Le opere di Galileo Galilei

발행: 1842년

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io desidero, trovando io in molli tuophi pili facile concussione alle Scrit iure morio, cho alia Voce Vi V a. lo qualisci ii iure permulto no che altri Possa Sen a rossore animo i-iore e contradit ire, o sinat mentu cedere allu ragione, mentre non abbiamo altri testimoni clio no i modestini at nostri discorsi: it che non cosi facit mente sacci amo quandoci convivia mutare opinione notoria mente. E lut tu questu opera χi0ni in una Roma , u a uia foresti ero, riuscono labOriose e lunglio: ma come alli a volt 3 ho ac connato a V. S. la speran a certa che ho di condurre a sine impres a grandissima , e che gia avova salta gagitarda impressione in contrario in quelli, da' quali depende la determinaZione . mi sa tollerare con paZienZa Ogni salica ; at che si agglu-gne la consolarione che Sunt 3 net Veder quanto Dio bene-dello gradisca l' integrita e purilis delia mi a mente , polchsis a risultare in mia ri putaZione quei me desimi arti si Zi . chei misti avversari ave vano orditi per mio ultimo detrimento. Ma pili chia ramento di i ulli i particolari a bocca. Degni si

in tanto V. S. Illustrissima di continuarini l 'amor suo, Q con occasione s'inchini a mi O nome umilissima mento alio I L. ΛΛ. Serenissime, o con ogni rivoren χ a te bacio lo

nacennia come uri suo principale avversario sit fruto Caecini in gliabbia chiosto uia abboccamento.

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Continuando, consorinu al desiderio che altro volio mitia accentinio V S. Illustrissimo ut avere, o ni debito in

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sieme e desiderio nato, di darie raggua gli 3 de' progressimiei, te dico it mio negoχio ossero dei tutio terminato inii uella parte, clie riguarda l' individuo delia persona mia :il che da tuiti quotli eminentissimi pers0naggi, che man0ggiano queste materie, mi si stato liberamen le o assultuosa-

mente si unificato, assicurandomi in determina λione osseroslata di aver loccato con mano non menO la candideZIa uintegrita mia, cho la diabolica maligni th o iniqua volontado' misti persecutori : sicchsi, per quanto apparitene a questo punio, io poti et Ogni volta tornat mene a casa min. Ma per-chsi alia causa mia viene an nesso un capo, cile concern non pili alia persona mia, che ali' universilii di tuiti quelliche da ollant' anni in qua, o con opere Stampa te, O CODSci illure private, o con ragionamenti pubblici se predica-Zioni , O ancho in discorsi particolari, avessero aderito enderisset O a coria doti rina e opiniono non ignota a V. S. IllustriSSima , sopi a la determinaZionu della qualo ora Si Vadi Scorrendo per poteriae deliberare quello che sara giusto eottimo; io, come quegli che posso per avventura esserci di lualche riuio per quella parte che d0pendo dalla cogni-Zione delia verita che ci vidia s0mministrata dat te scienZeproseSSale da me, non posso iasi delibo irascurare que -l'ajuto, cho dalla mi a coso longa, come cri Silano Zelante Dcattolico, mi vi en somministrato. ii quat nego io mi lieni Occupato assai: puro volentiori tollero Ogni salica, essendo indiri Zala a sinu giusto e religioso, e lanio piis quanto veggo di non assalicarmi seliga prosillo in uti negoZio resodissicilissimo dat te impressioni saltu per lungo tempo do persone intereSSale per qualche proprio disegno, te quali impressioni bis agna an dar ri solvendo e renas Vendo contempO lungo e non repentinamento : che o quanto per Or3POSSO depol re a V. S. in Scrit iura. .leri su a ii OVarmi in Casa quella Stessa persona, che prima costa dat pulpiti, o pol qua in altri luoqhi avexa pariato se macchinato tanto

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o nella prima me λ' Orn chu lumino a solo a solo curco con

agni sommessi0ne di scii sar l'3Zione salta costis , osse ren- donat si pronio a darini Ogni satis sa Zione: pol t0nto di sarmici edere non osser stato lui it motore doli' altro motore qui . In tanto s0pi agglutifero Mon Signore Bonsi, ni pote deli 'Eminentis s. e Reverendi SS. Cardinale, it Sig. Canonico Venturi, oire altri genti luomini di letiore: on de ii ragio namento si volto

a disc0rrere Sopi a la controversia si 'SSa , o Sopra i sondamenti sopra i quali si ora messo a voler dan nare una Pro post ione ammessa da S. Chiesa tanto tempo, dove si in Ostro molio lontano dati' intendere quanto sarebbe bis ignato in queste materie : o det te una poca Satis in ione at circos lanii, i quali dopo ire ore di sessione pari trono, od egit restato torno pure at primo ragio namento cercando di dissuaderint quello che io So di certo. Finclisi ii negoZio mi oparticolare si stato in pendente , non hO VOluto, conformeche dissi alle Serenissime Λlle Ze Loro, usar favore di ni S- Suno, non Si potendo iasi anche partare o aprii si punio conquelli, che mane ggiano queste cause: ora it nego lare si pili aperto, tr altandosi in certo modo causa pubblica , Sebbene ris petio agit altri tribunali questo. ancho in quest a Zioni, si molio segroto; pero non ho voluto, e cosi si parso ad altri mi ei Signori, presenlar la lettera di S. Λ. ali' Illustrissimo Signor Cardinale Borghe Si lino a queSio tempo. ma la presentero marte di pi Ossimo con aliis sima scus a delia

ho ti Ovala una singulare inclinaZione o disposiZione a pro-leg germi e favorii mi noli ' Illustrissimo Signor Cardinale Or- Sino , e tanto pronia e ardente promossa non da mio merito, ni a d alia lettera di favore det Sereniss. Graia Ducache mi si parso sui ne particolar conto a S. A. S., o instem

si) ii Caecini, dol quale abbiamo pariato uella letiora precedonie.

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per meZZO di V. S. Illustrissima supplicar la medes ima Λ. S. a favorii mi di quastro alti e righe at medes imo Signor Cardinale , in segno deli' avulso che liene da me di quantosiano con proni eZga da Sua Signoria illustrissima esset tua tele Sue richi esse, o di quanto S. Λ. resti gustata di sentiria pro legione delia persona mia : la quat letlera mi sara digrandissimo utile e sollevamento di saliche , o mi vari a adesset tua re pronia mente quello che non poti ei sare senZa una iungitissima paZien Za o gran dispendio di tempo. Perb supplico V. S. Illustrissima, e per let S. Λ. S., a sar che i O resti favorito di tal gra ia , cho glieno ferro Obbligo particOlarissimo, e la flaro aspetiundo quanto prima: che Sara il

Sequita a partare della Ostilita de'suoi avversarj contro la dotii iuuCopernicana, e si dichiara in istato di ri tornat sene da Roma.

La corte sissima lettera di V. S. Illustrissima dei 6 stante mi si stala di tanto maggior consola Zione , quanto per i due ordinarii precedenti non ne avevo ricuVute alti e ; pero lasupplico di un verso solo in claScun Ordinario, che tanto mi basteris. Scrissi per i 'ultima mia, come per quello che

Spelta Va alia persona mia era stato reso certo che tulit iSuperiori erano res lati sinceralissimi esser se nra uia minimoneo, come ali in contro de' miei persecutori si ora satia pa-

lese i a malignita e empieta , o di questo ne si stato Principalissima cagione la cortesia det Serenissimo Graii Duca , Sen a cho sorso S. Λ. ne sappia la mani era : ma ii tullo mi

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-224 LETTERE Dl G xl l LEOriserho a bocca, avendo da sarte sentire istorid inopinabili

sabbricato da ire sabbri potentissimi, ignoranga, invidia eompleta : o benclisi i misti numici si veggano dei tutio finitio osterminali nul poter Ossender me, tuti avia non cessanodi procurar con signi sorte di macchi ne e strat lagonami iniqui di s fingat si almeno supra i 'Opere d'altri, che mal non ebber riguardo alia loro ignoranZa, nsi pensarono at salto loro, cercando non solo di oscurar la fama di quelli, madi annichilar l 'opere o gli studii loro si nobili o utili almon do. Ma spero nolla boni h divina che iasi anche in questa parte ol terranno it lor sine ; polchsi quasi miracolosa- mente Si V anno Scoprendo, e luti avia pili conoscendo ili attamenti loro lontani assai dat Zelo di Dio o dalla pioia cristiana. DesideraVO , come per i 'alii a scrissi a V. S. Illustrissima , una lettera det Serenissimo Gran Duca ali ' Illustrissimo Signor Cardinale Orsino, per la quale S. S. Illustrissima non solo continuasse, come fa emcacumente, a favori r questa causa comune di luili i Iollerati, ina sentisse insieme quanto S. Λ. resta gustata della proto ione, cho S. S. Illustrissima presta per amor di quella a' suoi servitori e alle cause giuste , che SO che S. S. illustrissima sentira particolarissimo contento di tale cunnodi S. Λ. S. ; pero la sto con desiderio aspellando. 0ua trat 'instabilita doli' aria or chiara o Ora scura . Ora VentOSa QOr con pi0ggia , Va continuando una costituχione si edda af Sal , e quale rarissime voltu suolo essere in quesio lilogo : lal che argomento gli occessivi s reddi cliu SOno costi, ede' quali V. S. mi ha dato avulso : onde tra gli altri bene-ligi , che delibo riconoscere dalia mi a Venuta qua, quest

st' aria tanto contrarii alia miti complessione. Io pensa, O almio ri torno, quando it vi aggiare per in Stagione manco spra fosso ri tornato muno incomodo: e queSi ' quando.

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per la venula qua doli' illustrissimo Siquor Cordi uolo l). opor qualch 0 s0rvi io duile li. ΛΛ. Serenissime, non ocim an dassero in contrario: nol quat casia, Siccomu it nato p eo valere mi sa risui vaso ueli' ossorii mi, cosi ii desiderio diservire a' misti Sihnori mi ita desiderare i loro cunni. Λvrei anch0. dopo it servigio delle L L. Λ Λ. . avulo qualche pensi ero di dare una passata sino a Napoli, o net ri torno pol di qua, arrivare anche sino alla SS. Madonna di Loreto: o honcho io non possa dul tulto vis alvor mi, do vendo riguai dare a quullo che mi permetiora In mia sanita , luti aviami sara di somma graZia i 'in tondere se risolvendo mi purativo, cio potesse essure con huona gra i a dolle Serenissime Alleg o Loro, che in altro modo non infundo di sarto 1opra di che ne staro asp0ilando uia in Otto da V. S. Illustrissima . alia quale in lanio ricordari domi servi loro devOlissimo hacio reverentum unio te mani, Supplicando la ad in-chinarsi uinii mente in inio nomo allo LL. ΛΛ. Serenissimo, ille quali , e a V. S. L. progo da Dio it coimo di se licita.

LO ringi ahia uella letiora rico vula pol cardinale Orsini, e seguita a pariare dolia puri inacia de' , uoi axorsat j.

La let lora dot Serenissimo Graia Duon nostro Signore su presentata cla mo subito in manci deli' illustrissimo e Reverendissimo Signor Cardinato Orsino 2 . ii qua id la tesse

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una autori lii non ordinaria contro ali' implacabile Ostina-κione di quel l i , che per man lenimento dei loro primo er

di por mano ad Ogni macchina e stralia gemma per in gan- nare gli si essi superiori, ni quali sin il deliberare : ma io Spero in Dio bene letto , cho si come mi sa gra in di arri a re allo scoprimento delle loro fraudi , cosi mi claris sa- colla di potur loro Ostare , e OV viare a qualche delibera- ione, dalia quale ne poleSSe Succeder qualche scandalo per Santa Chiosa. E henchsi io si a solo contro ali' impeto

do, tu modosi me sortiture saran Sempre palesu agit uomini kiusti it saniissimo mi O Z0lo e ruttissima mento. Io serissipiti gloria i sono a V. S. Illustrissima deli 'abboccamento, che sece inseco it P. Caecini cori simulato penti monto e scuse uelle os Iesu saltemi costi. o con volui mi assicia raro di non a Ver mos so qua lui ; e come aliora ne' suoi ragicinamentito mi accorsi non mono dolia Sua grande ignoran Za , chedi una mente plena di vel 'no o priva di carita, cosi i succussi dopo di tui . e di alcuui altri suo i aderenti, mi vanno sacendo conoscere quanto si a pericoloso l 'avor a iratiarcon simit gerite, o sicuro l avergit contrarii : e cio sindolio senZa progiudiχio de ' huont, ile' quali longo certo chomolli ne sieno in quolla religione, o null'alire. Sono in

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Romii, do, o sicco me l'aria sta in continuo aliora irini, costii nego lare si sum pro stultuante: puro ringra/io Dio cliu iutino stato di poca sanita mi concede s Orge da resistero a continue saliche o non pic cole. Λi particolari noti Vongo. perchis it poco tempo non mi has tu robbo a lunglie Scrit lu-re; ma mi riserbo a bocca. In tanto prima rundo graZie alserenissimo Graii Duca det favore tanto benigna monte concedul imi dul quale SO quanto ne deblio restar Ohi, ligulo ancho a V. S. Illustrissima: e cornu consesso l 'Obbligo ussore insuit , , cosi flaro con desiderio a spetiando di pagarnu parte con l' 0Suguir pronia mente Ogni Suo comandam lato. Rendole anche gra te delia descri ione dolio Feste mandata mi . la quale mi ha recato uia ' ora di grandissimo gusto e iratienimento : o per sine hac iandole reverente mente lumani, te prego da Dio somnia felicita.

lj Venturi, Par. I. pag. 267-26Ν. - Sen Za intendore ui derogare ait 'Ordine prestabilito a questa corri sponden Za epistolaro , non P03siam a d si i Proi

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