Acta synodi discesanae vercellensis primæ quam excellentissimus et reverendissimus d. d. Alexander ex marchionibus d'Angennes Dei et apostolicæ sedis gratia sanctæ vercellensis Ecclesiæ archiepiscopus habuit anno Domini 1842 diebus 7, 8 et 9 iunii po

발행: 1842년

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u i sit' ordine Diaconale, sermoneggicra coci la cotta, henche sIa Begolarem a Senza la Stola, ed a capo scoperto vicino ali Altare, dove sta esposto lilSautissimo, ed in uti sito, che non obblighi gli ascol tanti a sar attid' irrivereura cou voltar te spalle at Sacramento. xxiv. Le Chicte, dove sara I' Oragione di Quarant' ore, donanno laaera Stare aperte sici tanto, che vi sara it Popolo per orare. Ma perche Don Puo darsi in clo uit' ora determinata, si per la situ agione di esse, como per la nautaetione delle stagioni ; percio potranuo chiudersi I' Eatate circa te ire ore , e l' In verito in torno alle ore Cinque. S' avverte Perb, che ancile a porte chiusE dee continuare I'orazione come si edet to at nurn. VII., non do vendo mal esser interpolata I' Oraetione,

come per Decreto della S. Congregazioue de' Riti. xxiv. In ogui Chiusa di Roma si terra assissa in luogo patente lalista delle Qua rant' oro per informazione de' Fedeli di voti.

xxv. Parimenti in ogni Chiesa, dove e determinata I' Esposiaione, si doura, tener assis sa continua mente nella Sacristia la presente Istru-'etione, acci occh δ ni uno possa allegare l' ignoranta delle resole o P cetti, ehe vi si contengono. xxv I. Non ardira alcuti Rettore, Curato, o Sacrestano suori deli' ordine assegnato nella lista delle Quarant' ore d'Esporre, o sat esporre ilSS. Sacramento sotio qualsivoglia Pretesto, o consuetudine, Per vernn causa grave, nὁ pcr insermi, senZa Breve speciale di S. Santita, o almeno licen Ea segitata da. Noi, o da Monsi g. Nostro Vicegerente, e sotioseritia dat Deputato dolle Qua rant' ore, quale ottenuia 3'esporruit Venerabile in uti Altare, o Cappella con uti volo avanti, e col sud-detto numero di venti lumi , e si osse rucra puniunt mente ii tempo , ehe doura durare I' Espost Eione, assegnato. nulla suddelta licen Za sottole pene infrascritte, e privazione d'ossieto. xxvii. Fi at mente si comanda espressa mente ,.che tuiti e singoli glies pressi ordini si debbano inviolabit mente osservare, e che si ubbi discaesa ita mente per quello potesse occorrere di piu at nostro Deputato sopra te qua rant' ore solio pena alli Maestri di qertino ute, che assi-fiteranno alle tangioni, se non saranno ademptre esattamen te tutis Iecertitionie, ed i riti prescritti, ed alii trasgressori rispeltiva mente dei

sud detii ordini, di seudi dieci d' oro da applicarai ai luoslii pii, ed

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VERTIMENTIDI SAN CARLO PER LI CONFESSORI.

erche sono molli li pericoli Deli amministrare questo Sacramento , cloe o di erraro nella decisione de' casi, ed obbliglai, che occorrono ;o di dare ii honesicio deli' assolugione a quelli , che ne sono indugni; ovvero di restare in qualche inodo con l' anima sua macchiata, sentendo molle immondietio di altri: portanto non deve mal it Sacerdotuandar a udire consessioni, clic prima con alcuna breve Orazione , sc- condo la comodita , non dimandi lume, e graetia at Signore di non Commetiere alcuti errore, o di lavare tal mente te macclite delle animo degli altri , che non imbratii la sua: insieme precti per la vera conversione di quelli, do' quali e per udire Ia consessione. Pcr questa causa Ogui Consessore abbia scritii presso di se gi' infrascritii versetti dei Salmo 5o e l' oratione anticamente usata nulla Chiosa, acci O avanti diconsessare dica questa , o qualche altra , conforme alla divoχione di

x. Cor mundum crea in me mus :ῆ. Et spiritum rectum innom tu visceribus mcis. ν. Ne projicias me a facio tua: q. Et viritium sanctum tuum ne aufras α me.

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η. Et impii ad te conMurrentur. F. Ubera me de sanguinibus Deus, Deus salutis meae I ελ Et exultabit lingua mea justitiam luam.

Domine Deus Omnipotens prvilius esto mihi meeatori, ut digne possim tibi gratias agere , qui me indignum ρωρter tuam magnam miseria eordiam ministrum fecisti Q ii sacerdotalis, et me exiguum , humilemque mediatorem constituisti ad Orandum, ea intercedendiam ad Dominum nostrum Iesum Christum Filium tuum pro peccatoribus, eg ad Poenitentiam re mentibus. Ide us dominator Dominus, qui omnes vis sal ssieri, et ad agnitionem perstratis venire; qui non ins mortem Peccatorum, sed ut conVertiantur , et viMant: suscipe Orationem meam, quam fundo

pro famulis, et famulabus tuis, qui ad poenitentiam venerunt. Da iliis spiritum compunctionis, quo respiscant a diaboli laqueis, quibua adstristi tenentur, ut ad te per dignam satisfactionem reMersantur. Per eumdem Dominum nostrum Iesum etc.

Vedendo, che aleano seura giusta causa laseia it suo ordinario Con sessore, che era piu alto ad alutario uella via della salute, pr uri conbtioci modo di rimandario ad raso, hiast mando questa perniciosa negligenta , che hanno te persona, di non elergete uti Consessore ordinario, spirituale, ed intelligente, e la dannosa, e nociva frequente mu laetione di essi. Perchδ siccome i medici corporali, che hanno Pratica.e cogniZione delia natura, e complessione degi' inserint, nota si mutauo facit mente , perche essi sancio meglici applicare i rimedii neeessarii aIloro male: cosi i penitenti non debbono lasciare quel medico spirituale, ii quale, conoscendo i loro bisogni , puo applicar loro Piu opportuni, e piu utili rimedii. Statio avvertiti di non ammettere alia consessione questi, che nou verranuo a quella colla debita interiore, ed esteriore preparazione ,

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ammonendoli cori pariae caritative, secondo Ia capaeita di clascutio, che vadano prima a prepararat, e pol tornino. Ni uti Consessore dunque aseoIti consessioni di donne , che vetigono

per consessarsi, che non aiano vestito Con abito modesto, come con-viene alia riverenaa , che si 'deve a questo Sacramento, ed alia cogni-Σione, e eoutriatone , coci te quali Ognuno deve andare a presentarsi innanEi at tribunale, E giudicio det Signore, e come reo di mandargii misericordia, e perdono. Bieereberanno con molto maggioe diligenEa Ia preparaetione interiore, ehe i necessaria a quelli, che vengono a questo Sacramento. La qualPreparaZione consiste in aver salta huona, e diligente esami saetione de auoi precati . e procurato di aver quel dolore, ebe giustamente si devecon sermo, e risoluto proposito di soddissare at passato, ed emendarsi per I' avvenire. Quelli dunque , tae' quali scorgeranno, che 'non vi fiatat preparaetione , cercheranno con rasioni di sarti capaci, che torni cie P apparecchino debita mente. Li segni, per ii quali si potra da principio con Oseere , ehe vengono seriza Ia debita preparazione, sono: Se vengouo alla consessione , immediatamen te partendosi da qualcheoccupazione temporale, senZa essere stati qualche spaetio di tempo in oraZione, Ovvero se si vede, che non hanno alc una cognidione de' pee eati commessi; ovvero se sa it Consessore certamente, che tuitavia perseverino in eseretzii illeciti, o che hanno in se qualche peccato , . OV- vero occasione manifesta, indultiva at peccato, ne hanno intenzione di laseiaria. o se, potendo restitui re la roba d' altri, noci la restituiscono.

olire di questo instrui in diligentemente ii penitenti secondo it bisos nodi clascutio , e massime quelli, che di raro si consessano, delIa dispo- si Eione, e modo di consessarsi, particolarmente inculcando l' importaneta deli' integrita della consessione, e deste attre circos lanae requisite ad essa. E santa usaneta di sar venire li pulti, e Putte, quanturique non passino cinque , o sei anni, ad uno, ad uno innandi at Consessore, ac Ciocche comin cino, e a poco a poco vadauo instruendosi, ed introducendosi nella cognigione, e pol neli' uso di questo Sacramento. Devono nondimeno i Sacerdoti essere avxertiti di non dare l' assoluetione sayamentale a quelli, ne' quali non si veda materia di aηsoluzione, ne tanto

uso di ragione, che si possa giudicare, che si auo capaci di questo Sa-

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I IOgramento, ed useranno particolae diligenga d is truire Ii pulti, e pullo come sono arrivati alli set te, o otio anni , secondo la capacita loro 3 della necessitae, e virtv di questo Sacramento, e modo di venire ad osso. Aseoliando it Consessore te consessioni d' alc uni pulti, e pulte, perventiti ali' eta di dieci in dodiei anni , .li quali ii Consessore conosea capaei di presto poter essere abilitati a ricevere Ia Santissima comunione, nou lasei, clio per negligeneta sua, e de' padri, e madri procedano piuolire seuza godere di questo spirituale tesoro D ma quanto prima diligentem e his gi' instruisca dulle cose necessarie, per poter ri vere degna- mente ii santissimo Sagramento, o degi' innumerabili frutti , che da esso si cavano, e con quanta umilla, riverenna, e purita di conscien Ea si deve ricevere. E dopo averti prima consessati tre, o quattro voltu, Ioto sacci a la sede, che sono instruiti, ed idonei per ricevere la sania comunione, e li rim ita at Curato. Nel, principio della consessione, innanti che it penitente cominci adire i suoi peccati, deve ii Consessore, massime con persone rozze , ou vero che rare volte si consessan O , premetiere alcone interrogazioni, per Saper meglio governarsi con tui: e sono te infrascritte :Prima , se non conosce , che it penitente sta di quelli , ch' eglilia la Leotta di poter consessare, to ricerchi di cio: e trovando, ehenon si a , lo rimetia a chi lo puo consessa re. E quando sta di quelli, e uondi ineno non abhia cognitione dei penitento , Io interroisi delsuo stato , condiZione , professione , arte, o more iZio, ehe sa. Gli domandera quanto tempo Φ, che non si sta consessato, riCOP-

dandosii ii grandissimo lautio , che si cava dat consessarsi spesso. Se ha satio la penitenga impostagii. Se in gli articoli della sede, e li preeetti det Signore , e delia santa

Chiesa: e non sapen doli, si governera consorme a quello, che si diraptu a basso. . . Se ha usato in esaminare Ia sua conscienta Ia debita diligenta , Iaquale deve essere tanta, quanta si suole mettere in negozio importantissimo , essendo vera mente tale an dare a questo Sagramento. In que-St' occasione, secondo che vcdra esset bisogno, Io instruira an eo comedebba sare l' osa me della cosci eneta per vid ursi a memoria tuiti lipeccati commessi , con te loro circostanete; cloe che vada tra se steSSO

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di seorrendo Ia sua vita; prima quanto alia diversita deli'eia, clog pue-rizia, gi ventu Ecc. : secondaria mente quanto alia diversita desti stati, ne quali si si a trovato, come sarebbe prima che si maritasse, pol nelmatiamonio ecc.: terxo quanto agit accidenti diversi di prosperita, editisermita, ii varii tempi , li diversi usficii, che ha esercitato, te compagitae, che ha tenuio, i luoglii, i paesi, e case dou'e stato , ed haeonversato: sinat mente in tu ite queste cose rice bi, se ha peccato col ore, coa Ia lingua , o con DPere.

Gli avulsi parimente delle conditioni , .ebe si rice reano alia buonaconsessione, dichiarandogliele con la maggior brevita , e saeilita, chosia possibile. E potra ridurre a qua tiro, o cinque plu principali quello aedici, ehe sogitono metiere ii Dottori, comprese in questi versi;

Sis simplex. humilis confessis , Pura , sutelis , , Atque frequens , nuda , discreta , libens , verecunda ,

Integra , secretia, lacrymabilis, accelerata , Grais, et accusans , α Sit Parere Paratra. ;Gli dimandera, se sa d' emere incorso in qualche caso riwrvato , v vero in qualch e scomunica; ovvero se sa di avere qualsi vostia altro impedimento, Pel quale egla non to possa assolvere. E rovando aliora, o uel eorso della consessioue tal impedimento, Mori pro da Piu olue e

Ina avulsi ii penitente, che non puo essere da lui assolio; cha gli Araecessario presentarsi innan Et a chi si a da Not data sacolla di assolvere ita simile easo. Ma quando per qualchu Tispello giudicasse ii Conse fore non convenire, ebo si presenti it penitente, vada egii per la sacolla. Αvverta , che, se trovasse ii penitente legato di qualcho scomunica,t' instruisca quanto si a grave la pena delia scomunica , e quanto pertineolo sta it persevcrare in quella, e con quanta diligetiza si deo suggire it che sara mos trandogli gli essetti d'essa. - - . Dee sare quelle interrogaetioni delle eo essioni passate, che Souo M.

cessarie per conoscere, se Asse incorso in alcuu caso, pol quale lassero state nulle, eppero si douessero res terare, come sarebia, se si Asse consessato da chi non aves se podesta δ' assolverio, o da chi non avesseu sata la forma legittima deli' assolugione, o da Sacerdote tanto istio-

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222 rati te, ehe non intendeSM, O Sapesse te cose , che sono necessarie praam ministrare questo Sagramento; ovucro a' egit aves se scientem Ente ta.

ciuio qualche peceato mortale, o divisa la consessione, dicendoia unConsessore una parte de' suoi precati, ed a un aItro I' altra; ovvero se si lasso consessato senZa avere aleun dolore de' suoi peccati, o genra proposito di emendarsi; ovvero senaa usare diligenEa di forta ale una per xi cordarsi de' peccati. E perche per lo piu si suole usare molia negligenm in sar Ie eon sessioni, come si Tede massime net tempo, the la persona non vive iuti mox di Dio, ed ha pocbissima, o ni una eura deli' anima sua, di modoche pia presto si consessa per una certa usanza, che per cogniziotae , ch ella abbia de' suoi peccati, e desiderio d' emendarsi; ed in Ogui caso per la grande umilia , ch' e di consessarsi generat mente, massime net principio, che I' uomo si risolve di volersi daddovero emendare, e eonverti re a Dio: esortino li Consessori, secondo la qualita delle persone, a luogo , e tempo li penitenti a sare una hnona consessione generale , acciocche per me o di quella rappresentacidosi icinanai agit oechi tu itala vita passata , si convertano coci maggior servore a Dio, e soddissaeuiano con questa a tuiti li disetti, che Assero intervenuti nelle conlessioni passa te.

Ficii te te deite interrogationi, ebe sono come preamboli preparatorii alia consessione, indum si Confessore in Ogni modo it penitente, eheosso dica prima initi i suoi. peccati, de' quali si ricorda. Il che salto ebe abbia , e trovando come per lo piu Suole ae adere, ehe it penitetito abbia bisogno d' essere interrogato, acciocche Per medio deli' interrogatione intenda molte cose, ehe egit si sara scordato, o avra confusamente det to; avvertendo in particolare di domandar sempreti numero de' peccati mortali commessi , di modo che, sebben a it penitente non li sapra precisamente riserire, non di meno gli saecla dira Poco piu, o Inaneo quel numero, che Pensa essere Piu appresso allaverita : proceda in queste interrogazioni con ordine , cominciando dat eomandamenti det Signore, at quali sebbene si possono ridurre tutii liaapi, de' quali si deve interrogare : non dimeno eon persone , este veningono di raro a questo, e bene di discorrere ancora per li se ite peecati eapitali, einque sentime citi. Precelli della Chiesa, ed opere di misericordia.

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Dev' essere ii Consessoro pandente, usando particolae diligeneta in d mandae di que' peeeati, ne' quali gli uomini dello stato, net quale i ii penitente, sogitono per lo piu incorrere.

E ne' peccati earnali insieme con Ia pruden Ea deve usare molia canis tela in non cerear altro , quando aura in teso la specie dei peccato, ele eircosianze grandemente aggrava uti. Per questa causa it Consessore dev' essere instruito, quali sono te circoinstan B, clie mutatio la specie dei peccato, o che grandemetite Paggra vano. Pero che queste due sorta di circosian Ea necessaria mento si deb- hono esplicare nella coasessione: sopra di che Potra ricorrere alle somme,

is, quid,' ubi, quibus auxiliis, cur, quomodo, quando p

Sia paret umente eanto, ed avvertito des modo, eou eho deve in terrogare donne, e pulti, accio non insegni loro quello, che non sanno, e si asorai d'usae parole, che non offendano l'oreechio det penitente, guardandosi , mentre che consessa , di non sar atto, ne gesto alcuno , Pel quale qualche circostanaa possa aecorgersi di graveam di peccatonella persona, cte ha innanzi, ed anco per non ispaventara it penitente, di modo otio per questo tacesse qualche altro grave peccato: angi gli saceia animo a consessaro Ogni enorme, o brutto peccato.

Il Consessore, ehe ha qualebe privilegio, sacOlta, ed autorita di commutare ii voti di quelli, ebe si consessatio , non li commuti ; se non in alto. opere pie matatori, e piri grate a Dio , o almeno u guali , avendo diligente rigualdo alia spese, satiche, M alue in modita, eheavrebbouo patito , se avessero ademptu i i loro voti. Accioeche li Cousessori aiano instruiti di non dare ii beneficio del-l' assoluxione a quelli, ehe voramente ne sono in degni, come per in-

che molli peraeverano iungo tempo ne' medesimi peecati con mirabila ruina delle anime loro : per questo abbiamo coI parere di molli Teologi amolari, e regolari di varie Congregationi notato DI a basso quello, Che si deve osservare da Consessori in alcuni casi piu frequenti. Perusiano essi avvertiti di governarsi in assolvere, o no, In questi insta-scritii casi net modo , che si dira.

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- Perche adunque ognun O , ine si a pervenulo alp uso della ragione, o obbligato solis pena di pcecato mortalo a sapere tuiti gli articoli dei Simbolo Apostolico, quali si auo, almeno quanto alia sosta iam, e lieomandametati di Dio , e delia santa Chiesa , che Obbligano a peceatomortale, o comuue mente . si sogitono insegnare uelle so uole delia dot- tritia cristiana: per questo trovando it consessore, che it penitente non sappia te sopiadet te cose, se nou sara disposto ad imparario quanto Priina , nota deve assolverio. Ma quando si esibi sca pronio a sarto , se alite volta essendo stato ammonito dat Consessore, o sia 1'istraso, o alteo , o dat suo Curato in particolore a impararie, di cho avvertiscad' interrogatio non ha salto la debita diligenEa per imparati e seeondola: sua capacita, dissuris ea l' assoluZione sino a tanto che in qualchemodo soddissaecia. Ma non essendo stato di cio avulsaeo , lo assolva ,

dandosii prima quella instruetione delle sopradette cose, ehe gli sesse

Trouando padri, e madri di famiglia , eho non usino diligenga dilat imparare te suddelte cose a quolli , clie sono solis la loro cura , a non to 'sancio, o si an o figliuoli , o fgli uole, o servitori , o servi uici ;dei che avverti ranno d' interrogarii particolarmente: O vero nou Procu

vino , che si osservino Ii precetti di Dio Signor nostro, e delia santa Chiesa ; o vera mente , quello che δ peggio , impedise ano d' osservarii , come satiuo quelli, che tengono tanto occupat; li servitori, e servi trici,che in ua certo' modo ii mettono in necessita di lavorare per li proprii Aisogui te seste ; o che loro non daano tempo, che, conforme al P eetto della Chima, possano udir la Messa; o che, seneta sapere qualidella loro famiglia hanno legit timo impedimento, loro dantio, o lasciano date indistin tamcute da cena in casa sua Dei tempo della Qua resima, e negli altri giorni di digiano; e loro danno avanti l'ora debita in tali glomi la mattina da desinare; o che non gli ammoni Mono, E,CorreS-gono , quando trasgredi scono essi Precelli ἡ e qua udo li servitori sono incorreggibili, e scandalosi, non dativo loro licenaa di casa sua; Ια. tuiti questi casi, se non promettono di soddissare real mente a quello, che sono tenuit , e di emcndarsi della negligeneta usata neἰ laeura delia loro famiglia uello sudilcite cose; .uon gli assolvera. Ma pro- metiendo di sarto, se uoci sarauno pia stati ammoniti dat Consessore,

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o Curato net modo, che si e delio di sopra, ii polra assolvere : e se sono stati ammoniti Piu volte, ne Si sono in modo alc uno corretii, disserisea di dae loro l' assoluΣione, sincite abbiano dato principio, Everi segni, e prova per qualch e tempo delia emendaZione. Il medesimo modo osservi con quelli, che ne' giorni di sesta perseverano in lavorare, e vendcre, e sare attre cose proibite. L' istesso osservi con quelle persone, te quali net superfluo ornamento dei corpo, e pompa peccano mortal mente.

cbe Possano essere, e in buona Parte per colpa, e negligeneta de' Consessori , ii quali senta consideratione alcuna , e sorse Senza sarne coinscienta at penitenti, gli assolvono; si me iterauno distin tamente i casi,ne' quali te persono per te superflue Pompe, ed ornato Peccano mortalmente, acci Ocche Pol Deli' assolvere si reggano secondo gli avulsi dati di sopra. Quando ad unque usano pompe , o si ornano a sine di peccato mortale , peccano mortal mente.

O quando per simili ornamenti trasgredi scono, o sanno , che altri rasgrediscatio qualis e coma udamento di Dio, o della Chiesa, comesarebbe , lavorando la festa, o saccudo lavorare, o lasciando la Messa, o sacendola lasciar per ornarsi; o essendo causa, clie it marito, o altria' quali spolia di mantenrele, spendano pili di quello, che portano lesue serae : on de sappia , o dubba ragionevol mente sapore , o dubiti Probabilinente, che per questo nascano odj, o dissidi in casa; it marito,st altri suddelti bestemmino, sacciano guad agni , o contraiti illeciti ;cessivo colpeuot mente da elemosine debite, o da soddissare at legati pii, o alui debili. a' quali sono obbligati; o riten gano, o disseri scano a mercede dubita agit operai ; o sacciano nuovi debiti , che pol non possano a suo tempo pagare; dalle quali cose ne segue danno dei prossimo; non possano collocare te sigii uolo in matrimonio, quando sono in ela conveniente ii che svole partori re per lo piu grandi inconve-Nicuti; o ne nascano, o siano per nascere altri simili peccati, clie sivedono seguire per te foverchie pompe, ed ornato: ne' quali casi l'usare de ite pompe, ed ornato, h peccato mortale.

E perclae E qnasi impossibile, quando una persona flaggia piu di

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