Le opere di Galileo Galilei

발행: 1842년

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si condolu dulla grave malatii a di uia Dipolo ui esso uia narro ii, e lo ringi a in il lla ossuria satio gli della sua villa.

1lo preso ualla gratissima lettera di V. S. quot contentomaggiore che si piab ricevere uel ca Si tanto peric Olosi, edi speran a cosi dubbi Osa: la quale pure Si sorti sica in me per la considen Za nolla divina gragia, Della gio ventu doli' in sermo, o Delia diligente cura di toro, che gli a SSi StODO. E VOglio credere. pol che da qua tiro gi Orni in qua non Sisente qui alii O di nuovo, cho it signor suo ni pote sin a

notabile benesi io: o se diversi impedimenti non mi leneS- sero Occupato, gia ne ave rei presis it possesso 2 .

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l Eli ERE DI GALI LEOl a riugi a io dei particolari sui isti mi alienonii at Padi et, . nune duilo, o a colusio studio. Feci i su ui bacia mani ait uesti Sign0ri, ii quali tu rimandono molli plicati, e in par-licolare ii Sig. Giraldi qui prosunte a savorii mi con la solita sua cortesia; e fulti aspelli amo con desiderio it suo ri torno Si per g Oderia, come per tirarsi in con Seguen Za it sine e m3ncamento dolia causa molesta, che la traition costa: con chebacio con Ogni astello a V. S. tu mani o at Sig. Mani rudi Macinglii, 0 dat Signoro Dio te progo felicitis.

l arta doli 'Opora di uri curio Pisani in torno i Satolliti di Gio e.

Sono circa se dici me si che questo Otiavio Pisaui miscrisse d'Λnversa 2 , cho avr0bbe voluto dedicare at S. G. D. nostro Signore uia suo libro allenenio ad alciano opera Zioni astronomiche. desiderando dedicario piu a S. Λ. cho ad altro Principe, percii 'in osso trat lava de'nuo vi Planeti Modicet , e puro mi pregava est' io vellessi d' avere it placet da S A. Cosi seci. 0 l' obhi : ut ii a sol nausi in circa veniael 'opera stam pala o inviola a S. Λ. in Sieme con una tollera , e l' una o l' alii a presentat at G. D. : e p0rchsi ii libro aveva pallio assai per ii vi aggio mediantu te pi0ggu, ed oin so gli grandissimi, mi sit comundato da s. Λ. che io losa cessi raccomodaro. Pero di suo ordine to dolii a quot l0 niore romano, chi' serve at Pala ZO, accio lO Sciogli esse, asciugasse, e diligente mente lo rilegasse, 0 cosi sece. Eperchsi io aliora ora molio indisposto, gli dissi che tui medus imo lo ricon segnasse at G. D. , o cosi mi par ricordarini

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astronomiche in ramo. 0 grandissimi, che di necessitis sono Stali di grande spes a. Se S. Λ. comandera cli' io la rivoς-ga. V. S. mi sara aragia di mandar mi il libro, polchsi ri- inovandomi lib. olire alii allie in dispost ioni. con una sa-stidiosissima ius reddatura, non posso u scir di cnmera, Eappena di letto. Con cho gli hacio lo mani. 0 mo gli ricordo servitore devotissimo.

st quos ta la ..' luttura in torno it Sisiuina Copernicatio ita nOi publilicata nol 2. ' Volume delle Opuro Λstronomiche colla data dei lii si, da intendorsi ob Incarnatiori .

Roma. 12 Decembre 1615

Non POSSO per ancora dare avulsi particolari a V. S. Illustris s. circa i progressi dello coso mist, ina Solo in ge-

sin insedita. - M S. Gal. , Par. I, T. 4, nutogras a. 2) Nella Vita dei nostro Λutore avremo occasion o di partare dii Iusa monte delle persocii ioni suscita legit, sollo vosto di religion , da 'suoi DP-mici, i quali pro parandosi di iunga mono a nuocorpii potentemento, macchi navano Ora di sar proibire, como oreticato , t 'insogna mont0 dolia dotii inus opornicati a d 0l moto dolia Terra. Guli leo, mi furando la portata di quos lotentativo, penso di ira sorii si a Roma pser chiarii se quiri Proluti tanto in tornol 'animo ,uo. cho in torno lo spirito dolia controversa dolii in a. Mal gradu le, P0 3nZe nutritu per quali ho i mpo, la dolirina Copurniearia ventio dichiarata dati' Inquisi tono contraria alia Sacra Scrit iura, o a tui su intimalo ilia tu uersi dati 'insegnaria. Λbbiamo qui una surio continuata di lettere alvi echena relative a quosio negOZio.

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n et ii animi di lulli quoi Signori con i quali mi sono abboccato, mi consermo gagliaritamen te nulla Spurcin a, chola sinceritis mi a non si a per restare oppressa da chi mali una mento ha cercato e sa sorZa di pregiudicarini. La mi a Venula qua si stata summa monte laudata da iusti quoslilllustriss. o neverondiss. Protali, at quali Sin ora sono stat , a sar reverenZa: u olire a loro anco da tulit gli amici misti. che desideranti it maulonimento della repulayione mi a. Credero bene che a taluno. che volentieri mi avrebbe velluso

in tra vagii, olla si a stata molesta, e che sorse con mento simula in non in lauderis, o per avVentura quando avsessu potulo I'avrobbe impudita; ma spero che t 'osito dei nego- io mosi roris . con l' esset o flesso, quanto io ragioneVol mente abbia prosa questa resoluZione, e quanto prudent 'mente ellas in stata approvata e concedulami da cotusto ΛΛ. SS., oda V. S. ancora. Ιo mi li Ovo latinente con t 'animo contento menti e Veggo Spian armisi la strada at mantenimento oaugumento dolia mi a reputa tono, chir non POCO mi Sento an dare aVan ando nulla sanith: at quai mio acquisio vione a parto 'amorevole irat tamento det Sig. Ambasotatore per me,

ii quale con alii et tanta diligenZa oseguisce it comandamunto det S. G. D. nella persona nata, con quanta benignita S. Λ. S. glie l' ha ordinato. Ιo non suggiungero altro a V. S. illustri Ss. Se non una nuOva consessione degli Obblighi che gli tengo se una ratisi aχione dolia nata do votissima servilii: u pregando la con opportunita ad inchinarsi umit monte in mi onome a LorO Λlle Ze Serenissime, gli prego dat Signoro iloompimento di tigni suo desiderio.

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lo rendo graχie in sinite a V. S. Illustrissima doli' asse solio cortese che veggo eli' olla va continuando Verso la p0rsona mia, no manchoro ait 'Occorrongo di ricorror semproa lei como nato saviore e protei fore. Dui non lio cosa dimo monio che dii gli di nuovo, se non Cho Sono Occup3ti S-simo in finir molle visito, delle quali mi se ne vanno glor-nal mente scopi endo molle nuove, comandato da diversi Cardinali e altri personaggi grandi. Quanto at mi ei negoZii, per quello che aspella ali' individuo inio particolare, non vo go sea furi r distico lili suori dolia nata es putiaZione : manet generato vo Scoprendo essere state sat te gagii ardissimo impressioni, te quali per esser ad dolo ite e rimosse ricercant graia tempo e placidilh net irati arte, col passar por molti omolli me Et prima che arrivare agit ultimi termini. Scus imi se non posso venire a pili distinio particolarita. Quanto allas an illi vo scorrendo assai mediocremente , o meglio stare isse te molle visite e saliche mi lasci assero godere te com Odilh concedule mi dat tu benignita di S. Λ. S. : ma in Ogni stato sono parali Ssimo ad Ogni suo cornando, o con nugu rargit tu bitone sesio e ii compi monto d' Ogni suo desiderio . con Ogni re Verenga gli bacio te mani.

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Conosco piu l' uia gloria o cho l' altro me oro grando monio his gnoso di iras sorti mi qua per poler una Volsoridui mi in stato di quiete, la quale sporo in Dio d' es sorpor otionere, non percho io creda che i misti nimici si sion per placar mai. ma perobsi non doura rimanur loro pluo ampo do vo usui citar te loro calviani e contro di me, quandole piu gravi saraiano rius cito Vane, como luite l' alti e ma 'ohino Sin qui Il vunire ni particolari sar 'bbe cosa iungitissima per me o tediosa pur V. S. Illustrissima occupata senipre in negoχii gravissimi : pero disserendo a bucca i mi ei casivarii e gli accidenti particolari, solo ierro raggua gliata V. S. supra i generali , nsi per Ora gli diro altro se non che s bene continua mente mi si vanno Scoprend0 intOppi, lulla via alti et lanii se ne vanno superando, nsi mi Spavonio punio nullo tempusio, tu quali col lum po e con la Sosseren I, o prima con l 'aiulo Divino, superero fulle. Bacio reverente monte a V. S. Illustrissima te inani. augurandogli selice capo d anno insistino con molli altri, ela supplico a baciar umilissima mento in vos te a Loro Alio 10 Serenissime in inio nonae, o te progo da Dio ognisse licita.

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Parta dolle tori 'brose macchi no/ioni du'stiui uomici, dolia sual erina sporan a di consonderit.

lo vo lullo it gloria o piis e piis Scoprendo quanto utile

dat quale pol tardi. o non mai, O non sun Za grandissima dissic illa io ini sussi pol illo distrigare; on de io ringi a io Di O. o in somnia benignit. dellu LL. ΛΛ. Serunissime che milianno concedula lal gragia, che non solo mi saris me Zoopportuno a gius fisi carmi in modo che non auro ua temerptu in vita min, ma saro onora a vendos la de' mi ei numici solamento col surgii restar confusi se Oscurali per lor me- desimi in quelli flos si luoghi, desue avo vano macchinato Contro alia mi a repula Zione con tanto e si gravi caluntate, chuper a Verne, como Si dico, Voluto troppo, si sono da lor modos imi scoperti e ro vi nasi. E avendo ira te altro macchi ne seminato in luoghi eminentissimi segroto concelto, che i apor in isti enormi delitii fossi dei fulto cadulo di grahia dei lex Λ. LL. . e che pero me ne flavo rit irato in una villa, on deii procedur Son Za riguaris , alciano contro in p0rsorici minSarebbe Staio non solamente senχa dis gusto dullo ΛΛ. L L. ma che pi ullos to Saria loro stato grato it vo dormi gastigato da altri anche dolio Ossese toro: ora che i a Sono Sint dulo compari r qua tanto onorato uni mi et Serenissimi Signori, e favorito di lutture amore votissime, e rice, ut O nullator propria casu, si is con to Scuoprimento dolia iniquita di

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cosi grave caluunt a rimosso i ullo it credito a tufio te alii e salse imputa/ioni de' misti ne mici, e a me si si aperio coriose adito se or00chio, o sacolla di poter sincerare ogni inio satio, dolio, pensiuro, opinione e dot trina, solo che io abbia tanti gloriai di tempo da portar te mi e giustifica ioni, quante solii mane o mesi hanno a Vulo i mi ei a 'versarii per imprimere i sinistri concelli dolia persona inia. M a spero che iliem po non mi sara abbre lato, Sebbstne mi arri vano qui al- cuni m0lli, i quali pol rei ricever per comandamenti della par fila, Su il non ne veller vestigio alcuno Delle letiore di V. S. Illustris s. non mi togii esse simit timore; pero la Supplico, per quanto pilo meritare la mi a devotissima e reverentissima servitia verso di let, che olla mi assicuri in questo dubbi O, perchsi io desidero e spero di poter partir diqua, non solo con in re integra ione delia mi a ripula ione, ma con triplicat O aumento, e con aver condo ita a sine

via' impresa di non piccol momento, maneggiata da mollime si in qua da personaggi supremi di dot trina o di autor illi: ma o di questo e di molli altri particolari conviene

che io mi riserbi a bocca. In tanto mi scusi So, assi cui 3 lodali' ultima sua coriosissima , Sono Stato ii Oppo proliSSO, UricoValo per certo segno deli' intera conliden a , che ho nella sua benignita e protegione, e con occasione inchini umit monte in mi O nouae te Loro Λllo 10 Serenissime, o saluti lasi nora Sposa, sua dilestissima si gliuola. Il signor Λmbascia- loro si trova in lolio con una mano uia poco sinistrata per una cadula, ina l' impedimenso saris brevo: in tanto non polendo Scrivere, tu sa umilissima riverenZa. ed io restando loservitore devotissimo e desiderosissimo de' suoi comanda

menti te hacio te mani, o tu prego da Dio somma felicita

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l 'ordinario passato ScriSSi assai dissusamentu a V. S. Illustrissima, che Sara causa di tanto maggior bro viiii alpresente, e maSSi me non ci e SSendo di Diiovo cosa di mo mento che io Sappia . Solo intendo chu it M. R. P. I 0riuo 2 vien qua, non gli parendo che t 'improsa in comi notata dalui, O almen O mmentata, proceda consorine at Suo desiderio: ma spero che, Se Vorra traitar di simili neg λ in ioni , vi avris ventura di chi con grande autor illi muteris in me glio ii suo consigito: in me glio dico per la sua reputa Zione, Sebben a dissavore delia Sua CauSa. Sto con ansieth allendendo Suoi avulsi supra i particolari, che te accennai neli' ultima nata: o pol clisi ilalle suo cor-lesissimu lettere veggo con quanto asset to V. S. Illustrissima si applica at mi ei interessi. non saro alti e Scuse ses Orse con troppa frequenZa e libertii lo arreco occupaZione :ma solo te diro, che Sicco me per tanta cortesia averis Ino per Semine Obbligalissimo e devotissimo servitore , cosi dat Signore Dio saris premiata di aver favor ita una causa giusta e degua d 'esser pro te ita dat buoni o giusti. C in chereVerente mente te bacio te mani, o tu progo dat Signoro Dio somma felicita

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Debbo ris pondere a duo gratissime lettere di V. S. Illustrissima sci ille uel med0simo lenore u in mia con Sola- ione: nsi si inaravigii se io non ris post subito alia prima,po ichsi la vicevoi oggi sanno otio gloriai. a 5 ore di nolle, intompo che avo vo giis mandato te isti ero alia posta : ma cibsarebbo importato poco, se non che it mi a servit Ore torno tardissimo, o il lum po era ostrema mente piovoso. Sic comedunque io la progo a scusar la nata tardanZa , cosi dOppiamento la ringi 3Zio, menti e veggO con quanto eccesso dicorses in ulla abbraccia lo cose nate, che si a me it sigillod' segni nata sicut 0χχa. Debbo anche rendere in sinite gra iunila benignitis doli 0 LL. ΛΛ. Serenissime , che tanto Umd-namento mi onorano e favori Scono in una tanta mi a ui - en a : po ich si ii nato n0goZiare vien reso piu dissicile et ungo per accidente di quel che Sarobbo per sua natura , equesto perobsi non pOSSO andar diret in mente a scopi irini conquelle persone con cui debbo traliare , per Ssuggire it preuiuili io di qualcho amico nato, sic come Iisi anche quelle persone possono aprii misi a nulla songa it rischio d' incorrere in gravissime consuru : ialchsi mi bisogna an dar conqran salica e diligenχa cercando di isti Iu persone, te quali,sen a anche Saporo a cho sinu, mi sieno mediatrici co' principali a sar che, quasi incidunt emente, o richi esto da loro, i Oabbia adito di dire ud os porro i particolari dui mi ei tuturus st: ed anche ali uni punii mi his gua distendet gli in cario , Q Procurare che Segre lamente velagano in mano di chi

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