delle contestaZionidi sopra es poste, a cui si fanno inet te tosto, cheli f-gliuoli u sciti sono dati utero. NE, se altrimenti s' intendesse , verrebbesi ad es primere ii singolare amore di Dio nel richi amare i Giu dei per quelle parole: Moi cbestet e portati nel mio utero, che Di racchiudete net inio seno mentre circa te attre cose, che non sono di e terna salute, segni piu singolari di amore pub rnostrare la ma-d re verso i figliuoli suori deli' utero, che neti' utero; e se la significagione di amore cadesse sopra i bambini suori deli' utero: Non voi che sete portati dat into
do utito dire : voi che flete pati portati, et oi che flete pati rinchius nel inio utero , net inio feno. Quindi Girolamo, spiegando te parole dei Proseta, disse : fimi , che flete
portati, come feto conceputo, per il deserto fino alla terra di
promi sione, la quale spiegagione anderebbe lungi dat ve- ro, se non potesse ii Feto, stando neli' utero, e morendo , passare datio stato di colpa a quello di graria per cooperaZione della madre ; michε come pol rebbe Iddio servirsi di tal es pressione, per dimostrare, ch'egii si adopera, come madre, che porta it feto neli utero, a sine di far passiare ii popolo delia sua Sion ne dat deserto alia terra di promissione 'XX. Dia it compimento alia materia uia in vitti sit
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a 8o DissERTATIO II. plum a Christo Domino universo orbi traditum Ilabemus quod obferebant quidam Christo paremulos , ut
tangeret illos . Discipuli nero increpabant eos . Jejus eos reprehendens , ac indigne serens eis comminari , qui offerebant paroulos : Sinite , ait , parvulos , nolite eos probibere venire ad me : talium est enim regnum Coelorum : Super quae verba , ita loquitur Abbas Cl uniacensis Nunc jam , Domine Iesu , nunc jam bone magister , doce verbo , immo , ut plus audeam , ostende eXemplo , utrum Parvuli, non Pr pria fide ad te venientes , sed aliena tibi oblati , a te sint suscipiendi , ut Ecclesia tua docet , an repellendi , ut Novatorum hominum temeritas jubet ' Quia discipuli tui comminabantur parvulososterentibus , indigne tulisti ; sed quid comminatoribus illis dixisti e Sinite parvulos Denire ad me. , se ne prohibueritis eos Talium ess enim regnum Culorum . Hoc quidem dixisti ; sed prosequitur Abbas,
quid fecisti Complexans , inquit Evangelium , eos, is imponens manus super illos , benedicebas eos . Quid vos ad ista , crudeles parvulorum eXpulsores e Ecce , quia a se repellebantur parvuli , indjgne tulit Iesus : ut sinerentur parvuli venire ad se , &non prohiberentur , praecepit Iesus talium esse regnum Coelorum , dixit Iesus compleSabat eos Iesus : imponebat manus super eos Iesus benedicebat eos Iesus .... Videat Ecclesia , judicet orbis terrarum, quibus magis Obserandum sit regnum Ccelorum e vobis qui contradicitis verbis Regis Coelorum , an parvulis , de quibus ipse Rex ait: Talium es enim regnum Caelorum i a XX. Ex his , in nostrae sententiae favorem ,l ut nihilo Ecclesiae oppositae, immo consentanea , liceat nobis ita ratiocinari . Quid praestat nostra haec opinio de Baptismi contestatione pro parvulis in u
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P R o P O S I T I o V. 281ino e sempio, lasciato da Gesu Cristo at mondo tutio. boiamo , che alcuni offerivano a Cristo de bambinelli , perche li toccasse. Ma da' dijoepoti si minacei auo quessi obbla tori . E Gesis, stridando gli fleo discepoli, e non potendo sol frire, cbe minaccia ero quelli , che oferitiano i bambini :Lasciate , dise,i bambini, e non Dogitate impedire , che ben-gano a me; polch; di que i ἡ il regno di Dio. Soprale quali parole, cosi parta l'Abate Cluniacense: Orsu via, Signor Gesu, Orsu , Biton Maestro, insegna colle parole , angi o sero di piu , dimostra coli' e sempio, se ibam bini,che a te veragono O ferti, non colla sede propria, mad'altrui, sieno da accoglier si, come insegna la Chiesia, Oda ribat tarsi, come comanda la temerita de 'novatorii Perche da' tuoi disce poli si minaccia vano quelli, che Oiferi vano i bam bini, tu non ii potesti someri re ; e che haltu det to a que' comminatori t Lasciette , che i hambini ven-ganu a me , non Dialiate proibirii, polcbὸ di qusi e ii r gno di Dio : questo tu hai detio: ma prosi egue l' Abate : ae hal tu lat tot bisacciandose , dice l' Evangelio , elimponendo sopra di est Ie mani , li benedioeoa : Che di- te Vol a tabi cose , o crudeli fugatori de' bambini j Ec-co, perche da tui si cacciavano i bambini , non lopote io Trire Gesu che si lascia ero venire a lui , e non si proibis sero libambini , lo comando Gesu rche di tali h il regno de Cieli , lo disse Gesu liabbracciaua Gesu ; sopra di loro imponeva te mani Gesu li benedice va Gesu ; . . . . Vegga la Chleia, giudichi di mon do , a chi piu sarebbe da chiuderii ii regno de' Cieli ; a voi , che contradite alle
Cieli in XXL Da queste cose sa a noi permemo it ragionarenet seguente modo, in favore delia nostra semenZa , eo me in nulla opposta alta Chie a , angi consentanea. Cue pretende questa nostra opinione delia contesta Zione det Battesimo per li bambini, che in uobono neli' N a ute-
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a 8 a D IssE R T A T I o II tero morientibus t Nihil aliud , nisi Christo Domino offerre parvulos , quor Um morS praeveniret applicationem Baptismi & quidem eos offerre in rientes , ut ab ea mundentur macula , quam non imitatione , sed propagatione contraXerunt in utero ; non propria vere fide , sed , Quanquam nomine ipsorum, fide aliena, tanquam propria ; non fide aliena cujuscumque , sed fide matris , adeo intime conjunctae filio; & quidem fide nomine filii, qua contestatur votum illius Baptismi , quei susciperent e X tra uterum , si mors non praeveniret C-jusdem applicationem . Quid igitur t Si quis ausus fuerit has oblationes, fide matris nomine filii a Deo porrectas , prohibere : Anne a Christo , ut Discipulis , sibi comminari non audiret : Sinite parvulos, o nolite eos probibere Oenire ad me t Anne Christus
non comple Xaret eos t Anne manus super eos non imponeret 8 anne Christus eos non benedicereti anne Christus ab originali macula eos non emundaret , antequam vita decederent ' anne Christus in regnum Oaelorum non eos e Xciperet , dicens o I litim e si regnum Coelorum t - . . . Videat Ecclesia , Judicet Orbis Terrarum , quibus magis obserandum esset regnum Coelorum ri an illis , qui nostram eX- probrando opinionem , morientes hos Parvulos repellerent : an Parvulis in utero decedentibus , qui Baptis imo suscipiendo prorsus inepti , clamant per matrem apud Deum : Excipe , Domine , mortem n0seram in contesationem Baptismi suscipiendi 8 a ) Exem plum universo orbi a Christo traditum nimis aperte nostrae applaudere opinioni intelligitur . Non est , cur quis vellet eam eXProbare. XXII. Et quidem, rem ita esse debere, proemonitum videtur a Propheta David, dum magnitudinem Dei Praedicans ex miris ejus operibus in Psalmo octavo I a) Quod illi extra , hi intra u- l qui aeque omnia intuetur .gerum , nihil refert relate ad Deum, l