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Deuula qua, come bus no ecclesiastico . non mostra an cor es li
Coine umbis cu per te sue anticamere, o ne circoli, uomini ch si appassionius. e con te qare voIliano sos tenere e ostentur
m no Ostenter iuno te loro te flere . se non to furunno con ebl remu
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Et quia etiam ad notitium praefatae Sanctae Congregationis per renit, fulsant illum doctrinam Pythagoricorum, Divinaeque Scripturae omnino adrersantem ue mobilitate Terrae, et immobilitate Solis, quum Νicolaus pernicus de revolutionibus orbium coelestium, et Didaeuso Stunica in Job et tum docent, jam divus iri et a multis recipi, sicut videre est in quadam Epistola impressa cujusdam P. Carmelitue, cujus titulus, Lethera clui Rev. Padro Maestro Paolo Antonio Foscurini Cni me litano sopi I l'Opinione de Piltogorici u dul Copernico det tu mobili ludulla Torru u stabilitii det Solo, e nia avo sisl mu dei mondo. In ΝΑ- poli per Lug uro Scoriggio 161 3 : in qua dictus Pater ostendere 0-
nutur praesutum doctrinum de immobilitate Solis in centro mundi, et mobili tute Terrae consonum esse veritati, et non adversari Scripturae ideo ne ulterius hujusmodi opinio in perniciem catholicae veritatis,erperet ccnsuit dictum Aicolaum Copernicuuι de revolutionibus Orbium, et Diducum a Stunica in Job, suspendendos esse donec corristantur: l brum fero P. Pauli FOscurini Cur mulitae omnino prohibendum. utque omnes uti is libros puriter idem docentes prohibendos, pro ut praesenti Decreto omnes respective prohibet, damnat atque suspendit.
Iri qu0rum sidem praesens Decretum manu et siqitto illustrissimi, stret e renuissimi Domini Cordinalis Sanctae Ee lesiue Episcopi albunensis, Vnutum fuit die 5 Murtii 1 6 I. Fr. Franciscus Muquulenus Cupiferreus
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Parta della condantia dei libro di pernico, con0scendo sorsuit tenore dolia lottera dul Guicci ardini, cerea di distriaggere te sinistre impressioni clie potessero essor sorio contro di tui.
Io non scrissi la POSta passaia a V. S. Illustrissima, porchsi non ei era cosa di nUOVO da avulsarie, essendocho si flava sui pigliar ri soluZione SOpra quel nego i O, cheio te avexo sola mente accennato per negOZio pubblico, o nondi mio interesse, so non in quanto i mi ei ne mici mi ci volo vano avere, suor it 'Ogni proposito, intereSSato. Duesta orata delibera tono di S. Chiesa s0pra il libro e opinione dolCopernico in torno at moto della d erra e quiete det Sole, sopra la quale sit mossa dissicotth l' anno passato in S. Maria Novella, se pol dat medusimo si ale qui in noma, nominando la egii contro alla sede e e relica; ii qua tu concuti Oha egii co'suoi aderenti, in voce e con Scrii ture, procuras Odi sar rimaner persuaso: ma, per quello che t 'usito ha di mostrato, it Suo parere non ita riti Ovato corri sponden Za in S. Chiosa, la quale altro non ha rice viato Se non che tale opinione non concordi con te Scrii iure Sacro, Onde solo restano pro ibiti quei libri, i quali eae professo hanno volutosos tenere, cli 'ella non discordi dati a Scrit tura: o di tali libri non ci si altro che una leti era di uri Ιχ. Carmutilano Stam pata I 'anno paSSato, la quale sola resta proibita 2 . Di
daco da Si unica eremita Λgos finiano avendo ire anni sonos lampato sopi a Job, e tenulo che i 3le opinione non P pugni alle Scrillure, re Sta Sospes a douec corris utur, e in Corre ione si di levarne una carta laeti' espost Zione Sopra le
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rogione io pol uva temere delia poca inclinagione di i alia noverso di me, dei quale mi pare che io te dessi qualchec uno, cinde ancho posso crodere che ii medesimo asset lora presenti a tui, o sorso sacci a rappresentare ad altri lecose in te atquanio alterate; pero prego V. S. che mi consorvi sino ni mici rii orno quel concello, dove bisogna, chemorita in mia sincor ita, sebbene Son si curissimo che la solaxo nuta qua doli' Illustrissimo o Ri versendissimo signor Cardinatu mi lovora it his igno di do,or pure sar una P0rola lal nomo sentiris di me per i ulla questa Corio. Ma SOpral tutio con Sceris V. S. con quanta numina e lum peran a ionii Sia g0Vernato, e con quanto rispe ito io abbia aVuio ri- ordo alla ripulagi no di chi por i 'opposito son a Vertino
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2 rari sorbo ha acerbissima mense sum pre procurata in destru/i inodella nata, e in saro stupire. Questo dico a V. S. Illustris sima in evento cho sontis su da qualche bunda giugitur co-sia ccisa, che paresse aggravarini, che 38SOlulam n tu Sa rubbe salsissima, siccome spero oliu da alti e bandu non altera te s' intenderis. Quanto alia mi a scorsa sino a Napoli, sinora i sempi olu strade sono state pessime; se si accomoderanno, Vedroquello che potro sare, Volendo ante porro ii riti ovarini qui alia venula doli' Illustrissimo Signor Cardinatu ad Ogni altro mi assare. In tanto rendo gra te alia benignita dei tu Loro Λlto ZZe Serenis S., te quali trOVO Sempro tanto umana mente inclinale a favorii mi; o a V. S., come mi O singolarissimo PMdrone e prole flore, resto infinita monte obbligato, o con ognire veron Za te hacio lo inani.
Gici ho dato conto a V. S. Illustrissima dulla determina Zione prosa dati a CongregaZione doli' Indice sopi a il libro det Copernico, che si che tu sua opinione non si a concorde con te Scrillure Sacre, e pero vi en Sospes o donec corri'atur, o la corro Zi Ono si avra presto, Iah sara toccato alii O che unluogo della prosa Zione a Papa Paolo III, dove egli accen- nava la sua opinione non contrariare alle Scrit ture, e SirimoVeranno ali uno parole Dei sine dei cap. 10 det primo libro, dove egli, dopo aver dichia raso la dispost ione dol
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suo sis ema, sol ive: tauta ui mirum est divina Miee Opsimi
Uuinimi subri Q. .lori sui a baciare it pie de a Sua Santith. C in la quale passuggiando rogi in ii per ire quarti illora conbenignissima udiun/a: prima tu suci reverenχa in nome delius renissime ΛΛ. nostro S ignore, in quale ricev ut a benigna mente, con alti ut tanta benignita obbi Ordine di rimandaria. Raeconiai a sua , inlita in ca gione delia mi a venula qua . o dicendole come nul licen Zi armi ualle Loro Λlleχχe Serenissime rinian lai ad ogni favoro, che da quelle mi sOSSe ΡΟ-lulo Venire, menire si tral lava di religione, o d 'integri fudi vila o di costumi, sia con molle e replicate lodi appro vatala nata resoluZione: suci costare a Sua Santith la maligni ladu mi ei persecutori, o alcune delle loro sal Se calunnie, equi mi ris pose che alti et tanto ora da lui stala conosci ut ni' integrita mi a se tu sincerita di mente: o sinat mente, mo- strando mi io di rostar con qualche inquietudine per dubbiodi a vero ad ossor Sempre perseguilal O dali' implacabile malignita, mi consolo con uirini che io vivos si coii l 'animori posalo, perchsi restavo in lal concotto appresso Sua san-lila o lutia in CongregaZione, che non si darebbe leggermento credito ni calunniatori, e che vivonte lui io pote 'Oossor si curo: o avanti cho io partissi molle voltu mi replicoit' ess0r molio heia disposto a mos rarini anche con esselli inlus te te occasioni la sua bucina inclina ione a favorii mi. IOno ho dato volun iuri conto a V. S. Illustrissima, stimando che
Io sono continua monio favorito dati' Illustrissimo edEccellentissimo signor Principe di S. Angelo, si gli uolo dellauca d'Λcquas parta, e devotissimo servitore delle nostre,erenissime Λlte Ze , come qu0gli che si benissimo consa seu volo di quanto la Sua casu o obbligata alia casa Mu- dici, colla quale grando merito desidora di stringor piu tu Suos rvilia, di cho gli dareb ho buoua occasione i 'imparentur, i
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eon la casa deli' illustrissimo signor Marchese Salviali, comosi va trallando. So una sani ita di Vita. ima mento angulica, o una indicibile sonuita di manistro nobilissime moris an di esser mussu in qualche conto con la nobilio dei sanguoe con te ricche ZZ0, questo Signore ne si grandissima inutile adornato, o i O lo so per lunga e intrinsechis Sima pratica, otio voluto che V. S. lo sappia anche da me; perchsi non si essendo per conchitidere ii negoZio Sen a la satissa ione dullo I L. ΛΛ. Serenissime, in occasione che Si presunt assu a V. S. Illustrissima campo di favori r questo Signore, ulla Sappiache impleghera l' opera sua per uia Soggelio da sar Viversutice quella cou chi si accompagnera 1 . SO che la basse Zad sella mi a condi Zione do vi ebbe rite nermi dat por bucca inquesti negogi; ma Se la benignita di questo Sign0re su stimudi me sopi a il merito, io non poli et rinia D Ziare sen a nota di scortesia alia considen a che ha meco: puro V. S. Scusime, e gradisca l' assulto col quale vorrui servire i mi ei pa-droni. E qui ricordandoniele servitore devotissimo te bacio reverentemente te mani, o tu prego da Dio somnia solio ita.
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distenda in malignita di quale uno, meni re ac cocato da Strane passioni si applica alia persecuZiono dol prossimo: e mollo piu se iast accerte ranno quando sentiranno da inu altri par-licolari , cho non se bene oli' io me ita in carta. LO Sperare altronde la desiderata quiete sarebbe dei lutio vano, Si per ossur la invidia immortale , si per aver irovalo i mi ei nimici modo di ira vagii armi impianu. col mas cherar Se StPSSi ui simulata roligione, per saro appari re ui se spogitato delia vera: ma ringi a io Dio che quanto ho det to i ho prodotiosum pro con scrit ture, delle quali restano copie appresso dime, molto piu atto a manifestare a chi te velli a la mi a religione, 0, at diro dire, Santith, net negOZio iratias O, chele maligne calvianio a persuadere ii contrario. Dei negoZio gia terminato dat superiori non si tralia piis , nsi si aspella altro che la pubblica Zione delia corre-λione dei libro giis satia, conforme a che scribsi a V. S., laquato se saris Solle citata, O nlineno non ri tardala da qualo uno d' aut ritu , doveris usuir presio. Quanto at miO ritOrno , non ordinando tu LL. ΛΛ. SS. in contrario, a Spellero, confirmo ni comandamento loro la venula deli 'Illustriss . o ne Vorondiss. Si p. Cardinale , axendo io dato conto di lato immission o a molli. o a sua Santita medusima. Dopo lavonuia di Sua Signoria Illustrissima res fero quanto pia oris a LL. ΛΛ. SS. , o ali' istes so Sig. Cardinale . E percho punio principalissimo dulla mi a ropula χione si l ' asset todi I L. Λ Α. SS., ii ut quale nu ha dato e ne dii continua
monto so no la magni si 'on Za o lihora lilii loro usalami nullavonuin o di mora qui in casa toro, Sara necessario per man- lenimento dulla mi a me desima reputaZione, che V. S. conia solita sua cor lusia in 'impetri d 'ossur anco nol ritor no
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onorato ciet comodo d' una lolliga da li. ΛΑ. SS. . di cliui a quelle o a V S. rostero singolai mente Obbligato: o in lanio V. S. I. andra pensando di comandarint alciana cosanel vi torno, essendo io desideroso quanto Obbligato a sui Viria Sempre. Con clie reverent umente gli bacio te mani, o
Parta duli' ingresso in Roma dei Cardinal De 'Medici.
Bench si per uia poco di indispost 1ione, che da tre gloria iiii qua mi irava glia, io Sia male allo a polere Scrivere, tulla via non tio volui , mancare di significare a V. S. IllustrisS. in genere e con brevilli quelio , che da moltu alti e bandua vi a dis linia monte in teso; o questo o cho i 'ontrata e ca- valcata deli' Illustris s. o Reverendiss. Sig. Cardinale si stata tale, quale non ci si memoria in Roma che altra ne si a Seguita con tanto applauso e pompa, si cho in tu ita la citia si si subito ravvivata la memoria dello splendore det Sere nissimo Fordinando, e la speranZa che per questo Illustri S-simo Suo Successore si abbia con pari grande ZZe a conlinuaro in queSta C Orte. Fu jersera S. S. Illustris s. e Reverendiss. qui al Giardi-n0 2 , ac compagnato dat Sigg. Cardinali Dei Monte o Orsino: uod de con diligenZa it palaλZo o tutio it resto, e mos troreSlariae molio salis satio. Qui ebbi opportunitis di baciariuili nuOVO la veste, e per quanto compresi dat ragi Onamentodi S. S. Illustris s. non gli sarii discaro che i O la Serva menire Si tral terra qua, uel ohe io mi sono dic hiarato proniis-
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Si trova qui it Ret toro di Villa Ernaosa, secretario dello Eccellentissimo Contu di Lemos , di ordine dei qua tu mi oVenuto a ii Ovare, e tra tu altro cose aviamo irastato dollamia invenZione dolia Longitudine l . Tra sei gloria i torna a Napoli, o di ii passa subito in Spagna, ondo mi penso che mibis0gnera rati ac car quel silo . che gili su promosso di consenso det S. G. D. pure in ilia sta materia: ma non mo- vero niente senZa nuovo assenso di S. A., nsi Sen Za it consigito e favore di V. S., come mugito a suo tempo gli diro ab icca, non potendo, come ho det tO, Scri Vere a lungo Sen Zanocumento. Gli bacio reverente mente te mani, o in sieme colSig. Piovano Scarperia, o la supplico a continuarini in sua gra in e a favorii mi di qualch e Suo comandamento 2 .