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u tu sι resti per qualche immuuiuato impedimento di ut, bruc- iure e condurre u piue si nobile impresu. Il Gruti Ducu. comedesideroso dei sernicio di Ν. M. . e come quello che dui rustionumenti avult cui Galilei ἡ res luto capacissimo lella verilis dei fullo, non refleris di comundure ad esso Gulitet, che seu auri iuui do di tempo, di fulica o di ri 199io mundi ad esccua oneuna tanta impresa. e pol che tu distu ueta di qui a costis p Vr tu de , Oude tu confereneta per lettere riesce turda, e di piu il Gu- ilei, olire at non essere d' infera sanitis, ἡ unco in iis coli elis pero saria bene prender pressu deliberuetione, acciis uri tanto ne90zis per qua che infortunio non si perdesse. Procuri clun-que V. Ecc. d est rarne quanto prima quella stenerate risolu-zione che si puo, usando it mezzo deli Ece. Siq. Conte di Lem0s, stulo 9 iis sopi aintendente alte cose di mare e deli' Iu- die. ed ora presidente delle cose d'Italia, acciocchὸ in camini-
nundosi ii negocio alla spedicione, it Galilei posset fur qua te
pro ruisioni necessarie per resset iuvetione dei negorio, e pol incam minarsi costis, insieme con persone alle ad alutario nelluisti uetione che si doneris dare a quelle persone, che siveranus pol in mare ed in terra ridui re ali' allo pratico ed ali esset tos tesso tutio it maneqgio. Di piu, intendendo usi c0me S. M. e su0i antecessori hauno, molio temp0 fa, stabilito e deputato certo premio di onorevolenetu ed utile a chi portasse una tale inDenzione, deSideriamo sapere puritualinenle tu qualitis deliurecognizione, e 80pra fullo 3099iungo a V. Ecc. quella cheassai speci calumente ξ slato siqnificato dat Galilei in voce, per lettere at Si'. Reliore, e per esso ut Sig. Conte di Lem0s Jche si procuri, caso che ii neqoetio si abbia a fra flare, di si u99 ire quanto ἡ possibile, che ii detio Galilei, in lu0Vo di rice-
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Sono circa qua fro anui che ii Siq. Cui . Vinta di fel ce memoria, primo Segre turio di stato det Serenissimo Grun Duca di Poscana, scrisse illordine di S. A. S. at Sig. Im-bus ciatore residente ulla Corte di S. M., come Galileo Gutile Fi0rentino, primo Filosofo e Malematico di S. I. S., avena sicurumente trosulo it modo di prendere la longitudine de' lu09hi in qua is ino9lia nolle deli' anno, con modo pia sicuro chequello che si fa, men o di una volsa i anno, per Vli Eectissi unari, e che peris sensio questo ne90zio importantissimo per S. M. io do Pesse proporre e fratiarne. Si ebbe per risposta. che in quel medes imo tempo Viis si ei a comincialo a neq0ziure ou un ultro per simile invenetione: che pero, sino alla spedi-zione di quello, non si sui ebbe in traserebo trat lumenio con altri. Ora, dulo che non si sta esse fluato con quello, si tori erua mellere in campo ed tu considerazione a Suu Muestis it me- desimo Gulilei, scrinendo ne di nusuo ait 'umbasciuiore det Serenissimo Grau Duca, e si furis unco cupo ut Sig. Lellore uix illa Erulos i. come quello che di preseneta averis conosci uto se Roma ii Galilet, e con quello trullulo a bocca sopra qu6stu materia ed altri particolari: ii quale poli is auefolure lu, 'edirioue li questo manequio. conoscendori it ferrietio e l utile rundissimo di Suu Muestis.
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di ala mente col mostrare ii salto di sera in sera, o te Stelle. o i loro aspetii da me previsti o notati anticipata mente . siccome io gli ho molle e molle volt e salii vellere a queste Λlle Ze Serenis s. Bisogna bene, secondaria mente, che non Sin Prele SO da alciano, con chi sus se ordinato che io trali assiqUPSlo negoZio, che io possa in uno O duo gloria i instruiro Ogni s0ggetto propos omi , che ne divonga cosi pa trono come lo Sono io, che ci ho consumato sui anni nol vili O- vario; perchsi gli arti si Zi grandi sed illustri non sono mai 'sposit in tutio ad Ogni maggior grosso ZZa dei Vulgo.
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d0gli altri sese rei 1i nobili : porch si mal non si sat ebbono introdollo ira gli uomini la pit tura, la Scultura, la musica l' arto dei cavalcare, o mille altro di glande in gegno, sol ulli quotli a chi non succede di sar si in sei gloriai per-
felici scultore O piti ore , musico occellente, e gran ca Valleri ZO, i 'avessero dispi 0λχato e disinesse: o l'arte sto Ssa dei navigare mal si saret, he ridolla a tanta perse Zione. Seolii prima l' os ei cito con uia piccolo o mal composio legi ei- io, l' avesse deposto , disperato dei poter mai contrasiare, o Superare Eolo o Noli uno. Dico bene non dimen O , cho i 'uso
otio non si pili dissici lo cho l' uso delia carta e dei pigilaria dis langa dalla linea , ciosi la latitudine per via di stellosisse , o dui Solo , col meχχo della halus triglia , o coli' intervento dolio lavole det moto se dolia declina χione det Sole: opera ioni gloria almente ossercitato da 'marinari. Di pili, si ' O me ne ii ' Osservare puniunt mento i movi menti di que-Sto stolle . o noli' apylicai gli ali' uso dei descrivere consonam a usquisito ZZa lut te te carte geografiche e nautiche. io ho superato lulto te disticolla. si 'clisi nulla ci si da desiderare, os Sendo opera ioni cho si sanno in terra col me ZZOdoli' occhialu o tolescopio da me tro valo per tale u SO , cOSilio ancora ii Ovali me Zi da polerte sare in nave, vim uiliando
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nato Stolle , o non essendo questu i si visibili , nsi osservabilisen Za persellissimi Telescopi chlamo telescopi questi no chiali , cuia i quali io molliptico la vis la quarania e cin-
quanta v Olle sopi a la visi a naturale , si neceSsario clist ioabbia ordine o tompo di sariae sabbricare almeno vn centi-DajO . per condiarii costa, accio Sieno distribuiti a chi noavera di bisogno. Ilo pen Salo pol di venire , o di condurro anco meco persona intelligente, ed in buOna parte instrutta in questa materia. di complessione sorte, e alla a quelle sa- liche che gia cominciano a superare tu mi e sorZe. Pens idi restar costa fiuchh io abbia fallo vellere it tutio a S. M. .ed a colesti SS., che senλ' altro ne riceveranno diletio, o massimo sacen logii io vellere molle altro novita riti Ovato da me in Clelo pur col me desimo Telescopio. Dopo questo comuni choro tu ita l' inven ione a clii placera a S. M., conlaSciare anco, his ignando, la me desima persona in luOgo Opportuno per instruire quanti e quanto Sara neceSSIrio, Iccio si possa perpetuare questa Opera . ed in tanto mi Oh-blighero durante la mia vita di dare ogii' anno at tempodebito l' esse meride degli aspelli di queste stelle , calco talidi gloria o in gi Orno ed ora per ora, Onde Ogni nolle edin Ogni tu Ogo si possa conoscer la longitudine. Di piis olli e nil' instruire e lasciare citi in atto od in voce instrui sca quelli che debbono esurci lar la professione, daro a S. M. copi OSO e chiaramento spiegat , discorso, o si altato inisci illura di lulta questa parte delia nuOVa Astronomia, accio gli astronomi suturi possano perpetuare la Scien En e ne' tempi avvenire non solo continuare te calcula ioni di tali movi menti, ma an darie di tempo in tempo emendando. e raggius tando Sempro piu , come accadu de' movi monti de
Circa l' aggius lamento delle cario nautiche e geogra-siche , si sara con quesio nia ovo arti si Zio in pochissimi anni
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2 44 LETTERE l l l .ALli Eoi iis iiiii amunio pii, , clie non si si satio in i ulli i sucoli d0oorsi, p0ichsi non ci Si ricurca altro, chir l 'andar una voltu per luogo, o di mora rvi duu ire gi Orni, e questo poli uosser satio da quotli, cho ci Vanno per altri loro nogo i. Maquando Sua Maesia sussu desiderosa di esset tuare in brevolem po una impresa cOSi nobile . quat sarebbo una giustissima descri/ione di fulti i suoi regni, e dulla maggior parte dei monito, col mandare uomini a posta presto si Spedirebbo , non vi bis ignando pili tempo di quel che si
In somma questa si impresa illustre o magna, polchiso intorno a Suggelio nobilissimo, riguai dando la per se ita descri ione deli 'arte navigatoria, ed ii meZZO con che procede si ammirabile . servendosi de' movi menti od aspetii distello Osservate con istrumento, che tanto e lanio Perse-
tona ii nostro pili nobil senso. IO in questa materia bosatio quanto da Dio bene det to mi o stato concedulo di potor sare: il resto non si impresa da me, cho non lio iasi porti,nis i sole , Iasi provincie , nsi regni, nis anco naviti che glivadano visitando, tua si impresa da usi gran Monarca, udotato d' animo veramente regio, cho vOglia col favorii laaggiugner ait' immortalita dei suo nome, it sarto vellerosci illo per lutit i suturi secoli in iuste te deseri ioni dei mari e delia terra: nsi altra corona si trova ora at monil a
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in questo O in altro iem po , polchsi altro modo non ci si,nsi mi glior di questo si pub anco immaginare o desiderare ; nulladimeno io non Vorrei agglugnere allo satiche durate uia tra Vaglio ali' animo, e nu0vo dis agio alla Vita , per ricompen Sario una Volta con quel poco di gloria , chedopo morte susse reniluta at mio nome. Il mio sine si di apportare a S. M. cosa nobile ed utile : questa mi a buonain len ione si flata laudata e mmenlata da queste Serenissime Λlte Ze , desiderose d' Ogni piaci mento di S. M. Non debbono questi asse ili altro contraccambi O rice vere , che digra Zia , e queSto Si Spera da S. M. , e dati' umanita di chiproporra e maneggera questo negoZio. P. S. Io ho scritto altro volle at Sig. Conte di Lemos, o con Segnat la lettera at nipole det Sig. Cav. Bonsi, chepasso a Marsiglia sopi a te me desime Galere che condussero ultima mente in Spagna dello Sig. Conto: dubito cho si Sia sinari ita, potulisi non ho in teso nulla, nsi anco dat Susa Segi utario, at quale pure scri vova; e sol Se questa sila causa, che ii Siguor Contu non Si si in Strato cOSi acceSO,
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cOme ne avuva data intenZione delio suo Segretario, ii quale mi ave va dolio, insium e con aliri di casa det Sig. Cardinalsorgia, cho gia era flata stabilita piis tempo sa certa recognigione di onore od utile a chi a Vesse portata l' invenχiOne che io propongo; it che poli a V. Ecc. facilinente intendere. Quando it negogio si an nodi, e che io debba venire
costa provvisto dello cose necessarie, Saris conveniente cliet O possa sario sun a dovere aggravare nἡ il mi O padrone, Iasila mi a tenue fortuna, it clio metio solo in generale in conSidera ione a V. Ecc., intendendo i O di avere sopi a fulto riguardo alia mi a repula ione, non meno per quello che ha da deriVare da me Stesso, che da altri, e massime eSSendosi Sindalla prima Volla che Se ne ScriSSe a V. E. interessato incerto modo it Sereni Ss. nostro Padi One. Scusimi se sono staton ello Serivere proli SSO, e sorse in alciana parota troppo libero, perchh la distan a de' luOghi, ed anco ii nego io steSSO. per diversi ris petii, non ammettono ii poter ri tornare per molle repliche sopi a te medeSi me cOSe: e quello che liberamente Scrivo non dee passare Olti e la vista di V. Ecc., alia qualo so devotissima re Verenga.
RelaZione generale det Diiovo tro Ito per prendere in Ogni tempo e luogo la longitudine.
L noto a cla scheduno intendente delle cOSe 3Sti ODO- miche e geograsiche come, Sino a quuSla ulli, non Si oii ovato altro modo per conseguire tu disserenχu dello longitudini dei luoghi grandemente distanti lanio in mare quanto in terra, Se non per la disseren a delio Ore, che Sinumerano in diverse regioni noli ' istosso sempO che si sa lualche eclisse della Luna O det Sole, ina molio meglio con quelli della Luna, per essere reali , ed appari re a iusti noli ' istosso momento. Con questo unico me si Sono Sinqui descritte fulto te mappe e cartu nauliche e geografi-Whe : tu quali pero si ii ovano sparse di grandi errori, od
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lia parsicolore quollo ili li' ludio Occidoniali . o di fuisse l'alli regioni lon lanissime: e quo Sio Proc 'de, Per mira Paroro, uoti solo dat in brevila dei lumbo, nul quale simili provincio si sono com inciale a praticare, o dalla lonia non Za, chirnon permelle una continua o frequentu corri sponden γ' dia, visi, qua uso dati a Parila degli Eclissi Lunari, de 'quali
oppona uno se duo l ' anno ne acca tono, o ne sono honos posso impodile te os sui vagioni dati' aria nubilosa . o multo piu ancoru dalla disti collis cho haurio diversi se ira di sis disia usi osservatori nol notaro uia modos imo isto usu dilem po nulla dura Zione di uia Eclisse, cho sarii di duo. Ire ,
incerto, an 'o per te es a te descrigi in i geograsiche, russa pol dol lusio nullo noli ' is tesso alio dei navigare per mari vastissimi e romoti : polchsi non una voli 3 l ' anno , maquasi Ogni gior no sat obhv nucessario Sapore puniunt mente in quanta longitudinu si tro vi ta nave, per poter venirecol meλλο di essa , o dulla latitudine, in cur id χχ a dei luogo p uuluale olio ella tione sopi a it globo terrestre. Questo solo mancava alia lolai persegione di arte cosi grando sed utile, e questo si quello che io ho ii Ovato , o ne so osserta a S. M., alia quale non recuso di dariis' anco di prosunt equalch e generale informa tono , accio tanto piu saci insenti Sia prestato Orocchio a quanto io Scino per diu Ostrare , o particolarissima mento dic hiarare a Suo tempo, quando quella
rosii servita di accellare o gradire in mia esibi lon0. IlmoL O cho io adopro in questa investiga ione si pure perita di osserva Zioni cules ii, ina di s lollo non pili statu OS- Servate usi xuitute dii altri uvanti di mo . te quali hanno movi menti propri volocissimi, i peribili dei quali io lio coniungitissime vigilie e satiche sesqui si lamento tro vati e calcul Ali : quos te stellu hanno tru di loro congluti ioni , Se Pδ-
ra/ioni , Eclissi, ed ultri accidonii . li quali pur in sinito
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si suo pro . di questi ne abbiamo pii, di mille per cinseunantio utilissimi, Si chi, nussutia nolle passa che non SH noabbiano duo G tie, ed unco falx olla qua tiro e pii . Quanto pol nil' 0squisit 31Za, sono lutii cosi momentanei e veloci. he. Si uno congilii Zioni, Separn ZiODi, Occulta ioni, appari-Zioni , O eclissi , ciascheduna Si spodisce in uti momen fodi tempo , si ochi, nolla loro apprensi inu non si pilo errarmai di uri meλλο minui O di Ora; od in somnia sola tanto